Infestazione di Emiliano Maramonte

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Emiliano Maramonte
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Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:36

Kerik afferrò l’insetticida e si piegò fino alla fessura alla base della parete. – Bestie schifose, ma quante siete?
Lo zampettio aumentò e parve moltiplicarsi.
Kerik non perse tempo, premette il tasto dell’erogatore e irrorò l’intercapedine dietro la piastra d’acciaio. Si rimise eretto e uscì subito dal vano della dispensa per non restare intossicato.
Fuori la luce rossa del sole era inebriante. Era una bella giornata. Le covate intorno alla casa avevano una colorazione perfetta. Kerik inspirò a fondo e attese che il veleno facesse effetto. Manca poco, pensò. Aveva ottime speranze di spazzare via l’infestazione che rischiava di rovinare le provviste per il lungo inverno. Me lo hanno garantito. La nuova formula del veleno avrebbe risolto il problema di adattamento dei parassiti.
Ho sentito dire che in città hanno dovuto bruciare un edificio. Gli tornò in mente l’inquietante notizia riferitagli da Dimian. Si sono riprodotte a dismisura. Hanno inondato con l’insetticida ogni interstizio, ogni cunicolo e cavità ma niente.
Un brivido scosse il corpo di Kerik. Scacciò altri pensieri negativi e rientrò nella dispensa. Si avvicinò un passo alla volta alla parete e scorse una minuscola figura adagiata sul pavimento. Immobile.
Insetto schifoso! L’aveva beccato! Lo schiacciò senza pietà e un’onda di nausea gli attraverso le viscere alla vista della poltiglia esplosa dal cadaverino.
Alla fine tirò un sospiro di sollievo. Alzò trionfante l’erogatore come fosse un trofeo. Le provviste erano al sicuro. Per scrupolo, abbassò la testa fino alla fessura e la esaminò; colse un rumore sospetto. – Non può essere. Ancora lo zampettio, stavolta più insistente.
- No no no no no!
Si ritrasse. Non erano morte. Ne aveva uccisa una, ma altre mille, forse diecimila!, avevano preso il suo posto. Allora era vero. Erano incontrollabili e… Avrebbero bruciato anche la sua casa!
Non poteva permetterlo.
Ci voleva un’altra irrorazione.
Un momento: meglio dare un’occhiata, prima. Corse al capanno degli attrezzi e recuperò un vecchio sondino per il controllo delle uova. Inserì il sensore nell’apertura e spinse il cavo nel muro. Accese il monitor e aspettò. Quando l’immagine si fece nitida, inorridì. Strane strutture, sciami di veicoli, solchi simili a strade e addirittura una fonte d’illuminazione, una specie di piccolo sole.
Una colonia.
Non c’era più tempo da perdere. Ritirò il sondino e si preparò a distruggere le creaturine con un’altra apocalisse di veleno.
Accostò l’erogatore alla fessura ma un nugolo di parassiti ne emerse fulmineo e si disperse sul pavimento. Spaventato, Kerik puntò l’insetticida intorno a sé e percepì innumerevoli movimenti con le code degli occhi.
Tre parassiti gli sgusciarono sotto il carapace; lui gli spruzzò addosso una nuvola venefica. La zaffata acida gli provocò un violento accesso di tosse, gli bruciò gli occhi. Restò accecato per diverso tempo.
Un’improvvisa sensazione gli diede una scossa di panico. Zampette gli percorsero la schiena. Fastidiose punture gli infiammarono le zampe. Gli stavano sciamando addosso. Quando la vista si schiarì, le vide.
Gli avevano ricoperto il torace e alcune si stavano introducendo negli stigmi. Due erano riuscite ad arrampicarsi fino alla testa, all’altezza degli occhi.
Erano ripugnanti. Due appendici superiori e due inferiori; un carapace molle e roseo; muovevano con rapidità le propaggini articolate e la testa tonda in ogni direzione, roteando con ferocia gli unici due occhi che avevano.
Kerik si lasciò sfuggire l’insetticida dalla chela. Tentò di scrollarsi di dosso la marea orrida che lo invadeva e riuscì a schiacciare qualche parassita, ma non bastò per arginarli.
Si spostò sofferente alla porta e uscì. Maledisse le navi che avevano portato quella sciagura da un altro mondo. La Regina aveva sottovalutato la minaccia. E adesso il Popolo era in pericolo.
I parassiti lo stavano uccidendo. Piccoli ordigni produssero scoppi in ogni punto del carapace. Kerik rivolse agonizzante gli occhi sfaccettati oltre le covate: scorse i mezzi di soccorso delle Guerriere. Gli importava solo che le uova fossero in salvo. Gli esseri bipedi le stavano raggiungendo. Erano dappertutto.
La vita abbandonò Kerik mentre il fuoco divorava la casa.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il martedì 18 maggio 2021, 0:53, modificato 2 volte in totale.



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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:38

Ciao Emiliano! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Signor_Darcy
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 13:47

Ciao Emiliano.
Interessante il doppio livello di comprensione richiesto dall’articolo: quando pensi di aver assorbito la sorpresa per la natura del protagonista (svelata comunque relativamente presto, quando si nomina il carapace), a una lettura attenta – se non a una rilettura – dell’ultima parte si intuisce quella degli infestatori. Perché tali, inutile negarlo, siamo.
Stilisticamente ho pochi appunti da fare, il punto di vista è chiaro e la percezione sensoriale è sempre tenuta in debita considerazione. C’è qualche difetto qua e là, come potrebbe sicuramente farti notare uno ben più esperto di narratologia: per esempio “Era una bella giornata” non aggiunge niente alla frase precedente, in cui fai notare come ci sia la luce inebriante del sole. Poca cosa, insomma.
Buon racconto, dunque, con una trattazione del tema credo abbastanza originale. Rimane la curiosità di scoprire quale enorme specie di crostaceo fosse quella di Kerik – e di come abbia sviluppato una tale tecnologia.

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MatteoMantoani
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » martedì 18 maggio 2021, 14:01

Prime Impressioni: Ciao Emiliano, piacere di rileggerti e ricommentarti. Il tuo racconto mi è piaciuto molto, ma c'è un grosso "MA".

Aderenza al Tema: Certamente tema centrato.

Punti di Miglioramento: Arrivo subito al punto. Questo racconto è a mio avviso troppo simile a "La Sentinella" di Fredric Brown. Punto a sfavore? Non lo so, però davvero mi metti in difficoltà. Il problema è che già a metà racconto si capisce l'idea di base, e già a quel punto chi conosce il racconto di Brown sorride e fa "Ah! Come in La Sentinella", e non è questo di sicuro l'obiettivo che volevi raggiungere.

Punti di Forza: La variazione sul tema è comunque buona, e c'è una morale di fondo sul fatto che gli esseri umani possano essere considerati parassiti da un'altra specie. Però, purtroppo, il punto di forza di questo racconto sta appunto nel twist, che è allo stesso tempo il suo punto debole.

Conclusioni: Mi metti in seria difficoltà. Per sapere meglio dove posizionarti mi piacerebbe capire con te se il tuo racconto è veramente una variazione sul tema di Brown, oppure se è stata una mera coincidenza. Per quanto questo racconto soffra di questo grosso effetto di "già visto prima", ad ogni modo l'ho letto volentieri.

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Emiliano Maramonte
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » martedì 18 maggio 2021, 15:53

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Emiliano.
Interessante il doppio livello di comprensione richiesto dall’articolo: quando pensi di aver assorbito la sorpresa per la natura del protagonista (svelata comunque relativamente presto, quando si nomina il carapace), a una lettura attenta – se non a una rilettura – dell’ultima parte si intuisce quella degli infestatori. Perché tali, inutile negarlo, siamo.
Stilisticamente ho pochi appunti da fare, il punto di vista è chiaro e la percezione sensoriale è sempre tenuta in debita considerazione. C’è qualche difetto qua e là, come potrebbe sicuramente farti notare uno ben più esperto di narratologia: per esempio “Era una bella giornata” non aggiunge niente alla frase precedente, in cui fai notare come ci sia la luce inebriante del sole. Poca cosa, insomma.
Buon racconto, dunque, con una trattazione del tema credo abbastanza originale. Rimane la curiosità di scoprire quale enorme specie di crostaceo fosse quella di Kerik – e di come abbia sviluppato una tale tecnologia.


Grazie per l'opinione, Stefano, e per gli apprezzamenti.
Magari per gli approfondimenti tecnologici, provvederò in un prossimo racconto.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » martedì 18 maggio 2021, 16:06

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ciao Emiliano, piacere di rileggerti e ricommentarti. Il tuo racconto mi è piaciuto molto, ma c'è un grosso "MA".

Aderenza al Tema: Certamente tema centrato.

Punti di Miglioramento: Arrivo subito al punto. Questo racconto è a mio avviso troppo simile a "La Sentinella" di Fredric Brown. Punto a sfavore? Non lo so, però davvero mi metti in difficoltà. Il problema è che già a metà racconto si capisce l'idea di base, e già a quel punto chi conosce il racconto di Brown sorride e fa "Ah! Come in La Sentinella", e non è questo di sicuro l'obiettivo che volevi raggiungere.

Punti di Forza: La variazione sul tema è comunque buona, e c'è una morale di fondo sul fatto che gli esseri umani possano essere considerati parassiti da un'altra specie. Però, purtroppo, il punto di forza di questo racconto sta appunto nel twist, che è allo stesso tempo il suo punto debole.

Conclusioni: Mi metti in seria difficoltà. Per sapere meglio dove posizionarti mi piacerebbe capire con te se il tuo racconto è veramente una variazione sul tema di Brown, oppure se è stata una mera coincidenza. Per quanto questo racconto soffra di questo grosso effetto di "già visto prima", ad ogni modo l'ho letto volentieri.


Ciao Matteo!
Grazie per tutti i rilievi e per le perplessità.
Leggo fantascienza da quando ero un ragazzino e conosco perfettamente il bellissimo racconto del grande Fred. Anzi dirò di più, quel colpo di scena, IL COLPO DI SCENA per antonomasia, mi segnò letteralmente e mi diede un ulteriore stimolo a leggere e scrivere fantascienza. Come hai ben intuito, non è una coincidenza la similarità del colpo di scena con "La sentinella", ma è stata una scelta precisa (un rischio?): un omaggio, una citazione, una variazione sul tema, uno scimmiottamento, una maldestra imitazione... Non lo so. In questa occasione ho voluto divertirmi (come avevo preannunciato su FB, ma senza la sperimentazione clamorosa, anch'essa preannunciata) e mi piaceva l'idea di rovesciare i ruoli dei parassiti e dell'"infestato"; usare degli alieni come parassiti sarebbe stato inutile e inefficace, e allora ecco che per evidenziare il "sottotesto" dell'umanità come razza molesta si è reso necessario quel twist di trama. Spero di esserti stato utile.

Buona Edition e per qualsiasi altro chiarimento, sono qua!

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Signor_Darcy
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » martedì 18 maggio 2021, 16:18

Signor_Darcy ha scritto:[...]con una trattazione del tema credo abbastanza originale.

Al netto di quanto scritto – e spoilerato, non avendo letto il racconto in questione –, ovviamente.

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MatteoMantoani
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » martedì 18 maggio 2021, 17:29

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Matteo!
Grazie per tutti i rilievi e per le perplessità.
Leggo fantascienza da quando ero un ragazzino e conosco perfettamente il bellissimo racconto del grande Fred. Anzi dirò di più, quel colpo di scena, IL COLPO DI SCENA per antonomasia, mi segnò letteralmente e mi diede un ulteriore stimolo a leggere e scrivere fantascienza. Come hai ben intuito, non è una coincidenza la similarità del colpo di scena con "La sentinella", ma è stata una scelta precisa (un rischio?): un omaggio, una citazione, una variazione sul tema, uno scimmiottamento, una maldestra imitazione... Non lo so. In questa occasione ho voluto divertirmi (come avevo preannunciato su FB, ma senza la sperimentazione clamorosa, anch'essa preannunciata) e mi piaceva l'idea di rovesciare i ruoli dei parassiti e dell'"infestato"; usare degli alieni come parassiti sarebbe stato inutile e inefficace, e allora ecco che per evidenziare il "sottotesto" dell'umanità come razza molesta si è reso necessario quel twist di trama. Spero di esserti stato utile.


Capisco benissimo le tue intenzioni, grazie per il chiarimento. Che dire, quel racconto ha segnato anche me, da quando l'ho trovato la prima volta quando ero alle superiori. Il problema è che, se proponi una riedizione di qualcosa di così famoso, rischi di ottenere l'effetto meraviglia su chi non lo conosceva (vedi il commento del Signor Darcy) e invece reminiscenze sulla bellezza dell'idea originale a chi lo conosceva già.
Ma il fulcro del tuo racconto devi essere tu, la tua idea, la tua narrazione... il racconto deve essere figlio tuo, uno quando lo legge deve dire: "Guarda che bell'idea che ha avuto questo", non dire "Guarda che bel riferimento colto che ha trovato". L'effetto che ottieni, quando susciti la seconda reazione, è inferiore alla prima, e purtroppo per me è stato così. Ripeto: è comunque una riscrittura interessante, e il tema degli umani parassiti non c'è nell'originale.. però mi dispiace, visto che ho letto altri tuoi racconti che proponevano un world building ben riuscito o sfruttavano un'idea di fondo molto buona (il mio preferito rimane quello del mostro/capitalismo). Per questo, purtroppo, sento che questa volta avresti potuto fare di più.

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Emiliano Maramonte
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » martedì 18 maggio 2021, 17:41

Grazie per i (preziosi) consigli e per la franchezza. Minuti Contati esiste anche per questo!

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » mercoledì 19 maggio 2021, 0:48

Ciao Emiliano.
Parto riprendendo il punto focale già sollevato da chi mi ha preceduto: qual è il valore di una “cover”? Ha senso considerarla nella sua autonomia oppure il suo legame con l’opera originale l’azzoppa irreparabilmente? Ora, essendo io il primo a cui piace nascondere nei suoi brani continui rimandi a opere altrui (spoiler: l’ho fatto pure questo mese) e che ai tempi del forum di Edizioni XII scrisse a sua volta una rivisitazione de “La risposta” sempre di Brown, inutile dire che mi sento di parte nel difendere la tua causa. Dopotutto un vecchio adagio recita che non esiste forma più pura di adulazione del prendere in prestito e copiare idee altrui.

Ovviamente nel giudicare un brano come il tuo è doveroso tenere a mente che l’idea di fondo è farina del sacco altrui, ma pensare che un brano sia solo l’idea di fondo (in questo caso fondata sul colpo di scena) sarebbe ingiusto. Un racconto è sì l’idea alla sua base, ma anche il contorno e l’esecuzione, stilistica e strutturale.

Riguardo l’aspetto più tecnico del racconto, nulla da eccepire a mio avviso. Il brano si legge che è un piacere e si arriva in fondo senza rallentamenti o descrizioni superflue. Un intoppo risiede forse nei tempi narrativi. Il colpo di scena che nel brano di Brown rappresenta il punto culminante e allo stesso tempo centrale, nel tuo arriva con largo anticipo, smorzandone l’effetto.

Vero è che se tu avessi seguito lo stesso identico schema di Brown la citazione si sarebbe spostata sul pericoloso confine con il plagio, tuttavia la sensazione di un finale depotenziato rimane. Ecco, forse (ma qui entriamo nel campo delle speculazioni personali) una soluzione sarebbe stata seguire proprio i tempi narrativi di Brown, ribaltando però il colpo di scena finale. E qui mi collega a un altro punto debole del tuo brano.

Brown costruisce il suo colpo di scena (IL colpo di scena, come giustamente l’hai definito tu) usando la prima persona, così da portare il lettore a convincersi per tutto il brano di trovarsi nei panni di un povero soldato umano. Nel tuo caso invece l’adozione della terza persona ti porta a dare un nome al tuo personaggio. Un nome alieno. Così facendo, man mano che gl’indizi su quale sia il materiale d’origine da cui hai attinto si fanno via via più espliciti, nel lettore risulta doppiamente chiaro dove stai andando a parare, e anche questo è un fattore depotenziante. Questo era un brano da prima persona senza se e senza ma dal mio punto di vista, e lo dice uno che, pur amando la scrittura immersiva, continua a prediligere la terza.

Alla prossima.

PS: Stavo per dimenticare una cosa. Nel leggere il tuo racconto, prima ancora di “Sentinella” mi è tornato in mente un brano che lessi eoni fa di cui purtroppo non ricordo né autore né titolo dove una razza aliena gigantesca giungeva sulla terra. La nuova convivenza sembra procedere per il meglio, fino a quando, nelle ultimissime righe, gli abitanti di un quartiere residenziale alzano gli occhi verso i loro giganteschi visitatori e li guardano incuriositi mentre iniziano a spruzzare un gas da una sorta di bomboletta spray. Cosa non darei per ritrovare quel brano…
lupus in fabula

viviana.tenga
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » mercoledì 19 maggio 2021, 19:52

Ciao Emiliano,
Sono della scuola di pensiero secondo cui scrivere qualcosa che non sia già stato scritto in qualche forma sia pressoché impossibile. Senza scomodare la Sentinella, quello dei personaggi che si scoprono non essere umani è un colpo di scena abbastanza comune in racconti brevi, non saprei nemmeno dire se Brown sia stato o meno il primo a metterlo in atto (anche se, di sicuro, uno di quelli che l'ha fatto meglio).
Detto questo, se per altri elementi narrativi l'effetto "già visto" non è necessariamente un male, quando si tratta di colpi di scena è molto pericoloso. Per quanto mi riguarda, qui ti ha fregato il nome del protagonista. Senza quell'elemento alieno, la sorpresa sarebbe arrivata abbastanza tardi, e avrebbe funzionato. Così invece ho capito quasi subito dopo si andava a parare. E senza l'effetto sorpresa, il racconto, per quanto ben scritto, mi è sembrato più un esercizio di stile che altro. Forse quello che manca è un qualche altro elemento che renda il racconto interessante, o forse era solo questione di gestire diversamente il colpo di scena.
Mi dispiace dover dare un giudizio semi-negativo, ma nel complesso il racconto mi ha lasciato indifferente.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » venerdì 21 maggio 2021, 17:25

Ciao Emiliano,
Ho atteso a scriverti perché essendo nuovo volevo prima vedere come ci si muove. Detto questo ti dico la mia. Anche se l'idea di fondo non è completamente farina del tuo sacco, è comunque una idea che ci sta. Chi di noi che ama la fantascienza non si è visto essere lui dalla parte dell'alieno? E devo dire che l'hai resa bene. Mi sono perso un pochino alla prima lettura il "bipede" ( colpa mia) e quindi ho dovuto rileggere una seconda volta per capire l'"umanità" degli invasori. Detto questo l'hai scritto bene, unica cosa avrei migliorato ancor di più la scenografia, cioè mi spiego: avrei usato più dettagli per raccontare quello che vedeva intorno a se il protagonista, per darmi la possibilità di immergermi per bene nel contesto.

Punto di forza: l'idea e la dinamica.
Punto debole/rivedibile : scenografia - il luogo lo avrei descritto di più.

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Fagiolo17
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » sabato 22 maggio 2021, 16:35

Ciao Emiliano e piacere di leggerti!
Io non conoscevo il racconto "La Sentinella", ma come ripeto spesso ormai creare qualcosa di innovativo è pressoché impossibile.
In racconti di questa lunghezza conta di più come si gestisce la cosa e come si arriva dal Punto A iniziale al punto B finale.
Nel tuo racconto non ci ho visto degli alieni, ma degli insetti giganti, scarafaggi con un sistema tipo quello delle formiche?
Il twist del pdv non umano arriva un po' troppo presto, ma il racconto non basa tutto su quello e lo avevo in parte immaginato, quindi non mi ha dato nessuna noia.
Mi è piaciuto molto il messaggio degli esseri umani come razza fastidiosa e infestante, una bella frecciatina come spesso riesci a inserire nei tuoi testi.
Complimenti per tutta l'annata su MC e alla prossima!

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Andrea Furlan
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » sabato 22 maggio 2021, 19:23

Ciao Emiliano,
ho apprezzato questo mix di “La sentinella”, la Kafkiana metamorfosi e la pubblicità dell’insetticida che “li ammazza stecchiti”… :-)
Nella parte iniziale mi sono ritrovato nei racconti di mio cognato che ha vissuto a New York, dove pare che ci sia il terrore per le cimici del letto: se ti capitano fai meglio a cambiare casa! Poi l’atmosfera cambia con la rivelazione e subentra l’alieno insettoso. Per un attimo ho pensato a una caduta di stile rivedendo il finale a sorpresa di “La sentinella” troppo anticipato, ma poi il finale recupera benissimo, spiegando gli estremi dell’invasione umana su un mondo alieno.
Ti segnalo una cosa che sistemerei: “un vecchio sondino per il controllo delle uova” mi ha distolto molto dal ritmo, non sono riuscito a immaginarmi cosa intendessi e in automatico ho pensato a un pollaio, senza capire a cosa ti riferissi, dandoti poi fiducia e continuando a leggere. Magari “un vecchio sondino” è sufficiente, tanto poi spieghi subito di che si tratta.
Sono anche un po’ dubbioso sul tema: l’adattamento è dell’alieno nei confronti dei parassiti umani o viceversa? Mi sembra che non sia un punto fondante del racconto, mentre lo è di più il conflitto aperto fra le due specie.

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Gennibo
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » lunedì 24 maggio 2021, 23:20

Ciao Emiliano, anche io ho postato la mia classifica e sono passata a commentare il tuo racconto (uno dei primi che ho letto. Lo ammetto, mi piace come spesso riesci a svilupparli). L'ho trovato ricco di particolari che ci portano nel mondo narrativo che volevi creare, hai avuto anche un buon controllo delle azioni che si susseguono e hanno una bella dinamicità, soprattutto mi è piaciuto l'inizio; con poche parole ci possiamo tuffare dentro la storia e vivere questa avventura di disinfestazione che poi si ribalta e il povero protagonista soccombe.
Per me un bel racconto :D
Alla prossima

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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » mercoledì 26 maggio 2021, 11:04

Ciao Emiliano

Adoro gli insetti e quindi alla fine sono rimasto un po' deluso :D
Secondo me il problema del racconto, più che la questione del cliché de La Sentinella, che in sé non mi ha infastidito per nulla, è che il ribaltamento non è solo di prospettiva, ma di scala. Cioè quello che immagino sia all'inizio il luogo dove vive il protagonista è di dimensioni di molte magnitudini maggiori, poiché dove vivono gli "insetti" è in realtà la scala nostra. Non so se mi sono spiegato! Ma è la cosa che più mi ha disturbato.

Per il resto lo stile scorre via bene e mi sono divertito a leggerlo.

Aggiungo che mi è piaciuta alla fine il riferimento a Regine e Guerriere del Popolo. Mi sarebbe piaciuto di più che tu avessi approfondito questo aspetto, magari dandoci più dettagli sull'organizzazione sociale degli "insetti" come percepita dal punto di vista del protagonista.

Per concludere, mi piace il tuo gusto per il grottesco, penso che se provi a scrivere qualcosaa di meno derivativo, concentrandoti sui dettaagli più cruenti, potrebbero uscire grandi cose! Lascia andare la parte oscura della tua fantasia!

Alla prossima

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Emiliano Maramonte
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » giovedì 27 maggio 2021, 10:01

Non è mio costume rivolgere ringraziamenti collettivi, di solito mi piace interloquire sempre con i diretti interessati, però stavolta gli spunti di riflessione e i rilievi sono stati così tanti che non riesco a essere puntuale nelle risposte. E dunque, per questa Edition conclusiva, ringrazio coloro i quali hanno letto con attenzione il mio racconto, lo hanno commentato, magari anche apprezzato e mi hanno rivolto delle critiche costruttive. Ne sono proprio contento.
Giusto una precisazione: qualcuno mi chiedeva dove fosse il tema. Lo si può rinvenire nel concetto di adattamento degli insetti agli insetticidi. L'ispirazione mi è venuta da un articolo scientifico in cui si analizzava la resistenza acquisita dalle blatte a determinati tipi di veleno sempre più potenti. Ovviamente nel mio racconto gli insetti sono gli esseri umani.
Altra precisazione: il protagonista è un ibrido; mi sono immaginato una creatura che è un po' blatta, un po' formica e un po' crostaceo.

Un grosso i bocca al lupo per quest'ultima Edition a tutti!

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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » giovedì 27 maggio 2021, 11:51

Il fatto che sia un tema classico della fantascienza non lo trovo un grosso malus, le idee sono 17 e le rigiriamo tutto il tempo in fondo :D
Se posso farti un appunto, nel momento in cui decidi di nascondere un'inversione di ruoli di questo genere per rivelarla a metà o fine racconto, è davvero importante essere completamente onesto e non fuorviare con parole o espressioni inadatte chi legge. Nel tuo caso la "disonestà" è l'insetticida. Se mi parli di insetticida esplicitamente, io sono autorizzato a pensare che il protagonista stia uccidendo insetti e se poi non sono insetti mi sento ingannato. Se resti generico sul nebulizzatore di veleno o qualsiasi altro mezzo usino gli Scarafoidi alieni, hai la mia benedizione.
Soprattutto se chi legge è un lettore di fantascienza, l'ipotesi Sentinella è sempre presente iniziando a leggere un racconto con un protagonista che non viene descritto, quindi anche un semplice dettaglio può essere determinante nel fargliela scartare.

Mi è piaciuto il modo in cui lentamente scendi dalla normalità all'anormalità dell'ambiente, aggiungendo dettagli sempre meno umani non solo al protagonista ma anche alla casa. Penso che sarebbe un esperimento interessante da fare in maniera controllata, aggiungendo un elemento in ogni paragrafo o avanzamento della storia, senza mai avere una rivelazione esplicita sui parassiti in sé.

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antico
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Re: Infestazione di Emiliano Maramonte

Messaggio#19 » sabato 29 maggio 2021, 12:01

Lo dico spesso: è ormai impossibili essere originali, forse non lo è mai stato. La differenza la fa l'esecuzione, sempre. Mi sono anche un po' stupito che si sia parlato così tanto de LA SENTINELLA perché praticamente a ogni edizione vedo racconti che utilizzano la sua struttura e, da un certo punto di vista, è ormai come il racconto in cui c'è un Dio che crea e distrugge, un genere quasi a se stante :)
Detto questo, la tua esecuzione mi ha lasciato piuttosto freddo perché è vero che anticipi troppo il finale (in tal modo facendogli perdere mordente) così come è vero che utilizzi dei termini criticabili quali L'INSETTICIDA perché siamo su un pianeta lontano lontano e l'utilizzo proprio di quel termine così "terrestre" indirizza parecchio, e in modo eccessivo, il lettore. Potevi fare molto di più, a mio parere: ci vedo poco Maramonte in questo racconto, quel quid che contraddistingue ognuno di noi e fa risuonare in modo totalmente diverso le differenti esecuzioni. Un bell'esercizio che valuto con un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo brillante e che si piazza davanti al parivalutato racconto di Langellotti in quanto non presenta una criticità così grande nel finale.

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