Solo se sei in forma liquida

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Davide_Mannucci
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Solo se sei in forma liquida

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 0:57

La sveglia delle 5.30 arriva improvvisa e la voglia di bestemmiare mi distrugge. È una novità alla quale faccio fatica ad abituarmi. Da quando è cominciata? Forse prima che questo tremolio prendesse il sopravvento su di me. Dio misericordioso, no, non diciamo sciocchezze. Io non nominavo il nome di Dio neanche quando ero Lolek, un promettente attore di teatro innamorato della poesia e della sua amata Polonia, figuriamoci adesso.
Se almeno le mani smettessero di tremare. Che il Diavolo marcisca all’inferno! Neanche quella maledetta pallottola in piazza San Pietro era riuscita a mettermi così al tappeto.
Di nuovo quel dannato suono a lacerarmi i timpani. Ma Cristo, Stanislaw! Non basta la suora con le campane di Radio Maria? Devi per forza trapanarmi il cervello? E spegni quella cazzo di sveglia, Stashiu!
Potessi muovere queste cose inutili chiamate gambe te la batterei in testa. Dio Onnipotente, senti come parlo!
Il diavolo mi devasta l’anima, mi ruba la vita intera e posso solo vomitare la mia natura di uomo vecchio, redento dal Cristo ma per niente abituato a questo corpo votato alla rovina. Ci si adatta solo se si è in forma liquida. Diceva così papà. Devo alzarmi, ho la bocca piena di saliva, devo liberarmi. Signore Altissimo, com’è difficile non lasciarsi andare quando ci si sveglia col viso affondato nella federa inzuppata di bava. Avevo un cane che sbavava così, a Cracovia, quando ero l’arcivescovo Karol; così mi chiamava Ginka, ogni volta che riusciva a prendere il treno per venire a trovarmi. Se mi vedesse adesso, un vecchio piscioso e brontolone, col tremore perenne, forse non mi direbbe più che sono il cattolico polacco più bello di Wadowice. Di nuovo una scossa lungo il corpo, non riesco a controllarmi. Se non arriva Stashiu mi bagnerò anche oggi. Non riuscirei ancora a sopportare l’umiliazione del puzzo di piscio e delle imprecazioni della suora travestite da litanie borbottate.
Eccoli, finalmente! Si sono ricordati di me.
Suore che inneggiano alla mia santità si raccolgono attorno al mio letto, pronte a rivestire questo involucro di carne e a renderlo presentabile. Oggi è Domenica e devo scalare la montagna.
Tre scalini e la folla mi acclamerà. Chissà se dimenticheranno la figura di merda della settimana scorsa. Cacchio, non sono riuscito a mettere due parole insieme.
Ma oggi sarà tutto diverso, entrerò nella gloria eterna, nella storia dei tre scalini.
Le suore mi guardano storte, devo aver pisciato. Coraggio sorelle, accomodatevi, rendete omaggio al degrado umano, accarezzate la sofferenza del Cristo lacerato sulla croce. Pulite il piscio del Papa e avrete la vita eterna.
***
Mi hanno lasciato qui, solo come l’ultimo dei barboni, solo come il Crocifisso tra i ladroni. La mano non ne vuole sapere di cessare la sua danza e di nuovo un rivolo di saliva mi sta scendendo dalla bocca. Stashu non si vede, deve essere andato in bagno. Sembrava non sentirsi bene alla messa. A colazione poi, era verde e deglutiva a fatica. Diavolo, non sarà contagioso il Parkinson? Oppure il segretario del Papa, a forza di trombare missionarie di ritorno all’ovile, s’è beccato di nuovo chissà cosa. Oddio, di nuovo questi pensieri satanici. Ma cosa mi fai, dannato morbo, figlio del diavolo?
Tra poco ci siamo, è il mio momento. La gente mi chiama, le voci ritmate arrivano fin qui.
Juan Paolo segundo, te quiere todo el mundo. Le lacrime scendono da sole e vanno a mischiarsi alla bava che mi segna guancia e talare bianca.
Oh, eccolo che arriva quel disgraziato! Portami a quella cazzo di finestra, Stashu e dammi la libertà. Non voglio più recitare la parte di chi prende una forma che non è la sua. Ci si adatta solo se si è in forma liquida. Papà, voglio venire da te.
Non finisco i miei pensieri e sono già al primo scalino. Essere il Papa e camminare sfidando la malattia.
Quattro possenti braccia mi portano su, ignare e noncuranti delle continue scosse che il mio inutile corpo regala.
Un passo e sono sull’ultimo scalino. Le braccia mi lasciano e la folla mi acclama.
Benedicili Padre e lascia che le mie ali si aprano alla Vita Eterna.
Sono stanco. Mi lascio andare tra le braccia delle schiere degli angeli.
Che non arriveranno mai.


Davide Mannucci

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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#2 » martedì 18 maggio 2021, 1:00

Ciao Davide! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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Sherwood
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#3 » martedì 18 maggio 2021, 22:08

Ciao Davide,
un racconto strano il tuo, che ci mostra l'altra faccia della medaglia del papa che tutti siamo abituati a conoscere come uno dei più significativi di sempre: Karol Wojtila. Avevo capito che si trattava di lui quando hai scritto della pallottola a San Pietro, ma questa è una versione esasperata, che ci mostra un uomo trasfigurato dalla malattia. Nonostante lo stile e la narrazione serrata, non posso dire di essermi appassionata al soggetto. A parte questo, ho difficoltà a identificare il tema, a meno che per adattamento non si intenda una sorta di identificazione nella malattia che spoglia l'uomo dalla "santità". Brano che dovrò rileggere in fase di valutazione, ma tanto è una cosa che faccio quasi sempre. A rileggerti, dunque.

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Davide_Mannucci
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#4 » martedì 18 maggio 2021, 22:58

Sherwood ha scritto:Ciao Davide,
un racconto strano il tuo, che ci mostra l'altra faccia della medaglia del papa che tutti siamo abituati a conoscere come uno dei più significativi di sempre: Karol Wojtila. Avevo capito che si trattava di lui quando hai scritto della pallottola a San Pietro, ma questa è una versione esasperata, che ci mostra un uomo trasfigurato dalla malattia. Nonostante lo stile e la narrazione serrata, non posso dire di essermi appassionata al soggetto. A parte questo, ho difficoltà a identificare il tema, a meno che per adattamento non si intenda una sorta di identificazione nella malattia che spoglia l'uomo dalla "santità". Brano che dovrò rileggere in fase di valutazione, ma tanto è una cosa che faccio quasi sempre. A rileggerti, dunque.


Ciao!
Grazie per il tuo commento....dispiace non averti appassionato col mio racconto. Il mio intento era creare empatia col protagonista partendo dal contrasto tra la santità dell'uomo e la sua umanissima incapacità a calarsi nel.ruolo di "uomo dei dolori".
L adattamento è ciò a cui il suo corpo devastato dal Parkinson deve arrendersi anche se con fatica e contro natura perché "ci si adatta solo se sei in forma liquida'.
Grazie ancora per per tue osservazioni :)
A presto!
Davide Mannucci

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Emiliano Maramonte
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#5 » mercoledì 19 maggio 2021, 18:30

Carissimo Davide, eccomi qui!
Mi aspettavi al varco? Non ti preoccupare, sarò clemente.
Alla fine della lettura del tuo racconto ho sentito nella mia mente un'ovazione. L'idea che sta alla base del racconto è tra le più originali lette da quando sono a MC: entrare nella testa di Giovanni Paolo II e addirittura immaginare i suoi pensieri corrotti dalle tentazioni del Maligno, è folle e attrattivo allo stesso tempo!
Ho poco da dire sullo stile, molto pulito e gradevole fino alla fine. Ho trovato un po' di ripetitività nella prima parte quando insisti sui problemi di minzione e sui guai fisici, ma poi nel paragrafo finale la situazione si blocca e il testo si avvia scorrevole alla conclusione.
Forse hai rivelato troppo presto l'identità del protagonista e questo ha stemperato un pochino la voglia di seguire avidamente le vicende. Io avrei sparato la cartuccia del colpo di scena solo nel paragrafo finale.
Concludo dicendo che sono ateo razionalista, quindi l'apparente irriverenza della figura di un papà dalla levatura epocale, non mi ha turbato più di tanto. Mi ha generato un po' di disagio il forte contrasto tra il personaggio a noi universalmente noto e i pensieri "lerci", sia pure instillati dal demonio. Questo potrebbe essere un bene: se il racconto lascia uno strascico emotivo allora, in qualche modo, ha funzionato. Ma potrebbe valere anche il contrario. Ci mediterò su in sede di elaborazione della classifica finale.
Per intanto lasciami dire: un plauso convinto per l'intuizione e per l'esecuzione, e presa d'atto di una carenza di coinvolgimento totale per i motivi che ho esposto sopra.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Sirimedho
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#6 » mercoledì 19 maggio 2021, 18:59

Buonasera Davide.

Questo racconto mi mette a disagio. Perché ipotizzare i pensieri di una persona realmente esistente quando non li si può conoscere, in particolare di una persona non solo importante ma addirittura fonte di devozione di tante persone?
In un altro commento hai riportato che volevi: «creare empatia partendo dal contrasto tra santità e incapacità di calarsi nel ruolo di “uomo dei dolori”»… ti dirò, Giovanni Paolo II non mi è mai piaciuto, ma quando insistette, da vecchio e malato, a continuare il pontificio, trovai che fosse davvero un grande gesto, di grande speranze per tutti gli anziani e malati del mondo. Per cui mi verrebbe da dire che la sua “santità” fosse proprio manifestata dall’essere, come dici tu, “uomo dei dolori”. Anche ipotizzare che avesse perso così tanto la fede al punto di pensare che gli angeli “non arriveranno mai” mi sembra una forte illazione, visto anche di chi parliamo.
Potresti obiettare che questo non ha molto a vedere con il racconto, ma onestamente non penso che rappresentare un Papa reale in modo fantasioso si possa staccare dal suo racconto. Poteva essere così se il Papa fosse stato Stanislao LXII, o qualcosa di parimenti inventato.
Dal punto di vista “tecnico” (per quanto io sia capace di commentare la tecnica, ovvero molto poco), direi che il flusso di coscienza è espresso abbastanza bene in alcune parti, del tutto fuori dal flusso in altre. Che un personaggio così malandato come lo rappresenti possa avere un meta-pensiero come «Ma oggi sarà tutto diverso, entrerò nella gloria eterna, nella storia dei tre scalini.» o «Tra poco ci siamo, è il mio momento. La gente mi chiama, le voci ritmate arrivano fin qui.» mi sembra improbabile e irrealistico.
Rispetto al tema, non mi sembra molto centrato, perché se doveva essere malati, e per di più anche incapaci, come hai detto, di esserlo, alla fine mi sembra che di adattamento ci sia ben poco.

Buon contest!

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Davide_Mannucci
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#7 » giovedì 20 maggio 2021, 10:14

Ciao Stefano, mi dispiace che ti metta a disagio ma posso capire la dinamica, dal momento che anche il tuo commento mi mette a disagio. Superati però disagi e smarrimenti, provo a risponderti.

Questo racconto mi mette a disagio. Perché ipotizzare i pensieri di una persona realmente esistente quando non li si può conoscere, in particolare di una persona non solo importante ma addirittura fonte di devozione di tante persone?


D’istinto mi verrebbe da chiederti: perché no? E la mia risposta/domanda non avrebbe niente di provocatorio ma sarebbe fondata sull’esistenza di opere letterarie ben più illustri e degne di essere citate e pubblicate nelle quali la presenza di personaggi realmente esistiti si spreca. Ed è una presenza farcita e decorata da pensieri, parole e opere totalmente inventate dall’autore. Per farti alcuni piccoli esempi, Ken Follett fa dire e fare di tutto a personaggi di una certa caratura. E succede anche a Dan Brown o a Glenn Cooper nella sua trilogia de La Biblioteca dei morti. Una cosa in cui cade anche Martin Scorsese, per andare nella fiction cinematografica, che fa addirittura copulare il realmente esistito Gesù (così almeno pare, risorto o non risorto che fosse) con la Maddalena. La lista sarebbe lunga e mi fermo qui. Però la domanda che mi faccio è: a cosa diavolo serve la letteratura, la libera espressione dell’arte, se devo fare i conti con l’ansia da censura? Io ho immaginato pensieri di Giovanni Paolo II come Stephen King li ha immaginati nel suo 22/11/63 in personaggi esistiti realmente e mi devo sentire in qualche modo in colpa nei confronti di chi era o è devoto? No, la mia natura rigetta questa cosa con tutte le sue forze, pur rispettando il tuo pensiero.

In un altro commento hai riportato che volevi: «creare empatia partendo dal contrasto tra santità e incapacità di calarsi nel ruolo di “uomo dei dolori”»… ti dirò, Giovanni Paolo II non mi è mai piaciuto, ma quando insistette, da vecchio e malato, a continuare il pontificio, trovai che fosse davvero un grande gesto, di grande speranze per tutti gli anziani e malati del mondo. Per cui mi verrebbe da dire che la sua “santità” fosse proprio manifestata dall’essere, come dici tu, “uomo dei dolori”.


Qui devo dire che forse hai capito male: “uomo dei dolori” non lo dico io ma lo dice Isaia nel canto del servo e fa riferimento al Cristo che verrà. E poi tu continui a far riferimento al Giovanni Paolo II che tutti conoscevamo attraverso i media ma io mi riferisco esclusivamente al Papa del mio racconto, quello che, con l’aiuto degli strumenti che la scrittura mi regala, da uomo e artista libero, in quel momento io e solo io immagino. Sono d’accordo sai? Il Papa fu da esempio con quel gesto, nessuno lo nega e neanche io lo faccio col mio racconto anzi, se vuoi lo confermo anche mettendo in contrasto la sua natura umana. Voglio dire, noi vediamo Giovanni Paolo II in un modo, ok. Ma perché non posso immaginare la sua natura umana che, devastata dall’umiliazione, in quel momento si ribella, soprattutto in condizioni estreme e di estrema debolezza, come quella di svegliarsi pieno di saliva e piscio? Anche Gesù, quell’ uomo dei dolori di cui il Papa è vicario sulla terra, si è ribellato nell’orto del Getsemani e sulla croce lo ha ribadito, compiendo così le scritture. E perché non può farlo il Papa? O meglio, perché non posso immaginare la sua reazione, umanissima peraltro, a un fisico che non risponde più? Il Papa è uomo e uomo malato e quando si sveglia in una pozza di piscio, la sua natura umana e debole se ne frega delle devozioni della gente perché in quel momento vede soltanto la faccia schifata della suora che gli ricorda quello che sta vivendo. Come intuisci però dal racconto , è combattuto e la sua veste di vicario di Cristo si ribella alla sua ribellione (“ma che mi fai morbo, figlio del diavolo?”). Il ribellarsi in quel momento non. toglie niente al suo impegno da Papa e come cristiano di portatore d’esempio per tutti i malati e gli anziani. Certo che la sua santità sta in quel gesto ed è rafforzata proprio dalla sua ribellione tra le mura della sua stanza. Combatte ed è massacrato dal conflitto interiore.

Anche ipotizzare che avesse perso così tanto la fede al punto di pensare che gli angeli “non arriveranno mai” mi sembra una forte illazione, visto anche di chi parliamo.


Tu la vivi come illazione e io casco dalle nuvole. Illazione? No, semplicemente io ipotizzo e scrivo. Dan Brown ipotizza Gesù che riempie il mondo di stirpi e che fa? Fa illazioni? No, fa ipotesi e scrive, liberamente da libero artista. Io, nel mio piccolo, ma molto piccolo, cerco di fare altrettanto.
La stessa Cavani nel suo San Francesco, quello con Rourke, ipotizza un uomo, e sottolineo uomo, che si incazza con Dio, che fa sesso con la neve e crea pupazzi raffiguranti la sua famiglia, quella che vorrebbe avere. Illazioni? No, arte che cerca di mandare un messaggio.

Poteva essere così se il Papa fosse stato Stanislao LXII, o qualcosa di parimenti inventato.


Certo, potevo chiamarlo pure Pluto CXII o Pippo II ma davvero esistono censure così forti? Allora tutta la fiction, che si tratti di scrittura o cinema o musica o di qualsivoglia espressione artistica, va in qualche modo rivista, perché non è solo il Mannucci ad aver leso figure realmente esistite.

Che un personaggio così malandato come lo rappresenti possa avere un meta-pensiero come «Ma oggi sarà tutto diverso, entrerò nella gloria eterna, nella storia dei tre scalini.» o «Tra poco ci siamo, è il mio momento. La gente mi chiama, le voci ritmate arrivano fin qui.» mi sembra improbabile e irrealistico.


Questo davvero non lo capisco. Sto ipotizzando i deliri di un uomo, deliri che sono comunque il frutto della sua volontà di uomo di Dio di andare oltre la malattia, frutti però inquinati dalle conseguenze della malattia che vanno ad annebbiare la lucidità e la volontà. Scusa ma un uomo in carrozzina che aspetta di essere accompagnato alla finestra, non può sentire la folla che lo acclama?


Rispetto al tema, non mi sembra molto centrato, perché se doveva essere malati, e per di più anche incapaci, come hai detto, di esserlo, alla fine mi sembra che di adattamento ci sia ben poco.


Per quanto riguarda il tema credo sia centrato. Non si parlava di adattamento in senso prettamente positivo, cioè in un’unica direzione. Il tema poteva anche essere declinato verso un’impossibilità di aderire totalmente all’adattamento. Nei conflitti esterni e interiori del mio Papa (e sottolineo mio) c’è l’adattamento, anche quando non lo si può completamente soddisfare.


Buona Edition a te!
Davide Mannucci

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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#8 » giovedì 20 maggio 2021, 12:43

DavideMannucci ha scritto:Però la domanda che mi faccio è: a cosa diavolo serve la letteratura, la libera espressione dell’arte, se devo fare i conti con l’ansia da censura?


Poiché non ho mai invocato la censura, penso che tu possa serenamente evitarti quello stress. Il mio commento è relativo all'opportunità di far dire e pensare cose a persone se non viventi, morte comunque da poco, che senz'altro non sappiamo se corrispondono nemmeno vagamente a verità. Ti faccio un esempio: se scrivi qualcosa su Madre Teresa di Calcutta in cui riporti un suo momento di mancanza di fede, lo faresti sulla base di una sua testimonianza e non su un arbitrio assoluto. Quando c'è arbitrio assoluto, trovo, personalmente, del tutto inappropriato lasciare un nome legato ad un'invenzione.
Immagino non ti sarà sfuggita la discussione sul serial su Leonardo, dove è palese che molte cose sono totalmente fuori non solo dalla storia ma che anche cozzano con quello che si sa dell'inventore e artista. Gli autori si sono giustificati, tramite una delle attrici, dicendo che non si poteva fare una rottura di palle. Per me va bene tutto, ma mi sembra appropriazione di un brand, in questo caso quello di Leonardo.
Tra l'altro, più si sta sul recente più la cosa cambia. Immagina se io scrivessi un racconto in cui dico che Davide Mannucci, colui che scrive su Minuti Contati, pensa questo quello e quell'altro, del tutto diverso da quello che realmente tu pensi. Immagino che il rischio di una querela sia molto alto.

DavideMannucci ha scritto:E poi tu continui a far riferimento al Giovanni Paolo II che tutti conoscevamo attraverso i media ma io mi riferisco esclusivamente al Papa del mio racconto, quello che, con l’aiuto degli strumenti che la scrittura mi regala, da uomo e artista libero, in quel momento io e solo io immagino.


Se lo chiami Giovanni Paolo II, riportando una cosa sua reale, la malattia, come faccio a capire che quello è "un'altro" Giovanni Paolo II? Da uomo e artista libero puoi dire (quasi) tutto quello che vuoi, ma non potrai negare che per chi legge non è facile capire la distinzione.

Non è che ritenga che non si possa scrivere avendo come protagonisti dei personaggi storici ma lo si dovrebbe fare con rispetto storico. Visto che non mi sto appellando alla censura, mi sento libero di gradire o non gradire, sulla base della mia personale valutazione, se questo è stato fatto o meno. E su quella base, non sulla base di una acritica accettazione di qualunque cosa leggo, decidere non solo se la trovo "artisticamente" valida, ma anche "valida" dal punto di vista della mia morale. Non per questo andrò in libreria a bruciare i tuoi libri né invocherò il censore che rimuova il tuo racconto dal web. Ma non tutto quello che si pubblica è neutro e, per quanto non possa interessarti, non tutto quello che scriverai sarà ben accetto da tutti - e quello non vale solo per te, ma vale per noi tutti.

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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#9 » giovedì 20 maggio 2021, 12:54

Io accetto se non gradisci ma non se mi dici quello che posso o non posso scrivere. Ripeto:se Scorsese fa accoppiare Gesù...io mi sento libero di immaginare il pensiero del Papa. Rispetto storico? Tutti i romanzi storici lo hanno o sono romanzati? Credo che io e te abbiamo una visione diversa dell’espressione libera nell’arte. In realtà tu puoi pure scrivere di Davide Mannucci e farmi dire che mi piacciono le locuste impanate. Se è funzionale a un messaggio e non c’è diffamazione non vedo perché ti debba querelare...posso solo farti notare che le locuste non sono di mio gradimento.
Non l’avrai evocata ma ne hai dato l’impressione.
Ribadisco che non è un problema di non accettare una critica ma di difendere la mia libera espressione anche in base ad esempi noti di autori noti.
Detto questo tutto è relativo.... Dipende da come la vedi.
Davide Mannucci

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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#10 » giovedì 20 maggio 2021, 14:37

Va benissimo, mi inchino di fronte al fatto che Dan Brown scrive di quello che vuole come vuole. Ho appena ordinato su Amazon un suo poster, così da penetrare meglio questa verità.

Comunque non ti ho mai detto quel che devi scrivere e quello che no, ma ti ho solo manifestato il mio disagio quale lettore. Libero di fare come vuoi, ma evita di aggredire chi ti commenta, come se ti stesse togliendo la penna, o il computer, dalle mani, perché ti assicuro che non è così. Tu sei libero di far dire a un personaggio di nome Giovanni Paolo II quel che vuoi, io sono libero di pensare quello che voglio del tuo racconto.

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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#11 » giovedì 20 maggio 2021, 14:52

A parte il fatto che hai un concetto di aggressione tutto personale... Io non ti ho aggredito per niente. Se l'avessi messa su questo piano non sarebbe nata nessuna discussione. Ma ti assicuro che nel tuo primo commento c'era una sorta di "non si dice e non si fa"
Non sono uno che replica sai? Se lho fatto è perché mi urta questo tuo dire quello che è opportuno o adeguato e quello che non lo è.
Ripeto, adesso ti sei posto in toni che se fossero stati quelli sin dall'inizio non avrei ribattuto. Vedi bene che a Sherwood è piaciuto lo stile e non il.soggetto e io mica ho obiettato....ci sta...
Quindi non farmi passare per uno che aggredisce o non accetta critiche. Anche perché ormai sono qui da un po' e possono confermare in molti che le critiche le accetto eccome...e sono tutt'altro che un "aggressore"
Detto questo credo proprio di non essere stato aggressivo e se lo sono stato mi scuso.
Sembravano diktat e mi sono difeso.
Ci siamo chiariti....amen
In conclusione, credo che passerò in laboratorio e cambierò il nome del Papa in Aristide VII :)
A presro
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MatteoMantoani
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#12 » giovedì 20 maggio 2021, 18:45

Ciao Davide,

ho terminato il mio giro di commenti obbligati e, come faccio spesso, ho iniziato a rompere le scatole qua e là. Ho letto il tuo racconto e, date anche le interessanti discussioni che sono emerse a seguito dei commenti che ti sono stati proposti, ho pensato di aggiungere anche una mia personale visione, solo per darti la possibilità di avere un commento in più che spero possa aiutarti a migliorare nella passione che abbiamo in comune.

Prima premessa: tutto quello che sto per dire riguarda una mia personale lettura del tuo racconto, che può non necessariamente rispecchiare l’opinione di un pubblico vasto.
Per cominciare: ho letto il racconto di Giacomo Puca di quest’edizione, che offre a sua volta una satira/dissertazione su temi religiosi. Io discuto sempre di questi temi con più razionalità e distacco possibile, quindi so di essere libero da preconcetti nel commentare il tuo racconto. Sia chiaro che la figura di Wojtyla mi ha sempre suscitato un profondo rispetto, ma ciò non mi ha impedito di ridere alle innumerevoli caricature e barzellette che circolavano su di lui quando era in vita (adesso non circola più niente del genere, chissà perché… ma questa è appunto un’altra storia).
Sia tu che Giacomo avete avuto il grande coraggio di introdurvi volontariamente in un campo minato, data la delicatezza dei temi legati alla religione e alla pletora di reazioni che possono causare in un ambiente aperto come quello di Minuti Contati.

Arriviamo al tuo racconto: mi è piaciuto? Sì e no. Sì per il tema trattato (esplorare l’umanità di un uomo che siamo abituati a pensare come un santo), ma no per come hai reso i suoi pensieri. Sia chiaro: non mi disturba associare pensieri sconci a un uomo come lui, sono anzi sicuro che ci siano state volte in cui, in cuor suo, abbia avuto sensazioni che se espresse con sincerità avrebbero suscitato non poco sdegno (era umano, lo siamo tutti), ma il problema sta qui: i pensieri del tuo Papa, sono più che altro i pensieri di un uomo ordinario calati dentro di lui. Un uomo ordinario si alza al mattino con la voglia di tirare giù i santi dal paradiso perché non ha voglia di iniziare la giornata, un uomo ordinario si riferisce spesso e volentieri alla minzione coi termini di “pisciare” eccetera, un uomo ordinario se vede un prete pensa agli adulti che lo chiamano “padre” e ai bambini che lo chiamano “zio”... Il problema penso sia appunto questo registro, che non si addice alla figura dell’uomo che ho sempre percepito come distante anni luce dalla mai concezione di vita, tanto che calarlo nella mia realtà mettendogli in testa dei pensieri che possono benissimo essere usciti dalla mia testa, mi mette subito in difficoltà.
Altro problema che secondo me genera un po’ di confusione, è che non capisco che tipo di racconto hai voluto scrivere. Se fosse un racconto interamente ironico, allora non ci sarebbero problemi, riderei come tutte le volte che mi hanno raccontato le barzellette su Giovanni Paolo II, ma qui si ha invece l’impressione che tu avessi invece voluto dare una visione plausibile della sua vera sua natura. Ma proprio perché questo flusso di coscienza assomiglia troppo a quello che potrei avere io nei panni del papa malato, non lo sento affatto realistico.
Forse avresti potuto mettere il registro ordinario più in sordina, rendendolo appena accennato, magari in contrapposizione a qualche battuta di dialogo più da “papa”:

- Perdoni santità il ritardo, non trovavo più il suo pitale.
Come no, lo cercavi sotto le vesti di suor Maria: - certo, figliolo, non preoccuparti.

Anche così suona strano. Forse l’immagine che abbiamo di Wojtyla è troppo radicata in noi, per riuscire a farla scendere dal suo “piedistallo”. Per contro, la satira su Cristo non mi causa così tanti problemi perché non è un personaggio che sento reale quanto Giovanni Paolo II. Se penso a Cristo mi viene in mente il film di Zeffirelli, ma per lo più lo ritengo un'entità astratta (parlo di me, credenti non lapidatemi) e quindi scherzarci sopra non mi fa proprio né caldo né freddo, tanto che se avessi messo tutti questi pensieri in testa a Cristo probabilmente non avresti suscitato in me tutta questa crisi.
Ma Wojtyla è, nella nostra mente, molto più reale di Cristo, tanto che di lui abbiamo un'idea molto più chiara, che è molto difficile destrutturare.
Insomma, quello che hai cercato di fare è difficilissimo. Non saprei, è anche difficile darti qualche consiglio al di là di un wall of text sconnesso come quello che ho appena scritto. Spero che comunque il mio punto di vista possa esserti utile, e sia chiaro: tanto di cappello per il coraggio che hai dimostrato.

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Giovanni Attanasio
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#13 » venerdì 21 maggio 2021, 9:58

Ti giuro che fin quando non hai nominato il nome del papa avevo dubbi; pensavo si parlasse di un attore che vestiva vari panni e che poi si è ammalato gravemente e soffre. Forse tutti i riferimenti religiosi avrebbero dovuto dirmi qualcosa, ma io e la chiesa non abbiamo mai camminato lungo la stessa strada.
A livello stilistico ho percepito un paio di ripetizioni e qualche ridondanza, forse a voler troppo caricare su questa malattia. Avrei dato al papa, visto che di papa si tratta, un linguaggio più “pacato”, ma è un’opinione mia.
Te lo dico in onestà, visto il soggetto della storia: a me frega zero, quindi la posizione in classifica non è collegata al soggetto, ma a ciò che io apprezzo come individuo e lettore + qualche spruzzata di valore tecnico.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Davide_Mannucci
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#14 » venerdì 21 maggio 2021, 10:11

ho terminato il mio giro di commenti obbligati e, come faccio spesso, ho iniziato a rompere le scatole qua e là. Ho letto il tuo racconto e, date anche le interessanti discussioni che sono emerse a seguito dei commenti che ti sono stati proposti, ho pensato di aggiungere anche una mia personale visione, solo per darti la possibilità di avere un commento in più che spero possa aiutarti a migliorare nella passione che abbiamo in comune.


Ciao Matteo, innanzitutto ti ringrazio per essere venuto a commentarmi. Poi devo dire che ho trovato il tuo commento davvero prezioso e molto utile.
Non mi dilungo nei dettagli perché questo racconto mi è già venuto a noia a forza di parlarne :DD
Dico soltanto che, proprio perché volevo esplorare l’umanità dell’uomo Giovanni Paolo II, sono venuti fuori termini da uomo ordinario, malato tra l’altro. Però mi rendo conto di aver avuto un coraggio da leone a osare toccare un personaggio così radicato nella mente e nel cuore della gente. Peraltro io sono credente e praticante e sono legato alla figura di Giovanni Paolo II, con cui ho avuto la fortuna di entrare in stretto contatto (e no....non ha mai usato espressioni del tipo “scusa ma ora mi scappa di pisciare” ahaha). Quindi non c’era nessuna volontà dissacrante da parte mia, anzi. Ho provato ad immaginarmi l’uomo devastato dalla malattia e vessato dalla tentazione del Maligno e ho pensato “che cosa sarebbe successo se?”. Mi rendo conto di aver toccato argomento e personaggio alquanto delicati e quindi accetto che possa o non possa essere di gradimento per qualcuno. Cambierei il nome del Papa a posteriori? No, lo rifarei perché credo che ogni esperienza su MC, anche laddove si verificano attriti o animate discussioni, sempre restando nel rispetto e nel clima pacifico e di arricchimento reciproco del Contest, sia fonte di crescita artistica. Il mio stile sta migliorando proprio grazie a commenti come il tuo o come quelli dello stesso Stefano, a cui è sembrato lo avessi aggredito, ma che mi ha aiutato e anche lui finisce nel mio ormai famoso e noioso zainetto dei consigli preziosi. Non mi piacciono i paletti e le restrizioni, tutto qua, ma tutto comunque aiuta a crescere. Quindi, grazie a chiunque ha letto il racconto e a chi ha da dire qualcosa, positiva o negativa che sia... Stavo pensando di mandare il racconto all’ufficio stampa del Vaticano per vedere l’effetto che fa...ma mi sa che in tal caso devo seguire il consiglio di Stefano e chiamarlo Stanislao LVII :DD
Grazie mille Matteo
A presto
Davide Mannucci

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Pretorian
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#15 » venerdì 21 maggio 2021, 20:26

Ciao Davide e piacere di leggerti. Dunque, sul tuo racconto ho un'opinione contrastante. Da un lato ho apprezzato il tuo tentativo di descrivere la psicologia fragile e sofferente di un uomo devastato dal dolore e umiliato dalla sua malattia. Anche il fatto che sia costantemente tentato alla bestemmia e al pensiero "maligno" è un risvolto interessante, perché aggiunge sia profondità al suo dolore, sia al suo legame con il sacro e con la personalità effettiva di Papa Giovanni Paolo II.
Allo stesso tempo, ammetto di non essere per nulla un amante del flusso di pensiero continuo e il tutto mi ha dato un'idea di confusione, soprattutto a livello temporale. Tutto sembra concentrato in un periodo di tempo limitato, ma non si riesce bene a percepire quando. Nel senso, si parte dalla sveglia e fino a quando si arriva? Sembra che tu stia facendo riferimento a un momento particolare della vita del papa (forse il giorno in cui non fu più in grado di parlare?) ma non si afferra bene quale sia questo momento ed è una cosa strana, cosnideranto che il racconto fa rifeimenti molto precisi a vari momenti della vita di Woitila. Non mi sento di contestarti fino in fondo questa cosa, perché è evidente che si tratta di una scelta stilistica, più che di un errore, però ti confermo che la cosa non mi faccia impazzire.

Alla prossima!

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Giacomo Puca
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#16 » sabato 22 maggio 2021, 1:44

Ciao Davide, eccomi a commentare.

Tema
Il tema c'è, declinato come l'incapacità di adattarsi al corpo che ci abbandona. Se posso permettermi un piccolo consiglio: dal momento che riecheggia la frase Ci si adatta solo se si è in forma liquida mi sarei aspettato una chiusa che desse maggior senso a queste parole. Chessò (giusto per farmi capire) invece di: Sono stanco. Mi lascio andare tra le braccia delle schiere degli angeli; qualcosa tipo: Sono stremato, i muscoli cedono e mi lascio andare come acqua tra le braccia di schiere di angeli, finalmente in forma liquida.

Trama
Secondo me la rivelazione dell'identità del narratore arriva troppo presto. Mi sarebbe piaciuto farmi ingannare, immaginare un generico vecchio malato che si impegna a non bestemmiare e mantenere un certo contegno e poi nel finale - bang!- colpo di scena: il narratore è papa GPII.

Stile
Il flusso di coscienza è una roba complicata da usare, e ammetto che in diversi punti non ci si percepisce calati nel personaggio.
Per esempio [...] e la voglia di bestemmiare mi distrugge.
La voglia di bestemmiare che mi distrugge non mi sembra un pensiero, ma una sorta di "etichetta" messa al posto del pensiero che ha effettivamente avuto luogo.

Inoltre mi sentirei di consigliarti l'introduzione di qualche "oggetto di scena". Far percepire i pensieri e i desideri di un personaggio attraverso le azioni è sempre più potente che farli esprimere direttamente al narratore. Per esempio un bicchiere d'acqua che il papa prova a bere una, due, tre volte ma il tremore glielo impedisce e lui allora lo scaraventa via stizzito. Senza una parola o un pensiero avremmo percepito tutta la frustrazione di essere in un corpo che non ci appartiene più.

Conclusioni.
Coraggio e originalità sono gli elementi cardine del tuo racconto. Personalmente amo la narrativa che tratta tabù e argomenti trasgressivi quindi non ho avuto particolari problemi col tuo racconto. A molti darà fastidio ma giusto così. Per quanto mi riguarda un testo che contenutisticamente lasci indifferente è il peggior testo che si possa scrivere.

A rileggerci.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Antonio Pilato
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#17 » mercoledì 26 maggio 2021, 9:42

Ciao Davide, ho letto il tuo racconto.
Da estimatore di Papa Giovanni Paolo II, debbo dirti che ho ammirato tantissimo l'ironia grottesca e quasi roccambolesca con cui tale personaggio risulta stereotipato: una caricatura di carne che avanza verso le consuetudini che non riesce più a tollerare.
Non me ne voglia qualcuno, qualche commento più in alto, ma Giovanni Paolo II è stato umano anche lui.
Carino anche il modo in cui hai rispettato del tema, un modo pressante... quasi "soffocante".

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Laura Brunelli
Messaggi: 194

Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#18 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:23

Ciao Davide,
Mi spiace, ma il tuo racconto non mi ha convinta del tutto. Trovo sicuramente originale l’idea e non ho alcun problema in merito al modo in cui hai trattato il personaggio. Al contrario trovo interessante la contrapposizione tra aspetto pubblico e privato, che fa risaltare gli effetti devastanti della malattia sull’uomo.
Però in alcuni punti mi sembra si perda un po’ la coerenza. Mi spiego. Dopo aver affermato che “Non riuscirei ancora a sopportare l’umiliazione del puzzo di piscio e delle imprecazioni della suora travestite da litanie borbottate”, poi, otto righe più sotto, cambia completamente atteggiamento, buttando lì un piatto “devo aver pisciato”.
Allo stesso modo, non mi convince il “Cacchio”, buttato lì tra una imprecazione e l’altra. Penso che sarebbe stato meglio, come hai fatto in altre parti del racconto, distinguere nettamente i momenti in cui il personaggio sfoga la propria frustrazione, con imprecazioni non trattenute, e quelli in cui si esprime il proprio biasimo per come la malattia lo ha trasformato.
Ho apprezzato molto lo stile, i pensieri del protagonista sono ben gestiti e, a parte le incongruenze che ho descritto sopra, trovo che il brano sia ben scritto.

Giudizio: Sebbene l’idea sia originale e interessante, questo racconto non mi ha convinto del tutto. All’inizio ben equilibrato e credibile, nella parte centrale perde un po’ di coerenza. Peccato per le incongruenze, perché il brano è molto ben scritto, buoni i dettagli e le divagazioni del personaggio, che sono sempre coerenti con i suoi pensieri.

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Davide_Mannucci
Messaggi: 434

Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#19 » mercoledì 26 maggio 2021, 10:57

Ciao Laura, piacere di conoscerti!
Il tuo commento è uno dei più utili, coerenti e mirati. Grazie davvero! Mi rendo conto di alcune incoerenze. Purtroppo avrei avuto bisogno di più tempo; alle 23 avevo deciso di non partecipare vista la piega che aveva preso la fine di una giornata non facile. Poi a mezzanotte è arrivata l’idea e sono partite le dita sulla tastiera. Rileggndolo e leggendo i commenti capisco che una revisione avrebbe decisamente migliorato tutto. Il tuo commento però è davvero utile e soprattutto giusto. Amo Minuti Contati proprio per questo e lo stile che hai apprezzato (grazie!) è migliorato proprio grazie a una palestra così utile e a commenti come il tuo!
Grazie ancora....io di solito ho uno zainetto dove ci metto i consigli preziosi...ecco...ci finisci pure tu!
A presto
Davide Mannucci

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Mario Mazzafoglie
Messaggi: 201

Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#20 » mercoledì 26 maggio 2021, 23:11

Ciao Davide, un piacere leggerti.
Ti faccio i complimenti per questo tuo racconto. Il tema è centrato, in maniera originale e anche coraggiosa, visto che si va a toccare figure intoccabili nel nostro mondo.
Stilisticamente anche, nulla da dire, anzi. Molto crudo e diretto, come era giusto se si voleva affrontare il tema in questa maniera.
La nota negativa, secondo me, è l'incipit. Vuole sembrare un pensiero del protagonista e in effetti lo è. Però costruendo tutto meglio avresti evitato quella sensazione che ho provato, come se il protagonista più che pensare sembrasse si rivolgesse proprio al lettore per spiegargli tutto il contesto e introdurlo nella storia.
Buona prova nel complesso.
Alla prossima.

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antico
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Re: Solo se sei in forma liquida

Messaggio#21 » domenica 30 maggio 2021, 21:57

Premesso che sono totalmente d'accordo con l'intervento di Matteo, provo ad aggiungere un mio contributo. Sai che c'è? Che forse hai calcato troppo la mano sulle parolaccio e, almeno all'inizio, sembra quasi una parodia. Il misunderstanting si risolve subito, ma non mi sembra che tu riesca a dare un tono preciso al tutto, nel senso che non viene fuori con chiarezza se sia rabbia quella che parla (o vorrebbe) o stanchezza o cos'altro ancora o una commistione del tutto. E questa confusione si impadronisce anche del suo ruolo perché l'obbiettivo è raggiungere quel balconcino, ma cosa è davvero lui per tutta quella gente e cosa percepisce di essere lui stesso. Benissimo che hai cercato di calarti nei panni di un uomo di tale caratura, ma gli hai fornito un filtro, mio parere, basso, al netto di quelle che sono state le esperienze di una vita così lontana dalle nostre. Il risultato finale può offendere come no e quello ha importanza relativa, ma il vero problema, sempre IMHO, è che l'immersione nel personaggio non mi sembra riuscita e ho percepito la mancanza di qualcosa. Detto questo, il tema è presente e mi attesto su un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo brillante.

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