Speck spray

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
Fernando Nappo
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Speck spray

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 0:47

Il cadavere della donna era disteso su un grande vassoio al centro del tavolo, con un coltellaccio da cucina piantato fra le scapole.
Gordoni, chef stellato, era in piedi vicino al tavolo, ammanettato.
Il capitano Amidei lo affiancava mentre alcuni agenti si aggiravano per il ristorante, chi facendo foto, chi rovistando o prendendo appunti.
– Dunque, si riconosce colpevole dell'omicidio di sua moglie?
– Non vi avrei chiamati, altrimenti. Sono colpevole e, perché si sappia, lo rifarei.
Amidei tirò fuori il taccuino e s'inumidì la punta della matita sulla lingua. – C’è qualche cosa di importante che vuole dirmi?
– Vede quel tris di salumi? – disse Gordoni indicando col mento un piatto a bordo tavola. – Lo prenda.
Amidei guardò l'uomo in tralice.
– La prego, capitano, lo prenda e annusi.
Amidei prese il piatto e lo avvicinò al naso. Annusò prima il salame, poi la coppa infine lo speck dell’Alto Adige.
– Mi pare che tutto abbia un ottimo profumo – sentenziò.
Gordoni trattenne a stento un’imprecazione. – Se non fosse che sono ammanettato e che la stanza è piena di agenti...
– Mi scusi se le mie modeste narici non sono all’alezza. Vuole spiegarsi meglio?
– Lo speck – disse Gordoni con tristezza. – Non percepisce la riottosità dell’affumicatura? Non nota la giallognola mestizia dello strato di grasso e la speziatura a macchia di leopardo?
Amidei riguardò nel piatto. – Va bene, è uno speck di scarsa qualità. E allora?
– Altro che scarsa qualità! – sbottò Gordoni. – Quelle sono delle merdosissime fette di speck spray. Ma si rende conto? Speck spray nel mio ristorante!
– Non sarebbe certo il primo.
– E la professionalità? E il rispetto per chi siede a tavola? Le pare che uno come me possa trasformasi da artista del mestolo in artista della bomboletta? Una spruzzatina di speck qui, una nebulizzatina di groviera là... Bel modo di cucinare!
– A casa facciamo grande uso di questi prodotti – replicò Amidei.
– Barbaro! – esplose Gordoni. – Lei e milioni come lei! Ma cosa ne sa lei della differenza che c’è tra farsi una frittata sbattendo le uova anziché un vasetto di poltiglia autoriscaldante, eh?
– Dicevo di sua moglie...
– Provi l’ebrezza di cucinare un filetto di pesce che non abbia la forma di un cilindro perfetto. Torni a frequentare il fruttivendolo, come faccio io, e scoprirà che le mele sono tonde e sode e non crescono semiliquide in tubetto. Si ricorda che forma hanno una pesca o una banana?
– Tornando a sua moglie...
– Mia moglie dirigeva il ristorante – disse Gordoni. – Insisteva per l’uso quel genere di porcherie. Il costo, diceva. Ma chi se ne frega del costo. E la qualità? E il rispetto per chi produce?
– Così – disse Amidei – per non cedere alle insistenze di sua moglie, l’ha fatta fuori . Giusto?
– Proprio per niente – rispose Gordoni. – Per quello l’avrei licenziata. L’ho fatta fuori perché mi tradiva col caposala.



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 21:26

SPECK SPRAY di Fernando Nappo Il tuo racconto, nel finale, mi ha strappato un sorriso. Lo chef ha ucciso la moglie perché lo tradiva con il caposala. Dunque, hai ribaltato una storia da brividi (oddio, lo chef psicopatico che assassina chi non usa gli ingredienti del mercato e non compra lo speck nel maso). Il tema che tratti, comunque, rispecchia in pieno la specifica dell’altro universo, difatti, quello degli chef alla Gordon Ramsey e alla Vissani, che ricordano da vicino il tuo personaggio, è a parte, rispetto a quello dei comuni mortali sedotti dalla comodità dello speck spray (ma anche della frutta spray o del pesce surgelato). La buona cucina è davvero attuale (divismo degli chef, Expo) e può diventare il filone di un genere letterario (bello il giallo fra le pentole che hai deciso di inaugurare).

Refuso: alezza per altezza.

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Andrea Partiti
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Messaggio#3 » mercoledì 23 settembre 2015, 16:42

Mi piace molto lo stile comico abbinato alla fantascienza, mi ricorda tante belle letture passate. Trovo azzeccata la reinterpretazione del ristorante in chiave futuristica, giocando su alcuni topos sul cibo del futuro (in spray, in pillole, quant'altro), e penso sia una scelta ottima per un racconto di questa lunghezza, che non richiede di "reggere" lo stile a lungo, dandoti più libertà di giocare.
Purtroppo tutto si guasta un po' alla fine, quando mi aspettavo un finale fulminante in tema con il ristorante e il cibo, qualcosa tipo - L’ho fatta fuori perché voleva diventare vegana, perché voleva mettere la panna nella carbonara, qualcosa di attinente allo sviluppo. L'infedeltà è un ottimo movente, ma rende inspiegabile il discorso fatto fin'ora, perché lo chef si è messo a spiegare dello speck spray imposto dalla moglie, se non era collegato alla confessione? Non mi è chiarissimo.

Fernando Nappo
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Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2015, 17:03

Grazie a entrambi per il commento.
@Andrea: riguardo alla tua obiezione, intendevo far passare l'idea (non è detto che ci sia riuscito, per lo meno non con te) che lo chef nel suo universo ritiene più esecrabile il delitto commesso dall'industria alimentare nei confrontoi degli alimenti rispetto all'omicidio da lui stesso compiuto. Ecco perché quando il capitano gli chiede cos'ha di importante da dire (sottintendendo di qualcosa relativo all'omicidio) lui parte col pippone sull'alimentazione anziché parlare del delitto.
Grazie a entrambi dei commenti. Cercherò di farne tesoro.

marina81
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Messaggio#5 » lunedì 28 settembre 2015, 2:37

ciao Ferdinando
Il tuo racconto è originale, brillante . Divertente e buffo il personaggio dello chef che nelle sue confessioni e nel suo giustificarsi strappa un sorriso grazie al suo essere un po' sopra le righe. Finale un po' da barzelletta, ma sicuramente simpatico e senza troppe pretese. Nella sua leggerezza il racconto ha sicuramente una sua morale.

marina_usai
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Messaggio#6 » martedì 29 settembre 2015, 11:55

Ciao Fernando,
ottimo racconto, l’equivoco che si innesca all’inizio (alla domanda di Amidei “c’è qualcosa di importante che vuole dirmi?”) porta il lettore a pensare che l’omicidio sia causato dalla condotta della moglie nel ristorante, piuttosto che al tradimento. Il ritmo è incalzante e tutti i passaggi sono chiari. I dialoghi sono perfetti.
Per come hai delineato il personaggio di Gordoni direi che sarebbe stato più probabile che avesse ucciso la moglie per lo speck spray e l’avesse licenziata per il tradimento.

andrea.viscusi
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Messaggio#7 » martedì 29 settembre 2015, 12:49

racconto simpatico, ambientato presumibilmente in un futuro abbastanza prossimo, in cui pochi conservatori continuano a usare i "sapori veri", soppiantati da ingredienti interamente sintetici. il finale a sorpresa ridimensiona la vicenda riducendola a uno sketch, e il tutto non sarebbe male, se non fosse che mi pare che il racconto non sfiori nemmeno lontanamente il tema. si potrebbe dire "il cuoco tradizionalista e la cucina sintetica sono due universi separati", ma mi sembra una giustificazione troppo labile, con questo argomento qualunque racconto in cui sia presente un conflitto potrebbe rientrare nel tema. in questo caso ho quasi avuto l'impressione che fosse un racconto scritto per un altro scopo, e poi sfruttato in quest'occasione.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#8 » martedì 29 settembre 2015, 14:21

In primis, grazie a tutti per i commenti. E' davvero interessante - e istruttivo - leggere pareri così diversi e contrastanti sullo stesso racconto.
@marina81 - Il mio nome è Fernando. Scusa la precisazione, ma ci tengo.
@marina_usai - Per essere sincero, a contest ormai concluso m'è venuto in mente un finale che credo sarebbe stato un fili più appropriato. Ma comunque non così differente dall'attuale.
@Andrea-Viscusi - Sì, hai interpretato bene: l'intenzione è quella di mettere in contrapposizione il mondo della gastronomia tradizionale ed etica, fatta di rapporti tra ristoratori, contadini e allevatori, di prodotti di stagione magari coltivati secondo i dettami dell'agricoltura biologica e via discorrendo con la produzione industriale di gran massa, tutta tubetti e prodotti precotti e predigeriti e con sapori tutti uguali.
Il racconto è stato scritto all'uopo nelle quattro ore concesse.

Luchiastro
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Messaggio#9 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:23

Ciao Fernando,

Divertente e coinvolgente. Mi è piaciuto il finale proprio perché del tutto grottesco rispetto alla vicenda narrata. Sono assolutamente d’accordo con il punto di vista culinario dello chef, comunque. Il fatto che poi sia praticamente scritto solo con dialoghi lo rende ancor più fruibile e accattivante.

Giulio_Marchese
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Messaggio#10 » venerdì 2 ottobre 2015, 19:19

Racconto simpatico che unisce la fantascienza alla cucina. Non avrei mai immaginato in vita mia di scrivere una cosa del genere! E questo è un bene, denota originalità. Lo chef ossessionato dalla cucina è molto simpatico e il povero investigatore succube che lo sta ad ascoltare anche. Il finale non c'entra niente con tutto quello che era accaduto prima rendendolo di fatto inutile. Però funziona, è divertente! Secondo me un ottima prova anche se il tema un po mi sfugge, il contrasto doveva essere tra l'universo culinario e il tradimento? Non mi convince molto. Comunque ottima prova.

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alberto.dellarossa
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Messaggio#11 » venerdì 2 ottobre 2015, 20:44

Adesso Fernando farò una cosa che mi inimicherà molte persone. Me ne fotto del tema, che davvero non riesco a vedere (e potrebbe, anzi SPERO che sia un limite mio) e ti metto primo, perché il tuo racconto è assolutamente geniale. Mi hai fatto ridere, il dialogo è ben costruito (eccezion fatta che all'inizio) e nella sua follia è assolutamente credibile. Riesci a trasmettere la passione del cuoco, la VERA passione, e a infondere nel lettore il disgusto per le poltiglie che descrive. Alla "giallognola mestizia" del grasso avevo un sorriso ebete sul volto...e ce l'ho ancora. E il finale, il FINALE! Eccellente davvero.

Devo solo dirti grazie per i meravigliosi 3 minuti di allegria che mi hai donato.

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beppe.roncari
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Messaggio#12 » sabato 3 ottobre 2015, 9:32

Racconto carino, Fernando, ma - perplessità - il tema dov'è? Qual è l'altro universo?

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#13 » sabato 3 ottobre 2015, 11:13

Come sempre, grazie infinite a chiunque ha letto e commentato.
Strano percorso quello di questo racconto. Si è passato praticamente tutte le posizioni della classifica, qualcuno l'ha elogiato mentre qualcun altro l'ha praticamente stroncato.
Il tema: per me c'è e ben chiaro, altrimenti non lo avrei postato. Qualcuno ce lo vede, qualcun altro invece no. Nei commenti più sopra l'ho chiarito. Certo, si tratta solamente di universi figurati.
Che dire poi del finale? Anche in questo caso, dalle stelle alle stalle e ritorno.
Difficile capire che lezione trarne. L'elucubrazione post pubblicazione, in questo caso, mi assorbirà più del previsto.

@Luchiastro: grazie per il commento. L'uso dei dialoghi è un po' una mia fissa. Non sempre mi riesce, ma in questo caso, stando ai vari commenti, pare mi siano venuti discretamente.
@Giulio_Marchese: grazie molte per il commento, sono contento che ti abbia divertito.
@Alberto-DellaRossa: grazie per l'elogio sperticato. Mi farebbe piacere, se ne hai tempo e voglia, sapere quale parte del dialogo ti ha convinto meno.
@Beppe-Roncari: graie per il commento extra gruppo. Farò tesoro anche delle tue impressioni.

Grazie ancora a tutti.

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