I bubbi _ Ci Effe

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Ci_Effe
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I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:46

Giorgione è sempre stato, per tutti, Giorgione. Non che sia eccessivamente alto o grasso, è più una presenza scenica la sua, un’aura quasi. Alto, barba folta, non sente il dolore fisico, né il caldo, né il freddo. Però è gentile con tutti.
Sarina invece non la chiama nessuno così, o almeno, non in sua presenza, perché anche se è piccola di statura è orgogliosa, ed è facile farla incazzare. Però è un nome comune il suo, quindi la gente usa spesso il diminutivo. Sono una coppia un po’ buffa a vederli insieme.
Abitano distanti e quando riescono a incontrarsi, calcolando treni e giorni di ferie, fanno passeggiate nei boschi, lunghissime passeggiate. C’è la natura, l’aria fresca, e non ci sono i bubbi.
È tutta una questione di nomi in fondo, anche per i bubbi. Non è che chiamandoli così questi mostri alti due metri con i tentacoli al posto delle labbra e le zampe caprine scompaiano, ma si ha l’impressione che siano più gestibili. Sono apparsi da un anno, stanno conducendo una lenta guerra di logoramento da allora. Arrivati, creati in laboratorio, mutati, non lo sa nessuno. Però si sa che nei boschi i bubbi non ci vengono.

«Il mondo sta per finire» dice gioviale un vecchietto che incrociano su un sentiero dell’immensa foresta.
Sara saluta con la testa, il mondo sta per finire ripete, e appena quello è lontano scoppia a ridere. Non è che non sia vero, è che la moda di questo nuovo saluto la trova un po’ stupida. Ormai anche gli scienziati hanno dovuto coprirsi il capo di cenere e ammettere che avevano ragione i preti, gli imam e compagnia bella: la Terra ha i giorni contati, da quando sono arrivati i bubbi l’ecosistema è andato a puttane. Quanti giorni, ancora non si è capito, ma è questione di mesi, massimo di anni. Un’importante agenzia spaziale aveva stimato un calcolo credibile, ma poi si è scoperto che aveva preso mazzette dall’industria del tabacco, in modo da far coincidere il dooomsday con la fine delle scorte di produzione. Adesso nessun calcolo ha più molto credito.
«Hey» fa Giorgione quando ha smesso di ridere, e Sara sa che è il segnale qualcosa di importante. «Ti ricordi quando da piccoli spendevamo tutti i soldi nel cabinato di Puzzle Bubble?»
«Certo, ti battevo sempre e volevo che tu usassi il dinosauro rosa per penitenza!» Non è affatto vero: si sono conosciuti solo da grandi, ma a lui piace infilarla nei suoi ricordi, come fosse sua sorella, e lei, che ormai quelle storie le conosce a menadito, si diverte a inventare particolari nuovi, cambiare la versione ogni volta. Tanto lui non la contraddice, anzi più le aggiunte sono astruse, più il suo sorriso si fa gentile.
«Hey» ripete Giorgone, e stavolta sembra davvero una cosa seria «perché non restiamo qui per il tempo che rimane? Facciamo passeggiate, aspettiamo.»
Potrebbero, davvero: mangerebbero more selvatiche fino a scoppiare, poi i panini nello zaino. Proverebbero a cacciare, ma a Giorgione mancherebbe il coraggio di uccidere il coniglio di turno. Certo, potrebbero uscire dal bosco e fare una capatina al minimarket più vicino, spendere tutti i soldi in scatole di fagioli e cibi a lunga conservazione. Però lui ha messo su famiglia da quando lei si è trasferita, non potrebbe lasciare la moglie, nemmeno se il futuro non esiste più perché dei mostri alienoidi se lo sono divorato. E lei? Per un attimo si ferma a chiedersi se avrebbe il coraggio di rimanere qui fino a che il mondo non finirà. In fondo cosa l’aspetta di così importante? Un monolocale in una capitale sovraffollata, l’idea sempre rimandata di prendere un gatto, una carriera che sta per decollare, solo qualche altro mese di gavetta, massimo un anno…
Un rumore di rami spezzati dietro di loro. Un rantolo catarroso: forse è il vecchietto che hanno oltrepassato, come se una tosse da eterno fumatore gli fosse rimasta artigliata in gola.

Ma i bubbi non ci vengono nelle foreste, non ci sono mai entrati.

Si guardano, Sara aspetta che sia lui a dirle che dovrebbero andare ad aiutare quel povero vecchio, ma Giorgio sorride nervoso. Allora continua: «Sarebbe bello Gio, ma devo andare, appena mi scade il contratto mi fanno una promozione, te l’ho detto.»

Sì, devono tornare subito a casa: finché i bubbi non li raggiungono, la vita è quella di sempre.



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antico
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:49

Ciao Ci Effe e benvenuto nell'Arena. Prima cosa: devi presentarti con nome e cognome e se vuoi rimanere anonimo devi scrivermi in privato o contattarmi su fb come Maurizio Bertino. Seconda cosa: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati. Terza cosa: caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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Ci_Effe
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 0:55

Grazie Antico, ti ho scritto su fb perché il sito non mi autorizza a mandare messaggi ancora. Vado a presentarmi!

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maurizio.ferrero
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#4 » mercoledì 19 maggio 2021, 8:26

Ciao Ci Effe, benvenuto nell'arena e piacere di leggerti :)

Il tuo racconto mi ha fatto sorridere. È pervaso da un'atmosfera tenera e allo stesso tempo ironica, un po' nonsense, che però purtroppo non sei riuscito a mantenere per tutta la durata del racconto. Di fatto, spesso la tua storia cade in sezioni di infodump un po' eccessive, che spezzano il ritmo e hanno un tono drasticamente diverso da quello del resto della storia, più cupo (tutta la parte in cui spieghi cosa sono i bubbi e da dove arrivano, ad esempio).
Mi è piaciuta la caratterizzazione dei due protagonisti e il sentimento di amicizia che li lega, anche se le preoccupazioni di Sara non mi tornano: davvero pensa al lavoro e alla carriera con un'apocalisse in atto?
Se l'atmosfera ironica fosse stata mantenuta per tutta la durata del racconto non avrei avuto problemi a identificarlo come un controsenso voluto, ma in questo caso stona un po'.
In sostanza: lavoro discreto, idea molto originale che però è mal supportata da un tono non chiarissimo. Il tema è centrato.

A presto!

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Michael Dag
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#5 » mercoledì 19 maggio 2021, 12:33

un atmosfera surreale e due personaggi piacevoli con cui è facile empatizzare.
lo stile però non mi ha entusiasmato. Saltelli da un tono ironico condito dai commenti dell'autore (cosa assolutamente lecita col narratore onnisciente e in un racconto comico) da momenti di immersione nei protagonisti oppure in spiegoni seriosi.
anche il finale è strano…il mondo sta per finire e pensi alla promozione? Ho capito il messaggio che volevi mandare, ovvero che la gente pur di non affrontare la realtà nega anche le cose più grosse che capitano davanti agli occhi.
credo che il limite di caratteri ti ha penalizzato molto.

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Ci_Effe
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#6 » mercoledì 19 maggio 2021, 23:33

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Ci Effe, benvenuto nell'arena e piacere di leggerti :)

Il tuo racconto mi ha fatto sorridere. È pervaso da un'atmosfera tenera e allo stesso tempo ironica, un po' nonsense, che però purtroppo non sei riuscito a mantenere per tutta la durata del racconto. Di fatto, spesso la tua storia cade in sezioni di infodump un po' eccessive, che spezzano il ritmo e hanno un tono drasticamente diverso da quello del resto della storia, più cupo (tutta la parte in cui spieghi cosa sono i bubbi e da dove arrivano, ad esempio).
Mi è piaciuta la caratterizzazione dei due protagonisti e il sentimento di amicizia che li lega, anche se le preoccupazioni di Sara non mi tornano: davvero pensa al lavoro e alla carriera con un'apocalisse in atto?
Se l'atmosfera ironica fosse stata mantenuta per tutta la durata del racconto non avrei avuto problemi a identificarlo come un controsenso voluto, ma in questo caso stona un po'.
In sostanza: lavoro discreto, idea molto originale che però è mal supportata da un tono non chiarissimo. Il tema è centrato.

A presto!


Ciao Maurizio, grazie mille del commento. Ti do ragione sul problema del controsenso, probabilmente andava spiegato meglio il ragionamento (assurdo) dietro al commento della protagonista. Ti vorrei chiedere se le sezioni di infodump a cui ti riferisci sono solo quelle riguardanti questi mostri o anche alcune riguardanti la vita dei personaggi.
Per quanto riguarda lo "spiegone", pensavo di averlo scritto in tono ironico, evidentemente non abbastanza!
Grazie ancora!

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Ci_Effe
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#7 » mercoledì 19 maggio 2021, 23:38

Michael Dag ha scritto:un atmosfera surreale e due personaggi piacevoli con cui è facile empatizzare.
lo stile però non mi ha entusiasmato. Saltelli da un tono ironico condito dai commenti dell'autore (cosa assolutamente lecita col narratore onnisciente e in un racconto comico) da momenti di immersione nei protagonisti oppure in spiegoni seriosi.
anche il finale è strano…il mondo sta per finire e pensi alla promozione? Ho capito il messaggio che volevi mandare, ovvero che la gente pur di non affrontare la realtà nega anche le cose più grosse che capitano davanti agli occhi.
credo che il limite di caratteri ti ha penalizzato molto.


Ciao Michael, grazie del commento. Il fatto che si capisca il messaggio mi fa molto piacere, dato che spesso in quello che scrivo rimane troppo criptico (per non dire confuso!)

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maurizio.ferrero
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#8 » giovedì 20 maggio 2021, 8:37

Ci_Effe ha scritto:
maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Ci Effe, benvenuto nell'arena e piacere di leggerti :)

Il tuo racconto mi ha fatto sorridere. È pervaso da un'atmosfera tenera e allo stesso tempo ironica, un po' nonsense, che però purtroppo non sei riuscito a mantenere per tutta la durata del racconto. Di fatto, spesso la tua storia cade in sezioni di infodump un po' eccessive, che spezzano il ritmo e hanno un tono drasticamente diverso da quello del resto della storia, più cupo (tutta la parte in cui spieghi cosa sono i bubbi e da dove arrivano, ad esempio).
Mi è piaciuta la caratterizzazione dei due protagonisti e il sentimento di amicizia che li lega, anche se le preoccupazioni di Sara non mi tornano: davvero pensa al lavoro e alla carriera con un'apocalisse in atto?
Se l'atmosfera ironica fosse stata mantenuta per tutta la durata del racconto non avrei avuto problemi a identificarlo come un controsenso voluto, ma in questo caso stona un po'.
In sostanza: lavoro discreto, idea molto originale che però è mal supportata da un tono non chiarissimo. Il tema è centrato.

A presto!


Ciao Maurizio, grazie mille del commento. Ti do ragione sul problema del controsenso, probabilmente andava spiegato meglio il ragionamento (assurdo) dietro al commento della protagonista. Ti vorrei chiedere se le sezioni di infodump a cui ti riferisci sono solo quelle riguardanti questi mostri o anche alcune riguardanti la vita dei personaggi.
Per quanto riguarda lo "spiegone", pensavo di averlo scritto in tono ironico, evidentemente non abbastanza!
Grazie ancora!



Più che altro i mostri. La descrizione sui personaggi può essere un pochino resa meno invasiva, ma tutto sommato calza meglio ed è in linea con il resto del racconto. La parte sui mostri è invece una divagazione buttata lì in mezzo che spezza il ritmo.

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Pietro D'Addabbo
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#9 » lunedì 24 maggio 2021, 15:53

Ciao Ci Effe, piacere di leggerti.

La parte piu' corposa del racconto e' nella descrizione di una relazione semiclandestina fra questi due amici che amano fare insieme lunghe passeggiate nei boschi. Si adattano alla loro condizione sociale (almeno uno dei due e' sposato) e di carriera (la ragazza ha delle prospettive per il futuro) pur di frequentarsi. Basterebbe questo a centrare il tema e da solo renderebbe piacevole la lettura.
Pero' ci sono i bubbi (e una catastrofe mondiale in atto) che danno il titolo al testo. Descritti come i figli ibridi di Cthulu e di un satiro, in realta' sono solo evocati dalla loro stessa descrizione e non fanno sentire anche a noi la loro minaccia: non vengono nei boschi, possiamo tranquillamente lavorare in una megalopoli, prendere il treno per incontrarci a meta' strada con l'amica del cuore, andare al minimarket per fare un po' di spesa. Quindi non condizionano ne' la routine ne' le vacanze. Cosa minacciano realmente i bubbi??? L'ecosistema e' "andato a puttane"... ma non ci sono difficolta' di approvvigionamento nei minimarket e non ci sono intere popolazioni migrate a far vita boschiva.
Ho provato a considerarli una metafora, visto come sottolinei nell'incipit che i nomi sono importanti.
Sono la materializzazione dei Dubbi, intesi come rimorsi, possibilita' inespresse, occasioni non colte, che ci rovinano l'esistenza quanto un'apocalisse? La cosa mi convince poco, molto pindarico come volo. Inoltre dai commenti agli altri lettori vedo che li intendi come mostri reali. Il tuo racconto alla fine mi lascia perplesso, come se fossi rimasto escluso da una chiave di lettura che non colgo, mi dispiace.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Cristina
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#10 » lunedì 24 maggio 2021, 21:45

Ciao e piacere !!
Devo dire che del tuo racconto mi sono piaciuti i toni e il fatto che questi due amici, pur di vedersi, sfidano un mondo invaso da dei mostri. Pur sapendo che entro pochi mesi la loro vita potrebbe finire, cercano di vivere normalmente. Penso che il tema sia centrato, anche se alcuni elementi del racconto sono un po’ confusi.
Inizialmente descrivi questi due personaggi che, molto diversi tra loro, cercano un modo di trovarsi per una passeggiata nei boschi, dove non ci sono i bubbi e li definisci coppia. Fino a quando poi parli della moglie di lui.. quindi che rapporto li lega? Amicizia?
E’ Sarina il punto di vista ? Lo spiegone iniziale rimanda troppo la comprensione di chi sia a mostrarci questa storia. Quando Giorgione inserisce Sarina in ricordo modificati cosa dovremmo intendere ? Che e’ una persona un po’ disturbata ? O è un semplice gioco tra loro due? Non l’ho capito. Anche il finale è un po’ confuso e poi Sarina in un mondo che sta per finire si preoccupa di una promozione ? Beh potrebbe essere che non accetta la realtà, ma invece nel resto del testo pare che abbia la situazione ben chiara. Comunque racconto simpatico e che si legge volentieri. Grazie della lettura! Cristina
Cristina Di Rosa

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Davide_Mannucci
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#11 » martedì 25 maggio 2021, 16:12

Ciao e piacere di leggerti.
Il racconto ha un ottimo potenziale che meriterebbe di essere sviluppato, ad esempio usufruendo del laboratorio e di un numero di caratteri più grande. L’idea dei bubbi non è male, l’ironia di cui è caratterizzata tutta la storia è il pezzo forte del racconto. Non arriva a entusiasmarmi per lo stile che ha dei cambi di tono che a tratti mi hanno spiazzato. In alcuni punti ti la punteggiatura non curata mi ha costretto a rileggere ma è una cosa che capita in questi contesti, anche se il numero limitato di caratteri pretenderebbe una revisione accurata. Ma io sono l’ultimo che può fare predicozzi sulla punteggiatura dal pulpito. Era solo per segnalartelo. :)

Confermo il consiglio del laboratorio. I bubbi, al di là della classifica e della gara, meritano più spazio :

A presto
Davide Mannucci

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Stefano.Moretto
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#12 » mercoledì 26 maggio 2021, 0:34

Ciao Ci Effe,
Il tuo racconto è molto particolare, oscilla tra il comico, il sentimentale e l'horror, ma lo fa quasi sempre con una certa armonia che lo rende piacevole. Dico "quasi sempre" perché ci sono dei punti in cui chiaramente questo non succede. Ti faccio un esempio:
Però lui ha messo su famiglia da quando lei si è trasferita

Non mi puoi piazzare questa bomba informativa così all'improvviso dopo un testo così sentito: per tutto il tempo ce li hai presentati come una specie di coppia perfetta, con una complicità invidiabile, con un sentimento così vivo che speri sinceramente in un plot twist finale che possa vederli amarsi per sempre, e poi mi dici che lui in realtà ha una famiglia e che di fatto lei è l'amante? Avrei potuto capire se il racconto fosse stato dal punto di vista interamente di lei e che lei lo scoprisse solo in quel momento: sarebbe stata una bomba che l'avrebbe scossa e avrebbe portato il racconto più sul tragico. Così invece è solo un'informazione che non ci hai dato prima e che ci stai riversando addosso. Un peccato, perché fino a quel punto mi era piaciuto davvero molto.
E questo nonostante il tuo stile non sia del genere che apprezzo maggiormente: personalmente trovo più gradevole che una storia venga fatta vivere al lettore passo per passo con delle scene che ti diano in modo naturale tutte le informazioni di cui hai bisogno per comprenderle; tuttavia in questo tuo stile al limite del comico non ho avuto difficoltà a farmelo piacere e questa è una grande nota di merito che ti faccio: sei riuscito ad appassionarmi nonostante i miei gusti.
Un ultimo problema che ho notato è la coerenza dell'ambientazione. L'impressione che ho avuto è che tu avessi in mente un accenno di un worldbuilding molto interessante, ma che non sia riuscito a metterlo a punto nel poco tempo a disposizione. Di conseguenza c'è un'apocalisse in corso con mostri giganti, però treni e mezzi di trasporto funzionano normalmente, ci si può approvigionare all'alimentari, la vita di fatto continua come se nulla fosse. E questo nonostante i mostri non vadano nei boschi, quindi immagino che siano solo in mezzo alle città o nelle pianure, ovvero nei posti che gli umani abitano o usano per produrre beni primari. Quindi com'è possibile che la vita vada avanti come nulla fosse? Questo dovrebbe fare parte della comicità, il problema è che il tuo racconto non è solo comico, è anche altro; un racconto puramente comico avrebbe potuto ovviare a questo problema con del nonosense (che io personalmente adoro), un racconto con queste tinte dark ha più difficoltà a far apprezzare il nonsense perché il sentimentale e il "dark" richiedono una certa logica. Insomma, c'è un vivo conflitto tra le parti del racconto. Peccato perchè, come ho detto, nelle prime battute mi era piaciuto molto. Spero di leggere di nuovo qualcosa di tuo perché mi sembra che tu sia capace di tirare fuori delle idee molto interessanti. Buona edizione!

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Andrea76
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#13 » mercoledì 26 maggio 2021, 11:59

Ciao Ci-Effe, il filtro del narratore onnisciente per cui hai optato funziona perché si tratta di un racconto prevalentemente ironico in cui la sintesi è funzionale alla capacità che ha il testo di farci sorridere. La parte più interessante della storia a mio avviso è racchiusa nell’ambiguità del rapporto tra Giorgione e Sarina, i quanto i due non sono una coppia ma neanche dei semplici amici. Il fatto che non rinuncino alle passeggiate nel bosco nonostante l’imminente fine del mondo, lo sta a dimostrare. Ho trovato meno convincente la parte relativa ai mostri perché tutto sommato mi ha distratto da ciò che mi interessava davvero, ovvero la relazione tra i due protagonisti. Io penso che il tema dell’adattamento poteva essere sviluppato anche con il solo riferimento alla dinamica tra G e S, al fatto che la loro sintonia perduri nonostante lui abbia una famiglia e lei una vita tutto sommato incasinata. Sarà che prediligo il “realismo” al “fantasy”, quindi prendila come una riflessione basta sui miei gusti personali.
A rileggerti

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lucaspalletti
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#14 » giovedì 27 maggio 2021, 16:08

Ciao Ci-Effe,
piacere di leggerti.
Racconto simpatico il tuo. Funziona bene la parte più leggera, più ironica se vogliamo, che giustifica oltretutto l'utilizzo del narratore onnisciente. Un po' meno, d'altro canto, quella più profonda e forse introspettiva che emerge a tratti. Forse proprio a causa della scelta di una voce così esterna. Il tuo testo, per come l'ho percepito, sembra voler fare tante cose in una, e il risultato è un pochino disordinato, in uno spazio tanto ridotto.
Anche la minaccia dei bubbi (il nome è fantastico, mi fa sbellicare) sembra un pochino buttata lì... stanno decretando la fine del mondo, hanno devastato l'ecosistema, eppure non si respira un'atmosfera apocalittica. La gente pensa al futuro, alla carriera, persino. I negozi sembrano aperti, la vita sembra tutto sommato quella di sempre... insomma: non si avverte una chiara minaccia. Che poi, se i bubbi non possono entrare nei boschi, basterebbe rifugiarsi tutti là, eventualmente, no?
Anche il fatto forse più importante, ovvero che la relazione tra i due protagonisti è in qualche modo illegittima, ci viene spiattellato come infodump sul finale. Fino a quel momento erano descritti come coppia, e niente faceva intendere la natura "adultera" del loro rapporto. Se tale elemento fosse stato presentato già dall'inizio, credo che avrebbe potuto sorreggere la narrazione come fulcro centrale, tenendo la questione della fine del mondo come background, e a quel punto tutto avrebbe avuto molta più coerenza, a mio avviso.
In conclusione: idea carina ed interessante, con alcuni passaggi davvero simpatici e ben riusciti. Sistemando il resto, potrebbe uscirne un brano davvero carino!
Buona edition e a rileggerti presto,
Luca

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Ci_Effe
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#15 » giovedì 27 maggio 2021, 17:15

Salve a tutti e grazie dei commenti, anzi scusate se rispondo solo ora con un messaggio unico. Dalle recensioni ho capito un bel po' di cose, in generale il problema dell'alternarsi dei toni e dell'ambientazione fumosa. Certamente voleva essere un racconto paradossale, non un manuale per l'apocalisse :)

PietroD'Addabbo ha scritto:Ciao Ci Effe, piacere di leggerti.

Pero' ci sono i bubbi (e una catastrofe mondiale in atto) che danno il titolo al testo. Descritti come i figli ibridi di Cthulu e di un satiro, in realta' sono solo evocati dalla loro stessa descrizione e non fanno sentire anche a noi la loro minaccia: non vengono nei boschi, possiamo tranquillamente lavorare in una megalopoli, prendere il treno per incontrarci a meta' strada con l'amica del cuore, andare al minimarket per fare un po' di spesa. Quindi non condizionano ne' la routine ne' le vacanze. Cosa minacciano realmente i bubbi??? L'ecosistema e' "andato a puttane"... ma non ci sono difficolta' di approvvigionamento nei minimarket e non ci sono intere popolazioni migrate a far vita boschiva.


Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Ci Effe,
Un ultimo problema che ho notato è la coerenza dell'ambientazione. L'impressione che ho avuto è che tu avessi in mente un accenno di un worldbuilding molto interessante, ma che non sia riuscito a metterlo a punto nel poco tempo a disposizione. Di conseguenza c'è un'apocalisse in corso con mostri giganti, però treni e mezzi di trasporto funzionano normalmente, ci si può approvigionare all'alimentari, la vita di fatto continua come se nulla fosse. E questo nonostante i mostri non vadano nei boschi, quindi immagino che siano solo in mezzo alle città o nelle pianure, ovvero nei posti che gli umani abitano o usano per produrre beni primari. Quindi com'è possibile che la vita vada avanti come nulla fosse?


lucaspalletti ha scritto:Ciao Ci-Effe,
piacere di leggerti.
Anche la minaccia dei bubbi (il nome è fantastico, mi fa sbellicare) sembra un pochino buttata lì... stanno decretando la fine del mondo, hanno devastato l'ecosistema, eppure non si respira un'atmosfera apocalittica. La gente pensa al futuro, alla carriera, persino. I negozi sembrano aperti, la vita sembra tutto sommato quella di sempre... insomma: non si avverte una chiara minaccia. Che poi, se i bubbi non possono entrare nei boschi, basterebbe rifugiarsi tutti là, eventualmente, no?



Il minimarket, dannazione non ci avevo pensato. Grazie a tutti, vi do ragione a mani basse perché è logico che ci sia stata la corsa all'approvvigionamento e nei market non si trovi più niente, quindi appena ho letto il commento ho pensato "maremma che idiozia che ci ho messo" XD
Per la parte della normalità invece è effettivamente quello che volevo descrivere, perché al di là di quello che si legge spesso, nei periodi di grande crisi la gente continua in effetti a vivere normalmente (esempio ne sono i bar clandestini sotto i bombardamenti nella Londra degli anni quaranta, per non tirare fuori comportamenti del passato molto più vicino...). Certo con così poche informazioni e tirando in ballo grosse infrastrutture (a ripensarci anche il treno probabilmente è una sparata eccessiva) capisco che rimanga davvero troppo nebuloso.

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Ci Effe,
E questo nonostante il tuo stile non sia del genere che apprezzo maggiormente: personalmente trovo più gradevole che una storia venga fatta vivere al lettore passo per passo con delle scene che ti diano in modo naturale tutte le informazioni di cui hai bisogno per comprenderle; tuttavia in questo tuo stile al limite del comico non ho avuto difficoltà a farmelo piacere e questa è una grande nota di merito che ti faccio: sei riuscito ad appassionarmi nonostante i miei gusti.


Grazie, questo mi ha fatto molto piacere!

Cristina ha scritto:Ciao e piacere !!
Inizialmente descrivi questi due personaggi che, molto diversi tra loro, cercano un modo di trovarsi per una passeggiata nei boschi, dove non ci sono i bubbi e li definisci coppia. Fino a quando poi parli della moglie di lui.. quindi che rapporto li lega? Amicizia?


Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Ci Effe,
Il tuo racconto è molto particolare, oscilla tra il comico, il sentimentale e l'horror, ma lo fa quasi sempre con una certa armonia che lo rende piacevole. Dico "quasi sempre" perché ci sono dei punti in cui chiaramente questo non succede. Ti faccio un esempio:
Però lui ha messo su famiglia da quando lei si è trasferita

Non mi puoi piazzare questa bomba informativa così all'improvviso dopo un testo così sentito: per tutto il tempo ce li hai presentati come una specie di coppia perfetta, con una complicità invidiabile, con un sentimento così vivo che speri sinceramente in un plot twist finale che possa vederli amarsi per sempre, e poi mi dici che lui in realtà ha una famiglia e che di fatto lei è l'amante?


lucaspalletti ha scritto:Anche il fatto forse più importante, ovvero che la relazione tra i due protagonisti è in qualche modo illegittima, ci viene spiattellato come infodump sul finale. Fino a quel momento erano descritti come coppia, e niente faceva intendere la natura "adultera" del loro rapporto. Se tale elemento fosse stato presentato già dall'inizio, credo che avrebbe potuto sorreggere la narrazione come fulcro centrale, tenendo la questione della fine del mondo come background, e a quel punto tutto avrebbe avuto molta più coerenza, a mio avviso.



Ciao Cristina, e ciao di nuovo Stefano e Luca. Su questo non mi sono proprio fatta capire: i due personaggi dovevano essere solo amici nella mia costruzione, quindi il fatto che lui avesse una vita sua nella nuova città non doveva risultare un colpo di scena. mi spiace di averlo scritto in maniera fraintendibile! Grazie dell'appunto.


DavideMannucci ha scritto:Ciao e piacere di leggerti.
In alcuni punti ti la punteggiatura non curata mi ha costretto a rileggere ma è una cosa che capita in questi contesti, anche se il numero limitato di caratteri pretenderebbe una revisione accurata. Ma io sono l’ultimo che può fare predicozzi sulla punteggiatura dal pulpito. Era solo per segnalartelo. :)


Grazie della rece e del consiglio. La punteggiatura è spesso un mio problema, devo dire che la curo, ma ho la maledetta tendenza a costruire periodi con troppe incidentali e troppe ellissi. Grazie di avermelo fatto notare, ci farò più attenzione.

Andrea76 ha scritto:Ciao Ci-Effe, il filtro del narratore onnisciente per cui hai optato funziona perché si tratta di un racconto prevalentemente ironico in cui la sintesi è funzionale alla capacità che ha il testo di farci sorridere. La parte più interessante della storia a mio avviso è racchiusa nell’ambiguità del rapporto tra Giorgione e Sarina, i quanto i due non sono una coppia ma neanche dei semplici amici. Il fatto che non rinuncino alle passeggiate nel bosco nonostante l’imminente fine del mondo, lo sta a dimostrare. Ho trovato meno convincente la parte relativa ai mostri perché tutto sommato mi ha distratto da ciò che mi interessava davvero, ovvero la relazione tra i due protagonisti. Io penso che il tema dell’adattamento poteva essere sviluppato anche con il solo riferimento alla dinamica tra G e S, al fatto che la loro sintonia perduri nonostante lui abbia una famiglia e lei una vita tutto sommato incasinata. Sarà che prediligo il “realismo” al “fantasy”, quindi prendila come una riflessione basta sui miei gusti personali.
A rileggerti

Grazie mille del commento.

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antico
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Re: I bubbi _ Ci Effe

Messaggio#16 » domenica 30 maggio 2021, 20:01

Hai un bello stile e i bubbi sono una bella trovata. Il tutto va un po' riequilibrato ma non sono così contrario al narratore, alla fine non mi sembra che abbracci mai quello di Sarina, rimani sempre esterna con quel tocco leggero che sembra contraddistinguerti. Vero però che il fatto che Giorgione sia sposato destabilizza perché costringe il lettore a risettare il loro rapporto e a cercare una spiegazione in quella richiesta, venuta proprio da Giorgione. E il finale non mi è arrivato chiaro perché sembra che i bubbi siano arrivati nella foresta e che Giorgione e Sarina vogliano continuare a manifestare normalità fino alla fine, ma non ne comprendo il senso più profondo. Anche il tema rimane un po' sfocato, pur presente. Per me questo è un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo brillante. Curiosissimo di rileggerti.

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