Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 2:00

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BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION EDITION, LA NONA E ULTIMA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 153° ALL TIME!

Questo è il gruppo CLIMA della ALL STARS EDITION con SARA BILOTTI, SCILLA BONFIGLIOLI, ANDREA VISCUSI, MASSIMILIANO ENRICO, SARA SIMONI e ORIANA RAMUNNO come guest stars.

Gli autori del gruppo CLIMA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SCENEGGIATURA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DARWIN.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CLIMA:

Occhi bassi e ubbidire, di Wladimiro Borchi, ore 23.44, 4132 caratteri
Studiare al Prato, di Debora Dolci, ore 00.59, 4096 caratteri
Il cuore della foresta, di Giuliano Cannoletta, ore 23.55, 4223 caratteri
L’edera, di Isabella Valerio, ore 00.36, 3279 caratteri
Gita sulla terra, di Giulio Marchese, ore 00.08, 4227 caratteri
L’ospite, di Antonio Pilato, ore 22.40, 3085 caratteri
La montagna, di Filippo Rubulotta, ore 00.53, 4150 caratteri
Lo specchio, di Macmac, ore 00.22, 4150 caratteri
I bubbi, di Ci Effe, ore 00.46, 4221 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo SCENEGGIATURA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SCENEGGIATURA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SCENEGGIATURA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ALL STARS EDITION EDITION A TUTTI!



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Michael Dag
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 20 maggio 2021, 19:25

1- Lo specchio, di Macmac,
2- Gita sulla terra, di Giulio Marchese,
3- L’edera, di Isabella Valerio,
4- Il cuore della foresta, di Giuliano Cannoletta
5- L’ospite, di Antonio Pilato,
6- I bubbi, di Ci Effe,
7- Occhi bassi e ubbidire, di Wladimiro Borchi,
8- La montagna, di Filippo Rubulotta,
9- Studiare al Prato, di Debora Dolci,

Lo specchio, di Macmac,
un ottimo lavoro, angosciate e opprimente. Traspare bene la sofferenza della protagonista, La decadenza del suo aspetto e la morbosità della relazione.
Finale crudo che non mi aspettavo.
Un appunto: quando parli della "busta" non avevo capito si trattasse di una lettera per marco, ho pensato alla busta nella quale teneva la pistola. Ho dovuto rileggere, ma forse ero distratto io.


Gita sulla terra, di Giulio Marchese,
hahaha! Bello! Surreale, simpatico, con un finale decisamente inaspettato. Anche lo stile è buono e il messaggio di fondo è una sorta di vendetta del karma. Tema declinato in maniera originale. Bravo giulio!
personalmente, ho trovato il senso di accondiscendenza reso molto bene.


L’edera, di Isabella Valerio,
La cosa che più ho apprezzato dei racconto è la naturalezza con cui la protagonista si vive la cosa. Mi ha spiazzato. C'è un'infestazione planetaria di piante carnivore e lei tranquillissima se ne tiene una in casa. anzi, le piace pure, la suo nuova condizione. Mi sembra che sia scivolata nella follia (ha un cadavere in camera da letto!) ma "chemmefrga sto bene"
Solo i dialoghi li ho trovati un po' forzosi, troppe virgole, elenchi, concetti ripetuti, cose che allungano il brodo per nulla, hai capito cosa intendo, si?




Il cuore della foresta, di Giuliano Cannoletta
L'unico difetto che ho trovato è il finale che non è chiarissimo e ho dovuto rileggerlo bene per capire. Alla prima lettura non mi era chiaro se donovan lo mangia, oppure lo immobilizza per farlo mangiare alla …cosa…
il racconto è ben costruito anche se avrei approfondito la storia del meteorite.
buono lo stile e i dialoghi.
Buona la semina delle zanzare che non mordono donovan, mette subito un qualcosa di sospetto ma non troppo.

L’ospite, di Antonio Pilato,
ci ho messo un po' a capire il tutto.
una volta terminata la lettura sono rimasto soddisfatto, ma è stato impegnativo al primo giro.
personalmente mi piacciono le storie che "costringono" a una seconda lettura, quidi ho appezzato.
se devo essere onesto, ho trovato il tuo stile un po' pesante. Scelta delle parole azzeccatissima sempre, ma troppi aggettivi e concetti ridondanti.
mi sfugge l'attinenza col tema.

I bubbi, di Ci Effe,
un atmosfera surreale e due personaggi piacevoli con cui è facile empatizzare.
Lo stile però non mi ha entusiasmato. Saltelli da un tono ironico condito dai commenti dell'autore (cosa assolutamente lecita col narratore onnisciente e in un racconto comico) da momenti di immersione nei protagonisti oppure in spiegoni seriosi.
anche il finale è strano…il mondo sta per finire e pensi alla promozione? Ho capito il messaggio che volevi mandare, ovvero che la gente pur di non affrontare la realtà nega anche le cose più grosse che capitano davanti agli occhi.
credo che il limite di caratteri ti ha penalizzato molto.

Occhi bassi e ubbidire, di Wladimiro Borchi,
ciao vlad.
Un narrato ottimo come sempre con elementi contrastanti che tengono viva l'attenzione. Tema centratissimo, ovviamente.
Difetto che penalizza: succede troppo in fretta. Nelle ultime cinque righe si stravolge il tutto. Perché Jacob, che ha sempre abbassato la testa, all'improvviso cambia atteggiamento? Per amore di Miriam? Non mi torna tanto.
Piccolo dettaglio inutile: DAVANTI ai forni? Credo che sia una zona molto trafficata, magari si potrebbero incontrare in qualche posto piu nascosto. Ma questo è un dettaglio irrilevante.


La montagna, di Filippo Rubulotta,
È sempre un dispiacere dare giudizi negativi ma purtroppo a qualcuno tocca. Il racconto non mi ha preso, mi è sembrato asettico e distaccato. Nella scena dove il tipo muore nessuna batte ciglio. Il protagonista ammazza un demone e lo racconti come nulla fosse.
anche il finale, non si capisce perché la tizia ha dovuto restare dentro (possiamo immaginarlo certo, ma non è la stessa cosa)
il tema mi sembra un po forzato.
Ti devo riconoscere un ottimo uso dei dialoghi e della prosa in generale. Fluida e scorrevole, non mi sono mai fermato neanche in prima lettura

Studiare al Prato, di Debora Dolci,
ciao debora.
Mi dispiace doverti tarpare le ali, ma il tuo racconto mi ha lasciato parecchio perplesso. Non ho trovato nulla di esaltante e nemmeno empatia col protagonista.
lo stile è decisamente buono, una 1persona davvero ben gestita però la storia in se non mi ha trasmesso nulla.
solo la scena del rasta mi è sembrata quel tocco di colore, ma nulla più.
anche il tema mi pare un po preso per i capelli.

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 23 maggio 2021, 11:02

Occhi bassi e ubbidire
Lo stile, questa volta raccontato e dilazionato in un lasso di tempo abbastanza lungo, funziona. Sei bravo nel gestirlo e nel dare i giusti ritmi alla storia.
Eppure c'è qualcosa che non mi convince del tutto: la scelta del protagonista. Descrivi un personaggio "campagnolo", rozzo ma maledettamente bravo nel nascondere le proprie emozioni, tanto che riesce a guadagnarsi un posto privilegiato nel campo.
Il problema è che il protagonista sembra nascondere le sue emozioni anche a noi lettori. Appare freddo, distaccato da quello che succede. Probabilmente finge, anzi è sicuramente così, ma visto che l'inganno viene perpetrato anche a noi, non riusciamo ad affezionarci o anche a provare la minima empatia verso di lui.
Ne consegue che l'intero racconto risulta cinico, distaccato, come se stessimo assistendo a una sequenza di scene terribili ma nel mentre ci venisse detto "è tutto finto, non è vero niente".
Non so, credo che il racconto sia giusto, ma con il protagonista sbagliato. Sicuramente sei stato penalizzato dallo spazio disponibile, un po' di emozione in più non avrebbe guastato.

Studiare al Prato
Il tuo racconto mi ha convinto. Descrivi una scena comune, molto da teen drama, ma prendendo il punto di vista giusto e ottenendo un ottimo risultato.
Il tema Adattamento ben si sposa con il carattere timido del protagonista, che riesci a legare in maniera ottimale agli studi che sta per svolgere.
Insomma, ottimi legami, ottime chiavi di lettura, trama non originalissima ma scritta in maniera pressoché perfetta, tanto da farmela apprezzare. Ti ho già detto una volta che la tua scrittura è talmente vivida da farmi percepire colori e sensazioni, come se mi trovassi proprio lì con i protagonisti, e questo racconto non fa che confermarlo.
Una sola nota: si scrive "dread" :)

Il cuore della foresta
Allora, ammetto che alla prima lettura questo racconto non mi aveva entusiasmato, complice forse un'analisi un po' superficiale. Per fortuna che rileggo sempre i racconti a distanza di qualche giorno prima di commentarli, perché alla seconda ne ho saputo trovare i pregi.
Il mostrato è eccellente. fai buon utilizzo anche delle sensazioni olfattive oltre che quelle visive, sapendo dare poche pennellate ma sui tratti giusti.
I dialoghi, per quanto mi riguarda, funzionano. Il fatto che il protagonista sia un professore alla scoperta di un nuovo ecosistema rende gradevoli e sensate certe battute di dialogo che, tra diverse tipologie di personaggi, avrebbero potuto apparire come degli "as you know, Bob". Invece qui regge tutto senza abbattere la sospensione dell'incredulità.
Avrei voluto sapere qualcosa di più sul cuore della foresta. Mi affascina l'idea dei meteoriti che mutano l'ambiente circostante (ho in cantiere un progetto proprio su questo argomento), e la tua idea mi incuriosisce.
Se devo trovare un difetto al racconto, è il finale un po' troppo ovvio. Si capisce abbastanza in fretta che sarebbe finita male, niente di gravissimo perché hai condotto tutto bene, mancava solo quel guizzo di originalità per renderlo un ottimo racconto.

L'edera
Mi è piaciuta molto l'idea alla base del tuo racconto. L'adattamento della protagonista a una nuova vita più sedentaria e il legame quasi simbiotico con la pianta sono ben narrati e ti fanno centrare il tema del contest.
Mi è piaciuto come, negli incipit di entrambe le parti, descrivi la vita della protagonista e poi la ribalti a un anno di distanza.
Il finale è molto divertente, mi è piaciuto.
Non tutto però funziona a meraviglia. La telefonata con l'amica ha dei dialoghi poco naturali, con un "As you know, Bob" bello e buono che arriva con questa battuta "– Sara! Ma quella è la Psifollicolarus Tremendas, è di lei che stiamo cercando di liberarci, possibile che non vedi le news?"
Entrambe le protagoniste sanno già la cosa, quindi è chiaro che l'informazione così dettagliata è rivolta al lettore, in maniera talmente esplicita da abbattere per un momento la sospensione dell'incredulità.
Il resto del dialogo ha delle battute un po' artefatte, poco naturali. Sembra quasi che stiano recitando un copione.
Altre criticità non ce ne sono, il racconto mi sembra buono, peccato per questo dettaglio.

Gita sulla Terra
Un racconto di fantascienza ironica e con un simpatico messaggio di fondo, che non mi è dispiaciuto, ma nemmeno ho gradito appieno.
La parte centrale del racconto è ben costruita, con un buon mostrato. Buona la scena del barbone che non viene nemmeno considerato dal protagonista.
L'inizio e la fine del racconto mi hanno convinto un po' meno, per motivi diversi. L'arrivo dell'alieno viene preso in maniera fin troppo tranquilla dal protagonista, che non pensa nemmeno per un attimo che possa essere uno scherzo. Dato il tono ironico del racconto ci può stare, ma mi è sembrato tutto troppo affrettato. Avrei inoltre spezzato le battute di dialogo troppo lunghe dell'alieno con qualche beat.
Il finale risulta ancora più affrettato e poco chiaro. I due energumeni che catturano il protagonista sembrano spuntare dal nulla, tanto che lui non ha nemmeno un tentativo di reazione. Buona la battuta finale, che chiarisce il tema, anche se si chiude tutto talmente in fretta che non mi ha lasciato del tutto soddisfatto.

L'ospite
Sono un po' dispiaciuto nel vedere che dopo un evidente e recente miglioramento nelle tue produzioni (il racconto sulle radici quadrate) tu sia ricaduto nei soliti problemi che ti abbiamo fatto notare più di una volta.
Troppi aggettivi, registro aulico e volutamente verboso non sempre utilizzato al meglio. "Gozzovigliava la quarta bottiglia", gozzovigliare non è transitivo, non puoi utilizzarlo in questo modo. Oltretutto, puoi anche essere la persona più resistente all'alcol del mondo, ma alla quarta bottiglia di whisky non ci arrivi, alla seconda sei in coma etilico.
L'incipit, in cui parli di Zuzana e dell'orologio, pare completamente scollegato dal resto del racconto. Non vengono più nominati, non hanno alcuna influenza nella storia. Chi è questa Zuzana?
Non ho capito il senso della vicenda. Due persone bevono davanti al fuoco, all'improvviso e senza motivo una attacca l'altra, e poi si scopre che erano la stessa persona. Ok, quindi? Non c'è una causa scatenante, non c'è una motivazione, sembra tutto messo lì a caso.
E, soprattutto, non ho trovato la minima attinenza con il tema. Non vedo alcun "Adattamento" nelle vicenda che ci racconti.
Mi spiace essere duro, ma credo che un commento critico possa essere più importante di uno falso.

La montagna
Mi spiace dirti che ho trovato il tuo racconto mal costruito. Ho avuto l'impressione che sia stato parte di una storia molto più lunga che poi sia stata tagliata con l'accetta per farla rientrare nel limite di caratteri del contest.
L'ambientazione è interessante, ma poco sviluppata. Non sappiamo cosa siano questi demoni, non sappiamo cosa i soldati stiano cercando (le gemme fredde? Vengono nominate all'inizio e poi scompaiono), non sappiamo chi siano questi nativi cannibali che vivono sottoterra.
I personaggi sono poco caratterizzati, in particolare il protagonista sembra un automa. Combatte, impartisce ordini, ma ha pochi pensieri personali, e se scrivi in prima persona con il massimo dell'immersività questa è senza dubbio una lacuna.
Mi ha fatto storcere il naso poi il pensiero "e se fosse un trucco per bloccarci in questo vicolo cieco?" perché non ha senso. Erano già intrappolati in cella, a che pro farli uscire per poi intrappolarli di nuovo?
Che posso dirti di positivo? Che il tema è presente, l'adattamento di un popolo che si è dato al cannibalismo per sopravvivere in un territorio ostile. Che l'ambientazione ha del potenziale, se la sviluppassi maggiormente.
Mi spiace essere stato duro, ma credo che una critica veritiera sia più utile di un complimento falso.

Lo specchio
Il tuo racconto è una bella mazzata, in senso puramente positivo. Ci prendi per mano e ci conduci con il giusto ritmo narrativo in una storia che parla di depressione e problemi dell'alimentazione, senso di inadeguatezza e spirito di adattamento (quindi tema centrato).
A livello di ritmo e di narrazione funziona tutto ottimamente. Ti direi magari di rivedere le poche battute di dialogo presenti perché sembrano un po' troppo artefatte (buono il taaaaac che ci fa capire subito che tipo di personaggio sia il marito, ma magari per il resto usa un registro più naturale e meno impostato) e di ridare un'occhiata alla punteggiatura (ti sei persa qualche virgola).
Una nota: statisticamente le donne suicide fanno più spesso ricorso a pillole o taglio delle vene che a un proiettile in testa, anche perché le pistole in Italia non sono così diffuse. Chiaramente ci sono eccezioni, ma credo che una morte più delicata avrebbe influito positivamente sull'efficacia del finale.

I bubbi
Il tuo racconto mi ha fatto sorridere. È pervaso da un'atmosfera tenera e allo stesso tempo ironica, un po' nonsense, che però purtroppo non sei riuscito a mantenere per tutta la durata del racconto. Di fatto, spesso la tua storia cade in sezioni di infodump un po' eccessive, che spezzano il ritmo e hanno un tono drasticamente diverso da quello del resto della storia, più cupo (tutta la parte in cui spieghi cosa sono i bubbi e da dove arrivano, ad esempio).
Mi è piaciuta la caratterizzazione dei due protagonisti e il sentimento di amicizia che li lega, anche se le preoccupazioni di Sara non mi tornano: davvero pensa al lavoro e alla carriera con un'apocalisse in atto?
Se l'atmosfera ironica fosse stata mantenuta per tutta la durata del racconto non avrei avuto problemi a identificarlo come un controsenso voluto, ma in questo caso stona un po'.
In sostanza: lavoro discreto, idea molto originale che però è mal supportata da un tono non chiarissimo. Il tema è centrato.

CLASSIFICA

1. Studiare al Prato di Debora Dolci
2. Il cuore della foresta di Giuliano Cannoletta
3. Lo specchio di Macmac
4. Occhi bassi e ubbidire di Wladimiro Borchi
5. L'edera di Isabella Valerio
6. I bubbi di Ci Effe
7. Gita sulla Terra di Giulio Marchese
8. La montagna di Filippo Rubulotta
9. L'ospite di Antonio Pilato

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antico
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 24 maggio 2021, 14:20

Avete ricevuto due sole classifiche (regolari anche se quella di Scattina dovrà ancora essere sitemata per la lunghezza di un commento), ve ne mancano altre sei.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 24 maggio 2021, 16:10

CLASSIFICA

1. Lo specchio di Macmac
2. Studiare al Prato di Debora Dolci
3. Occhi bassi e ubbidire di Wladimiro Borchi
4. La montagna di Filippo Rubulotta
5. Il cuore della foresta di Giuliano Cannoletta
6. Gita sulla Terra di Giulio Marchese
7. L'edera di Isabella Valerio
8. I bubbi di Ci Effe
9. L'ospite di Antonio Pilato

Lo specchio di Macmac
Il tuo racconto ci mostra la tragica storia della protagonista, ripercorrendo la sua vita come si dice accada nei minuti finali. Tutto ben scritto e coinvolgente, il passaggio dal ricordo ad occhi chiusi alla descrizione fisica ad occhi aperti ci immerge completamente nel personaggio, come se avessimo i suoi occhi e il suo corpo, vedessimo la lettera sul comodino della quale istintivamente si intuisce il contenuto. L'ultima frase che e' il punto nodale dell'intera narrazione purtroppo spezza un po' l'immedesimazione, poiche' ci siamo guardati con i suoi occhi in quello specchio vedendoci nudi senza vedere la pistola nella nostra mano. Per ottenere lo stesso dirompente effetto sorpresa bastava 'nascondere' l'arma e tirarla fuori in quel momento, ad esempio con un "estrasse dal cassetto" piuttosto che "alzo' il braccio".
Un'ottima prova, complimenti.

Studiare al Prato di Debora Dolci
Letto il tema, come genetista pensare all'adattamento evolutivo e' stato immediato, ho provato ad affrontare il tema sotto questo aspetto senza riuscirci. Il tuo 'cammeo' impreziosisce il racconto che affronta l'aspetto sociale dell'adattamento, lasciando al lettore di individuare il parallelismo presente. Una doppia riflessione sul tema che non appesantisce la lettura.
Chissa' in quanti ricordi di adolescenti un po' nerd ci sono scene simili, che lo si sia stati o si conosca 'il tipo' e' facile immedesimarsi grazie al tuo stile e quindi trovare gradevole la lettura.

Occhi bassi e ubbidire di Wladimiro Borchi
Il punto di svolta finale mi ha piacevolmente sorpreso, mi ero aspettato che sopravvivessero entrambi cinicamente, per ritrovarsi una volta fuori alla fine della guerra. Stona pero' la dichiarazione improvvisa della possibilita' di scappare, senza averci mostrato la creazione di un legame fra i due che induca il protagonista a sbilanciarsi. Forse sarebbe bastato un biglietto con l'invito generico a parlarsi segretamente in quel luogo e a quell'ora. Un gesto apparentemente piu' prudente ma gia' compromettente al punto da poter meritare una punizione capitale.
Tirando le somme una storia molto 'cattiva', per raccontare il tema e i limiti che l'uomo puo' raggiungere e valicare nel tentativo di adattarsi, che merita una buona posizione in classifica.

La montagna di Filippo Rubulotta
Hai presentato un gruppo di uomini, interessati a trovare delle gemme, che viene condotto all'interno di una comunita' della quale diventeranno cibo e dalla quale riescono a scappare con l'aiuto di una donna pentita della comunita'.
In questa sinossi non ho avuto necessita' di citare l'adattamento, di fatti non sono riuscito a comprendere fino alla lettura del commento di Maurizio come tu avessi integrato il tema nel testo. Mi sembra un po' marginale rispetto alla storia e alle varie scene che da questo sono del tutto indipendenti.
Tralasciando la questione tema, hai scritto un racconto scorrevole e di piacevole lettura, ma che avrebbe bisogno di un respiro molto piu' ampio per sviluppare tutti gli spunti che hai inserito: la cerca delle gemme, la squadra degli spadaccini, l'arma luminosa, il demone/mostro, il cannibalismo, il pentimento, soprattutto il destino di questi uomini disarmati e senza guida in un ambiente talmente ostile da essere casa di mostri e cannibali.

Il cuore della foresta di Giuliano Cannoletta
Racconti dell'arrivo di qualcosa di alieno e delle conseguenze di questo avvenimento. Quando si parla di alieni, non ci sono limiti alla fantasia: non ho avuto difficolta' a concedere a Donovan il fatto di non essere un umano ma una sorta di 'imitazione vegetale' di un esploratore che fa da esca mobile per procacciare cibo all'entita' che si e' annidata nella foresta. La spinta della curiosita' che spinge il ricercatore ad andare sempre avanti, sempre oltre (finche' non e' troppo tardi) funziona bene come esca. Il racconto e' anche ben scritto dal punto di vista dello stile, ma il plot ha troppi quesiti aperti perche' riesca a considerarlo riuscito.

Gita sulla Terra di Giulio Marchese
Il racconto tira il freno a mano troppo spesso per piccoli difetti che una rilettura ulteriore avrebbe facilmente limato. Ad esempio non e' mantenuto costante e chiaro il differente registro linguistico utilizzato dall'uomo e dall'alieno, l'uno che usa il lei e l'altro che usa invece prevalentemente il tu. Sono d'accordo con gli altri lettori nel trovare due note stonate nel ritardo con cui viene descritta la punta dell'astronave e nella comparsa improvvisa degli energumeni. L'uomo risulta troppo passivo rispetto all'enormita' della rivelazione di un alieno in vacanza sulla terra.
Tutto considerato, il confronto fra i due protagonisti funziona comunque nel rivelare l'ipocrisia tragicomica di alcuni atteggiamenti umani, strappando piu' di un sorriso.

L'edera di Isabella Valerio
Dividi la narrazione in due distinti periodi temporali. La prima parte funziona bene, c'e' la descrizione di questa protagonista emancipata e 'rampante'. A parte il dettaglio che una persona cosi' integrata nel sociale possa astenersi dall'essere costantemente aggiornata (quanto meno sul gossip) tutto fila liscio.
La seconda parte invece inciampa su un "Mica come l’anno scorso" che mi ha estratto dal racconto. Il commento, reso superfluo dal precedente italico che chiariva a sufficienza la differenza temporale, sembra dirmi che la protagonista sa che ho appena letto di come si comportava un anno prima!
A questo punto forse la mia attenzione si e' focalizzata troppo su questo aspetto, rilevando altre incongruenze. La ragazza afferma che con Zoom vede tutti piu' di prima, eppure questa sua cara amica la sente oggi per la prima volta dopo un anno dall'inizio dell'infestazione. Vede tutti i parenti, eppure non conosce le news. Anche senza guardare il telegiornale, quale madre non avrebbe raccomandato alla figlia single di mettere la maglia di lana per il freddo e di "non aprire alle piante sconosciute"?
L'idea ha delle ottime potenzialita', ma secondo me va ripensata la coerenza interna del racconto.

I bubbi di Ci Effe
La parte piu' corposa del racconto e' nella descrizione di una relazione semiclandestina fra questi due amici che amano fare insieme lunghe passeggiate nei boschi. Si adattano alla loro condizione sociale (almeno uno dei due e' sposato) e di carriera (la ragazza ha delle prospettive per il futuro) pur di frequentarsi. Basterebbe questo a centrare il tema e da solo renderebbe piacevole la lettura.
Pero' ci sono i bubbi (e una catastrofe mondiale in atto) che danno il titolo al testo. Descritti come i figli ibridi di Cthulu e di un satiro, in realta' sono solo evocati dalla loro stessa descrizione e non fanno sentire anche a noi la loro minaccia: non vengono nei boschi, possiamo tranquillamente lavorare in una megalopoli, prendere il treno per incontrarci a meta' strada con l'amica del cuore, andare al minimarket per fare un po' di spesa. Quindi non condizionano ne' la routine ne' le vacanze. Cosa minacciano realmente i bubbi??? L'ecosistema e' "andato a puttane"... ma non ci sono difficolta' di approvvigionamento nei minimarket e non ci sono intere popolazioni migrate a far vita boschiva.
Ho provato a considerarli una metafora, visto come sottolinei nell'incipit che i nomi sono importanti.
Sono la materializzazione dei Dubbi, intesi come rimorsi, possibilita' inespresse, occasioni non colte, che ci rovinano l'esistenza quanto un'apocalisse? La cosa mi convince poco, molto pindarico come volo. Inoltre dai commenti agli altri lettori vedo che li intendi come mostri reali. Il tuo racconto alla fine mi lascia perplesso, come se fossi rimasto escluso da una chiave di lettura che non colgo, mi dispiace.

L'ospite di Antonio Pilato
Hai reso molto bene uno stato onirico in cui il protagonista si vede quasi dall'esterno. Inizialmente ho pensato che i fumi dell'alcol l'avessero indotto a scambiare per un compagno di stanza quello che era uno specchio, ma l'azione aggressiva sarebbe stata diretta verso di esso (magari rompendolo) piuttosto che verso se stesso, dunque e' solo ad oltre meta' del racconto che si ha certezza di essere dentro una turba psichica.
Nonostante le tue spiegazioni, non riesco a vedere l'attinenza al tema se non attraverso il suo rovesciamento, cioe' quello di un individuo totalmente dis-adattato, incapace di vivere con se stesso al punto dal provocarsi la morte.
Mi incuriosisce quell'accenno finale all'individuo dietro la porta, poiche' sembra che in punto di morte proietti il "nemico" al di fuori di se stesso. Non aveva appena preso coscienza che l'altro che vedeva bere era in realta' se stesso e che si stava accanendo coraggiosamente contro se stesso?
Se volevi seminare domande come dici, allora ci sei riuscito in pieno.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Cristina
Messaggi: 29

Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 25 maggio 2021, 9:05

Ecco la mia classifica con i commenti!

1. Studiare al Prato di Debora Dolci,
2. Il cuore della foresta di Giuliano Cannoletta,
3. Occhi bassi e ubbidire di Wladimiro Borchi,
4. L'edera di Isabella Valerio,
5. Lo specchio di Macmac,
6. I bubbi di Ci Effe,
7. Gita sulla Terra di Giulio Marchese,
8. La montagna di Filippo Rubulotta,
9. L'ospite di Antonio Pilato,


1) Studiare al prato di debora dolci
Ciao Debora, piacere! E' la prima volta che mi unisco all'Arena, cercherò di fare del mio meglio anche nel commentare!
Con il tema dell'adattamento direi che ci siamo : oltre ad essere argomento di studio tra i due ragazzi (e questo poteva essere un pò tirato come uso del tema, da solo), vediamo come un forte desiderio spinge il protagonista a voler fare qualcosa che non ha mai fatto prima pur di adattarsi al mondo della ragazza a cui ambisce (e qui direi che ci siamo). Testo immersivo, non ho notato errori, però se posso segnalarti qualcosa, leggendolo la prima volta, al 'Suono un pò stridulo' mi sono dovuta fermare e rileggere, mi aspettavo un 'Suona', ed in alcuni altri punti del testo ho dovuto rallentare per capire bene la scena (tipo 'bel razzista che sono''Studiare al Prato di pomeriggio a maggio poteva venire in mente solo a...'), cioè alcuni pensieri del personaggio non erano chiari. Ma quale adolescente ragiona chiaramente dopotutto?!
Comunque sto facendo le pulci, il testo è ottimo. Brava. Grazie della lettura, Cristina.

2) Il cuore della foresta

Ciao Giuliano, piacere. E' la prima volta che mi unisco all'Arena, cercherò di fare del mio meglio anche nel commentare!
Devo dire che il tuo racconto mi è piaciuto parecchio per quanto riguarda l'elaborazione del tema, fantasiosa ed azzeccata.
Un tipo di adattamento estremo che queste 'piante' hanno avuto, trasformando in cibo turisti ed esploratori. Forse un pò ingenuo questo professore nel tuo racconto, ma la curiosità di vedere come va a finire, fa sorvolare il lettore su questa parte.
Lo stile non sfrutta in questo caso a mio parere l'immersività della focalizzazione interna nel protagonista, in tutto il testo c'è il raccontato, ad esempio : 'provò ad allungare il passo' non puoi immaginarlo vividamente perchè non è un'azione precisa, dovevi dire in che modo cercava di farlo. Lo vediamo agire esternamente. Peccato, mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa in più dei pensieri, delle sensazioni ed emozioni del professore, vedere la foresta dai suoi occhi.
Grazie della lettura, l'idea mi è piaciuta un sacco! Cristina.

3) Occhi bassi e ubbidire

Ciao Vlad, piacere. E' la prima volta che mi unisco all'Arena, cercherò di fare del mio meglio anche nel commentare !
Il racconto prende decisamente il tema: adattarsi anche alla 'merda', per sopravvivere. Pare ci fosse qualcuno ad essersi adattato ancora meglio del protagonista purtroppo. La storia mi ha catturata, si sente il vuoto nel cuore del punto di vista all'inizio del brano, ma poi c'è uno stacco brusco dopo aver rivisto la bella dei tempi della scuola quando trova la volontà di scappare, che lo porterà alla morte. Secondo me doveva esserci qualcosa di più forte a farlo muovere del solo fatto di conoscersi ( una vecchia relazione amorosa tra i due, o degli incontri segreti tra loro che potessero averlo illuso di avere una compagna d' intenti ). L'idea della fuga insomma, doveva maturare un po' prima di sbocciare. Forse hai chiuso il finale in fretta per il numero limitato di caratteri?
In ogni caso credo tu abbia fatto una buona scelta per un tema come quello dell'adattamento, mostrando anche i lati più estremi che può tirar fuori dall'animo umano. Grazie della lettura. Cristina

4) L'edera

Ciao e piacere !!
Molto carino il tuo racconto, in particolare ho apprezzato i toni ed il finale. La protagonista crea una simbiosi con questa pianta che le ha salvato la vita, cadendo un po’ nella follia. I dialoghi forse sono il punto debole del racconto: li usi per far passare le informazioni, però alcuni passaggi sono ripetizioni di cose che la protagonista sa e quindi suonano un po’ finti. Ma niente di tragico eh, mi sono divertita a leggerli. Qualche piccola nota: avrei evitato lo spiegone iniziale e poi l’indicazione del rumore del martello pneumatico arriva un po’ troppo tardi e mi ha fatto domandare : come ha fatto allora a sentire il suono del telefono sommerso dai vestiti?
Mi chiedo anche come la protagonista sia passata da ignorare del tutto la pianta (ne rompe un ramo nella finestra) a crescersela e farci un patto : quando si mangia il suo ex fidanzato doveva essere già ben sviluppata in casa. Il fatto che la curi con attenzione dopo quell’episodio e’ spiegabile, mentre il processo che l’ha portata fin lì non direi... certo non potevi raccontarci tutta la storia con così pochi caratteri. Magari per non lasciare questo dubbio potevi fare che dopo aver rotto il rametto lo aveva raccolto sentendosi in colpa o qualcosa del genere, questo avrebbe dato un qualche indizio sul perché inizia ad occuparsene. Grazie della lettura !! Cristina

5) Lo specchio

Ciao e piacere! Sono anche io Cristina e pure io per la prima volta qui, nell’arena!
Racconto forte dal punto di vista emotivo. L’angoscia della protagonista si sente e rimane anche dopo aver letto, mi è piaciuto anche il flusso del racconto, con lei ad occhi chiusi che ripensa alla sua vita, a come si è annullata per il marito e poi li apre, si guarda e prende la sua tragica decisione. Ho confuso anche io la busta, con un sacchetto in cui si trovava la pistola e anche se capisco perché tu l’abbia inserita solo alla fine, si doveva sapere prima che lei ce l’aveva in mano, per immergerci ancora più nel suo animo. Magari potevi mostrare un bicchiere vuoto ed un barattolo di medicine all’inizio, e lei che si accasciava davanti allo specchio alla fine, una morte meno cruenta era più in linea con l’andamento generale del racconto. Per quanto riguarda il tema, che dovrebbe essere far di tutto pur di non far andar via il marito, quindi un amore malsano che le ha distrutto la vita... secondo me non azzecca in pieno il tema dell’adattamento. E’ un adattamento che non ha funzionato, perché lei non è riuscita ad essere ciò che voleva il marito e neanche a tenerselo ed infine rinunciando alla vita non si è neanche adattata al suo fallimento, che poteva essere in realtà l’inizio di una vita, magari più felice. Quindi adattarsi a tutto porta solo sofferenza potrebbe essere il tema? Un cambiamento in negativo in questo caso, ma l’adattamento in se’ non dovrebbe essere un
modo per convivere meglio con ciò che ci circonda quindi avere una funzione positiva? Cioè anche una persona disperata e senza soldi che si adatta a vivere rubando (cosa negativa), ma così facendo sopravvive (cosa positiva), ha avuto un adattamento. Nella tua storia più che adattamento vedo nella donna un annullamento di sé stessa che non le permette di evolversi e la distrugge. Questo dubbio sul tema mi lascia un po’ titubante perché se no, il racconto mi era piaciuto parecchio. Grazie della lettura !!

6) I bubbi

Ciao e piacere !!
Devo dire che del tuo racconto mi sono piaciuti i toni e il fatto che questi due amici, pur di vedersi, sfidano un mondo invaso da dei mostri. Pur sapendo che entro pochi mesi la loro vita potrebbe finire, cercano di vivere normalmente. Penso che il tema sia centrato, anche se alcuni elementi del racconto sono un po’ confusi.
Inizialmente descrivi questi due personaggi che, molto diversi tra loro, cercano un modo di trovarsi per una passeggiata nei boschi, dove non ci sono i bubbi e li definisci coppia. Fino a quando poi parli della moglie di lui..quindi che rapporto li lega? Amicizia? E’ Sarina il punto di vista ? Lo spiegone iniziale rimanda troppo la comprensione di chi sia a mostrarci questa storia. Quando Giorgione inserisce Sarina in ricordo modificati cosa dovremmo intendere ? Che e’ una persona un po’ disturbata ? O è un semplice gioco tra loro due? Non l’ho capito. Anche il finale è un po’ confuso e poi Sarina in un mondo che sta per finire si preoccupa di una promozione ? Beh potrebbe essere che non accetta la realtà, ma invece nel resto del testo pare che abbia la situazione ben chiara. Comunque racconto simpatico e che si legge volentieri.
Grazie della lettura! Cristina

7) Gita sulla terra

Ciao e piacere !!
Simpatico il tuo racconto, l’ho letto volentieri. Mi è piaciuto lo stile immersivo, l’idea, i toni e anche certi passaggi come quello del barbone. Non sono sicura però che il tema dell’adattamento sia stato ben declinato. Sta tutto nella battuta finale ? O il protagonista inizia ad adattarsi all’alieno e rimane fregato, quindi il tuo messaggio era che forse adattarsi non è sempre la scelta migliore?
All’inizio il protagonista descrive il cratere più in basso del guardrail ma non la piramide che appare dopo : così ho dovuto aggiungere alla mia visualizzazione mentale questa informazione, operazione che rovina un po’ l’immersione.
L’alieno non doveva rimanere un week end ? Eppure si fa riaccompagnare dopo qualche ora alla sua astronave e il protagonista non gli chiede nulla in proposito. Poi possibile che non noti i due energumeri?
Infine date le poche informazioni raccolte probabilmente l’alieno avrebbe fatto prima a rapire subito l’umano, non si capisce a cosa gli servano i dati raccolti ai fini di un’invasione. Ed ultima cosa, l’alieno dice che faceva sempre quello che diceva, quindi mente al protagonista all’inizio perché nel finale pare avesse già programmato il rapimento e l’invasione. Non si e’ adattato al mondo umano quindi in quel breve lasso di tempo passato con il protagonista.
Aveva già imparato prima a mentire e pensare prima di tutto ai suoi affari, come gli umani ? Un po’ troppi interrogativi che suonano come incongruenze e macchiano un racconto che comunque nel complesso si legge piacevolmente. Grazie della lettura!

8) La montagna

Ciao e piacere !!
Il tuo racconto ha delle potenzialità come base su cui sviluppare una storia interessante, ma qui forse anche per il limite di caratteri presenta molte lacune. Non ho neanche colto bene il tema, va bene che ci sia questo popolo che vive di cannibalismo per sopravvivere in un ambiente ostile ma.. non si capisce molto bene dal racconto il perché lo facciano. Per i demoni? Forse avresti dovuto incentrare il tuo racconto solo dentro la caverna/rifugio mostrandoci come vivevano queste persone, magari dal punto di vista della donna che si sentiva in debito verso i prigionieri che l’avevano salvata, mostrandoci qualche scena di vita quotidiana che ci facesse vedere i problemi che avevano spinto questa società a vivere così. Il sacrificio di questa donna alla fine non mi convince, è poco motivato: sarebbe bastato magari farci capire che quello che aveva fatto fin ora le aveva provocato dei mutamenti irreversibili... poi nel campo del fantasy potevi inventarti qualsiasi cosa. Ti consiglio di non buttare via l’idea, potrebbe venirne fuori un romanzo interessante !! Purtroppo però qui devo dirti che non ha funzionato troppo bene. Anche sullo stile, se usi la prima persona devi far finta di essere te stesso il protagonista della storia e farci sentire le tue
emozioni, sensazioni e tutto quello che vedono i tuoi occhi. Demone generico non va bene ad esempio, dimmi che impressione ti ha dato. Anche il flusso del racconto e’ troppo rapido. Comunque non prenderla male ripeto, l’idea della tua storia e’ interessante, la rileggerei sviluppata !! Grazie della lettura, Cristina.

9) L'ospite

Ciao e piacere !
E’ la prima volta che gareggio nell’arena e cercherò di dare il meglio anche con il commenti!
Allora, ho dovuto rileggere il tuo racconto soffermandomi su certe frasi che non capivo bene. L’uso di molti aggettivi ed espressioni un po’ ... poetiche o metaforiche rendono difficile farsi un’immagine mentale chiara di quel che sta succedendo. Effetto voluto probabilmente visto che il protagonista ha una grave crisi psicologica direi.
Però, descrivere stati mentali alterati e’ una delle cose più difficili da fare, infatti so che e’ sconsigliato avere un punto di vista in queste situazioni proprio perché si crea estraniamento eccessivo con il lettore che in quel momento non è in quello stato mentale. Non ho provato a bermi 4 bottiglie di whisky e rileggermi il testo perché penso che sarei morta senza bisogno di pugnalarmi con dei vetri ! A parte gli scherzi, un racconto che lascia un senso di dolore profondo e di solitudine.
Non so se il tema sia stato azzeccato, ho letto anche nei commenti precedenti la tua spiegazione, ma adattarsi alla realtà rendendosi conto alla fine di essere libero .. non saprei e’ reso poco secondo me dal tuo racconto che e’ molto incentrato sulle turbe mentali del protagonista che vede questo mostro/se’ stesso così orribile ed alla fine anche assassino/liberatore. Forse il protagonista ha avuto quell incidente di cui parla che lo ha deformato e l’alcolismo poi ha creato il suo mostro e lo ha spinto ad estraniarsi così dalla realtà. Ma infine cosa l’ha spinto a quel gesto estremo e folle pur di liberarsi? Il dolore direi. Adattarsi nel senso di rinunciare ad una vita orribile?
Non saprei, ripeto il racconto mi ha lasciata un po’ confusa, mi sarebbe piaciuto capirlo meglio. Grazie della lettura !
Cristina Di Rosa

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 25 maggio 2021, 16:44

Ecco commenti e classifica:

1 - Occhi bassi e ubbidire di Wladimiro Borchi
2 - L’edera di Isabella Valerio
3 - Studiare al prato di Debora Dolci
4 - Il cuore della foresta di Giuliano Cannoletta
5 - L’ospite di Antonio Pilato
6 - Lo specchio di Macmac
7 - Gita sulla terra di Giulio Marchese
8 - I bubbi di Ci Effe
9 - La montagna di Filippo Rubulotta


1 - OCCHI BASSI E UBBIDIRE

Ciao Wlady, piacere di leggerti.
Credo di poter definire questo uno dei tuoi migliori racconti. Mi piace, come già ti ho detto altre volte, quando dispensi pennellate di poesia in un quadro sempre tinteggiato di violenza cruda e in cui la merda che spesso caratterizza l’animo umano la fa da padrona.
Ho apprezzato anche il narrato che non stona per niente anzi, a mio avviso, fa a tratti da collante tra un’azione e l’altra.
Per me è un’ottima prova, all’altezza delle tue migliori.
Complimenti
A presto!

2 - L’EDERA

Ciao Isabella! Davvero un piacere leggerti.
Il tuo racconto mi piace davvero! Sì, ci sono delle cose che potrebbero essere aggiustate, come i dialoghi che sembrano forzati, come a voler dare informazioni al lettore, ma la storia funziona e va dritta al punto. Mentre leggevo saliva la curiosità e mi domandavo cosa fosse successo al Marco stalker (hai seminato molto bene la cosa) e cosa fosse quell’edera. Fantastico aver messo il dettaglio della decapitazione del ramo e poi ne è venuto fuori una tremenda (anzi Tremendas) pianta carnivora.Direi che il principio della pistola di Checov è rispettato alla grande. Hai messo una pistola in una scena e alla fine l’hai fatta sparare!
Anche tu mi metterai in difficoltà per la classifica ma, classifica e gara a parte, ti faccio i miei complimenti.
A presto!

3 - STUDIARE AL PRATO

Ciao Debora! E ben trovata!
Il racconto fa il suo dovere e arriva proprio dove vuoi che arrivi. Direi una buona prova. Ho provato a tratti i sentimenti di Landi e il disagio che prova davanti a Caterina.
L’unico neo forse poter trovarlo nello stile. Per carità, immerso ma a volte, e questo solo per i miei gusti, anche troppo immerso. So di essere controcorrente con le scuole di pensiero e di scrittura creativa ma io a volte una pennellata di tell ce la metterei. ma questo è un consiglio che è dettato dal gusto personale. Al netto di questo, una prova più che buona e, per quello che ho visto a una prima lettura generale, un racconto che si gioca il podio. Quindi brava anche stavolta!
A presto

4 - IL CUORE DELLA FORESTA

Ciao Giuliano! Piacere di leggerti,
Mi sono goduto il tuo racconto dall’inizio alla fine. Notevole la costruzione della storia, affascinante il dettaglio delle zanzare , funzionali nel destare quella curiosità e nell’insospettire subito nei confronti del buon Donovan.
Hai reso molto bene le percezioni dell’ambiente circostante. Insomma, sono felice di aver letto un buon racconto così.
Davvero un ottimo lavoro, bravo. Per quello che ho letto, sarà difficile stilare la classifica ma tu sgomiterai per salire sugli scalini i più alti.... :)

A presto

5 - L’OSPITE

Ciao Antonio e piacere di leggerti di nuovo.
Questo racconto, a differenza di quello dell’edition precedente, mi ha lasciato meno entusiasta, anche se, leggendoti ogni volta, non posso dire di non apprezzare le atmosfere in cui inserisci le tue storie. Quel sottofondo di narcotizzata malinconia che avvolge le tue storie è una cosa che mi affascina sempre, per cui, sebbene stavolta abbia trovato il tuo stile troppo appesantito dagli aggettivi, il mio giudizio non è completamente negativo, anzi. Ho fatto fatica a capire all’inizio ma è stata questione di attimi perché poi la mia mente si è allineata e ho capito subito che l’ospite non era un ospite. Il riferimento iniziale a Zuzana, sembrava una semina ma poi è rimasta sospesa nel vuoto e mi ha lasciato con un “WTF”. Sono un fanatico della pistola di Checov e tutto deve essere funzionale....perdona questa mia mania :)
Detto questo, trovo la prova discreta. Ti ripeto, apprezzo sempre di più il clima e l’atmosfera in cui riesci magistralmente a calare le tue storie, anche se un racconto riesce meno di un altro.
Bravo comunque!
A presto

6 - LO SPECCHIO

Ciao Cristina, piacere di leggerti.
Un racconto ben scritto, con una terza persona abbastanza ben focalizzata che spinge quasi subito verso l’empatia con la protagonista, anche se la totale resa e l’annullamento per il marito sono elementi che disturbano e che suscitano subito incredulità e sdegno. Questi sono comunque emozioni che giocano a favore del racconto. Non lascia indifferenti. Trovo però che tutto scorra verso un finale che era intuibile già dalla prima riga. Mi piace pensare che la fiction, in certi casi, possa fare giustizia e speravo in una conclusione meno scontata e, purtroppo, più vicina alla realtà. Un buon racconto che non fa che aumentare il mio imbarazzo nello stilare la classifica.

A presto e benvenuta su MC

7 - GITA SULLA TERRA

Ciao Giulio, piacere di leggerti.
Un racconto buono, molto simpatico e in cui spicca una delle qualità che apprezzo maggiormente: l’ironia.
Forse il finale poteva essere curato meglio ma il countdown dei caratteri è una bestia che mi opprime ogni volta, quindi non è una cosa che va a influenzare la mia valutazione, perché nel complesso non è male.
Unica cosa: con la prima persona, con uno stile così immersivo, si cade sempre in piedi ma mi domando cosa ne uscirebbe con una terza focalizzata. Ma è una mia semplice curiosità.
Una prova discreta.
A presto

8 - I BUBBI

Ciao e piacere di leggerti.
Il racconto ha un ottimo potenziale che meriterebbe di essere sviluppato, ad esempio usufruendo del laboratorio e di un numero di caratteri più grande. L’idea dei bubbi non è male, l’ironia di cui è caratterizzata tutta la storia è il pezzo forte del racconto. Non arriva a entusiasmarmi per lo stile che ha dei cambi di tono che a tratti mi hanno spiazzato. In alcuni punti ti la punteggiatura non curata mi ha costretto a rileggere ma è una cosa che capita in questi contesti, anche se il numero limitato di caratteri pretenderebbe una revisione accurata. Ma io sono l’ultimo che può fare predicozzi sulla punteggiatura dal pulpito. Era solo per segnalartelo. :)

Confermo il consiglio del laboratorio. I bubbi, al di là della classifica e della gara, meritano più spazio :

A presto

9 - LA MONTAGNA

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Di questo racconto apprezzo l’ambientazione e il potenziale che potrebbe avere. Purtroppo a un certo punto si perde il bandolo della matassa. Il particolare della mano in tasca che tocca la gemma fredda era molto interessante e una carta che potevi giocarti molto meglio. Tutto poi si confonde con la comparsa dei demoni; dopo spariscono e resta la curiosità.
C’è la sensazione che sia un frammento di un progetto ad ampio raggio e secondo me molto interessante.
Lo stile non mi dispiace, peccato per le troppe cose messe in gioco ma poco sviluppate, anche perché con pochi caratteri è davvero difficile.
A presto
Davide Mannucci

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 maggio 2021, 0:40

Mi è dispiaciuto davvero tanto dover mettere alcuni dei racconti un po' in basso, soprattutto uno in cui avrei voluto premiare l'avanzamento personale dell'autore, ma in questo girone c'erano diversi racconti meritevoli e una classifica va fatta.


Classifica:

1.Studiare al Prato
2.Il cuore della foresta
3.Occhi bassi e ubbidire
4.L’edera
5.Lo specchio
6.I bubbi
7.Gita sulla terra
8.La montagna
9.L’ospite

Commenti:

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Il cuore della foresta
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L’ospite
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 maggio 2021, 11:28

Dovete ancora ricevere due classifiche.

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Andrea76
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 27 maggio 2021, 13:40

Ecco i miei commenti con relativa classifica:

1) GITA SULLA TERRA, di Giulio Marchese
Ciao Giulio, ho letto il tuo racconto a mio figlio che ha 8 anni e gli è piaciuto. Credo che tu debba considerarlo un bel riconoscimento. Sì, perché la storia che ci hai raccontato può avere una duplice lettura, può essere senz’altro considerata una fonte di entertainment ma anche uno spunto di riflessione sulla brutalità del mondo moderno. Riguardo allo stile non ho trovato rilevanti pecche nel tuo sforzo di mostrarci anziché raccontarci i fatti. Il finale è cattivo ed è giusto così: il male, purtroppo, è più contagioso del bene.
A rileggerti

2) IL CUORE DELLA FORESTA, di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano, il tuo racconto mi è piaciuto. Un ottimo uso del mostrato immerge il lettore nel cuore di questa foresta il cui ecosistema è stato stravolto dalla caduta di un meteorite. Buoni i dialoghi, attraverso i quali fai pervenire le informazioni al lettore ma senza che questo produca il classico effetto “spiegone”. Dissemini bene gli indizi (le zanzare che pungono solo il professore, l’assenza di animali, la fame derivante dalla mancanza di materia prima) per arrivare ad un finale che per quanto mi riguarda è sorprendente. Un buon lavoro, insomma.
A rileggerti

3) L’EDERA, di Isabella Valerio
Ciao Isabella, il tuo racconto si fonda a mio avviso sul concetto di solitudine vista come prodotto della modernità. Una condizione esistenziale dettata non solo dalla recente pandemia ma prima ancora dal trionfo della digitalizzazione che ha di fatto soppiantato il “reale” in ragione del “virtuale”. Mi è piaciuta la struttura in due atti che hai dato alla storia, rappresentando nel primo la resistenza della protagonista all’isolamento e sviluppando nel secondo la sua assuefazione alla solitudine. La pianta carnivora l’ho intesa come metafora dell’aggressività sociale che porta l’individuo, in forza del sentimento d’orgoglio per la propria condizione di separatezza, a vedere negli altri dei potenziali nemici. Un buon racconto insomma, con qualche criticità nei dialoghi che ne rallentano la lettura.
A rileggerti


4) L’OSPITE
Ciao Antonio, il tuo racconto è folle e a me non è dispiaciuto. A mio avviso hai seminato bene la turba psichica del protagonista, tanto che il lettore si rende conto di ciò che sta realmente accadendo solo nel momento in cui descrivi l’auto-mutilazione del Nostro. Devo dire che l’uso abbondante degli aggettivi non ha disturbato la mia lettura, e questo perché credo che ogni parola che hai scelto era corrispondente con quanto volevi evocare. Nelle tue righe ho respirato un po’ di Lovercraft ma soprattutto di Edgar Allan Poe (tra l’altro la vicenda che hai descritto potrebbe essere benissimo quella di un uomo affetto da Delirium Tremens). La nota stonata è anche per me l’aderenza al tema: nel tuo racconto c’è più consapevolezza di sé che adattamento, anzi direi che c’è un rifiuto di sé stessi che porta all’autodistruzione.
A rileggerti.

5) STUDIARE AL PRATO, di Debora Dolci
Ciao Debora, lo stile è a mio avviso il grande punto di forza di questo racconto. Mi ha colpito la precisione di certi dettagli con cui caratterizzi l’habitat (“il tratto d’ombra gettato dalla chiesa è vuoto”) e anche la capacità che hai di arricchirlo via via di elementi che lo rendono vivido (l’erba che fa ciaf, i personaggi di sfondo ben caratterizzati dal punto di vista fisico). Ottimo anche l’uso del filtro del pov, coerente con uno stile in salsa show. Rispetto ai tuoi precedenti lavori però non sono rimasto coinvolto dalla trama. Manca a mio avviso un conflitto o un desiderio esplicito di Landi, e anche quando questo è posto in essere con l’apparizione di Caterina, per il mio gusto personale è troppo tardi. Tutta la prima parte del racconto, nonostante la scorrevolezza della tua scrittura, non mi ha coinvolto. Cinica e convincente l’interpretazione del tema basata sul trionfo del darwinismo: mi è piaciuta.
A rileggerti

6) OCCHI BASSI E UBBIDIRE, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro, hai scelto una terza persona decisamente fredda per raccontarci le vicende di Jacob detto Sonderkommando. La scelta stilistica è funzionale in quanto si tratta di un personaggio anaffettivo che non si fa scrupoli pur di acquisire dei privilegi all’interno del campo. Il “raccontato” in questo senso è coerente con l’assenza di sentimenti di Jacob, ma la svolta ovvero l’incidente scatenante che produce un cambiamento emotivo in lui avviene a mio avviso in maniera troppo fulminea. Per motivarlo era necessario rappresentare la trasformazione di Jacob in più fasi, mentre il colpo di fulmine da cui è colto nel momento in cui Myriam scende dal treno non risulta credibile rispetto alla psicologia del personaggio che avevi fin lì tratteggiato. Purtroppo la narrazione in “tell”, che fino a quel momento avevi condotto in maniera lucida, secondo me ti ha costretto ad affrettare la redenzione del protagonista con il risultato di renderla poco verosimile.
A rileggerti

7) I BUBBI, di Ci_Effe
Ciao Ci-Effe, il filtro del narratore onnisciente per cui hai optato funziona perché si tratta di un racconto prevalentemente ironico in cui la sintesi è funzionale alla capacità che ha il testo di farci sorridere. La parte più interessante della storia a mio avviso è racchiusa nell’ambiguità del rapporto tra Giorgione e Sarina, in quanto i due non sono una coppia ma neanche dei semplici amici. Il fatto che non rinuncino alle passeggiate nel bosco nonostante l’imminente fine del mondo, lo sta a dimostrare. Ho trovato meno convincente la parte relativa ai mostri perché tutto sommato mi ha distratto da ciò che mi interessava davvero, ovvero la relazione tra i due protagonisti. Io penso che il tema dell’adattamento potesse essere sviluppato anche con il solo riferimento alla dinamica tra G e S, al fatto che la loro sintonia perduri nonostante lui abbia una famiglia e lei una vita tutto sommato incasinata. Sarà che prediligo il “realismo” rispetto al “fantasy”, quindi prendila come una riflessione basta sui miei gusti personali.
A rileggerti

8) LO SPECCHIO, di Macmac
Ciao Cristina, un racconto crudo il tuo che si focalizza sul tema della dipendenza affettiva, quella di una donna che non è desiderata dal proprio uomo e che per questo non riesce più a trovare un senso alla propria vita. A parte qualche refuso e alcune sviste di punteggiatura, sai condurre la narrazione in maniera lineare e scorrevole, il che aiuta il lettore ad immedesimarsi nella protagonista. Le problematiche di questo racconto secondo il mio parere sono due, l’una collegata all’altra: 1) il tema, che in realtà risulta ribaltato rispetto a quello richiesto per l’Edition. La scelta finale della donna rappresenta infatti l’antitesi dell’adattamento, è invece il rifiuto di accettare uno status quo doloroso e di ripartire da questa consapevolezza per cercare una modo alternativo di essere felice; 2) il finale appunto, che non pone in essere alcun tipo di cambiamento nella psicologia della protagonista rispetto alle premesse con cui l’avevi caratterizzata (“le mancava il coraggio di guardarsi”, “aveva paura di non riconoscersi più”, “era lì, ferma immobile, le braccia abbandonate lungo il corpo lo sguardo basso”). Non c’è riscatto dalla depressione, non c’è speranza dall’inizio alla fine e questo secondo me depotenzia la carica emozionale del racconto. Si avverte soprattutto la mancanza di un incidente scatenante che inverta di colpo le prospettive di Giulia e faccia trepidare il lettore in vista una conclusione meno amara rispetto a quella a cui è giunto effettivamente l’autore.
A rileggerti

9) LA MONTAGNA, di Filippo Rubulotta
Ciao Filippo, il tuo racconto ha del potenziale soprattutto per l’idea che lo ha ispirato: un manipolo di uomini che da cacciatori (di gemme) diventano prede (di demoni cannibali). Hai ben tratteggiato l’ambientazione, e tutto sommato le due scene d’azione (quella del ritrovamento di Elsa e poi quello della fuga facilitata dalla stessa Elsa) hanno il loro mordente. Tuttavia mi sembra che tu abbia dovuto correre un bel po’ per raccontarci tutti i fatti, con il risultato di rarefare al massimo il lavoro psicologico sui personaggi che alla fine mi sono sembrati poco caratterizzati. Anche io ho avuto l’impressione che il tuo racconto si basasse su un progetto a ben più ampio raggio, e che lo spazio a disposizione per questa Edition non ti abbia consentito di sviluppare in maniera adeguata il tema, quello dell’adattamento, che nel tuo caso mi sembra appena sfiorato, anche dopo aver letto la chiave interpretativa di alcuni commentatori che mi hanno preceduto. In ogni caso una buona idea la tua, che ti consiglio di sviluppare.
A rileggerti

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lucaspalletti
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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 maggio 2021, 16:35

Ecco anche la mia classifica!
Al solito, sono l'ultimo a consegnare, ma... meglio tardi che mai, come si suol dire. Non mi perdo in ulteriori chiacchiere e posto classifica con relativi commenti.

1) "Il cuore della foresta" di Giuliano Cannoletta
2) "Studiare al prato" di Debora Dolci
3) "Occhi bassi e ubbidire" di Wladimiro Borchi
4) "Lo specchio" di Cristina Grazioli
5) "Gita sulla terra" di Giulio marchese
6) "La montagna" di Filippo Rubulotta
7) "L'edera" di Isabella Valerio
8) "I bubbi" di Ci Effe
9) "L'ospite" di Antonio Pilato



-"Il cuore della foresta":
Ciao Giuliano,
piacere di leggerti!
Devo dire che il tuo racconto mi è piaciuto tanto. Bella l'idea e pregevole la realizzazione. Forse un pelo tirata per i capelli l'aderenza al tema, che ci viene più che altro ribadita direttamente attraverso i dialoghi di Donovan, ma sto facendo il pignolo :)
Stilisticamente ho poco da dire: il mostrato è buono e l'immersione mi pare centrata, con numerosi dettagli sensoriali che forniscono il giusto tocco di colore. Avrei solo descritto meglio le sensazioni del professore sul finale, ma i caratteri sono tiranni!
Carina la semina delle zanzare. Forse suggerisce un po' troppo la piega che prenderà il racconto, ma l'ho trovato un elemento simpatico. Così come ho trovato inquietante e geniale la capacità del "seme" di creare fantocci dall'aspetto umano che adeschino possibili prede.
Riassumendo, al netto delle pulci che ho cercato di fare al brano (proprio perché l'ho apprezzato molto!), ti faccio i miei complimenti. Sicuramente tra le primissime posizioni, per quanto mi riguarda!
A rileggerti presto e buona edition!
Luca

-"Studiare al prato":
Ciao Debora,
è sempre un piacere leggerti.
Stavolta metti in scena un racconto dal sapore un po' nostalgico, sicuramente in tema, che porta il lettore a rivivere la propria adolescenza attraverso gli occhi del protagonista. Chi di noi non ha mai vissuto una situazione simile? La paura e la voglia di relazionarsi con gli altri, le giornate sui prati, la battaglia interiore con la proprie insicurezze, il non sentirsi adeguati, le farfalle nello stomaco e la goffaggine che affiorano quando ci si approccia a qualcuno che ci piace... insomma, sento di poter dire che ci siamo passati tutti. O quantomeno, io l'ho fatto.
Proprio per questo è risultato facile immedesimarmi nel protagonista (anche per merito dell'ottimo stile immersivo, nel quale non ho ravvisato sbavature), e il racconto è filato via piacevole e senza intoppi.
Forse la scena che ci proponi, per sua natura, risulta un pelo poco originale (sarebbe perfetta in un teen drama di netflix ^^) e semplice. Per qualcuno potrebbe essere un difetto, ma io la vedo diversamente: è molto complicato raccontare scene "comuni" e di vita quotidiana senza risultare noiosi, stucchevoli o banali. E secondo me tu ci sei riuscita alla grande. Buona prova.
Ti auguro un'ottima edition, alla prossima!
Luca

-"Occhi bassi e ubbidire":
Ciao Wladimiro,
piacere di leggerti nuovamente.
Il brano è sicuramente aderente al tema, direi che non ci sono dubbi. Pur di sopravvivere, ci si abbassa a compiere anche le più meschine delle azioni. Ce lo racconti con uno stile crudo, diretto, che impatta con forza nonostante la scelta del raccontato. Forse il testo sarebbe risultato ancor più potente in mostrato, ma devo dire che per la tipologia di narrazione, che mi sono immaginato come il resoconto o il ricordo di qualche altro sopravvissuto, anche il tell risulta azzeccato.
Unica pecca il finale un pelo sbrigativo. O meglio, immotivato. Non ci mostri una reale ragione per la quale Jacob dovrebbe rischiare la propria vita, soprattutto dopo essersi adattato a passare sopra quella degli altri, per salvare Miriam. Vero, la conosce ed è attratto da lei, ma i due sembrano non interagire mai, nella narrazione. Magari anche solo qualche linea di dialogo, mostrando ad esempio la disperazione di Miriam e la sua volontà di fuggire insieme, avrebbe fatto la differenza. Così sembra tutto un pelo forzato. Mi sarei aspettato a quel punto, piuttosto, che Jacob ingannasse la ragazza per avere ulteriori vantaggi.
Al netto di questa sbavatura, Il racconto è ben pensato e suscita le emozioni giuste. Il mio giudizio resta dunque più che positivo.
Ti auguro una buona edizione!
Luca

-"Lo specchio":
Ciao Cristina,
e benvenuta!
Che dire: racconto crudo e diretto il tuo, di fronte al quale è difficile restare impassibili. Proprio come piacciono a me.
Mi sento di dire, innanzitutto, che a mio avviso il tema è rispettato: non per forza un adattamento può o deve essere inteso in senso positivo. Giulia, nel tuo racconto, si adatta alla volontà del marito (un vero e proprio mostro), lotta col proprio orgoglio e il proprio fisico, rinuncia a tutto per amore, anche alla propria vita. Si adatta fino a ché si rende conto che tutto è risultato inutile. A quel punto, e solo a quel punto, crolla sotto un peso che è diventato insostenibile, e si toglie la vita.
Il mio giudizio del brano è positivo, ma ti faccio comunque degli appunti che spero troverai utili. Per esempio, credo che il brano sarebbe stato ancora più coinvolgente e potente in prima persona. Sono un fan della terza in realtà, ma mi hanno fatto notare la stessa cosa del mio pezzo, a ragion veduta. Ti direi di fare un tentativo, anche solo per curiosità.
Occhio poi alla punteggiatura: in alcuni punti manca, in altri è gestita male o presenta degli spazi non necessari. Nulla di grave, sia chiaro, ma è un fattore che tende a spezzare il ritmo di lettura, se notato.
Comunque ti presenti nell'arena con un buon racconto, complimenti.
Ti auguro una buona edition e spero di leggerti ancora,
Luca

-"Gita sulla terra":
Ciao Giulio,
piacere di leggerti!
Premetto che ho trovato il tuo racconto spassoso e divertente, bell'idea! Mi è piaciuto molto il tono leggero e a tratti surreale della narrazione, in qualche modo mi ha ricordato "guida intergalattica per autostoppisti". Anche sul piano stilistico ho poco da segnalare.
Ci sono però alcune incongruenze che fanno storcere il naso e tirano fuori il lettore dall'immersione. Prima fra tutte la comparsa quasi a "pop-up", da spawn videoludico direi, sia di Marakuc che dei suoi sgherri. Vero, sono alieni, magari è una loro abilità, però all'interno della narrazione non la si percepisce come tale. Semplicemente, compaiono letteralmente dal nulla.
Abbiamo poi il protagonista, che a fronte di un attimo di sconcerto iniziale, non sembra porsi troppe domande e accetta troppo facilmente il suo ruolo di guida turistica.
Inoltre, gli alieni hanno evidentemente studiato la specie umana prima del loro arrivo, dato che appaiono, parlano e si vestono di conseguenza. Veramente dunque decidono se invadere o meno il pianeta basandosi su una gita di un paio d'ore con un singolo individuo?
Sono consapevole che il brano sia di stampo umoristico, però sono considerazioni che mi sono venute in mente già durante la prima lettura, "rovinandomi" un po' l'esperienza.
Infine, ma magari sono io, non ho trovato molta aderenza al tema dell'adattamento.
Molto ben riuscita, di contro, la caratterizzazione dei personaggi, specialmente Marakuc, cosa non semplice in un formato tanto breve. Simpatici, spontanei e ben costruiti anche i dialoghi.
In definitiva, un pezzo interessante, dal potenziale notevole, al netto dei difetti elencati. Giudizio positivo, per quanto mi riguarda.
A rileggerti presto, buona edition!
Luca

-"La montagna":
Ciao Filippo,
piacere di leggerti (credo sia la prima volta)!
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto nel complesso. Il tema è presente (seppur come elemento di background) e ho trovato sufficientemente buono lo stile: forse un pelino essenziale, ma non lo reputo un difetto. L'ambientazione è interessante, almeno per un malato di fantasy come me, e i presupposti per una storia intrigante c'erano tutti. Mi ero preso bene fino al combattimento col demone. Peccato però per una serie di incongruenze e forzature che demoliscono quello che poteva essere un ottimo lavoro.
Per esempio, già da inizio brano sappiamo che i protagonisti stanno seguendo una guida. E fin qui nulla di strano. Ma poi scopriamo che i protagonisti non sembrano sapere per dove o per cosa abbiano "assoldato" questa guida, che poi si tramuta in uno dei carcerieri. Un po' come dire "ehi, abbiamo preso una guida. Non sappiamo chi è o dove vogliamo andare, ma ci faremo portare ovunque voglia perchè si."
O anche la questione delle gemme un po' "buttata lì", passami il termine.
Oppure ancora il personaggio di Rose: se non approva quel che sta per accadere agli avventurieri, tanto da volerli poi liberare affermando di "voler fermare tutto", non poteva semplicemente avvisarli prima che venissero catturati? sarebbe stato probabilmente più logico e meno rischioso, anche per lei. Sembra che invece debbano essere incarcerati solo per dar modo alla narrazione di mostrare la colonia nascosta e i suoi abitanti. Non c'è un apparente motivo per il quale i protagonisti debbano volersi addentrare nella montagna.
Insomma, non voglio dilungarmi troppo con altri esempi, anche perché in questo modo sembra che io abbia apprezzato poco o nulla il brano, quando non è così, ma ci sono una serie di elementi che purtroppo non sono coerenti tra loro e affossano quello che poteva essere un racconto veramente intrigante. Ed è un peccato.
Comunque, spero di rileggerti presto!
Buona edition,
Luca

-"L'edera":
Ciao Isabella,
piacere di leggerti!
L'idea alla base del racconto è simpatica e perfettamente aderente al tema.
Ho trovato però un pelo sbrigativo il modo in cui hai gestito la vicenda e dialoghi ed eventi risultano in qualche modo "artefatti".
Ti faccio qualche esempio:
– Sono un po’ preoccupata, hai sentito la notizia?
– Sai che non guardo la televisione.
– Per le prossime settimane dobbiamo stare in casa, c’è il rischio di fare incontri letali.
– Cosa? A me non frega, Io devo uscire! Non posso mica infognarmi in casa? Io ho bisogno di uscire, vedere gli amici, più ancora di respirare.
Possibile che la reazione a una notizia del genere, tra l'altro molto vaga, sia quella del "chemmenefrega? :D almeno mi sarei aspettato che la protagonista chiedesse maggiori informazioni, prima di reagire eventualmente così.
Oppure:
Suona il telefono e so dov’è! Mica come l’anno scorso, quando c’erano mucchi di roba dappertutto.
Sarò io che non ricordo nemmeno cos'ho mangiato 10 minuti fa, ma come fa a ricordarsi, a distanza di un anno, un evento simile? mi sembra un po' forzato, e oltretutto immotivato dato che ci dici già, nello stacco, quanto tempo sia trascorso.
Per il resto, al netto di qualche infodump, il racconto è legegro e godibile. Molto simpatico l'epilogo.
Sono sicuro che lavorando sugli aspetti più tecnici potrebbe uscire un bel pezzo!
Mi spatascio sul divano e ti auguro una buona edition, a presto! :)

-"I bubbi":
Ciao Ci-Effe,
piacere di leggerti.
Racconto simpatico il tuo. Funziona bene la parte più leggera, più ironica se vogliamo, che giustifica oltretutto l'utilizzo del narratore onnisciente. Un po' meno, d'altro canto, quella più profonda e forse introspettiva che emerge a tratti. Forse proprio a causa della scelta di una voce così esterna. Il tuo testo, per come l'ho percepito, sembra voler fare tante cose in una, e il risultato è un pochino disordinato, in uno spazio tanto ridotto.
Anche la minaccia dei bubbi (il nome è fantastico, mi fa sbellicare) sembra un pochino buttata lì... stanno decretando la fine del mondo, hanno devastato l'ecosistema, eppure non si respira un'atmosfera apocalittica. La gente pensa al futuro, alla carriera, persino. I negozi sembrano aperti, la vita sembra tutto sommato quella di sempre... insomma: non si avverte una chiara minaccia. Che poi, se i bubbi non possono entrare nei boschi, basterebbe rifugiarsi tutti là, eventualmente, no?
Anche il fatto forse più importante, ovvero che la relazione tra i due protagonisti è in qualche modo illegittima, ci viene spiattellato come infodump sul finale. Fino a quel momento erano descritti come coppia, e niente faceva intendere la natura "adultera" del loro rapporto. Se tale elemento fosse stato presentato già dall'inizio, credo che avrebbe potuto sorreggere la narrazione come fulcro centrale, tenendo la questione della fine del mondo come background, e a quel punto tutto avrebbe avuto molta più coerenza, a mio avviso.
In conclusione: idea carina ed interessante, con alcuni passaggi davvero simpatici e ben riusciti. Sistemando il resto, potrebbe uscirne un brano davvero carino!
Buona edition e a rileggerti presto,
Luca

-"L'ospite":

Ciao Antonio, bentrovato!
Allora... valutare il tuo racconto mi risulta, in tutta franchezza, parecchio complicato.
Il tuo brano ha l'innegabile merito di inserire il lettore in un'atmosfera atipica e surreale. Sicuramente non manca la curiosità di proseguire la lettura, e non ci si annoia.
D'altro canto, ho fatto fatica, personalmente, ad elaborare le informazioni e a ricostruire una vicenda chiara. Capisco lo stato di coscienza alterato, ma mi è parso proprio, a un certo punto, che le coscienze fossero due, se non tre. Non so se fosse questo il tuo intento, quello di stordire il lettore per calarlo nei panni del protagonista. In tal caso, l'obbiettivo può considerarsi raggiunto, ma è tutto un pelo troppo criptico e confuso, per i miei personalissimi gusti.
Infine, non sono riuscito a trovare, nemmeno impegnandomi e alla luce dei tuoi commenti in merito, l'attinenza al tema. Dici che è sottile... forse troppo, per me ^^
In definitiva, un racconto che mi ha lasciato intrigato ma tanto, forse troppo, confuso. Questione di gusti personali, suppongo.
Ti auguro comunque un'ottima edition, e spero di rileggerti presto!
Luca

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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 maggio 2021, 20:04

Avete ricevuto tutte le classifiche. Nei prossimi giorni riceverete anche la mia con relativi commenti.

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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 28 maggio 2021, 13:38

MacMac (Cristina Grazioli) non ha consegnato i suoi commenti e classifica e pertanto viene squalificata per questa edizione e anche per la prossima. Inoltre il punteggio degli altri racconti del gruppo verrà calcolato eliminando da ogni classifica il suo racconto.

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Re: Gruppo CLIMA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » domenica 30 maggio 2021, 20:03

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo.

1) Studiare al Prato, di Debora Dolci
Ottimo racconto. Andando oltre ciò che mostri, questo sembra essere il momento di iniziazione del protagonista che riesce a stabilire una connessione (Cerasi) tra il suo mondo e l'esterno e che da quel punto in avanti sembra liberarsi di un po' di zavorra adolescenziale famigliare per cominciare a nuotare nel sociale. Certo, non è che il tutto sia capitato d'un tratto e il fatto stesso che avesse accettato di vedersi in quel luogo con Cerasi è dimostrazione di un percorso interiore che sta portando avanti da un po' con l'importante sprone dell'attrazione per la ragazza. Detto questo, hai un modo così naturale di mostrare i tuoi protagonisti che sembra di surfare nelle loro emozioni e i tal modo la lettura diventa un vero piacere. Tema preso in pieno. Per me pollice su e in classifica vai davanti al parivalutato racconto di Borchi perché qui mi sembra tutto più naturale.
2) Occhi bassi e ubbidire, di Wladimiro Borchi
Un mondo di bestie quello che hai voluto rappresentare in questo racconto e, da questo punto di vista, il finale ci sta: Jacob risponde a un istinto di accoppiamento e Myriam reagisce sfruttando la situazione, nulla da obiettare. La crudezza della scena della bambina era fondamentale, forse avresti potuto spingere l'acceleratore su quella dello stupro, sempre nell'ottica di un racconto sulla bestialità (solo, non vorrei essere offensivo per le bestie). Il tema c'è tutto. Non mi piace il titolo, non mi sembra funzionale. Per me siamo su un pollice su.
3) Il cuore della foresta, di Giuliano Cannoletta
Un racconto che funziona dall'inizio alla fine, ben controllato, senza evidenti punti deboli. Anche il tema è ben declinato. Per me un pollice su e in classifica lo posiziono dietro ai parivalutati racconti di Dolci e Borchi solo perché a parità di valutazione tendo sempre a preferire i racconti più "impegnati" rispetto a quelli che considero di entertaiment.
4) L’edera, di Isabella Valerio
Un gruppo davvero di altom livello e altro racconto estremamente valido. Ti anticipo da subito che il pollice è un quasi su per quello che ormai avrai capito essere il vero problema del testo: alcuni dialoghi un po' forzati (compreso quando lei stessa fa riferimento a un anno prima). Per il resto, funziona tutto a partire dalla personalità un po' farfallina della protagonista che affronta ogni cosa con leggerezza. Tema ben declinato.
5) Gita sulla Terra, di Giulio Marchese
Un racconto spassoso che richiama parecchio GUIDA GALATTICA però mi sembra quasi un bignamino di quello che avrebbe voluto essere. Un alieno decisamente istruito se gli chiede di fargli addirittura da "cicerone", poi però ha bisogno di questa gita e la interrompe dopo poco per decidere di dare inizio all'invasione... Ecco, il problema sta proprio lì, nel punto di svolta, nell'interruzione della gita perché, evidentemente, ha trovato l'informazione mancante necessaria. Ci fosse stata, non credo avrei esitato a dargli un pollice su, ma manca e questo lascia il lettore con un senso di incompletezza. Infine il tema, presente, ma solo sul finale e poco fondante, a mio avviso, il racconto stesso. Concludendo, per me qui siamo comunque di fronte a un pollice tendente al positivo anche in modo brillante per il tono che riesci a mantenere per tutto il corso del racconto.
6) I bubbi, di Ci_Effe
Hai un bello stile e i bubbi sono una bella trovata. Il tutto va un po' riequilibrato ma non sono così contrario al narratore, alla fine non mi sembra che abbracci mai quello di Sarina, rimani sempre esterna con quel tocco leggero che sembra contraddistinguerti. Vero però che il fatto che Giorgione sia sposato destabilizza perché costringe il lettore a risettare il loro rapporto e a cercare una spiegazione in quella richiesta, venuta proprio da Giorgione. E il finale non mi è arrivato chiaro perché sembra che i bubbi siano arrivati nella foresta e che Giorgione e Sarina vogliano continuare a manifestare normalità fino alla fine, ma non ne comprendo il senso più profondo. Anche il tema rimane un po' sfocato, pur presente. Per me questo è un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo brillante. Curiosissimo di rileggerti.
7) La montaga, di Filippo Rubulotta
Mi sembra la sceneggiatura di una storia tipo di quelle che leggevo da piccolo sui LANCIOSTORY di mio padre (mi sembra si chiamassero così). Tutto azione, manca un approfondimento dei personaggi con la guida che esce di scena non appena vengono intrappolati (neanche un ultimo confronto con il capo spedizione), Rose che si ravvede senza un apparente motivo e lo stesso capo spedizione ch, come ti è stato fatto notare da molti, agisce quasi come un automa, senza apparenti reazioni se non quel pensiero piuttosto ridondante considerata la situazione da cui stavano fuggendo. Il tema appare, ma non è fondante il racconto stesso. Molte criticità e questo nonostante un setting che mi è molto gradito e la pulizia del tuo stile che permette di leggere senza grossi problemi. Direi un pollice tendente verso il positivo al pelo pelo.
8) L’ospite, di Antonio Pilato
Mi piacciono i temi da interpretare, ma qui fatico parecchio a comprendere il tutto. Devo dire che la situazione è affascinante con questo protagonista il cui animo sembra essersi scisso e che finisce per l'odiarsi fino a trovare (?) il coraggio di uccidersi mentre una terza scissione di se stesso si nasconde dietro quella porta per poi provare a uscire quando il tutto si è compiuto. Questo quello che mi è arrivato. Antonio, quando ti ci metti sei davvero un maestro dell'ermetismo :D Zuzana invece me la ricordo, l'avevi già usata e suppongo faccia parte dell'universo narrativo nel quale ambienti le tue storie. Concludendo, non mi è arrivato e valutare in un caso simile è sempre un errore, però devo farlo e mi barrico dietro un pollice ni tendente verso il positivo perché mi sembra di avere visualizzato la situazione generale anche se non sono riuscito ad andare oltre.

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