L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

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Emiliano Maramonte
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L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 20 aprile 2021, 0:56

Si sveglia di soprassalto. L’ambiente è saturo di ossigeno stantio. È sdraiato nella polvere, e in Dio solo sa cos’altro. Sputa grumi impastati di saliva. Si mette in piedi, la testa gli gira. Perdere l’equilibrio e si sostiene a una parete. Un faretto appoggiato a terra spande luce fredda nella costruzione, che è davvero angusta. Lo spazio è ingombro di tante cose: sterpaglie, attrezzi da lavoro, un tavolo di legno…
C’è una porta spalancata. Le si posiziona di fronte. Lascia vagare lo sguardo sui mattoni. Qualcuno l’ha murata. A destra nota una finestrella… Murata anche quella!
Le gambe gli diventano molli. Chi gli ha fatto questo?
«Aiuto!» L’urlo gli sfugge dal petto. Silenzio, dentro e fuori.
Si guarda intorno.
Là in fondo, nella penombra, adagiato su un giaciglio di paglia, c’è un corpo, avvolto in un abito bianco.
«Ma che cazzo…» Non ricorda nulla. Strizza forte le palpebre e si preme i palmi sulla fronte. Torna a galla un nome: Sebastiano. «Sebastiano» ripete più volte. «Sono io.»
Si avvicina al corpo prono e immobile. Ha i capelli sparsi, una lunga sottana e macchie di sangue sulla schiena. Una donna.
«Dio santo» mormora Sebastiano. Si avvicina un passo alla volta, il cuore che martella. È morta? Allunga un braccio e tende le orecchie, non la sente respirare, oppure è così scosso che i sensi lo tradiscono. «Ehi?» Sta per toccarla. «Mi senti?»
«Seba!»
Si volta. La voce proviene da fuori. Corre alla porta murata.
«Seba, rispondi!»
Conosce quella voce. Si sforza di ricordare. Ma certo! «Nanni! Sei tu?»
«Tieni duro!» lo incoraggia l’altro. «Ti tirerò fuori di qui.»
«Ti prego, sbrigati. Soffoco qui dentro!» L’aria sta diventando tossica, i polmoni gli bruciano.
«Troverò il modo» promette Nanni. «E Seba?»
«Che c’è?»
«Come cazzo hai fatto a cacciarti in questo guaio?»
Non lo sa. La memoria è una tela bianca. Lancia un’occhiata alla donna e si sforza di spremere dalla testa qualche informazione su di lei. «Che mi è successo?» chiede all’amico.
«Ti ho seguito ma non ho potuto…» Un urlo soffocato e Nanni tace.
«Nanni? Non fare il coglione, dai!» È in arrivo un attacco di panico. «C’è qualcuno là?»
«Certo che c’è» dice una voce dal tono beffardo.
La risposta smuove qualcosa dentro di lui. «Che cosa gli hai fatto?»
«Non ti preoccupare, il tuo amichetto sta riposando. Per sempre.» Ride: una risata fragorosa, sguaiata.
A Sebastiano viene da piangere, ma si trattiene. Tira un profondo respiro e ricaccia indietro il groppo doloroso. La voce esterna gli è sempre più familiare. Appoggia una mano sul muro. Sperlinga! Ecco chi è! Dietro il panico c’è il terrore. Non riesce più a parlare.
«Pensavi di farmela, uh?, pezzetto di merda?» sbraita l’uomo.
Sebastiano si gira a fissare il corpo della donna. «Lo so, è stato un errore.» I cancelli della memoria si spalancano.
«Cazzo, l’effetto del gas dura troppo poco» dice Sperlinga. «Ma meglio così.»
«Mi lasci andare.» Ora Sebastiano ha le braccia appoggiate al muro, in un atteggiamento istintivo di supplica. «Sparirò per sempre. Non mi vedrà mai più. Lo giuro.»
«Sai, coglioncello» spiega Sperlinga «quando vi ho visti insieme, le ho sparato così, senza pensarci. Era la mia donna, e di nessun altro.»
Le forze lo abbandonano. Si lascia cadere in ginocchio.
«Ti ho lasciato vivere» aggiunge l’altro «perché avevo in mente una conclusione, come dire?, più divertente.»
«La scongiuro!»
«Finisce così» sancisce Sperlinga. «Insieme per l’eternità. Contento?»
«Aiuto!» grida Sebastiano, poi si abbandona al pianto, la schiena contro il muro.
Sperlinga se n’è andato.
Sebastiano singhiozza, poi percepisce un mugolio.
La donna si muove. Ora ricorda anche il suo nome: Cecilia. È ancora viva.
Lei si alza, si stiracchia, si tira giù le spalline e si sfila un corpetto dall’aspetto massiccio. Si risistema il vestito e avanza verso Sebastiano. «Mi ha colpito a una spalla, il bastardo, ma essere la donna del capo ha i suoi vantaggi.» Getta a terra il giubbotto antiproiettile.
Sebastiano è sconvolto ma è pervaso da un bizzarro senso di sollievo. Rimane in silenzio. Cecilia si abbassa e lo bacia. «Mi piaci ancora. E tranquillo, so come uscire di qui.»
«Che vuoi fare?»
Gli occhi di lei ardono. «Vedrai.»



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antico
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 20 aprile 2021, 0:58

Ciao Emiliano! Caratteri e tempo ok, buona ORIANA RAMUNNO EDITION!

Daniel Travis
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 20 aprile 2021, 8:31

Mi sfugge qualcosa di questo racconto.
La trama, almeno fino al finale, scorre liscia, il punto di vista del protagonista viene trasmesso in modo efficace, ma i dialoghi di Sperlinga e il finale mi fanno torcere un po' il naso.
Il tono di Sperlinga è di due tacche più infantile di quello di tutti gli altri personaggi, e non folle-infantile, ma bambino-infantile, o cattivo-dei-cartoni-animati infantle.
Il finale, poi, è una specie di resurrectio ex machina: Cecilia si è salvata perché ha un giubbotto antiproiettile, e ha un giubbotto antiproiettile perché "essere la donna del capo ha i suoi vantaggi"... Ma il capo se l'è convenientemente dimenticato quando le ha sparato, colpendola peraltro a una spalla, punto in cui il danno poteva non essere letale con o senza giubotto e sarebbe valsa la pena di controllare comunque. Ha murato vivo l'amante in una stanza dopo averlo confuso e addormentato con del gas, e durante tutto questo processo metodico non si è accorto che lei respirava?
Poniamo pure che Cecilia stia soltanto implicando che essere la donna del capo le abbia dato i mezzi finanziari e la cautela di comprare un giubbotto antiproiettile: restano validi tutti gli altri inghippi.
Il racconto poi finisce senza finire, non con un finale aperto ma con quello che, in una storia più lunga, sarebbe l'inizio del terzo atto. Se ci fosse un guaio emotivo chiaro di uno dei due personaggi murati, decidersi a ribellarsi e provare a fuggire sarebbe un finale soddisfacente: sarebbe il payoff di qualcosa.
Così... No.
E la qualità del resto del racconto è abbastanza alta da fami dubitare della mia lettura: mi è sfuggito qualcosa? Un dettaglio di trama, o un riferimento a una storia reale?
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » martedì 20 aprile 2021, 15:29

Ciao Emiliano, piacere di averti letto.
Parto dal punto critico, peccato, peccato, peccato per il finale! Tutta la prima parte è eccellente, ansia, claustrofobia e quella sensazione di fastidio di non capirci niente (esattamente come il protagonista). Insomma, almeno con me, avevi colto nel segno con quelli che credo fossero i tuoi obiettivi. Lo scambio di battute con Sperlinga mi è sembrato un po' debole, forse un po' incentrato alla spiegazione più che alla trama in sè, ma nell'economia del racconto fino a quel punto non mi aveva disturbato troppo. Il finale con Cecilia che si riprende, invece, mi ha spezzato completamente l'atmosfera.
"Sebastiano singhiozza, poi percepisce un mugolio. La donna si muove." Ecco, qui mi immaginavo che il nostro stesse già perdendo la bussola, o, peggio ancora, fosse costretto a passare le ultime ore con una moribonda agonizzante. E invece mi è sembrata una risoluzione un po' "facile" e deludente.
Questo è solo il mio parere, può darsi che qualcun altro apprezzi il finale che hai scelto. Complimenti comunque per l'ottima prima parte.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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MatteoMantoani
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » mercoledì 21 aprile 2021, 8:07

Prime Impressioni: Ciao Emiliano. Piacere di rileggerti. Bel racconto, il tuo! Belle idee, adesso ti spiego tutto...

Aderenza al Tema: Ottima la declinazione in chiave Poe, con l'ovvio richiamo al Barile di Amontillado.

Punti di Miglioramento: Nella primissima frase, cambierei l'"ossigeno stantio": l'ossigeno è ossigeno.. puoi piuttosto dire "aria stantia". Poi, tutto ok fino al finale, che, in effetti, è un po' poco coerente, con la tizia che ha il giubbotto antiproiettile senza che il suo partner (lo stesso capo) lo sapesse. Ma è un problema che si risolve facilmente, correggendo l'antagonista facendolo diventare un ex amante geloso o qualcuno un po' più rinco.

Punti di Forza: L'ottima suspense che crei fin dalle prime righe trascina nella lettura: dopo un incipit così avrei sicuramente letto tutto il racconto anche se non "richiesto" dalla gara. Le meccaniche sono semplici, è vero, ma per me efficaci. Il finale aperto non ha per niente rovinato il resto, ma mi ha richiamato alla memoria la donna vendicatrice di Kill Bill, e quindi ottimo. La prima parte è anche molto immersiva: si sentono i battiti del cuore e le sensazioni interne del pdv, in una terza persona difficile e ben resa. Insomma, bravo.

Conclusioni: Peccato per quella piccola contraddizione nel finale (comunque risolvibile), che però a mio avviso non guasta il racconto. Per me è molto buono. Complimenti.

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Emiliano Maramonte
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » mercoledì 21 aprile 2021, 11:59

Daniel Travis ha scritto:Mi sfugge qualcosa di questo racconto.
La trama, almeno fino al finale, scorre liscia, il punto di vista del protagonista viene trasmesso in modo efficace, ma i dialoghi di Sperlinga e il finale mi fanno torcere un po' il naso.
Il tono di Sperlinga è di due tacche più infantile di quello di tutti gli altri personaggi, e non folle-infantile, ma bambino-infantile, o cattivo-dei-cartoni-animati infantle.
Il finale, poi, è una specie di resurrectio ex machina: Cecilia si è salvata perché ha un giubbotto antiproiettile, e ha un giubbotto antiproiettile perché "essere la donna del capo ha i suoi vantaggi"... Ma il capo se l'è convenientemente dimenticato quando le ha sparato, colpendola peraltro a una spalla, punto in cui il danno poteva non essere letale con o senza giubotto e sarebbe valsa la pena di controllare comunque. Ha murato vivo l'amante in una stanza dopo averlo confuso e addormentato con del gas, e durante tutto questo processo metodico non si è accorto che lei respirava?
Poniamo pure che Cecilia stia soltanto implicando che essere la donna del capo le abbia dato i mezzi finanziari e la cautela di comprare un giubbotto antiproiettile: restano validi tutti gli altri inghippi.
Il racconto poi finisce senza finire, non con un finale aperto ma con quello che, in una storia più lunga, sarebbe l'inizio del terzo atto. Se ci fosse un guaio emotivo chiaro di uno dei due personaggi murati, decidersi a ribellarsi e provare a fuggire sarebbe un finale soddisfacente: sarebbe il payoff di qualcosa.
Così... No.
E la qualità del resto del racconto è abbastanza alta da fami dubitare della mia lettura: mi è sfuggito qualcosa? Un dettaglio di trama, o un riferimento a una storia reale?


Ciao, Riccardo.
Grazie per l'opinione e per la valutazione.
Sono moderatamente d'accordo con i tuoi rilievi e mi rendo conto che ci sono pecche e forzature di trama. In realtà ho volutamente lasciato al lettore di immaginare elementi della storia da me non focalizzati, e forse ho esagerato. Però permettimi di dire che, giubbotto antiproiettile a parte, il modo in cui Sebastiano e Cecilia siano finiti nel capanno può essere agevolmente intuito: Sperlinga, dopo aver sparato alla donna, ha gassato Sebastiano e li ha fatti portare via da scagnozzi, magari maldestri che non si sono accorti di nulla. Oppure la donna è stata brava a eludere, con uno stratagemma, le verifiche fingendo di essere morta... Lo so, sono salti mortali, ma la mia è stata una scelta precisa, ingenua, magari, ma voluta.
Per il finale, ho avuto ben chiaro in mente il colpo di scena di "Saw - L'enigmista", cercando di ingannare il lettore, suggerendo che la donna sia morta ma poi si sveglia all'improvviso. Forse, anche in questo caso, sono stato un po' maldestro...
Comunque ci ho provato.

Buona Edition!
Emiliano.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il mercoledì 21 aprile 2021, 12:10, modificato 1 volta in totale.

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Emiliano Maramonte
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » mercoledì 21 aprile 2021, 12:06

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Emiliano, piacere di averti letto.
Parto dal punto critico, peccato, peccato, peccato per il finale! Tutta la prima parte è eccellente, ansia, claustrofobia e quella sensazione di fastidio di non capirci niente (esattamente come il protagonista). Insomma, almeno con me, avevi colto nel segno con quelli che credo fossero i tuoi obiettivi. Lo scambio di battute con Sperlinga mi è sembrato un po' debole, forse un po' incentrato alla spiegazione più che alla trama in sè, ma nell'economia del racconto fino a quel punto non mi aveva disturbato troppo. Il finale con Cecilia che si riprende, invece, mi ha spezzato completamente l'atmosfera.
"Sebastiano singhiozza, poi percepisce un mugolio. La donna si muove." Ecco, qui mi immaginavo che il nostro stesse già perdendo la bussola, o, peggio ancora, fosse costretto a passare le ultime ore con una moribonda agonizzante. E invece mi è sembrata una risoluzione un po' "facile" e deludente.
Questo è solo il mio parere, può darsi che qualcun altro apprezzi il finale che hai scelto. Complimenti comunque per l'ottima prima parte.
A rileggerci presto!
Giuliano


Grazie per il feedback.
Come già detto qua sopra, mi rendo conto del finale controverso, per cosi dire. Ho seguito un certo percorso, ma evidentemente non era la strada giusta.
Per la cronaca, la mattina di martedì, ho riletto il tutto e mi sono reso conto che il boss non è sufficientemente cattivo. Avevo preso in considerazione uno stile ancora più sboccato e crudele, ma mi sono trattenuto ed è venuta fuori una parodia. Amen.
Comunque, grazie per i complimenti.

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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » mercoledì 21 aprile 2021, 23:17

Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Devo dire che questo racconto mi è sembrato molto meno ispirato rispetto ai precedenti. Già nell'incipit, la scelta di lasciare innominato il protagonista per parecchie righe lascia il lettore stranito: letteralmente manca un soggetto a cui attribuire tutte le azioni che si susseguono una dopo l'altra. Forse sarebbe stato meglio attribuirgli almeno un "l'uomo2 o un "lui". Meglio ancora, girando il tutto in prima persona avresti potuto rendere direttamente il protagonista che si chiede chi sia, senza dover gestire anche la menata di come chiamarlo. A parte questo, la questione in sé dell'amnesia aggiunge poco alla vicenda, così come non aggiunge praticamente nulla la figura di Nanni (che, tra l'altro, ti mette nella scomoda posizione di mostrare un protagonista che fatica a ricordare il suo nome e quello della donna amata, ma ricorda subito quello d un amico), mentre, per contro, avresti potuto approfondire maggiormente la vicenda di Cecilia, di come sia sopravvissuta allo sparo (va bene il giubbotto antiproiettile, ma come ha fatto il marito a non accorgersi che era viva) e, soprattutto, avresti potuto dare al tutto un finale vero. Quello che c'è adesso, mi spiace dirlo, sembra monco, quasi come se tu avessi dovuto interrompere la scrittura d'improvviso e ti fossi trovato costretto a stoppare prima che gli eventi potessero raggiungere la conclusione prevista.
Peccato.

Alla prossima!!

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Emiliano Maramonte
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » giovedì 22 aprile 2021, 9:53

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ciao Emiliano. Piacere di rileggerti. Bel racconto, il tuo! Belle idee, adesso ti spiego tutto...

Aderenza al Tema: Ottima la declinazione in chiave Poe, con l'ovvio richiamo al Barile di Amontillado.

Punti di Miglioramento: Nella primissima frase, cambierei l'"ossigeno stantio": l'ossigeno è ossigeno.. puoi piuttosto dire "aria stantia". Poi, tutto ok fino al finale, che, in effetti, è un po' poco coerente, con la tizia che ha il giubbotto antiproiettile senza che il suo partner (lo stesso capo) lo sapesse. Ma è un problema che si risolve facilmente, correggendo l'antagonista facendolo diventare un ex amante geloso o qualcuno un po' più rinco.

Punti di Forza: L'ottima suspense che crei fin dalle prime righe trascina nella lettura: dopo un incipit così avrei sicuramente letto tutto il racconto anche se non "richiesto" dalla gara. Le meccaniche sono semplici, è vero, ma per me efficaci. Il finale aperto non ha per niente rovinato il resto, ma mi ha richiamato alla memoria la donna vendicatrice di Kill Bill, e quindi ottimo. La prima parte è anche molto immersiva: si sentono i battiti del cuore e le sensazioni interne del pdv, in una terza persona difficile e ben resa. Insomma, bravo.

Conclusioni: Peccato per quella piccola contraddizione nel finale (comunque risolvibile), che però a mio avviso non guasta il racconto. Per me è molto buono. Complimenti.


Grazie Matteo per il tuo feedback.
Minuti Contati è la dimostrazione che, sì, gli inconvenienti tecnici di un testo fanno la differenza, ma spesso i gusti personali hanno una incidenza maggiore. E' la magia della scrittura.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » giovedì 22 aprile 2021, 10:47

Pretorian ha scritto:Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Devo dire che questo racconto mi è sembrato molto meno ispirato rispetto ai precedenti. Già nell'incipit, la scelta di lasciare innominato il protagonista per parecchie righe lascia il lettore stranito: letteralmente manca un soggetto a cui attribuire tutte le azioni che si susseguono una dopo l'altra. Forse sarebbe stato meglio attribuirgli almeno un "l'uomo2 o un "lui". Meglio ancora, girando il tutto in prima persona avresti potuto rendere direttamente il protagonista che si chiede chi sia, senza dover gestire anche la menata di come chiamarlo. A parte questo, la questione in sé dell'amnesia aggiunge poco alla vicenda, così come non aggiunge praticamente nulla la figura di Nanni (che, tra l'altro, ti mette nella scomoda posizione di mostrare un protagonista che fatica a ricordare il suo nome e quello della donna amata, ma ricorda subito quello d un amico), mentre, per contro, avresti potuto approfondire maggiormente la vicenda di Cecilia, di come sia sopravvissuta allo sparo (va bene il giubbotto antiproiettile, ma come ha fatto il marito a non accorgersi che era viva) e, soprattutto, avresti potuto dare al tutto un finale vero. Quello che c'è adesso, mi spiace dirlo, sembra monco, quasi come se tu avessi dovuto interrompere la scrittura d'improvviso e ti fossi trovato costretto a stoppare prima che gli eventi potessero raggiungere la conclusione prevista.
Peccato.

Alla prossima!!


Ciao Agostino, grazie per la lettura e per la valutazione.
Ammetto di essere stato poco ispirato, ma nonostante questo ho provato qualche "colpo di teatro". L'assenza del nome all'inizio è stata una scelta precisa, per aumentare il senso di straniamento, può piacere o non piacere, ma era necessario per guidare gradualmente il lettore nella scoperta di dettagli della trama.
Sugli altri inconvenienti della storia non torno perché ormai sono evidenti, ma sul finale vorrei spezzare una lancia a mio favore. Sono moltissime le storie che si concludono lasciando al lettore il piacere di immaginarsi ciò che vuole. Nel mio caso, suggerisco che Cecilia abbia un conto aperto col suo uomo e voglia vendicarsi, anche per il tentativo di sbarazzarsi di lei per gelosia. Il resto è immaginazione.

Buona Edition!
Emiliano.

Luca Memoli
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » giovedì 22 aprile 2021, 15:17

Ciao Emiliano, purtroppo Giuliano mi ha rubato il commento... io sono nuovo in questa edizione ma vedo che il finale è un vero punto critico per molti (me compreso). Non so, forse eravamo tutti concentrati sulla storia e arrivati a 4000 parole è salita l'ansia da prestazione... :-) Peccato. Infatti in tutta onestà, fino al punto in cui Cecilia si risveglia ero bello preso dalla situazione claustrofobica (sebbene il carceriere sia parso un tantino goliardico). Poi tutto è svanito. Altra cosa da puntualizzare: Io adoro i finali aperti, ma questo è davvero troppo aperto... Insomma, la storia si è persa un pò per strada. Del resto, non si può accontentare tutti, no? In compenso, devo dire che la tua scrittura è ottima, ben calibrata, sai il fatto tuo. Una domanda per te: il tema "oltre il muro" io non l'ho percepito moltissimo... lo intendi celato nella prigionia dei due protagonisti? Fammi sapere! Alla prossima, Luca.

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Alvin Miller
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » venerdì 23 aprile 2021, 20:16

Ciao Emiliano (che a momenti confondo con Sebastiano XD), fatti fare i complimenti per l'ottimo uso del Mostrato.
Ho il sospetto che tu venga dalla mia stessa formazione, e se così non fosse: complimenti anche di più!

Ma passiamo alle critiche, che sono la cicca di questi commenti. Ne ho tre in particolare: l'aderenza al tema, che ho sentito molto poco, la presenza di Nanni, che vista la situazione è un personaggio superfluo, e il finale (che ti hanno già fatto notare). Grandissimo peccato perché tiri un calcio in culo al lettore che fino a quel momento è immerso nella lettura.
Ci sono poi degli appunti di editing che come mia abitudine lascio agli autori di MC:

L’ambiente è saturo di ossigeno stantio

Aria stantia. L'ossigeno è un elemento e non può cerco "invecchiare", e del resto l'aria è composta da diversi gas.

Perdere l’equilibrio e si sostiene a una parete

Perde l'equilibrio.

C’è una porta spalancata

Non è chiaro se ci sia effettivamente una porta o se Sebastiano vede solo i contorni, e il passaggio murato.

il cuore che martella

Il cuore martella (o "gli martella")

Tira un profondo respiro e ricaccia indietro il groppo doloroso

Togli "indietro".

«Cazzo, l’effetto del gas dura troppo poco» dice Sperlinga. «Ma meglio così.»

Non mi è chiaro cosa intendessi qui.

Le forze lo abbandonano. Si lascia cadere in ginocchio.
«Ti ho lasciato vivere»

Ridondanza del verbo "lasciare"

Sebastiano singhiozza, poi percepisce un mugolio.

Sebastiano percepisce un mugolio.

«Mi ha colpito a una spalla, il bastardo, ma essere la donna del capo ha i suoi vantaggi.»

Infodumping terribile.

Questi sono i problemi principali, spero di essere stato esaustivo.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Andrea Furlan
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » sabato 24 aprile 2021, 10:12

Ciao Emiliano,
Il tuo racconto ha una buona idea di fondo, tutta giocata attorno al muro che chiude lo scantinato, quindi tema assolutamente rispettato. I personaggi sono diversi ma entrano in modo chiaro, che riesci a spiegare in modo efficace, forse solo Nanni non è molto organico aa storia, ma ci sta. D'altro lato però ha alcune criticità che spezzano un po' il ritmo e il crescendo verso il finale: ci sono molte enfasi di punti esclamativi che non ritengo necessari, l'ambientazione ha una sua importanza e da valore aggiunto alla storia, ma forse avrei usato parole diverse per descriverla, magari enfatizzando la mancanza di aria che poteva aggiungere tensione alla storia. Infine forse avrei dato una spiegazione anche minima al famoso "errore": si tratta solo di aver rubato la donna al capo o c'è altro?

alexandra.fischer
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » sabato 24 aprile 2021, 15:07

Tema centrato. Punti di forza: l’orribile sorte di Sebastiano, murato vivo in compagnia della donna (Cecilia) con la quale il Nostro aveva una relazione adulterina. L’ambientazione suscita i brividi del caso, perché dagli indizi si indovina una permanenza dei due piuttosto prolungata nella prigione e sulle prime, l’immobilità di lei fa pensare che sia morta. Da far rizzare i capelli anche l’intervento di Nanni, l’amico di Sebastiano. Sembra davvero che quel muro si possa abbattere, invece no. Sperlinga, l’uomo tradito, lo ha lasciato fare per poi ucciderlo e ribadire a Sebastiano la fine orribile che lo aspetta (morire di stenti, murato con il cadavere della donna). Peccato, per Sperlinga, che il “cadavere” sia vivo e vegeto. Cecilia, infatti ha previsto l’accaduto (vedi il giubbotto antiproiettile che ha ridotto la gravità della ferita alla spalla) e sa come uscire dalla prigione. C’è tutto il materiale per cominciare un bel romanzo dalla metà.


Punti deboli:
ti scrivo la frase corretta: perde l’equilibrio e si sostiene a una parete.
perché avevo in mente una conclusione, come dire? Più divertente.

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Emiliano Maramonte
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » lunedì 26 aprile 2021, 10:05

Luca Memoli ha scritto:Ciao Emiliano, purtroppo Giuliano mi ha rubato il commento... io sono nuovo in questa edizione ma vedo che il finale è un vero punto critico per molti (me compreso). Non so, forse eravamo tutti concentrati sulla storia e arrivati a 4000 parole è salita l'ansia da prestazione... :-) Peccato. Infatti in tutta onestà, fino al punto in cui Cecilia si risveglia ero bello preso dalla situazione claustrofobica (sebbene il carceriere sia parso un tantino goliardico). Poi tutto è svanito. Altra cosa da puntualizzare: Io adoro i finali aperti, ma questo è davvero troppo aperto... Insomma, la storia si è persa un pò per strada. Del resto, non si può accontentare tutti, no? In compenso, devo dire che la tua scrittura è ottima, ben calibrata, sai il fatto tuo. Una domanda per te: il tema "oltre il muro" io non l'ho percepito moltissimo... lo intendi celato nella prigionia dei due protagonisti? Fammi sapere! Alla prossima, Luca.


Ciao Luca, piacere di conoscerti.
Grazie per l'opinione. Eh sì, ormai ho la consapevolezza della pessima riuscita del finale. Pensavo che impostato così aperto avrebbe solleticato la fantasia del lettore, invece ho ottenuto l'effetto contrario, cioè l'ho confuso.
Per quanto riguarda il tema, credo che emerga naturalmente dalla narrazione, ossia il centro di tutto è ciò che accade oltre il muro eretto dal boss attorno al casolare e che ha effetti su ciò che accade all'interno. Spero che questo non risulti contorto.

Buona Edition!

FilippoR
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » martedì 27 aprile 2021, 17:06

Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Del tuo racconto mi è piaciuta particolarmente la parte iniziale, particolarmente claustrofobica, mentre la seconda parte mi è sembrata più confusionaria, forse vi hai potuto dedicare meno tempo o forse era più lunga e hai operato qualche taglio, non saprei.
Quando Cecilia si stava rialzando ho immaginato fosse un piano di Sperlinga e per qualche motivo Cecilia fosse diventata zombie (per quanto non anticipato si legava un minimo alla frase insieme per l'eternità detto da Sperlinga).
Il giubbotto antiproiettili mi è sembrata poi una forzatura, avrei preferito che volutamente non l'avesse finita ma che l'avesse murata viva insieme al suo amante non pensando che sapesse come uscire.
Alla prossima.

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antico
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Re: L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » venerdì 30 aprile 2021, 19:56

Urca, questa volta la gestione dei personaggi non ti è riuscita, mio parere, granché bene. Nanni risulta superfluo e, inoltre, fa pensare a come sia potuto arrivare fino a lì per poi farsi ammazzare così ingenuamente (urlando il nome dell'amico per farsi beccare), Sperlinga l'ho trovato tratteggiato malino con zero personalità e pochi elementi a definirne il background, l'amata si rianima come un vero e proprio deus ex machina per risolvere la situazione a prescindere da tutto quello che fosse successo fino a quel momento. Insomma, penso che tu, questa volta, abbia cannato la fase della costruzione del racconto ed è un peccato perché, come altri, devo sottolineare che la parte del risveglio risulta ben gestita e intrippante. Ci sta, sia chiaro, quante volte è successo anche a me di sbagliare una costruzione! Il tema, invece, è ben affrontato. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma, questa volta, un po' al pelo.

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