Il Nuovo Mondo

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
valter_carignano
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Il Nuovo Mondo

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 1:31

Il Nuovo Mondo
 
Corsi sette giorni e sette notti per giungere su quella spiaggia. I miei passi erano stati leggeri come ali di farfalla, il mio respiro lieve come l’amore che passa, i miei occhi non si erano mai chiusi. Lo Spirito mi aveva guidato e aveva infuso in me la sua forza.
 
- E allora, Cristobal, questo è il gran giorno! - disse Vargas, poggiando una mano sulle spalle del capitano.
- Il gran giorno… - ripeté lui, lo sguardo fisso a quella terra sempre più vicina. - Ma se non fosse stato per te, che hai sempre creduto ai miei sogni assurdi, che mi hai appoggiato con il re, adesso…
- Oh, smettila! Prima che morisse promisi a tuo padre che ti sarei stato vicino, e un Vargas ha una parola sola. - Bevve l’ultimo sorso e gettò la bottiglia in mare. - Chi scenderà per primo?
- Andremo con una sola scialuppa, non è il caso di rischiare delle vite. Gli uomini hanno tirato a sorte: Josè, Arnau, Rufio, Juan. E poi io e te, se te la senti.
Vargas sorrise. - Quando si va?
Anche il capitano sorrise: - Prepariamoci.
 
Oltre a me, sulla spiaggia c’erano un uomo e una donna. I loro colori e abiti li mostravano come appartenenti a tribù lontane. Poco dopo giunse un altro uomo, anziano, vestito con pelli di animali che non conoscevo. In quello sciamano lo Spirito era tale che ne restammo stupiti e intimoriti.
Il Sole era già alto quando il vecchio alzò il braccio e indicò il mare. Era una canoa, ma molto più grande delle nostre, con drappi che coglievano il Vento e la facevano muovere. Un’imbarcazione più piccola si staccò e venne verso di noi.
 
Rufio imbracciò lo schioppo: - Capitano, i selvaggi!
- Giù quell’arma! Nessuno attacchi senza un mio ordine. Chiaro?
Gli uomini assentirono, ma Rufio strinse i denti e mormorò una bestemmia.
I selvaggi non si muovevano, ma i marinai avevano paura. Cristobal si guardava intorno riconoscendo ciò che le visioni gli avevano mostrato, Vargas non perdeva d’occhio Rufio.
Gli occhi di Cristobal e del vecchio s’incrociarono, e i due uomini andarono l’uno verso l’altro. Quando furono vicini, il vecchio alzò una mano.
- Maledetti selvaggi! - gridò Rufio e alzò il fucile. Vargas gli si buttò addosso ma il colpo partì lo stesso.
 
Grazie allo Spirito, nel tempo di un pensiero fui sull’uomo che aveva prodotto il tuono e lo stordii. La donna si librò in cielo e dalle sue mani si formò una lancia di fuoco, pronta a essere scagliata. L’uomo si trasformò in un immenso tasso e balzò verso gli stranieri, gli artigli sguainati.
 
E poi il tempo si fermò. Solo il vecchio si muoveva. La mano scostò il proiettile, ora immobile nell’aria, che Rufio aveva sparato. Poi la mise sul petto di Cristobal e stettero lì, ognuno vedendo nell’anima dell’altro. Il vecchio vedeva l’Europa e le visioni che lo Spirito aveva donato a Cristobal, e questi vedeva la saggezza del vecchio e comprendeva i poteri che lui e molti altri avevano in quel Nuovo Mondo.
Quello che sarebbe avvenuto dopo era ancora da scrivere, ma non sarebbe stato ciò che il re di Castiglia si aspettava.



valter_carignano
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Messaggio#2 » mercoledì 23 settembre 2015, 15:48

ciao a tutti
ringrazio in anticipo per tutti i vostri pareri. Non riuscirò a ringraziare ognuno mano a mano, periodo pienissimo sul lavoro. ma leggerò e cercherò di imparare :-)

Zebratigrata
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Messaggio#3 » mercoledì 23 settembre 2015, 22:02

Ciao Valter,

mi è piaciuta l'idea di una versione alternativa della scoperta dell'America, in un universo evidentemente un po' magico, e con un Re di Castiglia al posto di Isabella. Bello che il tema dell'universo sia affrontato doppiamente: due universi che si incontrano, con un'esito alternativo a quello che conosciamo.

Quello che mi ha convinto di meno è la modalita narrativa con i punti di vista dei due gruppi che si alternano. Il tono fiabesco della parte 'americana' contrapposto alla narrazione più oggettiva dell'equipaggio di Colombo all'inizio confonde un po', credo per via della brevità dei paragrafi... in un testo più lungo probabilmente funzionerebbe meglio.

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Flavia Imperi
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Messaggio#4 » giovedì 24 settembre 2015, 11:39


Ammetto di aver dovuto rileggere il racconto per goderne appieno, data la scelta, difficile da gestire in poco spazio, dei due universi a confronto. D'altronde è proprio questo il fulcro attorno al quale hai sviluppato il tema dei due universi. L'atmosfera magica dei nativi è espressa in modo magistrale a mio avviso, andando a puntare la luce su un vero e proprio scontro di civiltà.
Detesto quando mi chiedono se un racconto breve sia l'inizio di altro, perchè vuol dire che sì, da un lato ha preso, ma dall'altro che non sono riuscita a creare qualcosa di completo in sè. Però te lo devo chiedere: dimmi che è l'incipit di un'ucronia dove i nativi vincono, e prenoto venti copie!
Siamo storie di storie

valter_carignano
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Messaggio#5 » giovedì 24 settembre 2015, 14:25

Grazie dei commenti.
Per Zebratigrata: lo stacco di stile è voluto, per mostrare i diversi modi di pensare. Detto questo, grazie dell'appunto e cercherò di fare meglio.
Per Flavia Imperi: spero di sì, nel senso che spero di avere il tempo di mettere sulla carta le idee che ho nella testa. Certo che venti copie già vendute mi spronano... :-)

Simone Cassia
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Messaggio#6 » giovedì 24 settembre 2015, 15:31

Ciao Valter,
i miei complimenti per questo racconto. Il tema lo trovo doppiamente affrontato. Prima in modo figurato, in cui gli universi a confronto sono le culture dei due popoli, e poi effettivo, quando decidi di stravolgere un determinato contesto storico. Il continuo cambio di punto di vista porta avanti la vicenda in modo convincente, buona la scelta degli stacchi, e l’uso di due narratori differenti aiuta il lettore a non entrare in confusione. I personaggi, anche se tanti, trovano il loro spazio nella vicenda. Bene.

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eleonora.rossetti
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Messaggio#7 » giovedì 24 settembre 2015, 16:48

Ciao valter,
come qualcun altro ti ha fatto notare, questo racconto mi sa tanto di un ottimo spunto per un'ucronia davvero interessante. Adoro le storie basate sull' "e se invece fosse andata così?"
Ovviamente non sto dicendo che questo racconto non stia in piedi da solo, tutt'altro: la storia è ben costruita, riesco a calarmi bene nei panni di Cristobal, e del nativo, ognuno col proprio punto di vista e con il proprio modo di pensare.
Se proprio devo trovarci un difetto, è quel "– Maledetti selvaggi! – " che precede lo sparo. Avrei più che altro usato un'espressione di paura (esempio banale, "Capitano, attento!") perché il semplice gesto di alzare una mano dopo un'accoglienza pacifica alla vista dei nuovi arrivati non giustifica, a mio avviso, una reazione così violenta.

Bel lavoro comunque ;)
Uccidi scrivendo.

valter_carignano
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Messaggio#8 » venerdì 25 settembre 2015, 15:15

ciao Eleonora e grazie del commento
insomma, già due che lo vedono come 'inizio', e in effetti la roba nella mia testa e anche un po' su carta c'è... mah, vedremo.
Riguardo al 'maledetti selvaggi'... ecco, diciamo che Rufio è appena appena un pochettino un'inezia convinto che i bianchi siano la razza eletta e il resto del mondo i loro servi o bersagli per tiro a segno. Da cui le sue parole. Ma tu sei mai stata a cena con Rufio, quindi giustamente puoi non saperlo :-)

Sybilla Levanti
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Messaggio#9 » venerdì 25 settembre 2015, 23:26

Ottimo racconto, ben costruito e definito. Gli stacchi tra i due differenti universi, geografici e culturali, coglie in toto il tema proposto. Anche mostrare le differenze di approccio attraverso ciò che i personaggi sentono, aggiunge un tocco in più alla narrazione.
Anche per me potrebbe essere un'ucronia, che potrebbe avere risvolti inaspettati. Ti prego, io tifo per i "selvaggi" (poi perché selvaggi?)...

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maria rosaria
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Messaggio#10 » domenica 27 settembre 2015, 22:29

Ciao Valter.
Ho già avuto modo di leggere altri tuoi racconti e devo dire che noto sempre, con piacere, un tocco poetico in ciò che scrivi. Qui la storia della scoperta del Nuovo Mondo rivisitata non mi è dispiaciuta e quello che ho trovato molto originale è stato l’utilizzo del magico dalla parte dei nativi.
Ammetto di aver dovuto rileggere più volte la storia per comprendere meglio i due punti di vista (conquistatori e indigeni) ma credo sia solo un mio problema di difficile approccio al fantastico.
Apprezzabilissimo sempre il tuo stile.
Buon racconto. Complimenti.
:-)
Maria Rosaria

aleliu
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Messaggio#11 » lunedì 28 settembre 2015, 21:22

Ciao Valter :)
E' la prima volta che ho il piacere di leggerti, come di leggere chiunque, qui su Minuti Contati, e questo è il mio primo commento in assoluto per questo concorso :D

Inizio quindi scrivendoti che l'idea mi è piaciuta tanto tanto tanto, e sono d'accordo con chi dice che come spunto solletica tantissimo! Molto originale l'idea dell' "E SE?" riguardo la scoperta dell'America, e i dialoghi sono molto immersivi.

Di contro però, ho avuto difficoltà a cogliere subito il cambio di prospettiva, e credo che i nativi siano trattati un po' con superficialità rispetto agli altri che hanno un nome e delle caratteristiche molto evidenti. Per quanto molto interessanti, i nativi non mi hanno suscitato l'empatia che invece mi ha subito preso con gli altri personaggi della storia.

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Andrea Partiti
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Messaggio#12 » martedì 29 settembre 2015, 17:15

EDIT: ho risposto al thread sbagliato, scusa.

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Linda De Santi
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Messaggio#13 » martedì 29 settembre 2015, 21:28

Ciao Valter! Notevole il tuo racconto, che è ben scritto e con una bellissima idea di fondo. Mi è piaciuto il modo in cui affronti la dimensione dell'alterità, l'ho trovato di più ampio respiro rispetto ad altri sviluppi dello stesso tema. Penso che anche il modo in cui i due "universi" entrano in collegamento nel finale sia molto bello, secondo me (ma è un'idea mia! :) )da questo racconto ne verrebbe fuori uno stupendo cortometraggio. Per me è davvero un ottimo racconto, complimenti!

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beppe.roncari
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Messaggio#14 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:19

Ciao Valter!
Ho trovato il tuo racconto molto simile a quello dell'universo alternativo del fumetto "Locksley" in cui gli "Indiani" d'America hanno poteri e visioni e anticipano l'arrivo degli europei e generano una storia alternativa in cui sono loro preventivamente a conquistare l'Europa e Robin Hood diventa una sorta di capo della resistenza (il "L'ocksley" del titolo). Ti sei ispirato a questa storia?
Sul merito del racconto in sé sono un po' tiepido. Mi pare che prenda valore solo dal "raccontato fuori onda" ma che in sé non abbia una struttura e una trama che gli permettano di camminare sulle proprie gambe. È un po' una "strizzata d'occhio" al lettore, in frasi del tipo:
Quello che sarebbe avvenuto dopo era ancora da scrivere, ma non sarebbe stato ciò che il re di Castiglia si aspettava.

Personalmente, questa tecnica non mi convince, mi pare che tolga al racconto, invece di dare.
Alla prossima, ciao!

valter_carignano
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Messaggio#15 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:38

Grazie a tutti dei commenti
i minuti sono contati anche nella vita e non riesco a rispondere a tutti.
Telegrafico a Beppe: no, non conosco quelle storie, sono state pubblicate in Italia?

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beppe.roncari
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Messaggio#16 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:51

Ciao Valter, sì, ma le trovi solo in fumetteria. Sono fumetti belga o francesi, credo. Ciao!

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