La montagna

FilippoR
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La montagna

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:53

La montagna
Di Filippo Rubulotta

I piedi affondano nella neve, mi stringo nella pelliccia.
Davanti a me la guida si ferma, dallo zaino prende una mappa.
Metto una mano in tasca e tocco la fredda gemma. Chissà quante altre ne troveremo là. «Non ci siamo persi in questo deserto di ghiaccio, vero?»
«No signore, mi stavo orientando, ci siamo quasi, giusto oltre quegli albe—»
Un urlo di donna giunge dagli alberi.
Mi volto verso la mia squadra e sguaino la spada. «Sguainate le armi, c’è qualcuno.»
I quattro le estraggono con un leggero sibilo.
Corriamo verso gli alberi, la neve scricchiola sotto di noi.
In mezzo ad essi una donna indietreggia e agita un bastone verso un demone, le si avvicina a quattro zampe, a fianco un uomo disteso in una pozza di sangue. Poveraccio.
Il demone si gira e corre verso di me.
Con la mano sinistra tocco la spada, dall’elsa alla punta, si accende di una luce azzurrina. L’afferro a due mani e la sollevo sopra la testa. Fatti sotto.
Il demone è a pochi passi, spicca un salto.
Calo la spada su di lui e lo taglio in due.
Nessun movimento dal mostro, pulisco la lama nella neve.
La donna si inginocchia accanto all’uomo. «Nail, non anche tu.»
Rinfodero la spada e mi avvicino a lei.
Alza la testa, ha gli occhi lucidi. «Grazie di avermi salvata.»
Alle mie spalle la voce della guida. «Rose, ma che ci facevate tu e Nail qua?»
«Eravamo in ricognizione, non ci siamo accorti del demone e ora Nail…»
La guida le si avvicina e l’abbraccia. «Su Rose, torniamo al campo.» Si gira verso di noi. «Andiamo. Qua siamo in pericolo.»
Li seguiamo, superiamo la foresta e raggiungiamo una parete rocciosa.
«Ehi voi, sicuri di dove stiamo andando?»
La donna tocca la parete, un lieve tremore, la roccia si apre e rivela una galleria.
La guida entra. «Seguitemi.»
Superiamo la donna ed entriamo. Mi volto verso di lei, entra e tocca la parete chiudendola alle nostre spalle. Il buio ci circonda. Trattengo il respiro.
Rumore di pietre che sbattono e poi una luce illumina la galleria. La luce proviene da una pietra in mano alla guida. «Pietre di fuoco, così illuminiamo qua sotto.»
Torno a respirare.
Ci conducono attraverso delle gallerie.
«Ma come fate a vivere qua sotto?»
La nostra guida senza voltarsi. «Ci siamo adattati, abbiamo quasi tutto quello che ci serve.»
Raggiungiamo una zona più ampia e veniamo circondati da decine di persone, ci puntano delle lance. Dalla folla una voce. «Consegnate le armi e il vostro equipaggiamento.»
Metto una mano sull’elsa, mi guardo attorno. «Facciamo come dicono, sono troppi.»
Lascio il mio equipaggiamento a uno di loro.
Ci scortano in una stanza. «Non provate a scappare, siamo qua fuori.» Un rumore secco e la porta viene sbarrata.
Batto i pugni sulla porta. «Ma cosa volete da noi?»
Nessuna risposta.

***

Passeggio per la cella, schivo i miei uomini addormentati.
Dalla porta un rumore e si apre, la voce di Rose. «Presto, dovete scappare.»
«Ma che succede?»
«Non c’è tempo, se non scappate ora finirete come gli altri.»
«Gli altri?»
«Sì, quelli che sono stati ingannati, qua sotto il cibo non basta mai e abbiamo dovuto fare cose orribili, vi prego, non posso permettere che vi accada nulla di male.»
«Va bene Rose, ma come facciamo con le guardie?»
«Le ho drogate, ci vorrà un po’ prima che si sveglino.»
Sveglio i miei uomini. «Presto, dobbiamo andare.»
Usciamo dalla stanza, le guardie sono addormentate sulle sedie.
Rose ci consegna i giacconi e gli zaini. «Prendete questi, le vostre armi non sono riuscite a prenderle.»
Li indossiamo e seguiamo Rose, ci conduce all’ingresso dei sotterranei da cui siamo passati prima. E se fosse un trucco per bloccarci in questo vicolo cieco?
Rose mi supera e tocca la parete, la roccia si apre davanti a noi, usciamo e la luce lunare ci accoglie.
Mi guardo attorno, vedo i miei uomini. «Rose?»
La roccia alle nostre spalle inizia a chiudersi e dall’altra parte la sua voce. «Scappate. Fermerò quest’abominio.»
La roccia si chiude, il tremore aumenta sempre di più fino a che dei massi franano dalla montagna.
Uno dei miei uomini. «Signore, non possiamo rimanere, andiamocene prima di venire colpiti.»
Lo seguo. «Alla fine non sono riuscita a salvarla.»
Mi risponde. «Non avrà salvato il suo corpo ma ha salvato la sua anima.»



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Re: La montagna

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:56

Ciao Filippo! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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maurizio.ferrero
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Re: La montagna

Messaggio#3 » mercoledì 19 maggio 2021, 10:03

Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Mi spiace dirti che ho trovato il tuo racconto mal costruito. Ho avuto l'impressione che sia stato parte di una storia molto più lunga che poi sia stata tagliata con l'accetta per farla rientrare nel limite di caratteri del contest.
L'ambientazione è interessante, ma poco sviluppata. Non sappiamo cosa siano questi demoni, non sappiamo cosa i soldati stiano cercando (le gemme fredde? Vengono nominate all'inizio e poi scompaiono), non sappiamo chi siano questi nativi cannibali che vivono sottoterra.
I personaggi sono poco caratterizzati, in particolare il protagonista sembra un automa. Combatte, impartisce ordini, ma ha pochi pensieri personali, e se scrivi in prima persona con il massimo dell'immersività questa è senza dubbio una lacuna.
Mi ha fatto storcere il naso poi il pensiero "e se fosse un trucco per bloccarci in questo vicolo cieco?" perché non ha senso. Erano già intrappolati in cella, a che pro farli uscire per poi intrappolarli di nuovo?
Che posso dirti di positivo? Che il tema è presente, l'adattamento di un popolo che si è dato al cannibalismo per sopravvivere in un territorio ostile. Che l'ambientazione ha del potenziale, se la sviluppassi maggiormente.
Mi spiace essere stato duro, ma credo che una critica veritiera sia più utile di un complimento falso.

A presto!

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Michael Dag
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Re: La montagna

Messaggio#4 » mercoledì 19 maggio 2021, 12:32

è sempre un dispiacere dare giudizi negativi ma purtroppo a qualcuno tocca. Il racconto non mi ha preso, mi è sembrato asettico e distaccato. Nella scena dove il tipo muore nessuna batte ciglio. Il protagonista ammazza un demone e lo racconti come nulla fosse.
anche il finale, non si capisce perché la tizia ha dovuto restare dentro (possiamo immaginarlo certo, ma non è la stessa cosa)
il tema mi sembra un po forzato.
Ti devo riconoscere un ottimo uso dei dialoghi e della prosa in generale. Fluida e scorrevole, non mi sono mai fermato neanche in prima lettura

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#5 » lunedì 24 maggio 2021, 10:30

Ciao Maurizio,

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Mi spiace dirti che ho trovato il tuo racconto mal costruito. Ho avuto l'impressione che sia stato parte di una storia molto più lunga che poi sia stata tagliata con l'accetta per farla rientrare nel limite di caratteri del contest.

in realtà (a differenza di altre volte) ho dovuto tagliare poco alla fine, sicuramente però devo gestire meglio i caratteri e le scene.

L'ambientazione è interessante, ma poco sviluppata. Non sappiamo cosa siano questi demoni, non sappiamo cosa i soldati stiano cercando (le gemme fredde? Vengono nominate all'inizio e poi scompaiono), non sappiamo chi siano questi nativi cannibali che vivono sottoterra.
I personaggi sono poco caratterizzati, in particolare il protagonista sembra un automa. Combatte, impartisce ordini, ma ha pochi pensieri personali, e se scrivi in prima persona con il massimo dell'immersività questa è senza dubbio una lacuna.

Non posso che concordare purtroppo, dovevo mettere meno scene ma dettagliarle molto di più.
Le gemme erano l'esca con cui li avevano attirati nella trappola, ma avrei dovuto dettagliare anche questo meglio.

Mi ha fatto storcere il naso poi il pensiero "e se fosse un trucco per bloccarci in questo vicolo cieco?" perché non ha senso. Erano già intrappolati in cella, a che pro farli uscire per poi intrappolarli di nuovo?

In questo caso provo a giustificare, ho pensato che un po' di "irrazionalità" ci potrebbe stare in questa situazione, si erano fidati ed erano stati traditi una volta, si trovano in un vicolo cieco per cui non avrebbero nessuna possibilità di fuggire se fosse un ennesimo stratagemma (per quanto comunque troppo articolato e senza reale necessità da parte dei cannibali).

Che posso dirti di positivo? Che il tema è presente, l'adattamento di un popolo che si è dato al cannibalismo per sopravvivere in un territorio ostile. Che l'ambientazione ha del potenziale, se la sviluppassi maggiormente.
Mi spiace essere stato duro, ma credo che una critica veritiera sia più utile di un complimento falso.

A presto!


Per le critiche non sei stato affatto duro, sei stato molto costruttivo e hai evidenziato dei problemi su cui devo lavorare.
Grazie mille e a presto!

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#6 » lunedì 24 maggio 2021, 10:44

Ciao Michael,
Michael Dag ha scritto:è sempre un dispiacere dare giudizi negativi ma purtroppo a qualcuno tocca. Il racconto non mi ha preso, mi è sembrato asettico e distaccato. Nella scena dove il tipo muore nessuna batte ciglio. Il protagonista ammazza un demone e lo racconti come nulla fosse.

Purtroppo mi merito i giudizi negativi ma mi serviranno per migliorare, quindi non ti dispiacere.
Dovevo descrivere molto di più effettivamente.
Il tizio era già morto prima che lo raggiungessero, solo la compagna lo piange un minimo (ma è stata troppo sbrigativa la scena effettivamente). I nuovi arrivati non lo conoscevano e la guida stava portando i nuovi arrivati come sacrificio alla comunità per cui il non mostrare molta umanità credo ci possa stare da parte sua. In più sono comunque in pericolo a rimanere là. Comunque era da descrivere meglio.

anche il finale, non si capisce perché la tizia ha dovuto restare dentro (possiamo immaginarlo certo, ma non è la stessa cosa)
il tema mi sembra un po forzato.

La tizia rimane dentro perché ormai aveva perso tutto, le era morto poco prima il compagno (che sia il compagno purtroppo non è chiarissimo dal testo) ed era stanca di quanto aveva fatto / stava facendo il resto della comunità.

Ti devo riconoscere un ottimo uso dei dialoghi e della prosa in generale. Fluida e scorrevole, non mi sono mai fermato neanche in prima lettura


Grazie mille del commento e a presto!

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Pietro D'Addabbo
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Re: La montagna

Messaggio#7 » lunedì 24 maggio 2021, 14:32

Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Hai presentato un gruppo di uomini, interessati a trovare delle gemme, che viene condotto all'interno di una comunita' della quale diventeranno cibo e dalla quale riescono a scappare con l'aiuto di una donna pentita della comunita'.
In questa sinossi non ho avuto necessita' di citare l'adattamento, di fatti non sono riuscito a comprendere fino alla lettura del commento di Maurizio come tu avessi integrato il tema nel testo. Mi sembra un po' marginale rispetto alla storia e alle varie scene che da questo sono del tutto indipendenti.
Tralasciando la questione tema, hai scritto un racconto scorrevole e di piacevole lettura, ma che avrebbe bisogno di un respiro molto piu' ampio per sviluppare tutti gli spunti che hai inserito: la cerca delle gemme, la squadra degli spadaccini, l'arma luminosa, il demone/mostro, il cannibalismo, il pentimento, soprattutto il destino di questi uomini disarmati e senza guida in un ambiente talmente ostile da essere casa di mostri e cannibali.

Ps: Se svilupperai piu' estesamente il racconto in futuro, ci sono da rivelare la presenza/assenza di armi delle guardie addormentate e il destino del corpo del morto (viene portato dentro per essere mangiato/seppellito o lasciato all'esterno alla merce' delle fiere per qualche motivo?).
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Cristina
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Re: La montagna

Messaggio#8 » lunedì 24 maggio 2021, 15:01

Ciao e piacere !!
Il tuo racconto ha delle potenzialità come base su cui sviluppare una storia interessante, ma qui forse anche per il limite di caratteri presenta molte lacune. Non ho neanche colto bene il tema, va bene che ci sia questo popolo che vive di cannibalismo per sopravvivere in un ambiente ostile ma.. non si capisce molto bene dal racconto il perché lo facciano. Per i demoni? Forse avresti dovuto incentrare il tuo racconto solo dentro la caverna/rifugio mostrandoci come vivevano queste persone, magari dal punto di vista della donna che si sentiva in debito verso i prigionieri che l’avevano salvata, mostrandoci qualche scena di vita quotidiana che ci facesse vedere i problemi che avevano spinto questa società a vivere così. Il sacrificio di questa donna alla fine non mi convince, è poco motivato: sarebbe bastato magari farci capire che quello che aveva fatto fin ora le aveva provocato dei mutamenti irreversibili... poi nel campo del fantasy potevi inventarti qualsiasi cosa. Ti consiglio di non buttare via l’idea, potrebbe venirne fuori un romanzo interessante !! Purtroppo però qui devo dirti che non ha funzionato troppo bene. Anche sullo stile, se usi la prima persona devi far finta di essere te stesso il protagonista della storia e farci sentire le tue emozioni, sensazioni e tutto quello che vedono i tuoi occhi. Demone generico non va bene ad esempio, dimmi che impressione ti ha dato. Anche il flusso del racconto e’ troppo rapido. Comunque non prenderla male ripeto, l’idea della tua storia e’ interessante, la rileggerei sviluppata !! Grazie della lettura, Cristina.
Cristina Di Rosa

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#9 » lunedì 24 maggio 2021, 20:42

Ciao Cristina e piacere mio.

Cristina ha scritto:Ciao e piacere !!
Il tuo racconto ha delle potenzialità come base su cui sviluppare una storia interessante, ma qui forse anche per il limite di caratteri presenta molte lacune. Non ho neanche colto bene il tema, va bene che ci sia questo popolo che vive di cannibalismo per sopravvivere in un ambiente ostile ma.. non si capisce molto bene dal racconto il perché lo facciano. Per i demoni? Forse avresti dovuto incentrare il tuo racconto solo dentro la caverna/rifugio mostrandoci come vivevano queste persone, magari dal punto di vista della donna che si sentiva in debito verso i prigionieri che l’avevano salvata, mostrandoci qualche scena di vita quotidiana che ci facesse vedere i problemi che avevano spinto questa società a vivere così. Il sacrificio di questa donna alla fine non mi convince, è poco motivato: sarebbe bastato magari farci capire che quello che aveva fatto fin ora le aveva provocato dei mutamenti irreversibili... poi nel campo del fantasy potevi inventarti qualsiasi cosa. Ti consiglio di non buttare via l’idea, potrebbe venirne fuori un romanzo interessante !! Purtroppo però qui devo dirti che non ha funzionato troppo bene. Anche sullo stile, se usi la prima persona devi far finta di essere te stesso il protagonista della storia e farci sentire le tue emozioni, sensazioni e tutto quello che vedono i tuoi occhi. Demone generico non va bene ad esempio, dimmi che impressione ti ha dato. Anche il flusso del racconto e’ troppo rapido. Comunque non prenderla male ripeto, l’idea della tua storia e’ interessante, la rileggerei sviluppata !! Grazie della lettura, Cristina.


Probabilmente sarebbe stato molto meglio ambientare il tutto dentro la caverna/rifugio come suggerisci, ne avrei guadagnato in meno scene e più caratteri a disposizione per caratterizzare meglio il tutto.
Per il tema mi riferivo a quello che avevano dovuto fare gli abitanti del rifugio per sopravvivere che comunque andava dettagliato maggiormente.
Per il sacrificio della donna dovevo giustificarlo meglio, nella mia testa era motivato anche dalla perdita del proprio compagno ma che non ho reso bene nel testo.

Ti ringrazio dei commenti che non prendo assolutamente male, sono tutti commenti in merito alle debolezze del testo che mi permettono di migliorare!

Grazie e a presto!

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#10 » lunedì 24 maggio 2021, 20:47

Ciao Pietro, grazie!

PietroD'Addabbo ha scritto:Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Hai presentato un gruppo di uomini, interessati a trovare delle gemme, che viene condotto all'interno di una comunita' della quale diventeranno cibo e dalla quale riescono a scappare con l'aiuto di una donna pentita della comunita'.
In questa sinossi non ho avuto necessita' di citare l'adattamento, di fatti non sono riuscito a comprendere fino alla lettura del commento di Maurizio come tu avessi integrato il tema nel testo. Mi sembra un po' marginale rispetto alla storia e alle varie scene che da questo sono del tutto indipendenti.
Tralasciando la questione tema, hai scritto un racconto scorrevole e di piacevole lettura, ma che avrebbe bisogno di un respiro molto piu' ampio per sviluppare tutti gli spunti che hai inserito: la cerca delle gemme, la squadra degli spadaccini, l'arma luminosa, il demone/mostro, il cannibalismo, il pentimento, soprattutto il destino di questi uomini disarmati e senza guida in un ambiente talmente ostile da essere casa di mostri e cannibali.

Ps: Se svilupperai piu' estesamente il racconto in futuro, ci sono da rivelare la presenza/assenza di armi delle guardie addormentate e il destino del corpo del morto (viene portato dentro per essere mangiato/seppellito o lasciato all'esterno alla merce' delle fiere per qualche motivo?).


Dovevo tagliare delle scene marginali e dedicare più parole alla parte centrale per chiarirla e non lasciarla così marginale.
Grazie mille del commento e dei suggerimenti.
A presto!

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Andrea76
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Re: La montagna

Messaggio#11 » martedì 25 maggio 2021, 12:16

Ciao Filippo, il tuo racconto ha del potenziale soprattutto per l’idea che lo ha ispirato: un manipolo di uomini che da cacciatori (di gemme) diventano prede (di demoni cannibali). Hai ben tratteggiato l’ambientazione, e tutto sommato le due scene d’azione (quella del ritrovamento di Elsa e poi quello della fuga facilitata dalla stessa Elsa) hanno il loro mordente. Tuttavia mi sembra che tu abbia dovuto correre un bel po’ per raccontarci tutti i fatti, con il risultato di rarefare al massimo il lavoro psicologico sui personaggi che alla fine mi sono sembrati poco caratterizzati. Anche io ho avuto l’impressione che il tuo racconto si basasse su un progetto a ben più ampio raggio, e che lo spazio a disposizione in questa Edition non ti abbia consentito di sviluppare in maniera adeguata il tema, quello dell’adattamento, che nel tuo caso mi sembra appena sfiorato solo dopo aver letto la chiave interpretativa di alcuni commentatori che mi hanno preceduto. In ogni caso una buona idea la tua, che ti consiglio di sviluppare.
A rileggerti

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Davide_Mannucci
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Re: La montagna

Messaggio#12 » martedì 25 maggio 2021, 12:39

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Di questo racconto apprezzo l’ambientazione e il potenziale che potrebbe avere. Purtroppo a un certo punto si perde il bandolo della matassa. Il particolare della mano in tasca che tocca la gemma fredda era molto interessante e una carta che potevi giocarti molto meglio. Tutto poi si confonde con la comparsa dei demoni; dopo spariscono e resta la curiosità.
C’è la sensazione che sia un frammento di un progetto ad ampio raggio e secondo me molto interessante.
Lo stile non mi dispiace, peccato per le troppe cose messe in gioco ma poco sviluppate, anche perché con pochi caratteri è davvero difficile.
A presto
Davide Mannucci

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#13 » martedì 25 maggio 2021, 14:19

Ciao Andrea,

Andrea76 ha scritto:Ciao Filippo, il tuo racconto ha del potenziale soprattutto per l’idea che lo ha ispirato: un manipolo di uomini che da cacciatori (di gemme) diventano prede (di demoni cannibali). Hai ben tratteggiato l’ambientazione, e tutto sommato le due scene d’azione (quella del ritrovamento di Elsa e poi quello della fuga facilitata dalla stessa Elsa) hanno il loro mordente. Tuttavia mi sembra che tu abbia dovuto correre un bel po’ per raccontarci tutti i fatti, con il risultato di rarefare al massimo il lavoro psicologico sui personaggi che alla fine mi sono sembrati poco caratterizzati. Anche io ho avuto l’impressione che il tuo racconto si basasse su un progetto a ben più ampio raggio, e che lo spazio a disposizione in questa Edition non ti abbia consentito di sviluppare in maniera adeguata il tema, quello dell’adattamento, che nel tuo caso mi sembra appena sfiorato solo dopo aver letto la chiave interpretativa di alcuni commentatori che mi hanno preceduto. In ogni caso una buona idea la tua, che ti consiglio di sviluppare.
A rileggerti

Devo assolutamente gestire meglio le scene (averne di meno) per avere più caratteri a disposizione per dettagliare meglio il tutto. Mi rendo conto che ho questo problema e che ci devo lavorare in modo da poter passare ai miei successivi.. problemi :D

Grazie e a presto!

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#14 » martedì 25 maggio 2021, 14:23

Ciao Davide,
DavideMannucci ha scritto:Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Di questo racconto apprezzo l’ambientazione e il potenziale che potrebbe avere. Purtroppo a un certo punto si perde il bandolo della matassa. Il particolare della mano in tasca che tocca la gemma fredda era molto interessante e una carta che potevi giocarti molto meglio. Tutto poi si confonde con la comparsa dei demoni; dopo spariscono e resta la curiosità.
C’è la sensazione che sia un frammento di un progetto ad ampio raggio e secondo me molto interessante.
Lo stile non mi dispiace, peccato per le troppe cose messe in gioco ma poco sviluppate, anche perché con pochi caratteri è davvero difficile.
A presto

La tua frase "peccato per le troppe cose messe in gioco ma poco sviluppate" sintetizza perfettamente il problema su cui devo lavorare e su cui sono perfettamente d'accordo.
Grazie del commento e a presto!

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Stefano.Moretto
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Re: La montagna

Messaggio#15 » martedì 25 maggio 2021, 23:25

Ciao Filippo,
ammetto che inizialmente l'ambientazione mi aveva intrigato e lo stesso aveva fatto il tuo stile particolare di andare spesso a capo, pensavo che avesse un qualche significato. Tuttavia sul lungo termine mi è sembrata più che altro una scelta stilistica fatta senza ponderarla troppo.
Ci sono tanti, troppi elementi, come ti hanno fatto notare, che in un racconto così breve causano troppa dispersione. La gemma iniziale, il demone, la spada magica, le pietre di fuoco, la trappola, il cannibalismo. Non puoi usare tutto insieme in così poco spazio a meno di saperla gestire davvero, davvero bene. Inoltre il protagonista è molto passivo nella storia, l'unica azione che fa è abbattere il demone, per il resto si fa guidare ovunque. Per questo motivo al termine del racconto la frase "ha salvato la sua anima" mi ha fatto storcere il naso. Ha abbattuto un demone e ha salvato la vita alla donna, è vero, ma lo ha fatto perché il demone ha attaccato lui, non è che si è lanciato tra di loro in modo eroico.
Ti faccio un esempio di come avresti potuto rendere tutti questi elementi armoniosi tra loro:
Le gemme che cercano sono del materiale magico usato per forgiare le loro armi, le uniche capaci di uccidere i demoni. Gli abitanti della grotta in realtà sono tutti demoni e la scena della donna in pericolo era una trappola per attirarli (magari il demone vedendo il cavaliere, invece di attaccarlo, scappava). Ne mettevi un po' di meno nella grotta in modo che i cavalieri potessero combatterli, e per rispettare il tema potevi inserire qualche battuta di dialogo in cui dicono che non hanno mai visto demoni mutaforme, che si stanno evolvendo e che anche loro dovranno evolversi per riuscire a combatterli (evoluzione = adattamento).
Questo è solo un esempio per trovare una quadra (ho improvvisato), poi ovviamente puoi reimmaginartela come preferisci.
Riguardo l'inserimento di elementi fantasy: il gesto che fa con la spada mi ha ricordato il movimento che fa Genesis in Final Fantasy VII: Crisis Core, quando passa la mano sulla lama e questa si illumina di rosso (e poi la schianta contro la Masamune di Sephirot). Non so se l'ispirazione era quella, ma avrei preferito qualcosa di più "personale", anche perché il personaggio fa questo gesto che ha un chiaro significato ed effetto, ma nella sua interiorità (ovvero, dal suo punto di vista) la situazione è normalissima. Non c'è un "passaggio di energia" tra lui e l'arma che lui può percepire, non c'è una sensazione tattile diversa, una percezione che faccia intendere che c'è un legame tra lui e il gesto. È chiaro che l'arma si illumina perché lui ha fatto quel gesto, ma da come è rappresentato sembra che sia una cosa casuale. Non si capisce neanche che utilità abbia avuto, perché possiamo presumere che se qualcuno ti corre contro e tu gli tiri una spadata in faccia lo tagli a metà senza troppi problemi – in un contesto fantasy–shonen.

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#16 » mercoledì 26 maggio 2021, 11:52

Ciao Stefano,

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Filippo,
ammetto che inizialmente l'ambientazione mi aveva intrigato e lo stesso aveva fatto il tuo stile particolare di andare spesso a capo, pensavo che avesse un qualche significato. Tuttavia sul lungo termine mi è sembrata più che altro una scelta stilistica fatta senza ponderarla troppo.


In questo caso il mio andare a capo era per diversificare chi faceva le azioni/su chi era il focus. Probabilmente hai notato particolarmente l'andare a capo per le frasi poco dettagliate risultanti corte.

Ci sono tanti, troppi elementi, come ti hanno fatto notare, che in un racconto così breve causano troppa dispersione. La gemma iniziale, il demone, la spada magica, le pietre di fuoco, la trappola, il cannibalismo. Non puoi usare tutto insieme in così poco spazio a meno di saperla gestire davvero, davvero bene. Inoltre il protagonista è molto passivo nella storia, l'unica azione che fa è abbattere il demone, per il resto si fa guidare ovunque. Per questo motivo al termine del racconto la frase "ha salvato la sua anima" mi ha fatto storcere il naso. Ha abbattuto un demone e ha salvato la vita alla donna, è vero, ma lo ha fatto perché il demone ha attaccato lui, non è che si è lanciato tra di loro in modo eroico.
Ti faccio un esempio di come avresti potuto rendere tutti questi elementi armoniosi tra loro:
Le gemme che cercano sono del materiale magico usato per forgiare le loro armi, le uniche capaci di uccidere i demoni. Gli abitanti della grotta in realtà sono tutti demoni e la scena della donna in pericolo era una trappola per attirarli (magari il demone vedendo il cavaliere, invece di attaccarlo, scappava). Ne mettevi un po' di meno nella grotta in modo che i cavalieri potessero combatterli, e per rispettare il tema potevi inserire qualche battuta di dialogo in cui dicono che non hanno mai visto demoni mutaforme, che si stanno evolvendo e che anche loro dovranno evolversi per riuscire a combatterli (evoluzione = adattamento).
Questo è solo un esempio per trovare una quadra (ho improvvisato), poi ovviamente puoi reimmaginartela come preferisci.
Riguardo l'inserimento di elementi fantasy: il gesto che fa con la spada mi ha ricordato il movimento che fa Genesis in Final Fantasy VII: Crisis Core, quando passa la mano sulla lama e questa si illumina di rosso (e poi la schianta contro la Masamune di Sephirot). Non so se l'ispirazione era quella, ma avrei preferito qualcosa di più "personale", anche perché il personaggio fa questo gesto che ha un chiaro significato ed effetto, ma nella sua interiorità (ovvero, dal suo punto di vista) la situazione è normalissima. Non c'è un "passaggio di energia" tra lui e l'arma che lui può percepire, non c'è una sensazione tattile diversa, una percezione che faccia intendere che c'è un legame tra lui e il gesto. È chiaro che l'arma si illumina perché lui ha fatto quel gesto, ma da come è rappresentato sembra che sia una cosa casuale. Non si capisce neanche che utilità abbia avuto, perché possiamo presumere che se qualcuno ti corre contro e tu gli tiri una spadata in faccia lo tagli a metà senza troppi problemi – in un contesto fantasy–shonen.


Interessante il tuo esempio e sicuramente meglio di come l'ho gestita (male) io.
Per la spada non ho purtroppo avuto l'occasione di giocare a Final Fantasy VII: Crisis Core ma sicuramente sarà stato presente anche da altre parti anche se non ricordo da cosa mi sono fatto influenzare. Anche questa scena (come moltre altre) sarebbe dovuta essere maggiormente caratterizzata per non essere una scena inutile.

Grazie del commento e a presto!

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lucaspalletti
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Re: La montagna

Messaggio#17 » giovedì 27 maggio 2021, 14:37

Ciao Filippo,
piacere di leggerti (credo sia la prima volta)!
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto nel complesso. Il tema è presente (seppur come elemento di background) e ho trovato sufficientemente buono lo stile: forse un pelino essenziale, ma non lo reputo un difetto. L'ambientazione è interessante, almeno per un malato di fantasy come me, e i presupposti per una storia intrigante c'erano tutti. Mi ero preso bene fino al combattimento col demone. Peccato però per una serie di incongruenze e forzature che demoliscono quello che poteva essere un ottimo lavoro.
Per esempio, già da inizio brano sappiamo che i protagonisti stanno seguendo una guida. E fin qui nulla di strano. Ma poi scopriamo che i protagonisti non sembrano sapere per dove o per cosa abbiano "assoldato" questa guida, che poi si tramuta in uno dei carcerieri. Un po' come dire "ehi, abbiamo preso una guida. Non sappiamo chi è o dove vogliamo andare, ma ci faremo portare ovunque voglia perchè si."
O anche la questione delle gemme un po' "buttata lì", passami il termine.
Oppure ancora il personaggio di Rose: se non approva quel che sta per accadere agli avventurieri, tanto da volerli poi liberare affermando di "voler fermare tutto", non poteva semplicemente avvisarli prima che venissero catturati? sarebbe stato probabilmente più logico e meno rischioso, anche per lei. Sembra che invece debbano essere incarcerati solo per dar modo alla narrazione di mostrare la colonia nascosta e i suoi abitanti. Non c'è un apparente motivo per il quale i protagonisti debbano volersi addentrare nella montagna.
Insomma, non voglio dilungarmi troppo con altri esempi, anche perché in questo modo sembra che io abbia apprezzato poco o nulla il brano, quando non è così, ma ci sono una serie di elementi che purtroppo non sono coerenti tra loro e affossano quello che poteva essere un racconto veramente intrigante. Ed è un peccato.
Comunque, spero di rileggerti presto!
Buona edition,
Luca

FilippoR
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Re: La montagna

Messaggio#18 » giovedì 27 maggio 2021, 16:49

Ciao Luca,
mi sa che è la prima volta, piacere!

lucaspalletti ha scritto:Ciao Filippo,
piacere di leggerti (credo sia la prima volta)!
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto nel complesso. Il tema è presente (seppur come elemento di background) e ho trovato sufficientemente buono lo stile: forse un pelino essenziale, ma non lo reputo un difetto. L'ambientazione è interessante, almeno per un malato di fantasy come me, e i presupposti per una storia intrigante c'erano tutti. Mi ero preso bene fino al combattimento col demone. Peccato però per una serie di incongruenze e forzature che demoliscono quello che poteva essere un ottimo lavoro.
Per esempio, già da inizio brano sappiamo che i protagonisti stanno seguendo una guida. E fin qui nulla di strano. Ma poi scopriamo che i protagonisti non sembrano sapere per dove o per cosa abbiano "assoldato" questa guida, che poi si tramuta in uno dei carcerieri. Un po' come dire "ehi, abbiamo preso una guida. Non sappiamo chi è o dove vogliamo andare, ma ci faremo portare ovunque voglia perchè si."

In questo caso dovevo descrivere meglio, non è una guida che hanno assoldato loro ma un membro della comunità della montagna che ha cercato degli sprovveduti (e trovati) fingendo di cercare aiuto per la sua comunità e di ricompensarli con le gemme per il loro aiuto (non chiaro dal testo).

O anche la questione delle gemme un po' "buttata lì", passami il termine.

Concordo, purtroppo.
Oppure ancora il personaggio di Rose: se non approva quel che sta per accadere agli avventurieri, tanto da volerli poi liberare affermando di "voler fermare tutto", non poteva semplicemente avvisarli prima che venissero catturati? sarebbe stato probabilmente più logico e meno rischioso, anche per lei. Sembra che invece debbano essere incarcerati solo per dar modo alla narrazione di mostrare la colonia nascosta e i suoi abitanti. Non c'è un apparente motivo per il quale i protagonisti debbano volersi addentrare nella montagna.

In questo caso Rose non li avverte prima perché ancora traumatizzata dalla perdita del compagno e ci metterà un po' a "pentirsi".

Insomma, non voglio dilungarmi troppo con altri esempi, anche perché in questo modo sembra che io abbia apprezzato poco o nulla il brano, quando non è così, ma ci sono una serie di elementi che purtroppo non sono coerenti tra loro e affossano quello che poteva essere un racconto veramente intrigante. Ed è un peccato.
Comunque, spero di rileggerti presto!
Buona edition,
Luca


Figurati, dovevo essere più chiaro e descrivere meglio il tutto.
Grazie mille e a presto!

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Re: La montagna

Messaggio#19 » domenica 30 maggio 2021, 19:22

Mi sembra la sceneggiatura di una storia tipo di quelle che leggevo da piccolo sui LANCIOSTORY di mio padre (mi sembra si chiamassero così). Tutto azione, manca un approfondimento dei personaggi con la guida che esce di scena non appena vengono intrappolati (neanche un ultimo confronto con il capo spedizione), Rose che si ravvede senza un apparente motivo e lo stesso capo spedizione ch, come ti è stato fatto notare da molti, agisce quasi come un automa, senza apparenti reazioni se non quel pensiero piuttosto ridondante considerata la situazione da cui stavano fuggendo. Il tema appare, ma non è fondante il racconto stesso. Molte criticità e questo nonostante un setting che mi è molto gradito e la pulizia del tuo stile che permette di leggere senza grossi problemi. Direi un pollice tendente verso il positivo al pelo pelo.

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