Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 aprile 2021, 1:56

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BENVENUTI ALLA ORIANA RAMUNNO EDITION, L'OTTAVA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 152° ALL TIME!

Questo è il gruppo BARRIERA della ORIANA RAMUNNO EDITION con ORIANA RAMUNNO come guest star.

Gli autori del gruppo BARRIERA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MURAGLIA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo VOLLEY.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ORIANA RAMUNNO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BARRIERA:

La breccia, di Maurizio Ferrero, ore 23.42, 4237 caratteri
Le lacrime di Hurobor, di Gabriele Dolzadelli, ore 23.49, 4185 caratteri
L’errore di Sebastiano, di Emiliano Maramonte, ore 00.56, 4141 caratteri
Cattiva, di Andrea Spinelli, ore 00.01, 4200 caratteri
La parte giusta del muro, di Mario Pacchiarotti, ore 00.30, 4242 caratteri
Il muro, di Massimo Tivoli, ore 01.32, 4211 caratteri MALUS 4 PUNTI
Muro invalicabile, di Michael Dag Scattina, ore 23.29, 4139 caratteri
Il varco, di Ivan Casini, ore 00.22, 4191 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 APRILE per commentare i racconti del gruppo MURAGLIA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo MURAGLIA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MURAGLIA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ORIANA RAMUNNO EDITION A TUTTI!



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Pretorian
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 22 aprile 2021, 23:39

Ecco i miei commenti e la mia classifica:

1)Muro invalicabile, di Michael Dag Scattina
Ciao, Michael e piacere di leggerti. Il racconto è davvero eccellente e penso che riesca a rendere davvero bene l'idea del disagio del protagonista, bloccato dietro un muro che è più mentale che fisico. Il racconto è scritto decisamente bene, con una prima persona efficace, che non mi sembra abbia mai perso la sua efficacia. Anche la trama scorre molto bene dall'inizio alla fine. Boh, non so davvero cosa contestare: giusto in un paio di frasi avrei evitato di usare le subordinate, ma avrei separato le frasi con i punti. Penso che siamo al limite tra la contestazione effettiva e quello che può essere considerato il mero gusto personale. Quindi, prendilo come viene.

2) La breccia, di Maurizio Ferrero
Ciao, Maurizio e piacere di leggerti.

Questo racconto mi lascia abbastanza perplesso. Il tema è rispettato, la trama è semplice e la narrazione regala un bel sobbalzo sul finale, soprattutto nella scena, molto evocativa, del centopiedi che cammina nell'occhio del contadino. D'altra parte la narrazione mi è sembrata molto al di sotto delle tue solite capacità: enfatica (per dirne una, la scelta di dire "pesanti mazze" rende più pesante il testo) , piena di piccoli elementi di tell (come i riferimenti temporali che di solito sei abile a nascondere nel testo) e con un inizio non proprio entusiasmante (il fatto che nei primi due periodi ancora non si sappia chi sia il protagonista che sta agendo, lascia il lettore spaesato). Sono cose che in uno scrittore meno capace avrei lasciato correre, ma che mi sembrano insolite per qualcuno con le tue capacità, soprattutto dopo un'ottima prova come "Comunità".
Mah, maragi stavolta l'ispirazione ha tardato a venire. Alla prossima1!

3)Le lacrime di Hurobor, di Gabriele Dolzadelli,
Ciao Gabriele e piacere di leggerti. L'idea di un loop inevitabile di uccisioni e morte che coinvolge i protagonisti si intuisce fin dalla scelta del nome del villaggio e devo dire che non mi è dispiaciuta. Forse il passaggio est/ovest che sottolinea il loop avrebbe dovuto essere maggiormente evidenziato, perché basta perdersi una frase perché il tutto diventi meno chiaro. A livello di stile, ammetto che la scelta del racconto al passato non mi ha fatto impazzire, ma penso che sia una questione di gusto personale: ormai la percepisco come una scelta ce aggiunge aulicità non necessaria al testo. D'altra parte, in alcune scelte del testo (come quella di nominare la catapulta solo dopo averla descritta) mi è sembrato di notare una precisa volontà di aggiungere enfasi al racconto, ma non penso ce ne fosse necessità, anzi, questo ha reso alcuni passaggi più lenti e più difficile da comprendere. Una narrazione scorrevole e semplice penso che avrebbe amplificato il tema trattato, anziché ridurne l'impatto. Almeno, io la vedo così.

Alla prossima!

4)Cattiva, di Andrea Spinelli
Ciao Andrea e piacere di leggerti. Dunque, il presupposto del racconto è interessante: il fatto che gli elementi negativi del carattere della donna si palesino nel suo comportamento con il figlio e con gli altri, proprio nel momento in cui lei è in fase di negazione aggiunge un bel sottotesto alla vicenda e devo dire che è gestito bene. Leggermente meno bene è gestito il flusso di pensieri, con pensieri e descrizioni che si confondono e il punto di vista che finisce per ballare (riflettendo su sé stessa la donna prima pensa come "io", poi come se stesse parlando con un'altra persona). Anche il tema non mi sembra totalmente centrato: il muro c'è, ma non ha nessun peso reale nella vicenda e le poche volte che la donna lo tira in ballo lo fa con riflessioni così forzate che sembra quasi che tu abbia inserito quelle frasi con l'unico scopo di rispettare la specifica.
Quindi, una prova discreta, ma che aveva tutte le carte in regola per essere eccellente.

Alla prossima!

5) Il muro, di Massimo Tivoli
Ciao Marco e piacere di leggerti.
Ciao, Massimiliano e piacere di leggerti. Dunque, su questo racconto mi sento di poter criticare due cose. La prima è la narrazione, che sembra oscillare da un narratore onnisciente (con sbavature tell abbastanza evidenti) e un tentativo di mantenere una terza persona maggiormente focalizzata sul personaggio di Franco. Da quello che mi sembra di intuire, molte di queste sbavature tell rispondono a un tuo tentativo di dare profondità e una spiegazione all'astio di Franco, ma penso che avresti potuto farlo in modo diverso, anche considerando i pochi caratteri a disposizione. Seconda cosa: il cambiamento di Franco mi è sembrato troppo improvviso. Ed è un peccato, perché è evidente che avevi una buona idea in mente ed hai cercato di metterla in atto, ma due righe non ti sarebbero mai potute bastare. Un suggerimento? Elimina le parti superflue e cerca di dare più spazio all'epifania del protagonista e vedrai che il racconto ne guadagnerà parecchio.
Alla prossima!!

6)L’errore di Sebastiano, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Devo dire che questo racconto mi è sembrato molto meno ispirato rispetto ai precedenti. Già nell'incipit, la scelta di lasciare innominato il protagonista per parecchie righe lascia il lettore stranito: letteralmente manca un soggetto a cui attribuire tutte le azioni che si susseguono una dopo l'altra. Forse sarebbe stato meglio attribuirgli almeno un "l'uomo2 o un "lui". Meglio ancora, girando il tutto in prima persona avresti potuto rendere direttamente il protagonista che si chiede chi sia, senza dover gestire anche la menata di come chiamarlo. A parte questo, la questione in sé dell'amnesia aggiunge poco alla vicenda, così come non aggiunge praticamente nulla la figura di Nanni (che, tra l'altro, ti mette nella scomoda posizione di mostrare un protagonista che fatica a ricordare il suo nome e quello della donna amata, ma ricorda subito quello d un amico), mentre, per contro, avresti potuto approfondire maggiormente la vicenda di Cecilia, di come sia sopravvissuta allo sparo (va bene il giubbotto antiproiettile, ma come ha fatto il marito a non accorgersi che era viva) e, soprattutto, avresti potuto dare al tutto un finale vero. Quello che c'è adesso, mi spiace dirlo, sembra monco, quasi come se tu avessi dovuto interrompere la scrittura d'improvviso e ti fossi trovato costretto a stoppare prima che gli eventi potessero raggiungere la conclusione prevista.
Peccato.

Alla prossima!!

7)La parte giusta del muro, di Mario Pacchiarotti
Un saggio anziano mostra al nipote i resti della precedente civiltà umana per insegnargli i valori della convivenza e della pace. La storia è interessante e, nonostante il poco spazio a disposizione, fa abbastanza efficacemente il suo lavoro. Probabilmente (però qui entra in gioco anche il limite dei caratteri) una maggiore interazione tra nonno e nipote nel corso della storia del primo avrebbe resto il tutto molto più emozionale. A parte questo, se posso darti un suggerimento, ripulirei il testo da tutta una serie di elementi che rallentano la narrazione senza aggiungere nulla al valore del testo (ad esempio " per quanto nel fitto di quegli alberi altissimi", ", "ma alla fine si riprese,", "un esperimento dicono altri, ma non importa."). In racconti brevi come questo, meglio essere quanto più asciutti possibile e concentrare i pochi caratteri a disposizione negli elementi veramente funzionali al testo. A parte questo, e a parte un po' di scarsità nell'azione, direi che siamo davanti a una prova riuscita.
Alla prossima!

8)Il varco, di Ivan Casini
Ciao, Ivan e piacere di leggerti.

Dunque, nel racconto presenti una situazione simile a quella attuale, con la differenza che la gente, presa dal panico, ha cercato una soluzione alternativa, che può essere fornita da un "varco" che conduce in un altro mondo. Alla fine, tutto di rivela essere un complotto di creature aliene (grigi? La descrizione sembra quella) che schiavizzano gli umani che passano dall'altra parte. A parte la trama non proprio originalissima (però ci sta, dato l'argomento trattato) forse il difetto maggiore è la grande mole di informazioni che passa tramite i dialoghi tra i protagonisti. A parte quello che emerge dalla notizia giornalistica, tutto il resto lo ricaviamo dal loro dialogo, incluse cose che non ha molto senso che si dicano (ad esempio, il fatto che nessuno è mai tornato dal varco) creando l'effetto "as you know" che è sempre deleterio. Oltre a questo, non è chiarissimo cosa siano 2il muro" e "il varco": avevo inizialmente pensato a un simil-stargate, ma quel "muro" mi confonde. Forse sarebbe stato meglio dare una spiegazione più approfondita. Alla prossima!!

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 23 aprile 2021, 8:35

Ciao, ecco i miei commenti e rispettiva classifica. Sono stato più in difficoltà di altre volte, tutti racconti molto buoni, in cui mi è mancato sia quello che svettasse sugli altri con qualcosa di memorabile, sia quello palesemente al di sotto della media. Per la classifica mi sono dovuto aggrappare ai dettagli, tutti potrebbero tranquillamente essere un paio di posizioni sopra o sotto. Buona edition a tutti!

1 Muro invalicabile
2 Le lacrime di Hurobor
3 La breccia
4 Il muro
5 Il varco
6 L'errore di Sebastiano
7 La parte giusta del muro
8 Cattiva



La breccia, Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio, piacere di averti letto.
Dei tuoi racconti mi piace come riesci nel poco spazio a tua disposizione a far intuire e immaginare un contesto più ampio, senza togliere spazio alla storia. Qui ci lasci con tanti punti di domanda, con un "oltre il muro" appena intravisto, ma è già abbastanza per trasmetterci la stessa inquietudine del nobile Osvaldo. Forse è un po' statico e gli manca un po' il mordente di altri tuoi racconti che ho letto, ma mi è comunque piaciuto molto.
Bravo davvero, a rileggerci presto.
Giuliano


Le lacrime di Hurobor, di Gabriele Dolzadelli
Ciao Gabriele, piacere di averti letto.
Un racconto tutt'altro che facile, anch'io ho dovuto leggerlo più volte per capirlo bene. In compenso l'idea di fondo è molto bella. Credo che un po' più di spazio avrebbe giovato, permettendo di diluire e dare meno per scontati certi passaggi.
Per quanto riguarda lo stile ho poco da dire, credo sia giusta la scelta della terza persona al passato e anche alcuni passaggi più distaccati dal PdV. Dà quell'impressione di favola antica sentita e risentita che poi, quando si svela il meccanismo, calza a pennello. Forse un po' fastidioso il cambio di PdV nel finale, ma niente di che.
Nel complesso mi è piaciuto.
Bravissimo, a rileggerci presto.
Giuliano


L’errore di Sebastiano, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, piacere di averti letto.
Parto dal punto critico, peccato, peccato, peccato per il finale! Tutta la prima parte è eccellente, ansia, claustrofobia e quella sensazione di fastidio di non capirci niente (esattamente come il protagonista). Insomma, almeno con me, avevi colto nel segno con quelli che credo fossero i tuoi obiettivi. Lo scambio di battute con Sperlinga mi è sembrato un po' debole, forse un po' incentrato alla spiegazione più che alla trama in sè, ma nell'economia del racconto fino a quel punto non mi aveva disturbato troppo. Il finale con Cecilia che si riprende, invece, mi ha spezzato completamente l'atmosfera.
"Sebastiano singhiozza, poi percepisce un mugolio. La donna si muove." Ecco, qui mi immaginavo che il nostro stesse già perdendo la bussola, o, peggio ancora, fosse costretto a passare le ultime ore con una moribonda agonizzante. E invece mi è sembrata una risoluzione un po' "facile" e deludente.
Questo è solo il mio parere, può darsi che qualcun altro apprezzi il finale che hai scelto. Complimenti comunque per l'ottima prima parte.
A rileggerci presto!
Giuliano


Cattiva, di Andrea Spinelli
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Un pezzo che descrive una scena abbastanza statica, in cui la centralità sta nell'introspezione della protagonista, nei suoi pensieri, nelle sue paranoie. Non sei stato il solo nel tuo girone a scrivere un racconto così. Alcune cose non mi hanno convinto fino in fondo. Buona l'idea di intervallare pensieri, scambi col figlio e stralci del messaggio. Alcuni pensieri, come questo, sembrano però troppo artefatti: “Io sono una che quando squilla il telefono la prima cosa che pensa è: forse è qualcuno che ha sbagliato numero.”
Mi ha lasciato un po' perplesso il finale. Ho apprezzato la scelta di non far tornare la madre sui suoi passi, nessuna redenzione, resta coerente a come l'hai portata in scena, ma manca comunque qualcosa che dia un brivido al lettore e valorizzi di più il racconto, il messaggio sul cellulare mi è parso troppo poco.
A rileggerci presto!
Giuliano


La parte giusta del muro, di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario, piacere di averti letto.
Del tuo racconto mi è piaciuta molto l'ambientazione che hai creato. L'epidemia, ma soprattutto la questione delle due vergogne: la prima dei più potenti che si isolano per sopravvivere a scapito degli altri, la seconda quando vengono ripagati con la stessa moneta e lasciati morire. Forse avrei reso più drammatica la rivelazione della seconda vergogna, il finale mi è sembrato un po' più debole del resto.
Sono meno convinto riguardo alla forma che hai scelto. Il nonno che racconta la vicenda al nipote è un buon modo per concentrare lunghi avvenimenti in poche battute, ma a mio avviso rende un po' distaccati dalla scena. Non c'è un fatto che ci coinvolga qui e ora, un rischio reale per i nostri personaggi. È tutto già avvenuto e ci viene raccontato, per portarci alle considerazioni finali.
In generale comunque un bel racconto, complimenti.
A rileggerci presto!
Giuliano


Il muro, di Massimo Tivoli
Ciao Massimo, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta molto la tua interpretazione del tema, più che il muro fisico che divide le due case, il muro culturale che separa Franco dai suoi nuovi vicini. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, con quella solitudine innaffiata da televisione, pregiudizi e rancore di Franco e sua moglie.
Sullo stile, alcuni vocaboli non mi hanno convinto (il già citato "adeso") e alcune frasi, soprattutto quelle iniziali, mi sembrano un po' pesanti. Alcuni passaggi "introspettivi" di Franco sono un po' spiegati al lettore, avrei preferito la storia con una focalizzazione maggiore sul PdV e passaggi più fluidi, tipo flusso di pensieri. Ti faccio un esempio: "Il figlio era infermiere, e anche in quello aveva deluso Franco, che lo avrebbe voluto dottore" potrebbe diventare tipo "faceva l'infermiere, quell'inetto non era nemmeno riuscito a diventare dottore" (sì, lo so, così fa schifo, era solo per spiegare cosa intendevo) :)
La cosa che mi ha convinto meno è stato il cambio repentino di Franco. Credo che andasse seminato un po' di più, per motivare la sua drastica inversione.
Mi è piaciuto il finale, con i vicini che ovviamente parlano un perfetto italiano e hanno sentito tutti gli insulti.
Bravo, a rileggerci presto.
Giuliano


Muro invalicabile
Ciao Michael piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto. Hai scritto un testo assolutamente adeguato rispetto allo spazio a tua disposizione.
Non succede granché, di dedichi all'introspezione. Di solito non apprezzo particolarmente racconti di questo tipo, ma sei stato chiaro nelle intenzioni e pulito nella stesura. Ci catapulti in profondità nei pensieri e soprattutto nelle paranoie del protagonista. Mi è piaciuto anche il finale, con l'attesa che cresce, fino al crollo e alla rinuncia.
Bravo, a rileggerci presto.
Giuliano



Il varco, di Ivan Casini
Ciao Ivan, piacere di averti letto.
In generale il pezzo mi è piaciuto. Ci sono alcuni aspetti che mi hanno convinto meno, ad esempio lo scambio di dialoghi con la moglie mi è parso un po' ingessato, fai paragoni interessanti con il nostro presente, come il passaggio sui negazionisti, che però è buttato un po' lì e poco sviluppato e funzionale alla trama (mi è parso più un modo per strizzare l'occhio al lettore) :)
Ottima la scelta della prima persona, su alcuni aspetti più sensoriali il mio consiglio è di "spingere" di più. Un esempio: "L’uomo davanti a me viene portato via di peso da due agenti della polizia." In questa scena lo vorrei sentire scalciare e urlare, visto che è proprio davanti al nostro protagonista.
Devo dire che il finale mi ha sorpreso. Mi aspettavo tutt'altro, tipo che la moglie risultasse positiva al virus e venissero separati.
Una buona prova, complimenti!
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 23 aprile 2021, 10:10

Cari amici di penna, anche questo mese l'arduo compito di giudicare i vostri lavori!
Ci tengo a dire che, a parte le prime posizioni, ho avuto una seria difficoltà ad assegnare le posizioni successive, perché considero i racconti molto vicini, come livello e coinvolgimento. Leggete quindi la classifica come qualcosa di personale, che non rispecchia necessariamente il gradimento che il vostro racconto potrebbe avere per un pubblico più vasto.
Bando alle ciance!

1) Muro Invalicabile
► Mostra testo

2) L'errore di Sebastiano
► Mostra testo

3) Cattiva.
► Mostra testo

4) Le lacrime di Hurobor.
► Mostra testo

5) La Breccia.
► Mostra testo

6) La parte giusta del muro.
► Mostra testo

7) Il Muro
► Mostra testo

8) Il Varco.
► Mostra testo

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 24 aprile 2021, 10:06

Ciao a tutti,
Da quando frequento MC, questo è uno dei gruppi che nel complesso mi ha colpito di più per la qualità davvero alta dei vostri pezzi. Ognuno dei racconti, tranne forse un paio, meriterebbe la finale, pertanto anche gli ultimi in classifica a mio parere sono ottime prove. Visto il buon livello, più di altre volte ho valorizzato i racconti che mi hanno emozionato a scapito di quelli che ho trovato meno coinvolgenti.

1- La parte giusta del muro di Mario Pacchiarotti
2 - Cattiva di Andrea Spinelli
3 - La breccia di Maurizio Ferrero
4 - Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli
5 - Muro invalicabile di Michael Dag Scattina
6 - L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte
7 - Il varco di Ivan Casini
8 - Il muro di Massimo Tivoli

Il varco di Ivan Casini

Ciao Ivan,
Complimenti per il racconto: scorrevole, ben dosato e strutturato anche se molto classico sia nell'ambientazione fantascientifica che nel finale a sorpresa. Hai centrato pienamente il tema della serata e sei riuscito a cogliere bene il senso di perdita della speranza del mondo "al di qua" del varco. Nel.complesso l'ho trovato un buon esercizio ma.non molto originale. Un paio di elementi che semini, ad esempio la ragazza che guarda le televisione senza audio o l'omicidio dello scienziato, non mi sono sembrate organiche alla trama e forse distraggono un po' l'attenzione.

Muro invalicabile di Michael Dag Scattina

Ciao Michael,
Il tuo racconto mi ha fatto piombare direttamente nella vita di quest'uomo solitario e speranzoso di incontrare la sua bella vicina. Ottimi l'ambientazione, la costruzione del personaggio e la struttura. Sono rimasto un po' confuso da alcune contraddizioni che non riesco a decidere se arricchiscono la storia dando un'immagine voluta o creano confusione: perché fa tanti buchi nel muro? Per sentire meglio quello che fa lei dall'altra parte? Oppure vuole spiarla di nascosto? Inoltre forse avrei usato un incipit più forte: l'immersività arriva alla fine del paragrafo intermedio, forse avresti potuto costruire meglio la prima parte. Trovo invece ben disegnato il finale. Comunque ottima prova, bravo!

Il muro di Massimo Tivoli

Ciao Massimo,
Il tuo racconto è difficile da giudicare, da un lato hai reso bene il rapporto fra il protagonista e la moglie, dall'altro ci sono diverse criticità, prima fra tutte il repentino e non annunciato cambio di attitudine verso i vicini. Anche sulla figura del narratore ho trovato qualche difficoltà: sembrerebbe il punto di vista di Franco, ma in diverse parti assomiglia di più a un narratore onnisciente descrivendo anche pensieri della moglie. Forse avrei calcato un po' meno sui vari dolori e disagi fisici di Franco che mi sembra non aggiungano molto alla storia. Il tema è ampiamente rispettato, ma forse un po' scontato il rapporto con i vicini di un'altra nazionalità.

La parte giusta del muro - Mario Pacchiarotti

Ciao Mario,
Il tema della "parte giusta" o del "noi e loro" mi ha sempre affascinato. Nel tuo racconto che apparentemente ha un'impostazione da fantascienza molto classica (soprattutto nel tema della cupola che isola dal resto del mondo), l'ho trovato declinato in maniera interessante. Tempi, ritmo e ambientazione tutti ben dosati, incluso il fatto di dover leggere fino all'ultima parola per svelare il senso della storia. Mi è piaciuto molto il fatto che non ci fossero più sentieri che portassero alla cupola nonostante in passato fosse servita a salvare vite. Non ho grandi critiche o suggerimenti a parte forse l'incipit che poteva essere più forte. Ma nel climax che hai creato ci sta comunque.

Cattiva di Andrea Spinelli

Ciao Andrea,
Complimenti per il racconto: ha un bel crescendo di emozioni e mi ha coinvolto molto fino allo scioglimento finale, per niente banale. Ho trovato ben costruite il ritmo, l'ambientazione minimale ma efficace, i dialoghi e il rapporto fra la madre e il bambino. Ho trovato meno efficaci invece le riflessioni della madre, sporcate da qualche spiegazione che forse potevi evitare o scrivere in modo diverso e da qualche figura un po' azzardata. Ad esempio: " i suoi occhietti, bagnati quanto la stringa di un Mocho Vileda". Forse avrei messo anche un titolo diverso: "Csttiva" da già un giudizio sul carattere della protagonista che invece è bello percepire leggendo.

L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano,
Il tuo racconto ha una buona idea di fondo, tutta giocata attorno al muro che chiude lo scantinato, quindi tema assolutamente rispettato. I personaggi sono diversi ma entrano in modo chiaro, che riesci a spiegare in modo efficace, forse solo Nanni non è molto organico aa storia, ma ci sta. D'altro lato però ha alcune criticità che spezzano un po' il ritmo e il crescendo verso il finale: ci sono molte enfasi di punti esclamativi che non ritengo necessari, l'ambientazione ha una sua importanza e da valore aggiunto alla storia, ma forse avrei usato parole diverse per descriverla, magari enfatizzando la mancanza di aria che poteva aggiungere tensione alla storia. Infine forse avrei dato una spiegazione anche minima al famoso "errore": si tratta solo di aver rubato la donna al capo o c'è altro?

Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli

Ciao Gabriele,
Ho letto.il tuo racconto diverse volte e in giorni diversi, ma per quanto mi sforzi c'è sempre qualcosa che mi sfugge e continuo a non trovarlo chiaro, soprattutto nel finale. Ho capito che la tua intenzione era mostrare un ciclo continuo di violenze e uccisioni senza senso. Per dirlo con una canzone famosa: "Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione. E quando fu di fronte al mare si sentì un coglione". Però continua ad esserci qualcosa che non mi convince. Per il resto la narrazione scorre bene e il tema è certamente centrato. Nel complesso una buona prova.

La breccia di Maurizio Ferrero

Ciao Maurizio,
Come in altre tue prove, apprezzo molto la tua capacità di trascinare nella storia con pochi dettagli. In questo caso funziona molto bene il contrasto fra il contadino e il nobile, tratteggiato con il dialogo e l'ambientazione. Ci sono punti su cui ho dubbi ma che forse hai lasciato aperti volutamente: il disagio del nobile, oltre al soprannaturale al di là della breccia, è dovuto anche all'unità fra creature diverse e nemiche per natura che si ha al di là del muro? In sintesi, ottimo pezzo ma meno interessante di altri tuoi racconti.

Luca Memoli
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 25 aprile 2021, 11:12

Ragazzi, lasciatemi dire che per me è stata dura stilare questa classifica. Tutti e otto i racconti presentano molti pregi e pochi difetti e alla fine ha avuto la meglio chi mi ha emozionato di più. Magari sbagliando, ho preferito giudicare da umile lettore che vuole prima di tutto una storia e non da critico letterario. Complimenti a tutti quindi, da parte di un novello che ha partecipato per la prima volta.

1 – LA PARTE GIUSTA DEL MURO
2 – LA BRECCIA
3 – IL MURO
4 – L’ERRORE DI SEBASTIANO
5 – CATTIVA
6 – IL VARCO
7 – MURO INVALICABILE
8 – LE LACRIME DI HUROBOR


1 - LA PARTE GIUSTA DEL MURO
Ciao Mario, devo dire che il racconto mi è piaciuto. L'idea è lodevole e a tratti inquietante. Ho apprezzato in modo particolare la menzione alle due vergogne, una iniziale e una finale, che mettono in luce l'avidità e la crudeltà della classe ricca e dominante del mondo prima e la vendetta dei deboli poi. Bella anche l'idea di utilizzare il nonno che racconta al nipote, generando una sorta di incubo perdurante e tramandato nel tempo. Confesso che a un certo punto ho sorriso, credendo che stessi parlando dei puffi (ci hai messo pure il fungo...)
Tema "oltre il muro" centrato senza dubbio. Scrittura scorrevole e ripeto: il plus è senza dubbio quel velo inquietante post apocalittico che aleggia ancora nell'aria.

2 - LA BRECCIA
Ciao Maurizio,
a livello di scrittura nulla da ridire, il racconto fila liscio senza troppi fronzoli, dialoghi e ambientazione apprezzabili e il muro piazzato in mezzo al campo lo rende protagonista come da tema richiesto. Un particolare questo che mi ha molto attratto. Per quanto riguarda la storia in se stessa, mi pare divisa in due parti distinte: fino a poco dopo la metà, il racconto risulta intrigante (ero sinceramente incuriosito) ma poi è come se il pallone si sgonfiasse. Una sorta di anticlimax (non credo voluto) che conduce a un finale piuttosto blando. Naturalmente è la mia sensazione, forse mi sarebbe piaciuto veder approfondita la parte in cui cerchi di spiegare "l'oltre il buco". La storia mi è comunque piaciuta, molto... sovrannaturale.

3 - IL MURO
Ciao Massimo,
il tuo racconto mi è piaciuto, mi ha lasciato qualcosa. Mi aspettavo una storia al sapore di thriller e invece mi sono ritrovato tra odore di curry e il tema dell'integrazione. Una sorpresa. La scrittura è scorrevole, il vecchietto protagonista mi risulta simpatico e scaturisce in me anche un pizzico di compassione. La moglie fa da contorno come fosse un "muro" di gomma sul quale Franco rimbalza ogni volta. Molto più leggero di quel muro invisibile, non fisico, che separa le due famiglie. Il tema quindi mi pare più che centrato. Hai provato un azzardo che secondo me è andato bene. Unica nota stonata, il cambiamento di Franco. Troppo rapido, troppo drastico. Forse ti servivano ancora un migliaio di parole...

4 - L’ERRORE DI SEBASTIANO
Ciao Emiliano, il racconto è bello, il finale è stato un po’ zoppicante. Infatti in tutta onestà, fino al punto in cui Cecilia si risveglia ero bello preso dalla situazione claustrofobica (sebbene il carceriere sia parso un tantino goliardico) e molto incuriosito di arrivare in fondo per capire cose fosse successo. Lo confesso: credevo che qualcuno ci avrebbe rimesso la pelle… Poi però nelle ultime tre righe è svanito tutto. Altra cosa da puntualizzare: Io adoro i finali aperti, ma questo è davvero troppo aperto... Insomma, la storia si è persa un pò per strada. La tua scrittura è ottima.

5 - CATTIVA
Ciao Andrea, sono stato molto combattuto fino alla fine e confesso che ho letto più volte i giudizi altrui perché ero in difficoltà. A livello di scrittura il racconto è ben fatto, mi è piaciuto molto il ritmo crescente, riga dopo riga. A un certo punto ho temuto per la vita del bambino, questo significa che hai creato suspense. Il tema è rispettato in modo sufficiente (potevi rendere più centrale quel muro). Insomma, ogni cosa filava liscia e già pregustavo un bel colpo di scena, spiazzante, che avrebbe dato ampie prospettive alla storia. Invece, alla fine, mi sono ritrovato a leggere l'ultima riga e ho pensato che avessi dimenticato qualcosa. Insomma, non è successo nulla. Questa credo sia l'unica vera critica che posso muovere al tuo racconto.

6 - IL VARCO
Ciao Ivan, racconto molto lineare, procede tranquillo almeno fino al finale a sorpresa (ti dirò, avevo già intuito che dall'altra parte ci fossero dei furbacchioni...). La tua scelta di parlare di virus è coraggiosa di questi tempi...ma naturalmente non danneggia il racconto. Dialoghi tra moglie e marito un pochino artificiosi, ma forse perchè dovevi spiegare tramite loro e in poche righe quello che stava accadendo. Il dubbio che ho avuto in merito a Nicola Festa lo hai chiarito in fase di giudizio. Tanto basta. Al di là di questo particolare, la scrittura è gradevole, come ti dicevo all'inizio molto pulita. Il tema di "oltre il muro" mi sembra più che rispettato.

7 - MURO INVALICABILE
So che vado decisamente contro corrente rispetto ai miei predecessori, ma d'altronde bisogna commentare. Il racconto non mi è piaciuto molto... Non discuto la forma, la scrittura è decisamente buona, il viaggio introspettivo del protagonista è definito, approfondito e il tema di "oltre il muro" ci sta senza dubbio. Però... un uomo che crivella la parete di buchi solo per poter sentire meglio la vicina, mi pare un'idea piuttosto inverosimile. Certo ossessiva, psicopatica e inquietante, ma sempre inverosimile. Ecco, magari avrei azzardato un finale diverso, tanto per far saltare il lettore sulla sedia. Questo (secondo me) avrebbe elevato il racconto e non di poco.

8 - LE LACRIME DI HUROBOR
Ciao Gabriele, lungi da me fare la parte del guastafeste ma la tua opera mi ha lasciato perplesso. Mi sono inchiodato subito all'inizio: Erisitton mi è parso uno sciogli lingua. A metà racconto sono stato costretto a tornare indietro perchè mi ero perso per strada. Forse il concept che hai scelto è stato un pò troppo ambizioso in uno spazio tanto ristretto di parole, o magari il racconto stile cavalleresco non è il mio forte. Fatto sta che è stata una lettura impegnativa. Senza dubbio, alla fine mi sono un pò risollevato nell'apprendere la ciclicità del racconto. Il tema è senza dubbio centrato.

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antico
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 26 aprile 2021, 14:19

Avete ricevuto cinque classifiche e sono tutte regolari, ve ne mancano altre tre.

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Alvin Miller
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 26 aprile 2021, 19:26

Dare i voti a questa edizione è stato più difficile del solito. Ci sono diversi ottimi racconti e gli altri sono comunque di livello simile l'uno con l'altro, quindi ho dovuto sforzarmi parecchio e a volte aggrapparmi anche a piccole cose.
Non me ne vogliano quelli delle posizioni più basse, ma ho cercato come al mio solito di essere più meritocratico possibile:

1 - Il Varco
2 - La parte giusta del muro
3 - La Breccia
4 - Le lacrime di Hurobor
5 - Cattiva
6 - L'errore di Sebastiano
7 - Il Muro
8 - Muro invalicabile

Il Varco di Ivan Casini
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La parte giusta del muro di Mario Pacchiarotti
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La breccia di Maurizio Ferrero
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Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli
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Cattiva di Andrea76
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L'errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte
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Il muro di Massimo Tivoli
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Muro invalicabile di Michael Dag
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Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

FilippoR
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 27 aprile 2021, 17:35

Ciao a tutti, la classifica questa volta è stata ancora più difficile della precedente e molti racconti sarebbero in posizioni simili, ma dato che bisogna scegliere eccola:

1) La breccia, di Maurizio Ferrero, ore 23.42, 4237 caratteri
2) La parte giusta del muro, di Mario Pacchiarotti, ore 00.30, 4242 caratteri
3) Le lacrime di Hurobor, di Gabriele Dolzadelli, ore 23.49, 4185 caratteri
4) Il varco, di Ivan Casini, ore 00.22, 4191 caratteri
5) Il muro, di Massimo Tivoli, ore 01.32, 4211 caratteri MALUS 4 PUNTI
6) L’errore di Sebastiano, di Emiliano Maramonte, ore 00.56, 4141 caratteri
7) Muro invalicabile, di Michael Dag Scattina, ore 23.29, 4139 caratteri
8) Cattiva, di Andrea Spinelli, ore 00.01, 4200 caratteri

La breccia di Maurizio Ferrero
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Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli
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L’errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte
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Cattiva di Andrea Spinelli
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La parte giusta del muro di Mario Pacchiarotti
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Il muro, di Massimo Tivoli
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Muro invalicabile di Michael Dag Scattina
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Il varco di Ivan Casini
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 28 aprile 2021, 17:28

Un solo giorno alla scadenza e dovete ricevere solo più una classifica.

Daniel Travis
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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 29 aprile 2021, 19:02

Ecco la mia classifica:

1. La breccia di Maurizio Ferrero
2. Muro invalicabile di Michael Dag Scattina
3. La parte giusta del muro di Mario Pacchiarotti
4. Il varco di Ivan Casini
5. Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli
6. Il muro di Massimo Tivoli
7. Cattiva di Andrea Spinelli
8. L’errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte

E i commenti:

1. La breccia di Maurizio Ferrero
Concept d'impatto, semplice ed efficace, senza sbavature. Buona la parlata del contadino e la scena dei lombrichi e del centopiedi - magari, ecco, non avrei fatto chiamare tante zampe dal contadino una creatura che si chiama già praticamente tantezampe, e avrei piuttosto rinominato striscia-striscia i lombrichi o qualcosa del genere, ma sto volutamente cercando il pelo nell'uovo: gran bella prova davvero.

2. Muro invalicabile di Michael Dag Scattina
Bella prova davvero: la forma funziona, il tono della narrazione veste il protagonista come un guanto (lercio) e la sua voce, stereotipata quanto vuoi, emerge dalla pagina con vera vitalità. La vicina, il resto del mondo e Teresa sono soltanto tratteggiati, ma tanto basta: è uno scorcio sporco su una persona, questo, sul suo mondo, e in quanto tale funziona.
Ottimo il finale che non tenta salti più lunghi di un racconto brevissimo, ma al tempo stesso evita un non-finale: prima esploriamo il protagonista, poi il crescendo delle sue intenzioni... E il loro sgonfiarsi, perché davvero, cos'altro sarebbe potuto succedere?
Complimenti.

3. La parte giusta del muro di Mario Pacchiarotti
Mi piacciono molto sia il concept che lo sviluppo, e i personaggi sono un narratore e un ascoltatore ideali nella loro semplicità. «Bastardi… E loro?» mi sembra un po' una virata di tono, per il nipote, ma forse è un'impressione mia.
Unica pecca, mi pare che le ultimissime frasi s'ingarbuglino un po', sintatticamente, o mi sbaglio?
Niente di irrisolvibile, comunque, anzi.

4. Il varco di Ivan Casini
Pezzo semplice, ma apprezzabile.
Non so se la connessione varco - vaccino mi piace o mi fa torcere il naso, ma qualcosa fa.
Carino il negazionista(ish) che si lamenta dei negazionisti.
Il mondo dal cielo rosso mi ricorda molto il primo Phantasm, mi sbaglio?
Forse affretterei meno il finale, dedicandogli più spazio, o al contrario lo condenserei in una sola immagine: il narratore, nel nuovo mondo, incatenato. Dice già tutto. Niente che rovini il testo nel suo complesso, comunque.

5. Le lacrime di Hurobor di Gabriele Dolzadelli
Bello il concept. Diventa chiaro molto presto, nella prima parte del racconto, ma questo non rovina nulla: resti a leggere concentrato, se non altro per vedere se succede davvero.
Certi passaggi sono un po' accelerati - il re passa dall'avere dubbi sulla veracità della storia perché è lui l'unico ad avere le chiavi a convincersi che qualcuno debba avere un'altra copia nello spazio di mezzo pensiero. Sarebbe forse meglio eliminare la prima idea, oppure trasformare la seconda in una domanda: È mai possibile che...?
"Rendiamo completa giustizia ai nostri morti" è un po' troppo strascicato per essere un buon grido di battaglia.
Bella l'immagine del fulmine che spacca un tronco.

6. Il muro di Massimo Tivoli
Ho qualche perplessita sulla forma.
Per esempio, nell'apertura: Il palmo pulsante [di] dolore e i morsi dell’artrite sulle dita lo fecero sbottare. «Dovevano capitarci proprio ‘sti indiani!» le urlò, nella speranza che i vicini lo sentissero almeno quanto lui senti[va] i loro schiamazzi.
Ho idea che il "problema" sia semplicemente legato al tempo, comunque, e quindi non sia un difetto su cui soffermarsi.
Il razzismo di Franco è un po' troppo cartoonesco, forse, ma sfortunatamente non del tutto irrealistico.
Bello il passaggio del "de".
Il racconto mi convince fino all'ultima parte, dove Franco viene illuminato sulla via di Damascameradaletto da San Volemosebene. Non gli succede nulla per cambiarlo, né lui fa nulla, non soffre nulla di diverso dal solito, non seguiamo cambiamenti graduali più realistici: gli viene l'idea di guardarsi da fuori, e passa dalle scimmiette infernali all'invito a pranzo istananeamente. Akhilesh non è un personaggio, in questa fase, ma una funzione del cambiamento in meglio di Franco: la "vittima perfetta" del suo razzismo, aggraziata e articolata anche in una situazione che torcerebbe il naso del 99% delle persone reali.
È uno spaccato ottimo per un certo tipo di dramedy all'italiana, intendiamoci, ma devo ammettere che proprio non fa per me.

7. Cattiva di Andrea Spinelli
Bel pezzo di drama, a cui gioverebbe un po' di struttura.
La forma e le voci dei personaggi funzionano - complimenti -, però ho passato tutto il racconto ad aspettarmi una spiegazione sull'esitazione della madre: non è una motivazione pratica, visto che resta lì finché non è finita tutta la questione lo stesso, e non è ansia sociale in un momento di vulnerabilità emotiva, visto che interagisce in modo assertivo con una persona anziché andarsene subito o zittirsi, e non è una specie di proiezione sul figlio che "deve farcela da solo" - il setup non si presta per niente - quindi, mi dicevo, l'autore del messaggio dev'essere tra i genitori, o lavorare nella scuola. Oppure, una spiegazione alternativa a cui non ho pensato.
Invece niente.
Resta, formalmente, una gran bella prova tecnica.

8. L’errore di Sebastiano di Emiliano Maramonte
Mi sfugge qualcosa di questo racconto.
La trama, almeno fino al finale, scorre liscia, il punto di vista del protagonista viene trasmesso in modo efficace, ma i dialoghi di Sperlinga e il finale mi fanno torcere un po' il naso.
Il tono di Sperlinga è di due tacche più infantile di quello di tutti gli altri personaggi, e non folle-infantile, ma bambino-infantile, o cattivo-dei-cartoni-animati infantle.
Il finale, poi, è una specie di resurrectio ex machina: Cecilia si è salvata perché ha un giubbotto antiproiettile, e ha un giubbotto antiproiettile perché "essere la donna del capo ha i suoi vantaggi"... Ma il capo se l'è convenientemente dimenticato quando le ha sparato, colpendola peraltro a una spalla, punto in cui il danno poteva non essere letale con o senza giubotto e sarebbe valsa la pena di controllare comunque. Ha murato vivo l'amante in una stanza dopo averlo confuso e addormentato con del gas, e durante tutto questo processo metodico non si è accorto che lei respirava?
Poniamo pure che Cecilia stia soltanto implicando che essere la donna del capo le abbia dato i mezzi finanziari e la cautela di comprare un giubbotto antiproiettile: restano validi tutti gli altri inghippi.
Il racconto poi finisce senza finire, non con un finale aperto ma con quello che, in una storia più lunga, sarebbe l'inizio del terzo atto. Se ci fosse un guaio emotivo chiaro di uno dei due personaggi murati, decidersi a ribellarsi e provare a fuggire sarebbe un finale soddisfacente: sarebbe il payoff di qualcosa.
Così... No. E la qualità del resto del racconto è abbastanza alta da fami dubitare della mia lettura.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 aprile 2021, 19:38

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni riceverete anche i miei commenti e classifica.

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Re: Gruppo BARRIERA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » sabato 1 maggio 2021, 11:47

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo:

1) Muro invalicabile, di Michael Dag Scattina
Ho davvero poco da dire perché sei riuscito a tratteggiare la ragnatela nel quale quest'uomo è imprigionato in modo assolutamente e efficate senza evidenti punti deboli. Il tema è perfettamente declinato, il racconto funziona ed è giusto che tu non va a fondo nello spiegarci il perché dei buchi (che mi pare evidente) così come è corretto che lui non interagisca mai direttamente con l'oggetto della sua paranoia. Bravo e pollice su.
2) Cattiva, di Andrea Spinelli
Beh, il tema c'è ed è il muro che questa donna ha costruito tra se stessa e tutti gli altri, muro sostituito da uno specchio nel quale continua a riflettersi, egoista, incapace di amare. Forse è vero che il modo in cui inserisci certe riflessioni su questo concetto nel racconto possono apparire un pelo forzate e questo fa trasparire la tua necessità di farlo arrivare al lettore, cosa che, paradossalmente, tende invece ad avere un effetto opposto perché toglie naturalezza al tutto. Detto questo, nel lettore rimane questo dolore disperato del bambino, questo strappo definitivo tra lui e la madre, questa incapacità di lei ad accettare e accogliere l'amore e tutto questo fa si che il racconto evolva eccome. Mi è piaciuto, anche se non perfetto. Per me un pollice quasi su.
3) La parte giusta del muro, di Mario Pacchiarotti
Credo che questo racconto sia l'esempio perfetto di come tu sia scafato nella scrittura in generale e di quanto tu sia abile a gestire i limiti imposti. Il racconto si presenta con un difetto di base, non accade nulla e tutto è narrato dal nonno, il fatto è che sei stato in grado di trasformare un problema in una risorsa e a darci un racconto che, nonostante la problematica, si presenta completo e godibile. Pertanto, la mia idea iniziale, terminata la lettura, era che tu avessi sviluppato il racconto secondo le tue iniziali intenzioni e questo, lo sai, per me è sempre un plus a prescindere se il lavoro si presenta valido come in questo caso. Poi scopro che eri partito per andare verso tutt'altra direzione e anche in quel caso c'era un problema di fondo perché fare trovare ai due un'entrata per caso era una forzatura bella e buona, probabilmente eccessiva. Strada facendo ti sei reso conto che non saresti riuscito a farci stare dentro tutto quello che serviva e quindi, saggiamente, hai abbassato le pretese e risolto il racconto in modo comunque più che degno. Che dire, bravo. Chiaro che il testo ha dei limiti importanti essendo quasi interamente un tell mascherato, però colpisce nel segno e il tema è ben declinato. Insomma, leggendolo e leggendo i tuoi commenti post si percepisce e si apprezza tutta la tua esperienza e capacità. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.
4) La breccia, di Maurizio Ferrero
Una buona prova che, però, risulta meno fluida dei tuoi soliti racconti su questi lidi e il perché lo hai già spiegato tu quando hai ammesso di avere sforato e di aver dovuto asciugare parecchio: ecco, questo non è un racconto nato e cresciuto nei limiti imposti, ma adattato. Giusto il mese scorso ti avevo elogiato per la tua capacità di scrivere in base allo spazio assegnato, ma può capitare di beccare il racconto NON-POLO (quello senza il buco). Tra l'altro, l'asciugatura forzata spiega anche un paio di refusi non soliti nei tuoi racconti (articoli mancanti), ma li avresti potuti correggere con una rilettura post e visto che non hai consegnato proprio sul gong... Per il resto, racconto perfettamente in tema con un contesto evocato nella mente del lettore di assoluto rilievo, sei stato bravo (questo sì, come al solito) a suggerire senza dipingere in modo eccessivo. Poco convincente la trasformazione dei due operai, probabilmente avrebbe avuto bisogno di un maggiore spazio. Concludendo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo solido, ma non brillante.
5) Il muro, di Massimo Tivoli
L'unico problema di questo racconto sono le condizioni nelle quali l'hai scritto. L'ho trovato piacevole e con un buon messaggio però è vero che la focalizzazione a volte è interpretabile diversamente da come la intendevi, ma, soprattutto, è vero che manca una equilibrata evoluzione del protagonista il cui punto di svolta appare accadere per caso e senza un'adeguata semina. Tutte problematiche coerenti con il pochissimo tempo che hai avuto e con l'averlo dovuto impostare da cellulare. Detto questo, ottima declinazione del tema e, lo ripeto una volta ancora, racconto che risulta comunque piacevole e con un delicato (e bello) messaggio finale. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo discretamente solido anche se non brillante.
6) Le lacrime di Hurobor, di Gabriele Dolzadelli
Le tue idee sono sempre molto buone, ma a volte c'è un qualche nesso logico che non mi permette di apprezzarle appieno, come in questo caso. L'idea dello specchio è ottima e in qualche modo richiama un racconto di Battaglia di un paio di edizioni fa, ne potevi tirare fuori davvero molto (e lo potrai cmq fare rielaborandolo) a livello di messaggio metaforico che, però, non mi sembri riuscire ad affrontare brillantemente come in altri tuoi recenti lavori. In più, la questione logica di cui ti ho parlato: se Erisitton e i suoi uomini sono uccisi al di qua della mura da Erisitton e i suoi uomini, allora da chi verranno uccisi questi ultimi una volta ripassato il confine? In pratica, infrangi lo specchio, ma ci lasci con l'idea che debba continuare questa sorta di ciclicità che, in verità, si è appena interrotta. Ecco, questo credo sia un problema da risolvere assolutamente per poi potere affrontare con più tranquillità e in modo più efficace il messaggio sotteso alla tua (ottima) costruzione. Concludendo, per me qui siamo su un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo solidissimo, ecco.
Integrazione del commento in base alla risposta dell’autore: Beh, questo risolverebbe la questione logica. Due ordini di problemi, però: 1) ho riletto il racconto e non ho trovato elementi che riconducano al portale e 2) anche una volta ben integrata, la questione del portale risolverebbe la problematica logica che ti ho rilevato, ma aprirebbe a molto altro che andrebbe sviluppato nel corso del racconto e che non mi sembra sia stato, al momento, trattato in modo adeguato, soprattutto per la grandissima portata che mi sembra avere. Insomma, lavoraci perché qui hai tanta roba. Ps: anche se, come sai, non ho molto tempo da dedicare a eventuali letture beta, sono più che disposto a consigliarti sulla fase sinossi e scaletta.
7) L’errore di Sebastiano, di Emiliano Maramonte
Urca, questa volta la gestione dei personaggi non ti è riuscita, mio parere, granché bene. Nanni risulta superfluo e, inoltre, fa pensare a come sia potuto arrivare fino a lì per poi farsi ammazzare così ingenuamente (urlando il nome dell'amico per farsi beccare), Sperlinga l'ho trovato tratteggiato malino con zero personalità e pochi elementi a definirne il background, l'amata si rianima come un vero e proprio deus ex machina per risolvere la situazione a prescindere da tutto quello che fosse successo fino a quel momento. Insomma, penso che tu, questa volta, abbia cannato la fase della costruzione del racconto ed è un peccato perché, come altri, devo sottolineare che la parte del risveglio risulta ben gestita e intrippante. Ci sta, sia chiaro, quante volte è successo anche a me di sbagliare una costruzione! Il tema, invece, è ben affrontato. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma, questa volta, un po' al pelo.
8) Il varco, di Ivan Casini
Mi sembra che tu paghi lo scotto del primo approccio con l'Arena e ci sta alla grande. Rispondi al poco spazio assegnando battute un pelo forzate ai tuoi protagonisti nel tentativo di fornire al lettore elementi utili per il contesto, questo è il problema più grave. Poi rilevo anche un protagonista incerto nelle sue convinzioni, traballa poco e il passaggio da negazionista ad "attraversatore di varco" non mi sembra affrontato adegiatamente. Qualche dubbio anche su elementi che hai inserito nel testo, tipo lei che guarda la tv senza volume: legge le labbra? Che sia sorda? Poi però si volta verso di lui per rispondergli e capisco che ci sente più che bene. Molto forzati anche i due elementi della morte del creatore del Varco e dell'arrivo del "Testimone" che con poche parole convince tutti ad attraversarlo. Insomma, si legge ed è piacevole, come tutti i racconti del gruppo perché siete tutti delle belle penne, ma c'è parimenti un adattamento forzato al limite dei caratteri e una certa ingenuità di fondo che vanno risolti. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo e in classifica ti posiziono dietro al parivalutato racconto di Maramonte perchè nel suo caso a non convincere è soprattutto il finale mentre nel tuo caso è tutta l'impalcatura a barcollare. Curioso di rileggerti presto.

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