Che ti sei messa in testa?

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Stefano.Moretto
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Che ti sei messa in testa?

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:53

Mi porto le mani sulla testa, la pelliccia che ricopre le orecchie da gatto è tutta in disordine. Prendo la spazzola con le setole fini e vado davanti allo specchio. Anche i capelli non scherzano, mi ricadono caotici sulle spalle come fossero una cascata nera.
Prendo un lungo respiro. In questa scuola le cose andranno diversamente, queste orecchie non saranno un problema. Siamo alle superiori ormai, siamo adulti.
Mamma entra in stanza e mi pianta una mano sulla testa.
– Ahia! Che fai mamma?
Tiene il rotolo di nastro adesivo tra i denti.
– Stai ferma, Mia. – Biascica. – Non vorrai andare a scuola con questi due cosi che ti spuntano dai capelli, no?
Mi appiattisce un orecchio, lo fissa alla nuca con l'adesivo e ci sposta sopra i capelli. La pelliccia dell'orecchio viene tirata, fa male.
– Uno.
La sua voce mi arriva ovattata.
– Mamma, mi fa male.
– Pazienta. Vuoi che i tuoi compagni ti prendano in giro come nell'altra scuola?
Tiro giù l'orecchio e abbasso lo sguardo. No che non voglio, ma la mamma ha ragione: finirà sempre allo stesso modo.
– Brava Mia.
Mamma preme l'orecchio in basso e ci piazza sopra il nastro adesivo. Fa male come se mi stessero tirando ogni singolo pelo. Passerà, Mia. Il dolore passerà. Ti abituerai.
– Adesso li acconciamo, così non ci farà caso nessuno.

La professoressa guarda il registro e dice qualcosa, mi arrivano solo sillabe confuse. Qualcuno dall'altra parte dell'aula alza la mano, anche la sua voce arriva confusa. La mamma ha messo troppo nastro adesivo, non sento quasi niente. Come farò a seguire la lezione? Muovo un poco un orecchio e l'adesivo mi tira i peli, è come se venissi punta da mille spilli. Si stacca un pochino, la voce si fa più chiara.
– Sullivan Karen.
La ragazza accanto a me alza la mano. Tiene i capelli castani in una coda di cavallo.
– Presente!
Sta facendo l'appello.
– Taylor Mia.
Alzo la mano.
– Presente.
Karen si gira verso di me e mi tende la mano.
– Piacere, Karen.
È la prima volta che mi guardano negli occhi invece che in testa. Il cuore mi martella nella cassa toracica come un ossesso. Stai calma, Mia, comportati da umana.
Le stringo la mano senza troppa forza. La sua pelle è morbida, sembra di toccare un cuscino. I suoi occhi di smeraldo mi sorridono.
– Da che scuola vieni?
La prof si gira verso di noi.
– Silenzio, voi due!
Karen incassa la testa nelle spalle con aria colpevole, ma mi sorride di sottecchi. Sembra simpatica.

La campanella suona il liberi tutti. Finalmente, dopo cinque ore le orecchie mi vanno a fuoco. Voglio andare a casa e togliermi questi cosi, domani troverò un altro modo. Potrei tagliarmi i capelli e mettermi sopra una parrucca del mio colore, sarebbe più facile. Avrebbe potuto pensarci la mamma invece di farmele nascondere così.
– Ehi Mia, ti va di fare un salto al bar qui accanto?
Karen inclina la testa, i capelli le scivolano dietro le spalle. Vorrei tanto poter accettare, ma non resisto più.
– Mi spiace, oggi non posso. Domani?
– Che hai da fare?
Muovo per sbaglio le orecchie, una fitta di dolore mi attraversa tutta la testa come se mi avessero tirato una stilettata. Karen mi fissa la nuca. Oh no.
– Cos'è quello?
Mi porto una mano alla testa. L'orecchio si è liberato. No. No, no, no.
Un altro ragazzo si gira verso di noi. Me ne sto con la mano sulla testa come un'ebete, cosa faccio ora?
– Ehi Mia, ma tu sei...
– Scusa, devo andare!
Afferro la cartella e corro fuori dall'aula.

Raggiungo la porta dell'aula. Ieri Karen non ha visto nulla e se anche avesse visto qualcosa posso convincerla del contrario. Mi controllo la parrucca nuova, è tutta in ordine. I capelli sembrano i miei, è perfetta. Mi è costata tre mesi di paghetta, ma ne è valsa la pena.
Entro in classe. Karen è seduta al suo posto. In testa le spuntano delle orecchie da gatto rosa. Si gira verso di me e mi saluta.
– Ehi Mia.
La raggiungo, le orecchie sono attaccate a una passata nascosta dai capelli.
– Ma... che ti sei messa in testa?
Scrolla le spalle.
– Mi piaci, come amica intendo. E ho pensato che non dovevi per forza essere tu a cambiare, per essere amiche.
Mi salgono le lacrime. È la prima volta che incontro qualcuno come lei.
Una risatina mi sfugge dalle labbra.
– Che c'è?
– Questa parrucca mi è costata un occhio della testa.
Ride. – Allora tienila su.



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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:54

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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Sherwood
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 14:38

Brano molto simpatico, dove una ragazza con le orecchie da gatto, cerca di mimetizzarsi nell'ennesima scuola. La madre cerca di darle una mano per nascondere quel "problemino" che la rende diversa dalle altre, ma si soffre un casino a fingersi ciò che non si è, non solo fisicamente. Ci pensa la nuova amica a rendere le cose più semplici, come dovrebbero esserlo sempre tra adolescenti, ma non solo. Una bella lezione e un buon testo che ho apprezzato. Unica nota: "le orecchie sono attaccate a una passata nascosta dai capelli" cosa intendi per "passata"?

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Stefano.Moretto
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#4 » martedì 18 maggio 2021, 18:53

Sherwood ha scritto:Brano molto simpatico, dove una ragazza con le orecchie da gatto, cerca di mimetizzarsi nell'ennesima scuola. La madre cerca di darle una mano per nascondere quel "problemino" che la rende diversa dalle altre, ma si soffre un casino a fingersi ciò che non si è, non solo fisicamente. Ci pensa la nuova amica a rendere le cose più semplici, come dovrebbero esserlo sempre tra adolescenti, ma non solo. Una bella lezione e un buon testo che ho apprezzato. Unica nota: "le orecchie sono attaccate a una passata nascosta dai capelli" cosa intendi per "passata"?

Ciao, grazie per il commento!
La passata è un altro modo di chiamare il cerchietto, quello che di solito si usa per tenerli fermi. Pensavo fosse di uso comune come termine, ma forse mi è stato inculcato un termine dialettale senza saperlo ^^"

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Sherwood
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#5 » martedì 18 maggio 2021, 19:52

Stefano.Moretto ha scritto:
Sherwood ha scritto:La passata è un altro modo di chiamare il cerchietto, quello che di solito si usa per tenerli fermi. Pensavo fosse di uso comune come termine, ma forse mi è stato inculcato un termine dialettale senza saperlo ^^"


Vuoi vedere che è un fatto generazionale? Avendo superato i cinquanta, sono rimasta molto indietro... faccio ammenda. :)

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Sirimedho
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#6 » mercoledì 19 maggio 2021, 15:15

Buonasera Stefano.

Racconto piuttosto piacevole, con una storia delicata sull’amicizia. Più che buona articolazione tra narrato e dialoghi. Molto belli alcuni dettagli, come quando prova a muovere le orecchie, o il comportamento energico della madre.
Ora qualche aspetto che ho apprezzato meno. La frase “Stai calma, Mia, comportati da umana.” mi sembra strana, come se lei non si pensasse umana, cosa che però non è supportata da tutto il resto del racconto. Il comportamento della sua nuova compagna di corso potrebbe essere giustificato dal fatto che, sebbene rari, in realtà i mutanti sono ben conosciuti; altrimenti mi sembra un passaggio troppo veloce. Non ho capito bene i vantaggi della parrucca rispetto ai capelli originali, forse funziona meglio perché ricasca dall’alto? Il termine “passata“ ti è già stato fatto notare e temo che in effetti non sia italiano. Toglierei anche il termine “cartella”, che credo non si usi più da qualche era geologica… ora si portano gli zaini :-)

Tema rispettato.

Buon contest!

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Stefano.Moretto
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#7 » mercoledì 19 maggio 2021, 16:22

Sirimedho ha scritto:Buonasera Stefano.

Racconto piuttosto piacevole, con una storia delicata sull’amicizia. Più che buona articolazione tra narrato e dialoghi. Molto belli alcuni dettagli, come quando prova a muovere le orecchie, o il comportamento energico della madre.
Ora qualche aspetto che ho apprezzato meno. La frase “Stai calma, Mia, comportati da umana.” mi sembra strana, come se lei non si pensasse umana, cosa che però non è supportata da tutto il resto del racconto. Il comportamento della sua nuova compagna di corso potrebbe essere giustificato dal fatto che, sebbene rari, in realtà i mutanti sono ben conosciuti; altrimenti mi sembra un passaggio troppo veloce. Non ho capito bene i vantaggi della parrucca rispetto ai capelli originali, forse funziona meglio perché ricasca dall’alto? Il termine “passata“ ti è già stato fatto notare e temo che in effetti non sia italiano. Toglierei anche il termine “cartella”, che credo non si usi più da qualche era geologica… ora si portano gli zaini :-)

Tema rispettato.

Buon contest!


Ciao, grazie del commento! Be' la protagonista non è –completamente– umana, altrimenti non avrebbe le orecchie da gatta. Ho cercato di far intuire come il fatto di avere orecchie feline abbia avuto una brutta influenza sulle esperienze pregresse di Mia, ma probabilmente non sono riuscito a trasmetterlo bene.
Riguardo i termini: ho chiesto un po' a giro ed effettivamente c'è chi le conosce come "passate" e non come "cerchietti", quindi è italiano. Su cartelle e zaini sinceramente non saprei, anche nelle pubblicità le sento chiamare spesso cartelle, credo sia molto intercambiabile.
Grazie ancora e alla prossima!

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Sirimedho
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#8 » mercoledì 19 maggio 2021, 18:48

"Passata" in quel senso sul vocabolario della Treccani non c'è, poi fai tu :-D
https://www.treccani.it/vocabolario/passata/

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Stefano.Moretto
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#9 » giovedì 20 maggio 2021, 8:16

Sirimedho ha scritto:"Passata" in quel senso sul vocabolario della Treccani non c'è, poi fai tu :-D
https://www.treccani.it/vocabolario/passata/

In quello di Repubblica sì:
https://dizionari.repubblica.it/Italiano/P/passata.html
alla numero 6

anche in altre fonti lo usano (vedi anche i commenti)
http://unfilopercreare.blogspot.com/201 ... ietto.html
E sembra che nessuno sappia dire la differenza o perché si usi uno invece dell'altro; alcuni conoscono solo "passata" invece di "cerchietto" (com'era anche per me)

in quest'altro dizionario invece:
https://dizionario.internazionale.it/parola/passata
dicono che sia di uso regionale, ma non specificano di quali regioni. C'è scritto "Meridionale", ma io son toscano e l'ho sempre sentita chiamare così ovunque...

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Giovanni Attanasio
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#10 » venerdì 21 maggio 2021, 9:47

Il racconto è molto dolce e mi piace lo svolgimento. È molto chiara la “debolezza” della protagonista che purtroppo non viene risolta a fine storia. Mi sarebbe piaciuto moltissimo se, dopo aver notato l’approccio dell’amica, avesse sfilato la parrucca o dato segnali di essere “maturata” in quel senso.
A livello di testo ci sono alcune parti che avrei preferito più nascoste e meno spiattellate, come l’incipit che ci dice subito delle sue orecchie, quando la cosa sarebbe stata intuibile dall’atteggiamento della madre.
Buona edition!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Stefano.Moretto
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#11 » venerdì 21 maggio 2021, 15:07

Giovanni Attanasio ha scritto:Il racconto è molto dolce e mi piace lo svolgimento. È molto chiara la “debolezza” della protagonista che purtroppo non viene risolta a fine storia. Mi sarebbe piaciuto moltissimo se, dopo aver notato l’approccio dell’amica, avesse sfilato la parrucca o dato segnali di essere “maturata” in quel senso.
A livello di testo ci sono alcune parti che avrei preferito più nascoste e meno spiattellate, come l’incipit che ci dice subito delle sue orecchie, quando la cosa sarebbe stata intuibile dall’atteggiamento della madre.
Buona edition!

Ciao Giovanni, grazie del commento!
Sul finale speravo di aver trasmesso proprio quella sensazione, purtroppo ho paura di non esserci riuscito a dovere. La battuta "questa parrucca mi è costata un occhio della testa" voleva essere un modo per portare il sottinteso "avrei potuto evitare di comprarla". Avrei potuto gestire meglio lo spazio per trasmettere meglio l'emozione della protagonista con un po' più di introspezione.
Grazie per il prezioso feedback!

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Pretorian
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#12 » venerdì 21 maggio 2021, 15:44

Ciao, Stefano e piacere di leggerti.
Devo dire che ho trovato il tuo racconto leggero e pregnante allo stesso tempo. Una storia che incrocia, utilizzando lo "schermo" della ragazza neko, il razzismo e come esse viene spesso più facilmente sconfitto dai giovani e nelle scuole. Sullo stile non ho molto da dirti: è fluido, semplice e non mi sembra di aver trovato elementi di tell rilevante o di sbavamenti di pow. Sulla trama, penso che avresti potuto concentrarti maggiormente sul mostrare la nascita dell'amicizia tra la protagonista e la sua compagna di scuola. Lo so che lo spazio era poco, ma ne hai dedicato fin troppo alla scena dell'appello e sarebbero bastate anche solo due linee di dialogo o una scena condivisa per dare più forza a un'amicizia che distrigge le differenza

Alla prossima!!

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Emiliano Maramonte
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#13 » venerdì 21 maggio 2021, 16:20

Ciao Stefano, bentrovato.
Il tuo racconto è sicuramente gradevole, scorre benissimo e ha una chiara e cristallina morale di fondo: l'accettazione del diverso in tutte le sue forme, letteralmente. Non ho moltissimo da dire, se non che ci sono un paio di punti critici non troppo incidenti sul valore complessivo del testo. 1) Il discorso della ragazza gatto. Non è chiarissimo se Mia sia una mutante, se abbia una malformazione ma è comunque umana... non è un aspetto questo che si possa ricavare sic et simpliciter dalla lettura. 2) Nel finale io avrei evitato la frase "E ho pensato che non dovevi per forza essere tu a cambiare, per essere amiche" perché è un evidente imbeccata al lettore, come a dirgli: "Eccoti servita la lezioncina". Ho provato a leggere il finale senza e si capisce benissimo il gesto di solidarietà della compagna di classe. Come qualcuno ha scritto in alcuni manuali, sono i comportamenti dei personaggi che spesso valgono più di mille parole.
In ogni caso, tema centrato e racconto promosso.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Stefano.Moretto
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#14 » venerdì 21 maggio 2021, 17:46

Pretorian ha scritto:Ciao, Stefano e piacere di leggerti.
Devo dire che ho trovato il tuo racconto leggero e pregnante allo stesso tempo. Una storia che incrocia, utilizzando lo "schermo" della ragazza neko, il razzismo e come esse viene spesso più facilmente sconfitto dai giovani e nelle scuole. Sullo stile non ho molto da dirti: è fluido, semplice e non mi sembra di aver trovato elementi di tell rilevante o di sbavamenti di pow. Sulla trama, penso che avresti potuto concentrarti maggiormente sul mostrare la nascita dell'amicizia tra la protagonista e la sua compagna di scuola. Lo so che lo spazio era poco, ma ne hai dedicato fin troppo alla scena dell'appello e sarebbero bastate anche solo due linee di dialogo o una scena condivisa per dare più forza a un'amicizia che distrigge le differenza

Alla prossima!!


Ciao, grazie per essere passato a commentare! Come hai fatto notare i caratteri sono sempre pochi e non sempre è facile riuscire a destreggiarsi in così poco spazio, spero di migliorare questo aspetto nei prossimi racconti.
Grazie ancora e alla prossima


Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Stefano, bentrovato.
Il tuo racconto è sicuramente gradevole, scorre benissimo e ha una chiara e cristallina morale di fondo: l'accettazione del diverso in tutte le sue forme, letteralmente. Non ho moltissimo da dire, se non che ci sono un paio di punti critici non troppo incidenti sul valore complessivo del testo. 1) Il discorso della ragazza gatto. Non è chiarissimo se Mia sia una mutante, se abbia una malformazione ma è comunque umana... non è un aspetto questo che si possa ricavare sic et simpliciter dalla lettura. 2) Nel finale io avrei evitato la frase "E ho pensato che non dovevi per forza essere tu a cambiare, per essere amiche" perché è un evidente imbeccata al lettore, come a dirgli: "Eccoti servita la lezioncina". Ho provato a leggere il finale senza e si capisce benissimo il gesto di solidarietà della compagna di classe. Come qualcuno ha scritto in alcuni manuali, sono i comportamenti dei personaggi che spesso valgono più di mille parole.
In ogni caso, tema centrato e racconto promosso.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Ciao, grazie anche a te per il commento! Ti do ragione sul fatto che non si capisca con precisione perché la ragazza sia così, ma ho pensato che in un racconto breve il perché possa andare in secondo piano rispetto alle conseguenze. Di sicuro qualche briciolo di spiegazione in più poteva fare bene, ma non volevo sacrificare troppo spazio. Sul finale in realtà non l'avevo pensata come "lezione" da dare al lettore, cerco sempre di pensare a cosa direbbe naturalmente qualcuno in quella situazione avendo una certa mentalità. Forse questa volta non ci sono riuscito bene come speravo.
Grazie per la promozione e alla prossima!

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Giacomo Puca
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#15 » sabato 22 maggio 2021, 18:20

Ciao Stefano, piacere di leggerti.

Tema
Centrato ma non in modo brillante. Dico questo perché è evidente che l'adattamento della ragazza sia una parte importante della storia, ma il fulcro e quindi il tema centrale sembra più che altro essere l'accettazione/discriminazione.

Trama

Il non sapere perché la protagonista abbia quelle orecchie ammetto sia un po' fastidioso. Non tanto perché bisogna spiegare tutto nella storia, ma perché non ci permette di capire l'entità della posta in gioco. Stiamo parlando di una ragazza strana che verrebbe solo presa in giro? Oppure la sua anomalia potrebbe portare a una discriminazione più grave? Le persone con questo problema sono schifate? Odiate? Derise? Sapere questo ci permetterebbe di capire anche l'entità del "sacrificio" che l'amica compie nel finale.
Anche il legame di amicizia mi sembra costruirsi un po' troppo in fretta. Le due si conoscono da poche ore, e già una è pronta a "sacrificarsi" per l'altra. Non dico che sia impossibile ma avrei gradito un po' più di buil-up del loro rapporto.

Stile
Non ho molto da dire, la storia è chiara e si segue senza problemi.

Conclusioni.
Un racconto godibile che secondo me non centra troppo bene il tema. Probabilmente una parte iniziale meno lunga avrebbe permesso un miglior sviluppo nella fase cruciale della storia.

A rileggerci!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Laura Brunelli
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#16 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:22

Ciao Stefano,
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, l’ho trovato originale e divertente. Buona, in generale, la focalizzazione del punto di vista, che perdi un po’ solo in un punto quando, quando Mia sta guardando Karen, si accorge che la professoressa si è girata verso di loro. Penso che sarebbe stato più corretto mettere prima la battuta «Silenzio, voi due!» e poi, sulla stessa riga “La prof si gira verso di noi”.
Dal punto di vista stilistico, qualche correzione:
Quando la madre biascica con il nastro adesivo in bocca, eviterei il dialogue tag e farei biascicare la madre “– Sai fema, Mia. On orrai dare a cola con sti cosi che ti sputano dai apelli, no? Capisco che è un po’ bruttino, magari potevi mettere solo una piccola battuta, poi con un beat la madre si toglie il nastro adesivo e finisce la frase.
Dopo il Finalmente, alla fine della lezione, avrei messo un punto, darebbe più risalto al senso di sollievo provato dalla protagonista, con la virgola si perde un po’.

Giudizio: Il racconto mi è piaciuto molto, ho trovato originale l’idea e divertente il modo in cui è mostrata. Mi è piaciuta la contraddizione, ben gestita attraverso la voce della ragione della madre, tra le speranze iniziali di Mia di potersi presentare a scuola senza coprire le orecchie e l’agitazione che la assale quando un’orecchia le si libera davanti a Karen.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#17 » mercoledì 26 maggio 2021, 23:04

Ciao Stefano, un piacere leggerti.
La cosa che più mi è piaciuta del tuo racconto è l'empatia che si riesce a creare con il personaggio a causa della sua diversità. La costruisci bene e senza cadere nei clichè e senza rendere tutto patetico. Altra nota positiva è il rapporto che si costruisce tra le due ragazze e il messaggio che quel rapporto ci lascia.
Per i miei gusti personali, però, non amo troppi salti temporali in racconti così brevi, e farne 4 mi è sembrato eccessivo. Costruendo bene le scene avresti potuto ridurre a due e avresti ottenuto lo stesso risultato.
Stilisticamente, credo tu sia andato a capo troppe volte quando invece potevi continuare sulla stessa riga visto che l'azione o la battuta rimaneva "in possesso" di chi già stava parlando/agendo.
Alla prossima.

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antico
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Re: Che ti sei messa in testa?

Messaggio#18 » domenica 30 maggio 2021, 20:29

Quindi il personaggio de L'HANGAR DEI MOSTRI è riuscito nel suo intento e ora le chimere sono parte normale della società? Molto bene, vedo che stai testando l'idea su più livelli :)
Il racconto mi è piaciuto e l'ho trovato delicato e riuscito anche se penso che una maggiore chiarezza sulla natura di Mia sarebbe utile perché o non dici nulla e lasci che la sua "stranezza" sia una tantum oppure vai più a fondo e non ti limiti all'accenno sul fatto che lei possa essere qualcosa d'altro rispetto a umano. Detto questo, il tema è ben declinato. Per me siamo su un pollice quasi su.

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