Tasse

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Fagiolo17
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Tasse

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:54

Tasse
di Luca Fagiolo


Damian mi indica una porta sulla sinistra. «L'indirizzo è questo, capo. Cezar Albescu.»
Il marciapiede è lurido di macchie scure, puzza di piscio. «Bel posticino.» Busso con le nocche e l'uscio tarlato traballa sui cardini. «Quanti ce ne deve questo?»
Damian controlla sul tablet. «Seicento.» Lo infila nella tracolla, fa un passo verso la finestra e spia oltre il vetro oscurato.
Sono le tasse di due mesi, il tizio è rimasto parecchio indietro coi pagamenti.
«Ehi,» grido. «C'è nessuno?»
La porta si apre di una spanna, sotto alla catenella tesa un bimbetto con gli occhi assonnati mi squadra.
«Chi... chi siete?» Si gratta la massa informe di capelli.
«Esatto–» Tiro una gomitata a Damian e lo zittisco.
«Dobbiamo parlare con tuo padre, ragazzo. È in casa?»
«S-sì, ma non si sente molto bene.»
«Ci vorrà solo un minuto.»
«Chi cazzo è che rompe i coglioni?» Un rantolo.
Il bambino incassa la testa tra le spalle e sparisce dalla fessura. Una sedia stride sul pavimento, passi pesanti si avvicinano. Una mano grassoccia leva la catenella e spalanca la porta.
«Che volete?» L'uomo, pallido come un cencio, ha il fiato corto. Qualcuno deve averci preceduti.
«Cezar Albescu?»
Sgrana gli occhi quando riconosce lo stemma del drago in bella mostra sulle nostre giacche. Damian lo spinge di lato ed entra in casa. Il tizio barcolla all'indietro, i quattro peli che si ritrova per barba annaspano per rimanere a galla nel collo lardoso.
Cristo, che puzza di sudore. «Potresti cambiare aria ogni tanto, Cezar» Spalanco la finestra ma la situazione non migliora di molto. L'odore dev'essere penetrato anche dentro i muri.
Con la punta del piede sposto un cartoccio di alluminio grande come un pallone da calcio e appoggio la mia borsa sul pavimento. Sotto a una poltrona sfondata una siringa sgocciola sangue. Non è un buon segno. Mi affaccio nell'altra stanza, un programma pomeridiano da falliti tiene compagnia a uno stuolo di mosche che ronzano sopra al lavabo. Sfilo un foglio da sotto i colori a matita lunghi sì e no un mignolo: una grossa faccia con la bocca spalancata e i denti aguzzi.
Scuoto la testa, mio figlio disegna le stesse cose.
«Davvero un appartamento meraviglioso, Cezar.»
«La ringrazio.» Si asciuga la fronte sudata con la manica del maglione.
«Era ironico.» Damian muove un passo e Cezar finisce col culo sulla poltrona. Deve smetterla di fare lo spaccone con i contribuenti. Siamo esattori, cazzo, non dei poco di buono.
«Damian, accompagna di là il ragazzo e fallo disegnare.»
«Sicuro di non aver bisogno di me?»
Scuoto la testa. «Non ci darà problemi.»
Cezar annuisce con gli occhi fuori dalle orbite. Quando abbiamo iniziato a incutere così tanta paura? Nessuno vorrebbe pagare le tasse, lo capisco, ma questo è davvero troppo.
Damian afferra il braccio del bambino e lo accompagna in cucina. Chiude la porta che cigola sul pavimento.
Mi volto e il grassone ha già disteso le braccia sui braccioli della poltrona. Apre e chiude i pugni. Sfilo dalla borsa il laccio emostatico e gli alzo la manica fino alla spalla. «Che disastro!» Sembra un groviera. «Certe cose bisognerebbe lasciarle fare ai professionisti.»
Infilo un guanto monouso. «Sei parecchio indebitato, eh, Cezar. Quanto te ne hanno preso?»
Alza l'indice. «Un litro.»
«Porca puttana. Sei fortunato a essere ancora in piedi.»
La porta sull'altra stanza è chiusa, Damian non può sentirmi.
Cristo Santo se gli faccio il prelievo questo tira le cuoia. E seicento millilitri sono troppi per quel ragazzino.
«Per stavolta chiudo un occhio, ma smettila con gli strozzini o saremo costretti a far pagare a tuo figlio le tasse.»
«Damian, andiamo.»
Sbuca dalla cucina. «Hai già finito?»
Apro la porta d'entrata e gli faccio cenno di uscire. Il bambino ci saluta con la mano, suo padre sbatte le palpebre. Chissà se ha capito in che guai rischia di cacciarsi.
Mi incammino verso la macchina. Damian mi ferma. «Capo, posso farti una domanda?»
Tiro fuori dalla tasca il pacchetto di Viceroy e l'accendino. «Chiedi pure.»
«Ti piace ancora questo lavoro?»
Stringo le labbra. Domanda difficile. «Insomma. Da quando il Conte Dragwyla si è risvegliato sono cambiate molte cose. Ma che ci vuoi fare, il mondo va avanti e bisogna pur lavorare.»
Ultima modifica di Fagiolo17 il martedì 18 maggio 2021, 1:00, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Tasse

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 0:59

Ciao Luca! Parametri ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Gennibo
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Re: Tasse

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 15:45

Ciao Luca, il racconto mi è piaciuto molto, hai gestito bene i personaggi e la scena, c'è poi questo tono di minaccia sottintesa, e il bambino che sbuca dalla porta al posto di Cesar è una nota che rende la scena più intrigante (povero bimbo, cosa gli succederà?).
Bello il particolare del disegno e originale la "moneta" di scambio, i 600 ml.
Dai le informazioni un po' alla volta, ma sono abilmente dosate e non è una cosa facile da fare, carina anche la nota finale che spiega tutta la situazione.
Che altro dire? Molto bravo.

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Fagiolo17
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Re: Tasse

Messaggio#4 » martedì 18 maggio 2021, 20:44

Gennibo ha scritto:Ciao Luca, il racconto mi è piaciuto molto, hai gestito bene i personaggi e la scena, c'è poi questo tono di minaccia sottintesa, e il bambino che sbuca dalla porta al posto di Cesar è una nota che rende la scena più intrigante (povero bimbo, cosa gli succederà?).
Bello il particolare del disegno e originale la "moneta" di scambio, i 600 ml.
Dai le informazioni un po' alla volta, ma sono abilmente dosate e non è una cosa facile da fare, carina anche la nota finale che spiega tutta la situazione.
Che altro dire? Molto bravo.


Ciao Isabella, grazie mille del commento.
Davvero felice ti sia piaciuto.

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GiulianoCannoletta
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Re: Tasse

Messaggio#5 » martedì 18 maggio 2021, 21:14

Ciao Luca, piacere di averti letto.
C'è poco da fare, mi piacciono sempre un sacco i tuoi racconti. Con poche pennellati ci proietti nel set, fornendoci i dettagli per vedere questa casa degradata. I pensieri del protagonista non sono mai ingombranti, ma sempre ben collocati, utili a caratterizzarlo. Il tema mi pare centrato, l'adattamento dei due scagnozzi alla nuova situazione. Il finale ben costruito nel corso della narrazione.
Bravo davvero, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Antonio Pilato
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Re: Tasse

Messaggio#6 » mercoledì 19 maggio 2021, 17:46

Ciao Luca, una bella allegoria della vita, che dire...
Ho rivisto molto del film "In time", dove la valuta non è la moneta o il sangue, come in questo racconto, bensì il tempo (il ché risulta ancora più inquietante, anche perché fa quasi il paio con la nostra realtà).
Un racconto bello, intrigante e anche satirico; ho riscontrato qualche difficoltà nel comprendere totalmente la seconda parte, ma non tanto nel concetto quanto nella semplice scrittura.
Nel complesso, un buon lavoro... grande!

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Ci_Effe
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Re: Tasse

Messaggio#7 » venerdì 21 maggio 2021, 0:17

Ciao Luca. Il tuo racconto è davvero ben scritto e ben costruito, complimenti. In particolare l’ambientazione è descritta bene, con pochi particolari riesci a renderla credibile e immersiva. Lo sviluppo della storia è completo e lascia anche una sorta di messaggio, quindi il lavoro è completo. Ti lascio giusto due note, molto personali a dire il vero. L’espressione “Sotto a una poltrona sfondata una siringa sgocciola sangue” suona un po’ strana a rileggerlo dopo aver scoperto che la moneta in questo nuovo mondo è proprio il sangue. Capisco che il padre sia un disperato, ma proprio per questo non lascerebbe mai dei “soldi” sprecati. Dà una nota di colore e funziona per coinvolgere il lettore, forse è solo eccessivo il verbo perché dà l’impressione che il sangue nella siringa non sia solo un flebile rimasuglio. Nel finale il nome è fin troppo palese, fa un effetto quasi comico, e, contraddicimi pure, ma non credo sia quello che volevi: i tuoi lettori, probabilmente, con un semplice “il Conte” avrebbero capito comunque.

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Fagiolo17
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Re: Tasse

Messaggio#8 » venerdì 21 maggio 2021, 7:44

Ci_Effe ha scritto:Ciao Luca. Il tuo racconto è davvero ben scritto e ben costruito, complimenti. In particolare l’ambientazione è descritta bene, con pochi particolari riesci a renderla credibile e immersiva. Lo sviluppo della storia è completo e lascia anche una sorta di messaggio, quindi il lavoro è completo. Ti lascio giusto due note, molto personali a dire il vero. L’espressione “Sotto a una poltrona sfondata una siringa sgocciola sangue” suona un po’ strana a rileggerlo dopo aver scoperto che la moneta in questo nuovo mondo è proprio il sangue. Capisco che il padre sia un disperato, ma proprio per questo non lascerebbe mai dei “soldi” sprecati. Dà una nota di colore e funziona per coinvolgere il lettore, forse è solo eccessivo il verbo perché dà l’impressione che il sangue nella siringa non sia solo un flebile rimasuglio. Nel finale il nome è fin troppo palese, fa un effetto quasi comico, e, contraddicimi pure, ma non credo sia quello che volevi: i tuoi lettori, probabilmente, con un semplice “il Conte” avrebbero capito comunque.


Ciao e grazie mille del commento.
Con sgocciola sangue in effetti volevo intendere che è stata usata da poco e qualche goccia continua a cadere dalla punta...
Per il finale, oltre al setting Rumeno e alla citazione del Conte volevo essere sicuro che anche chi non conosce bene Dracula riuscisse a capire il racconto. Invece che mettere il più conosciuto Conte Vlad o Conte Dracula ho quindi usato il cognome nobiliare rumeno da cui deriva il nostro italico Dracula.
Hai ragione, non volevo diventasse comico :p

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Debora D
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Re: Tasse

Messaggio#9 » venerdì 21 maggio 2021, 14:55

Ciao Luca, sono contenta di essere io a leggere e commentare questa volta.
Il tuo racconto mi è piaciuto e mi ha convinto. La tua forza sta nelle ambientazioni rudi che crei e nel modo in cui sai renderle realistiche; quando leggo i tuoi racconti, il film mentale parte e fila con pochissime sbavature.
Mi sono piaciuti molto alcuni dettagli: il bambino che spunta oltre la catenella della porta, immagine vivida ed efficace, e poi il pensiero diretto che annuncia la piccola crisi di coscienza dell’esattore.
Scuoto la testa, mio figlio disegna le stesse cose.
L’idea è sfiziosa, mi ha incuriosito e ho letto con la voglia di capire. La siringa mi ha fatto pensare alla droga, quindi depistaggio riuscito.
Anche il finale funziona, mi ha fatto fare un mezzo ghigno, però è coerente e si allaccia al tema in modo sottile, ma non forzato.

Volendo mantenere lo stile puntiglioso dei miei commenti, ti segnalo qualche sfumatura.

Sono le tasse di due mesi, il tizio è rimasto parecchio indietro coi pagamenti. → questo pensiero / spiegazione è ben congegnato, ma, visto che è collegato alla risposta di Damian, mi sembra arrivi troppo tardi. Damian è l'ultimo ad agire e il brusco pensiero diretto del pdv stona un po’, si potrebbe ovviare alla cosa con un movimento del pdv o una mezza riga descrittiva. “Mi gratto la barba. Sono le tasse...” per fare un esempio brutto.

quando riconosce lo stemma del drago in bella mostra sulle nostre giacche. → questa è un po’ a posteriori. Essendo una conclusione del pdv, poteva essere sostituito con un pensiero diretto. “Ha riconosciuto lo stemma del drago sulle nostre giacche.” L’espressione in bella mostra mi sembra formulare e poco utile.

«Era ironico.» Damian muove un passo e Cezar finisce col culo sulla poltrona. Deve smetterla di fare lo spaccone con i contribuenti. Siamo esattori, cazzo, non dei poco di buono. → Metterei il beat di movimento di Damian prima della battuta anche se comunque il nome arriva subito e si capisce chi parla. Il punto che non mi convince è il pensiero diretto del personaggio pdv che arriva subito dopo l'azione. Andare a capo per aiutare la comprensione? Non è un errore, è un interrogativo mio sull’efficacia.

«Per stavolta chiudo un occhio, ma smettila con gli strozzini o saremo costretti a far pagare a tuo figlio le tasse.»
«Damian, andiamo.»
Sbuca dalla cucina. «Hai già finito?»
→ qui c’è l’unico inconveniente vero del racconto, due battute del pdv senza beat o altro a separarle. Mi hanno confuso per un attimo.

Conclusione: grande ritmo, si legge tutto d’un fiato. Tema colto in modo molto sottile, declinazione che mi è piaciuta. Simpatico il colpo di scena che lo rende un raccontino gustoso. Ottima immersione e ottima prova!

Alla prossima e buona edizione!

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Re: Tasse

Messaggio#10 » venerdì 21 maggio 2021, 17:44

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Luca, piacere di averti letto.
C'è poco da fare, mi piacciono sempre un sacco i tuoi racconti. Con poche pennellati ci proietti nel set, fornendoci i dettagli per vedere questa casa degradata. I pensieri del protagonista non sono mai ingombranti, ma sempre ben collocati, utili a caratterizzarlo. Il tema mi pare centrato, l'adattamento dei due scagnozzi alla nuova situazione. Il finale ben costruito nel corso della narrazione.
Bravo davvero, a rileggerci presto.
Giuliano


Ciao Giuliano, grazie mille del commento e dei complimenti. Felice ti sia piaciuto!

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Re: Tasse

Messaggio#11 » venerdì 21 maggio 2021, 17:45

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Luca, una bella allegoria della vita, che dire...
Ho rivisto molto del film "In time", dove la valuta non è la moneta o il sangue, come in questo racconto, bensì il tempo (il ché risulta ancora più inquietante, anche perché fa quasi il paio con la nostra realtà).
Un racconto bello, intrigante e anche satirico; ho riscontrato qualche difficoltà nel comprendere totalmente la seconda parte, ma non tanto nel concetto quanto nella semplice scrittura.
Nel complesso, un buon lavoro... grande!


Ciao Antonio! Sempre un piacere vederti da queste parti! Grazie mille del commento!

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Re: Tasse

Messaggio#12 » venerdì 21 maggio 2021, 17:47

Debora D ha scritto:Ciao Luca, sono contenta di essere io a leggere e commentare questa volta.
Il tuo racconto mi è piaciuto e mi ha convinto. La tua forza sta nelle ambientazioni rudi che crei e nel modo in cui sai renderle realistiche; quando leggo i tuoi racconti, il film mentale parte e fila con pochissime sbavature.
Mi sono piaciuti molto alcuni dettagli: il bambino che spunta oltre la catenella della porta, immagine vivida ed efficace, e poi il pensiero diretto che annuncia la piccola crisi di coscienza dell’esattore.
Scuoto la testa, mio figlio disegna le stesse cose.
L’idea è sfiziosa, mi ha incuriosito e ho letto con la voglia di capire. La siringa mi ha fatto pensare alla droga, quindi depistaggio riuscito.
Anche il finale funziona, mi ha fatto fare un mezzo ghigno, però è coerente e si allaccia al tema in modo sottile, ma non forzato.

Volendo mantenere lo stile puntiglioso dei miei commenti, ti segnalo qualche sfumatura.

Sono le tasse di due mesi, il tizio è rimasto parecchio indietro coi pagamenti. → questo pensiero / spiegazione è ben congegnato, ma, visto che è collegato alla risposta di Damian, mi sembra arrivi troppo tardi. Damian è l'ultimo ad agire e il brusco pensiero diretto del pdv stona un po’, si potrebbe ovviare alla cosa con un movimento del pdv o una mezza riga descrittiva. “Mi gratto la barba. Sono le tasse...” per fare un esempio brutto.

quando riconosce lo stemma del drago in bella mostra sulle nostre giacche. → questa è un po’ a posteriori. Essendo una conclusione del pdv, poteva essere sostituito con un pensiero diretto. “Ha riconosciuto lo stemma del drago sulle nostre giacche.” L’espressione in bella mostra mi sembra formulare e poco utile.

«Era ironico.» Damian muove un passo e Cezar finisce col culo sulla poltrona. Deve smetterla di fare lo spaccone con i contribuenti. Siamo esattori, cazzo, non dei poco di buono. → Metterei il beat di movimento di Damian prima della battuta anche se comunque il nome arriva subito e si capisce chi parla. Il punto che non mi convince è il pensiero diretto del personaggio pdv che arriva subito dopo l'azione. Andare a capo per aiutare la comprensione? Non è un errore, è un interrogativo mio sull’efficacia.

«Per stavolta chiudo un occhio, ma smettila con gli strozzini o saremo costretti a far pagare a tuo figlio le tasse.»
«Damian, andiamo.»
Sbuca dalla cucina. «Hai già finito?»
→ qui c’è l’unico inconveniente vero del racconto, due battute del pdv senza beat o altro a separarle. Mi hanno confuso per un attimo.

Conclusione: grande ritmo, si legge tutto d’un fiato. Tema colto in modo molto sottile, declinazione che mi è piaciuta. Simpatico il colpo di scena che lo rende un raccontino gustoso. Ottima immersione e ottima prova!

Alla prossima e buona edizione!


Ciao Debora!
Mannaggia, quella doppia battuta di dialogo mi è balzata agli occhi all'1:01!
Avevo tagliato una frase perché ero stato troppo prolisso e quelle due battute sono rimaste senza il beat nel mezzo.
Grazie mille del commento super approfondito. Preziosissimo!

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Gennibo
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Re: Tasse

Messaggio#13 » sabato 22 maggio 2021, 12:40

Ciao Luca sono passata per una rilettura veloce prima della classifica e ho notato questo dettaglio:
Una sedia stride sul pavimento, passi pesanti si avvicinano.(molto bene) Una mano grassoccia leva la catenella (questa mano non possiamo vederla, visto che il PDV sta dall'altra parte della porta, e non ha ancora visto il padrone di casa) e spalanca la porta.

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Re: Tasse

Messaggio#14 » sabato 22 maggio 2021, 13:38

Gennibo ha scritto:Ciao Luca sono passata per una rilettura veloce prima della classifica e ho notato questo dettaglio:
Una sedia stride sul pavimento, passi pesanti si avvicinano.(molto bene) Una mano grassoccia leva la catenella (questa mano non possiamo vederla, visto che il PDV sta dall'altra parte della porta, e non ha ancora visto il padrone di casa) e spalanca la porta.


In realtà avevo visualizzato la catenella di casa mia, quando suono e la mia ragazza viene ad aprirmi vedo la sua mano sulla catena perché non ha bisogno di chiudere del tutto la porta per levarla.
Quindi ho immaginato il proprietario che arriva da dietro la porta, allunga la mano (il pdv nota la mano) e poi spalanca del tutto la porta.

Giulio_Marchese
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Re: Tasse

Messaggio#15 » lunedì 24 maggio 2021, 21:29

Ciao Luca.
Il tuo racconto mi è molto piaciuto, mi ha ricordato un episodio di love, death and robot visto di recente ma, senza spoiler, al contrario di quello mi è sembrato più autoconclusivo e quindi più convincente. Lo stile è buono e l'interpretazione del tema originale. L'unica cosa che non mi è piaciuta tanto è la battuta finale, serve a dare maggior contesto ma avrei preferito fosse lasciato più sul metaforico ("con le tasse ci dissanguano") il finale sembra, appunto, una battuta e mi stona un po'. Bella prova, complimenti!

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wladimiro.borchi
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Re: Tasse

Messaggio#16 » martedì 25 maggio 2021, 9:19

Ciao Luca,
appena letto. Scorre che è un piacere, lo stile è impeccabile e l'idea di fondo è strepitosa.
E adesso...
Che altro dire per arrivare ai dannati trecento caratteri per non farsi squalificare?
Boh!? Ecco, magari dico così: "non ho ancora letto gli altri, ma sicuramente questo è un buonissimo racconto che, se non verrò sorpreso altrimenti, meriterà il podio".
A rileggerci presto.
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FilippoR
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Re: Tasse

Messaggio#17 » martedì 25 maggio 2021, 13:52

Ciao Luca e piacere di leggerti,
un racconto che ha preso una piega che non mi aspettavo per quanto anticipata dal simbolo del drago (che però avevo pensato in semplice chiave fantasy e non come il simbolo di Dracula, o meglio, Dragwyla) e il pagamento delle tasse è molto coerente con l'ambientazione accennata (in questo caso non vedo negativo che sia solo accennata, vi fa da sfondo in modo credibile).
Un racconto che mi è piaciuto particolarmente (sia per il genere che per la scrittura).
Alla prossima.

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antico
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Re: Tasse

Messaggio#18 » domenica 30 maggio 2021, 11:04

Si legge bene, i personaggi sono tutti ben pennellati, la situazione è intrigante, il finale molto buono, il tema presente. Pollice su per me. Ma visto che sono un rompibip aggiungo che, mio parere, il finale poteva essere gestito diversamente perché ormai gli indizi c'erano tutti e chiudere con il Conte a mo' di sorpresa era quasi accessorio. Cosa intendo? Che ho sentito come una mancanza di qualche elemento in più di contesto e che poteva essere dato anche solo da una diversa linea di dialogo con il debitore, in quel modo equilibrando diversamente le informazioni finali, ma giungendo comunque allo stesso punto, ma con maggiore appagamento per il lettore. In ogni caso: gran bel racconto.

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