Susy

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
andrea.viscusi
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Susy

Messaggio#1 » lunedì 21 settembre 2015, 23:05

Susy

Si siede di fronte a me ogni giorno, sale sul treno e per qualche motivo prende sempre posto sul sedile davanti al mio, che è sempre libero. Quante probabilità ci sono che tutti i giorni accada la stessa cosa? Troppo poche, perché sia una coincidenza.
Si chiama Susy, lo so perché il nome è ripetuto decine di volte sulla borsa decoupage che si appoggia sulle ginocchia, prima di lanciarmi un'occhiata, una sola, e spostare lo sguardo fuori dal finestrino.
Io allora sollevo il libro di fisica che tengo aperto sulle ginocchia, lo posiziono a pochi centimetri dal naso, fingo di leggere di teoria del tutto ma invece guardo lei. Susy non sa che la guardo, che fisso quegli occhi da gatto certosino e immagino una funzione che descriva la curva del suo naso. Il libro mi spiega cosa sono le stringhe ma io voglio sapere cosa è Susy, e perché è lì ogni giorno.
Non può essere una coincidenza, quindi i casi sono due: o l'universo ha deciso che ci incontriamo o è lei a volerlo. Non ci sono altri scenari possibili, solo questi due. Quindi ho già vinto, so che Susy non potrà che rispondere di sì alla domanda che sto per fare, che tutti i giorni sto per fare ma poi mi tengo per me.
Giro una pagina del libro di cui ho scorso le parole senza veramente leggerle, balzo da una riga all'altra in cerca di un appiglio e arrivo al paragrafo 12.2.6 SUPERSIMMETRIA.
E quando leggo il suo nome, proprio su quella pagina, quando vedo scritto SUSY (o SUper SYmmetry) capisco che è davvero l'universo a mandarmi dei messaggi.
Non mi serve più nascondermi e allora chiudo il libro ma tengo il segno della pagina con il dito, per non perdere il legame con la SU-SY. Ricerco nella memoria la domanda, quella che volevo fargli ogni giorno, e provo a mettere il tutto in una frase:
Ciao, Susy, ciao, volevo sapere, mi chiedevo, se vorresti andare a bere qualcosa, una sera, o anche un pomeriggio, come stasera o oggi pomeriggio, o quando ti fa più comodo, dimmi tu, Susy, grazie.
Si gira solo a metà frase, Susy, forse non ha capito che parlavo con lei e sembra sorpresa di non vedere il libro di fisica che sta sempre in mezzo a noi due. Forse è la prima volta che mi vede davvero, ma se l'universo vuole che ci incontriamo come mi ha dimostrato finora, la risposta può essere solo una.
E la risposta è:
Non so, guarda, penso di no.
Susy pensa di no, e siccome non era previsto che potesse dire una cosa del genere riapro il libro sulle ginocchia e lo uso come pretesto per abbassare lo sguardo, e stavolta leggo davvero qualcosa della supersimmetria.
Mi ci vuole qualche minuto ma poi capisco, capisco che non ci sono infiniti universi ma solo due, e se qui ci sono io con i miei elettroni e quark e particelle, sono anche da un'altra parte con selettroni e squark e sparticelle, e se Susy qui pensa di no, là invece pensa di sì, e stasera saremo a bere insieme, o forse già oggi pomeriggio.
E siccome so che era quello che volevo, in questo o nell'altro universo, sorrido, pensando a me e Susy insieme, illuminati dai fotini.



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 19:47

SUSY di Andrea Viscusi Storia carina, con una certa profondità. Di fatto, c’è un parallelo fra la giovane Susy e la fisica (amore e scienza, entrambi affascinanti, ma molto difficili da conquistare. Originale il parallelo Susy- Super Simmetry). Io l’ho vista così, come anche l’ipotesi che l’appuntamento mancato fra i due possa essere possibile in Universo Parallelo (o Multiverso Einsteiniano). Per quel che riguarda la struttura del dialogo, è da costruire mettendo appunto i trattini. Io riscriverei quella parte. Così è troppo inserita nella narrazione e da un ritmo sciatto, ma capisco la fretta.

Giulio_Marchese
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Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2015, 22:41

Storia romantica di uno scienziato che fa lo scienziato. Analizza gli scenari possibili e trae conclusioni senza considerare il fattore umano. Diciamolo il protagonista di questo Susy è uno stalker a tutti gli effetti però è simpatico come Leonard di big bang theory con tutte le sue paranoie amorose. Il racconto ricorda nella tematica la canzone "le passanti" di F. De Andrè (o "Le passant" di Brassen che dir si voglia) con in più la componente scientifica e l'universo "degli opposti" oltre lo specchio in un certo senso. Il finale ci sta ma mi delude un po. Il protagonista sembra giustificare la reazione (ovvia) di Susy (sempre che sia il suo nome) con la scusa dell'altro universo. Come se si potesse giustificare tutto dicendo nell'altro universo è andata meglio. Che poi se gli universi sono due nell'altro universo lui dovrebbe non aver posto la domanda, cioè, se quando nel nostro universo esce testa nell'altro esce croce, allora è plausibile che in un universo abbia deciso di andar a parlarci e nell'altro no, giusto? Ma la vera domanda è: perché mi faccio queste paranoie davanti ad un racconto d'amore? XD

Per concludere il racconto è ben scritto ma non mi ha molto colpito, forse più perché non è nelle mie corde che perché ci sia effettivamente qualche imperfezione. Solo quella sorta di giustificazione sul finale mi sembra un po buttata li.

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Daniele_picciuti
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Messaggio#4 » giovedì 24 settembre 2015, 14:13

Ciao Andrea, era un po' che non ti leggevo. Bel racconto, con una sua atmosfera che il tuo stile un po' nostalgico e un po' disfattista riesce a instaurare. Devo dire che mi aspettavo che lei rispondesse qualcosa come "scusa, sono nuova in questo universo..." :) ma la tua chiusa è migliore.
Il mondo che ho creato non è solo parte di me, ma esiste, come esiste la fede.

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Andrea Partiti
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Messaggio#5 » giovedì 24 settembre 2015, 21:35

Mi è piaciuto il tuo racconto, mi è piaciuta l'osservazione reciproca in treno, l'attesa, il nascondersi dietro a un libro, lo scudo perfetto per gli introversi in viaggio.
Non mi convince completamente il legame con la fisica che trovi, a parte il gioco sul nome Susy, tutto il resto è troppo forzato, c'entra poco o nulla con la supersimmetria che parla di simmetrie tra classi di particelle dello stesso universo, non tra universi differenti, ma lo sai, almeno apparentemente, visto che ne citi qualcuna più avanti; quindi non posso giustificare l'interpretazione azzardata sulle simmetrie tra universi che ruotano attorno alla risposta di Susy.
E' come se un'ottima idea si perdesse un po' in una interpretazione quasi spirituale che cozza con il tentativo di ancorarsi a teorie reali.
Mi piacerebbe molto rileggere il tuo racconto riscritto quando non avrai il vincolo del tema ad ancorarti!

marina81
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Messaggio#6 » lunedì 28 settembre 2015, 0:48

Ciao Andrea
Il tuo racconto è molto originale e mi ha fatto rivivere quei momenti adolescenziali in cui ci si nascondeva per non farci notare dalla persona che ci piaceva, però la si voleva guardare in tutta la sua bellezza, ai nostri occhi assoluta. Carina l'assonanza Super symmetry- Susy. Racconto poetico, malinconico ma che lascia quella speranza che non bisognerebbe mai perdere. Complimenti!

LuigiDeMeo
Messaggi: 53

Messaggio#7 » lunedì 28 settembre 2015, 15:03

Bel racconto. I due personaggi che in treno si scambiano sguardi, attendono che uno dei due faccia la prima mossa, l'ambientazione stessa (il viaggio in treno) danno al tutto un atmosfera quasi romantica e "nostalgica". Molto bella la caratterizzazione del protagonista, e la sua considerazione finale da un tono positivo e di speranza alla storia.

Fernando Nappo
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Messaggio#8 » martedì 29 settembre 2015, 8:05

Ciao Andrea,
l'atmosfera in treno e il gioco di sguardi è ben reso, ma purtroppo il tuo racconto non mi ha soddisfatto in pieno.
In un primo momento, quando il protagonista parla a Susy, forse complice la mancanza dei segni del dialogo, sempra che più che parlare effettivamente alla ragazza si ripassi mentalmente la frase mai detta.
Mi pare di capire, alla fine, che Susy sia sempre lì, ogni mattina, allo stesso posto proprio per una coincidenza. Così come è una coincidenza il nome di lei e l'argomento di studio del protagonista.
L'attinenza al tema mi sembra un po' forzata, e il finale, che altri hanno apprezzato, mi lascia l'amaro in bocca: suona un po' come la storia della volpe e dell'uva.

marina_usai
Messaggi: 46

Messaggio#9 » martedì 29 settembre 2015, 11:21

Ciao Andrea,
La passione nascosta di un fisico che trova nelle leggi dell’universo il fondamento razionale dei suoi sentimenti, e lo specchio delle sue azioni. Il racconto scorre bene e viene voglia di continuare a leggere per vedere come va a finire. Nonostante la delusione del mancato appuntamento, il protagonista non demorde e torna a rifugiarsi in un mondo fatto di stringhe e simmetrie in cui gli eventi prendono la piega che lui desidera. Il tema è centrato. Non sono un’esperta di fisica, quindi non so se le teorie esposte siano realmente tali, ma sono coerenti tra loro e mi danno l’impressione di essere reali. Sicuramente uno dei racconti che preferisco.

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#10 » martedì 29 settembre 2015, 14:05

@Andrea: di solito evito di "spiegare" i racconti, perché se qualcosa non si è capito è colpa mia, quindi giusto un appunto

Non mi convince completamente il legame con la fisica che trovi, a parte il gioco sul nome Susy, tutto il resto è troppo forzato, c’entra poco o nulla con la supersimmetria che parla di simmetrie tra classi di particelle dello stesso universo, non tra universi differenti, ma lo sai, almeno apparentemente, visto che ne citi qualcuna più avanti; quindi non posso giustificare l’interpretazione azzardata sulle simmetrie tra universi che ruotano attorno alla risposta di Susy.


so che la supersimmetria non ha strettamente a che fare con gli universi alternativi (per quanto riesca a comprendere modelli di fisica teorica), ma la mia idea era che il protagonista, chiaramente un po' imbranato, si appigli alla prima cosa che trova per convincersi che tutto sommato va bene così, e può rimanere sereno.


peraltro, se ti va di leggere qualcosa di più corposo su un tema piuttosto simile, in effetti l'ho già pubblicato! :D
http://www.zona42.it/wordpress/libri-e-autori/dimenticami-trovami-sognami-di-andrea-viscusi/

(e scusate lo spam, se non è ammesso che l'Antico cali pure la sua scure)

Luchiastro
Messaggi: 76

Messaggio#11 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:26

Ciao Andrea,

Racconto ben scritto, facile da seguire. Premio anche il fatto di aver scelto come tematica il rapporto uomo- donna. Interessante quando l’uomo sostiene che l’incontro sia voluto o dalla donna o dall’universo, liberandosi da ogni “responsabilità”. Ecco perché avrei concluso il racconto con la frase “lo uso come pretesto per abbassare lo sguardo”.

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