Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 maggio 2021, 2:05

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BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION EDITION, LA NONA E ULTIMA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 153° ALL TIME!

Questo è il gruppo SCENEGGIATURA della ALL STARS EDITION con SARA BILOTTI, SCILLA BONFIGLIOLI, ANDREA VISCUSI, MASSIMILIANO ENRICO, SARA SIMONI e ORIANA RAMUNNO come guest stars.

Gli autori del gruppo SCENEGGIATURA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MASCHERINA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CLIMA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SCENEGGIATURA:

Tasse, di Luca Fagiolo, ore 01.00, 4165 caratteri
Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani, ore 23.51, 4236 caratteri
Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella, ore 00.58, 4233 caratteri
Ivan Karenin, di Stefano Floccari, ore 00.54, 4236 caratteri
Infinite melodie, di Andrea Partiti, ore 23.49, 3462 caratteri
La lista, di Andrea Furlan, ore 00.16, 4227 caratteri
Fratelli, di Viviana Tenga, ore 00.00, 4220 caratteri
La rana bollita, di Alessandro Catanzaro, ore 00.30, 4237 caratteri
Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni, ore 00.59

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo MASCHERINA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo MASCHERINA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MASCHERINA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ALL STARS EDITION EDITION A TUTTI!



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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 20 maggio 2021, 21:10

Ciao! Ecco la mia classifica e relativi commenti. Per la prima posizione non ho avuto alcun dubbio. Anche sulla seconda ero abbastanza convinto. Per tutte le altre ho dovuto al solito soppesare al milligrammo pregi e difetti che avevo riscontrato, perché tutti i racconti mi avevano comunque lasciato qualcosa.


1) Tasse, di Luca Fagiolo
2) Infinite melodie, di Andrea Partiti
3) Fratelli, di Viviana Tenga
4) Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
5) Ivan Karenin, di Stefano Floccari
6) Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
7) Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
8) La lista, Andrea Furlan
9) La rana bollita, di Alessandro Catanzaro



Tasse, di Luca Fagiolo
Ciao Luca, piacere di averti letto.
C'è poco da fare, mi piacciono sempre un sacco i tuoi racconti. Con poche pennellati ci proietti nel set, fornendoci i dettagli per vedere questa casa degradata. I pensieri del protagonista non sono mai ingombranti, ma sempre ben collocati, utili a caratterizzarlo. Il tema mi pare centrato, l'adattamento dei due scagnozzi alla nuova situazione. Il finale ben costruito nel corso della narrazione.
Bravo davvero, a rileggerci presto.
Giuliano


Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, piacere di averti letto.
Il tuo è un racconto che mi ha lasciato sensazioni contrastanti. L'aderenza al tema c'è e lo stile è molto buono, come tuo solito. Mi ha convinto meno la caratterizzazione del nostro protagonista. Da un rigido uomo d'affari (più o meno leciti) russo in una situazione del genere mi sarei aspettato una reazione un po' meno composta ed equilibrata. Anche la frase nel finale “Adesso torni a casa e ti disintossichi”, pronunciata da uno che con la tossicodipendenza delle figlia ha già avuto a che fare, suona davvero troppo sbrigativa e semplicistica.
Questi a mio parere i punti deboli di quella che resta comunque una buona prova.
A rileggerci presto!
Giuliano


Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
Ciao Alessandro, piacere di averti letto.
Un racconto davvero complicato. L'ho riletto più volte, ma ho avuto bisogno di leggere anche le tue risposte ai commenti per comprenderlo meglio. Credo che il problema più grosso sia stato il dover comprimere troppe informazioni in un testo troppo breve. Anche l'evoluzione (in questo caso direi millenaria) dei personaggi, che poi è un po' il fulcro del racconto, ne risulta sacrificata. Ed è un peccato perché lo stile è veramente eccellente e ti tiene incollato al testo. Per capirsi, la mia impressione, giunto alla fine, è stata quella di aver letto qualcosa di davvero notevole me di non essere riuscito a comprenderlo, e quindi a godermelo, fino in fondo.
Tema direi assolutamente centrato.
A rileggerci presto!
Giuliano


Ivan Karenin, di Stefano Floccari
Ciao Stefano, piacere di averti letto.
Un bel racconto ma che non mi ha preso fino in fondo. Forse hai messo in scena troppi personaggi per un testo così breve. I dialoghi occupano una parte corposa nell'economia del testo e intervallati dai pensieri del protagonista a volte a mio avviso sono un po' faticosi da seguire.
Il finale non mi ha convinto molto, troviamo soltanto la riconciliazione tra il protagonista e l'attrice. Mi pare che manchi un guizzo, qualcosa che sparpagli un po' le carte in tavola.
Mi è piaciuta molto la tua declinazione del tema, un nuovo adattamento di un grande classico.
Complimenti, a rileggerci presto.
Giuliano


Infinite melodie, di Andrea Partiti
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Un racconto interessante il tuo. Senza dubbio atipico. Ci trascini in questa situazione angosciosa, in una lunga prigionia senza spiegazione e apparentemente senza una logica, in cui l'adattamento sta nel disperato tentativo del protagonista di ideare sempre nuove melodie. Rimangono numerosi buchi e interrogativi, ma non li definirei mancanze perché mi pare che il tuo intento non fosse quello di costruire una narrazione completa e coerente, quanto più di trasportarci nella disperazione del protagonista per questa insensata e grottesca tortura a cui è sottoposto. Da questo punto di vista considero l'esperimento riuscito.
Complimenti, a rileggerci presto.
Giuliano


La lista, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta molto la struttura che hai dato al tuo testo. Una lista di quattro passaggi da fare per fuggire da una dinamica di violenza, ripercorsi in diretta nel racconto della protagonista. Ci sono tuttavia dei passaggi che non mi sono risultati del tutto chiari.
All'inizio la protagonista dice che deve farlo per “Nicola, l'amore della mia vita.” Questo passaggio serve per descriverci una personalità confusa, ancora innamorata del suo aguzzino? Perché non mi è risultato chiarissimo.
Nell'ultimo paragrafo, poi, hai creato una scena con troppi aspetti che mi sono sembrati inverosimili.
La protagonista intende scappare abbandonando lì la figlia? Nicola scende dall'ambulanza, torna a casa, scopre della fuga e la raggiunge in stazione, tutto questo dopo un avvelenamento. Come fa Eleonora a vedere tutto questo? Stava pedinando l'ambulanza? E allora perché aspetta così tanto ad avvertire Simona? E anche l'ultima scena in cui cerca di ucciderla in mezzo a una stazione piena, senza che nessuno muova un dito fino all'arrivo della polfer mi è parsa un po' esagerata.
Insomma, mi pare che tu abbia avuto un'ottima idea ma che i tempi e la tensione di mc non ti abbiano permesso di svilupparla al meglio. Credo che sistemando alcuni passaggi ne uscirebbe davvero un buon testo.
A rileggerci presto.
Giuliano


Fratelli, di Viviana Tenga
Ciao Viviana, piacere di averti letto.
È un bel racconto, ma a mio avviso ha un difetto principale. La storia che ci proponi ha bisogno di un background corposo, due principi vengono separati da giovani e nascosti per sfuggire ai congiurati che hanno ucciso il re loro padre. Hai scelto di raccontarci questo antefatto nelle righe iniziali, ma mi è parso un po' artificioso, una specie di “riassunto delle puntate precedenti”, per intenderci. Forse avrei gradito di più se quelle informazioni fossero state proposte in altro modo, da qualche scambio di battute o diluite nei pensieri di uno dei personaggi.
Per il resto mi pare una buona storia, la declinazione del tema c'è tutta, nella capacità del buon Ottavio di adattarsi alla situazione di povertà senza perdere la sua attitudine agli intrighi.
Brava, a rileggerci presto!
Giuliano


La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
Ciao Alessandro, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta molto la tua interpretazione del tema. L'adattamento, in questo caso, non è una risorsa ma un pericolo. Adattarsi vuol dire abituarsi a una situazione spiacevole, come la rana che si abitua all'acqua calda fino a morire bollita. Sei stato fra i pochi, tra i racconti che ho letto, a dargli un'accezione del genere.
Tuttavia ci sono un po' di cose che non mi hanno convinto nel tuo racconto. La rana bollita è un rischio che la bambina si ripete in continuazione, un po' come un mantra, ma di fatto risponde a tutte le domande delle SS. La sua decisione di “non adattarsi” non mi pare sia declinata nei suoi comportamenti tranne che nel tentativo di fuga nel finale.
Un altro aspetto che non mi ha convinto al cento per cento riguarda lo stile che mi pare troppo distaccato e raccontato, nonostante sia tutto dal punto di vista della bambina.
La storia è comunque molto cupa e toccante, sia per la tematica che hai scelto, sia per le scene che hai narrato.
Complimenti, a rileggerci presto.
Giuliano


Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
Ciao Carlo, piacere di averti letto.
Un bello spaccato di fantascienza in cui un prigioniero, approfittando di un catastrofico incidente, si ricostruisce un'identità come capo della sicurezza. Il testo è ben scritto e si legge con piacere e il tema mi pare centrato. Sei stato abile a dipingere il contesto nella prima scena, la devastazione successiva all'esplosione. Quello che mi è mancato è un po' più di introspezione del personaggio, qualcosa che mi spinga a solidarizzare con lui, tanto più necessaria visto che è l'unico “attore” in scena, a parte un drone con cui scambia due battute. Mi pare che tu ti sia concentrato eccessivamente (rispetto a un testo così breve) sullo spiegarci i dettagli dell'ambientazione, aspetti tecnici, fino anche alla composizione dell'atmosfera del pianeta che sceglie come meta, senza concentrarti sul protagonista che rimane un po' bidimensionale.
È comunque a mio avviso un racconto più che buono.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Gennibo
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 22 maggio 2021, 13:12

1) Infinite melodie di Andrea Partiti
2) Tasse di Luca Fagiolo
3) Il valore di Tanja di Matteo Mantoani
4) Soltanto le stelle potranno giudicarci di Alessandro Canella
5) La rana bollita di Alessandro Catanzaro
6) Fratelli di Viviana Tenga
7) Ivan Karenin di Stefano Floccari
8) La lista di Andrea Furlan
9) Come sono arrivato su Kepler-438b di Carlo Peroni

Tasse
Ciao Luca, il racconto mi è piaciuto molto, hai gestito bene i personaggi e la scena, c'è poi questo tono di minaccia sottintesa, e il bambino che sbuca dalla porta al posto di Cesar è una nota che rende la scena più intrigante (povero bimbo, cosa gli succederà?).
Bello il particolare del disegno e originale la "moneta" di scambio, i 600 ml.
Dai le informazioni un po' alla volta, ma sono abilmente dosate e non è una cosa facile da fare, carina anche la nota finale che spiega tutta la situazione.
Che altro dire? Molto bravo.

Il valore di Tanja
Ciao Matteo, il racconto mi è piaciuto, e anche lo stile, anche se ci sono dei punti migliorabili. All'inizio, quando il protagonista dice: faccio sedere gli italiani al tavolo, ho pensato che a parlare fosse un cameriere o qualcosa del genere, e non mi è stato subito chiaro che tutti e quattro si fossero seduti allo stesso tavolo.
Dici che l'accento fa schifo, ma parlano bene, caratterizzerei di più i dialoghi degli italiani. Penso sarebbe più efficace un Oddio, Tania! (così ci si focalizza bene sulla ragione per cui esclama stupito) A parte questi dettagli mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi, e della posta in palio.
L'incontro padre e figlia ha dei punti molto belli, con lui che scende al livello di lei.
La frase finale non l'ho capita subito, a una prima lettura temevo che lui chiedesse scusa perché preferiva a lei un uno con dieci zeri e per questo chiedeva perdono alla figlia, ma poi rileggendo ho scartato questa possibilità.
Comunque, per me una buona prova.

Soltanto le stelle potranno giudicarci
Ciao Alessandro, il titolo del tuo racconto mi è piaciuto moltissimo, buona la tua scrittura e lo stile mi piace, anche l'idea per me è buona, peccato che manchi una chiara ed efficace gestione delle informazioni, questo rende il racconto ermetico. Ho visto che comunque c'è uno sforzo per migliorare. Parti da un inizio che ci porta in un mondo fantascientifico e provi a gestire al meglio il dosaggio degli elementi che piano piano vengono svelati, anche se non in maniera esaustiva, peccato.
Un punto a tuo favore è il finale, dove, oltre al concetto di risparmio energetico, questo concetto di riduzione viene applicato anche alle parole.

Ivan Karenin
Ciao Stefano, bello il tuo racconto, soprattutto l'idea di mettere in scena la rivisitazione di un grande classico usando delle figure originali e inaspettate, e bella anche la gestione del pensiero che caratterizza un personaggio sopra le righe. In certi punti però mi sono un po' persa, l'ultima parte mi è sembrata un po' stonata, con il personaggio che si scusa, si giustifica e sembra pentito davvero, ma poi finisce con la battuta forte che vuole affermare e confermare che i loro ruoli sono improntati su dinamiche diverse.
Direi, buona l'ambientazione e l'idea, ma la realizzazione soffre un po' di focalizzazione su dove vuole andare a parare.
Comunque una prova interessante.

Infinite melodie
Ciao Andrea e piacere di rileggerti, il tuo è un racconto diverso da quelli che ho letto finora, lo apprezzo particolarmente per l'originalità, per come gestisci la tua idea senza stare a giustificare quello che accade. Ho cercato di dare un senso al tutto pensandola come una sorta di magia. Invece di fare crollare la mia sospensione d'incredulità ho concluso che questa entità, che governa il tutto, premia o punisce a seconda del suo piacere piuttosto che per una regola particolare.
Per me una prova molto buona

La lista
Ciao Andrea, il tuo racconto mi ha colpito, forse per il tema che è emozionalmente forte, mi è piaciuta anche la scrittura, ci sono tante azioni, c'è movimento, peccato che ci siano delle cose che mi perplimono e riguardano la credibilità della storia. Anche io mi sono chiesta come sia possibile che lei chiami ancora amore qualcuno che sta per avvelenare, e che abbandona la figlia da sola.
Direi un buon tentativo, ma con margine di miglioramento.

Fratelli
Ciao Viviana e piacere di averti letto, la storia funziona e il tema è centrato. Anche io all'inizio ho trovato una partenza un po' troppo raccontata, che poteva essere spiegata dal dialogo tra i due fratelli o dal pensiero di uno dei due, più si va avanti e più mi è sembrato che il racconto migliorasse. Mi sarebbe piaciuto che fosse più chiaro all'inizio che loro erano i figli del regnante, e che avrebbero potuto riappropriarsi del regno. Anche l'incontro, penso sarebbe stato più efficace se all'inizio si fosse capito che il fratello avvelenatore era stato quello andato incontro all'altro, in una sorta di premeditazione dei fatti seguenti.
Comunque un buon racconto.

La rana bollita
Ciao Alessandro e benvenuto nell'arena, ho letto il tuo racconto sperando che la ragazzina riuscisse a trovare una via di fuga, anche se piano piano le speranze si affievolivano. Mi è piaciuta la storia, forse poteva essere migliorata con una prima persona, e anche se il tema non è originalissimo acchiappa ed emoziona sempre il lettore. Con la storia delle rane lo hai reso più interessante anche se non ho capito cosa intende la bambina quando pensa di non volersi adattare e dà quella risposta sul padre alle SS, forse per dire che lui che al momento non c'è vuole far credere che potrebbe arrivare da un momento all'altro e salvarle?
Secondo me un buon racconto che con poche sistemazioni può migliorare molto.

Come sono arrivato su Kepler-438b

Ciao Carlo e benvenuto nell’arena, il tuo racconto mi ha portato in un mondo fantascientifico che mi affascina. Una prova che però in alcuni punti mi ha confuso, penso possa essere migliorata e resa più comprensibile in diversi punti, tipo:
dopo la prima frase: il fischio dell’esplosione… metti un concetto che non è proprio ottimale, tutta incentrata sull’orecchio del protagonista (un corpo che se capisco bene poi cambierà). C’è un’esplosione (ok), il risultato potresti farlo notare attraverso la sordità del protagonista con qualcosa che sappiamo fa rumore, che lui vede ma che non sente.
E poi puoi passare subito alle lamiere accartocciate.
Avrei preferito che la capsula fosse almeno un po’ danneggiata, così da giustificare il rumore che gli danneggia l’udito, ma sufficiente a salvarlo.
Toglierei: A cosa è dovuta tutta questa devastazione? Potresti saltare la domanda che pare un po’ retorica e risponderti subito con un: un detrito imprevisto (“imprevisto” già significa che non è una cosa che ci si sarebbe aspettati) ci deve avere colpito (metti l’azione così noi la vediamo) quando siamo usciti (o entrati) dalle pieghe dello spazio tempo. (oppure: li avevo avvisati, ma non mi hanno ascoltato (empatizziamo con il protagonista/Cassandra. La stella XYZ è esplosa (la vediamo che esplode) prima che la nostra nave uscisse dalla sua orbita, deficienti.(anche in questo modo abbiamo un informazione che ci fa visualizzare la scena e alla fine il pensiero del tipo ci fa empatizzare con lui)
Poi le cose si fanno più complesse, in diversi punti ho faticato a seguire la scena, ma l’idea mi piace e spero che tu ci metta mano per migliorarla.
Spero di rileggerti presto.
Isabella

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antico
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 24 maggio 2021, 14:31

Avete ricevuto due classifiche e sono tutte regolari, ne dovete ricevere altre sette.

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Debora D
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 24 maggio 2021, 22:04

Una delle classifiche più difficili che mi è capitato di stilare.

1.Tasse, di Luca Fagiolo
2.Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
3.Ivan Karenin, di Stefano Floccari
4.Infinite melodie, di Andrea Partiti
5.Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
6.La lista, di Andrea Furlan
7.Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
8.La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
9.Fratelli, di Viviana Tenga

Tasse, Luca Fagiolo
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Come sono arrivato su Kepler… Carlo Peroni
► Mostra testo


Il valore di Tanja, Matteo Mantoani
► Mostra testo



La rana bollita, Alessandro Catanzaro
► Mostra testo


Soltanto le stelle potranno giudicarci, Alessandro Canella
► Mostra testo

Fratelli, viviana Tenga
► Mostra testo


Ivan Karenin, Floccari
► Mostra testo


Andrea Furlan, La lista
► Mostra testo


Andrea Partiti, Infinite Melodie
► Mostra testo

FilippoR
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 25 maggio 2021, 22:58

Una classifica per me molto difficile.

1) Tasse, di Luca Fagiolo
2) Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
3) Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
4) Infinite melodie, di Andrea Partiti
5) Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
6) Ivan Karenin, di Stefano Floccari
7) La lista, di Andrea Furlan
8) La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
9) Fratelli, di Viviana Tenga




Tasse di Luca Fagiolo
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Il valore di Tanja di Matteo Mantoani
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Soltanto le stelle potranno giudicarci di Alessandro Canella
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Ivan Karenin di Stefano Floccari
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Infinite melodie di Andrea Partiti
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La lista di Andrea Furlan
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Fratelli di Viviana Tenga
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La rana bollita di Alessandro Catanzaro
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Come sono arrivato su Kepler-438b di Carlo Peroni
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antico
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 maggio 2021, 11:32

Dovete ancora ricevere cinque classifiche.

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Antonio Pilato
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 maggio 2021, 17:18

Ecco la mia classifica con i relativi commenti:

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Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
Tasse, di Luca Fagiolo
Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
Ivan Karenin, di Stefano Floccari
La lista, di Andrea Furlan
Fratelli, di Viviana Tenga
Infinite melodie, di Andrea Partiti

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Ciao Matteo... un autentico capolavoro!
Nonostante, nella prima parte il genere non rientra fra i miei preferiti, l'andamento della trama che viene scandito con sempre più rapidità e tensione, mi ha condotto in una spirale di delirio, ebbrezza e risate, che mi hanno coinvolto molto, in maniera ilare nell'umore e scorrevole nella lettura.
Il botto però lo fa la seconda parte, dove la rivelazione sconvolgente, devastante e inappropriata mi ha fatto scomparire ogni sorriso: non immaginavo minimamente che le cose stessero così e il finale, amaro come molte cose nella vita, è stato un bel Bingo!

Ciao Luca, una bella allegoria della vita, che dire...
Ho rivisto molto del film "In time", dove la valuta non è la moneta o il sangue, come in questo racconto, bensì il tempo (il ché risulta ancora più inquietante, anche perché fa quasi il paio con la nostra realtà).
Un racconto bello, intrigante e anche satirico; ho riscontrato qualche difficoltà nel comprendere totalmente la seconda parte, ma non tanto nel concetto quanto nella semplice scrittura.
Nel complesso, un buon lavoro... grande!

Ciao Alessandro, ho letto questo racconto con un occhio puntato ovviamente alla fantascienza, ma ho provato sensazioni contrastanti: da un lato, un uso appropriato della grammatica e dei dialoghi che rende la lettura piacevole e scorrevole, dall'altro una vicenda che non è ben chiara, forse per un limite mio, forse perché non è ben esplicata. Nello specifico, non ho capito come i due protagonisti sacrifichino gli altri... tramite esplosioni planetarie o con metodologie non nominate?
Il finale segue, parallelamente, pregi e difetta elencati sopra.

Ciao Alessandro, devo dire che speravo di capitare come lettore e commentatore di un racconto dal titolo "La rana bollita".
E' un racconto che mi è piaciuto molto, severamente toccante, e ho trovato molta attinenza con il tema.
Peccato per alcuni refusi, a volte sgrammaticati, perché con un semplice editing di 10 minuti avresti potuto anche toccare la vetta della mia classifica.
Comunque sia, sei stato molto bravo, mi sei piaciuto.

Ciao Carlo, il tuo scritto segue una bella narrazione che sicuramente non possiede alcunché di rilevante nel finale, ma caratterizza in maniera pertinente tutta la vicenda.
Il tema risulta centrato e devo dire che ho letto con piacere questa storia; simpatico anche il richiamo astronomico (ho giocato una campagna di gioco di ruolo durata quasi due anni sul tema di Sagittarius A*).
Probabilmente, mi aspettavo qualcosina di più dal finale, fin troppo piatto e prevedibile, ma questa è una valutazione prettamente soggettiva.

Ciao Stefano, il racconto era iniziato anche bene... per poi condurre il lettore a un finale, forse per me, un po' troppo scontato.
Una belle caratterizzazione dei personaggi, senza dubbio, che però con tutte quelle parole, quei punti, quelle virgolette, rende la lettura un po' faticosa, ma comunque "proseguibile". Il problema è che la storia sembra il pezzo di un racconto più grande (e forse interessante), ma è incompiuta così... o quantomeno è una sequenza dell'ipotetico macro-racconto che da sola non rende affatto.
Mi aspettavo qualcosa di più perché l'incipit di partenza non è neanche male! Peccato per il resto, mannaggia...

Ciao Andrea, ho letto di meglio, ho letto di peggio nel tuo girone "dantesco".
Scherzi a parte, mi è sembrato scritto meglio nella prima parte, piuttosto che nella seconda dove tutta la trama va a perdersi un po' troppo.
L'attinenza al tema non mi è del tutto chiara, probabilmente non mi è arrivato qualcosa, e il tema della violenza pecca nell'originalità, ma è sicuramente un buon lavoro... migliorabile, ma pur sempre un buon lavoro.
Ps: Attenzione al refuso dei tre "..." che vanno staccati se subito dopo compare una parola!

Ciao Viviana, ho letto il tuo racconto e devo ammettere che non son riuscito a cogliere alcun elemento di originalità. Mi spiego: già dalle prime righe avevo fiutato il tradimento "coniugale" tra i due fratelli, s'intuisce che il ritrovo abbia uno scopo ben più evidente di una fraterna rimpatriata. Morale: speravo che non andasse a finire come i soliti tradimenti alla "Game of Thrones".
Comunque sia, la storia è scritta abbastanza bene, a parte in certi punti che mi sembra un po' prolissa.
Una parziale aderenza al tema l'ho infine notata.

Ciao Andrea, un punto a favore di questo racconto è sicuramente l'atmosfera che suscita la prima parte della storia nel lettore. Tuttavia, credo che sia ben lontano da quelle atmosfere di onirica allegoria che sono sicuro tu abbia tentato di trasmettere (non si può infatti parlare di "realtà" in questo caso perché di reale non c'è praticamente nulla).
Il rispetto del tema secondo me è un po' carente e, sebbene ci sia una "trasformazione" in atto, tale metamorfosi surreale sembra condurre a un noumeno che non ha senso.

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Ci_Effe
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 maggio 2021, 19:07

Ecco la mia classifica. Premetto che i primi tre sono racconti davvero ben fatti, ho voluto premiare quello che - a mio personalissimo parere - ha mostrato una scrittura più complessa (l'alternanza e l'uso convincente del dialogo) e una riflessione più approfondita. Complimenti a tutti.

1. Ivan Karenin, Stefano Floccari
2. Tasse, Luca Fagiolo
3. Il valore di Tanja, MatteoMantoani
4. Soltanto le stelle potranno giudicarci, Alessandro Canella
5. Infinite melodie, Andrea Partiti
6. Come sono arrivato su Kepler-438 b, Carlo Peroni
7. La lista, Andre Furlan
8. Fratelli, Viviana Tenga
9. La rana bollita, Alessandro Catanzaro


Ivan Karenin, Stefano Floccari
Ciao Stefano, mi piace molto come hai scelto di declinare il tema. Il racconto è assolutamente interessante, sia per la caratterizzazione del protagonista (a tratti un po’ personaggio da sitcom, ma assolutamente credibile), sia per come hai saputo gestire i dialoghi: ognuno ha una sua voce (un po’ stereotipata, ma qui ci metto anche il limite di battute) ed è assolutamente riconoscibile. Questo rende il testo scorrevole e vivo (l’unico punto in cui rischi la confusione credo sia alla battuta “Vedi, ho pensato che il modo migliore […]” perché non è segnalato chiaramente che riprende a parlare il protagonista).
“nostro signore dei fori imperiali”, non so se è realmente un modo di dire, mi ha fatto ridere un sacco.
In un breve spazio riesci a dare lo spunto per una riflessione interessante: siamo di fronte a una discriminazione, eppure il protagonista stesso è il primo a usare categorie e pregiudizi offensivi verso il resto della società (almeno questo è ciò che ne ho ricavato io, che comprerei volentieri il biglietto per lo spettacolo. Se poi la tua era solo ironia allora ho preso un bel granchio). Mi sarebbe interessato vedere qualcuno che mettesse alla prova anche il personaggio del regista criticando in modo sensato la sua visione, anziché la solita biondina scema, ma avresti ovviamente sforato il limite di battute (e con questo sarò tacciata anch’io di politically correct rompiballe femminista)

Tasse, Luca Fagiolo
Ciao Luca. Il tuo racconto è davvero ben scritto e ben costruito, complimenti. In particolare l’ambientazione è descritta bene, con pochi particolari riesci a renderla credibile e immersiva. Lo sviluppo della storia è completo e lascia anche una sorta di messaggio, quindi il lavoro è completo. Ti lascio giusto due note, molto personali a dire il vero. L’espressione “Sotto a una poltrona sfondata una siringa sgocciola sangue” suona un po’ strana a rileggerlo dopo aver scoperto che la moneta in questo nuovo mondo è proprio il sangue. Capisco che il padre sia un disperato, ma proprio per questo non lascerebbe mai dei “soldi” sprecati. Dà una nota di colore e funziona per coinvolgere il lettore, forse è solo eccessivo il verbo perché dà l’impressione che il sangue nella siringa non sia solo un flebile rimasuglio. Nel finale il nome è fin troppo palese, fa un effetto quasi comico, e, contraddicimi pure, ma non credo sia quello che volevi: i tuoi lettori, probabilmente, con un semplice “il Conte” avrebbero capito comunque.


Il valore di Tanja, MatteoMantoani
Ciao Matteo!
Il racconto ha ottima costruzione e ritmo, fila bene e riesce a tenere l’attenzione alta fino alla fine. È assolutamente ben scritto, quindi il mio giudizio è positivo. Molto divertente il rimpallo fra i pensieri del protagonista, i bicchieri di vodka e Benedetti "Uno" e "Due". Quello che mi è piaciuto meno è che tutti i personaggi a parte il protagonista sono piatti, e se per gli italiani funziona perché devono solo rappresentare lo stereotipo dei malavitosi pieni di sé, per Tanja, che dà anche il titolo al racconto, la cosa mi lascia un po’ stranita. Di lei non sappiamo niente, non ha uno sviluppo costruito (prima continua spavalda la sua danza di fronte al padre, poi si rintana come una bambina nella sua giacca, senza un chiaro momento di cambiamento). In più siamo portati a pensare che sia una tossicodipendente, perciò non sappiamo se la sua sia una reazione nervosa oppure una sincera conversione, che in caso è davvero molto accelerata. Insomma, Tanja è solo un pretesto per la storia del personaggio principale, e questo toglie un po’ di profondità al racconto secondo me.
Il tema dell’adattamento è assolutamente presente

Soltanto le stelle potranno giudicarci, Alessandro Canella
Ciao Alessandro.
Il tuo racconto è ben scritto e dimostra una buona proprietà di linguaggio. La struttura è molto razionalizzata, cosa che fa venire voglia di andare avanti (perché dosi bene le informazioni nelle tre sequenze) ma toglie un po’ di fluidità. Ho trovato un po’ confusa la scena centrale in cui i due personaggi litigano, semplicemente perché sembrano entrambi abbastanza distaccati e statici (scrolla la testa, mi viene da ridere, scuote la spalla) e senza un vero climax arrivano a spingersi e gridare: non ho chiaro se doveva sembrare una versione de-umanizzata di comportamenti umani.
Nella seconda sequenza il cambiamento nei protagonisti, che sono sempre meno umani a livello fisico, poteva forse essere trasposto in parte anche a livello mentale, questo avrebbe reso meno forte lo stacco con la terza sequenza.
Il finale con il cambio di sintassi è molto d’effetto, in generale forse il tema dei corpi in criogenesi (credo) da sacrificare, così come lo propone il protagonista - un po’ come facesse un sermone - diventa ripetitivo, mentre arriva meglio attraverso il dialogo.
Il tema è assolutamente rispettato.

Come sono arrivato su Kepler-438 b, Carlo Peroni
Ciao Carlo.
Il tema del racconto è centrato e ben approfondito. Inizio col dirti che sia l’incipit che l’arrivo sul pianeta li ho trovati ben fatti: i particolari realistici danno credibilità al nuovo pianeta (almeno per me che non sono certo un astrofisico), mentre all’inizio riesci a farci entrare nell’ambientazione dosando le informazioni in modo che siano naturali nel pensiero del protagonista e non uno “spiegone”. Il racconto si inserisce in un filone ben preciso, e questo non è assolutamente un male, solo che a volte ho avuto l’impressione che tu ti sia affidato molto a un panorama visivo/letterario ben collaudato più che cercare di creare qualcosa di tuo (il cip sotto pelle, l’estrazione “a mani nude”, sono scene dal sapore molto filmico). Ti scrivo due piccoli particolari su cui ho avuto dei dubbi, ma premetto che sono particolari, non grandi problemi. Ho trovato strano che il drone medico parlante rispondesse alla richiesta di un prigioniero: non ha un sistema di identificazione, o un database? Chiunque può comandarlo solo perché sono in una situazione di eccezionalità? Anche un ammutinamento o una rivolta dei prigionieri sarebbero situazioni eccezionali, e il drone sarebbe comandato da chiunque? Poteva essere interessante una piccola spiegazione del suo funzionamento. La seconda cosa è solo una piccola ripetizione, quando scrivi: Con un morso gli strappo la carne del polso. Con le dita … senza fatica dalla carne.
Credo comunque che funzioni come racconto di genere (e non lo dico per sminuire ovviamente, ma nel senso che è molto credibile nel suo genere)

Infinite melodie, Andrea Partiti
Ciao Andrea. Il punto di forza del tuo racconto è sicuramente l’atmosfera che crei. La descrizione, che da una parte è estremamente vaga e dall’altra fornisce dettagli stranianti, rema però contro l’immedesimazione durante la lettura. Ci sono punti in cui hai inserito particolari che forse non sono necessari e che hanno l’effetto di far sorgere più domande di quante ne chiariscano (un esempio stupido è come facciano a pulirlo e a cambiarlo senza che lui se ne accorga o veda qualcuno, allo stesso modo mi sono chiesta come sia legato e come lo leghino di nuovo dopo l’intervallo di semi-libertà). Credo che il concetto più interessante sia quello che esprimi sul finale (questi aguzzini non conoscono la resilienza degli umani – quindi lui sospetta che non siano umani? - o è proprio questa che vogliono testare e quindi il lui, suo malgrado, sta facendo proprio il loro gioco?). Purtroppo (per limite di battute) rimane inesplorato.
Il tema è assolutamente rispettato.


La lista, Andrea Furlan
Ciao Andrea, il tuo racconto secondo me parte benissimo, ma si perde da metà in poi. L’idea dietro la struttura del racconto è molto interessante e serve davvero bene a creare e mantenere la tensione fino all’ultimo. Riesci anche a evocare il senso di paura costante in cui vive questa donna, che però mi sembra sia rimasta schiacciata da questi due elementi. Da una parte non c’è un grande approfondimento della psicologia del personaggio e delle violenze (la scena di padre e figlia davanti alla televisione, ad esempio, è agghiacciante, nel senso che è resa molto bene e colpisce il lettore, ma rimane sterile perché non porta a nessuna reazione); dall’altra il piano, inizialmente davvero credibile, diventa un po’ hollywoodiano da metà racconto e lascia qualche perplessità. A parte le questioni che sono già state sollevate, mi sono chiesta: l’assistente sociale era al corrente dell’avvelenamento? Nessuno ha fermato un uomo in pigiama col vomito addosso quando è sceso dall’ambulanza o è salito in stazione? Dove è Silvia in tutta la terza parte?
Il fulcro mi è sembrato più un non volersi più adattare a determinate condizioni di vita, ma anche questo è un lato dell’adattamento ovviamente.


Fratelli, Viviana Tenga
Ciao Viviana. Il tuo racconto funziona a livello di narrazione, ma penso che per renderlo meglio avrebbe bisogno di un più ampio respiro. L’ambientazione infatti non è specificata (all’inizio ho pensato fossimo nell’antica Roma per via dei nomi dei fratelli, ma poi si vede che hai in mente uno scenario diverso) e non potendola descrivere togli molto colore al racconto. I personaggi sono credibili, i dialoghi a volte sono poco naturali. Il colpo di scena finale, con la rivelazione di Ottavio, è davvero repentino, sarebbe stato bello seminare indizi (cosa che in parte hai fatto dicendoci che Ottavio era bravo con gli intrighi di corte, ma l’informazione si perde un po’ per quanto si insiste su come adesso sia un bravo e umile contadino). Il discorso finale mi è sembrato un po’ in stile “cattivo da film” (o anche da tragedia romana in effetti), unito al fatto che Ottavio lo pronuncia stando fermo seduto al tavolo, sembra innaturale in un racconto.
Il tema è ben sviluppato.


La rana bollita, Alessandro Catanzaro
Ciao Quarantine! Credo che purtroppo la punteggiatura e i refusi abbiano danneggiato un po’ il tuo racconto, perché a volte interrompevano l’immedesimazione. Gli aspetti positivi sono sicuramente l’idea di come rendere il tema (l’adattamento al negativo) e la resa delle SS attraverso gli occhi della bambina (su tutte l’idea di rendere alcune caratteristiche il loro nome proprio). A volte però non ho avuto chiare le reazioni della protagonista (quando entrano in casa e il fratellino piange lei è solo curiosa, parlando con le SS sembra quasi spavalda), che spesso sono spiegate quando avresti potuto farcele capire descrivendo i suoi gesti, o le espressioni, o le reazioni. Penso che il racconto migliorerebbe molto con una revisione e una focalizzazione più centrata.
Piccolissimo appunto solo personale: a una prima lettura avevo pensato che lei confondesse la realtà dell’arrivo delle SS con il sogno delle ranocchie parlanti (quindi che le vedesse un po’ come delle grandi rane cattive, cosa che ci stava tantissimo con l’immaginazione di una bambina). Non è un errore tuo visto che specifichi che lei si sveglia, è la mia mente che si era convinta, non so perché, che il bussare alla porta fosse anche quello all’interno del sogno :)

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wladimiro.borchi
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 26 maggio 2021, 19:37

Tasse
Ciao Luca,
appena letto. Scorre che è un piacere, lo stile è impeccabile e l'idea di fondo è strepitosa.
E adesso...
Che altro dire per arrivare ai dannati trecento caratteri per non farsi squalificare?
Boh!? Ecco, magari dico così: "non ho ancora letto gli altri, ma sicuramente questo è un buonissimo racconto che, se non verrò sorpreso altrimenti, meriterà il podio".
A rileggerci presto.
W

Il valore di Tania
Un buon racconto, che non arriva a essere ottimo per qualche sbavatura qua e là.
All'inizio c'è una fastidiosa ripetizione del termine "italiani".
Il twist è molto carino ma alcune delle frasi del protagonista, come ti hanno già fatto notare, sono poco aderenti al carattere che gli hai dato.
La ripetizione ossessiva dei dieci zeri alla lunga stanca. All'inizio fa un bell'effetto ma ne avrei messe un paio di meno.
Per il resto nulla da eccepire né sul piano del contenuto che su quello dello stile.
A rileggerci presto
W


Soltanto le stelle potranno giudicarci
Ciao Alessandro,
ho letto il tuo racconto con estremo piacere, perché lo stile è, come sempre, ottimo e la tua scrittura intrigante.
Anche io, a onor del vero, ha avuto la necessità della tua spiegazione per capire fino in fondo quello che stava accadendo.
Ancora una volta, forse, sei stato troppo criptico o hai avuto un eccesso di fiducia nelle capacità di discernimento del lettore medio.
Io devo imparare a impormi di scrivere racconti che si riassumono in una frase, per non trovarmi in debito di caratteri ed essere quindi costretto a passaggi all'apparenza arbitrari, tu a scegliere idee che siano un po' meno difficili da rendere.
Sono le fottute 4000 battute che ci fregano!
A rileggerti presto
W



Ivan Karenin
Carinissima la declinazione del tema.
L'adattamento è quello pensato dal nostro regista per la sua opera teatrale.
Lo stile mi è sembrato impeccabile e l'idea della riunione prima di dare inizio alle prove, forse, era l'unico modo per far passare il concetto. Il problema che, in questo modo, sei stato costretto a far passare tutti i concetti nei dialoghi, rendendo l'intera prima parte del racconto un lungo "infodump" forse un po' stancante.
Il protagonista l'ho trovato un po' troppo sopra le righe ma, avendo frequentato il mondo del teatro per anni, posso sottoscrivere il fatto che ne esistano anche di molto più "sopra", per cui non mi ha affatto guastato la lettura.
Una prova più che discreta, in ogni caso.
W


Infinite melodie
Sampellegrino è un'aranciata esagerata, ogni bevuta è una fortissima risata ah ah, con le bo-bollicine, la festa è assicurata, Sampellegrino è un aranciata esagerata...
Ecco, non ho potuto fare a meno di canticchiarmela nella testa per tutta la durata del racconto.
L'ho trovato una bellissima allegoria della società capitalistica che soddisfa i tuoi bisogni in proporzione a quanto sei in grado di produrre.
E, cazzo, com'è dura restare attaccati alla produzione ("musicale" nella tua allegoria) per poter avere di che vivere dignitosamente, anche solo per meritare di avere il culo pulito.
Mi sono ritrovato legato al mio pianoforte a strappare brandelli di libertà e risorse per me e la mia famiglia e ho avuto un bel singulto di ribellione.
Per me una buonissima prova.
W


La lista
Una prova discreta dal punto di vista stilistico, al netto delle ripetizioni che ti hanno fatto già notare.
Un po' di stordimento sulla trama.
"Nicola"(?), la protagonista lo definisce l'amore della sua vita, al punto che penso al figlio o a un amante che l'aspetta altrove. Poi scopro che Nicola è il marito manesco che molesta sessualmente la figlia.
Lei lo avvelena e scappa, mollando la figlia lì.
Alla stazione lui arriva e la pesta, si sente la voce della Polfer in lontananza, ma non si capisce se la poveretta sta morendo o no, e se quindi, come nelle migliori tradizioni, la polizia non arrivi in tempo.
Un racconto che, alla fine, mi lascia troppi dubbi.
A rileggerci presto
W

Fratelli
Ho trovato un piccolo refuso all'inizio che ti segnalo "che era stato(a) amica di loro madre".
Detto questo, l'idea è buona ma gestita male.
È tutto un po' troppo raccontato e quello che ci viene mostrato non è sufficiente per far appassionare fino in fondo alla storia.
I dialoghi sono un po' ridondanti nel volerci far capire che uno dei due è snob e l'altro è tanto un bravo ragazzo. Il twist finale sorprende, ma non ci fa empatizzare fino in fondo perché il fratello snob ci è stato sulle palle per tutta la lettura.
Una prova discreta nel complesso, ma migliorabile.
A rileggerci presto
W

La rana bollita
Ciao Alessandro,
al netto delle questioni eminente tecniche che ti hanno già evidenziato gli esimi colleghi che mi hanno preceduto, una buonissima idea e una discreta realizzazione.
Sarà davvero difficile mettere il tuo racconto in classifica, perché l'istinto di dargli un posto di riguardo ci sarebbe, ma al contempo vorrei premiare chi ha utilizzato uno stile più professionale.
Ci ragione e vedrai alla fine.
A rileggerci presto
W

Come sono arrivato su Kepler-438 b
Ciao, anche il tuo racconto di fantascienza mi è piaciuto molto.
L'ho trovato molto lineare e pulito, con una trama intrigante e diverse idee molto carine.
Non ho nulla da eccepire, salvo, forse, le poche linee finali in cui ti senti in dovere di spiegare la questione DNA che potrà mettere in futuro in crisi il nostro protagonista.
Forse poteva essere meno raccontata e resa più "thriller" inserendo una scena con il protagonista che sceso dalla nave scopre di doversi sottoporre a una scansione del patrimonio genetico per poter accedere al pianeta.
Ma son quisquiglie, il lavoro è molto buono.
A rileggerci presto.
W


Il racconto di Andrea ha parlato di me (in senso lato) e mi ci sono rivisto, per cui vince per motivi assolutamente personali. Al mio secondo posto "Fagiolo" per l'idea originale e stilisticamente impeccabile.
Gli altri tutti belli e gli avrei voluti mettere, chi per un motivo, chi per un altro, tutti terzi a parimerito.
Non si può per cui... Ecco quello che viene fuori, ma la differenza tra gli uni e gli altri è davvero in decimali.
LA CLASSIFICA
1 - Infinite melodie
2 - Tasse
3 - La rana bollita
4 - Soltanto le stelle potranno giudicarci
5 - Come sono arrivato su Kepler-438 b
6 - Ivan Karenin
7 - Il valore di Tania
8 - Fratelli
9 - La lista

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antico
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 maggio 2021, 20:11

Dovete ancora ricevere due classifiche.

Giulio_Marchese
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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 maggio 2021, 22:18

Commenti e classifica, sul filo del rasoio!


1)Soltanto le stelle potranno giudicarci, di Alessandro Canella
► Mostra testo


2)Infinite melodie, di Andrea Partiti
► Mostra testo


3)Tasse, di Luca Fagiolo
► Mostra testo


4)Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
► Mostra testo


5)La lista, di Andrea Furlan
► Mostra testo


6)Fratelli, di Viviana Tenga
► Mostra testo


7)Come sono arrivato su Kepler-438b, di Carlo Peroni
► Mostra testo


8)Ivan Karenin, di Stefano Floccari
► Mostra testo


9)La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
► Mostra testo

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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 27 maggio 2021, 22:38

Manca ancora una classifica.

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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 28 maggio 2021, 13:30

Avete ricevuto tutte le classifiche tranne quella di MACMAC (che verrà squalificata).

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Re: Gruppo SCENEGGIATURA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » domenica 30 maggio 2021, 15:38

Ecco a voi la mia classifica per il vostro gruppo.

1) Infinite melodie, di Andrea Partiti
Credo che Wladimiro abbia dato l'interpretazione corretta del racconto, mi trova in totale accordo. Sì, l'unica "nota stonata" è proprio quella sottolineata da Debora sul come lui abbia potuto tenere il conto dei giorni, a ben pensarci è un'informazione che potevi gestire diversamente. Per il resto non ho appunti da farti perché il racconto mi sembra perfetto per quello che voleva essere e riesci a tenere sempre tutto ben sotto controllo. Per me un pollice su e ti piazzi davanti anche al racconto di Fagiolo il cui finale, a mio avviso, poteva essere ancora più funzionale.
2) Tasse, di Luca Fagiolo
Si legge bene, i personaggi sono tutti ben pennellati, la situazione è intrigante, il finale molto buono, il tema presente. Pollice su per me. Ma visto che sono un rompibip aggiungo che, mio parere, il finale poteva essere gestito diversamente perché ormai gli indizi c'erano tutti e chiudere con il Conte a mo' di sorpresa era quasi accessorio. Cosa intendo? Che ho sentito come una mancanza di qualche elemento in più di contesto e che poteva essere dato anche solo da una diversa linea di dialogo con il debitore, in quel modo equilibrando diversamente le informazioni finali, ma giungendo comunque allo stesso punto, ma con maggiore appagamento per il lettore. In ogni caso: gran bel racconto.
3) Come sono arrivato su Kepler 438-b, di Carlo Peroni
Ho un solo appunto e consiste nella scarsa attenzione che hai posto sul background del protagonista. Per il resto funziona tutto bene tranne il finale che assume un ritmo più veloce rispetto a quello che avevi tenuto fino a quel punto. Nota di merito: quando lo hai fatto lacerare le proprie carni mi sono girato dall'altra parte, quindi ottima resa. Tema ben declinato. Per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante, ottimo esordio nell'Arena.
4) Il valore di Tanja, di Matteo Mantoani
Come Isabella ho avuto difficoltà a visualizzare la partenza del racconto perché anch'io sono stato portato a credere che fosse un cameriere, il pdv. Una volta risolto quel punto, la lettura è partita e lo svolgersi dei fatti è risultato ben orchestrato anche se, personalmente, ho sempre trovato orribile apostrofare del personaggi con 1 e 2, come fai qui con i Benetti. Molto arguta la segnalazione di Debora sul narratore inaffidabile, in effetti sei incorso in quel problema, ma ci voleva occhio per accorgersene e a me è sfuggito. Il tema è ben declinato anche se ho trovato forzato che s'incontrassero con Tanja proprio quella sera. Problematico anche il suo rinunciare all'affare per la figlia dopo che per una vita intera lei è risultata sbandata e drogata (del resto neppure sapeva di trovarla lì), forse troppo repentina questa svolta. Concludendo, il racconto gira bene anche se con qualche forzatura qua e là che sei stato bravo a nascondere in modo che riducessero l'impatto sulla lettura. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo solido, ma non brillante.
5) La rana bollita, di Alessandro Catanzaro
Un buon esordio nell'Arena, anche tenuto conto del fatto che in una prima stesura non hai rispettato i caratteri e hai poi dovuto sfrondare parecchio. Qualche problema quando introduci la metafora della rana perché non è subito chiara l'applicazione alla situazione (poi lo diventa), ma, soprattutto, come una bimba così piccola l'abbia potuta comprendere e applicare. Non ho ben capito perché metti la G maiuscola in giovane, mi è sembrato accessorio e poco funzionale. Occhi che ti perdi completamente la madre e anche il fratello, nella parte finale spariscono e non interagiscono più con Sara. Molto buono il finale. Ottima la declinazione del tema. Concludendo, ci sono parecchie problematiche dovute al taglio che hai dovuto fare, ma il racconto riesce a tenere la barra dritta e arrivare alla fine in modo funzionale, per me siamo dalle parti di un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo brillante e ti piazzo dietro al parivalutato racconto di Mantoani (molto più ordinato) e davanti a quello di Canella (troppo ermetico in questa lunghezza).
6) Soltanto le stelle potranno guidarci, di Alessandro Canella
Come Giuliano, anch'io sono arrivato a fine lettura avendo la sensazione di essere di fronte a un'idea fantastica, ma senza riuscire ad afferrarla, cosa che ho fatto dopo avere letto la tua spiegazione. Cosa non funziona nel racconto: credo soprattutto gli sbalzi temporali, non li ho percepiti. La problematica temporale ha poi influenzato tutto il resto perché a quel punto non sono riuscito ad arrivare al fatto che i custodi stessero modificando via via i loro stessi corpi e la mia idea iniziale è che fossero sempre stati androidi. Quindi no, la resa non funziona, non in 4000 caratteri, ma l'idea è totale, siamo dalle parti del capolavoro e ti invito ed esorto a darle il giusto respiro e a continuare a lavorarci. Come valutazione per il contest starei su un banalissimo pollice tendente al positivo anche se non in modo brillante che non ne evidenzia assolutamente i grandissimi pregi e mi spiace davvero tanto.
7) Fratelli, di Viviana Tenga
Rilevo una problematica nella semina in quanto l'informazione su Ottavio (il suo macchiavellismo) arriva troppo tardi e a cose già fatte e questo non aiuta a creare la tensione con una prima, lunga, parte in cui accade poco e il botta e risposta tra i fratelli è poco contrastato, a tratti sembra forzato oltre misura. Detto questo alla fine il racconto raggiunge il suo scopo e il tema e ben declinato. Come migliorarlo? Aumentando assolutamente il contrasto tra i due protagonisti non solo attraverso il "damerinaggio" di Lucio, ma proprio attraverso il loro scambio di battute perché è lì e non nel mostrarci uno dei due che schifa la sedia o il cibo che puoi fare crescere la tensione narrativa. Concludendo, per me siamo dalle parti di un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante e ti piazzo dietro ai parivalutati racconti di Mantoani e Canella per questa prima parte un po' (perdonami) pigra nella gestione dei dialoghi.
8) Ivan Karenin, di Stefano Floccari
Ho faticato a costruirmi un'idea del racconto: stiamo parlando di teatro amatoriale o professionale? Il regista sembra volersi imporre e nessuno osa contrastarlo, quindi parrebbe professionale, poi però si scusa perché il lavoro va male, quindi siamo dalle parte dell'amatoriale. Inoltre, tutta la storia dell'adattamento mi è arrivata come una sua reazione al primo approccio con Anna, quasi fosse un'improvvisazione per cercare di ferirla in qualche modo. Il finale, poi, oscilla tra il conciliatorio e, di nuovo, la necessità di imporsi e ferire. Sia chiaro che l'ho letto con piacere, ma senza mai riuscire a carpirne in pieno il senso. Per me, questa volta, un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante che finisce dietro ai parivalutati racconti di Mantoani e Canella proprio per questa sua incertezza (o almeno così è arrivata a me) su cosa essere.
9) La lista, di Andrea Furlan
Devo farti gli stessi appunti mossi dalla maggioranza: il fatto che dica che ama il marito, il fatto che voglia scappare lasciando la figlia, il fatto che questo marito raggiunga indisturbato e in quelle condizioni la stazione, il fatto che nessuno lo fermi dal picchiare la moglie. Detto questo, vorrei puntare il faro sui primi due elementi perché non è obbligatorio che una moglie e madre non si comporti in quel modo, ma a quel punto deve esserne tratteggiato il carattere di conseguenza e questo non viene fuori dal racconto in quanto hai prestato attenzione più ai vari step del suo piano che a mostrarci una donna ferita e malata (mentalmente). Gli altri due punti, invece, attengono a una questione logistica che fatico ad accettare possa andare proprio in quel modo (compresa Eleonora che l'avverte così tardi e che non mi sembra operare come dovrebbe fare un assistente sociale). Insomma, forse in problema maggiore è proprio che ti sei concentrato troppo sulla struttura del racconto e che in questo modo la protagonista ne sia rimasta un po' fuori, ben chiara nella tua testa nelle sue motivazioni e poco sulla carta. Concludendo, direi un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo.

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