Una dolce inquietudine.

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
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alessandra.corra
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Una dolce inquietudine.

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 0:33

Con forza spingevo i piedi sui pedali. Il cuore mi batteva come un tamburo e loro dietro incalzavano. Dovevo sbrigarmi. Cacchio, quanto mancava ancora?
Imboccai un sentiero che avrebbe dovuto portarmi a destinazione.
Chi me lo aveva fatto fare a uscire?
Quel mattino avevo visto un sole grande come un pompelmo bucare un cielo privo di nuvole.
“A forza di stare a casa si diventa scemi”, aveva sbottato mia mamma. Ma perché si impicciava sempre?
La tentazione era stata così forte che avevo deciso di prendere la bici e uscire, ma ecco che a metà strada avevo incontrato il trio della V C.
Da qualche tempo ero la loro esca preferita.
Tutti mi avevano sempre trovato strano. Forse perché mi piaceva stare per i fatti miei, passare il tempo a disegnare storie legnose su fogli di carta, e poi da quando avevo scoperto “quel posto” il mio isolamento si era rafforzato.
- Luchino, ci siamo quasi, sai?
Mi canzonavano dietro, la distanza pareva accorciarsi, ma per fortuna ero arrivato.
Finsi di perdere l'equilibrio e cadendo spostai velocemente il masso che chiudeva il passaggio, poi mi gettai nel vuoto.
Dall'altra parte c'era lo stesso bosco, ma si percepivano subito le discrepanze. I colori, per esempio, non erano gli stessi. L'erba era grigia e il cielo viola. L'aria sapeva di gelsomini acidi. E sui tronchi degli alberi si vedevano fessure simili a occhi di gatto.
Poco dopo i miei aguzzini erano intorno a me.
- Che posto è mai questo?
- Vi prego, lasciatemi andare, facciamo come se nulla fosse e dimentichiamoci tutto.
Speravo desistessero dal loro operato.
- Ma l'avete sentito? Pronto a piangere come un capretto. Pensiamo dopo a capire in che posto siamo. Ora diamogli una bella lezione. Inizia tu Luigi e, mi raccomando, sii morbido.
Risate generali. Ed ecco il primo calcio sul polpaccio. Volevo resistere, aspettare. Un altro pugno. Nascondevo la faccia sul terriccio che sapeva di sale. E cercavo di pensare ad altro per non sentire il dolore.
Luigi a quel punto mi salì in groppa e con uno strattone mi calò i pantaloni.
- Che belle chiappe pelose. Ragazzi, cosa fareste al mio posto?
- Fagli vedere cosa vuol dire essere uomini.
Adesso basta. Peggio per loro.

Poco dopo sedevo senza fiato a gambe incrociate sul terriccio rossastro. I pezzi dei tre corpi mutilati erano sparsi ovunque.
Avevo scoperto quel passaggio segreto per puro caso. Era una sorta di ingresso che conduceva in un universo parallelo; almeno mi piaceva immaginarlo così, proprio come uno di quei buchi neri di cui si parla spesso nei tg.
La cosa bella era che l'energia del luogo mi aveva conferito un potere abnorme in grado di farmi realizzare ciò che mai mi sarebbe riuscito nel mio mondo. La percezione di me stesso era ora diversa, quasi inquietante, ma stranamente dolce. Magari il mio daimon genuino si era risvegliato allora, chissà di che materia era poi fatta la vera anima?
Ma ciò che contava alla fine era sentirmi finalmente libero, in pace.







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Daniele_picciuti
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 16:24

Beh, un daimon eh? Una specie di demone direi, anche se ammetto che il “culo peloso” mi ha fatto pensare a un licantropo. Comunque, un racconto che fila, ha una svolta lì per lì poco chiara con quel salto “nel vuoto” ma poi alla fine arriva la spiegazione. Il tema è senza dubbio centrato, la forma è buona, ritengo che il nostro Luchino sia riuscito nell’intento di farti completare la storia nel modo corretto. Forse qualche informazione più sull’altro universo ci stava, è l’unica pecca che mi sento di segnalare.
Il mondo che ho creato non è solo parte di me, ma esiste, come esiste la fede.

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alessandra.corra
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Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2015, 21:05

Ciao Daniele,

grazie per il commento.
Si', il daimon esattamente sarebbe il demone interiore del protagonista, una sorta di alter ego che si trovava gia' dentro di lui, ma che riesce a emergere solo in quell'altro universo.
Alla prossima!

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Angela
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Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2015, 11:23

Molto carino il tuo racconto, è un fantasy e difatti, proprio qualche giorno fa, mi chiedevo se qualcuno avesse interpretato la traccia in questo senso. Trovo che l'idea e la trama siano azzeccate e pertinenenti oltre che originali. Buono l'incipit e l'intreccio di cui ti evidenzio alcune cose che mi sono piaciute particolarmente.

"...tempo a disegnare storie legnose su fogli di carta"
(la definizione di "legnose" è originale e rende molto bene l'idea del disegno grezzo. Ottima).

"Dall’altra parte c’era lo stesso bosco, ma si percepivano subito le discrepanze"
(Con una semplice parola, "discrepanze" hai descritto un mondo! Anche se successivamente entri nei particolari, io trovo che già con questa avevi detto tutto. Brava).

"L’aria sapeva di gelsomini acidi"
(Altra frase originale che rende perfettamente l'idea di un profumo nuovo e inusuale. Complimenti).

Dopo la sviolinata (dovuta), passiamo agli appunti o meglio alle critiche. Te le segnalo come ho fatto con quelle positive evidenziandole. Comunque un bel testo e una bella prova. Brava.

Dovevo sbrigarmi. Cacchio, quanto mancava ancora?
Imboccai un sentiero che avrebbe dovuto portarmi a destinazione.
Chi me lo aveva fatto fare a uscire?

Troppi “a capo”. Le frasi in questo modo appaiono come una scaletta.

Ma perché si impicciava sempre?
“Ma” e “Perché” eviterei di metterle insieme. Taglierei senz’altro il “ma”.

si parla spesso nei tg.
Ho controllato in internet e sicuramente la “T” di “tg” va in maiuscolo, in alcuni casi ho trovato entrambi in maiuscolo.

Magari il mio daimon genuino
Capisco cosa intendi dire con “genuino”, ma secondo me non è il termine più adatto. L’ho interpretato come qualcosa di latente. Giusto?
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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alessandra.corra
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Messaggio#5 » mercoledì 23 settembre 2015, 21:38

Ciao Angela,

mi fa piacere che il mio racconto ti sia piaciuto. Grazie sia per le belle parole che per avermi sottolineato le correzioni che apporteresti al testo.
E' vero, il daimon del protagonista era latente (forse perché non aveva il coraggio di manifestarlo e quindi ricorreva alla maschera del ragazzo remissivo); emerge però in quest'altro universo poiché è proprio qui che si realizza tutto ciò che non riusciva a concretizzarsi nel mondo originario, ma tale aspetto faceva però parte della sua vera natura, per questo ho usato il termine "genuino".
A mezzanotte inoltrata ero un pò stanca e non mi è uscito un aggettivo più felice! :)

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Vastatio
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Messaggio#6 » giovedì 24 settembre 2015, 14:31


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AmbraStancampiano
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Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2015, 22:14

Ciao,
complessivamente hai scritto un bel racconto, molto interessante ed avvincente; devo dire che immaginavo già da quando i bulli hanno cominciato a inseguire il protagonista che sarebbe finita molto male... per loro.
L'idea del daimon è fantastica.
Solo tre perplessità:
- come si fa a spostare un masso mentre si cade da una bicicletta, in maniera tale che chi ti sta inseguendo non ti possa vedere? Mi sembra un movimento un po' improbabile.
- Se il protagonista è riuscito ad entrare nell'altro universo, come fanno i bulli a seguirlo? Lo hanno visto spostare il masso?
- Perchè lui, sapendo che in quell'universo è dotato di una forza immensa, li supplica e poi li ammazza? nel senso, mi sembra più logico dare due poderosi ceffoni ed intimidire degli aggressori che non ti daranno fastidio mai più, piuttosto che ucciderli e rischiare di venire coinvolti in un'indagine per la loro scomparsa... ma dopo essersi fatto picchiare.

Detto questo, comunque il racconto mi è piaciuto molto e parte da un'idea che sarebbe bello sviluppare.

Alla prossima!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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alessandra.corra
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Messaggio#8 » domenica 27 settembre 2015, 9:37

Ciao Vastatio,

grazie per il commento. Non ho pensato di dare maggiori informazioni sul daimon perché mi sembrava fosse già abbastanza intuibile.

Ciao Ambra,

grazie anche a te per il commento. Contenta che ti sia piaciuto il racconto provo a rispondere alle tue perplessità
(che ho trovato interessanti):
- Il masso l'avevo immaginato piatto, poco visibile, simile a una porta di pietra. Nella mia immaginazione gli inseguitori non si erano accorti che lui avesse spostato qualcosa, ma vedendolo sparire, e notando il buco vicino alla bicicletta, a loro volta si gettano dentro.
- il protagonista all'inizio supplica i suoi aggressori perché sa già che non potrà contenere il suo odio. Lui era un ragazzo principalmente buono, ma in quell'universo, il suo demone/daimon, se stuzzicato gli faceva perdere totalmente il controllo. Infatti, nel momento che si sente maggiormente umiliato da loro, non resiste più e... Insomma, era un ragazzo che non conosceva proprio le "mezze misure" ;)
Alla prossima!

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ceranu
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Messaggio#9 » domenica 27 settembre 2015, 15:18

Ciao Alessandra.
Storia interessante, mi piace la trasformazione del ragazzo, che passa nell'altro universo e diventa un demone con poteri illimitati. Ho avuto difficoltà a seguire il momento in cui sposta il masso, lì la frase è poco chiara, ma andando avanti si intuisce cos'è successo. Invece ho dei dubbi sulle sue intenzioni. Scappa nella speranza di riuscire a sfuggirli o li porta lì per massacrarli? Nella seconda ipotesi (quello che mi intriga) avrei preferito che lui fosse un po' più cinico e che iniziasse a pregustare il massacro.
Nel complesso un buon lavoro.
Ciao e alla prossima.

Veronica Cani
Messaggi: 148

Messaggio#10 » lunedì 28 settembre 2015, 22:37

Un racconto originale nel suo sviluppo, molto scorrevole e perfettamente aderente alla tematica. Strappa un sorriso di soddisfazione quando il protagonista debole ha la meglio sui bulli che lo tormentavano. Non ho nulla da eccepire sullo stile, a parte una frase che vorrei farti notare: “Ed ecco il primo calcio sul polpaccio. […] Un altro pugno”; essendo la prima azione un calcio, l’aggettivo “altro” non è corretto; lo sarebbe stato se la prima frase avesse recitato “Ed ecco il primo pugno”. A parte questo, complimenti! :)

lorenzo_cadoni
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Messaggio#11 » lunedì 28 settembre 2015, 23:43

Un bel risvolto nel passaggio "dall'altra parte" dove il protagonista si riscopre un temibile mostro.
Interessante l'idea di dare una vita nuova a questo ragazzo "bullato" che, grazie all'energia nuova da la "giusta" punizione a chi lo perseguita.
Un perfetto finale in stile Tarantino, splatter. 👍🏻

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invernomuto
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Messaggio#12 » mercoledì 30 settembre 2015, 12:24

Ciao Alessandra, è la prima volta che ci incrociamo su piacere contati, lieto di fare la tua conoscenza.
Il tuo è un bel racconto, molto scorrevole, sospeso tra i temi di riscatto del giovanotto bullizzato cari tanto agli anime quanto al filone young adult e un buon tocco di urban fantasy che porta l'elemento magico in un setting realistico e contemporaneo.
Mi è piaciuta parecchio l'idea di utilizzare il tema dell'universo alternativo per creare una specie di iperuranio dove il ragazzo entra in contatto con il daimon nell'accezione socratica del termine.
Quello che mi ha lasciato un po' perplesso è come viva con serenità, senza sbilanciarsi, il fatto di avere appena eviscerato tre persone colpevoli di prese in giro decisamente eccessive.
Nulla di male in un po' di buon vecchio eccesso di autodifesa splatter, però avrei preferito che il suo stato mentale riflettesse in modo più incisivo l'iperviolenza appena compiuta.
Non ho particolari appunti da fare riguardo allo stile, molto semplice e diretto.
Una buona prova, spero di rileggerti presto.

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willy
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Messaggio#13 » mercoledì 30 settembre 2015, 17:00

Ciao Alessandra,
titolo molto azzeccato, mi piace. Ti faccio i miei complimenti per la fantasia, per le descrizioni azzeccate L’erba era grigia e il cielo viola. L’aria sapeva di gelsomini acidi. E sui tronchi degli alberi si vedevano fessure simili a occhi di gatto. che ci catapultano in questo universo parallelo.
Qualche piccolezza che spero ti possa essere utile:
 
Cacchio, quanto mancava ancora?
Mi canzonavano dietro

Il linguaggio, o il pensiero, usati dal protagonista presentano delle incongruenze, canzonare è un termine "vecchiotto" che contrasta con quello che abbiamo letto poco prima.

– Che posto è mai questo?
È una frase che messa in bocca a dei bulli stona un po'.
Ti perdono il trio della V C... sono le iniziali del mio nome! ;)

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Adry666
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Messaggio#14 » venerdì 2 ottobre 2015, 18:29

Una dolce inquietudine di Alessandra Corrà,

Ciao Alessandra,
bello e potente l’incipit, mi è venuto il fiatone nel leggerlo! ))
L’idea è notevole, non nuova, ma declinata in maniera originale.
Empaticamente parlando penso che le vittime di bullismo aspirino quasi tutte a un universo alternativo del genere dove possano avere dei superpoteri sufficienti ad annichilire i vari prepotenti del momento.
Unica nota, non mi è piaciuto molto: “…Pronto a piangere come un capretto..”
Complimenti & a presto

Ciao
Adriano

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