Infinite melodie

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Andrea Partiti
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Infinite melodie

Messaggio#1 » lunedì 17 maggio 2021, 23:49

Un’eternità.
Da un’eternità sono legato allo sgabello di fronte al pianoforte.
La stanza in cui sono intrappolato è grigia, senza finestre, senza porte, soffocante. Vivo seduto di fronte alla tastiera, le gambe e i piedi non rispondono se non per pigiare i pedali.
I primi giorni ero spaventato, urlavo, piangevo, imploravo. Nessuno rispondeva.
Mi addormentavo singhiozzando con la testa appoggiata ai tasti, mi svegliavo col naso chiuso dal muco e la schiena a pezzi.

Iniziai a suonare per disperazione. Seduto nei miei stessi escrementi che mi bruciavano la pelle, l’urina che si rapprendeva sotto allo sgabello in una pozza densa. La nausea che cresceva di concerto con la fame. La musica mi avrebbe distratto, pensavo. Poche note, un jingle di una pubblicità che ascoltavo da bambino. Un’aranciata esagerata che mi riportava alla giovinezza per un istante.
Comparve una barretta di cioccolato di fronte a me. Chiusi di scatto il coperchio del pianoforte e la divorai in due morsi. Non vidi da dove era arrivata, ma ero affamato, non mi posi domande.
Lo stomaco non era soddisfatto e la cioccolata bruciava sulle mucose piagate della bocca. Ripresi a suonare con più vigore, sperando che il miracolo si ripetesse. Fui premiato con un bicchiere di acqua gelata che mi rinfrescò e schiarì la gola.
Piansi ancora, ma di sollievo questa volta.
Ora sapevo cosa volevano da me, ma forse nell’inconscio lo sapevo anche prima, visto dove mi avevano bloccato. Era un gioco crudele, assurdo e che non capivo, ma almeno era una direzione da prendere.
Suonai ancora lo stesso jingle, ma non comparve nulla. Provai qualcosa di diverso e arrivò un piatto di minestra calda. Non mi fermai.
I miei escrementi scomparvero, l’odore migliorò istantaneamente.
Fintanto che suonavo musica nuova, diversa, le mie necessità venivano soddisfatte.
Comparvero biancheria, vestiti morbidi, scarpe, la barba si radeva quando iniziava a prudere, le unghie si tagliavano, i muscoli contratti si rilassavano. Se suonavo a lungo mi veniva permesso di alzarmi per preziosi minuti, stirare schiena e arti. Un piacere nuovo che non avevo mai considerato come tale.
Avevo suonato per anni, ma non professionalmente. Conoscevo molta musica a memoria. Ci misi un mese a finirla, anche ripescando dai ricordi, anche suonando a braccio melodie e canzoni ascoltate e mai suonate prima.
Per un altro mese rispolverai il solfeggio, le scale, le armonie. Non venivo ricompensato spesso per i miei primi tentativi, ma migliorai rapidamente con la forza della disperazione.
Le scale erano molte e improvvisai a lungo. A volte piazzavo le dita sulle note di una scala pentatonica, chiudevo gli occhi e lasciavo che l’inconscio vagasse e le dita scrivessero la loro musica, ma il gioco venne scoperto e il ritorno di queste sessioni divenne sempre più misero.
Iniziai a razionare le melodie, a pensarle nella testa tenendole da parte, mascherandole con nuovi modi, arpeggi e trasposizioni.

Un’eternità.
Sei mesi sono un’eternità, quando si è bloccati di fronte a un pianoforte.
Mi sento osservato. La mano che si è presa cura di me aspetta che ceda, che la mia creatività si esaurisca, che la musica finisca.
Ma non vincerà su di me.
Non sa che noi umani abbiamo una forza speciale, la caparbietà di non arrenderci, di non accettare la sconfitta.
O forse è proprio questa capacità di adattamento che vuole capire, spingere al limite.
Poso le dita sulla tastiera e inizio a suonare.
Finché respiro, le variazioni respireranno con me.



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antico
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Re: Infinite melodie

Messaggio#2 » lunedì 17 maggio 2021, 23:51

Ciao Andrea! Tutto ok anche per te con caratteri e tempo, buona ALL STARS EDITION!

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GiulianoCannoletta
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Re: Infinite melodie

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 21:14

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Un racconto interessante il tuo. Senza dubbio atipico. Ci trascini in questa situazione angosciosa, in una lunga prigionia senza spiegazione e apparentemente senza una logica, in cui l'adattamento sta nel disperato tentativo del protagonista di ideare sempre nuove melodie. Rimangono numerosi buchi e interrogativi, ma non li definirei mancanze perché mi pare che il tuo intento non fosse quello di costruire una narrazione completa e coerente, quanto più di trasportarci nella disperazione del protagonista per questa insensata e grottesca tortura a cui è sottoposto. Da questo punto di vista considero l'esperimento riuscito.
Complimenti, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Ci_Effe
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Re: Infinite melodie

Messaggio#4 » giovedì 20 maggio 2021, 16:51

Ciao Andrea. Il punto di forza del tuo racconto è sicuramente l’atmosfera che crei. La descrizione, che da una parte è estremamente vaga e dall’altra fornisce dettagli stranianti, rema però contro l’immedesimazione durante la lettura. Ci sono punti in cui hai inserito particolari che forse non sono necessari e che hanno l’effetto di far sorgere più domande di quante ne chiariscano (un esempio stupido è come facciano a pulirlo e a cambiarlo senza che lui se ne accorga o veda qualcuno, allo stesso modo mi sono chiesta come sia legato e come lo leghino di nuovo dopo l’intervallo di semi-libertà). Credo che il concetto più interessante sia quello che esprimi sul finale (questi aguzzini non conoscono la resilienza degli umani – quindi lui sospetta che non siano umani? - o è proprio questa che vogliono testare e quindi il lui, suo malgrado, sta facendo proprio il loro gioco?). Purtroppo (per limite di battute) rimane inesplorato.
Il tema è assolutamente rispettato.

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Gennibo
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Re: Infinite melodie

Messaggio#5 » sabato 22 maggio 2021, 1:01

Ciao Andrea e piacere di rileggerti, il tuo è un racconto diverso da quelli che ho letto finora, lo apprezzo particolarmente per l'originalità, per come gestisci la tua idea senza stare a giustificare quello che accade. Ho cercato di dare un senso al tutto pensandola come una sorta di magia. Invece di fare crollare la mia sospensione d'incredulità ho concluso che questa entità, che governa il tutto, premia o punisce a seconda del suo piacere piuttosto che per una regola particolare.
Per me una prova molto buona

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Antonio Pilato
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Re: Infinite melodie

Messaggio#6 » lunedì 24 maggio 2021, 17:40

Ciao Andrea, un punto a favore di questo racconto è sicuramente l'atmosfera che suscita la prima parte della storia nel lettore. Tuttavia, credo che sia ben lontano da quelle atmosfere di onirica allegoria che sono sicuro tu abbia tentato di trasmettere (non si può infatti parlare di "realtà" in questo caso perché di reale non c'è praticamente nulla).
Il rispetto del tema secondo me è un po' carente e, sebbene ci sia una "trasformazione" in atto, tale metamorfosi surreale sembra condurre a un noumeno che non ha senso.

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Debora D
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Re: Infinite melodie

Messaggio#7 » lunedì 24 maggio 2021, 21:39

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Hai scritto un racconto difficile da giudicare e da godere per quanto mi riguarda. Non brutto, anzi. Mi ha lasciato una certa dose di emozione e questo è ciò che vogliamo tutti da quello che scriviamo, ma mi ha lasciato anche un po' di insoddisfazione alla fine. Mi spiego più dettagliatamente.

Contenuto: mi sembra ci sia una sorta di paragone fra una cavia da laboratorio e l’umano intrappolato: se il protagonista suona, ottiene una ricompensa, come un animaletto che deve premere i bottoni giusti. C’è angoscia e c’è claustrofobia. Il meccanismo di azione e ricompensa è intrigante, il tema è centrato poiché per sopravvivere deve adattarsi a una situazione da incubo che mi fa pensare a una prigione della mente.
Il protagonista però non ci dice nulla di sé, non abbiamo nessuna caratteristica per renderlo tridimensionale, questo me lo ha reso un po' lontano. Un fatto abbastanza normale in un racconto di questo genere.

Il punto in cui per me ha smesso di funzionare è stato il finale. Per gusto mio non amo le frasi troppo didascaliche che fanno la morale alla storia:
Non sa che noi umani abbiamo una forza speciale, la caparbietà di non arrenderci, di non accettare la sconfitta.
O forse è proprio questa capacità di adattamento che vuole capire, spingere al limite.

Penso che mi avrebbe soddisfatto lo stesso anche senza la parola adattamento messa nella spiegazione. In pratica la fine va a spiegarmi cose che mi interessavano meno. La mia curiosità era più indirizzata a questi elementi: perché le cose compaiono, come è finito lì, c’è uno spiraglio di salvezza?

Mi sono ritrovata a non seguire più la coerenza dei pensieri del protagonista
Sei mesi sono un’eternità, quando si è bloccati di fronte a un pianoforte. → Come fa a sapere che i mesi sono passati? Come fa prima a capire che passa un mese? Rinchiuso, in uno stato di alienazione mi aspetterei un qualche sistema e dettagli al riguardo.
Mi sento osservato. La mano che si è presa cura di me aspetta che ceda, che la mia creatività si esaurisca, che la musica finisca.
Ma non vincerà su di me.
→ deduzione che però non ho dati per credere. Come fa a sapere che la mano aspetta che lui ceda? Mi è scappato qualche indizio? Per ora sembra da quello che sappiamo noi che la mano voglia musica e la voglia diversificata.

Poso le dita sulla tastiera e inizio a suonare.
Finché respiro, le variazioni respireranno con me.

Bella la chiusa.

Il testo è raccontato, è una voce che ci racconta qualcosa, però non mi dispiace perché fino alla sequenza finale il tutto è scorrevole e l’idea rende valido anche uno stile che non è il mio prediletto. Ci sono anche belle immagini e tocchi intensi.

Conclusione: ottima idea, a pensarci mi vengono vari paralleli e significati. Il racconto si perde sul finale e mi dà una sensazione di mancanza: è come aver ascoltato una storia angosciante senza però essere troppo vicina al protagonista.
Lavoro interessante comunque.

Buona All Stars Edition e alla prossima Era, spero!

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wladimiro.borchi
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Re: Infinite melodie

Messaggio#8 » martedì 25 maggio 2021, 10:49

Sampellegrino è un'aranciata esagerata, ogni bevuta è una fortissima risata ah ah, con le bo-bollicine, la festa è assicurata, Sampellegrino è un aranciata esagerata...

Ecco, non ho potuto fare a meno di canticchiarmela nella testa per tutta la durata del racconto.
L'ho trovato una bellissima allegoria della società capitalistica che soddisfa i tuoi bisogni in proporzione a quanto sei in grado di produrre.
E, cazzo, com'è dura restare attaccati alla produzione ("musicale" nella tua allegoria) per poter avere di che vivere dignitosamente, anche solo per meritare di avere il culo pulito.
Mi sono ritrovato legato al mio pianoforte a strappare brandelli di libertà e risorse per me e la mia famiglia e ho avuto un bel singulto di ribellione.
Per me una buonissima prova.
W

FilippoR
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Re: Infinite melodie

Messaggio#9 » martedì 25 maggio 2021, 13:59

Ciao Andrea e piacere di leggerti,
un racconto particolare il tuo, ci troviamo imprigionati da qualche parte e la nostra unica possibilità è in qualche modo allietare chi (o cosa) ci ha imprigionato suonando.
L'atmosfera è ben costruita e mi sono trovato coinvolto da quanto raccontato dal personaggio.
Rimangono molto punti oscuri su cui vorrei sapere di più in una versione con un maggior numero di caratteri, ad esempio dove si trova effettivamente il protagonista e chi sono questi carcerieri? Ma che non pregiudicano la lettura.
Alla prossima.

Giulio_Marchese
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Re: Infinite melodie

Messaggio#10 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:38

Ciao Andrea,
Il tuo racconto è estraniante. Ci troviamo immersi in una follia sadica che a tratti appare soprannaturale, impossibile. Praticamente ci racconti un incubo, non c'è contesto e l'intera situazione è alienante. Il tema è presente nella scoperta di un nesso causale tra il benessere è il suonare il piano. La creatività del protagonista, alla fine, rimane l'unica cosa che può tenerlo in vita. Per me è un bel horror e non so cos'altro aggiungere, incarna perfettamente lo spirito del genere e il tentativo di trovare una logica nell'assurdità della situazione mi sembra plausibile. Complimenti!

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antico
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Re: Infinite melodie

Messaggio#11 » domenica 30 maggio 2021, 13:55

Credo che Wladimiro abbia dato l'interpretazione corretta del racconto, mi trova in totale accordo. Sì, l'unica "nota stonata" è proprio quella sottolineata da Debora sul come lui abbia potuto tenere il conto dei giorni, a ben pensarci è un'informazione che potevi gestire diversamente. Per il resto non ho appunti da farti perché il racconto mi sembra perfetto per quello che voleva essere e riesci a tenere sempre tutto ben sotto controllo. Per me un pollice su e ti piazzi davanti anche al racconto di Fagiolo il cui finale, a mio avviso, poteva essere ancora più funzionale.

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