La lista

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Andrea Furlan
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La lista

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:16

Ho scritto la lista su un pezzo di carta che lui non troverà mai, col pennarello nero indelebile, perché deve rimanere chiara: ci vorrà tempo e devo consultarla di tanto in tanto, per non perdere la determinazione.
Sono troppi anni che ci fa del male. Non posso più tornare indietro, per me e Silvia, ma soprattutto per Nicola, l’amore della mia vita.

1 – Banca
In attesa, mi guardo attorno nervosa attraverso gli occhiali da sole. Non li posso togliere, o tutti vedrebbero l’occhio nero. Non sono mai stata in banca prima: dei soldi si è sempre occupato lui.
«Signora Simona? Prego, si accomodi.» Il Direttore è giovane. «Allora, mi diceva che vorrebbe aprire un conto qui da noi? Siete già clienti?»
«No, un’amica mi ha consigliato la vostra banca.»
«Ah bene, allora è capitata nel posto giusto. Dunque, le propongo un’offerta…»
«Un conto online da aprire subito. Ho i contanti. Lei è molto gentile, ma mi deve scusare: ho fretta.» È già tardissimo, Nicola tornerà presto dal lavoro. Sudo freddo mentre tiro fuori i soldi.
Non so se il suo stupore è causato dalle mie parole brusche o dalla busta voluminosa che si trova davanti.
«Ehm, certo. Intanto firmi questi moduli, qui e qui.» Mentre cerco di leggere il contratto, inserisce i soldi nella macchina conta banconote.
«10.730» dice alla fine, gli occhi spalancati «mi scusi, ma è piuttosto raro vedere cifre simili in contanti al giorno d’oggi.»
«È giusto. Mi dia i documenti, ora devo proprio andare.» Se sapesse come li ho raccolti in tutto questo tempo, mettendo via qualche soldo dopo ogni spesa, sarebbe ancora più sorpreso.

2 – Telefono
La gamba mi fa male dopo che mi ha picchiato ieri sera, ma cerco di non zoppicare mentre entro nel grande magazzino. Noto subito la ragazza bionda che aspetta al reparto dei cellulari: è senz’altro lei. Non l’ho mai vista prima: ci siamo parlate solo due volte quando ho chiamato il Centro Antiviolenza col telefono di Silvia. Nicola non lo controlla mai.
Le faccio un cenno, ci fissiamo, ci siamo riconosciute. Parla per un po’ con un commesso, paga ed esce, mentre io faccio finta di guardare le lavatrici.
Come d’accordo ci sediamo a due tavolini diversi del bar, ordiniamo qualcosa. Scarta il telefono e sistema una tesserina all’interno. Armeggia per un po’ con la tastiera e se ne va, lasciando tutto lì.
Mentre torno a casa lo accendo. L’unico numero in memoria è registrato a nome Eleonora: la chiamo subito.
«Simona, ciao. Ce l’abbiamo fatta. Ora non sei più sola.»

3 – Ospedale
Nicola guarda la televisione di fianco a Silvia, come ogni sera. Li controllo per essere sicura che non venga in cucina: la sua mano è infilata nei pantaloni della tuta di mia figlia. Lei fissa davanti a sé con lo sguardo vuoto, lacrime le bagnano le guance.
Per cena ho preparato la zuppa di patate e zucca: uno dei suoi piatti preferiti, l’ideale per il mio piano. Dal fondo della credenza prendo il vasetto che ho preparato nei giorni scorsi. Due rapide cucchiaiate nel suo piatto: la zuppa prende una tinta verdastra, ma mantengo la calma, continuo a mescolare. In breve ritorna arancione, normale.
«È pronto, potete venire.»

4 – Partenza
Arrivo al binario: il treno per Taranto è annunciato con mezz’ora di ritardo.
Cerco di mantenere la calma, mentre nelle orecchie ho ancora la sirena dell’ambulanza che ha portato via Nicola.
Il telefono suona.
«Simona, devi scappare. L’ho visto scendere dall’ambulanza, correre in casa come un pazzo, poi ha preso l’auto. Credo che stia venendo lì.» Eleonora ha un tono allarmato.
«Ma come?» Non credo alle sue parole.
«Silvia. L’ho sentita urlare. Non le avevi detto niente vero?»
«No…io…» un tuffo al cuore, poi lo vedo entrare nella stazione, ancora vestito col pigiama sporco di vomito. «È troppo tardi Eleonora. Ti prego, aiutami. Binario 12.»
Chiudo la comunicazione mentre sale in piedi su una panchina. Non faccio in tempo a nascondermi.
Scappo, cerco di guadagnare tempo facendomi scudo con la folla. Ma non sono abbastanza veloce.
Arriva. Mi fa cadere. Poi calci e pugni a cui sono abituata, che ormai non mi fanno più male. Chiedo aiuto, ma nessuno si avvicina. Mi prende per il collo, stringe finché tutto diventa nero.
Una voce da un milione di chilometri di distanza.
«Nicola Martelli. Polizia ferroviaria. Si fermi!»



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antico
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Re: La lista

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:17

Ciao Andrea! Caratteri e tempo ok anche per te, buona ALL STARS EDITION!

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GiulianoCannoletta
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Re: La lista

Messaggio#3 » mercoledì 19 maggio 2021, 9:44

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta molto la struttura che hai dato al tuo testo. Una lista di quattro passaggi da fare per fuggire da una dinamica di violenza, ripercorsi in diretta nel racconto della protagonista. Ci sono tuttavia dei passaggi che non mi sono risultati del tutto chiari.
All'inizio la protagonista dice che deve farlo per “Nicola, l'amore della mia vita.” Questo passaggio serve per descriverci una personalità confusa, ancora innamorata del suo aguzzino? Perché non mi è risultato chiarissimo.
Nell'ultimo paragrafo, poi, hai creato una scena con troppi aspetti che mi sono sembrati inverosimili.
La protagonista intende scappare abbandonando lì la figlia? Nicola scende dall'ambulanza, torna a casa, scopre della fuga e la raggiunge in stazione, tutto questo dopo un avvelenamento. Come fa Eleonora a vedere tutto questo? Stava pedinando l'ambulanza? E allora perché aspetta così tanto ad avvertire Simona? E anche l'ultima scena in cui cerca di ucciderla in mezzo a una stazione piena, senza che nessuno muova un dito fino all'arrivo della polfer mi è parsa un po' esagerata.
Insomma, mi pare che tu abbia avuto un'ottima idea ma che i tempi e la tensione di mc non ti abbiano permesso di svilupparla al meglio. Credo che sistemando alcuni passaggi ne uscirebbe davvero un buon testo.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Ci_Effe
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Re: La lista

Messaggio#4 » giovedì 20 maggio 2021, 17:17

Ciao Andrea, il tuo racconto secondo me parte benissimo, ma si perde da metà in poi. L’idea dietro la struttura del racconto è molto interessante e serve davvero bene a creare e mantenere la tensione fino all’ultimo. Riesci anche a evocare il senso di paura costante in cui vive questa donna, che però mi sembra sia rimasta schiacciata da questi due elementi. Da una parte non c’è un grande approfondimento della psicologia del personaggio e delle violenze (la scena di padre e figlia davanti alla televisione, ad esempio, è agghiacciante, nel senso che è resa molto bene e colpisce il lettore, ma rimane sterile perché non porta a nessuna reazione); dall’altra il piano, inizialmente davvero credibile, diventa un po’ hollywoodiano da metà racconto e lascia qualche perplessità. A parte le questioni che sono già state sollevate, mi sono chiesta: l’assistente sociale era al corrente dell’avvelenamento? Nessuno ha fermato un uomo in pigiama col vomito addosso quando è sceso dall’ambulanza o è salito in stazione? Dove è Silvia in tutta la terza parte?
Il fulcro mi è sembrato più un non volersi più adattare a determinate condizioni di vita, ma anche questo è un lato dell’adattamento ovviamente.

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Gennibo
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Re: La lista

Messaggio#5 » sabato 22 maggio 2021, 1:20

Ciao Andrea, il tuo racconto mi ha colpito, forse per il tema che è emozionalmente forte, mi è piaciuta anche la scrittura, ci sono tante azioni, c'è movimento, peccato che ci siano delle cose che mi perplimono e riguardano la credibilità della storia. Anche io mi sono chiesta come sia possibile che lei chiami ancora amore qualcuno che sta per avvelenare, e che abbandona la figlia da sola.
Direi un buon tentativo, ma con margine di miglioramento.

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Andrea Furlan
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Re: La lista

Messaggio#6 » domenica 23 maggio 2021, 10:20

Ciao a tutti e grazie per I vostri commenti che mi danno conferma dei lati positivi e mettono chiaramente in luce I punti deboli della storia.
Era da tempo che volevo scrivere una storia simile, ispirata alla tragedia silenziosa che colpisce tante famiglie: il tema della edition mi è sembrato adatto per provarci.
Sulla parte iniziale dove Simona parla del marito come "l'amore della mia vita" sono rimasto in dubbio a lungo. Volevo rappresentare lo stato d'animo di donne che subiscono una situazione di violenza domestica e non riescono a uscirne, da un lato sono maltrattate e isolate dal marito, ma proprio per il loro amore non riescono a liberarsene, vivendo un sudditanza psicologica. Forse ai fini del racconto era sufficiente aggiungere poche parole per spiegarlo meglio.
Per il resto mi sembra di capire che sia l'ultima parte che ha problemi: la mia idea era che Eleonora si fosse appostata sotto casa di Simona per verificare che tutto il piano funzionasse: il marito doveva finire in ospedale in seguito all'avvelenamento solo per dare tempo a Simona di fuggire sul treno verso la Puglia. La figlia rimane lì perché Simona sa che il problema grosso in famiglia è la sua relazione col marito e partendo anche la figlia sarebbe più libera. Ma questo è dettato, per la storia, anche dal fatto che Eleonora deve capire dall'esterno che il piano non ha funzionato.
Insomma, mi dispiace un po'' per i piazzamenti davvero scarsi, perché mi sembrava un racconto con buone potenzialità che non sono riuscito a esprimere. Sicuramente è un buon candidato per sistemarlo nel laboratorio o renderlo una storia un po' più lunga. Considerando che non ho mai scritto nulla su un tema sociale e di attualità come questo, sono comunque contento. Tutta esperienza per altri scritti in cui sono impegnato, dove cerco di migliorare l'introspezione dei miei personaggi.

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Antonio Pilato
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Re: La lista

Messaggio#7 » lunedì 24 maggio 2021, 17:49

Ciao Andrea, ho letto di meglio, ho letto di peggio nel tuo girone "dantesco".
Scherzi a parte, mi è sembrato scritto meglio nella prima parte, piuttosto che nella seconda dove tutta la trama va a perdersi un po' troppo.
L'attinenza al tema non mi è del tutto chiara, probabilmente non mi è arrivato qualcosa, e il tema della violenza pecca nell'originalità, ma è sicuramente un buon lavoro... migliorabile, ma pur sempre un buon lavoro.

Ps: Attenzione al refuso dei tre "..." che vanno staccati se subito dopo compare una parola!

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Debora D
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Re: La lista

Messaggio#8 » lunedì 24 maggio 2021, 19:14

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha molto da mettere su entrambi i piatti della bilancia. Mi è piaciuto l’incipit, una sorta di introduzione all’espediente della lista con una prima frase che mi ha colpita; mi è piaciuta la divisione in sequenze con i titoletti che però di contro lo rendono frammentario e non del tutto nitido.

Ma dal punto di vista del contenuto mi sono chiesta chi fosse Nicola: pensavo fosse il figlio piccolo all’inizio poi ho capito che era il violento. Non mi stupisce perché molte donne restano imprigionate in amori malati, il punto è la costruzione delle informazioni nell’incipit. Lo introduci come amore e mi servirebbe subito qualcosa per contraddire il fatto, ma nella scena della banca il nome proprio Nicola non c'è, è identificato solo come lui e pure all’inizio di quella del telefono.
Seconda cosa: ma Silvia? Lei molla la figlia che lui molesta pure? La cosa non aiuta a farmi stare dalla parte del personaggio.

Stile
Ho trovato un po’ di ricorsività in alcuni schemi sintattici.
Favorisci la costruzione fraseologica cercare di + infinito (4) e la congiunzione mentre (7) a volte insieme (3). Sì, lo so, è una grossa pignoleria però mi è saltata all’occhio e mi ha tolto un po’ il gusto della storia e dell’emozione per quello che stava accadendo.

Sudo freddo mentre tiro fuori i soldi.
 Mentre cerco di leggere il contratto, inserisce i soldi nella macchina conta banconote.
cerco di non zoppicare mentre entro nel grande magazzino.
Cerco di mantenere la calma, mentre nelle orecchie ho ancora la sirena dell’ambulanza che ha portato via Nicola.
Scappo, cerco di guadagnare tempo
mentre io faccio finta di guardare le lavatrici.
Mentre torno a casa lo accendo
Chiudo la comunicazione mentre sale in piedi su una panchina.


Mentre → poco utile perché in realtà il lettore o deve sospendere la scena nella sua testa per finire di costruirla oppure deve ricostruire dopo, le azioni le vede una dietro l'altra e sono sempre in sequenza. Non è che la temporale sia da odiare e togliere sempre, ma per me andrebbe centellina: quando è veramente necessaria nei casi sopra citati? Altrimenti risalta più come copertina di Linus dello scrittore che come elemento utile nel testo.

Cercare di è vago. Per esempio in che modo cerca di mantenere la calma: stringe le labbra, respira?

Trovare il tema mi richiede un po’ di ragionamento: lei si è adattata finora alla vita con un uomo violento, ma ora non lo fa più? In questo caso l’adattamento esisterebbe al di fuori della narrazione che ci presenti nella quale non c’è più adattamento ma il contrario. Centrato ma per un pelo.

Conclusione: mi pare il racconto che acchiappa il tema più al volo, ci sono degli elementi stuzzicanti nella struttura, migliore frase di incipit. Un racconto che ho letto con facilità e mi è risultato gradevole e che mostra ragionamento, costruzione e voglia di sperimentare con qualche farraginosità.
rispetto all'eccesso di informazioni che ti segnalavo la volta scorsa hai gestito molto meglio lo spazio e questo mi è piaciuto di più.

Buon divertimento in questa All Stars Edition!

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wladimiro.borchi
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Re: La lista

Messaggio#9 » martedì 25 maggio 2021, 11:36

Una prova discreta dal punto di vista stilistico, al netto delle ripetizioni che ti hanno fatto già notare.
Un po' di stordimento sulla trama.
"Nicola"(?), la protagonista lo definisce l'amore della sua vita, al punto che penso al figlio o a un amante che l'aspetta altrove. Poi scopro che Nicola è il marito manesco che molesta sessualmente la figlia.
Lei lo avvelena e scappa, mollando la figlia lì.
Alla stazione lui arriva e la pesta, si sente la voce della Polfer in lontananza, ma non si capisce se la poveretta sta morendo o no, e se quindi, come nelle migliori tradizioni, la polizia non arrivi in tempo.
Un racconto che, alla fine, mi lascia troppi dubbi.
A rileggerci presto
W

FilippoR
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Re: La lista

Messaggio#10 » martedì 25 maggio 2021, 14:01

Ciao Andrea e piacere di leggerti,
il tuo racconto tratta di una tematica molto forte, non mi ha convinto come è stato descritta la parte finale che ritengo il pezzo più debole del racconto, questo per l'intervento di Eleonora che non mi è sembrato molto chiaro/realistico, dettagli che poi hai chiarito nel tuo commento per quanto continua a non convincermi il fatto che ha lasciato la figlia a casa mentre lei scappava, anche la figlia era vittima degli abusi del padre, non credo che con la fuga della madre la situazione sarebbe migliorata per la figlia.
Alla prossima.

Giulio_Marchese
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Re: La lista

Messaggio#11 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:51

Ciao Andrea,
Del tuo racconto ho apprezzato lo stile e in particolare la scelta di presentare i diversi paragrafi come punti di una lista, stilisticamente la trovo un'idea originale e funzionale per raccontare momenti diversi nel tempo in un formato così breve, bravo!
Per quanto riguarda la trama, però, sono d'accordo con quanto già detto dagli altri commentatori, aggiungo solo che sembra che Eleonora partecipi al piano per uccidere (?) o quanto meno far del male a Nicola. Ma contattare le autorità no? Non penso che un centro antiviolenza offra un servizio di assistenza in omicidi XD scherzi a parte non ho ben capito il ruolo di Eleonora se non per l'ultima chiamata. Se fosse stata un'amica d'infanzia, al di là del eventuale concorso in omicidio, sarebbe stato più coerente.

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antico
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Re: La lista

Messaggio#12 » domenica 30 maggio 2021, 14:27

Devo farti gli stessi appunti mossi dalla maggioranza: il fatto che dica che ama il marito, il fatto che voglia scappare lasciando la figlia, il fatto che questo marito raggiunga indisturbato e in quelle condizioni la stazione, il fatto che nessuno lo fermi dal picchiare la moglie. Detto questo, vorrei puntare il faro sui primi due elementi perché non è obbligatorio che una moglie e madre non si comporti in quel modo, ma a quel punto deve esserne tratteggiato il carattere di conseguenza e questo non viene fuori dal racconto in quanto hai prestato attenzione più ai vari step del suo piano che a mostrarci una donna ferita e malata (mentalmente). Gli altri due punti, invece, attengono a una questione logistica che fatico ad accettare possa andare proprio in quel modo (compresa Eleonora che l'avverte così tardi e che non mi sembra operare come dovrebbe fare un assistente sociale). Insomma, forse in problema maggiore è proprio che ti sei concentrato troppo sulla struttura del racconto e che in questo modo la protagonista ne sia rimasta un po' fuori, ben chiara nella tua testa nelle sue motivazioni e poco sulla carta. Concludendo, direi un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo.

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