EFFETTO OBLIO

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
Sybilla Levanti
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EFFETTO OBLIO

Messaggio#1 » lunedì 21 settembre 2015, 22:47

Effetto Oblio

 


Fa freddo. Soliana soffia sulle mani, cerca di riscaldarle ma senza molto successo. La quarta luna di Muscaris è sorta da un pezzo. Lei è in avanscoperta, il suo battaglione l’attende due miglia indietro, pronto a venire in suo aiuto in caso di necessità.
Guarda in alto: un cielo viola inclemente accoglie lo sguardo dei suoi quattro occhi, un vento infame e gelido l’attacca alle spalle. Si stringe nella tuta, cercando un punto di osservazione più riparato, la vista degli occhi laterali le permette di avere una visione di quasi un lunar*. Utile nelle situazioni di pericolo e quando, durante le serate libere, cerca compagnia al circolo ufficiali.
La quarta luna comincia il suo percorso discendente, segue in un perfetto semicerchio le tre che l’hanno preceduta. Stando alle informazioni che il centro scientifico di Selin le ha fornito, quando l’astro avrebbe raggiunto un punto preciso del suo percorso - in corrispondenza, detto in parole semplici, della cima di una montagna di fronte a dove si trova in quel momento - si sarebbe verificato l’Effetto Oblio.
«La tua missione, maggiore Soliana, è registrare l’Effetto Oblio, in modo che i nostri scienziati possano studiarlo e trovare una cura. Troppi nostri soldati son caduti durante i tentativi di prendere possesso di Muscaris per causa di questo misterioso fenomeno». Così recitava l’informativa datale dai suoi superiori. Il reparto scientifico le aveva messo in mano una registratore a ultraonde, in grado di catturare qualunque spettro di luce o di suono. Un prototipo studiato per la missione su Muscaris.
Il maggiore Soliana, del contingente di avanzamento di Selin, si sistema in una piccola insenatura. Di fronte a lei una piana, alle sue spalle a poche miglia di distanza i soldati. Prende dal tascapane la trasmittente e invia un messaggio.
Segue le istruzioni e monta l’aggeggio a ultraonde. Segue il lento incedere della palla azzurra davanti a lei: è ipnotico. Vorrebbe distogliere lo sguardo ma non vi riesce. Agli occhi della soldatessa il pianetino, d’improvviso, sembra prendere velocità e allo stesso tempo comincia a vorticare su se stesso. Quando il brillio della quarta luna di Muscaris si intensifica diventando uno squarcio azzurro nel cielo viola della notte, Soliana strizza gli occhi ma non è veloce abbastanza. Quella luce e il vorticare le rendono difficile pensare, si sente debole e stranita. Perde conoscenza e si accascia in avanti. Il registratore a ultraonde compie il suo dovere.
Lo spettacolo accecante non dura più di pochi minuti e infine la luna si tuffa dietro le montagne e la notte torna quieta.
I soldati al comando di Soliana hanno scorto solo i bagliori dello spettacolo e, non appena lo strano fenomeno è cessato, sono partiti per andare a recuperare il maggiore e l’armamentario.
La trovano riversa di lato, la bocca aperta in un sorriso ebete e i suoi quattro occhi aperti li osservano. Mormora «Chi siete?».

 


Lunar - unità di misura pari a circa 300 gradi.



Zebratigrata
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Messaggio#2 » mercoledì 23 settembre 2015, 22:38

Ciao Ophelia,

del tuo racconto mi è piaciuto come descrivi la protagonista non umana, e come cerchi di distanziare l'ambiente da quello che conosciamo sulla Terra inserendo vari dettagli con naturalezza, dalle 4 lune alla nuova unità di misura degli angoli.

Devo però farti un paio di appunti (ma è colpa mia che sono fissata...) a un certo punto chiami la luna 'pianetino': o è una luna, o è un pianetino, non entrambi. E mi viene anche da chiedermi, come mai questo popolo non abbia mandato una sonda con l'aggeggio invece di mettere a rischio la vita di un maggiore dell'esercito?

Non ho capito poi se la protagonista viene trasportata in un altro universo, o semplicemente è tutto il racconto ad essere ambientato in un universo alternativo al nostro.

valter_carignano
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Messaggio#3 » mercoledì 23 settembre 2015, 23:34

ciao
molto buono l'insieme, s'intravede un mondo e forme di vita aliene ma credibili. La parola 'intravede' non è una critica, anzi: in pochi caratteri e tempo secondo me è un ottimo risultato.
Qualche passaggio devo confessare di non averlo capito del tutto, ma può essere una cosa esclusivamente personale. Ho visto però che nel commento precedente anche Zebratigrata ha dei dubbi... forse davvero il tempo e lo spazio sono stati troppo pochi per contenere tutto quello che avresti voluto dire.
In tutti i casi, secondo il mio parere, un buon lavoro.

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eleonora.rossetti
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Messaggio#4 » giovedì 24 settembre 2015, 8:32

Ciao Ophelia,
racconto fantascientifico, con questo personaggio inumano inviato in una missione di studio. Lo stile scivola bene, il tema “altro universo” rispettato (altra razza, altro pianeta e via dicendo). Se devo trovarci una pecca, è il finale che mi ha un pochino deluso, in quanto semplicemente “afferma” l’ipotesi iniziale (ovvero l’effetto oblio spoilerato all’inizio) e, quindi, non trovo nulla di inaspettato. Nessun colpo di scena, o quantomeno una spiegazione più radicata di questo effetto oblio, perché accadesse, magari legato a una componente “soggettiva” dell’individuo.
Inoltre il fatto che il maggiore venga mandata sola a rilevare un fenomeno dagli effetti noti sulle creature mi fa un pochino storcere il naso, se si conosce cosa accade perché farla rimanere là? Si potevano installare le apparecchiature in un momento “non pericoloso” e andare a recuperarle più tardi (come si deduce dalla presenza, sul finale, della squadra di recupero). A meno di non voler rendere il maggiore inconsapevole dell’esperimento (cavia), e in questo caso potevi mostrare la squadra di recupero che pensava a lei in relazione ai dati raccolti. In questo caso sarebbe stato più sensato.

Adesso, però, sono curiosa di sapere perché succede questo effetto oblio ;)
Uccidi scrivendo.

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Flavia Imperi
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Messaggio#5 » giovedì 24 settembre 2015, 11:32

Un racconto interessante, con descrizioni stupende di questi paesaggi ampli e spaziali. Ho riscontrato un "pecca", però, nella gestione del punto di vista (eh, lo so, rompo sempre su questo, ma lo faccio per prima con me stessa! :D ) Se tutto è narrato da Soliana (peraltro splendido nome!) quel "perde conoscenza e si accascia in avanti. Il registratore a ultraonde compie il suo dovere" da chi è narrato? Forse era migliore una frase come "tutto diventa buio" (la prima che mi viene in mente) e subito lo stacco del punto di vista. L'incipit l'ho trovato efficace proprio grazie a un'ottima immedesimazione in Soliana, quindi il racconto perde un po' di potenza verso la fine con questo.
Siamo storie di storie

Simone Cassia
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Messaggio#6 » giovedì 24 settembre 2015, 17:58

Ciao Ophelia,
il racconto è gradevole e avvincente. A parte qualche problema di lessico qua e là (non so quanto dettato dal tempo e quanto voluto), trovo un problema di attinenza al tema. Come ho già scritto altrove, parlare di un tempo o di uno spazio diversi dal nostro non significa automaticamente parlare de “l’altro universo”. Viene meno una componente di passaggio o di confronto tra (almeno) due realtà che secondo me non può mancare ai racconti in questa edizione.
Per concludere, mi associo alle osservazioni di Eleonora e Flavia che sono molto più brave di me nei commenti. :P

Sybilla Levanti
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Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2015, 22:23

Premetto, questa sarà l'ultima volta che parteciperò ad un contest qui su minuti contati. Non sono all'altezza degli standard degli altri partecipanti del sito.
Ora, per rispondere alle vostre, giuste, considerazioni:
A Zebratigrata: non me ne sono nemmeno accorta, nella foga di scrivere, di aver messo luna e poi pianetino. Poi tra i tremila ulteriori caratteri che ho dovuto eliminare, c'era la spiegazione che queste quattro lune di Muscaris viene spiegato che si tratta di tre lune naturali e la quarta è in realtà un agglomerato di materia solida che è stato attratto e si è "aggregato" alle altre tre.
Per quel che concerne, invece, la questione del perché i Silentiani non abbiano mandato su l'aggeggio prima è dovuto al fatto che era in corso una guerra per la conquista di Muscaris e quindi non era possibile. Un decennio prima dei fatti, anche dovuto al fatto che le casse della capitale erano un po' vuotine, hanno firmato una tregua. Negli anni seguenti la popolazione di Muscaris si è ritirata e piano piano è scomparsa (qualcuno da Silen ha proposto anche di andarla a cercare ma è stato tacciato di scarso patriottismo. A quel punto il governo ha deciso di mandare una spedizione a vedere cosa fosse l'Effetto Oblio, che aveva procurato più morti ammazzati della guerra stessa.
La protagonista viene riportata su Silen e studiata. Era tutto calcolato: la prima e unica superstite dell'Effetto Oblio.
Valter posso provare a fugare le tue perplessità, se vorrai espormele.
Eleonora: come anticipato nella risposta a Zebratigrata, la quarta luna è in realtà un agglomerato di materia che è stato attratto dalle altre tre effettive lune di Muscaris. Durante la sua discesa verso l'orizzonte, i cristalli che sono in superficie (utilizzati in passato dagli orafi del pianeta per creare splendidi gioielli.) creano questo effetto luminoso che ha sugli abitanti di Silen. Le cause non sono mai state appurate perché nessuno è mai sopravvissuto a questo effetto. La definizione di Effetto Oblio proviene da Silen, gli scienziati locali hanno coniato questo termine dopo aver studiato gli effetti della rifrazione dei cristalli sulla mente dei Silentiani riportati indietro dopo essersi ammazzati a vicenda in preda al panico. La squadra che accompagna Soliana è solo un piccolo contingente di soldati, ignari al pari di lei, di ciò che son andati a fare.
Flavia Imperi, guarda...si potrebbe dire che quelli sono gli ultimi pensieri coerenti del maggiore Soliana (grazie...lo trovo bellissimo anche io) prima dell'effetto oblio.
Simone, capita di andare fuori tema. RIleggi la premessa e tutto ti sarà più chiaro.

Simone Cassia
Messaggi: 70

Messaggio#8 » venerdì 25 settembre 2015, 23:41

Mi permetto di dissentire dalla tua premessa.
Non è questione di essere o meno all'altezza, non ci sono standard minimi a Minuti Contati e nessuno dei partecipanti è "nato imparato". La pratica e il confronto critico sono la base per crescere in qualunque ambito.

La prima volta che partecipai a minuti contati ero sicuro del racconto che avevo postato (molto più dell'altra sera, per la cronaca), per me era una bomba. Inutile dire che fui smentito dai fatti, alcuni apprezzarono, ma ci furono anche commenti difficili da digerire. Uno dei più preziosi apriva così:

"Ciao Simone.
Devo dire che mi riesce difficile considerare il tuo scritto come un racconto. Mancano trama, personaggi, dialoghi, ambientazione e si riduce il tutto a una riflessione su un avvenimento di cronaca."

Eppure non mi sono ritirato, anzi, questa è la terza edizione a cui partecipo (e mi rammarico di aver dovuto saltare quella di agosto). Primo, ultimo, secondo... chi se ne frega! Fa sempre piacere sentirsi apprezzati, questo si, ma il punto è migliorarsi. Qui nessuno di noi ha dato giudizi sulla tua persona o sulle tue capacità creative. Alla luce di quello che ti abbiamo scritto, analizza il tuo racconto con gli occhi di un lettore esterno all'elaborata ambientazione a cui fai riferimento. Il bello di minuti contati è dover mettere su in "poco tempo" e pochissimo spazio un piccolo racconto che sappia già camminare con i suoi piedi e trasmettere qualcosa a chi lo leggerà. Bisogna imparare a sintetizzare, a scegliere le immagini da comunicare al lettore e le parole giuste per renderle al meglio (ogni carattere è prezioso). Questa è una palestra, anche se oggi solleviamo 10kg, domani faremo senza dubbio di meglio! :)

Sybilla Levanti
Messaggi: 142

Messaggio#9 » venerdì 25 settembre 2015, 23:50

Sono una persona umile, quando riconosco che qualcosa non va lo ammetto. Il racconto non funziona per una svariata manciata di ragioni: tema mancato, scarsa proprietà di linguaggio, traballante da un punto di vista strutturale e molte altre che non mi vengono in mente. Non c'è molto da aggiungere.
Lascio spazio a chi è più meritevole (cit. mia madre)

Zebratigrata
Messaggi: 308

Messaggio#10 » sabato 26 settembre 2015, 23:21

Ophelia, secondo me la tua reazione è sbagliata. Non so quale sia il tuo 'livello' nell'insieme dei partecipanti di MC, così come non so quale sia il mio, e non credo abbia importanza. Quello che so è che se percepisci gli altri come migliori, allora sei nel posto giusto per migliorare anche tu. Non è coi complimenti che si cresce, in nessun campo, ma con le correzioni :-)

Tornando al racconto: sembri avere in mente un'ambientazione molto complessa e sviluppata anche storicamente, probabilmente è per questo che non sei riuscita a condensare nei pochi caratteri a disposizione tutte le informazioni necessarie: ti sei resa le cose difficili. Somiglia, visto così, più a un capitolo di un libro. Se continuerai a scrivere storie ambientate in questo mondo posso confermarti che la luna è di fatto una luna, cioè un satellite e non un pianeta.

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maria rosaria
Messaggi: 687

Messaggio#11 » domenica 27 settembre 2015, 22:35

Ciao Ophelia.
Il tema è qui centrato in pieno, nel senso che è un racconto di fantascienza classica.
Io ho sempre considerato (l’ho già scritto da altre parti e forse anche in passate edizioni di Minuti Contati) chi scrive di fantascienza un gradino più su rispetto agli altri (uno solo, eh ;-) ) per la capacità di creare con la fantasia mondi alternativi. Detto ciò, credo che la tua storia sia molto affascinante anche se forse un po’ complessa da riuscire un po’ stretta in tremila caratteri.
Il limite che ho trovato è stato poi nel finale. Mi sarei aspettata una fine diversa, ma non mi chiedere quale.

Leggo ora, dopo aver stilato il mio commento, quello che dici a proposito del tuo voler finirla qui. Permettimi di dissentire. Hai avuto una bella idea che forse hai voluto condensare in pochi caratteri (l’ho fatto anche io nell’edizione precedente con scarsi risultati: se ti va, leggiti i commenti) e questo ha compromesso la comprensione del tutto. Un tutto complesso, come era giusto che fosse, ma qui i tremila cartteri sono spietati e richiedono una difficile opera di sintesi.
Detto ciò, il racconto è a mio avviso un racconto che può benissimo essere migliorato.
Spero di incontrarti presto da queste parti.
:-)
Maria Rosaria

aleliu
Messaggi: 15

Messaggio#12 » lunedì 28 settembre 2015, 21:54

Ciao Ophelia,

premetto che non ho letto quasi niente di fantascienza, quindi per me è stato un po' "faticoso" concentrarmi sulla terminologia e tutta la dettagliata descrizione. Ammetto però che è un problema mio XD Credo sia eccezionale il lavoro di uno scrittore di fantascienza, capace di creare dal nulla mondi incredibili.

Mi sento solidale con te per quel che riguarda il soffrire dei pochi caratteri a disposizione. Quando si ha un'idea complessa è molto difficile comprimerla in poco spazio, e per la foga di tagliare si levano via parecchie spiegazioni che avrebbero dato un senso ancora migliore al racconto.

L'ultimo appunto, più che sul racconto, sul titolo!
Come scriveva Eleonora, il finale non è un colpo di scena se già dall'inizio viene svelato. "Oblio" già ti dice cosa l'effetto va a provocare, e quindi che la protagonista probabilmente perderà la memoria. Questa prevedibilità è solo colpa del titolo, non del racconto, che invece accompagna bene al colpo di scena, secondo me :)


Introducendomi invece sul non essere all'altezza... 
L'unica cosa che posso consigliarti è che se scrivere ti rende la persona più felice dell'universo, non esiste niente che possa impedirtelo. Nessuno nasce che è già un genio della letteratura, ci vuole tanto impegno e tanta sofferenza (soprattutto nell'accettare le prime critiche e nel mettersi sempre in discussione).

Magari può tornarti utile una cosa che mi disse un mio vecchio professore: "Il successo è composto dall'1% di talento e dal 99% di fatica!". Credo sia una citazione, ma non ho mai scoperto di chi :D

In ogni caso non farti buttare giù da chiunque dice che non vali niente senza darti argomentazioni valide! Sei brava, accidenti! Puoi solo migliorare :D

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Linda De Santi
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Messaggio#13 » martedì 29 settembre 2015, 21:12

Ciao Ophelia! Ho dato una scorsa ai commenti e mi unisco a quelli che ti dicono di non mollare. Non è facile, lo  so, scrivere è una faticaccia e vedersi ripagati con commenti negativi può essere molto frustrante (te lo dico al 100% per esperienza personale), ma posso dirti che Minuti Contati è un concorso davvero spietato e per questo altamente formativo, puoi star certa che, quando inizierai a migliorare qui, sarai già a un livello molto sopra la media.
Detto questo, trovo che stilisticamente tu sia già molto brava, sei riuscita a delineare un mondo diverso con naturalezza e senza spiegoni, e ti assicuro che gli scrittori lavorano anni per imparare a fare questo.
Inoltre non sono d'accordo con chi dice che perché il tema sia rispettato ci deve essere necessariamente un confronto esplicito tra un universo e un altro, per il me il tuo racconto, che descrive un universo che palesemente non è il nostro, è in tema.
L'unica pecca che trovo è che la storia sembra avere un bug logico di fondo: come hanno già notato anche altri, perché mandare un maggiore a compiere questa missione, se si sa quali saranno gli esiti?
Forse rivedendo l'identità della protagonista (magari anziché un maggiore potrebbe essere una carcerata a cui è stato detto di fare certe cose in cambio di uno sconto sulla pena) il racconto potrebbe migliorare.
Per me comunque è un buon lavoro, perfettibile, ma buono.
Spero di rileggerti presto!:)

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beppe.roncari
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Messaggio#14 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:47

Ciao Ophelia, ben trovata!
Il racconto parla di un altro universo, quindi il tema è centrato, anche se - a mio parere - non è un racconto di fantascienza, ma solo di ambientazione spaziale. Non ci sono i temi della fantascienza classica ma piuttosto una classica storia d'avventura.
Sotto questo punto di vista però il racconto non ha una marcia in più. Ha delle premesse che si verificano esattamente nelle conclusioni, senza nessun colpo di scena. La protagonista viene mandata a investigare l'effetto Oblio e perde la memoria. Ovvio. Nessun colpo di scena, quindi una trama piuttosto piatta, mi spiace.
Da punto di vista della coerenza, poi, se vogliamo, non ha senso mandare un essere vivente ad attivare una macchina. Potevano fare come i terresti che mandano i robot sonda, no?
Alla prossima!

Sybilla Levanti
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Messaggio#15 » mercoledì 30 settembre 2015, 17:20

Trovate tutte le informazioni nelle risposte ai commenti precedenti.

La ragione per cui è stato mandato un essere vivente - il maggiore Soliana, per la precisione - è la particolare conformazione fisica del soggetto, che le avrebbe permesso di subire l'effetto oblio ma di sopravvivere in modo da poter essere studiata, una volta riportata su Selin.
Non si poteva mandare nessun altro.

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