Il gancio e lo specchio

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Michael Dag
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Il gancio e lo specchio

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:02

Crollo sullo sgabello, allargo le braccia e le abbandono sulle corde.
Tom mi sfila il paradenti. Mi tiene l'occhio aperto con le dita. «Hai preso un bel tiro, ma è tutto ok. Ci vedi bene?»
«Si.» Quasi.
Mi appoggia una busta di ghiaccio sulla faccia. È così fredda che fa più male dei pugni del cileno. «Devi stare attento ai ganci. Quando tu parti col jab, lui è già a metà strada col destro, capisci? Stai chiuso e lavoralo ai fianchi.»
«Lo tengo distante o…»
«No. Chiudilo e picchia sotto. Tieni la guardia più frontale.»
Mi caccia il paradenti in bocca.
La campanella suona.
Affondo i denti nella gomma e cammino verso il centro del ring.
Il cileno è lì che mi aspetta. Lui, e la sua fottuta guardia mancina col destro avanti.
Il caschetto rosso gli incornicia il volto serio ma rilassato. È tranquillo, il bastardo. Mi ha mandato al tappeto già al primo round.
Allungo un jab. Lui fa un passo laterale e riprova il gancio. Schivo, non mi freghi più.
Scambiamo qualche colpo. Lui si scopre, vado col sinistro, mi arriva un diretto in piena faccia. E un altro. Mi abbasso, il terzo colpo della raffica mi passa sopra la testa. Carico il peso sulla gamba e mi rialzo con un montante. Il guantone si schiaccia contro il suo mento, barcolla verso le corde.
La folla grida.
Gli salto addosso, lo bombardo. Lui para, schiva, mi risponde con un paio di colpi. Carico il destro, ruoto l'anca, picchio con quanta rabbia ho in corpo.
Nulla, gli basta tirare appena indietro la testa e il mio pugno lo raggiunge quando ormai ha perso forza. Incassa senza problemi.
Un tronco mi si schianta nel fegato.
Faccio due passi indietro, un fuoco mi esplode nel torace. Incasso la testa tra le braccia, chiudo le spalle, una tempesta di pugni mi travolge.
Salto avanti di cattiveria, trovo il vuoto.
Una bomba mi arriva da sinistra. Cado in ginocchio, il fuoco dal petto mi arriva fino in gola, ho un conato.
L'arbitro inizia a contare.
Uno.
Due.
Merda, è il secondo conteggio. Alzo gli occhi sul tabellone, manca più di un minuto alla fine del round e ho solo voglia di accasciarmi e vomitare.
Tre.
Mancino bastardo, facevano bene a frustarvi nel medioevo.
Quattro.
Meglio prendere tempo.
Cinque.
Come ne esco?
Sei.
Sette.
Spingo sui guantoni e mi rimetto in piedi.
L'arbitro si avvicina, mi controlla l'occhio. «Vuoi continuare?»
Annuisco con la testa. Se perdo anche oggi, sono fuori dal campionato.

Crollo sullo sgabello.
Tom mi versa dell'acqua in testa. Ho un brivido. «Non ci siamo. Ti sta facendo a pezzi.»
«Davvero?»
«Non perdere la testa. Al prossimo conteggio sei fuori, non puoi lanciarti avanti come Rocky. Quello non aspetta altro.»
Mi sciacquo la bocca e sputo acqua rossa. «È tutto al contrario. Lo cerco a destra è a sinistra, schivo a sinistra è a destra, il mio braccio forte è troppo lontano dalla sua faccia di cazzo…»
«Falla finita! Stai calmo. Lo so, combattere contro i mancini è una rottura di palle, ma di campioni mancini c'è solo De La Hoya. Gli altri sono poveri stronzi come tutti. Resta calmo, rifletti e picchia a colpo sicuro. Il bastardo si scopre il fegato quando gancia.»
La campana suona.
Mordo la gomma e vado al centro del ring.
Restare calmo. Riflettere. Come se avessi il tempo di riflettere. Non sono mica uno…specchio!
Il cileno si mette in guardia, piede destro avanti.
Al diavolo. Ci provo. Porto il guantone sinistro ben attaccato alla faccia, metto il piede destro avanti.
L'arbitro taglia l'aria in mezzo a noi, avanzo a guardia invertita. Mollo due jab, schivo dei colpi. Non è così difficile.
Appena parte col gancio salto a sinistra, ruoto l'anca dalla parte opposta e gli scarico un montante al fegato.
Il cileno strizza gli occhi.
Non te l'aspettavi, vero?
Gli giro intorno. Si lancia avanti, riprova il gancio, schivo e gli piazzo un diretto in bocca.
Continuiamo a scambiare.
Si è innervosito. Bene. Indietreggio all'angolo, sento le corde sulla schiena. Mi chiudo, una pioggia di sassate mi si abbatte sui guantoni.
Rifletti.
Se ho capito bene come si combatte da mancini, il suo gancio dovrebbe partire… ora!
Mi abbasso, un missile mi sfiora la parte superiore del caschetto. Torno su, e parto anch'io col gancio sinistro.
Il rimbombo del cileno che si schianta a terra si mescola alle urla del pubblico.



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antico
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:07

Ciao Michael! Caratteri e tempo ok anche per te, buona ALL STARS EDITION!

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Sherwood
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#3 » mercoledì 19 maggio 2021, 15:10

Ciao Michael,
è davvero un gran bel racconto il tuo, molto "visivo", sembra quasi di vedere i due pugili che si affrontano sul ring. Ho molto apprezzato l'uso di termini tecnici che rendono il tutto ancora più realistico, e anche il fatto che tu non sia mai caduto nel tranello delle ripetizioni, riuscendo a rappresentare ogni tiro, ogni attacco e ogni strategia utilizzando termini diversi. L'ho trovato un ottimo lavoro, sotto tutti i punti di vista. Inoltre, è un modo originale di interpretare il tema e il mio giudizio è molto positivo. Forse l'unica cosa che stona è la battuta sul riflesso dello specchio, più che altro perché sotto tono rispetto al resto. Molto bravo.

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Sirimedho
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#4 » mercoledì 19 maggio 2021, 20:28

Buonasera Michael.

Senz’altro è un racconto che lascia vedere le difficoltà di un pugile. Non conoscendo i termini (tipo jab) e non sapendo cos’è un montante, mi sono dovuto un po’ arrabattare, ma ci può stare.
La battuta sullo specchio mi sembra un po’ troppo fiacca per finire anche nel titolo. Forse è perché alla fine il nostro eroe ha riflettuto sul da farsi e quindi sì, effettivamente è uno specchio?
Poiché il racconto è in prima persona, penso che possa essere più efficace descrivere il mondo dal punto di vista del personaggio, così al posto di scrivere “la folla grida”si potrebbe mettere “sento la folla gridare” o qualcosa che parte dalle percezioni del personaggio.
Efficacissima l’ultima frase, liberatoria.
Tema senz’altro centrato.

Buon contest!

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Michael Dag
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#5 » mercoledì 19 maggio 2021, 21:12

ciao e grazie dei complimenti.
il jab è il pugno diretto che dai col braccio avanti (di solito il sinistro), mentre il montante è il pugno "dal basso" che va a colpire lo stomaco o il mento.
lo "specchio" è una tecnica che si usa nelle prima fasi del combattimento. consiste nel imitare immediatamente i colpi dell'avversario così da prendere confidenza col suo stile, velocità, lunghezza delle braccia.
e ora che sapete la teoria, non vi resta che prendere a pugni i quarti di bue come Rocky per essere dei campioni :-)

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Giovanni Attanasio
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#6 » venerdì 21 maggio 2021, 10:15

Un racconto scorrevole e piacevole da leggere, nonostante le mazzate e il fatto che io detesti la boxe.
Il movimento si percepisce ed è spezzato dagli “sgabelli” in modo intelligente. Il personaggio fa un suo percorso all’interno del ring e vince grazie a rivelazioni molto “hollywoodiane”, però funziona. Secondo me il punto di vista è tenuto bene, sono riuscito a seguire bene e a sentirmi un po’ il protagonista.
Il tema è rispettato, anzi direi proprio che è il fulcro del racconto.
Buona edition!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Pretorian
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#7 » venerdì 21 maggio 2021, 22:24

Ciao, Michael e piacere di leggerti. Dunque, un racconto piacevole e scorrevole. A livello di narrativa, penso che la problematica principale (piccola, nel complesso di un racconto scritto decisamente bene) sia nella descrizione di alcune azioni. Sono consapevole che trovare un sinonimo per "pugno" non sia semplicissimo, soprattutto, se è un termine che ripeti un sacco di volte, però quando cominciano a comparire all'improvviso "tronco", "bomba", "fuoco" il lettore ne resta confuso, anche perché la narrazione è in prima persona, quindi ci si può figurare il protagonista che pensa "arriva un tronco", "arriva una bomba" ecc. Stessa cosa per espressioni come "tempesto di pugni". Insomma, se la tua narrazione prosegue descrivendo azione per azione, perché cambiare e fare una sintesi grossolana di un gruppo di queste azioni? Non è un errore grave, ma risalta abbastanza forte su un racconto scritto bene. A livello di trama, il racconto non presenta nessun elemento particolarmente negativo o positivo. Il colpo di scena finale è abbastanza "cineatografico" e si delinea in pochissimo spazio, anche se penso che questo sia stato dovuto allo spazio a disposizione.

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Giacomo Puca
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#8 » sabato 22 maggio 2021, 0:27

Ciao Michael, ecco il mio commento.

Per me non è affatto facile formulare un parere, per motivi che ti esporrò. Partendo dalle cose che funzionano:
Tema: certamente centrato, costruisci la tua storia attorno alla necessità di adattarsi, quindi ci siamo.
Chiarezza: la storia è chiara, si legge senza problemi, il ritmo è buono e ben cadenzato.

Veniamo alle cose che non mi tornano:
La risoluzione della vicenda. Credo di aver visto almeno un paio di film su boxe/arti marziali con la stessa identica dinamica dell'avversario mancino che mette in difficoltà il protagonista ma questo risolve la questione invertendo a sua volta la guardia. Quindi poca originalità.
Inoltre il tono realistico mi rende difficile immaginare qualcuno, che abitualmente combatte con una guardia, cambiarla e diventare improvvisamente imbattibile. Tanto più che fino a quel momento è stato massacrato dall'avversario e quindi è ferito, stanco e poco lucido.
Già solo mostrare che il cambio di guardia ribalta lo scontro, sì, ma per un pelo. Farlo vincere a fatica avrebbe reso il finale più realistico e più avvincente. Con la risoluzione che hai proposto invece, nell'esatto momento che cambia guardia, il finale vittorioso è telefonato.

Altra questione riguarda proprio la scelta del cosa narrare. Ogni media narrativo ha i suoi punti deboli e i suoi punti di forza e senz'altro le scene d'azione partono con un handicap gigantesco nella narrativa scritta, rispetto chessò, al fumetto o al cinema. Decidere di narrare solo ed esclusivamente un incontro di boxe mi è sembrata una scelta poco saggia.

Concludendo: punto di forza è la chiarezza cristallina con cui racconti la storia. Le scene d'azione sono difficilissime da rendere chiare e tu ci sei riuscito in un modo che supera anche ciò che ho letto in molta narrativa pubblicata. Rendere il finale più sofferto e incerto darebbe un boost immediato al racconto.

A rileggerci!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#9 » sabato 22 maggio 2021, 13:05

Ciao Michael! Bentrovato.
La prima reazione a fine lettura è stata piacevole. Ho letto un bell'esercizio narrativo. Ho davvero poco da rilevare dal punto di vista stilistico e tecnico, giusto un paio di suggerimenti che ti darò a fine commento. Le immagini sono limpide, molto vivide, rese con ottima abilità, tanto che mi sono visto su quel ring, tempestato di pugni da una furia incontrollabile. Su questo aspetto hai il mio plauso. Sul fronte del tema, credo di aver intuito dove si trovi, e cioè nella necessità del protagonista di adattarsi alla condizione di mancino dell'avversario.
Adesso ti dico dove, secondo me, la storia è carente (e non poco): manca profondità, manca un gancio al lettore. Sono arrivato alla fine della lettura e mi sono detto: "Okay, tutto bello, trascinante, vivido, il protagonista ha sconfitto la belva cilena... e poi?". Mi è mancato qualcosa, ho sentito la mancanza di quel quid che avrebbe elevato il racconto a storia eccellente, non so, un pugno emotivo in faccia al lettore, per mandarlo KO alla fine di una narrazione tesa, coerente e coinvolgente. Magari avrei accorciato la scena del combattimento a favore di una sequenza finale più forte: mi viene in mente un malore del protagonista dovuto a un colpo mortale del cileno, e quindi la sua morte sul ring... E' un'idea sciocca, ma non mi viene in mente altro.
Ti indico un paio di inezie stilistiche:
- "Schivo, non mi freghi più", avrei messo "Non mi frega più". Mi suona meglio.
- "Il guantone si schiaccia contro il suo mento, barcolla verso le corde." Come hai elaborato la frase, sembra che sia il guantone a barcollare. Avrei scritto: "Il guantone si schiaccia contro il suo mento, il cileno (o la belva, o la bestia...) barcolla verso le corde.
- "Non sono mica uno... specchio!". Battuta inutile in questo frangente.

Buon racconto ma con qualche mancanza.
In bocca al lupo!
Emiliano.

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Laura Brunelli
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#10 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:24

Ciao Michael,
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. Buono il ritmo della scrittura, che aumenta e rallenta coerentemente con l’andamento dell’incontro. Precisi ed evocativi i dettagli. Anche la lunghezza delle descrizioni e dei pensieri del protagonista, che seguono il ritmo dell’incontro, sono convincenti.
Qualche piccolo suggerimento dal punto di vista stilistico:
1) nelle fasi più concitate sostituire le virgole con i punti, avrebbe reso il ritmo ancora più serrato;
2) nella frase “Il cileno è lì che mi aspetta. Lui, e la sua fottuta guardia mancina col destro avanti.”, toglierei “col destro avanti”, è superfluo e sembra che tu voglia spiegare al lettore una cosa che al protagonista è chiara. Hai già detto che la guardia è mancina, secondo me è sufficiente, anche perché più avanti precisi che l’avversario ha “piede destro avanti” e poco dopo, il protagonista ci dice che mette il piede destro avanti. Secondo me è chiarissimo anche senza l’aiutino. Sono solo piccoli dettagli, ovviamente, che passano anche inosservati, alla prima lettura.

Giudizio: Ho trovato questo racconto molto ben scritto, piacevole da leggere e coinvolgente. Trovo azzeccato l’alternanza tra frasi brevi e incisive, che fanno alzare la temperatura nelle fasi serrate dell’incontro e frasi più lunghe durante gli intervalli. I dettagli chiari e precisi consentono di visualizzare chiaramente la scena.

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Michael Dag
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#11 » mercoledì 26 maggio 2021, 13:50

Ciao a tutti, grazie dei compimenti e delle critiche

Mi fa piacere che il racconto sia stato apprezzato, anche perché più che un racconto è una storia di vita vissuta. Ho fatto pugilato per diversi anni e mi è capitato di provare sulla pelle le difficoltà di combattere contro un mancino. La mia fortuna (e casualmente anche quella del protagonista) è che sono ambidestro in molte cose, tra cui combattere.
E per assurdo è più facile per un destro adattarsi a un mancino che per un mancino adattarsi…ad un altro mancino!
i mancini infatti sono abbastanza rari, ed è statisticamente più difficile trovarne due allo stesso momento.

@ pretorian
Tronco, bomba, tuono, palo… sono slang che usavamo noi in palestra, il nostro allenatore era molto fantasioso.

@giacomo
Ho provato a replicare esattamente la prima parte dello scontro.
la sequenza diretto-montante-gancio che il protagonista subisce nella prima parte è esattamente la stessa con cui risponde nella seconda. Forse è troppo hollywoodiano.
Non sono mai stato grande appassionato di film sulla boxe. Lo ho sempre trovati troppo…hollywoodiani.

@emiliano
hai ragionissima, ma avevo esaurito i caratteri
altra cosa, il finale tragico era il primo a cui ho pensato ma mi sono accorto che quando scrivo qui porto quasi sempre storie tristi.
non voglio diventare il marco masini di minuti contati!

@laura
ho ritenuto necessario lo spieghino all'inizio perché è importante che il lettore capisca subito qual è la difficoltà del protagonista.
non sapevo in quanti avrebbero capito al volo dicendo semplicemente "guardia mancina".
la familiarità del PdV, soprattutto in prima presente è un tranello insidioso, grazie dell'appunto, ne farò tesoro


PS comunque non ha vinto, è solo riuscito a piazzargli un bel colpo e mandarlo giù…

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Mario Mazzafoglie
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#12 » mercoledì 26 maggio 2021, 23:20

Ciao Michele, un piacere leggerti.
Il tuo racconto è quello che mi è piaciuto di più, lo dico subito senza girarci intorno.
Non ho trovato errori in nessuno degli aspetti rilevanti, dal tema allo stile, passando per il contenuto.
Secondo me hai sfiorato la perfezione, e i miei più grandi complimenti te li voglio fare soprattutto per la prima frase: una mezza riga in cui praticamenti fai figurare nel lettore tutto il contesto. Questa è una cosa tanto conosciuta quanto difficile da applicare.
In alcuni racconti dopo 20 righe sei ancora lì che ti chiedi "Chi?" "Dove?" "Cosa?", mentre tu in mezza riga hai spiegato tutto.
Nulla da aggiungere, primo posto.
Alla prossima.

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antico
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Re: Il gancio e lo specchio

Messaggio#13 » domenica 30 maggio 2021, 22:24

Beh, che dire... Mi hai fatto vivere un incontro di boxe con il caschetto della vr con tanto di sensori mentali inseriti per leggere nella mente del combattente :) Mi è piaciuto e non trovo difetti, penso che il racconto vada a colpire esattamente dove vuole andare a colpire. Il tema è assolutamente presente. Per me un pollice su.

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