Noi due di Marina Di Paola

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
marina81
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Noi due di Marina Di Paola

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 0:34

Ogni giorno la sua vita aveva sempre meno senso. Sin da quando si svegliava la mattina, allungando la mano verso la parte del letto vuota e ripensando ossessivamente al momento in cui due mesi prima aveva ricevuto quella maledetta telefonata dall'ospedale.
"Signora, suo marito non ce l'ha fatta. Ci dispiace".
Quelle parole le rimbombavano ancora vive nella testa, ma lei non poteva accettare quell’assenza. Avrebbe fatto qualunque cosa per poterlo riabbracciare, accarezzare quei suoi splendidi capelli, perdersi nei suoi occhi.
Due settimane prima era andata anche da quella medium, che aveva fatto muovere gli oggetti del suo tavolo a ogni risposta che ‘lui’ dava, a ogni suo "Mi manchi anche tu amore mio". Ora si sentiva così stupida ad avere speso soldi e tempo… non poteva credere che la tristezza le avesse fatto compiere un gesto così puerile, ma la velocità con cui la malattia lo aveva portato via le aveva tolto la capacità di ragionare.
Chissà dov' era adesso?
Quella casa vuota era così silenziosa e i suoi pensieri così assordanti.

Ora era seduta su una sedia in cucina. Notava che le pareti erano perfettamente imbiancate e che i mobili che avevano scelto  erano i più adatti per la loro vita insieme. Osservava meticolosamente quello che la circondava e capiva che nulla aveva davvero più senso.
Il suo sguardo ora si era posato anche su di un coltello. In fondo bastavano pochi secondi per mettere fine a quella sofferenza e raggiungerlo.
E mentre pensava, la sottile lama aveva già fatto scendere due gocce di sangue dal suo polso al pavimento. E ora si formava un piccolo ruscello che con il suo scorrere lento sembrava indicasse un percorso .
Le forze l’abbandonavano mentre osservava il suo stesso sangue scorrere. Sentiva che il suo corpo veniva trascinato da quel fiume rosso e si lasciava cullare, i suoi pensieri erano liberi e percepiva che lui era vicino. Non poteva aver paura.
All'improvviso una voce le sussurrò ‘amore mio, sei arrivata. Qui ora vivremo felici.



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 21:17

NOI DUE di Marina di Paola Storia delicata, di dolore per la perdita dell’uomo amato. L’altro universo, in questo caso, è l’Al di là, dove la moglie è certa di ritrovare il marito tanto rimpianto. Rendi molto bene il dolore di lei soprattutto nella descrizione della casa, dalle pareti imbiancate di fresco e dai mobili che immagino nuovi, per questo perfetti per una vita a due tutta da cominciare. Questo particolare aggiunge una nota straziante alla sofferenza di lei, sola in modo abissale. Di lì la scelta del suicidio, con il coltello. L’unica nota di speranza è la voce di lui nel momento del trapasso. Laggiù, nell’altro universo, niente li separerà più. E in quella frase, riabiliti la medium; forse lui davvero era riuscito a salutarla, ma lei era ancora troppo legata a questo universo per capirlo.

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Andrea Partiti
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Messaggio#3 » giovedì 24 settembre 2015, 20:26

Apprezzo molto la tua interpretazione dei due mondi, attraverso la dissociazione che si prova durante il lutto prima e con un letterale "altro mondo" poi.
Purtroppo non sono riuscito a stabilire una vera connessione con la protagonista. C'è il dolore, ma è raccontato, non riesco a sentirlo e a viverlo attraverso di lei.
E' come se raccontassi tante cose su quello che succede attorno a lei, come si comporta, quel che vede, ma molto poco del dolore che prova. Forse è troppo difficile da rendere in un racconto breve o forse (te lo auguro) non l'hai mai vissuto.
Il messaggio finale anche non mi convince, forse avrei preferito un finale sfumato e in linea col resto della storia, anziché uno stacco drastico, ma è relativo!

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#4 » martedì 29 settembre 2015, 9:59

Ciao Marina,
il tuo racconto centra senza dubbio il tema, l'altro universo è l'aldilà, però trovo la storia un poco risaputa, già sentita e non particolarmente originale nello sviluppo. Il finale, poi, con la medium che sembra quasi suggerirle che direzione prendere, mi pare piuttosto prevedibile.
Inoltre lo trovo molto raccontato, forse, parere personale, avrebbe reso meglio scritto in prima persona, così sarebbe stato più facile provare maggiore empatia per la tua protagonista..

marina_usai
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Messaggio#5 » martedì 29 settembre 2015, 11:54

Ciao Marina,
il tema che tratti è difficile e riesci a renderlo bene. Il disorientamento per la perdita improvvisa e l’apatia che ha portato il lutto è reso bene anche dal ritmo del racconto. Forse in un racconto così breve avrei preferito che la parte iniziale fosse stata riassunta di più e che fosse stato lasciato più spazio ad un’elaborazione più profonda e dettagliata del momento in cui la protagonista decide di farla finita, magari anche usando un cambio di ritmo del racconto.

andrea.viscusi
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Messaggio#6 » martedì 29 settembre 2015, 12:50

il marito defunto me lo immagino col volto di Patrick Swayze, la medium è Whoopi Goldberg, vuoi vedere che la protagonsita è Demi Moore? insomma, va bene che certe storie sono degli archetipi e possono essere riproposti un'infinità di volte, ma qui non si dice proprio nulla di nuovo rispetto al "ti aspetto nell'aldilà". peraltro, per quanto io non sia uno che cerca la "morale" in una storia, in questo caso il messaggio che ne esce è "se stai male ammazzati, vedrai che starai meglio", il che non mi sembra molto edificante. credo che la mancanza di idee ti abbia penalizzato e condotto su una strada banale, in cui il dolore viene raccontato e risolto come un raffreddore.

Luchiastro
Messaggi: 76

Messaggio#7 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:22

Ciao Marina,

Racconto scritto abbastanza bene, ma esageratamente senza speranza. E il fatto che poi ci sia la prospettiva che si incontrino di nuovo nell’aldilà, lo rende ancora più triste, come se la vita fosse un rapporto esclusivo a due. Forse per giustificare questo tipo di comportamento avrei fornito una ragione ulteriore al lettore (magari un aneddoto del passato rilevante tra i due), altrimenti si rimanda il tutto a storie di dipendenza affettiva.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Messaggio#8 » venerdì 2 ottobre 2015, 19:08

In questo racconto la protagonista, distrutta emotivamente dalla perdita del marito, decide di suicidarsi. Questa grosso modo è la trama, e già così sembra funzionare. Il fatto di essere molto semplice la rende priva di buchi logici o di problemi che una trama complessa poteva portarsi dietro soprattutto in un contest con così pochi caratteri a disposizione. La forza del racconto più che nella trama dovrebbe essere l'empatia che nasce tra il lettore e la protagonista, empatia che nel mio caso non c'è stata. Almeno non del tutto. Non so questo personaggio non mi strazia il cuore come dovrebbe mi lascia quasi indifferente, mi dispiace per quello che le è successo ma non riesco a "condividere" il suo dolore e ad addolorarmi per il suo gesto. Forse questo è dovuto al fatto che la storia è molto raccontata poco "vissuta" dalla protagonista. Il solito show me don't tell me insomma. Hai anche usato meno caratteri di quelli consentiti quindi, forse, pur lasciando intatto il racconto (senza tagliare niente) avresti potuto inserire qualche dettaglio che portava il lettore a sentirsi più solidale nei confronti della protagonista, che, ripeto, in un racconto di questo tipo è il motore della narrazione.

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alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Messaggio#9 » venerdì 2 ottobre 2015, 20:39

Ciao Marina. Il racconto è molto sentito e partecipato, se vogliamo. La storia tuttavia è abbastanza banale, ma bada! non è necessariamente un problema. Il punto debole del racconto è forse lo stile: usando meno tell e più show, sicuramente l'impatto ne guadagnerà. Perché comunque sei capace di trasmettere emozioni e sensazioni - quello che manca è appunto uno stile diverso, meno raccontato.

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