Una foto e una torta

Cristina
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Una foto e una torta

Messaggio#1 » lunedì 17 maggio 2021, 23:33

La ciotola di vetro sul tavolo è piena a metà di riso bianco. La tiro verso di me e mi siedo di fianco a nonna.
Sento il suo fiato, sa di biscotti all'amaretto. « Marina, mica lo devo buttare poi il riso vero?». Mi sputacchia briciole sulla spalla.
Mi scosto e sbuffo. « E' solo un pò di riso. Si lo dovrai buttare ».
Nonna mi spinge con il dito sulla spalla « Perchè non me l'hai detto prima? Che spreco! Ai miei tempi ... » blah, blah,blah.
Sempre le solite cose, se mettessi su un nastro registrato invece di parlare con nonna sarebbe la stessa cosa. Stringo le dita sul vetro.
Lo sgabello di fianco a me struscia sul pavimento e l'odore di amaretto si allontana con nonna «... diverso e si viveva molto meglio ! Marina ? Quindi la vuoi o no ?».
Lo spigolino nero del mio telefono sbuca dal riso e lo spingo più in giù con il dito « cosa ?».
« La torta !! Ti ho fatto la torta con le mele e gli amaretti, la tua preferita !».
E da quando sarebbe la mia preferita? Non ne voglio di torta ora. Mi fa male lo stomaco. Avevo fatto il backup ultimamente ?
Un'ombra mi salta davanti. Sobbalzo, la ciotola si inclina sul bordo del tavolo. Mi butto in avanti fermandola contro il petto. Il cuore mi batte a mille.
« Silvestro ! Giù, giù dal tavolo !». Il micio di nonna mi guarda, seduto tranquillo davanti a me, la grossa pancia bianca che copre le zampe posteriori. Si gira verso nonna. Miagola per protesta e non si muove di un millimetro.
« Ma non fa niente, lascialo stare !!», mia nonna mi appoggia un piattino bianco vicino alla mano, con sopra una generosa fetta di torta che non ho chiesto. Alcuni peli di gatto si sollevano.
La testa comincia a pulsarmi, forse è il caso che me ne vada in soggiorno.
Silvestro si avvicina ad annusare la torta, ma nonna lo scaccia con la mano e si risiede vicino a me.
« Non la mangi ?» mi chiede.
Sospiro. Scosto la ciotola, e tiro il piattino davanti a me. Addento un pezzetto di torta, lo strato di zucchero caramellato che la ricopre mi scrocchia in bocca in un'esplosione di dolcezza. Forse diventerà la mia torta preferita, ci devo pensare.
« Ti piace ? E' venuta meglio dell'altra volta, ci ho messo due uova, tre mele dell'orto dell'albero di nonno e... »
Silenzio. Un pezzo di torta si sbriciola un pò. Silvestro si avvicina, prendo il piattino con i resti del dolce in mano. Non mi mangerò i tuoi peli, gatto. Ma lui non viene da me, va verso nonna, che allunga una mano sul suo muso e lo accarezza. La mano le trema.
Nonna ha gli occhi umidi, ma non dice niente.
Ingoio a fatica la torta, la bocca mi si è seccata « Tutto ok ? ».
Nonna annuisce e si asciuga gli occhi con la mano. Le trema un pò il labbro, un sacco di piccole rughe le circondano l'angolo della bocca piegato in un sorriso stentato.
« E' che forse l'anno prossimo non potrò più farti la torta con le mele del nonno. La malattia sta consumando la pianta. ».
Le mele di nonno... La stretta allo stomaco diventa più forte. Poverina, le deve mancare molto.
Io ho qualcosa che la tirerà su di morale ! Mi allungo verso la ciotola con il riso, e tiro fuori il telefono.
Spingo il bottoncino laterale con forza. Lo schermo rimane nero. Dai, dai !!
La scritta bianca del produttore si delinea sullo schermo e vedo comparire la pagina di sblocco. Evvai !!
« Devo farti vedere una cosa », clicco rapida sulla galleria e scorro le foto. Eccola lì! Sorrido.
Sullo schermo un'immagine in bianco e nero mostra alcuni ragazzi e ragazze che si abbracciano. Tra di loro ci sono nonna e nonno da bambini. Mi pizzicano gli occhi e mi mordo il labbro. Erano così felici e spensierati.
Giro il telefonino verso nonna.
Lei lo prende un pò titubante e se lo avvicina al naso « Allora non si è rott... ma sono io, e ... il nonno ». Nonna fissa a bocca mezza aperta lo schermo. « Dove l'hai trovata ? ».
« Me l'ha mandata Giorgio, il tabaccaio. Vedi c'è anche lui, eravate amici da piccoli no? Magari sentendo altri vecchi amici potresti trovarne altre ! » le riaccendo lo schermo.
« Non sono capace Marina... »
« Ti insegno io, poi possiamo anche guardare come si cura la pianta di nonno, magari ordiniamo un prodotto e ... »
Nonna piange. Appoggio il telefonino. Lacrime calde scivolano anche sulle mie guance.
Abbraccio forte nonna. Ora sappiamo tutte e due di amaretto.


Cristina Di Rosa

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antico
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#2 » lunedì 17 maggio 2021, 23:41

Ciao Cristina e benvenuta nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

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Sherwood
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#3 » mercoledì 19 maggio 2021, 15:33

Ciao Cristina,
un brano semplice il tuo che sa di cose buone (cibo a parte). Uno spaccato di vita famigliare con dialoghi scorrevoli e un finale molto poetico. Ho trovato alcuni errori tipo "Lei lo prende un pò" (po' vuole l'apostrofo, non l'accento) e qualche ripetizione a inizio paragrafo (nonna ha gli occhi umidi /Nonna annuisce). Con il tema ci siamo, il tempo è una buona medicina per abituarsi alle assenze. Forse, un po' come il mio racconto, manca di un'idea forte che lo renda incisivo. Si è trattato comunque di una lettura piacevole.

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Sirimedho
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#4 » mercoledì 19 maggio 2021, 22:05

Buonasera Cristina e ben trovata su Minuti Contati!
Un racconto che punta tutto sull’emozione e alla fine lascia un buon senso di caldo.
Credo però che il racconto si possa migliorare molto controllando meglio se quanto si scrive sia comprensibile dal lettore. Ad esempio, il telefono con cui Marina mostra la foto alla nonna sembrerebbe non essere il suo, visto che la nonna dice “allora non si è rotto”, per cui se non è suo si immagina che sia del nonno; però poi Marina dice che la foto “gliel’ha mandata” - quindi a lei - il tabaccaio, il che è quantomeno strano se il telefono non è il suo.
Personalmente trovo fastidiose interazioni come “blah, blah, blah“, penso che ci siano modi più eleganti di esprimerlo.
Tagliare qualche aggettivo renderebbe il testo più scorrevole, ad esempio tagliando da “una generosa fetta di torta” l’aggettivo “generosa”, che abbassa di molto il calore della comunicazione. Mi sentirei di consigliare anche di controllare la punteggiatura, mancano diverse virgole.
Prova di esordio interessante.
Tema centrato.
Buon contest!

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Giovanni Attanasio
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#5 » venerdì 21 maggio 2021, 10:43

Il racconto lascia il sorriso, ma ci sono tanti piccoli elementi di stile, dalla punteggiatura ad alcuni passaggi, che un po’ danneggiano l’opera. Mi è stato difficile capire cosa significasse quello spigolo di telefono dal riso, e ho semplicemente deciso che fosse nella ciotola per qualche ragione, poi spiegata. Mi sarebbe piaciuto ricevere qualche indizio sull’assenza del nonno sin dall’inizio, così da rendere graduale e più intima la scena. Avrebbe aiutato a costruire meglio i due personaggi: la nonna che sente la mancanza del marito e la protagonista che invece è un po’ scocciata ma che capisce che la nonna è solo triste e si sente sola.
Buona edition!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Giacomo Puca
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#6 » venerdì 21 maggio 2021, 17:52

Ciao Cristina, eccomi a commentare il tuo racconto.

Tema
Il tema è stato declinato come "adattamento al lutto". Centrato, anche se si sarebbe potuto sviluppare maggiormente, invece è relegato in poche battute a fine storia e non permea tutta la vicenda.

Trama
Molto semplice, non lascia buchi. Un consiglio non richiesto: mi sarebbe piaciuto un maggior mistero riguardo la ciotola di riso. Per esempio sarebbe potuta essere presa, ripresa e spostata più volte nel racconto senza far capire il senso al lettore, e solo sul finale, a sorpresa, far emergere il cellulare e il suo significato (consolare la nonna).
Riflettendoci un po' su, la ciotola dovrebbe simbolizzare quanto la nipote tenga alla nonna, sperando di recuperare vecchie foto a tutti i costi? Se è così è una buona idea però traspare poco dal racconto (ci ho dovuto ragionare parecchio per arrivarci).

Stile.
Buono e solido. Un altro consiglio, in prima persona è spesso consigliabile il "sommergere l'io": dato che il punto di vista è interno al narratore, i verbi sensoriali sono di fatto inutili.
Esempio:
Sento il suo fiato, sa di biscotti all'amaretto.

Il fiato di nonna sa di biscotti all'amaretto.
Essendo ovvio che è lei a sentire l'odore, non serve specificarlo; così facendo si dovrebbe anche acuire l'immersione del lettore nel narratore.

Conslusioni.
Un racconto intimo a cui forse manca un po' di mordente ma che si fa leggere e intrattiene.

Un saluto!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Pretorian
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#7 » sabato 22 maggio 2021, 14:30

Ciao, Cristina e piacere di leggerti.

Il racconto è scorrevole, con una prosa buona e una narrazione efficace. Attenzione a qualche scivolatura non necessaria sul tell, come quando fai specificare alla protagonista (nel suo pensiero) che in foto ci sono i nonni da giovani e che il nonno deve mancare molto alla nonna, due informazioni ridondanti, in quanto la prima viene fuori dallo scambio di battute successivo, mentre la seconda era già intuibile dal modo di comportarsi dell'anziana signora. Ho faticato a comprendere l'atteggiamento della nipote nella prima parte, allo stessa distaccato e... come dire, sofferente? Per un attimo avevo quasi pensato che soffrisse di qualche malattia.
Per il resto, direi che c'è poco da dire: è davvero un ottimo racconto.

Alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#8 » domenica 23 maggio 2021, 19:36

Ciao Cristina, bentrovata e benvenuta nell'infernale Arena!
Gli esordi non sono mai facili, scontano un po' la pressione della prima prestazione e, soprattutto, il disorientamento dovuto al timore di non capire bene le regole e il come comportarsi. Ci sono passato anch'io.
Il racconto è gradevole e fa della estrema semplicità e dell'autenticità i suoi punti di forza. Il rapporto tra la ragazza e la nonna è tenero, come anche la conclusione con i riferimenti simbolici alla memoria e al tempo che fu.
Purtroppo non tutto è chiaro, a cominciare dalla questione del cellulare: era immerso nel riso... perché? Chi lo aveva fatto cadere? E' un'allegoria? E poi, come si legano le foto sul cellulare al vecchio amico della nonna e suo marito? Una maggiore chiarezza complessiva avrebbe aumentato l'efficacia del finale. Inoltre, la storia ristagna verso la metà con la descrizione delle azioni del gatto, lo scambio di battute con la nonna per la questione della torta e la vicenda della ciotola. Sfrondando qua e là, avresti guadagnato caratteri per definire meglio il contesto della trama.
Altro inconveniente, la bassa tensione narrativa che non regala al paziente lettore un clima d'impatto; io, ad esempio, mi aspettavo uno scossone (che pretendo dall'autore quando leggo un qualsiasi testo, che sia racconto o romanzo), che però non è arrivato.
Mi permetto di darti un consiglio. Se ti va, approfondisci l'aspetto tecnico con un buon manuale di scrittura creativa o con delle guide redazionali per testi narrativi. Te lo dico perché sono evidenti diversi inconvenienti di utilizzo dei segni di interpunzione, dei "caporali" e della punteggiatura in generale. Una segnalazione per tutte: nel discorso diretto, qualunque segno utilizzi, il testo di chi parla è sempre attaccato al segno; anche per i punti esclamativi e interrogativi vale la stessa regola. Ma puoi trovare ulteriori dettagli in giro per internet o sui suddetti manuali. E' importante per rendere la lettura un'esperienza ancora più gradevole.
Racconto interessante, ma assai migliorabile.

Buona Edition!
Emiliano.

Cristina
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#9 » domenica 23 maggio 2021, 23:49

Ciao a tutti e grazie del benvenuto e dei commenti, di cui farò tesoro! Sicuramente farò più attenzione alla punteggiatura e alle ripetizioni, avrei potuto prendermi un po’ più tempo prima di inviare il racconto e me ne sarei resa conto, penso! Ho avuto il dubbio anche io che l’idea potesse non essere incisiva, così ho cercato di infondere nel testo diversi aspetti del tema dell’adattamento, ma non sono passati tutti direi. Il mio racconto voleva mostrare come una nipote che tiene alla nonna, ma e’ insofferente come molti giovani verso il mondo degli anziani ripetitivi e prolissi, in realtà trovi il modo di adattarsi e stessa cosa accade alla nonna con la nipote. Il mezzo dell’adattamento e’ iconicamente un simbolo delle due generazioni: il telefonino della nipote e la torta della nonna. L’una risveglia nella nonna con una foto, vecchi e dolci ricordi e l’altra scioglie le resistenze della nipote con una torta intrisa di amore. Ad unirle in realtà era già stato lo scorrere del tempo, l’adattamento alle assenze, in particolare quella del nonno che era mancato.
Il telefonino si trovava nella ciotola perché si era bagnato e c’è questa usanza piuttosto conosciuta di metterlo nel riso per farlo asciugare. Ho dato per scontato che si capisse, così come che fosse chiaro che il telefonino era della nipote, ma effettivamente dovevo pensare che potesse non essere così.
L’adattamento al lutto voleva essere un tema secondario, diciamo di sottofondo all’adattamento principale, che era quello generazionale.
Per quanto riguarda i consigli che mi avete dato sull’uso degli aggettivi o il modo in cui ho tentato di sommergere l’io, sull’andamento del racconto, sui punti ristagnanti : sono proprio ciò di cui ho bisogno. Sono qui per questo!! Spero di migliorare sempre di più con il confronto con gli altri, oltre che con lo studio e la pratica! Grazie a tutti.
Cristina Di Rosa

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Laura Brunelli
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#10 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:26

Ciao Cristina,
Il tuo racconto non mi ha convinto molto. Il tema è sicuramente trattato, ma mi sembra di capire, dalla presentazione dei personaggi, che sia più la nonna che la protagonista a doversi adattare alla mancanza del nonno. Sebbene, alla fine, anche la protagonista piange, sembra quasi che lo faccia per empatia, non perché soffre per la mancanza del nonno. La protagonista non sembra coinvolta dal dolore della perdita, ma lo osserva attraverso i gesti e il dolore della nonna.
Dal punto di vista stilistico:
1) Trovo ci siano troppi punti esclamativi, e eliminerei del tutto quelli doppi. Per esempio, ad un certo punto scrivi, “Dai, dai!!”, se sostituisci i punti esclamativi con altri due “dai”, suona meglio e da più ritmo alla lettura.
2) Alcune battute di dialogo sono un po’ lunghe, le spezzerei con un beat, che peraltro spesso c’è a fine battuta. Per esempio, la battuta “« Me l'ha mandata Giorgio, il tabaccaio. Vedi c'è anche lui, eravate amici da piccoli no? Magari sentendo altri vecchi amici potresti trovarne altre ! » le riaccendo lo schermo.”, potrebbe diventare così: “«Me l'ha mandata Giorgio, il tabaccaio. Vedi c'è anche lui», riaccendo lo schermo. «Eravate amici da piccoli no? Magari sentendo altri vecchi amici potresti trovarne altre.»
3) Qualche errore di battitura nel testo pò al posto di po’; E’ al posto di È.

Giudizio: Questo racconto non mi è piaciuto granché. Il tema sembra sviluppato attorno al personaggio secondario, anziché alla protagonista che sembra un osservatore esterno. Poco piacevole l’uso ripetuto dei punti esclamativi, frasi e battute di dialogo a volte troppo lunghe e i molti errori di battitura rendono poco scorrevole la lettura.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#11 » mercoledì 26 maggio 2021, 23:38

Ciao Cristina, un piacere leggerti.
A livello di tema ci siamo, anzi forse sei una tra tutti che lo ha trattato meglio.
Io commento da lettore e non da professorone, ce ne sono già tanti qui, e ti dico che sei riuscita a suscitare anche un certo livello di emozione col tuo testo, cosa molto difficile da trovare in giro.
Questo è il punto di forza del tuo racconto.
La nota negativa che più balza all'occhio è, invece, sicuramente la punteggiatura, quasi totalmente sbagliata.
Con tutte le correzione che ti hanno già fatto, sono sicuro che già dalla prossima volta farai buone cose.
Alla prossima.

Cristina
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#12 » giovedì 27 maggio 2021, 0:02

Grazie Laura e grazie Mario per i vostri commenti! Cercherò di fare di meglio la prossima volta tenendo conto di tutti i consigli! Critiche ed apprezzamenti sono utili entrambi, in modo diverso.
Sono davvero felice di essere riuscita, seppur non a tutti, a suscitare emozioni!
Cristina Di Rosa

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antico
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Re: Una foto e una torta

Messaggio#13 » domenica 30 maggio 2021, 23:21

Ho capito subito che il cellulare fosse nel riso in quanto caduto nell'acqua, ma non avresti dovuto dare per scontato che lo capissero tutti e infatti la cosa mi sembra aver portato a diverse incomprensioni che si sono trascinate anche oltre fino ad attribuire un significato alla ciotola di riso. Il racconto è buono e la lettura piacevole, in più lascia un bel retrogusto nel palato del lettore, però lo trovo anche piuttosto incerto nel suo incedere e la risoluzione finale con il punto d'incontro tra generazioni trovato tra smartphone e torta mi sembra poco incisivo. Il tema è ben declinato. Direi una prima volta nell'Arena con un risultato più che buono che espliciterei in un pollice tendente verso il positivo in modo non brillante, ma solido. Curioso di rileggerti presto.

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