L'origine del mondo_Enrico Nottoli

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
enrico.nottoli
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L'origine del mondo_Enrico Nottoli

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 0:57

La prigionia durava da diversi giorni. Stavano continuando ad arrivare centinaia di migliaia di deportati. Facce lunghe, grigie, movimenti frenetici. Sembravano tutti presi da una strana morsa. Stava per accadere qualcosa, lo sapevamo. Eravamo lì per una ragione e non ci avrebbero tenuto ancora a lungo in quel luogo buio e piscioso.
Iniziarono a girare parecchie voci per i corridoi. Frank, un tizio curvo, alto, proveniente dal sud est, un giorno mi disse:
“Sai, sai qual è la cosa peggiore?”
“Qual è la cosa peggiore, Frank?”
“Che non sappiamo niente, amico.”
E così era. Nessuno di noi sapeva cosa diavolo stessimo facendo o perché ci trovassimo lì, tutti insieme, ammassati uno sull’altro come animali in gabbia. Qualcuno ci aveva ficcati là, non c’era dubbio, ma chi?
Solo una cosa era chiara: il tempo scorreva. E lo svuoto si avvicinava secondo dopo secondo. Cos’era lo svuoto? Non lo avevamo ben chiaro. Si credeva che fosse una specie di pellegrinaggio. Una volta radunati insieme dalle varie contee si aspettava il giorno dello svuoto. Ma cosa fosse realmente, be’ quello era un mistero. Il vecchio Ernest, del quale si diceva fosse riuscito a sfuggire a uno svuoto, una volta lo descrisse così:
“Un corridoio stretto, luce, e poi gente che urla, un velo bianco dal cielo e la profondità degli abissi.”
Ma nessuno lo prendeva troppo sul serio, era uscito di testa, si diceva. Impossibile essere ritornati dopo uno svuoto, impossibile.
Poi, una notte le sirene cominciarono a suonare.
Tutti che correvano da una parte all’altra. Lo svuoto aveva inizio. Ci allinearono in file da diecimila, e ci dissero di aspettare il via libera per poi cominciare a procedere.
Arrivò un tizio, volto biancastro, pallido, coda sinuosa.
“Signori! Fra pochi secondi avrà inizio lo svuoto! Ne resterà solo uno!”
L’enorme semaforo all’imbocco del tunnel a nord, unica via d’uscita della prigione, cominciò a lampeggiare velocemente. Poi si spense e si sentì un coro di voci urlare:
“VIA! VIA! VIA!”
Tutti cominciarono a correre. Istinto di sopravvivenza. Chi inciampava era morto, chi non aveva la forza per correre era morto, di tanto in tanto alcuni uccidevano i vicini strangolandoli in corsa, a volte capitava di vedere alcuni gruppetti uniti fra di loro per spalleggiarsi e eliminare la concorrenza. E io invece, correvo, correvo a occhi stretti, lungo il corridoio. Un getto di sangue mi schizzò sul volto. Urla. Madri che avevano perso i loro figli e figli che avevano ucciso le loro madri. Il caos. Per terra cadaveri e puzza di morte. Gente che si nutriva della carne di gente deceduta. Migliaia e migliaia di vittime. E io che continuavo a ripetermi: “Va avanti, tieni duro. Porca puttana!”. Vidi Frank, disperso fra la folla non lontano da me.
“Frank, di qua!”
Ma non appena si voltò gli venne mozzata la testa di netto.
“Frank!”
Gridai.
 
“Come lo chiamiamo il bimbo?”
“Che ne dici di Frank?”
“Oh, sì, potrebbe.”
“Sento che questa è la volta buona.”
“Certo. Adesso riposati, lasciamo che la vita faccia il suo corso.”



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Angela
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 14:40

E bravo Enrico, hai confezionato un racconto criptico che sveli solo alla fine, sei stato bravissimo a non seminare indizi. Niente di niente. Comincio subito col farti i miei complimenti per due cose in particolare che ammiro del tuo stile: i dialoghi e le descrizioni dei personaggi.

“Sai, sai qual è la cosa peggiore?”
“Qual è la cosa peggiore, Frank?”
“Che non sappiamo niente, amico.”


Un dialogo di questo tipo, è assolutamente perfetto. Non ci sono i soliti verbi dichiarativi (disse/fece/rispose etc), sono frasi brevi, secche e chiarissime. Non necessitano di altro. Per non parlare delle descizioni, pochi elementi che dicono tutto.

Frank, un tizio curvo, alto, proveniente dal sud est
Arrivò un tizio, volto biancastro, pallido, coda sinuosa.


Per concludere la sviolinata, ti faccio di nuovo i complimenti per il finale, sfido chiunque a capire cosa fosse lo "svuoto" prima di aver letto del bebè.
Negli appunti che troverai di seguito, ci sono le critiche, pochissime a dire il vero, perché tu sei bravo. A rileggerti.


E lo svuoto si avvicinava secondo dopo secondo. Cos’era lo svuoto? Non lo avevamo ben chiaro.
La domanda con il punto interrogativo è un po’ quella si fa pure il lettore e che tu giustamente anticipi. Però nello stesso tempo la frase con il punto interrogativo sembra voler dire “Caro lettore, sicuramente ti starai chiedendo cos’è lo snodo, giusto? Ebbene, ora te lo spiego”. Secondo me avresti dovuto strutturare diveramente la frase spiegando ma senza imboccare il lettore così apertamente.

Una volta radunati insieme dalle varie contee
Questa frase non funziona benissimo. Dici “una volta radunati insieme” e subito il lettore si chiede “chi”? Ma tu aggiungi soltanto “dalle varie contee”. Manca il soggetto che potrebbe essere che so… poveri cristi, rejetti etc.

Ma nessuno lo prendeva troppo sul serio, era uscito di testa, si diceva.
“Si diceva” non lo metterei in fondo alla frase.

Tutti che correvano da una parte all’altra. Lo svuoto aveva inizio.
Lo svuoto “ebbe” inizio è più incisivo.

uccidevano i vicini strangolandoli in corsa,
Non so, ma l’azione di strangolare qualcuno in corsa mi sembra inverosimile.

Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Daniele_picciuti
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Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2015, 16:49

Un racconto molto furbo, devo ammetterlo. Hai giocato bene con descrizioni in apparenza poco significative e invece precise e puntuali (riflettendoci a posteriori), un pezzo che reputo originale, all’apparenza drammatico ma che, giunti alla fine, strappa l’inevitabile sorriso. Ed è proprio vero… l’origine del mondo. Per Frank, in questo caso. Il tema non è centratissimo – l’universo è questo – ma preso in maniera figurata ci sta.
Il mondo che ho creato non è solo parte di me, ma esiste, come esiste la fede.

enrico.nottoli
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Messaggio#4 » martedì 22 settembre 2015, 17:04

Ciao a tutti e due! :) vi ringrazio per i commenti, sono molto contento di ricevere buoni feedback. Sono sempre la cosa più importante per me.
In bocca al lupo a entrambi e ci vediamo nel vostro forum in questi giorni coi miei commenti :)

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AmbraStancampiano
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Messaggio#5 » mercoledì 23 settembre 2015, 13:09

Ciao!
Hai scritto un racconto molto buono ed interessante, in cui dosi benissimo la tensione e riesci a sorprenderci sul finale.
L'ho voluto rileggere più volte, per controllare se avessi seminato degli indizi che avessero un senso utilizzando il finale come chiave di lettura, e devo farti tanto di cappello. Lo trovo perfetto.
Bella la citazione a Woody Allen, col semaforo lampeggiante.
L'unico appunto che mi sento di farti riguarda la decapitazione di Frank: arriva totalmente inattesa, ma viene liquidata in maniera un po' ingiusta per il personaggio, con troppa semplicità. Forse un minimo di dramma in più, la descrizione di qualcosa che lo ingloba, un dettaglio di quiete subito prima della tragedia (come nei war movie, quando il soldato guarda in camera e sorride oppure vede, che ne so, un passerotto prima di saltare in aria per un missile) avrebbe giovato, creando nel lettore un'immagine totalmente in contrasto con ciò che succederà subito dopo.
Per il resto, complimenti.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

STEFANIA FIORIN
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Messaggio#6 » mercoledì 23 settembre 2015, 14:00

All'inizio della lettura mi si sono presentate immagini di un campo di concentramento. La guerra, la tristezza e la sofferenza. Poi mi sono chiesta come potessero metterne in fila 10.000 :-) e ancora come un individuo in corsa potesse strangolarne al volo un altro... Il racconto, ben scritto, piacevole da leggere, mi ha coinvolto fino alla fine.
I miei complimenti!

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Vastatio
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Messaggio#7 » giovedì 24 settembre 2015, 14:34


enrico.nottoli
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Messaggio#8 » giovedì 24 settembre 2015, 17:10

Ciao e grazie a tutti per i commenti :)

Vastatio, il racconto era tutto ironico, infatti gli spermatozoi parlano anche fra di loro (non credo sia fattibile), era per creare l'ambientazione che va al di là della plausibilità. Non mi importava scrivere qualcosa di potenzialmente attendibile ma qualcosa di ironico, leggero se vogliamo. Era solo una fantasia, tutto qui. Comunque grazie dell'appunto :)

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ceranu
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Messaggio#9 » lunedì 28 settembre 2015, 10:45

Ciao Enrico, vengo subito al dunque: leggendo il racconto si capiva che non si trattava di esseri umani, ma non avrei mai immaginato che fossero spermatozoi. Questo perché mancano gli indizi per farlo capire (c'è solo una coda accennata) e personalmente non credo sia un bene. Umanizzare va bene, ma dev'esserci un minimo di coerenza. “Facce lunghe”, “Frank, un tizio curvo, alto.”, qui inganni il lettore.
Non capisco nemmeno perché venga mozzata la testa a Frank, e tantomeno perché gli spermatozoi si uccidano fra di loro (come fanno a strangolarsi?).
La risata finale me l'hai strappata, ma non credo basti a giustificare il resto.
Leggendo gli altri commenti mi sento un bigotto, ma il racconto non mi è piaciuto.
Ciao e alla prossima.

lorenzo_cadoni
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Messaggio#10 » lunedì 28 settembre 2015, 23:44

non ho voluto immaginare la fine dal titolo e ce l'ho fatta.
Non mi sono fatto condizionare e la sorpresa è stata davvero bella.
Un racconto da leggere in un fiato, senza sosta.
Sono rimasto davvero sorpreso.

Veronica Cani
Messaggi: 148

Messaggio#11 » martedì 29 settembre 2015, 22:16

Ti confesso che l’ho dovuto rileggere più volte per capire che i protagonisti sono spermatozoi, ma probabilmente dipende dai miei riflessi un po’ lenti. L’idea è geniale e lo svolgimento risulta gradevole e divertente. Ti faccio solo tre appunti che riguardano la forma: nella frase “Ma cosa fosse realmente, be’ quello era un mistero” metterei una virgola dopo “be’”; stessa osservazione per la frase “Poi, una notte le sirene cominciarono a suonare”, in cui metterei una virgola dopo “notte”; nel sintagma “per spalleggiarsi e eliminare la concorrenza” ci vuole la “d” eufonica dopo la congiunzione. Complimenti :)

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invernomuto
Messaggi: 270

Messaggio#12 » mercoledì 30 settembre 2015, 13:18

Ciao Enrico!
Devo dire che questa volta sei riuscito a cogliermi di sorpresa, il tono teso che compone tre quarti del racconto spinge il lettore a proseguire la lettura piuttosto che soffermarsi a pensare a un possibile colpo di scena che, quando arriva, colpisce duro e a sorpresa strappando un sorriso.
A rileggere la storia, poi, si notano tutti i particolari che non si erano notati la prima volta: Frank viene daL sud-est, immagino che le possibili zone d'origine siano solo IL sud-est e IL sud-ovest :D
Il corridoio "piscioso" ha decisamente l'aggettivo più adatto per descriverlo.
Non ho particolari appunti da farti riguardo allo stile, immediato e scorrevole, che mi ha tenuto incollato sino all'ultima riga, discorso differente per il tema, preso un po' di traverso secondo me!

Ottima prova, complimenti!

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willy
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Messaggio#13 » mercoledì 30 settembre 2015, 17:04

Ciao Enrico,
idea originale, complimenti! E ben architettata fin dall'inizio, con particolari che a una seconda lettura prendono il posto che avevi in mente di dargli. Catturi il lettore e non lo lasci fino alla fine che arriva a rallentare il ritmo e strappa un sorriso. Non ti "perdono" di aver messo descrizioni non necessarie, il massacro fa effetto, vero, ma è fuorviante ed è l'unica cosa che non collima con quello che avviene in realtà. È pur vero che gli spermatozoi muoiono, ma questa frase:
"Madri che avevano perso i loro figli e figli che avevano ucciso le loro madri. Il caos. Per terra cadaveri e puzza di morte. Gente che si nutriva della carne di gente deceduta"
l'ho trovata eccessiva. Buono tutto il resto.

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Adry666
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Messaggio#14 » venerdì 2 ottobre 2015, 18:32

L’origine del mondo di Enrico Nottoli,

Ciao Enrico,

ben ritrovato.
Dire che il tema è centrato, almeno da “uno” )) A parte gli scherzi, l’altro universo c’è, ed è microscopico, indubbiamente.
Come ti hanno già fatto notare ci sono alcuni “inganni” e alcune imprecisioni, ma il racconto è bello, scorre bene e sorprende nel finale, in una sorta di “sesto senso” di vita invece che di morte.
Complimenti, il tuo racconto mi ha fatto sorridere, e nel complesso mi è piaciuto molto!

A presto
Ciao
Adriano

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