Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 aprile 2021, 2:07

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BENVENUTI ALLA ORIANA RAMUNNO EDITION, L'OTTAVA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 152° ALL TIME!

Questo è il gruppo BERLINO della ORIANA RAMUNNO EDITION con ORIANA RAMUNNO come guest star.

Gli autori del gruppo BERLINO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VOLLEY.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo MURAGLIA.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ORIANA RAMUNNO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BERLINO:

Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi, ore 23.19, 3894 caratteri
Anomalie, di Debora Dolci, ore 00.39, 4224 caratteri
Opportunità, di Alessandro Canella, ore 00.52, 4221 caratteri
Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli, ore 00.41, 4198 caratteri
Una scommessa, di Giovanni Attanasio, ore 00.43, 3826 caratteri
Nulla come prima, di Antonio Pilato, ore00.35, 3434 caratteri
Suoni, di Salvatore Stefanelli, ore 23.30, 4237 caratteri
Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti, ore 00.38, 4168 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 APRILE per commentare i racconti del gruppo VOLLEY Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VOLLEY e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VOLLEY.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ORIANA RAMUNNO EDITION A TUTTI!



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Signor_Darcy
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 aprile 2021, 15:42

Berlino, forse la città che preferisco al mondo, pur nel mio non sopportare le città- C'è un che di poetico nel commentare questo gruppo. Che mi ha messo molto, molto in crisi. Ancora ora che sto scrivendo questa introduzione sto ripensando alla classifica. Che vabbe', ormai è questa.
Lo si dice spesso, ma davvero non ci sono racconti che spiccano in alto o in basso rispetto agli altri, il livello è credo molto buono in tutti e otto i brani.

1. Una scommessa
2. Il mondo è cattivo
3. Anomalie
4. Opportunità
5. Suoni
6. Non si torna indietro
7. Il racconto del racconto
8. Nulla come prima

***

Una scommessa, Giovanni Attanasio

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Il mondo è cattivo, Wladimiro Borchi

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Anomalie, Debora Dolci

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Opportunità, Alessandro Canella

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Suoni, Salvatore Stefanelli

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Non si torna indietro, Roberto Bartoletti

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Il racconto del racconto, Filippo Mammoli

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Nulla come prima, Antonio Pilato

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 22 aprile 2021, 22:29

Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi
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Anomalie, di Debora Dolci
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Opportunità, di Alessandro Canella
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Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli
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Una scommessa, di Giovanni Attanasio
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Nulla come prima, di Antonio Pilato
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Suoni, di Salvatore Stefanelli
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Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti
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1. Una scommessa, di Giovanni Attanasio
2. Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi
3. Opportunità, di Alessandro Canella
4. Anomalie, di Debora Dolci
5. Suoni, di Salvatore Stefanelli
6. Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti
7. Nulla come prima, di Antonio Pilato
8. Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli

alexandra.fischer
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 23 aprile 2021, 14:23

Buon pomeriggio, ecco i miei commenti e relativa classifica:

IL MONDO È CATTIVO di Wladimiro Borchi Punti di forza: l’ambientazione della casa con giardino che accoglie la piccola Laura. Rendi con grande maestria il tempo dell’arrivo della piccola nella casa mostrando lo stadio di maturazione delle albicocche e il grado di fioritura del melo attraverso lo sguardo di lei. La Dottoressa Marelli, la scienziata che ha deciso di occuparsi della bambina, l’ha fatto con ogni riguardo (l’ha circondata di opere d’arte, le ha fatto avere il pane imburrato dai due lati, la tazza di cioccolata e menù diversi a ogni pasto). Questo, dopo averle fatto promettere di non oltrepassare il muro perché il mondo è cattivo. Laura, invece, è costretta a farlo, perché un brutto giorno la scienziata scompare e pare che ci sia in ogni caso un mondo da vedere (ci sono indizi che ne rivelano la presenza: cinguettii di uccelli, rumori di calessi e zoccoli di cavalli, chiacchiericci di signore). Il finale aggiunge un brivido a quello dell’inspiegata sparizione della dottoressa. Oltre il muro, uno schermo bianco.

Punti deboli:
ti riporto i refusi corretti:
Sentiero nel giardino.
Meno male.
ANOMALIE di Debora Dolci Tema centrato. Punti di forza: l’atmosfera di SF. Mi ha fatta pensare a un misto fra Lazer Tag (una celebre serie Anni Novanta di quaderni e diari ispirata alla fantascienza più spartana) e Tron (il primo film Disney sulla SF, del 1980; non ebbe successo perché troppo avveniristico). I personaggi del protagonista e di Orin si muovono infatti in un mondo molto virtuale (il gioco di allenamento prima dell’esplorazione del tunnel, la luce azzurra dell’app fra le mani del protagonista e il successivo chiarimento che si tratta di un cilindro portentoso, che salverà la vita allo stesso). Molto ben congegnata la scena della breccia e dell’attacco. L’anomalia, in realtà, è un altro essere umano con una balestra e la mente libera dai condizionamenti dell’Intelligenza Artificiale che governa i due piccoli esploratori (uno dei quali troppo curioso). Bello il confronto fra il protagonista e l’anomalia (il primo diciottenne, l’altro, un po’ più grande: ma entrambi esseri umani. E il secondo ha un suo codice morale: l’altro non voleva ucciderlo, così fa in modo che viva e scappa via, lungo il tunnel, che si rivela una metropolitana caduta in disuso).

Punto debole:
ti riporto la frase corretta: È un’anomalia? Devo quietarla subito. Mai lasciarle tempo.

OPPORTUNITA’ di Alessandro Canella Tema centrato. Punti di forza. L’installazione del muro di mattoni, che nasconde un mondo virtuale visibile a chiunque lo sfiori. L’ambientazione di questa realtà virtuale ha qualcosa di orientaleggiante (il deserto bianco, la città con le cupole, il balcone, la tenda, il pavimento a mosaico con i cuscini). Ben resa anche l’atmosfera della galleria d’arte sul punto di chiudere e il freddo che vi regna. Certo, la visitatrice rimasta diventa l’acquirente dell’opera e questa è una bella opportunità per Mya. Però, tu lasci intravedere qualcos’altro nel finale: Mya vuole sapere qualcosa di più sulla donna misteriosa che conosce così bene l’installazione e la insegue, smarrendo nella foga il biglietto da visita di lei.

Punti deboli:
ti riporto le frasi corrette
Improbabile che qualcun altro comparisse nell’ingresso.
La galleria era silenziosa, fatta eccezione per le note della musica da pianoforte di Debussy che uscivano dalle casse.
Mya appoggiò il viso alla parete.
Giunta nella sala centrale, che ospitava un’installazione di Nicholas Wright, si accorse di non essere sola. C’era una donna con le braccia tese lungo i fianchi avvolti in un abito bianco che le lasciava la schiena nuda fino in fondo e i capelli rossi annodati in uno chignon. Contemplava l’opera e il suo profilo sembrava emergere dall’imponente muro di mattoni neri…


IL RACCONTO DEL RACCONTO di Filippo Mammoli Tema centrato. Punti di forza: tu che ti trovi alle prese con più muri. Quello dell’ispirazione per il contest e i timori per i talebani della scrittura. Le tue strategie (ricorrere al materiale “dormiente” ispirato alla canzone di Springsteen?). E poi i vari muri che esamini e scarti: quello della paura, quello del pregiudizio, e quello dell’indifferenza. Sono sentieri narrativi che non ti va di percorrere. Però rendi molto bene il quotidiano con tua moglie, l’aiuti nei lavori di casa (molto ben resi i dialoghi). Geniale l’idea del metaracconto ma anche la resa del quotidiano di un partecipante durante la Serata Fatidica.



Punti deboli:
ti riporto le frasi corrette
Sì, sì.
Dopo, però. Adesso porto fuori la spazzatura…
Nebraska (dato che è un titolo)
Arrivo, amore.

UNA SCOMMESSA di Giovanni Attanasio Tema centrato. Punti di forza: l’astuzia nell’aver scelto come nome della protagonista quello del celebre personaggio di un cartone animato del 1969 (nell’originale, Quella magnifica dozzina) per rappresentare l’ascesa della campionessa Mimì alle prese con le sofferenze del primo amore (Lia, malata e sul punto di partire per l’America) e le difficoltà sportive (la partita persa) e familiari (è troppo legata al padre per partire con lei). Bello lo stacco temporale nel quale Mimì si evolve (fa parte della Nazionale, ha battuto la Polonia, e sposato il figlio dell’allenatore) e va in America. Avversaria pericolosa? Lia. E la scommessa che le unisce: in caso di vittoria di Mimì, Lia la bacerà davanti a tutti. Ottime le descrizioni di Mimì (le fasciature alle dita, di cui, una al mignolo, ha un cuore ispirato a Lia, indizio che tornerà poi nell’avventura americana; il senso di freddo davanti alle coppe e al suo stesso marito).

NULLA COME PRIMA di Antonio Pilato Tema centrato. Punti di forza: il protagonista, che si indovina fra le righe, un ex-professore di astronomia appassionato di misteri del cosmo e desideroso di condividerli con gli allievi, ma condannato a una fine terribile dalla Sclerosi Multipla. Punti deboli: il riferimento al virus che ha isolato l’umanità e un tipo di scrittura pericolosissimo, ossia il Flusso di Coscienza. Se pensi a Joyce, vedi che lo usa mettendoci comunque delle associazioni mentali con eventi, persone e oggetti. Ecco, se fosse il mio racconto, io userei la malattia del docente per indicare il muro che si è alzato fra lui, la passione per la corsa, gli allievi e le loro ricerche sulle stelle, e lo contrapporrei all’asettico e freddo muro della struttura ospedaliera. Il tutto sotto forma di brevi immagini, simili a istantanee che gli fanno male: una corsa nel parco alla mattina, un pomeriggio all’Osservatorio Astronomico con una matricola curiosa. Una notte al telescopio in compagnia di un assistente.

SUONI di Salvatore Stefanelli Tema centrato. Punti di forza. L’intelligenza vivida e la sensibilità del protagonista, che vorrebbe vivere come tutti gli altri, ma è confinato nel muro della sua invalidità dalla nascita (è paralizzato). Più che vivere la vita si limita a udirla e vederla. Come avviene con la vicenda della giovane donna, prima innamorata, poi tornata piangente sul luogo che l’ha vista felice e ritrovatasi in balia di due stupratori. Il protagonista è pronto a salvarla e nel suo muro si apre una breccia: la giovane donna gli diventa amica e lui, nemico dei cellulari perché privo di amici, ha uno smartphone in dono per lei.
Molto indovinato l’uso dei dettagli (anche per rappresentare i rari momenti di gioia del protagonista: l’estate, quando può stare fuori in giardino e i rumori che giungono più vividi, la notte, ricca di ombre e rumori che rendono la realtà più ricca ai suoi occhi). Bella anche la costruzione del dialogo del tentato stupro fra la giovane e i due uomini. E anche il grido del protagonista.

Punti deboli:
Capisco il tempo e i caratteri tiranni: ma devo farti notare che ne manca un pezzo. L’arrivo della volante è scollegato dal resto. Arriva. È un deus ex-machina e non va benissimo, proprio come lo smartphone che compare all’improvviso a casa del protagonista. Per risolverlo io toglierei le parti dei due riferite a lui: sappiamo già che è invalido. E metterei una voce in più che chiede cosa succede e lui glielo dice: “C’è uno stupro. Chiami la polizia. Il cellulare? Non ce l’ho”.
ti riporto le frasi corrette:
la voce di donna che avevo sentito ansimare la mattina fra lascive parole.
Carlo, hai visto che bella figliola?
Carlo, fregatene…
da valere la pena di chiamarlo al cellulare

NON SI TORNA INDIETRO di Roberto Bartoletti Tema centrato. Punti di forza: il fatto di aver creato uno stravolgimento di trama molto divertente. Prima parti con questo arcigno Bob che dà l’idea del veterano di un mondo distopico dove ci sono giovani prigionieri di guerra. Infatti, il giovane protagonista gli da del “lei” e questo mi ha fatta pensare ai resti di un gruppo di ribelli. C’è tutta la nostalgia, da parte di Bob, del mondo rimasto al di là del muro (che rappresenti nella bellezza della natura). Invece, si tratta di una colonia di insetti in un terrario.

Punti deboli:
Capisco che non volessi rovinare la sorpresa al lettore, ma non avrebbe fatto male far alludere a Bob, oltre ai molti tentativi di evasione, il motivo per il quale si trovava lì prima degli altri, qualcosa tipo: “Non vogliono farci ritrovare la libertà”. Quel: “Non vogliono che vediamo” mi sembra poco chiaro.
Ti riporto la frase corretta.
Buongiorno, Bob.









La mia classifica, soffertissima, perché siete tutti ottimi autori, è:

UNA SCOMMESSA di Giovanni Attanasio

IL MONDO È CATTIVO di Wladimiro Borchi

ANOMALIE di Debora Dolci

OPPORTUNITA’ di Alessandro Canella

SUONI di Salvatore Stefanelli

NON SI TORNA INDIETRO di Roberto Bartoletti

NULLA COME PRIMA di Antonio Pilato

IL RACCONTO DEL RACCONTO di Filippo Mammoli

viviana.tenga
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 24 aprile 2021, 20:03

CLASSIFICA
1)IL MONDO E' CATTIVO - Wladimiro Borchi
2)OPPORTUNITA' - Alessandro Canella
3)NON SI TORNA INDIETRO - Roberto Bartoletti
4)ANOMALIE - Debora Dolci
5)UNA SCOMMESSA - Giovanni Attanasio
6)SUONI - Salvatore Stefanelli
7)IL RACCONTO DEL RACCONTO - Filippo Mammoli
8)NULLA COME PRIMA - Antonio Pilato

COMMENTI
IL MONDO E' CATTIVO - Wladimiro Borchi
Racconto che parte un po' sottotono, ma che poi fa il botto.
Il finale sembra quello di una serie tv che nell'ultimo episodio della stagione ti fa credere di star per avere tutte le risposte, poi invece tira fuori un cliff-hanger che sconvolge tutte le idee che ti eri fatto fino a quel momento e ti lascia con ancora più domande (da risolvere, forse, nella stagione successiva). Probabilmente si può discutere su quanto questo abbia senso in un racconto autoconclusivo, ma l'effetto mi è piaciuto. Molto ben resa anche la parte della scalata del muro. Tutta la parte prima l'ho trovata un po' lenta, ma niente di grave.

OPPORTUNITA' - Alessandro Canella
Del tuo racconto ho apprezzato soprattutto l'atmosfera, quasi magica. Sono rimasta con il dubbio se la donna fosse una persona reale o una personificazione di qualcosa che porta la protagonista a cambiare vita e inseguire i suoi sogni, ma credo che un certo grado di ambiguità fosse voluto.
Dovendo trovare un difetto, ho trovato poco naturali alcune battute di Mya (e.g. la prima, per l'uso di un abbastanza pomposo "coloro che" invece che un più colloquiale "quelli che"; allo stesso modo il "vedere oltre esso" di una delle ultime. L'uso del pronome "esso" nel parlato mi suona molto strano, ma può darsi sia solo un problema mio)
Nel complesso, una buona prova

NON SI TORNA INDIETRO - Roberto Bartoletti
Ti dirò, avrei quasi preferito che la natura dei personaggi fosse esplicitata fin dall'inizio, invece che usata come colpo di scena nelle ultime righe. Non penso che il racconto che ne avrebbe perso, perché alla fine il punto di forza non è il colpo di scena, ma veder sbocciare il desiderio di libertà del protagonista.
Come ha già evidenziato qualcuno, anch'io ho avuto l'impressione che tu ti sia contraddetto sul fatto Bob e il mondo esterno, non ho capito se è una cosa di cui parlava spesso o che ha raccontato per la prima volta.
In ogni caso, bella l'idea e la declinazione del tema

ANOMALIE - Debora Dolci
Ammetto che trovo le ambientazioni complesse in racconti così brevi sempre un po' problematiche: è impossibile renderle al 100%, fanno sì che spesso il racconto debba essere letto più volte perché troppo "denso" di informazioni. Nel tuo caso, il racconto riesce a non essere troppo criptico e ci si fa un'idea dell'ambiente e, forse dei personaggi (Orin e Bizon sono esseri umani creati in laboratorio da un'entità che ha assoggettato buona parte del pianeta, ma rimangono in giro "anomalie"?). Il racconto rimane però un po' pesante, nonostante la buona scrittura, proprio per la mole di informazioni che il lettore deve sforzarsi di processare.
Mi rendo conto che questi sono appunti più sulla scelta del genere (e, quindi, dettati da miei gusti personali) che nel merito del racconto in sé, perché di particolari difetti oggettivi non ne ho riscontrati.

UNA SCOMMESSA - Giovanni Attanasio
Il tema di base è un grande classico: coppia di innamorati (in questo caso, innamorate), pressioni sociali che fanno sì che uno dei due si tiri indietro dalla relazione, strade diverse che si rincrociano dopo molti anni. Sullo sfondo, il mondo della pallavolo.
Molto bello il dettaglio del cuoricino sulla fasciatura, che compare all'inizio e, ormai sbiadito, alla fine.
Sono in parte d'accordo con altri commenti sul fatto che c'è una densità di elementi un po' eccessiva per la dimensione del racconto: per esempio, la malattia di Lia, su cui rimane la curiosità di sapere qualcosa di più (ma capisco che servisse un pretesto per mandarla in America), la signora Lucia, personaggio che viene solo citato (ma il fatto che le sia dato un nome rischia di far pensare al lettore che debba avere un ruolo). In ogni caso, nulla di grave che infici davvero l'efficacia del racconto.

SUONI - Salvatore Stefanelli
Ho trovato la prima parte poetica ma un po' lenta, penso che avresti potuto ridurla un po' a favore di quella successiva. Lì secondo me avresti potuto far salire ancora più la tensione, magari far sì che i due malintenzionati perdessero un po' di tempo a prendersi gioco del protagonista e rendendo un po' meno tempestivo l'arrivo della polizia.
A parte questo squilibrio tra le due parti, il racconto mi è piaciuto e trovo sia ottimo il modo in cui hai sviluppato il tema

IL RACCONTO DEL RACCONTO - Filippo Mammoli
Credo sia la seconda o terza volta in cui vedo qualcuno buttarsi su un meta racconto simile sulla mancanza di ispirazione con annessi frammenti di vita familiare... Per carità, ci sta che ogni tanto qualcuno tiri fuori l'idea, ma l'effetto è iniziare a leggere e pensare "ah, ok, è quella roba lì".
Entrando nel merito, il racconto scorre molto bene, la prima persona è (ovviamente) ben gestita, il tema è a suo modo centrato. Personalmente, penso si potesse evitare l'ultima parte sul regresso ad infinitum, che perde un po' della freschezza della prima parte e scivola un po' nell'esercizio tecnico fine a se stesso.

NULLA COME PRIMA - Antonio Pilato
Mi dispiace, ma temo di non aver capito il racconto. All'inizio pensavo che fosse una storia di fantascienza, che volessi parlare di una società che si è completamente rifugiata nel digitale in seguito a una pandemia causata da un virus artificiale (una versione più potente dell'attuale covid?). Ho cercato di dare un significato alla frase del "siamo invecchiati, siamo morti e poi siamo rinati", ma non ho davvero capito cosa volesse significare.
Poi, all'ultimo, tiri fuori la sclerosi multipla, e non ho capito il nesso tra la sofferenza del protagonista e i discorsi generali che ha fatto fino alla riga prima.
Per carità, probabilmente è un limite mio, ma anche dopo aver letto il racconto più volte non sono riuscita a venirne a capo.

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Proelium
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 25 aprile 2021, 11:34

Arriva anche la mia classifica, con commenti sparsi a seguire. Nessun dubbio sulle prime due posizioni, i racconti di Borchi e Mammoli sono ben realizzati, profondi e consapevoli.
Dal terzo al sesto è dura. Il pezzo di Attanasio, al netto di qualche spigolo tecnico, sta un po' sopra gli altri: il suo setting era semplice ma vivido, la narrazione sviluppata ad ampio respiro.
Poi, fosse per me, un utopico quanto impossibile ex-aequo tra Dolci, Canella e Stefanelli. So che la percezione tra quarto, quinto e sesto è molto diversa, ma mi tocca, quindi non odiatemi troppo.
Chiudono Bartoletti e Pilato.

1) Il mondo è cattivo
2) Il racconto del racconto
3) Una scommessa
4) Anomalie
5) Opportunità
6) Suoni
7) Non si torna indietro
8) Nulla come prima

IL MONDO E' CATTIVO

Ciao Wlad,
finalmente la sorte mi concede il lusso di commentarti, oltre al piacere di leggerti.
Ho apprezzato la declinazione del tema e la profondità di interpretazione che riesce a suscitare. Resti un osso duro anche con la metà del tempo!
Nella storia, nel setting pittoresco (i dipinti sono gli unici riferimenti di Laura per leggere la non-realtà, grande!) ritrovo un'eco a "The Veldt" di Bradbury, con i bimbi in balìa della casa-nursery-visore... Racconto profetico il suo, pericolosamente attuale il tuo. A differenza del pezzo di Bradbury, ho apprezzato l'ambigua complicità dell'adulto-Autorità nei confronti di Laura, che invece mi immagino più come una bambina. Ma potrebbe anche non esserlo. Ecco, forse la sua età si poteva rendere più tangibile, per farcela vedere meglio e decodificare la sua maturità (o immaturità) di pensiero. Ho avvertito questa criticità nel passaggio: "Prende un bel respiro e ricomincia la sua scalata disperata: contro i comandamenti dei saggi, degli adulti, contro il suo corpo che la sta abbandonando, contro tutto quel paradiso che le hanno apparecchiato da quella parte del muro", in cui, più che la voce di Laura, si sente quella dell'autore, più matura e orgogliosa. Ma è anche la frase più intensa e significativa del racconto, bella da leggere e custodire.
Sullo sfondo bianco nel finale penso tu abbia reso la carenza di tempo tua alleata. L'immagine netta di una tela bianca che ciascuno può sporcare con i suoi mostri? Il presagio di una realtà disintegrata dietro il feticcio della sua rappresentazione?
Mi taccio con una frase già sentita: forse è stato tutto un mio pippone mentale, ma in ogni caso è merito tuo.

Alla prossima, buona Edition!
Francesco


ANOMALIE

Ciao Debora,
piacere di rileggerti! Eccolo, il tuo crossover sperimentale tra Fortnite e la fantascienza: vista l'età di almeno uno dei personaggi, ho avuto un po' questa sensazione. :)
Tema preso e trama intrigante, ma mi accodo anch'io all'asticella dell'impegno-rilettura settata troppo in alto; l'ho riletto tre volte e non sono ancora sicuro di aver afferrato tutto. All'inizio ho temuto fosse colpa mia (distrazioni, diversità di stile...?), ma a quanto pare non sono stato l'unico; ricordo però una mole di informazioni molto densa anche nello scorso racconto, quindi mi sa che ti tocca lavorarci su.
Le tecniche sono ben applicate ma forse, essendo così abbondanti sia le micro-azioni che hai cura di mostrare, sia le info sul setting che in un modo o nell'altro devono trapelare, la scorrevolezza del flusso mi sembra un po' in pericolo.
Nel mio piccolo, provo a governare la frammentazione dando aria alle pause e musicando con la punteggiatura: anche senza subordinate si possono creare belle architetture frasali (ma che te lo dico a fare, prof!).
Ciò che ho capito l'ho apprezzato, comunque.

Buona Edition, alla prossima!
Francesco


OPPORTUNITA'

Ciao Alessandro,
piacere di leggerti. Se non sbaglio ci siamo già incrociati, ma forse è la prima volta in cui sono io a commentarti. Allora, vediamo un po'!
Il tema c'è, la trovata del dipinto oltre il muro fa un po' siepe leopardiana... solo un po' più chic. Un po' per questo, un po' perché secondo me quella vertigine della possibilità infinita doveva restare tale, trovo subottimale la scelta di concretizzare quel brivido nel riferimento ai luoghi fatti e finiti: un silenzio da sfinge sarebbe stato più poetico, oltre che più calzante.
Ok invece la sensazione di freddo asettico e la ricercatezza che riesci a suscitare nella galleria d'arte: non incontra il mio gusto personale ma funziona, e questo è ciò che conta.
Troppo fragile il finale, con questa fuga che dovrebbe emozionarci tanto (immagino l'obiettivo fosse questo) e invece resta lontana, misteriosa e criptica. Sapere qualcosa in più su Mya, forse, avrebbe aiutato.

A livello di prosa, può senza dubbio farsi più fluida: ti faccio giusto un paio di esempi all'inizio del testo che mi sono saltati all'occhio, poi la smetto di romperti le scatole :)

"Con un sorriso cortese e il capo piegato in avanti, Mya salutò l’ultima coppia di clienti a uscire dalla galleria quella sera. Nel richiudersi, la porta in cristallo fece entrare una folata d’aria gelida.", che potrebbe, volendo, diventare: "Con un sorriso cortese e il capo piegato in avanti, Mya accompagnò gli ultimi visitatori fuori dalla galleria. Dalla porta a vetri semichiusa, (soffiò) uno spiffero / una folata d'aria gelida."

O ancora, banalissimamente: "Mancavano meno di dieci minuti all’orario di chiusura.", nella versione "less is more": "Mancavano meno di dieci minuti alla chiusura."

Nel complesso, una bella atmosfera e tante belle sensazioni, ma una storia ferma in fase di rodaggio.

Spero di esserti stato utile, alla prossima!

Buona Edition,
Francesco


IL RACCONTO DEL RACCONTO

Ciao Filippo,
leggerti è sempre un grande piacere, anche quando al posto di un racconto da leggere semini candelotti di dinamite. O forse proprio per questo, eh eh...!
Quando poi mi tocca anche metterti in classifica, il piacere raddoppia. Ora, dato che hai voluto giocare, ho voglia di divertirmi un po' anch'io.

Aspetti di forma:
narrazione in prima presente: fatto, quindi bravo.
immersività: fatta, quindi bravo.
conflitto: fatto, quindi bravo
combo dialogato + tag: fatta, quindi bravo.
show don't tell: fatto, quindi bravo.
muro dei caratteri: aggirato e puntato oltre, tema preso, quindi bravo.
Quindi Filippo Mammoli vince l'Edition, scriverà best-seller, vincerà la lotteria, ecc. ecc. ecc.

E ora, passiamo al commento, quello vero:
Al tuo solito, Filippo, una sberla onesta che ribalta il tavolo con gentilezza. Hai fatto una cosa folle (ma che, chissà perché, un po' mi aspettavo...): già l'artificio del metaracconto di per sé era un rischio, e poi ci sono le pistolettate ai talebani... eh eh... caro Filippo, qui finisce che ti giochi la carriera!
Eppure... eppure... di questo testo secondo me c'era bisogno, e tu ci hai messo la faccia e firmato a tuo nome. Non so come e se sarà digerito dai colleghi di penna, se passerà oltre il muro; ma spero proprio di vederlo nella Vetrina di MC, a dare un messaggio importante. Perché scrivere, in fondo, è proprio questo: comunicare un messaggio, un'emozione, un'urgenza. La narratologia è un dono per migliorare le nostre storie, ma non è il fine della letteratura. Toh, mica male come messaggio.

Buona Edition, Filippo... e buona fortuna, stavolta te la sei cercata!
Francesco

UNA SCOMMESSA

Ciao Giovanni,
piacere di leggerti. I cassettini della memoria fanno strani scherzi, come l'omaggio a Mimì e la nazionale di pallavolo... anche l'inconscio e le sue coincidenze sono risorse preziose, quando si scrive! :)
Ho apprezzato come hai gestito il tema, dal setting sportivo con un primo muro di superficie fino a uno più profondo, di tipo affettivo. Bene anche la struttura campo-ospedale-aereo-campo che dà ciclità e respiro alla storia e l'uso felice di alcuni dettagli, cerottino in primis.
Un po' di fatica a condensare e armonizzare il tutto, ma caratteri e tempo, si sa, sono quello che sono...
Qualche appunto e consiglio personale, se lo accetti, sulla gestione dei pg e dialoghi: quando parlano Mimì e Lia non è facile distinguerle, colgo il senso ma la scena non è nitida. Introdurre e associare ai nomi qualche dettaglio strategico in genere migliora la messa a fuoco.
Anche i personaggi maschili sono poco definiti e sono ben tre: tanti, per uno spazio così ristretto. Quindi te la butto lì: perché non accorparli in un'unica figura, un edipico padre-coach a cui sfuggire, o con cui fare pace, prima o poi...? Le informazioni su di loro sono frammentarie e non è stato semplice seguirle; ma con un più solido punto di convergenza la musica potrebbe cambiare.

Banalissimo esempio: «Sì, signore.» potrebbe diventare: "Sì, signore. Sì, papà." Con maggiore intensità e buona pace di tutti.

Al netto di qualche turbolenza, arrivo a fine lettura soddisfatto. E con tanta nostalgia di Mila e Shiro, Holly e Benji e i cari vecchi anni '90...

Alla prossima, buona Edition!
Francesco


NULLA COME PRIMA

Ciao Antonio,
piacere di rileggerti. Noi ci siamo già incrociati, quindi dovresti aver capito che non sono un fanatico, né un estremista o un talebano ecc... Ma se un racconto non funziona o non piace bisogna dirlo, anche se con il giusto tatto.
Il tema è preso e la questione sollevata dal tuo testo è senza dubbio profonda, importante.
Fatica però a tirarci dentro, e il fatto che un'informazione fondamentale (la malattia) sia giocata solo all'ultimo, vanifica tutte le risposte che il lettore ha tentato di darsi: ciò che è causa non può essere effetto, e qui siamo al di là di ogni possibile immaginazione.
Ho apprezzato la riflessione di Fagiolo sullo stile, che comunque secondo me può (e dovrebbe, sempre!) evolversi ancora parecchio, imparando ad adattarsi alle storie che vuoi narrare: già solo focalizzare con sicurezza la voce narrante, ripulire da certe formule da antico memoriale (Un tempo ero professore di chimica...) e dare più movimento alla scena, o quantomeno inquadrarla, avrebbe reso tutto più efficace.
Lo so, lo so che la condizione che descrivi è priva di qualsiasi movimento e straripante di flussi di coscienza, ma a quel punto si vive attraverso gli occhi e si è super ricettivi a ogni minimo movimento (ho una nonna a letto da anni, il suo sguardo è quello di una veggente): se l'altra volta ci volevano i russi, stavolta ci voleva il mostrato.

Buona Edition, ma soprattutto buona scrittura!
Francesco


SUONI

Ciao Salvatore,
piacere di leggerti, conoscerti e commentarti.
Partiamo dal tema, che hai sicuramente preso e declinato bene. Non sei stato il solo a cimentarti con il muro dell'invalidità, ma ho trovato la tua versione più efficace di quella di Pilato.
Bene il primo blocco, coeso e lirico. Sono entrambe qualità che apprezzo, l'ho trovato evocativo.
Poi uno stacco brusco, forse troppo, che ci trascina in una sequenza più incalzante, gestita correttamente ma poco armoniosa prendendo il testo nell'insieme.
Personalmente avrei riservato al crescendo della voce di donna, oltre che una funzione di climax, anche quella di uno snodo intermedio. Il fatto che sia una voce già nota proietta le sensazioni all'indietro, mentre l'obiettivo è quello di andare avanti. Meglio, allora, presentarla come una forza inedita, sconosciuta, che scuote la scena e avvia con dinamismo il secondo blocco.
Quanto alla conclusione, concordo anch'io sul deus-ex-machina: troppo palese in questo caso specifico. E avrei chiuso un paio di righe prima, magari enfatizzando quel "grazie" così sensuale, così vivo, di cui il protagonista si ritrova a immaginare le labbra.

Stile e contenuto piacevoli, peccato per gli spigoli e la disarmonia strutturale.

Buona Edition, alla prossima!
Francesco


NON SI TORNA INDIETRO

Ciao Roberto,
ma sono tartarughe! Simpatica la declinazione del tema e la sorpresa nel finale, al netto di una storia lineare senza grosse pretese. Mi lascia con un sorriso un po' sbiadito: sarà che nelle storie, oltre all'aspetto ludico e compositivo, cerco sempre quella scintilla in più, che qui non ho trovato...
A livello tecnico, ho sentito la tua scrittura abbastanza legnosa, si sente la "fiction" soprattutto nei dialoghi, che ti consiglio di rivedere per renderli meno artefatti. Anche la prosa pura è un po' pesante, può sicuramente migliorare: un buon punto di partenza sono i numerosi avverbi in -mente, sfrondali pure senza sensi di colpa.

Buona Edition, alla prossima!
Francesco

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 25 aprile 2021, 23:39

Sono stato un po' sorpreso nel leggere alcuni di questi racconti perché, a coppie, portano avanti il tema in modo molto simile. "Non si torna indietro" e "Il mondo è cattivo" li ho trovati molto simili tra loro perché si focalizzano sullo scavalcare un muro, mentre "Suoni" e "Nulla come prima" sono veramente molto simili nell'idea alla base, anche se nella realizzazione sono profondamente diversi. Questa, comunque, è una considerazione che non ha influenzato la stesura della classifica, era solo un'osservazione fine a se stessa.
Al primo posto ho messo un racconto che sa essere perfettamente immersivo anche facendo finta di essere altro.
Al secondo quello che ha saputo dare al tema una forma emotiva particolare che ho apprezzato, ma che a causa di alcuni problemi non ho potuto far salire di più (e mi dispiace parecchio, perché mi piaceva).
Al terzo un'interpretazione e una storia molto lineari, ma che hanno fatto il loro sporco lavoro.
Avrei voluto poter premiare di più alcune idee geniali che ho visto negli altri, ma per tutta la serie di motivi che ho elencato negli appositi commenti non sono riuscito.


1. Il racconto del racconto
2. Una scommessa
3. Non si torna indietro
4. Anomalie
5. Il mondo è cattivo
6. Opportunità
7. Suoni
8. Nulla come prima


Il mondo è cattivo
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Anomalie
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Opportunità
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Il racconto del racconto
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Una scommessa
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Nulla come prima
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Suoni
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Non si torna indietro
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antico
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 26 aprile 2021, 14:44

Avete ricevuto sei classifiche e sono tutte regolari, ve ne mancano ancora tre.

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Fagiolo17
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 27 aprile 2021, 19:14

Ecco la mia Classifica e i Commenti sparsi. Complimenti a tutti.

1. Anomalie, di Debora Dolci
2. Una scommessa, di Giovanni Attanasio
3. Opportunità, di Alessandro Canella
4. Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi
5. Nulla come prima, di Antonio Pilato
6. Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti
7. Suoni, di Salvatore Stefanelli
8. Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli

Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi
Ciao Wlad e piacere di leggerti.
Mi ero convinto che la nostra protagonista fosse dentro un quadro in una galleria d'arte e che arrivata sopra al muro non potesse vedere nulla perchè lei era appunto un quadro.
Poi ho riletto e ho detto, no dai. hai sbagliato di brutto.
E allora ho riletto una terza volta e non sono riuscito a raccapezzarmi. Questo credo sia l'unico difetto del racconto. Dopo svariate letture ancora non ho capito cos'è successo.
La parte in assoluto che preferisco è la faticosa salita. Descritta con i giusti dettagli e le giuste sensazioni.
Sicuramente un buon racconto.
In bocca al lupo per questa edizione.

Anomalie, di Debora Dolci
Ciao Debora e piacere di leggerti.
Tentare un racconto sci fi con così poco spazio e realizzarlo in un modo così limpido per me è davvero sinonimo di qualità.
Tutto quello che hai seminato salta fuori lungo il racconto. Il cambio di pdv anche se rischioso ti è venuto molto bene. Già solo da come parla e da come pensa è lampante che siamo passati nella testa di un altro personaggio e questo è un plus di grande spessore.
Mi sono ritrovato con tutti gli elementi di cui necessitavo per capire la vicenda. Ovvio che ora non conosco a menadito l'ambiente e il worldbuilding ma non ho neppure lacune che mi impediscano di capire la vicenda.
Tra l'altro, vado un filo contro corrente, mi è stato chiaro già alla prima lettura.
Probabilmente la mia passione per il fantastico mi aiuta a dimesticarmi con ambientazioni futuristiche, ma reputo questo racconto davvero un ottimo lavoro!
In bocca al lupo per l'edizione.

Opportunità, di Alessandro Canella
Ciao Alessandro e piacere di leggerti.
Come sempre non ho molti appunti da farti sullo stile di scrittura, chiaro e lineare, coi giusti dettagli e i giusti beat di dialogo.
Non ho mai avuto la sensazione di non sapere chi stesse parlando o di non capire il posizionamento nella scena.
La trama mi ha intrigato, soprattutto questo piacere e mettere in imbarazzo della Donna di Ghiaccio.
Avrei gradito qualche dettaglio in più del pensato della nostra protagonista, ma le sue scelte sono comunque ben esplicative della sua interiorità.
Mi piace il finale semi aperto, dove si disinteressa del lavoro per seguire il cuore... Un classicone, chiaro, ma che se ben narrato mi garba sempre.
In bocca al lupo per questa edizione.

Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli
Ciao Filippo e piacere di leggerti.
Ecco al commento uno dei "talebani della scrittura creativa"! ;)
Ti pagherò il copyright del nome perché l'ho adottato in tutte le chat di gruppo dove parlo di scrittura.
Bando alle ciance.
I metaracconti, di base, non mi fanno impazzire, purtroppo. Senza badare allo show o al mica show.
Trovo che debbano avere una verve davvero incredibile per funzionare. Una simpatia esilarante o qualcosa di davvero inaspettato.
La prima parte l'ho trovata più fluida e più interessante, dalla metà, quando comincia con il seleziona tutto, il conteggio dei caratteri eccetera è diventato un po' noioso e mi ha dato l'idea dello scrivere per scrivere. Senza più né capo né coda.
Per me hai comunque fatto bene a sperimentare il racconto giocoso e divertente! Meglio tentare e partecipare piuttosto che darsi per vinti e non consegnare nulla!
In bocca al lupo per questa edizione.

Una scommessa, di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni e piacere di leggerti.
Come sai sono sempre molto diretto e se l'ultimo tuo racconto che avevo dovuto commentare non mi era piaciuto, questo invece mi ha convito molto di più.
Con la pallavolo sfondi una porta aperta, è uno dei miei sport preferiti e anche con la tematica che hai affrontato. Usi sempre il giusto tatto e i giusti modi.
Non mi fanno impazzire in racconti così brevi gli sbalzi temporali, ma quello è un mio gusto personale. Li hai comunque usati bene e con accortezza.
Insomma un racconto che ha incontrato i miei gusti! ;)
In bocca al lupo per questa edizione.

Nulla come prima, di Antonio Pilato

Ciao Antonio e piacere di leggerti.
Il tuo è uno stile molto ricercato e ritorto, barocco e ampolloso, metaforico, astratto e immaginifico.
La tua prosa è forte di una personalità spiccata che difficilmente può passare inosservata.
Il tuo racconto immagino piacerà tantissimo ad alcuni palati mentre ne lascerà insoddisfatti altri, ma fa parte della tua voce autoriale e ti consiglio di non cercare di cambiarla, finiresti per rovinarla o imbastardirla.
Un applauso per la tua unicità!
In bocca al lupo per questa edizione.

Suoni, di Salvatore Stefanelli
Ciao Salvatore e piacere di leggerti.
Per mio gusto personale, non sono un grande amante della scrittura lirica e più poetica, preferisco uno stile asciutto e diretto.
Il racconto è scritto in maniera matura, tratta una tematica interessante da un punto di vista limitato a poter solamente sentire quello che accade oltre al muro.
Hai gestito molto bene le suggestioni e la visione del mondo del nostro protagonista.
L'arrivo della polizia nel finale ha un po' il retrogusto di deus ex machina, ma non guasta troppo l'atmosfera e gli intenti del resto della narrazione.
In bocca al lupo per l'edizione.

Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti
Ciao Roberto e piacere di leggerti.
Interessante l'idea di nascondere la vera identità dei protagonisti fino al disvelamento finale. Niente di fuori posto da quel punto di vista.
Alcuni passaggi non mi convincono al 100%, ad esempio questo:
"Era semplice attirarlo sull’argomento ogni volta, per poi gustare i virtuosismi della sua fantasia."
Quale sarebbe il virtuosismo della sua fantasia? Il fatto di aver visto oltre il muro?
Oppure questo:
"Questa era nuova. Per la prima volta ammetteva di aver visto personalmente cosa ci fosse all’esterno. Di solito si limitava a brontolare e inveire contro i gestori dell’area. Potevo non credergli, naturalmente. Forse erano semplici deliri, ma non seppi resistere."
Quando poco prima il pdv dice: "È sicuro? Nessuno tranne lei ha mai confermato di aver sbirciato oltre il muro."
Quindi è la prima volta che lo ammette o lo ha già detto altre volte? Perché dalla battuta di dialogo sembrerebbe ripeta spesso di aver visto oltre il muro.
Il racconto è comunque interessante anche se ha qualcosina da sistemare.
In bocca al lupo per l'edizione.

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 28 aprile 2021, 11:21

Questa è la classifica più difficile da stilare di tutte le Edition alle quali ho partecipato. A parte i primi due, gli altri mi hanno messo in seria difficoltà. Ci sono almeno cinque racconti che meriterebbero il terzo posto ma una classifica va fatta e chiedo scusa in anticipo se deluderò qualcuno. Ottimi racconti tutti comunque.

1 - Il racconto del racconto di Filippo Mammoli
2 - Il mondo è cattivo di Wladimiro Borchi
3 - Nulla come prima - di Antonio Pilato
4 - Opportunità - di Alessandro Canella
5 - Anomalie - di Debora Dolci
6 - Una scommessa - di Giovanni Attanasio
7 - Suoni - di Salvatore Stefanelli
8 - Non si torna indietro di Roberto Bartoletti


1 - IL RACCONTO DEL RACCONTO

Caro Mammoli, lei mi spiattella così un meta racconto irriverente e lo fa pure senza avvertire. Non ho parole! E allora stai zitto, diranno subito i miei piccoli lettori...ah no scusa...Collodi non c’entra un cazzo... Dicevamo di lei Mammoli...si sieda, si sieda pure.
Innanzitutto talebano lo dice al parente che preferisce. Sì lo so sono delicatissimo ad essere generico ma col culo che ho becco un parente che non sta bene o che non c’è più e allora scelga lei caro Mammoli basta che abbia capito.
Caro Mammoli - che bello chiamarla così, mi par di giocare con tanti piccoli nanetti di Biancaneve - vabbé sto delirando ma lei col suo meta racconto mi ha acceso lo spiritello irriverente e ora faccio il bischero. Mi permetto il vernacolo perché intuisco che io e lei abbiamo gli stessi natali.
Dunque Mammoli....il suo racconto m’è garbato e anche dimorto!
Lo stile è ottimo, la forma solida e lo sviluppo equilibrato nel suo delirio. Hai (mi consenta il tu caro conterraneo) avuto coraggio. Non è facile gestire quello che poteva diventare un porto sicuro. Tu lo hai sviluppato in modo simpatico. poi hai aggiunto una cosa che a me conquista sempre: l’autoironia. Ho trovato il tuo racconto tutt’altro che triste, come purtroppo ho letto sopra. Mi hai divertito e probabilmente questo non è da attribuire alla tua bravura ma alla tristezza della mia condizione di uomo di mezza età che ha bisogno di divertirsi.
A parte tutto, bravo! Sei stato immersivo senza essere pesante...ebbene sì a volte l’eccessiva immersione rischia di diventare pericolosa (Maiorca e Pelizzari docent)..
Per me un bel racconto che si piazza nei piani alti sgomitante con un paio di atri bei lavori che ho già notato.
Bene Mammoli, può andare e si ricordi: talebano sarà quel parente che lei, dopo attenta cernita, sceglierà.
Ah e la porti un bacione a Firenze visto che motivi coniugali mi hanno fatto emigrare in provincia sulle colline tanto amate dal Sassaroli :)
A presto Filippo!!!

2 - IL MONDO È CATTIVO

Il mondo è cattivo caro Wlady perché non dà il riscontro che una penna abile come la tua meriterebbe. Sono felice di constatare, anche in questo racconto, la tua sempre più perfezionata duttilità. Stai dimostrando una crescita e una consapevolezza solide e consolidate. Bravo!
Il racconto scorre bene, anche se solo apparentemente, se paragonato al ritmo che dedichi ai tuoi racconti di solito, più lento. Ma anche in questo mostri capacità e sicurezza nello scegliere quando e per quale racconto adottare quello stile o quella tecnica.
Un’allegoria davvero bella, scritta bene e portata a termine in modo liscio. Il finale soddisfa totalmente le mie aspettative. Laura resta a cavallo tra il suo tutto e il nulla totale. Chapeau Avvocato!
A presto!!!

3 - NULLA COME PRIMA

Ciao Antonio, piacere di leggerti.
Beh, questa volta non dormo la notte... Ho riletto il tuo racconto una terza volta perché alla prima mi aveva turbato e alla seconda pure. Un turbamento che niente ha di negativo, si intende. Fatto sta che non so come cavolo fare una classifica. Chiederò all’Antico di poter fare almeno 3 ex aequo sul podio. Non mi è dispiaciuto per niente il tuo racconto, anzi. A differenza di chi lo ha definito un non racconto io ti dico che questo è molto racconto....eccome. Ho rivisto gli occhi di Stefano Borgonovo nel tuo finale, quegli occhi che cercavano invano di oltrepassare il muro e agognavano di raccontrci quella vita chiusa in un involucro ormai degenerato, spento. Al di là della classifica e del Contest (questo girone ha troppa qualità e i posti in alto sono pochi) hai scritto un racconto che merita di essere letto da tutti. quindi ti consiglio, nel mio piccolo, di passarlo in laboratorio, a prescindere dal risultato. Bravo. Il finale mi ha dato fastidio, ma un fastidio bello, positivo, esistenziale, vivo.
A presto!

4 - OPPORTUNITÀ

Ciao Alessandro, piacere di leggerti di nuovo!
Quell’accento mancato mi ha fatto venire un brivido lungo la schiena....cazzo stavi andando liscio liscio! Scherzi a parte, un buon lavoro. Mi è piaciuta l’atmosfera misteriosa che hai costruito con uno stile al solito impeccabile. La figura della donna è ben costruita e pure il finale con quel pizzico di mistero mi ha soddisfatto. Il bivio in cui hai magistralmente lasciato il lettore è geniale: la ragazza segue la donna o scappa? Tutto rimane nella penna e nella testa di Canella e noi possiamo solo giocare di fantasia che è quello che un lettore chiede.
Purtroppo sei capitato in un gruppo che , almeno per quanto riguarda 4/5 racconti, ha una qualità davvero alta. Ma tu fai parte di questa porzione e quindi ottimo lavoro!
A presto

5 - ANOMALIE

Ciao Debora, piacere di leggerti.
Non è stato facile per me entrare nel tuo racconto ma l’ho subito attribuito alla mia poca dimestichezza con il genere. Ho infatti messo da parte gusti e abitudini e me lo sono letto più volte. Che dire? Mi piace come scrivi e questo è un grande valore aggiunto che permette di apprezzare anche generi con cui si fa a cazzotti. La gestione dei pdv è esemplare. Non è il tuo racconto migliore ma te la sei cavata bene anche stavolta. Il tuo problema è l’aver scritto un racconto bello come La domanda e
, come accade a me dal pompiere in poi, le aspettative sono alte.
Però, nel complesso una prova più che buona.

6 - UNA SCOMMESSA

Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Peccato...peccato che il tuo racconto sia capitato in un gruppo così pieno di racconti veramente validi. Sei tra i 5 racconti che mi faranno perdere il sonno nello stilare la classifica. Davvero niente male sai? Me lo sono letto con calma e devo dire che mi ci sono calato molto bene. E poi quel Mimì (che non mi ha disturbato per nulla) mi ha catapultato negli anni dei cartoni animati e l’atmosfera mi ha aiutato ad apprezzarlo ancora di più. Come ti ho detto nelle Edition precedenti mi piace il tuo stile e la capacità di adattarlo ai racconti di volta in volta.
Sarà dura non mettere tutti sul podio e il tuo mi farà soffrire. Un buon lavoro!
A presto

7 - SUONI

Ciao Salvatore, piacere di leggerti.
Il racconto mi è piaciuto molto ma mi ha lasciato deluso dalla seconda parte in poi. La prima parte sarà lenta ma mi ha emozionato tantissimo e di questo ti ringrazio. Questo, come ho anticipato più volte negli altri commenti, è un gruppo pieno di racconti validi che mi porteranno a una classifica ingiusta, perché molti, troppi meritereste il terzo posto. Purtroppo una classifica va fatta ma questo non toglie che il tuo racconto sia, almeno per metà, uno dei migliori. La seconda parte, almeno per quanto mi riguarda, toglie poesia e atmosfera e fa perdere tanti punti alla storia. L’arrivo della polizia, l’arresto concitato. Tutto un po’ troppo di fretta e messo lì. Si sentono i caratteri che stanno per finire e il tempo che passa.
Però scrivi bene, cavolo se scrivi bene. Hai detto che hai scritto in poco tempo dopo un blocco. Ti capisco!
Mi permetto di suggerirti il laboratorio. Senza limiti di caratteri credo possa venire un raccontone. Sarebbe un peccato lasciare una cosa iniziata così bene, finire nell’oblio. Ripeto, con calma e magari con 10.000 caratteri, questo viene un racconto eccellente.
Dispiace ancora per la seconda parte che rovina la bellezza della prima ma devo comunque farti i complimenti!
A presto

8 - NON SI TORNA INDIETRO

Ciao Roberto, piacere di leggerti.
Mi vergogno a dire che sono rimasto perplesso e spiazzato quando ho letto la parola carapace. Cavolo ma sono tartarughe! Questa è la frase che mi è venuta. Ho riletto il raconto e tutto è stato più chiaro, a parte quei dialoghi troppo lunghi e cinematografici. Però credo che se tu avessi seminato qualche indizio in più la storia ne avrebbe giovato. Lo stile non è male e trovo che anche questo meriterebbe il laboratorio, con caratteri in più e un lavoro sui dialoghi. Un racconto penalizzato dai pochi caratteri ma un grosso potenziale.
A presto
Davide Mannucci

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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 28 aprile 2021, 17:36

Un solo giorno alla scadenza e dovete ancora ricevere solamente più una classifica.

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lucaspalletti
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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 28 aprile 2021, 21:39

Ecco anche la mia classifica, con colpevole ritardo, ma non è stato semplice: molti brani erano veramente peculiari ed originali!
Difficile sicuramente metterli in ordine, specialmente dal podio in giù. Ho dovuto ricorrere al gusto personale in più di un'occasione. Spero che nessuno ci rimanga male per questo, fare da giudice è veramente un compito infame, ma questo è lo spirito di MC e va bene così :D

CLASSIFICA:

1) "Non si torna indietro" di Roberto Bartoletti
2) "Anomalie" di Debora Dolci
3) "Opportunità" di Alessandro Canella
4) "Il mondo è cattivo" di Wladimiro Borchi
5) "Una scommessa" di Giovanni Attanasio
6) "Il racconto del racconto" di Filippo Mammoli
7) "Suoni" di Salvatore Stefanelli
8) "Nulla come prima" di Antonio Pilato

COMMENTI:

- "Non si torna indietro"

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-"Anomalie"

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-"Opportunità"

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-"Il mondo è cattivo"

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"Una scommessa"

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-"Il racconto del racconto"

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-"Suoni"

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-"Nulla come prima"

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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 29 aprile 2021, 19:51

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni vi arriveranno anche i miei commenti e classifica.

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Re: Gruppo BERLINO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » lunedì 3 maggio 2021, 18:35

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo:

1) Anomalie, di Debora Dolci
Molto interessante questa tua deviazione nella fantascienza. Ho dovuto procedere a una seconda lettura, ma non tanto per comprendere per bene il tutto quanto per definirmi meglio alcune azioni perché la mia impressione è che il primo terzo del racconto sia quello più problematico. Quel "da gioco"è brutto e porta a pensare a qualcosa d'altro rispetto a quello che è: una sorta di esercitazione. Utilizzare la parola "gioco" mi fa pensare a Ender, ma spero tu abbia letto anche il libro, il film fa piuttosto pena. Un pelo confusionaria anche la prima parte dell'esplorazione, poi il tutti si dipana e quando entra in gioco il conflitto si risolve e chiarifica rendendo più facile la lettura. Deeto questo, in seconda battuta guadagna molti punti. Occhio anche a quando parli delle barriere energetiche, anche quel punto è un poco "trafficato". Ottimo il cambio di pdv, del resto il racconto nasce proprio per quel finale. Bene la declinazione del tema. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante e ti posiziono davanti al parivalutato racconto di Borchi, reo di un finale meno definito, a mio parere. Infine, sulla questione del muoversi su territori in cui ci troviamo meno a nostro agio: fai benissimo, palestre come MC servono anche a questo, ma aggiungo una variabile cui tenere conto ed è quella del sapersi rinnovare anche nei territori in cui ci muoviamo meglio. L'evoluzione nostra personale non ha mai una fine e gli stessi territori a noi conosciuti possono diventare meno interessanti se battuti con costanza pertanto è utile trovare il modo di rilanciarci anche all'interno di quei confini. Quello che intendo è che scrivere enne racconti come LA DOMANDA o come quello di Mannucci sui pompieri rischia di farne perdere la potenza e quindi dici bene nel chiedere che venga giudicato il racconto specifico e non l'autore, ma la sfida sta sia nel cercare di muoverci in altri generi che nel continuare a rilanciare in quelli in cui già ci muoviamo bene perché il semplice reiterare porta alla palude e a un lettore che nel cercare sensazioni come quelle che ha già trovato in altri tuoi scritti non può ritrovarle in nuovi testi simili per il semplice fatto che il sense of wonder è tale fino a quando è rivolto a cose che incontriamo per le prime volte. Il nostro compito, quindi, è quello di trovare sempre nuovi modi, anche nei generi in cui ci troviamo meglio, per nutrire sense of wonder dei nostri lettori che, ogni volta, diventeranno sempre più esigenti, senza che gli stessi si accorgano del perché. Insomma, avete toccato un argomento stra interessante ece ne sarebbe da discorrere per ore :)
2) Una scommessa, di Giovanni Attanasio
A livello di organizzazione interna e controllo del racconto sei tra i migliori che mi sia capitato di leggere in tutti questi anni di MC. In particolare, riesci a dare delle strutture articolate ai tuoi testi, pur nella brevità dello spazio, proprio grazie alla tua capacità di non dire mai una parola in più di quelle che debbano essere dette, sempre molto preciso e chirurgico. Questo racconto, nonostante la genesi travagliata che hai descritto, non fa differenza se non per un paio di leggerezze che ti sono scappate: 1) il nome della protagonista, ma già sai, 2) il fatto che una giocatrice professionista non sappia chi sono le avversarie che sta andando ad affrontare (cribbio, si studiano nei minimi dettagli prima di ogni match: mancina, preferenze di posizione, attitudine, debolezze). Ecco, soprattutto questo secondo punto mi ha fatto storcere parecchio il naso. Inoltre, pur ammettendone la presenza, non sono sicuro, se mi chiedessero il tema su cui è stato scritto il racconto, che OLTRE IL MURO sarebbe tra le mie opzioni, ma ripeto che il tema è presente. Concludendo, per me siamo su un pollice tendente verso l'alto in modo brillante e in classifica ti piazzi tra i parivalutati racconti di Dolci e Borchi.
3) Il mondo è cattivo, di Wladimiro Borchi
Un racconto con delle potenzialità notevoli che pecca, a mio parere, di un pelo di definizione in più da parte tua. Molto bella l'interpretazione che ne ha dato Battaglia, ma quella che mostri oltre il muro non è una tela, ma uno schermo. Molto profonda anche l'allegoria trovata da Mannucci, ma il racconto fa poco per giustificare tali visioni. Lo stesso personaggio della dottoressa Marelli rimane piuttosto sospeso, senza una collocazione forte. Ti dirò, per come lo avevi impostato ci avrei visto un finale molto più aperto con una troncata netta nel momento in cui rivolge lo sguardo verso il mondo esterno, senza neppure una parola a definirlo, punto. Il fatto che tu abbia voluto caratterizzarlo, anche se con poche valore, va invece a fare lavorare la mente alla ricerca di spiegazioni, tutte affascinanti come, del resto, è il racconto stesso, ma tutte poco motivate, a mio parere, dagli elementi che hai disseminato nel racconto. Del resto, il fatto che tu abbia dovuto scriverlo più in fretta del solito è anche evidente dalla presenza di alcuni residui di correzioni che hai apportato, di solito non nel lasci mezzo. Detto questo, il mio parere è positivo, da pollice tendente verso il positivo in modo brillante, ma per fare quello scalino in più ho bisogno di una costruzione più funzionale al finale che hai scelto.
4) Il racconto del racconto, di Filippo Mammoli
Come dice Viviana, diversi sono stati, nel corso della sua storia, i racconti meta incentrati proprio su Minuti Contati, ma lei è una delle partecipanti della prima ora e in undici anni ha avuto modo di incontrarne così come io, ancora più di lei, ho avuto modo di leggerli e commentarli tutti. Detto questo, sono dell'idea che non sia l'originalità dell'idea a fare la differenza, ma l'originalità con la quale l'idea viene raccontata: è una differenza sostanziale. Parto subito con il dirti che tra tutti i racconti meta, questo è nel trittico di quelli che mi sono piaciuti di più (ma non chiedermi di recuperarti gli altri, se riesco te li linko in privato, ma prima devo cercarli) l'organizzazione interna della scrittura e la pulizia con il quale viene esposto. Ci sono due macroproblemi: 1) allo stato attuale, può essere goduto solo da chi sa cos'è Minuti Contati, quindi non è un racconto da Vetrina in grado di essere apprezzato da tutti. Come dice Stefano, si dovrebbe cercare il modo di inserire quelle informazioni, ma non solo e quindi arriviamo al secondo punto 2) il riuscire a trasmettere qualcosa che va oltre il meta e, in questo caso specifico, la mia mente andrebbe subito al processo creativo (che affronti, ma rimanendo sempre troppo vicino e correlato alla realtà specifica di MC che il lettore fuori dal contesto non può conoscere) o a quant'altro possa venire in mente a te, l'autore. Cosa intendo? Il parlare al lettore dandogli qualcosa che gli possa arrivare e anche provare a scalfirlo (come quando si dice di un racconto che a termine lettura ti ha lasciato qualcosa oppure che passa subito e dopo poco lo si dimentica). Quello che voglio dire è che va benissimo il racconto meta, ma esposto in una forma che possa arrivare al lettore generico, quello fuori dal contesto di riferimento, quello credo sia anche l'obbiettivo di ogni racconto e questo lo scrivo anche per rispondere al bell'argomento che hai aperto in risposta a Spalletti. Arrivando al giudizio, qui direi che, in base al metro che cerco sempre di applicare, siamo dalle parti di un pollice tendente verso il positivo in modo non brillante. In classifica ti piazzo davanti al racconto di Canella, vicino alla tua valutazione, ma meno definito (l'essere definito è proprio uno dei punti di forza del tuo racconto).
5) Opportunità, di Alessandro Canella
Credo che il problema di questo racconto non sia nel finale aperto, ma nel focus interno perché non c'è il giusto disequilibrio tra l'opera e l'attrazione. Cerco di spiegarmi: si arriva alla fine pensando che stiano parlando ancora del quadro nascosto quando invece tutto il peso si è spostato su un'attrazione che, almeno a me, non è arrivata in tutta la sua centralità. Pertanto anche il finale risulta monco perché ancora non ho focalizzato la mia attenzione sull'aspetto principale. Si legge bene, è affascinante, ben scritto, ma rimane indefinito nella mente del lettore quanto ben chiaro in quella dell'autore che quindi prepara un finale che arriva al destinatario con tutto altro senso. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo solido proprio per questo suo non riuscire a trovare il giusto equilibrio.
6) Non si torna indietro, di Roberto Bartoletti
Un racconto nel genere SENTINELLA di Frederick Brown. Il mio parere è un sì e no, nel senso che è vero che non prendi in giro il lettore nel preparare il finale, ma al contempo le umanizzi troppo quando invece avresti potuto giocare sulle caratteristiche delle tartarughe per seminare dei piccoli dettagli dissonanti che poi sarebbero deflagrati al momento della rivelazione. Il discorso è sempre lo stesso: le idee ormai sono state prese tutte (o quasi) e la differenza la fa l'esecuzione e in questo caso lo spartito poteva essere più ricco giocando di più proprio con l'idea che stavi mettendo in scena. Mai accontentarsi e sempre rilanciare. Detto questo, la lettura è piacevole e il racconto carino. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo poco solido e in classifica ti piazzo dietro al parivalutato racconto di Canella per una maggiore pulizia del suo testo.
7) Suoni, di Salvatore Stefanelli
A mio avviso il racconto pecca in tutta la parte legata alla donna. Andiamo con ordine: molto buona la prima parte: delicata e ben narrata. Poi arrivi alle azioni e tutto perde un poco di equilibrio: poco rilevante che la donna sia stata già lì, eccessivo che proprio in quel momento arrivino due balordi per molestarla, totalmente improbabile che una volante intervenga subito dopo la sua minacca di chiamare la polizia e per di più lo faccia in un vicolo cieco, probabilmente buio. Tra l'altro, la questione "chiamo la polizia": è paralizzato dal collo in giù e il cellulare non può usarlo, peraltro è verosimile che abbia una sorta di telefono inglobato nella carrozzina. Ma tornando agli snodi narrativi: vedo più funzionale fare arrivare lì la ragazza, che magari sta già fuggendo a questi due malintenzionati. Per te sarebbe l'occasione per mostrare più dialogo tra lui e lei (lei si sta nascondendo, lui cerca di darle conforto con le sue parole) per poi arrivare alla scena drammatica con scioglimento meno "deus ex machine". Certo, con un'impostazione simile avresti potuto dedicare meno spazio alla prima parte, avresti dovuto riequilibrare il tutto. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente verso il positivo anche se al pelo e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Pilato per una maggiore semplicità e chiarezza del tuo.
8) Nulla come prima, di Antonio Pilato
Urca, un racconto davvero difficile, forse più ancora dei tuoi soliti. La mia idea è che nella tua testa tutto abbia un senso e sia correlato con il resto, dodici/tredici anni fa anch'io davo priorità alla mia logica rispetto alla difficoltà di ciò che scrivevo. Con il tempo, sono cambiato, ma lungi da me l'affermare che anche tu dovresti "semplificare", ognuno segue la sua strada. Resta il fatto che il testo è difficile e complesso e che va riletto più volte e che, nonostante questo, qualcosa potrebbe non passare perché troppo vincolato alla logica dell'autore. Mi sono chiesto perché parlassi del virus quando poi si dimostra malato di SLA e la conclusione cui sono giunto è che tu volessi paragonare la situazione in cui ci ha vincolati il covid a quella di tanti malati di SLA, impossibilitati a muoversi, irregimentati nelle interazioni, nascosti dietro a "call" e "conference" e "meeting" virtuali. Magari sbaglio, ma ho cercato il nesso e questo è quello che ho trovato. Occhio che passa davvero tanto il tuo parere, la tua idea, e questo può prefigurarsi come scoglio per il messaggio. Quello che voleva dirti Partiti era che se fai arrivare il messaggio attraverso le azioni dei personaggi hai la possibilità di raggiungere più direttamente l'attenzione e il cuore del lettore e questo è un concetto che condivido. Tema ovviamente rispettato, per me siamo su un pollice tendente al positivo, ma un po' al pelo perché ho davvero tanti dubbi sulll'interpretazione che ho dato e credo che tu possa essere di gran lunga più efficace e funzionale.

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