Gruppo FRINGE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

71ª Edizione, Minuti Contati accoglie una guest star d'eccezione: Silvio Sosio. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 21 settembre dalle ore 21.00 all'una.
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Gruppo FRINGE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2015, 3:00

Fringe
 
Questo è il gruppo FRINGE della SOSIO EDITION con Silvio Sosio nelle vesti di Guest Star. I primi CINQUE racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Sosio. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verrano a loro volta ammessi alla vetrina del sito.
 
Ricordo che la composizione dei gruppi ha seguito il seguente criterio: i due racconti con malus sono stati assegnati al primo e al secondo gruppo, nel terzo è finito il primo consegnato dei restanti e così via a giro (sempre per ordine di consegna).
 
E ora vediamo i racconti ammessi a FRINGE:
 
Hearthole di Giulio Marchese, ore 01.00, 3270 caratteri Malus 6 PUNTI
Giorno di mercato di Alexandra Fischer, ore 22.15, 2852 caratteri
La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele, ore 22.44, 2976 caratteri
Susy di Andrea Viscusi, ore 23.05, 2998 caratteri
Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra, ore 23.16, 2720 caratteri
Il grande fienile di Luchiastro, ore 23.35, 2586 caratteri
Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai, ore 23.51, 2977 caratteri
La realtà inventata di Luigi De Meo, ore 23.59, 2995 caratteri
Il canto della sirena di Alberto Della Rossa, ore 0.02, 2986 caratteri
L’anello più importante di Andrea Partiti, ore 0.06, 2990 caratteri
Lapidbook, di Marco Roncaccia, ore 0.20, 2983 caratteri
Noi due di Marina Di Paola, ore 0.34, 1983 caratteri
Speck Spray di Fernando Nappo, ore 0.47, 2834 caratteri
 
I malus sono stati da me assegnati a malincuore, ma le regole erano ben espresse ed è giusto farle rispettare, anche solo per pochi caratteri di sforo o per pochi minuti di ritardo nella consegna. Detto questo, al racconto di Giulio Marchese è stato assegnato il malus di 6 punti in quanto risulta aver superato di 270 caratteri il limite di 3000 assegnato.
 
13 racconti dunque, avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 2 ottobre per commentarli tutti e postare le vostre classifiche, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi ( e del resto avete solo 12 racconti a testa da commentare e un bel po’ di giorni per organizzarvi). Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale del raggruppamento.
 
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.
 
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all’eliminazione. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
 
Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!



alexandra.fischer
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Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2015, 21:39


Buonasera, ecco i miei commenti:

HEARTHOLE di Giulio Marchese Ci sono delle creature armate di lame nell’hearthole del tuo racconto, ma non dici come mai ce l’hanno con i due sfortunati addetti minerari. Inquietante l’odore che permea la galleria. E simpatici Jack ed Erman. Li rendi bene, il primo ha cambiato patria per necessità e il secondo è lì quasi per lo stesso motivo, tuttavia, non dici cosa cercano e perché dovrebbe fruttare loro il Nobel (fai capire che dovrebbe essere il centro della Terra, ma con che cosa? Un buco nero? E non sanno che ci sono gli alieni. L’odore dovrebbe spaventarli.) Non so, ci sono potenzialità da sviluppare, anche se l’idea è buona e comunque la storia è da aggiustare. Anche se lo spiraglio su un altro universo c’è (grotta con alieni che sbocca nel centro della Terra).
Attento a: Jack are you allright? Ci vuole la virgola: Jack, are you allright?
Correggerei: is here (troppo italiano) scrivendo: it’s here.
Il nome del protagonista tedesco lo correggerei (la grafia esatta è Hermann, te lo dico come un augurio, nel caso tu pubblichi qualcosa in Germania. Lì non capirebbero: Erman).
For me it’s the same, anche qui manca una virgola: for me, it’s the same.
Non si scrive il nome lo aveva scelto da se, ma: il nome lo aveva scelto da sé.
Manca una virgola: “Se è un flop meno persone lo sanno meglio è” e la frase va aggiustata: “Se è un flop, meno persone lo sapranno, meglio sarà”.
Non si scrive: Jack dietro di lui. Meglio : Jack dietro di sé.
Manca uno spazio ai trattini di -Fermo-, meglio: - Fermo -.

LA VECCHIA VILLA MISTERIOSA di Nicoletta Fanuele La storia è una fantasy-fiction. C’è Iole, scrittrice di mistery, attirata dalla villa che di fatto è la porta di accesso su un altro universo (molto Anni ’50 con gli alieni tipo omini verdi e molto fantasy con questo Re che la vuole far lavorare per loro prima di rimandarla a casa. Sì, ma perché? Dovresti spiegarlo, magari legando la sua reazione al misterioso manoscritto che Iole trova nella villa e dire cosa diceva l’iscrizione sulla copertina).
Attenta a: versò un bicchiere di acqua ghiacciata; meglio: si versò.
Inscrizione: no, meglio scrivere iscrizione.

SUSY di Andrea Viscusi Storia carina, con una certa profondità. Di fatto, c’è un parallelo fra la giovane Susy e la fisica (amore e scienza, entrambi affascinanti, ma molto difficili da conquistare. Originale il parallelo Susy- Super Simmetry). Io l’ho vista così, come anche l’ipotesi che l’appuntamento mancato fra i due possa essere possibile in Universo Parallelo (o Multiverso Einsteiniano). Per quel che riguarda la struttura del dialogo, è da costruire mettendo appunto i trattini. Io riscriverei quella parte. Così è troppo inserita nella narrazione e da un ritmo sciatto, ma capisco la fretta.

GLI ESSERI DELL’ALTRO MONDO di Raffaele Marra Storia molto attuale e di grande spessore. All’inizio l’ho vista come la continuazione ideale de Il terzo dal Sole di Matheson, ma più in là nella lettura, ho capito che si tratta della tragedia dell’immigrazione vista da uno degli sfortunati passeggeri di una nave carretta, il quale riesce ad assicurare la salvezza al figlio sacrificando la propria vita. Mi è piaciuta la dedica finale del tuo racconto e anch’io mi auguro che le tue parole diventino realtà.

IL GRANDE FIENILE di Luchiastro Nel tuo racconto l’altro universo è il fienile, luogo proibito dal padre ai due figli perché ci vive la madre separata da lui. L’idea è semplice e originale, ci sono dei momenti di atmosfera quasi onirica, ma la storia va aggiustata.
A partire dall’inizio: non scriverei “dei bambini”, ma solo “i bambini”. Toglierei la virgola di : non avvicinarsi troppo al fienile. Toglierei le virgolette prima di: Davide serviva solo per dare conferme… visto che non fa parte della domanda del padre. Toglierei il “ce l’abbiamo fatta” di Davide, visto che lo scrivi già riferito al padre. Incongruenza: prima il padre proibisce ai figli di avvicinarsi al fienile e poi non sa dov’è.
Dovresti spiegare meglio come fa Davide a convincere il padre a seguirlo fin là (ma non glielo aveva vietato?) . Strano che si addormenti lì e poi ripeta la proibizione al mattino. E come mai non si vede la madre? Ne descrivi solo le abitudini.
Refuso: si per sì.

ANITA DALL’IMPERMEABILE GIALLO di Marina Usai Storia molto poetica che tratta il tema della diversità. In questo caso, l’altro universo è quello dei “normali” contrapposto a quello personalissimo di Anita, la quale, pur non potendo leggere e confrontarsi con gli altri bambini (immagino non sia ritardata, ma abbia un problema di dislessia), possiede un universo interiore ricchissimo (a cominciare dal gioco di contare le signore in cappotto rosso con cane al seguito). Le immagini che usi sono molto evocative: impermeabile-campo di girasoli; rammendo di stoffa rossa-papavero. E anche le parole della lettura in classe diventano pura immaginazione, quasi un esercizio di stile di fantasia alla Rimbaud: Mela-Melograni che si spaccano al sole, Elefanti che camminano, Lanterne che luccicano , alberi che crescono alti verso il cielo. E neanche la R-I-T scherza: ragno- palo- ombrello. Mi piace il personaggio di nonno Beppe (immagino che anche lui abbia avuto problemi simili da piccolo e quella sia stata la grande prova da superare, forse avresti dovuto spiegarla meglio al lettore). Bellissima l’immagine finale della mareggiata con il nonno che salva Anita dal momento di scoramento.

LA REALTA’ INVENTATA di De Meo Luigi Mi piace la descrizione del combattimento fra Curtis e la Belva dell’Oscurità, davvero molto ben resa (meno male che interviene l’Elfa a salvarlo da morte sicura). Accattivante la resa del tema dell’altro universo usando lo spunto del gioco di ruolo dal vivo; dalla tua descrizione, degna di un fantasy medievaleggiante, fai intuire con abilità quanto quel mondo conti per il protagonista. Riesci a sorprendere il lettore strappandogli il sorriso (la temibile Bestia è in realtà un amico di Curtis- Roberto ed è spassoso immaginarselo con la maschera sottobraccio, tutto irsuto).
Attento a: ci puoi provare alla prossima Giulio. Manca una virgola: ci puoi provare alla prossima, Giulio.
BHA per Bah

IL CANTO DELLA SIRENA di Alberto della Rossa Storia di SF geniale. Parli della solitudine del computer Ulysses, Al di prima classe. Femmina che mi ricorda qualcosa (Hal 2000). Mi piace come hai descritto il viaggio, le terminologie che usi sono credibili e anche il riferimento a London e al suo Vagabondo fra le stelle aiuta il lettore a immergersi nell’atmosfera di SF. Affascinante anche l’idea dei compagni di viaggio animali per impedire agli umani in coma di perdere se stessi. Carino l’abbinamento: umano-iguana. L’altro universo è il Dio-Sirena che alletta Ulysses con la possibilità di sognare a sua volta e lei cede.

L’ANELLO PIU’ IMPORTANTE di Andrea Partiti Interessante il tema dell’Altro, inteso come copia di se stessi, e l’esperimento militare segreto il cui scopo è di compiere una visita nel Multiverso per misurarne la Costante Temporale (ma una spiegazione non avrebbe guastato, perché così, il brano è l’inizio di un romanzo, ma in un racconto autoconclusivo, lascia il lettore con un senso di mancanza). Buono anche il riferimento al Googl, da verosimiglianza come la Bolla e il fatto che gli oggetti inanimati abbiano fallito la missione. Tipo avventuroso, il tuo protagonista e anche il suo Alter Ego.
Attento a: la mia copia… lo invitavo a continuare; si scrive la mia copia… la invitavo a continuare.

LAPIDBOOK di Marco Roncaccia Che altro universo, il tuo. Nemmeno da morti i bollori si estinguono. Qui c’è anche il Lapidbook (Facebook Post Mortem) che registra uno scambio di vedute spassoso fra coniugi. E non manca la sorpresa finale Moglie Viva che condanna il coniuge morto Fred e traditore alla seconda morte con lo stesso fucile usato per sforacchiarlo a suo tempo. Originale il tema dell’Escort Medium e ancora di più quello del Rappresentante della Folletto medium a sua volta. Geniale la scena finale: Rappresentante in animazione sospesa che aiuta la Moglie Viva (Teresa) a creare l’account e a far vedere al Marito Morto l’omicidio in diretta di Marta (Escort Medium) legata al letto. Certo che il fucile non si raffredda mai, con lei.

NOI DUE di Marina Di Paola Storia delicata, di dolore per la perdita dell’uomo amato. L’altro universo, in questo caso, è l’Al di là, dove la moglie è certa di ritrovare il marito tanto rimpianto. Rendi molto bene il dolore di lei soprattutto nella descrizione della casa, dalle pareti imbiancate di fresco e dai mobili che immagino nuovi, per questo perfetti per una vita a due tutta da cominciare. Questo particolare aggiunge una nota straziante alla sofferenza di lei, sola in modo abissale. Di lì la scelta del suicidio, con il coltello. L’unica nota di speranza è la voce di lui nel momento del trapasso. Laggiù, nell’altro universo, niente li separerà più. E in quella frase, riabiliti la medium; forse lui davvero era riuscito a salutarla, ma lei era ancora troppo legata a questo universo per capirlo.

SPECK SPRAY di Fernando Nappo Il tuo racconto, nel finale, mi ha strappato un sorriso. Lo chef ha ucciso la moglie perché lo tradiva con il caposala. Dunque, hai ribaltato una storia da brividi (oddio, lo chef psicopatico che assassina chi non usa gli ingredienti del mercato e non compra lo speck nel maso). Il tema che tratti, comunque, rispecchia in pieno la specifica dell’altro universo, difatti, quello degli chef alla Gordon Ramsey e alla Vissani, che ricordano da vicino il tuo personaggio, è a parte, rispetto a quello dei comuni mortali sedotti dalla comodità dello speck spray (ma anche della frutta spray o del pesce surgelato). La buona cucina è davvero attuale (divismo degli chef, Expo) e può diventare il filone di un genere letterario (bello il giallo fra le pentole che hai deciso di inaugurare).
Refuso: alezza per altezza.

La mia classifica è:

IL CANTO DELLA SIRENA di Alberto Della Rossa
ANITA DALL’IMPERMEABILE GIALLO di Marina Usai
LAPIDBOOK di Marco Roncaccia
SPECK SPRAY di Fernando Nappo
NOI DUE di Marina Di Paola
LA REALTA’ INVENTATA di De Meo Luigi
GLI ESSERI DELL’ALTRO MONDO di Raffaele Marra
LA VECCHIA VILLA MISTERIOSA di Nicoletta Fanuele
SUSY di Andrea Viscusi
L’ANELLO PIU’ IMPORTANTE di Andrea Partiti
HEARTHOLE di Giulio Marchese
IL GRANDE FIENILE di Luchiastro


marina81
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Messaggio#3 » lunedì 28 settembre 2015, 3:08

HEARTHOLE DI GIULIO MARCHESE
Ciao Giulio
L’idea generale del racconto non mi dispiace e i personaggi sono ben delineati.
Le cose che non mi convincono sono l’inglese sgrammaticato e qualche volta anche l’italiano lascia un po’ desiderare, ma penso che sia un problema dettato dalla fretta e dalle troppe idee che uno ha nella testa e deve cercare di ordinare in poco tempo. L’ambientazione è descritta bene nelle prime righe e ci fa entrare subito nel racconto. A mio parere era da approfondire un po’ di piu’ il finale che sembra un po’ buttato via e non dà la giusta suspance. Però ripeto l’idea generale è molto buona ed in linea con il tema.

Giorno di mercato di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra
Il racconto è davvero scritto bene. Idea molto originale. Anch’io in alcuni punti mi sono persa, ma con le spiegazioni che hai dato è ora tutto chiaro. Non c’è che dire hai centrato appieno il tema, esponendo tutto al meglio nei particolari. Ottimo il linguaggio, grazie al quale ci si immerge immediatamente nel mondo fantastico da te descritto. Non riesco a trovare difetti. Complimenti!

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele
Ciao Nicoletta
Il tuo racconto è semplice, lineare. Potrebbe essere l’inizio di un romanzo fantasy per ragazzi. Forse quello che manca un po’ al racconto, sono le reazioni della protagonista a quello che le accade in questo nuovo luogo. In generale, quindi, il risultato finale rimane un po’ freddo.
Per il resto tema centrato e storia, che se sviluppata meglio, ha buone potenzialità.

Susy di Andrea Viscusi
Ciao Andrea
Il tuo racconto è molto originale e mi ha fatto rivivere quei momenti adolescenziali in cui ci si nascondeva per non farci notare dalla persona che ci piaceva, però la si voleva guardare in tutta la sua bellezza, ai nostri occhi assoluta. Carina l’assonanza Super symmetry- Susy. Racconto poetico, malinconico ma che lascia quella speranza che non bisognerebbe mai perdere. Complimenti!

Gli esseri dell'altro mondo (di Raffaele Marra)
Ciao Raffaele
il tuo racconto è molto interessante, profondo e tristemente attuale. Riesci con la tua capacità espressiva, a far immergere il lettore nella tristezza assoluta di questo viaggio che racconti. Sembra di vivere le emozioni in prima persona ed essere vicino ai due protagonisti. Verrebbe voglia di rispondergli che andrà tutto bene e di augurare fine alla loro sofferenza e a quella di tutti gli altri nella stessa condizione.

il grande fienile di Luchiastro
Ciao Luchiastro
il tuo racconto affronta il tema dell’altro universo in modo abbastanza originale.
Forse avresti potuto spiegare il motivo per cui il padre voleva proibire ai figli di vedere la madre. Solo per il divorzio? Se non volevo andarci al fienile perchè si addormenta poi dentro,invece di andarsene subito anche solo al pensiero di poter rivedere la moglie?
L’idea del racconto è originale ma sembra che manchino degli agganci per capire alcuni particolari. Però potrebbe essere visto tutto come un sogno fatto dal padre e allora alcuni passaggi si giustificherebbero.

Anita dall'impermeabile giallo di Marina Usai
Ciao Marina
Il tuo racconto mi ha emozionato. Tratta il tema della diversità in maniera delicata. E’ scritto in modo semplice e nello stesso tempo le emozioni della protagonista è come se fossero un’arcobaleno che sprigiona forti colori che arrivano al cuore.
Mi piace come hai descritto il suo rapporto con il nonno e anche il personaggio di Gianni e il suo mondo cosi’ fragile, che fa venire voglia di proteggerla. Le immagini finali sono davvero belle.Complimenti!

La realtà inventata – di De Meo Luigi
Ciao Luigi
il tuo racconto mi è piaciuto soprattutto nella prima parte in cui ci sono i combattimenti che hai descritto bene. Il mondo fantastico l’hai reso davvero in maniera ottimale. Il finale, anche se strappa un sorriso, non mi convince molto.Forse perchè per il mio gusto, avrei voluto che il racconto continuasse nella fantasia ed il ritorno nella realtà è stato come un risveglio da un bel sogno. L’idea è sicuramente simpatica e originale.

Il canto della sirena Alberto della Rossa
Ciao Alberto
Il tuo racconto è davvero pensato e scritto molto bene. Idea estremamente originale.
Questa nave che ci fa sentire i suoi pensieri, le sue emozioni e nel finale la sua solitudine è come se fosse un essere umano che esprime le sue debolezze. Molto bello il legame uomo- animale. Tema affrontato con maestria, sensibilità e spiccata fantasia.

L'anello piu' importante di Andrea Partiti
ciao Andrea
Ho apprezzato la scelta del doppio come altro universo. Il racconto è scritto bene, in maniera lineare ma a mio parere e secondo il mio gusto suscita poche emozioni e risulta freddo. Però segue una sua logica dall’inizio alla fine ed ha una sua linearità a livello stilistico e questi non sono elementi di poco conto.

LAPIDBOOK di Marco Roncaccia
Ciao Marco
Il tuo racconto è davvero sorprendente e sarebbe perfetto per una rappresentazione teatrale. Comico,con colpi di scena e colpi di fucile. Ogni personaggio racconta il suo punto di vista quasi in maniera sempre piu’ esilarante ed estremamente sopra le righe come nel teatro dell’assurdo. Tema affrontato con originalità. Il pensiero dei social anche nell’aldilà un po’ mi inquieta.

Speck spray di Ferdinando Nappo
ciao Ferdinando
Il tuo racconto è originale, brillante . Divertente e buffo il personaggio dello chef che nelle sue confessioni e nel suo giustificarsi strappa un sorriso grazie al suo essere un po’ sopra le righe. Finale un po’ da barzelletta, ma sicuramente simpatico e senza troppe pretese. Nella sua leggerezza il racconto ha sicuramente una sua morale.

La mia classifica:
Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai
Susy di Andrea Viscusi
Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
Giorno di mercato di Alexandra Fischer
Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra
Lapidbook, di Marco Roncaccia
La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele
Speck Spray di Fernando Nappo
Hearthole di Giulio Marchese
Il grande fienile di Luchiastro
La realtà inventata di Luigi De Meo
L’anello più importante di Andrea Partiti
L’anello più importante di Andrea Partiti


LuigiDeMeo
Messaggi: 53

Messaggio#4 » lunedì 28 settembre 2015, 15:32

SUSY di Andrea Viscusi

Bel racconto. I due personaggi che in treno si scambiano sguardi, attendono che uno dei due faccia la prima mossa, l'ambientazione stessa (il viaggio in treno) danno al tutto un atmosfera quasi romantica e "nostalgica". Molto bella la caratterizzazione del protagonista, e la sua considerazione finale da un tono positivo e di speranza alla storia.

HEARTHOLE di Giulio Marchese

La lacuna più grossa del racconto è il finale, che sembra affrettato e lascia la storia "tronca". L'utilizzo dell'inglese rallenta molto la lettura (sopratutto per i molti errori). Personaggi carini che interagiscono bene tra loro, rispettato il tema. Bella l'atmosfera che sei riuscito a creare ad inizio racconto e che hai saputo mantenere fino alla fine.

Perché proprio la NASA?

GLI ESSERI DELL’ALTRO MONDO di Raffaele Marra

Tema attuale e molto triste. Non posso dire che però il racconto mi abbia lasciato soddisfatto.

Nella scelta di scrivere di un tema di attualità così forte e controverso vedo il desiderio dello scrittore di voler "cavalcare l'onda" della sensibilità delle persone. L'escamotage di definire gli altri "esseri ostili" inganna il lettore e, ad una seconda rilettura, risulta un trucco ingenuo: una frase simile è poco credibile che venga detta da un bambino.

IL CANTO DELLA SIRENA di Alberto della Rossa

Dal momento che hai citato il Vagabondo delle stelle mi hai conquistato. Ulysses è ben costruito come personaggio e ben costruito è cosa “sente”. Le sue riflessioni sui sogni e sugli umani e il suo monitorare le loro menti per far sì che “non si perdano dentro loro stessi” mi ha ricordato Daneel Olivaw di Asimov e DATA di Star Trek. Il finale, l’autodeterminazione della IA di andare oltre, è veramente ben scelto.

LAPIDBOOK di Marco Roncacci

Nell’Aldilà esistono i social? Ma allora siamo fregati 😛
Bella prova, molto ben strutturato il botta e risposta tra moglie e marito e anche il finale a sorpresa. I miei dubbi sul racconto (che ripeto, non è affatto male) sono su quanto può essere attinente con il tema. Personalmente l’altro mondo e altro universo non coincidono

ANITA DALL’IMPERMEABILE GIALLO di Marina Usai
Racconto molto bello e delicato che affronta il tema della diversità. L'altro mondo sono i bambini normali (mi spiace dirlo notoriamente dei piccoli bastardi). Il rapporto tra Anita e il nonno è ben strutturato e risalta per tutto il racconto. Personalmente ritengo che sia un bene che il passato del nonno non sia delineato perchè lascia la possibilità al lettore di immedesimarsi e dare la propria interpretazione. Perchè da giovane il nonno aveva una missione da compiere e si nascondeva da ragazzi cattivi? Forse ha tentato di spiegare la guerra partigiana alla nipote in maniera che potesse capirla?

L’ANELLO PIU’ IMPORTANTE di Andrea Partiti

Interessante come affronti il tema dell’incontro con l’altro sè. Forse il limite più grande che trovo in questo racconto è la sua scarsa “fruibilità”: una spiegazione su cosa sia una Costante Temporale o il numero di Googol renderebbe a mio parere più semplice comprendere la situazione del protagonista (o forse è più corretto dire DEI protagonisti? ) Proprio il protagonista e il suo doppio sono il pezzo forte del racconto. Le loro reazioni, il loro comportamento sono fermi e misurati, anche di fronte all’assurdo incontro che stanno vivendo e all’esperimento che uno di loro dovrà e l’altro ha già affrontato.

La mia classifica:

IL CANTO DELLA SIRENA di Alberto Della Rossa

ANITA DALL’IMPERMEABILE GIALLO di Marina Usai

SUSY di Andrea Viscusi

NOI DUE di Marina Di Paola

L’ANELLO PIU’ IMPORTANTE di Andrea Partiti

LA VECCHIA VILLA MISTERIOSA di Nicoletta Fanuele

GIORNO DI MERCATO di Alexandra Fischer

IL GRANDE FIENILE di Luchiastro

LAPIDBOOK di Marco Roncaccia

HEARTHOLE di Giulio Marchese

SPECK SPRAY di Fernando Nappo

GLI ESSERI DELL’ALTRO MONDO di Raffaele Marra

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marco.roncaccia
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Messaggio#5 » martedì 29 settembre 2015, 0:38

Ciao a tutt*,
purtroppo ho i minuti contati anche in questa fase e quindi non posterò sotto i vostri racconti i commenti che troverete qui. Di solito non lo faccio e mi piace molto discutere di scrittura anche oltre la competizione di MC. Proprio perché non potrò nei prossimi giorni rispondere preferisco concentrare qui classifica e commenti. Il minimo sindacale, è vero, chiedo perdono!

1 Susy di Andrea Viscusi
2 Gli esseri dell'altro mondo (di Raffaele Marra)
3 Noi due di Marina Di Paola
4 Speck spray di Fernando Nappo
5 Giorno di mercato di Alexandra Fischer
6 Anita dall'impermeabile giallo di Marina Usai
7 Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
8 Hearthole di Giulio Marchese
9 La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuela
10 La realtà inventata – di De Meo Luigi
11 Il grande fienile di Luchiastro
12 L’anello più importante di Andrea Partiti

Hearthole

Ciao Giulio,
condivido il parere di Alexandra. Il tuo testo ha delle grandi potenzialità ma sembra un qualcosa di ancora non concluso. Alcune cose non le ho afferrate del tutto. A partire dal titolo.
Intendevi giocare con i termini cuore (heart) e terra (earth) o è un refuso?
La seconda persona della prima frase mi ha perplesso come la prima (persona) della seconda (frase) scusa il gioco di parole. Quando entrano in campo i due personaggi, invece il racconto è intrigante, ha un buon ritmo e la commistione di inglese e italiano contribuisce al piacere della lettura (refusi a parte). Peccato che il racconto non si lasci capire pienamente e alla fine rimangano dubbi sul senso degli eventi.

Giorno di mercato di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
la mia opinione è che tu stia familiarizzando sempre di più con il formato breve di minuti contati. Questo racconto si lascia leggere con piacere e, nonostante il sovraccarico di informazioni dell’inizio, quando metti in azione i tuoi personaggi incuriosisci il lettore sulle particolarità dei cedri. Rimangono però alcuni dati non chiari. Un cedro con sotto la buccia un chip? Cosa rappresenta? Ok viene da un altro Universo ma perché rappresenta un rischio per Hanuman III? Il fatto che da quelle parti stiano in fissa con l’ordine non chiarisce a mio avviso tutta la faccenda. In ogni caso un buona prova.

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuela.

Ciao Nicoletta,
il tuo racconto non mi ha coinvolto molto. Metti in scena una sorta di favola utilizzando luoghi comuni (dalla villa misteriosa agli omini verdi, al libro magico) senza dare molte spiegazioni. Il lato positivo è il linguaggio semplice (per me un tratto stilistico molto raro) che utilizzi. Se il tuo intento è quello si scrivere per l’infanzia, prestando maggiore attenzione a trama e drammaturgia, direi che sei sulla buona strada.

Susy di Andrea Viscusi
Ciao Andrea,
Racconto molto piacevole, ironico e ben gestito. Non ho particolari appunti da farti, l’ho letto tutto di un fiato e ho trovato molto calzante il ritmo e adeguata la voce narrante. Il lieto fine a tutti i costi (se non è qui è nell’altro universo) mi ha fatto morire dalle risate, il che, vista la mia ignoranza in fatto di fisica, va tutto a tuo merito. L’unico neo, secondo la teoria che esponi è che se qui hai scritto un bel racconto nell’altro Universo devi aver scritto una cagata pazzesca.

Noi due di Marina Di Paola
Ciao Marina,
il tuo racconto rende, a mio avviso, abbastanza bene il dolore che la protagonista vive e la sua ferma intenzione di andare oltre quel “finchè morti non vi separi” caratteristico di ogni matrimonio.
Il racconto è ben scritto e ben gestito la voce narrante è coerente e si lascia seguire. Dal mio punto di vista sei pienamente all’interno del tema (anche io ho dato una interpretazione simile all’altro universo). Non mi convince del tutto il finale. In ogni caso una buona prova.

Gli esseri dell'altro mondo (di Raffaele Marra)
Ciao Raffaele,
bel racconto il tuo. Peccato quell’inganno che dal titolo arriva alla battuta del bambino. Fa un po’ incazzare perché il racconto funzionava benissimo anche senza. Avresti potuto parlare di abitanti dell’altro mondo lasciando inalterato l’effetto sorpresa. La seconda persona è utilizzata bene, il racconto coinvolge il lettore alla perfezione, quindi mi chiedo e ti chiedo,è poi realmente necessario ricorrere al colpo di scena finale in un racconto così?. Non ti do il massimo dei voti solo per questo.

Il grande fienile di Luchiastro

Ciao Luchiastro.
Il tuo racconto per me è non classificabile all’interno di un contest come minuti contati perché non del tutto intellegibile. Non che la tua scrittura non meriti ma il fatto di non dare al lettore tutti gli elementi per comprendere quello che accade lascia perplessi su ciò che si sta leggendo. Potrei dirti che dovresti rimetterci le mani, ma forse prima dovrei chiederti se vuoi veramente farlo. In fondo perdersi nei proprio pensieri e dedicarsi all’indagine psicologica ha il suo perché … del lettore chi se ne frega!

Anita dall'impermeabile giallo di Marina Usai
Ciao Marina,
il tuo racconto segue uno schema abbastanza consolidato. Punto di vista altezza bambina con problemi di ritardo mentale e descrizione del suo mondo interiore, in modo da far solidarizzare il lettore con la piccina. Segue riscatto finale. Secondo me non basta. Serve qualcosa di più. Nonno Superman che arriva e ti salva dalle acque cattive è un po’ poco. Insomma se posso permettermi di suggerirti una facile ricetta, un pizzico di retorica in meno e drammaturgia in più Q.B.

La realtà inventata – di De Meo Luigi
Ciao Luigi,
3000 battute possono essere molto poche per un racconto. Per questo tuo invece sembrano anche troppe. Per ben 2200 caratteri spazi inclusi ci metti di fronte a un combattimento basato su luoghi comuni del fantasy, tanto che il lettore sta li a chiedersi: gioco di ruolo o videogames? l’ultimo paragrafo ci chiarisce che trattasi del primo nella versione simulata. Il tema ci sta sicuramente, il racconto un po’ meno.

Il canto della sirena di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,
probabilmente sono io che sono un povero scemo ma non ho capito chi o cosa siano le sirene (a parte avvertire la loro presenza nel titolo e nel racconto). Dio che chiama? Informazione pura? Un Universo dove anche le macchine sognano? Boh il tutto mi suona un po’ troppo vago. L’ambientazione che costruisci è solida e suggestiva però alla fine parti per la tangente della citazione e perdi di vista il racconto che, a mio avviso, rimane un po’ fiacco.

L’anello più importante di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
il tuo racconto mi ha lasciato di stucco. Nel senso che non ho capito assolutamente di cosa parla. Forse serve una laurea in ingegneria o essere un super patito di SF per comprenderlo. Io non sono ne l’uno ne l’altro e, a parte la buona idea di mettere uno davanti l’altro due personaggi che sono lo stesso in due universi diversi, il loro dialogo mi da lo stessa sensazione di quando sul treno mi siedo vicino a due stranieri che parlano tra di loro una lingua che non conosco.

Speck spray di Fernando Nappo

Ciao Fernando,
racconto divertente il tuo. Si lascia leggere e strappa alcune risate. L’ambientazione fantascientifica è bene gestita, il ritmo è buono e le voci convincenti. Ha però, a mio avviso, un paio di punti deboli. Il tema, per esempio. Quale è l’altro universo? Quello in cui si cucina con le bombolette? Un po’ fiacco. Altro punto debole la conclusione, su cui tutto il racconto è costruito. E’ vero, alla fine si sorride (anche io l’ho fatto) ma ci si chiede anche: ho letto un racconto o una barzelletta? In ogni caso una buona prova.

marina_usai
Messaggi: 46

Messaggio#6 » martedì 29 settembre 2015, 12:16

Ciao a tutti, ecco commenti e classifica:

Hearthole di Giulio Marchese

Ciao Giulio,
di questo racconto mi è piaciuto il finale aperto, che fa presagire la fine del mondo. I due trivellatori hanno liberato gli “esseri di un altro mondo”. Gli uomini superano il loro limite e aprono il vaso di Pandora. Penso che avresti potuto soffermarti meno sulla parte iniziale con spiegazioni sul motivo per cui Jack si trova là e il cambio di nome e concentrarti più sul finale, che sembra un po’ tirato via.

Giorno di mercato di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra,
Il racconto è ben scritto e le immagini che proponi sono sempre molto chiare, sembra proprio di essere là con Codari e Herzog a cercare di vendere cedri. Anche i dialoghi sono realistici e rendono i personaggi vividi.
L’unica cosa che mi viene da chiederti è: se Codari riesce a capire il motivo per cui vengono cacciati, (ovvero che in un pianeta così perfetto non puoi portare cedri “diversi”), perché ce li ha portati? Non gli è venuto in mente prima che forse non sarebbero andati bene? Mi sembra più naturale la reazione di Herzog.

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele

Ciao Nicoletta,
la storia nonostante sia lineare e tutti i passaggi siano chiari (anche se a volte manca di logicità, tipo lei che va a parlare con il Re; come fa a sapere che là c’è un Re? E il Re la riceve così?) manca di una cosa fondamentale: la motivazione del personaggio. Perché Iole entra nella villa? Qual è la motivazione che la spinge a infrangere la legge? Iole vuole fare la scrittrice di racconti mistery e si ritrova a curare una rubrica su un periodico: veramente è quello che vuole? È una persona che si accontenta? Se è così per quale motivo allora entra nella villa?
Iole è come una lampadina spenta: dalle luce e vedrai che la storia decolla.

Susy di Andrea Viscusi

Ciao Andrea,
La passione nascosta di un fisico che trova nelle leggi dell’universo il fondamento razionale dei suoi sentimenti, e lo specchio delle sue azioni. Il racconto scorre bene e viene voglia di continuare a leggere per vedere come va a finire. Nonostante la delusione del mancato appuntamento, il protagonista non demorde e torna a rifugiarsi in un mondo fatto di stringhe e simmetrie in cui gli eventi prendono la piega che lui desidera. Il tema è centrato. Non sono un’esperta di fisica, quindi non so se le teorie esposte siano realmente tali, ma sono coerenti tra loro e mi danno l’impressione di essere reali. Sicuramente uno dei racconti che preferisco.

Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra

Ciao Raffaele,
hai fatto una serie di scelte coraggiose: la prima è quella di usare la seconda persona. La seconda è quella di aver voluto affrontare un tema che rischiava di diventare retorico o moralista. Mi sembra che tu sia riuscito ad affrontare bene entrambe le sfide.
L’unica pecca secondo me è il linguaggio usato dal bambino; le parole che usa, ad esempio “dicono siano esseri ostili” o anche “chi incontreremo al di là” non mi sembrano le parole che userebbe un bambino.

Il grande fienile di Luchiastro

Ciao Luchiastro,
Il racconto è molto complesso nelle dinamiche, mi viene da pensare che lo sia troppo per un limite di 3000 battute imposto. Ho avuto l’impressione che tu abbia voluto metterci per forza tante cose. A volte basta dire una cosa sola nel modo giusto per far passare la tua visione. All’inizio sembra una favola, mi ha ricordato Hansel e Gretel. Alcune parti sono un po’ contorte e sono dovuta tornare indietro più volte a leggerle. Ad esempio:
“E’ vero quello che ha detto tuo fratello, Davide? Che non andrete mai verso il fienile?” “Davide serviva solo per dare conferme e ormai si era abituato a svolgere questo ruolo. “Sono solo, ho bisogno del tuo appoggio”: queste parole il ragazzo percepiva negli occhi del padre, e dopo annuiva nella sua direzione.
Nel primo discorso diretto non ho capito che si trattava del padre alla prima lettura. Il secondo discorso diretto invece, visto che Davide lo percepisce negli occhi del padre, immagino che non sia stato prodotto verbalmente dal padre stesso, ma che sia una interpretazione di Davide rispetto al suo sguardo, quindi non lo metterei tra le virgolette perché è fuorviante.
Sul finale c’è qualche problema; il padre li ha seguiti di nascosto? Il padre è furioso ma poi si addormenta beatamente; io se sono furiosa faccio molta fatica a prendere sonno.
Come nucleo fondante il racconto è valido, probabilmente la complessità del tema, lo scarso tempo a disposizione e la limitazione dei caratteri non ha giocato a tuo favore.

La realtà inventata di Luigi di Meo

Ciao Luigi,
bel racconto. La prima parte è descritta molto bene, si capiscono tutti i passaggi e tira il lettore all’interno della narrazione. Poi c’è il ritorno alla vita reale. L’uso di quel “Robbè” nel dialogo aumenta il divario tra il mondo immaginario e la vita vera.
Non avrei aggiunto la spiegazione finale “Roberto doveva tornare all’altro mondo …”. È in più. Dalle premesse iniziali è chiaro che per Roberto il “nostro mondo” sarà una noia; per uno che combatte contro le bestie dell’Oscurità a fianco degli elfi non può essere che così!

Il canto della sirena di Alberto Della Rossa

Ciao Alberto,
il racconto si legge bene, è scorrevole e mi è piaciuta l’idea della nave alla ricerca della propria identità. La sua solitudine si percepisce molto bene. Attenzione che ogni tanto la nave è al femminile e ogni tanto la declini al maschile (“sono certo che Phearson e la sua iguana non si sveglieranno facilmente”, “cullato dal canto del sirena”). All’inizio c’è una ripetizione (sommessamente e sommesso). Non mi convince troppo il riferimento al Vagabondo delle stelle, anche se credo che la sua funzione sia, oltre quello di creare un rimando all’universo del libro, quella di far vedere che siamo in un futuro molto lontano.

L’anello più importante di Andrea Partiti

Ciao Andrea,
ho letto il tuo post di spiegazione, con il quale hai risposto a molte delle domande che mi ero posta nella lettura del tuo racconto. A mio avviso nel racconto non è tutto così chiaro come nella spiegazione che hai dato, e il fatto che serva una spiegazione sulla sequenza con cui si sono svolti i fatti ne è la dimostrazione. Il racconto è ben scritto e il tema è centrato, però forse il meccanismo di viaggio nel tempo, del ritorno del protagonista dal futuro non è così immediato. Forse ti sarebbero serviti più di 3000 battute per raccontarlo, oppure avresti dovuto rendere il meccanismo del viaggio nel tempo più semplice.

Lapidbook di Marco Roncaccia

Ciao Marco,
Ho trovato l’idea di questo racconto molto originale, il linguaggio è ironico e affilato al punto giusto. Il tema è centrato in pieno.
Ho apprezzato i colpi di scena che si sono susseguiti, sparati come le pallottole della signora Teresa. Solo sul finale, se proprio devo trovare un difetto a questo racconto, il medium della Folletto (cosa non fa ormai un rappresentante della Folletto per sopravvivere!) e la signora Teresa pronta a colpire di nuovo l’ho trovato un po’ complesso. Ad una prima lettura non avevo capito che era ancora viva. Comunque un racconto geniale!

Noi due di Marina Di Paola

Ciao Marina,
il tema che tratti è difficile e riesci a renderlo bene. Il disorientamento per la perdita improvvisa e l’apatia che ha portato il lutto è reso bene anche dal ritmo del racconto. Forse in un racconto così breve avrei preferito che la parte iniziale fosse stata riassunta di più e che fosse stato lasciato più spazio ad un’elaborazione più profonda e dettagliata del momento in cui la protagonista decide di farla finita, magari anche usando un cambio di ritmo del racconto.

Speck spray di Fernando Nappo

Ciao Fernando,
ottimo racconto, l’equivoco che si innesca all’inizio (alla domanda di Amidei “c’è qualcosa di importante che vuole dirmi?”) porta il lettore a pensare che l’omicidio sia causato dalla condotta della moglie nel ristorante, piuttosto che al tradimento. Il ritmo è incalzante e tutti i passaggi sono chiari. I dialoghi sono perfetti.
Per come hai delineato il personaggio di Gordoni direi che sarebbe stato più probabile che avesse ucciso la moglie per lo speck spray e l’avesse licenziata per il tradimento.

Classifica:

1. Susy di Andrea Viscusi
2. Speck Spray di Fernando Nappo
3. Lapidbook di Marco Roncaccia
4. Giorno di mercato di Alexandra Fischer
5. Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
6. Gli esseri dell'altro mondo di Raffaele Marra
7. La realtà inventata di Luigi De Meo
8. Noi due di Marina Di Paola
9. L'anello più importante di Andrea Partiti
10. Hearthole di Giulio Marchese
11. Il grande fienile di Luchiastro
12. La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele

andrea.viscusi
Messaggi: 44

Messaggio#7 » martedì 29 settembre 2015, 13:08

commenti in ordine random, sotto la classifica.

Speck Spray
racconto simpatico, ambientato presumibilmente in un futuro abbastanza prossimo, in cui pochi conservatori continuano a usare i "sapori veri", soppiantati da ingredienti interamente sintetici. il finale a sorpresa ridimensiona la vicenda riducendola a uno sketch, e il tutto non sarebbe male, se non fosse che mi pare che il racconto non sfiori nemmeno lontanamente il tema. si potrebbe dire "il cuoco tradizionalista e la cucina sintetica sono due universi separati", ma mi sembra una giustificazione troppo labile, con questo argomento qualunque racconto in cui sia presente un conflitto potrebbe rientrare nel tema. in questo caso ho quasi avuto l'impressione che fosse un racconto scritto per un altro scopo, e poi sfruttato in quest'occasione.

Il grande fienile
la storia funziona soprattutto perché riesce a evocare un'atmosfera di sospetto e inquietudine molto percepibile, anche se a livello di trama non tutto fila liscio. credo che l'interpretazione vada intesa in senso più metaforico che letterale, ma anche in questo caso non mi è del tutto chiaro il ruolo e il comportamento del padre. anche qui il tema è affrontato in senso molto lato, ma l'incompatibilità tra questi universi differenti si percepisce. credo che potrebbe guadagnarne in semplicità già soltanto riducendo i bambini da tre a uno solo, tutti quei nomi in così poco spazio (senza la possibilità di visualizzarli in modo diverso l'uno dall'altro) confondono le idee.

Il canto della sirena
gustosta atmosfera fantascientifica, con la classica nave subluce con equipaggio ibernato. buone le idee dell'AI che sorveglia la sanità mentale dell'equipaggio, e degli animali da compagnia che hanno lo stesso scopo. non classificherei nemmeno questo racconto come la tipica storia di AI impazzita, perché il richiamo dell'altro universo è qualcosa di molto umano e comprensibile, forse irrazionale, ma non folle. forse un po' troppo didascalico il fatto che l'AI si chiami Ulisse (anche perché, tecnicamente, lui alle sirene è sfuggito), ma non è certo un problema. per diventare un racconto perfetto andrebbe ripulito nella parte iniziale di qualche techno-babble di troppo (non c'è bisogno di "tecno-amache", bastano le brande o le cuccette).

Hearthole
un gruppo di scienziati scava un buco al centro della terra e trova... cosa? non lo sappiamo, viene solo accennata la presenza di una creatura ma non si scopre altro. in generale non è un male lasciare misteri o dettagli in sospeso, ma in questo caso il racconto non dice altro, si basa tutto sul dare un significato a questo buco, e poi non mantiente la promessa. la scrittura è approssimativa e imprecisa, e mi verrebbe da dire che se non si conosce una lingua non si dovrebbe usarla. "is here" invece di "it's here", o il titolo stesso, che presumo dovesse significare "buco nella terra" quindi "earthhole", non "buco nel cuore"... purtroppo credo che non siano errori voluti per "colorire" il testo (che comunque sarebbero fastidiosi) ma veri e propri strafalcioni. peraltro l'uso dell'inglese per quelle poche battute non ha nemmeno importanza, quindi si sarebbe potuto evitare senza problemi.

Giorno di mercato
ambientazione interessante, ma strizzata in così pochi caratteri diventa pesante e infodumposa, l'incipit è veramente legnoso e scoraggia da subito. il finale non mi è del tutto chiaro, secondo me avevi in testa un intero mondo ben definito, con le sue regole e la sua storia, ma non sei riuscita a renderlo a dovere nel poco spazio disponibile, così quello che per te è chiaro per il lettore risulta incomprensibile. non si capisce perché il vicario licenzi i due mercanti, anche rileggendo un paio di volte non ho trovato indizi sufficienti a interpretare quanto succede. presumo che il tema sia rispettato, ma non avendolo capito del tutto non sono sicuro. la scrittura è verbosa e pesante, andrebbe sfrondata parecchio, in particolare trattandosi di un racconto molto breve.

La vecchia villa misteriosa
complimenti a Iole che capisce subito di essere finita in un universo parallelo! il racconto mi sembra che non dica molto, questa tizia entra in una casa abbandonata, finisce in un mondo parallelo e viene schiavizzata. bon, e quindi? il tema c'è, ma è sfruttato in un modo così letterale che in effetti non aggiunge niente al racconto. la scrittura mi è parsa piuttosto piatta, sembra di leggere una telecronaca: Iole fa, va, dice, pensa. ma alla fine in realtà il lettore non sa niente di quanto è successo e perché, e a dirla tutta, non è nemmeno tanto interessato a saperlo.

Noi due
il marito defunto me lo immagino col volto di Patrick Swayze, la medium è Whoopi Goldberg, vuoi vedere che la protagonsita è Demi Moore? insomma, va bene che certe storie sono degli archetipi e possono essere riproposti un'infinità di volte, ma qui non si dice proprio nulla di nuovo rispetto al "ti aspetto nell'aldilà". peraltro, per quanto io non sia uno che cerca la "morale" in una storia, in questo caso il messaggio che ne esce è "se stai male ammazzati, vedrai che starai meglio", il che non mi sembra molto edificante. credo che la mancanza di idee ti abbia penalizzato e condotto su una strada banale, in cui il dolore viene raccontato e risolto come un raffreddore.

Lapidbook
racconto leggero, simpatico e sboccato che riesce anche a far funzionare un buon twist finale. verso metà lettura, pensavo che tutto si sarebbe risolto con una continua serie di scambi tra i personaggi che, dopo la sorpresa iniziale, non aggiungevano altro. invece hai infilato una serie di rivelazioni successive (il tradimento, la medium, l'altro medium!) per arrivare a una conclusione originale e spassosa. una buon esempio di come le nostre passioni più terrene sconfinino anche negli altri mondi. bella prova, e per me è sempre un merito in più riuscire a scrivere un racconto leggero ma efficace.

La realtà inventata
peccato che il finale si intuisca poco dopo l'inizio, perché la narrazione del combattimento è molto dettagliata e precisa (non è facile raccontare scene di questo tipo). ma di storie in cui si scopre alla fine che "era tutto finto" se ne leggono abbastanza. credo che avresti potuto spingere oltre la cosa e usare un doppio twist, magari rivelando che la realtà inventata NON era quella della guerra fantasy ma l'altra. così risulta un racconto nella media, in tema e ben scritto, ma che non si realizza in pieno.

L'anello più importante
semplice racconto sugli universi paralleli intesi come iterazioni di un unico corso della storia. la storia può sembrare un paradosso temporale, ma grattando sotto la superficie ci si accorge che è tutto perfettamente coerente. quindi niente di straordinaio, ma una buona storiella che invita a riflettere su un apparente contraddizione, in questo senso simile a certi racconti di Borges o Calvino, per dirne qualcuno. stile asciutto ma immediato, come è appropriato per una storia del genere.

Anita dall'impermeabile giallo
una storia ben scritta per un tema che non è facile affrontare senza cadere nell'indulgenza: il "ritardo mentale", che poi è la visione di un mondo differente da quello in cui vivono gli altri, tanto che lo si potrebbe definire una realtà differente, un altro universo. dico che non è facile scrivere un racconto di questo tipo, perché il politically correct ci porta a pensare che si tratti di un "tema forte" che quindi va per forza approcciato con rispetto e con cui non si può essere in disaccordo. in realtà poi tante storie basate su questi temi sono delle schifezze, proprio perché non fanno nessuno sforzo per essere delle BELLE storie, si limitano a far presente che sono storie sul disagio mentale, quindi DEVE piacerti sennò sei uno stronzo. nel tuo caso non è così, e la distanza di Anita dal resto del mondo è percepibile ma non stigmatizzata, il lettore è libero di interpretare le cose come vuole. la scrittura si adatta bene a questo resoconto pacato di un'esistenza al di fuori dei confini che conosciamo.

Gli esseri dell'altro mondo
no, mi dispiace, ma questo per me è il tipico racconto "furbetto". lo dico per due ragioni: 1- hai volutamente mischiato le carte, parlando di "esseri" già dal titolo, quando tutti i personaggi coinvolti sanno di avere a che fare con umani della loro stessa specie, per cui non c'è ragione di usare questa terminologia, che serve solo a sviare il lettore. quando si vuole creare un twist in stile "Sentinella", non si può deliberatamente fuorviare, bisogna omettere. 2- hai agganciato il "Grande Tema Profondo" del momento e hai basato un racconto su questo, garantendoti un ritorno positivo perché le regole del politically correct impongono che una storia del genere debba essere bella, perché se dici che non ti è piaciuta vuol dire che sei un mostro e non hai rispetto per la tragedia in corso. questo effetto è accentuato dalla "dedica" finale, che perdonami ma mi sembra di un'ipocrisia terribile. per farti un esempio, leggi il commento al racconto "Anita dall'impermeaile giallo" qui sopra, che ho letto proprio prima di questo, così forse capisci meglio cosa intendo. in conclusione, forse è la mia idea di narrativa a essere distorta, ma ne ho abbastanza di racconti sull'olocausto che DEVONO essere apprezzati. per me se si vuole offrire un punto di vista su una tragedia contemporanea bisogna parlare di altro, perché il lettore non deve essere forzato ad assumere una posizione dettata dal momento storico.



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1- Lapidbook, di Marco Roncaccia
2- Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
3- Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai
4- L’anello più importante di Andrea Partiti
5- Il grande fienile di Luchiastro
6- La realtà inventata di Luigi De Meo
7- Giorno di mercato di Alexandra Fischer
8- Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra
9- Noi due di Marina Di Paola
10- La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele
11- Hearthole di Giulio Marchese
12- Speck Spray di Fernando Nappo

specifico che dalla sesta posizione in giù la classifica si basa proprio su sottigliezze, e a parte l'ultima posizione per un fuori tema clamoroso, non imputo forti differenze nel giudizio

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Messaggio#8 » martedì 29 settembre 2015, 15:40

Commenti e classifica:

1 - Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai
Ciao Marina,
mi piace molto l’inizio del tuo racconto, come descrivi l’interazione della piccola Anita col mondo che la circonda.
Bello e ben descritto anche il rapporto col nonno, nonno che meriterebbe solamente una migliore messa a fuoco.
La cattiveria degli altri bambini è ben resa, e, purtroppo, lo sa bene chi ha avuto in classe un compagno con qualche problema, nella realtà si può spingere ben oltre una semplice scritta.
Il tema è centrato in pieno.

2 - Lapidbook, di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
che l’altro universo sia l’aldilà non è un’idea nuovissima, e anche in questo contest altri ne hanno fatto uso, ma devo ammettere che la tua interpretazione è davvero la più originale che m’è capitato di leggere.
Bello lo scambio di battute tra i due, le reciproche accuse, gestito con buon brio, solo un po’ di fastidio per il linguaggio triviale che, a mio avviso, in alcuni punti si poteva alleggerire.
Ma quanti medium ci sono a ‘sto mondo? Ecco, questa è secondo me l’unico punto debole del racconto, la presenza del secondo mediu mi pare forzatina.
Dato il nome della protagonista e la frase finale, mi gioco uno a dieci che ti piace Fred Buscaglione.
Ho vinto qualche cosa?

3 - Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto,
di solito apprezzo poco racconti e romanzi a base di navi senzienti, ma il tuo racconto scorre davvero molto bene, è ben scritto e le sensazioni della Ulysses ben descritte. Interessante sia l’utilizzo di animali in criostasi con gli umani per favorirne il sonno, sia il fatto che ognuno può scegliere un diverso animale, cosa che in parte aiuta a farsi un’idea della personalità dell’uomo.
L’altro universo potrebbe esser la stessa Ulysses, così come l’entità che la richiama a sé.
Solo un po’ incerto il finale: poiché la Ulysses dichiara di sentirsi sola m’aspettavo che trovasse una scusa per svegliare qualcuno, un uomo da trasformare nel suo animale da compagnia. Invece sceglie la possibilità di sognare essa stessa (visione anche un po’ poetica) seguendo un richiamo che però trovo descritto in maniera un pochino vaga:
Qualcuno. Informazione pura, coscienza più forte della gravità. Un messaggio indecifrabile eppure chiarissimo…
Trovo anche un po’ difficile credere che una macchian possa identificare una entità – quale che sia – come un Dio.
Comunque un buon racconto.

4 - Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
all’inizio il tuo racconto fa pensare all’esodo di un popolo, forse alieno, verso un altro mondo. E questo anche grazie alla frase pronunciata dal piccolo, frase che, oltre a ingannare il lettore, secondo me suona poco adatta al gergo di un bambino.
Poi, da quando accenni alla nave, il gioco si fa chiaro, il mistero si svela e si capisce quali sono i due universi che si controntano.
Un buon racconto, che sfrutta bene il tema legato all’attualità, sul quale grava, a mio avviso, la colpa dell’inganno iniziale.
A prescindere, leggerò volentieri il pezzo di Jeffery Deaver di cui parli. C’è sempre da imparare.

5 - Susy di Andrea Viscusi
Ciao Andrea,
l’atmosfera in treno e il gioco di sguardi è ben reso, ma purtroppo il tuo racconto non mi ha soddisfatto in pieno.
In un primo momento, quando il protagonista parla a Susy, forse complice la mancanza dei segni del dialogo, sempra che più che parlare effettivamente alla ragazza si ripassi mentalmente la frase mai detta.
Mi pare di capire, alla fine, che Susy sia sempre lì, ogni mattina, allo stesso posto proprio per una coincidenza. Così come è una coincidenza il nome di lei e l’argomento di studio del protagonista.
L’attinenza al tema mi sembra un po’ forzata, e il finale, che altri hanno apprezzato, mi lascia l’amaro in bocca: suona un po’ come la storia della volpe e dell’uva.

6 - Hearthole di Giulio Marchese
Ciao Giulio,
l’idea alla base del racconto è potenzialmente molto buona, rispetta il tema del contest, ma, a mio avviso, meriterebbe una lunghezza superiore per essere sviluppata in tutte le sue potenzialità.
Troppe situazioni, costrette nei tremila caratteri del contest, restano oscure; per esempio, non fai nemmeno un accenno a ciò che si aspettano di scoprire e che potrebbe valere il Nobel.
I personaggi mi paiono ben delineati, così come m i pare buona l’atmosfera.
Qualche errore grammaticale che forse si poteva evitare in fase di rilettura.

7 - La realtà inventata di De Meo Luigi
Ciao Luigi,
l’espediente del protagonista immerso in un gioco per poi uscirne non è nuovo, in particolare su MC l’ho visto sfruttato in più di una occasione.
A un certo punto si intuisce come potrebbe andare a finire anche perché i tre quarti del racconto sono incentrati sulla lotta tra Curti e la bestia. Ben resa, per carità, ma che, seconto il mio modestissimo parere, tende a soffocare un po’ il racconto.
Il tema è centrato, quando si gioca ci si cala letteralmente in un altro universo, ma il racconto, perdona la franchezza, non mi ha entusiasmato.

8 - La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele
Ciao Nicoletta,
non mi è chiaro se la villa, oltre che misteriosa, sia pure abbandonata. Se sì, mi pare strano che la corrente elettrica sia ancora allacciata, in caso contrario non mi spiego perché Iole sia entrata in casa altrui così, senza darsene il minimo pensiero.
Inoltre gli avvenimenti si susseguono in maniera un po’ troppo meccanica, didascalica, e spesso senza che vi siano connessioni chiare tra un evento e il seguente.
Inoltre, mi permetto, il libro che è una porta su un altro universo mi pare un meccanismo narrativo un po’ semplicistico e abusato.

9 - Noi due di Marina Di Paola
Ciao Marina,
il tuo racconto centra senza dubbio il tema, l’altro universo è l’aldilà, però trovo la storia un poco risaputa, già sentita e non particolarmente originale nello sviluppo. Il finale, poi, con la medium che sembra quasi suggerirle che direzione prendere, mi pare piuttosto prevedibile.
Inoltre lo trovo molto raccontato, forse, parere personale, avrebbe reso meglio scritto in prima persona, così sarebbe stato più facile provare maggiore empatia per la tua protagonista..

10 - Giorno di mercato di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra.
Devo ammettere di aver avuto qualche dificoltà a comprendere a fondo il tuo racconto e, pur avendolo riletto più volte, ho dovuto approfittare delle tue spiegazioni per venirne (quasi) a capo. Per esempio, non mi è chiaro se il cedro, vista la descrizione che lo fa somigliare a un wafer di silicio tipo quelli di certi componeneti elettronici, sia un prodotto commestibile o meno. Se no, a che titolo cercavano di piazzarlo in un mercato straripante frutta e verdura?
Grazie, invece, per aver accennato al Soma: mi hai fatto incuriosire, ho fatto delle ricerche, e ho imparato qualcosa che non conoscevo.

11 - Il grande fienile di Luchiastro
Ciao Luchiastro,
mi sono un po’ perso nel tuo racconto, e per vari motivi.
In primo luogo non è chiaro che il padre sta seguendo i tre figli che, all’inizio del racconto, sembra stiano procedendo da soli, e quando lo riveli la cosa lascia un po’ disorientati.
In un punto del racconto racconti che il fienile è il luogo segreto dove s’è ritirata la madre. Se è segreto, come fa il padre a sapere che la ex moglie s’è ritirata proprio lì, al punto da voler impedire ai bambini di andarci?
Il finale non sono riuscito a capirlo, mi spiace.
Credo che l’altro universo, più che il fienile in sé, sia rappresentato dalla distanza che si crea tra due genitori che si separano, ma non ne sono certo.

12 - L’anello più importante di Andrea Partiti
Ciao Andrea,
ho fatto molta fatica a seguire il tuo racconto, e pur avendolo riletto più volte, non sono riuscito a venirne a capo. Pur essendo un lettore assiduo di fantasciena, ma in questo caso ho dato forfait. Sarà che i viaggi nel tempo mi attirano molto poco, a parte pochi casi.
Certo, dopo aver letto il tuo schemino il racconto risulta più chiaro.
A parte questo, lo stile è buono e sicuramente il tema è centrato.

Luchiastro
Messaggi: 76

Messaggio#9 » mercoledì 30 settembre 2015, 15:45

Hearthole di Giulio Marchese

Ambientazione interessante, mi ha ricordato Final Fantasy XII. Mi è piaciuto molto il finale, che mi rende più facile perdonarti gli errori di inglese e qualche imperfezione grammaticale. Forse è proprio la scoperta del male che permetterà al protagonista di ottenere il nobel, chissà. Ne valeva la pena? Ah ah.

 

L'anello più importante di Andrea Partiti

Io l’ho interpretata come la storia di un prescelto (o di un uomo da sacrificare?), e del suo alter ego, un tizio che gli fornisce le indicazioni della missione. In effetti anch’io con il tuo schema ho capito meglio il racconto (il punto che tu indichi con 2 non mi era molto chiaro)  piuttosto che durante la lettura.

 

Susy di Andrea Viscusi

Racconto ben scritto, facile da seguire. Premio anche il fatto di aver scelto come tematica il rapporto uomo- donna. Interessante quando l’uomo sostiene che l’incontro sia voluto o dalla donna o dall’universo, liberandosi da ogni “responsabilità”. Ecco perché avrei concluso il racconto con la frase “lo uso come pretesto per abbassare lo sguardo”.

 

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele

Racconto che si divide in due parti ben distinte, e credo che sia proprio questo il suo limite maggiore. La prima parte è molto coinvolgente, ha uno stile conciso, deciso, crea un’atmosfera interessante. La seconda invece, che mi ha ricordato il film “La città incantata”, l’ho trovato invece molto debole, perché crea uno stacco troppo evidente.

 

Giorno di mercato di Alexandra Fischer

Si narra dell’incomprensione tra due mondi, con la piccola speranza data dalla figura di Cordari. L’ho trovato ogni tanto un po’ difficile da seguire, qua e là. Sembra che la prima parte voglia creare una discreta premessa, non valorizzata nella seconda. Forse accorcerei proprio la prima parte, a favore della seconda, perché i dialoghi non sono male.

 

Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai

Credo che qui gli universi siano parecchi, e non lo considero un male. C’è quello del corpo di Anita, c’è quello degli altri esseri umani, e c’è quello della mente di Anita. Tematica molto delicata, e che forse dovrebbe essere presa più in considerazione. La scena della presa in giro mi sembra un po’ troppo abusata in racconti di questo tipo, mentre la parte a scuola è decisamente più interessante.

 

 

Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra

Sicuramente il racconto è ben scritto, però penalizzo il fatto di aver scelto una tematica, dalla quale sinceramente in questo periodo sono un po’ anestetizzato. Lo rivaluto un po’ per il finale, il padre ormai adulto che muore può simboleggiare un vecchio mondo che muore, mentre il bimbo sopravvive, e speriamo viva adeguatamente, nel nuovo mondo.

 

Lapidbook di Marco Roncaccia

Idea molto originale, che i social network non ci abbandonino nemmeno dopo la morte. Storia accattivante, dialoghi realistici, e non è facile rappresentare delle scene di litigi, che sembrano anche mitigati da una certa ironia e forse anche rassegnazione (tanto ormai siamo morti, scanniamoci in maniera simpatica). Poi però ritorna la realtà quotidiana, e secondo me è questa la delusione principale, l’avrei lasciato un racconto tra morti.

 

Noi due di Marina Di Paola

Racconto scritto abbastanza bene, ma esageratamente senza speranza. E il fatto che poi ci sia la prospettiva che si incontrino di nuovo nell’aldilà, lo rende ancora più triste, come se la vita fosse un rapporto esclusivo a due. Forse per giustificare questo tipo di comportamento avrei fornito una ragione ulteriore al lettore (magari un aneddoto del passato rilevante).

 

Speck Spray di Fernando Nappo

Divertente e coinvolgente. Mi è piaciuto il finale proprio perché del tutto grottesco rispetto alla vicenda narrata. Sono assolutamente d’accordo con il punto di vista culinario dello chef, comunque. Il fatto che poi sia praticamente scritto solo con dialoghi lo rende ancor più fruibile e accattivante.

 

La realtà inventata di Luigi De Meo

La scena iniziale della lotta è molto coinvolgente. Dall’intervento della maga elfa deus ex machina invece il racconto precipita, fino al finale che dovrebbe essere una rivelazione, invece è piuttosto deludente. L’esclamazione finale sulla vita reale, però e simpatica e rende bene l’idea dell’esperienza del giocatore di ruolo, bello anche il titolo.

 

 

 

Il canto della sirena di Alberto Della Rossa

Tematica del rapporto uomo-animale trattata in maniera molto profonda, visto che si coinvolge anche l’aspetto onirico. Interessante anche l’approccio da parte del computer, quasi geloso di questo rapporto speciale. Computer che cerca un mondo a parte dove potersi concedere proprio il lusso del sogno, seppur da sola, probabilmente.

 

 

1. Il canto della sirena      Alberto Della Rossa

2. Lapid book      di Marco Roncaccia

3. Speck spray    di Fernando Nappo

4. Hearthole   di Giulio Marchese

5. Susy     di Andrea Viscusi

6. Anita dall’impermeabile giallo   di Marina Usai

7. Giorno di mercato       di Alexandra Fischer

8. L’anello più importante      di Andrea Partiti

9. Gli esseri dell’altro mondo        di Raffaele Marra

10. La realtà inventata      di Luigi De Meo

11. La vecchia villa misteriosa     di Nicoletta Fanuele

12. Noi due    di Marina Di Paola

 

 

Nicoletta Fanuele
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Messaggio#10 » mercoledì 30 settembre 2015, 22:29

1) GLI ESSERI DELL'ALTRO MONDO di Raffaele Marra

Un racconto delicato e toccante. Ben scritto, scorrevole. Piacevole la lettura. Complimenti Raffaele per le note delicate e profonde che hai inserito nel testo. Ti sei occupato di un tema attualissimo, ma lo hai fatto in maniera, ripeto, delicata e semplice. Il messaggio che arriva al lettore è un pugno nello stomaco, perché nessuno decide dove e quando nascere.

2) ANITA DALL'IMPERMEABILE GIALLO di Marina Usai

Una lettura piacevolissima. Bello lo stile, assolutamente scorrevole e mai banale. Significative le immagini che emergono nel corso della narrazione, che evocano significati profondi su cui riflettere e interrogarsi. Una storia densa di spunti di riflessione, che ammalia e cattura il lettore. Complimenti Marina!

3) IL CANTO DELLA SIRENA di Alberto Della Rossa

Un racconto ben scritto e ben articolato, che conquista e affascina. Un finale davvero molto bello, una scelta davvero felice. Un unico refuso nelle battute conclusive del testo: "del sirene" per "delle sirene". Insomma il racconto mi è piaciuto molto. Complimenti Andrea.

4) NOI DUE di Marina di Paola

Una storia di dolore e rabbia raccontata in maniera delicata. Devo dire la verità, mi sarebbe piaciuto saperne di più sui due protagonisti e scavare meglio nelle loro vite. In definitiva, un racconto ben scritto e ben articolato. Brava Marina!

5) LAPIDBOOK di Marco Roncaccia

Una trovata semplicemente geniale! Uno stile brillante e i dialoghi talvolta grotteschi catturano e divertono il lettore. Tra i racconti in gara è certamente il più originale e fuori dalle riga. Complimenti per questo colpo di genio, Marco!

6) SPECK SPRAY di Fernando Nappo

Dal racconto emerge una commistione di generi molto ben concertata. Ho un appunto da farti: il finali, sì il finale, è davvero troppo scontato per una storia tanto bella e originale, ed è davvero un peccato perché il racconto ha grandi potenzialità; anche se probabilmente il tema trattato non è totalmente inerente alla traccia.

7) LA REALTA' INVENTATA di Luigi De Meo

Nel tuo caso Luigi il tema è, senza ombra di dubbio, pienamente centrato. Una lettura piacevole, uno stile certamente originale, ma non totalmente accattivante. Qualche capoverso in più lo avrebbe sicuramente reso visivamente più appetibile.

8) GIORNO DI MERCATO di Alexandra Fisher

L'ho letto, poi riletto, ma non mi ha soddisfatta. Alcuni passaggi mi sfuggono e lo rendono difficile da comprendere. L'ambientazione è particolare, la storia anche, ma personalmente avrei preferito uno stile più semplice e sequenziale.

9) L'ANELLO PIU' IMPORTANTE di Andrea Partiti

Un racconto intriso di tecnicismi e di termini di cui il lettore difficilmente riesce a comprendere il significato. Insomma, rimango una cultrice delle idee semplici, sviluppate con altrettanta semplicità sia sintattica che semantica. Il tema dell'Altro, poi, non è certamente una novità, ma un motivo visto e rivisto. Nel testo ci ho visto una maldestra trasposizione de "Lo strano caso di dottor Jekyll e mister Hyde".

10) HEARTHOLE di Giulio Marchese

Più che sulla storia, vorrei sottolinearti qualche sbavatura di natura grammaticale. Per esempio, si scrive "da sé", non "da se"; "si girò" e non "si giro". Personalmente prima di "ma" preferisco sempre o quasi la virgola. Inoltre nella frase "studia e fuggi, è così che funziona" al posto di quella virgola avrei inserito i due punti. Al di là di ciò, il racconto non ha suscitato il mio interesse.

11) IL GRANDE FIENILE di Luchiastro

Due sottigliezze grammaticali: "il quale solo adesso si rendeva conto" non è il massimo; sarebbe stato meglio dire: "il quale solo in quel momento si rese conto".

Ho notato poi in più di un'occasione l'utilizzo della "d eufonica", come nel caso di "ad entrare". L'uso della "d eufonica" dovrebbe essere limitato ai soli casi di incontro della stessa vocale. Questa cosa ovviamente non lo dico io, ma l'Accademia della Crusca, oltre che i grammatici e i linguisti.

A tratti la circostanza sembra più un sogno che una situazione reale, e non so se in questo caso sia un bene.

12) SUSY di Andrea Viscusi

Il testo presenta una sintassi piuttosto sempliciotta, che poteva sicuramente essere articolata meglio. La punteggiatura in alcune parti andava rivista. Sarebbe poi buona norma introdurre il discorso diretto con le virgolette o il trattino, altrimenti l'effetto è un po' confusionario. La storia è romantica e carina, ma la forma andava curata meglio. Il finale mi è parso un po' improvvisato e frettoloso.

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raffaele.marra
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Messaggio#11 » venerdì 2 ottobre 2015, 14:49

Ecco la mia classifica:

 

1° - LAPIDBOOK - Marco Roncaccia

Mi sono chiesto a lungo come hai fatto a immaginare una storia simile. E ho riso, divertito e soddisfatto. Si tratta di un racconto, unico nel suo genere, che dimostra una eccezionale intelligenza da parte del suo ideatore. Complimenti. La storia nasce un po' in sordina, poi si evolve in un crescendo di ironia, che coinvolge il lettore fino alla fine. E con l'ironia crescono gli "universi paralleli" di questo splendido racconto, vale a dire la sua dimensione erotica e la componente mistery. Il tutto in una attenta e misurata distribuzione di battute di "dialogo" scritte con eccezionale bravura. Insomma, davvero un'ottima prova.

 

2° - SUSY - Andrea Viscusi

Un racconto originale che si lascia leggere con interesse fino alla fine. Il parallelo con la fisica è affascinante e prepara molto bene il concetto di "altro universo" imposto dal contest. Il protagonista è credibile e coerente, ha "spessore" e i suoi pensieri vivono della stessa logica che conduce l'intero racconto fino al finale a metà strada tra il sorprendente e il matematicamente definito. Non so quali siano state le tue intenzioni nello scrivere questo racconto, ma non me ne frega niente. Il racconto è ben riuscito. Complimenti.

 

3° - IL GRANE FIENILE - Luchiastro

Si tratta di un racconto che porta in sè una notevole carica suggestiva, tale da affascinare il lettore e, a tratti, da suscitare in esso inquietudine e tensione. Non so, ci trovo qualcosa che mi riporta a Stephen King, ma anche a Niccolò Ammaniti, probabilmente per il modo in cui gestisci il rapporto tra figli e genitori e per quella carica di mistero e di incomprensione che è perfettamente simboleggiata in quello strano fienile su cui si incentra il racconto. Detto ciò, credo ci sarebbe stato bisogno di rendere un tantino più chiaro il finale che, a parere mio, subisce un po' troppo l'intensità del mistero lasciando un po' troppi interrogativi.

 

4° - LA REALTA' INVENTATA - Luigi De Meo

Hai declinato il tema del mese nella maniera più semplice possibile, parlando appunto dell'altro universo (quello della fantasia) che si contrappone quotidianamente al nostro (quello cosiddetto reale). E questa semplicità credo sia stata la tua vera arma vincente, poiché hai potuto giocare sulla differenza di stile tra la narrazione dei due universi che, a mio parere, è la caratteristica migliore del tuo racconto. L'universo fantastico è descritto in maniera aulica, avvincente, credibile, quasi epica. L'universo reale, al contrario, è descritto con pratica crudezza, con una prosa molto più concreta, semplice e dal sapore quotidiano. In definitiva, sicuramente una buona prova.

 

5° - HEARTHOLE - Giulio Marchese

Una buona prova, soprattutto nello stile che è perfettamente funzionale ad alimentare la tensione nel lettore fino alle scene finali in cui il terrore si sviluppa in tutta la sua intensità. Così il racconto è un crescendo che culmina nella violenza di questa creatura ostile; la lentezza iniziale allora diventa rapidità, quasi essenzialità di narrazione, e anche questa è una caratteristica funzionale alla narrazione. In definitiva, credo si tratti di un bel racconto, leggibile e in grado di trasmettere le sensazioni che l'autore, con maestria, è riuscito a convogliarvi dentro. Complimenti.

 

 

6° - IL CANTO DELLA SIRENA - Alberto Della Rossa

Indubbiamente l'idea è buona e il racconto porta in sè, oltre ad evidenti citazioni piacevoli perché ben misurate, anche alcuni importanti spunti di originalità. Mi è piaciuto particolarmente il finale, molto Kubrickiano (ma anche Clarkiano), insomma sufficientemente intriso di quella "magniloquenza" che dà gusto e importanza alle storie di fantascienza. Ciò che mi convince meno è lo stile con cui porti avanti la narrazione: non so, ma è come se non ci fosse chiarezza su questo io narrante che a tratti trasmette molta umanità (soprattutto nella semplicità lessicale di alcuni passaggi) e a tratti sembra elevarsi ad un livello più consono ad una A.I.

Non credo che quel "centra" anzichè "c'entra" sia voluto: ma comunque si tratta di una disattenzione che noi che ci impegniamo a scrivere testi di qualità dovremmo evitare.

In definitiva, si tratta sicuramente di un buon racconto che, con qualche revisione a livello stilistico, potrebbe diventare ottimo.

 

7° - ANITA DALL'IMPERMEABILE GIALLO - Marina Usai

Un racconto su un tema delicato, non semplice da affrontare perché si corre facilmente il rischio di cadere nel banale, nel patetico, nello scontato. E poi si corre il rischio che qualcuno fraintenda tutto e pensi che la scelta del tuo tema sia dovuta solo al tentativo di "cavalcare l'onda" dei sentimenti altrui. Io non credo che sia opportuno spendersi in simili considerazioni, poiché ciò che conta è lo scritto e le potenzialità che esso possiede. Nel tuo caso, ciò che ammiro particolarmente è lo stile semplice e sinceramente distaccato che rende leggero e piacevole il racconto.

 

8° - SPECK SPRAY - Fernando Nappo

Un racconto che ha come migliore qualità lo stile, efficace e funzionale, sia nel descrivere questo altro universo, sia nel preparare e mostrare alla fine il colpo di scena che aggiunge ironia al tutto. Certo, il tema dell'altro universo è in qualche modo presente, se si intende appunto che il modo di pensare di questi fanatici della cucina li renda singolari e diversi da tutti noialtri abituati ai cibi in scatola e al mordi e fuggi. Oppure il concetto di altro universo è proprio in questa visione un po' futuristica di industrializzazione pressoché totale del cibo (futuristica ma ahimé non troppo lontana dai nostri tempi prossimi venturi). Non so quale delle due possibili interpretazioni del tema tu abbia voluto perseguire, ma va bene così. Per il resto non aggiungo altro: a mio parere si tratta di un buon racconto, piacevole e originale.

 

9° - L'ANELLO PIU' IMPORTANTE - Andrea Partiti

Un racconto basato quasi interamente su un dialogo, e che dialogo! Il protagonista è faccia a faccia con il sé stesso che abita però un altro universo. Lo trovo molto interessante come presupposto per il racconto e l'interpretazione del tema, che è fatta quasi alla lettera, acquista originalità e fascino proprio in questo dialogo. Ottimo il ritmo che caratterizza le battute di dialogo, sicuramente credibili ed efficaci. L'unica cosa che non va, a mio parere, è che alla fine resta un senso di "mancanza", come se ci volesse qualcosa in più per rendere la storia un tantino più complessa e completa.

 

10° - NOI DUE - Marina Di Paola

Hai interpretato bene il tema del contest, specificando che il nostro universo è in qualche modo connesso con l'altro universo, quello dove sono i nostri cari che hanno compiuto il passaggio prima di noi. Ciò che penalizza il racconto, a mio parere, è lo stile, un po' troppo "distante" dalla protagonista. Insomma, con una vicenda del genere, mi aspettavo di essere molto più coinvolto emotivamente. Invece ho come l'impressione che tu stessa ti sia impegnata a non lasciarti troppo coinvolgere nella narrazione, preferendo un tono narrativo da pura cronaca. Inoltre io avrei evitato l'incontro con la medium, che secondo me contribuisce a separare emotivamente il lettore dal protagonista.

 

11° - GIORNO DI MERCATO - Alexandra Fischer

Credo che il racconto risenta un bel po' della brevità imposta dal contest. Peccato, perché l'universo che immagini è davvero affascinante e originale, e per apprezzarlo in pieno sarebbe opportuno descriverlo con più calma in un altro testo. La trama in sè è strettamente connessa con le regole e le caratteristiche di questo universo, e lo stesso vale per i personaggi che costruisci: sia l'una che gli altri risultano un po' stretti in queste poche battute e il lettore, nonostante qualche rilettura, continua a provare un senso di confusione che non fa giustizia all'idea di base che, ripeto, è sicuramente positiva.

 

12° - LA VECCHIA VILLA MISTERIOSA - Nicoletta Fanuele

Hai scelto un genere molto particolare per il tuo racconto; si tratta di una favola che ondeggia tra il misterioso e il fantastico, con una serie di elementi che sembrano citazioni di classici dei vari generi (la villa misteriosa, il giradischi, il libro magico, gli omini verdi, il Re dell'universo, ecc...).

Per poter apprezzarlo, ho dovuto leggere il racconto nell'ottica del suo genere, senza pretendere logica di comportamenti o di deduzioni, senza illudermi di trovare una coerenza razionale ad ogni minimo evento narrato. Detto questo, il racconto funziona, più o meno, e il suo stile semplice ed essenziale è consono al genere della fiaba. Se non lo metto molto in alto in classifica è solo perché ci sono racconti con maggiore complessità che, a mio parere, vanno premiati più del tuo.

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Andrea Partiti
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Messaggio#12 » venerdì 2 ottobre 2015, 15:25

I miei commenti ed una classifica problematica, come sempre!

Ho provato a essere completamente non diplomatico e non filtrato, ho visto qualche reazione scocciata e mi spiace. Sono tutte e soltanto opinioni, ci sono un sacco di ottimi autori che non mi piacciono e di pessimi autori che adoro, non faccio testo!

 

Hearthole di Giulio Marchese

Cosa c'entra la NASA se la missione è all'interno della Terra? Perché la NASA e non un organizzazione a caso, anche inventata? Quella scelta proietta la storia nello spazio, sulla luna, su altri pianeti, su un satellite, penso confonda troppo.
Mi disturba un po' l'inglese sgrammaticato ("is here" sa di italiano da liceale, lo stesso "For me it’s the same", "alright" o "all right", allright è un errore comune). Se anche fosse una scelta, la disapprovo perché è difficile simulare degli errori credibili e lasci comunque a chi legge il sospetto che gli errori non siano intenzionali. Se è uno scienzato è plausibilissimo che parli un buon inglese perché lo usa abitualmente.
Hearthole sta per "buco nella Terra"? Intendevi Earthhole, quindi? Oppure è una allusione al modo in cui muoiono trafitti? (Ti lascio il beneficio del dubbio, almeno al titolo.)
L'idea in generale mi piace, è ben sviluppata, mi sento in sintonia coi personaggi che interagiscono tra loro. Il tema c'è abbastanza da soddisfare il potente idolo dei temi. Penso che con un migliaio di caratteri in più ci sarebbe stato un finale più elaborato e soddisfacente, ma è buono anche così!

Giorno di mercato di Alexandra Fischer

Positivissima la tua ambientazione. Non sono parziale perché adoro le reinterpretazioni in chiave fantascientifica/fantasy delle mitologie antiche, quindi sono un bersaglio facile per il tuo stile.
Usi bene i personaggi, riesci a renderli distinti tra loro in maniera evidente senza caricarli di dettagli, ed è difficile quando nei pochi caratteri devi anche presentare una ambientazione complessa e nuova.
Però mi manca qualcosa. Ho letto il tuo racconto e l'ho riletto un altro paio di volte, con grande attenzione, e non riesco davvero a capire come si sciolga la trama. Perché gli paga di più i cedri dell'altro mondo? Senso che stai alludendo a qualcosa che dovrei capire ma non ci riesco.
Sono cedri cattivi di un altro universo, ma li paga di più. Vuol dire che li desidera e sono speciali, ma non capisco cosa siano davvero, con la loro "disegno bianco su sfondo nero" al posto della polpa. E perché Cordari capisce?
Ho aspettato un po' per vedere se qualcuno commentava e mi spiegava, ma penso di fare prima a chiederti direttamente.

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele

Il tema c’è, in maniera molto evidente, ma il racconto non mi convince davvero.
Sembra una storia per bambini, e non ci sarebbe niente di male in questo, ma è davvero semplicistica, spesso ingenua. La protagonista è caratterizzata da pochi elementi, ma mancano dei dettagli fondamentali per permetterci di inquadrare la scena iniziale, come l’età che ti è stata fatta notare.
Un adulto o un ragazzino nella stessa situazione ne escono molto diversamente.
I topos della casa abbandonata, della musica misteriosa, del libro magico, sono già visti ed usati davvero tanto, e vanno maneggiati con una certa cura che secondo me manca nel racconto.
L’altro universo è simpatico, ma perdi tantissimi dettagli. E’ ancora in una villa o all’aperto? Il libro è ancora lì? Ha delle reazioni? Tutto quello che ci si aspetterebbe da una persona che da una situazione di relativa normalità si trovasse trasportata in un altro mondo.
Il Re è un po’ raffazzonato “il Re la riconobbe” e poi la apostrofa con “Tu devi essere nuova, devi essere l’ultima arrivata”, comportandosi come se non la riconoscesse davvero, ma facesse solo delle ipotesi.
Penso che sotto forma di fiaba lunga posso diventare un racconto dignitoso, ma serve ancora un buon lavoro di pialla prima!

Susy di Andrea Viscusi

Mi è piaciuto il tuo racconto, mi è piaciuta l'osservazione reciproca in treno, l'attesa, il nascondersi dietro a un libro, lo scudo perfetto per gli introversi in viaggio.
Non mi convince completamente il legame con la fisica che trovi, a parte il gioco sul nome Susy, tutto il resto è troppo forzato, c'entra poco o nulla con la supersimmetria che parla di simmetrie tra classi di particelle dello stesso universo, non tra universi differenti, ma lo sai, almeno apparentemente, visto che ne citi qualcuna più avanti; quindi non posso giustificare l'interpretazione azzardata sulle simmetrie tra universi che ruotano attorno alla risposta di Susy.
E' come se un'ottima idea si perdesse un po' in una interpretazione quasi spirituale che cozza con il tentativo di ancorarsi a teorie reali.
Mi piacerebbe molto rileggere il tuo racconto riscritto quando non avrai il vincolo del tema ad ancorarti!

Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra

Apprezzo molto la tua interpretazione del tema, penso sarà un successo e mi unisco ai complimenti a riguardo.
Credo però che tu abbia barato, nel creare il malinteso su cui si gioca il tuo racconto. Il bambino dice "Dicono siano esseri ostili", ma il bambino sa che sono persone quelle che lo aspettano, perché dovrebbe parlare di esseri? E' una scelta di termini fatta apposta per sviare il lettore, ma fa sentire ingannati! Perché non limitarsi a una forma un tantino più impersonale come "Dicono che siano ostili", in modo che la mente possa restare alla visione fantascientifica/fantastica senza inganni?
Tutto il resto funziona perfettamente nella doppia interpretazione.
A parte questo dettaglio, l'ho trovato un ottimo racconto, anche se in parte è dovuto al suo collegamento con l'attualità, che potrebbe farlo invecchiare e far perdere di tono più rapidamente rispetto ad altri. I posteri decideranno!

Il grande fienile di Luchiastro

Confesso di aver tenuto il tuo racconto da commentare per ultimo perché qualcosa di importante mi sfugge, e speravo che qualcuno mi spiegasse, ma non è successo.
La madre è nel fienile, e questa è la grande rivelazione, ma non mi è chiara la sequenza di eventi del finale. Il padre segue i figli che lo portano al fienile senza che se ne accorga (perché se ne rende conto all'improvviso), entra nel fienile perché è asciutto, si addormenta ed è tornato alla casa originale dove si fa promettere di nuovo dai figli di non andare al fienile?
Mi manca un passaggio logico, anche accettando l'interpretazione che la madre viva nel fienile riadattato ad abitazione e i due vivano separati. Ci deve essere qualche problema per cui i figli non devono vederla, ma sembra che sia il padre ad avere dei problemi di gestione della realtà, non viceversa!
Sono confuso, penso che il racconto avrebbe bisogno di una riscrittura meno ermetica per i lettori semplici a cui piace avere quasi tutto in chiaro alla fine della lettura (io)!

Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai

Il tuo racconto mi piace, è scritto in maniera spigliata e coinvolgente, in un linguaggio semplice che fa sentire vicini alla piccola protagonista.
Del tuo racconto mi piace molto come tratti il rapporto con il nonno, semplice e diretto in ogni sua azione, è piacevole da leggere e crea un'atmosfera di stabilità e sicurezza che riesci a rendere in maniera stupenda.
Purtroppo ho notato che i temi di natura sociale sono uno dei punti di riferimento per chi scrive racconti, come se si innescasse un meccanismo per cercare di collegare la traccia a un qualiasi argomento sensibile, sull'integrazione, la disabilità, l'immigrazione, qualsiasi cosa possa sembrare più impegnato e serio come soggetto, con l'effetto opposto di far sembrare inflazionati i racconti di questo genere, dopo averne letti in ogni declinazione. Sono sensibilizzato e difficilmente un altro racconto potrà trasmettermi qualcosa in più o farmi empatizzare ulteriormente.
Non lo dico come critica a te, ma al meccanismo che spinge a volere un racconto impegnato a ogni costo, vuoi perché viene recepito meglio, vuoi perché chi scrive sente di produrre qualcosa di più significativo, che non approvo.

La realtà inventata di Luigi De Meo

Da larper a tempo perso, capisco molto bene come in gioco ci si immerga completamente in un mondo diverso, quindi il tema è centrato completamente e con un'interpretazione che mi ha sorpreso quando sei arrivato al colpo di scena, perché la sospensione dell'incredulità che funziona tanto bene per affilare le spade in lattice, funziona altrettanto bene per affilarle nel racconto.
L'unico dubbio mi ha sfiorato quando parli del gambeson, lessico speciale dei giocatori di ruolo e di chi pratica spada medievale, molto rivelatore!
Lo stile mi piace molto, funziona bene per rendere l'affanno della battaglia. L'unica nota negativa riguarda la leggibilità, forse più spezzato in paragrafi il racconto sarebbe più godibile, ma è una preferenza personale.

Il canto della sirena di Alberto Della Rossa

Mi piacciono le navi senzienti e le bioship, sono un elemento ricorrente della fantascienza ma offrono sempre delle prospettive interessanti sulle storie che racchiudono.
Il viaggio in coppia con gli animali domestici è una novità, è simpatico, fa riflettere come idea da sviluppare, ma più ci penso e meno mi sembra realistico, per le complicazioni che comporta per il dover mantenere stabile una stasi per tante specie diverse, con relativi problemi, anziché una sola. Senza ragioni molto più convincenti sembra solo un pretesto per rendere stravagante e originale l'ambientazione.
Il finale così vago e spirituale non mi è piaciuto, mi aspettavo una scena di risveglio, i versi degli animali che si alzano, qualcosa di concreto che contrastasse con lo sviluppo sonnolento della prima parte.

Lapidbook, di Marco Roncaccia

Promuovo in pieno il tuo racconto, mi piace molto l'idea, il tema è ben utilizzato e lo stile è brillante.
Il social network con i morti che comunicano tra loro o interagiscono con i vivi tramite coscienze sintetiche basate sui loro log non è un'idea nuovissima, ma non l'ho mai vista sviluppata "dall'interno", con due deceduti che comunicano tra loro (o presunti tali, ma non lo sappiamo leggendo).
Dopo la sviolinata su quel che mi è piaciuto, le cose negative! Mi lascia un po' perplesso come si spieghi che la moglie sia morta (o viva e in libertà), dopo un omicidio così plateale, e perché non salti mai fuori la domanda nell'interazione col marito. Tutto fa pensare che ci sia una percezione del tempo trascorso nel nostro universo, per chi vive in lapidbook, o almeno un senso di una consecutività delle azioni, dei messaggi ricevuti, ma forse andrebbe affrontata in maniera esplicita l'ambiguità sulla morte di lei e quanto tempo sia passato dall'omicidio.
Il finale ha troppi medium per crederci, ma è un bel colpo di scena, e per un bel colpo di scena non si guarda in faccia nessuno!

Noi due di Marina Di Paola

Apprezzo molto la tua interpretazione dei due mondi, attraverso la dissociazione che si prova durante il lutto prima e con un letterale "altro mondo" poi.
Purtroppo non sono riuscito a sentire una vera connessione con la protagonista. C'è il dolore, ma è raccontato, non riesco a sentirlo e a viverlo attraverso di lei.
E' come se raccontassi tante cose su quello che succede attorno a lei, come si comporta, quel che vede, ma molto poco del dolore che prova. Forse è troppo difficile da rendere in un racconto breve o forse (te lo auguro) non l'hai mai vissuto.
Il messaggio finale anche non mi convince, forse avrei preferito un finale sfumato e in linea col resto della storia, anziché uno stacco drastico, ma è relativo!

Speck Spray di Fernando Nappo

Mi piace molto lo stile comico abbinato alla fantascienza, mi ricorda tante belle letture passate. Trovo azzeccata la reinterpretazione del ristorante in chiave futuristica, giocando su alcuni topos sul cibo del futuro (in spray, in pillole, quant'altro), e penso sia una scelta ottima per un racconto di questa lunghezza, che non richiede di "reggere" lo stile a lungo, dandoti più libertà di giocare.
Purtroppo tutto si guasta un po' alla fine, quando mi aspettavo un finale fulminante in tema con il ristorante e il cibo, qualcosa tipo - L’ho fatta fuori perché voleva diventare vegana, perché voleva mettere la panna nella carbonara, qualcosa di attinente allo sviluppo. L'infedeltà è un ottimo movente, ma rende inspiegabile il discorso fatto fin'ora, perché lo chef si è messo a spiegare dello speck spray imposto dalla moglie, se non era collegato alla confessione? Non mi è chiarissimo.

 

1. Lapidbook, di Marco Roncaccia

2. Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai

3. Speck Spray di Fernando Nappo

4. La realtà inventata di Luigi De Meo

5. Il canto della sirena di Alberto Della Rossa

6. Susy di Andrea Viscusi

7. Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra

8. Giorno di mercato di Alexandra Fischer

9. Noi due di Marina Di Paola

10. Il grande fienile di Luchiastro

11. Hearthole di Giulio Marchese

12. La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele

Giulio_Marchese
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Messaggio#13 » venerdì 2 ottobre 2015, 19:44

Ciao a tutti ecco i miei commenti e la mia classifica!!

Giorno di mercato di Alexandra Fischer, ore 22.15, 2852 caratteri
Giorno di mercato. Al mercato di un pianeta bello succedono cose strane. L’ambientazione è il punto di forza del racconto. Il problema è il resto. Devo essere sincero l’ho letto almeno cinque volte senza capirlo. Sarò stupito? Probabile. Però fatto sta che non l’ho capito. Le spiegazioni nei commenti invece le ho capite ma continuo a non capire il racconto. Cioè mi è chiaro quello che mi hai spiegato ma senza la spiegazione non ci sarei mai arrivato. E anche dopo molte cose, secondo me, non ci sono (io le so perché ho letto la spiegazione). Poi i personaggi, io ho avuto difficoltà a distinguerli e sono dovuto tornare indietro a vedere chi era chi. In compenso sono ben caratterizzati in due battute, uno si interessa della cultura del pianeta l’altro se ne frega. Ci sta. Però davvero mi mette in crisi perché non l’ho capito, ho dovuto aspettare i commenti e comunque, secondo me, alla spiegazione che hai dato dal racconto non si ci poteva arrivare, è tirata per i capelli. Mi spiace, è sicuramente colpa mia.

La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele, ore 22.44, 2976 caratteri
“Non appena lo aprì, Iole fu trasportata in un universo parallelo.” Con questa frase ad H.P. Lovecraft subentra C.S. Lewis XD
No sul serio c’era la villa misteriosa (casa stregata?) c’era pure il necronomicon! Ero convinto di star leggendo un racconto horror e boom! Racconto per ragazzi/bambini (in chiave horror volendo).
Le domande che sorgono sono:
1. Quanti anni ha Iole? E’ un aspirante scrittrice che già scrive per una rivista, se siamo in Italia non ha meno di trent’anni (XD), e viola un proprietà privata così? Senza un apparente motivo? Se era una bambina/ragazzina potevo capirlo. E visto che per me è un racconto per ragazzi (genere che adoro) sarebbe stato meglio fosse una ragazzina per far immedesimare il lettore potenzialmente coetaneo (e me che leggo libri per ragazzi).
2. Come fa ad arrivare dal Re? Non ci sono guardie o cose così? Il genere racconto per ragazzi è da prendere con le pinze. Da un lato la storia deve essere semplice, come anche il linguaggio, dall’altro non ci possono essere buchi logici, i bambini e gli adolescenti sono molto più critici degli adulti. Questo è un contest in cui cerchiamo il pelo nell’uovo, è il bello del gioco, ma spesso leggendo un racconto non siamo così critici come qui (poi è carattere XD), i bambini invece chiedono “perchè?” in maniera quasi asfissiante.
3. E quindi? E’ la domanda che mi sono posto alla fine del racconto, Iole, di cui mi importava poco, è schiava in un mondo di cosi verdi, e quindi? Secondo me con qualche modifica alla “parte Lovecraft” questo può essere un ottimo incipit per un racconto fantasy per ragazzi o young adult. Ma così manca un vero finale secondo me.
P.S. La colpa è dell’antico poteva mettere 4000 caratteri! XD Comunque davvero idea da sviluppare nel Lab senza limitazioni

Susy di Andrea Viscusi, ore 23.05, 2998 caratteri
Storia romantica di uno scienziato che fa lo scienziato. Analizza gli scenari possibili e trae conclusioni senza considerare il fattore umano. Diciamolo il protagonista di questo Susy è uno stalker a tutti gli effetti però è simpatico come Leonard di big bang theory con tutte le sue paranoie amorose. Il racconto ricorda nella tematica la canzone “le passanti” di F. De Andrè (o “Le passant” di Brassen che dir si voglia) con in più la componente scientifica e l’universo “degli opposti” oltre lo specchio in un certo senso. Il finale ci sta ma mi delude un po. Il protagonista sembra giustificare la reazione (ovvia) di Susy (sempre che sia il suo nome) con la scusa dell’altro universo. Come se si potesse giustificare tutto dicendo nell’altro universo è andata meglio. Che poi se gli universi sono due nell’altro universo lui dovrebbe non aver posto la domanda, cioè, se quando nel nostro universo esce testa nell’altro esce croce, allora è plausibile che in un universo abbia deciso di andar a parlarci e nell’altro no, giusto? Ma la vera domanda è: perché mi faccio queste paranoie davanti ad un racconto d’amore? XD
Per concludere il racconto è ben scritto ma non mi ha molto colpito, forse più perché non è nelle mie corde che perché ci sia effettivamente qualche imperfezione. Solo quella sorta di giustificazione sul finale mi sembra un po buttata li.

Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra, ore 23.16, 2720 caratteri
Toccante. C’è davvero poco da dire. Bellissima la scelta del narratore in seconda persona, potremmo davvero essere noi al loro posto, tutto dipende “dall’universo” in cui nasci. Due mondi attigui ma distanti. La stessa definizione di “altro universo”, oltre che dettata dal tema, mi sembra significativa. Descrive perfettamente la distanza tra la nostra condizione e la loro, chissà se a parti invertite reagirebbero come stiamo facendo noi, con odio, paura, ostilità e tanta demagogia politica. Non c’è dato saperlo, ma non dobbiamo dimenticare che potremmo esserci noi su quei barconi. Che abbiamo avuto solo culo. E questo racconto ce lo ricorda eccome. Complimenti.

Il grande fienile di Luchiastro, ore 23.35, 2586 caratteri
La madre dei bambini vive nel fienile? Cioè nel fienile?
Questo racconto lascia al lettore varie chiavi di lettura elenco brevemente le mie ipotesi:
1 E’ tutto un sogno del padre che raccomanda giorno dopo giorno ai figli di non andare al fienile. Nel suo sogno (incubo) i bambini ci vanno e li trovano la madre da cui è separato, quindi in un certo senso è il suo subconscio che gli suggerisce che i bambini preferiscano la madre a lui e gli disobbediscono pur di raggiungerla. (ipotesi più accreditata)
2 La madre è davvero nel fienile..
In realtà ne avevo altre ma sono troppo complicate.
Il problema del racconto secondo me? E’ troppo complesso, lascia troppo spazio a diverse ipotesi e finisce per essere un gioco per il lettore. Il contenuto è profondo, la separazione, la paura che i figli preferiscano l’altro genitore, la voglia di recuperare un rapporto con l’ex coniuge. Sono tematiche attuali, ma quest’impostazione finisce per far perdere tutte le emozioni. Io personalmente non ho provato niente leggendolo, solo mi sono scervellato per capire che stava succedendo. Se lo scopo era far ragionare il lettore è stato raggiunto, se era emozionare, per me è no (cit.).
Secondo me le due cose dovrebbero essere bilanciate, una volta scelta la propria chiave di lettura il lettore dovrebbe provare qualcosa che va oltre il “iuppi l’ho capito!”
Spero che il mio punto di vista sia chiaro :)

Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai, ore 23.51, 2977 caratteri
Questo racconto è semplice ma profondo, c’è poco da dire in realtà. Il punto di vista della bambina è reso bene e, anche se non sappiamo quale sia la sua patologia, si può intuire che compensa con una grande fantasia. Il rapporto con il nonno (che ho immaginato come un ex partigiano) è ben descritto. Mi è piaciuto per la sua semplicità. Ma non mi ha colpito particolarmente perché non è molto originale. Il tema è un po abusato e anche la posizione dell’attrice è la solita come anche il finale. Sul web c’è un generatore casuale di plot per vincere il premio strega XD sono più o meno storie con questa struttura e su questi temi XD

La realtà inventata di Luigi De Meo, ore 23.59, 2995 caratteri
Questo racconto mi ha stupito. Francamente non avevo capito si trattasse di finzione e avevo già deciso di criticare gli stereotipi del fantasy presenti nella prima parte. Questa ha un ritmo incalzante è coinvolgente seppur segnato dall’utilizzo di molti stereotipi appunto. Questi ultimi però sono giustificati dalla seconda parte (chi conosce i giochi di ruolo dal vivo sa che effettivamente questi stereotipi sono sempre presenti). Secondo me il fatto che trovi noiosa la vita reale è scontato ma non banale. Il tema dell’altro universo è centrato proprio in questa fuga dalla vita reale che sempre più spesso diventa quasi una necessità per i giovani d’oggi. Necessità testimoniata dall’aumento esponenziale in Italia di eventi su questo tema. Racconto ben scritto che funziona in tutte le sue parti insomma, e che si presta ad una riflessione sul presente a mio avviso per niente banale.

Il canto della sirena di Alberto Della Rossa, ore 0.02, 2986 caratteri
Racconto ben scritto e pieno di spunti interessanti. Peccato che il limite di caratteri rende il tutto un po troppo sfocato e poco chiaro tranne che per il protagonista, una macchina senziente che cerca di capire e capirsi. La cosa degli animali non mi è del tutto chiara ma è originale e rende l’ambientazione stravagante il tanto che basta per interessare il lettore. Il finale con Ulisse attratto dal canto delle sirene (dio) senza alcun albero a farsi legare ha un che di romantico ma francamente non è stato in grado di toccare la mia personale sensibilità. Comunque c’è poco da criticare forse con un finale meno spirituale in senso stretto e più introspettivo poteva piacermi di più. Ma sono gusti. Il tema è centrato perché, secondo me, l’altro universo è quello delle macchine rispetto a quello umano, scelta non nuovissima ma comunque di d’effetto. Le varie citazioni più o meno esplicite danno un qualcosa in più al testo senza scadere nel fan Service.

L’anello più importante di Andrea Partiti, ore 0.06, 2990 caratteri
Grazioso questo incontro tra altereghi. Il testo è molto semplice malgrado la complessità di fondo. È chiaro il perché del viaggio come anche il perché il personaggio0 (perché poi è uno) continuerà a ripetere l’esperimento. L’unica pecca logica, secondo me, e questa: il nostro protagonista spera di comprendere quanti sono gli universi paralleli possibili tornando sempre indietro di una settimana e annotando il numero del viaggio diciamo. Ma com’è possibile se torna sempre indietro nel tempo di una settimana? Quando il viaggio non è ancora stato intrapreso? Mi spiego se anche tornasse nello stesso universo più volte (finite le possibilità) come potrebbe grazie al numero sul foglio scoprire di essere in America e non in India visto che l’alterego non è ancora partito? Una soluzione potrebbe essere che è già tornato all’inizio in questo stesso incontro (perché magari ogni “altro” e diverso in qualcosa da lui mentre questo è identico) ma oltre alla frase finale non ci sono elementi nel testo a far pensare che sia così. Possiamo al tema un momento, secondo me questo racconto, malgrado lo abbia apprezzato, pecca di seguire troppo la traccia. Senza dar veri spunti innovativi rispetto alla stessa. Spero di aver espresso chiaramente il mio punto di vista purtroppo sono dal telefono… comunque bella prova!

Lapidbook, di Marco Roncaccia, ore 0.20, 2983 caratteri
Racconto divertente e un po macabro. I tradimenti si susseguono come se nulla fosse e come da vivi i social network la fanno da padrone in questo campo. L’idea mi è molto piaciuta e il colpo di scena finale mi ha stupito perché non me lo aspettavo. Il testo è scorrevole e funziona solo ho qualche dubbio sullo stile narrativo. L’espediente di farli parlare tramite un social network funziona sulla carta ma non mi ha lasciato del tutto soddisfatto. L’intera vicenda è narrata dai personaggi o meglio dai loro dialoghi, in sostanza sono solo dialoghi, però questa forma spezzettata e piena di frasi di rito (caro… cara…ecc.) secondo me appesantiscono un po la lettura. Forse farli parlare in una chat diretta senza quindi salutarsi e accomiatarsi di continuo avrebbe reso di più concedendoti anche un maggior un numero di caratteri visto che molti sono sprecati per i motivi di cui sopra.

Noi due di Marina Di Paola, ore 0.34, 1983 caratteri
In questo racconto la protagonista, distrutta emotivamente dalla perdita del marito, decide di suicidarsi. Questa grosso modo è la trama, e già così sembra funzionare. Il fatto di essere molto semplice la rende priva di buchi logici o di problemi che una trama complessa poteva portarsi dietro soprattutto in un contest con così pochi caratteri a disposizione. La forza del racconto più che nella trama dovrebbe essere l’empatia che nasce tra il lettore e la protagonista, empatia che nel mio caso non c’è stata. Almeno non del tutto. Non so questo personaggio non mi strazia il cuore come dovrebbe mi lascia quasi indifferente, mi dispiace per quello che le è successo ma non riesco a “condividere” il suo dolore e ad addolorarmi per il suo gesto. Forse questo è dovuto al fatto che la storia è molto raccontata poco “vissuta” dalla protagonista. Il solito show me don’t tell me insomma. Hai anche usato meno caratteri di quelli consentiti quindi, forse, pur lasciando intatto il racconto (senza tagliare niente) avresti potuto inserire qualche dettaglio che portava il lettore a sentirsi più solidale nei confronti della protagonista, che, ripeto, in un racconto di questo tipo è il motore della narrazione.

Speck Spray di Fernando Nappo, ore 0.47, 2834 caratteri
Racconto simpatico che unisce la fantascienza alla cucina. Non avrei mai immaginato in vita mia di scrivere una cosa del genere! E questo è un bene, denota originalità. Lo chef ossessionato dalla cucina è molto simpatico e il povero investigatore succube che lo sta ad ascoltare anche. Il finale non c’entra niente con tutto quello che era accaduto prima rendendolo di fatto inutile. Però funziona, è divertente! Secondo me un ottima prova anche se il tema un po mi sfugge, il contrasto doveva essere tra l’universo culinario e il tradimento? Non mi convince molto. Comunque ottima prova.

Classifica:
1 Gli esseri dell’altro mondo di Raffaele Marra
2 L’anello più importante di Andrea Partiti
3 Il canto della sirena di Alberto Della Rossa
4 Speck Spray di Fernando Nappo
5 La realtà inventata di Luigi De Meo
6 Lapidbook, di Marco Roncaccia
7 Susy di Andrea Viscusi
8 Noi due di Marina Di Paola
9 Anita dall’impermeabile giallo di Marina Usai
10 Il grande fienile di Luchiastro
11 La vecchia villa misteriosa di Nicoletta Fanuele
12 Giorno di mercato di Alexandra Fischer

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alberto.dellarossa
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Messaggio#14 » venerdì 2 ottobre 2015, 20:51


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antico
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Messaggio#15 » domenica 4 ottobre 2015, 12:21

Buon livello. Tre pollici SU di cui uno assegnato a un racconto fuori tema che, di conseguenza, nella mia classifica è scivolato giù. Ci sono tre parametri da rispettare: TEMA, CARATTERI e TEMPO. Se si sfora in uno dei tre è giusto essere penalizzati. Come dice Tonani, contest come Minuti Contati devono essere palestra per abituarvi ai committenti e se qualcuno vi paga per avere MELA non potete dargli PERA, anche se ben confezionata. Poi il discorso sul tema è complesso e qualcuno può vederlo anche dove non è evidente, l'importante è che poi lo si giustifichi. Personalmente mi faccio sempre la domanda: se non sapessi il tema a priori, riuscirei a desumerlo dalla lettura del racconto? E poi: il racconto è costruito effettivamente su quella tematica? In base alla risposta a entrambe le domande prendo una decisione MIA e poi mi ci attengo.
Ecco a voi la mia classifica, bravi a tutti.
 
1) Lapidbook, di Marco Roncaccia
Un racconto geniale anche nel suo svilupparsi che, fra una risposta e l’altra, riesce a dipingere anche una trama laddove sembrava esaurirsi tutto nello spunto. Il tema è ovviamente preso e ben declinato e il pollice non può che essere SU.
2) Susy, di Andrea Viscusi
Un “altro universo” fantasticato, una fuga dalle sconfitte della vita, un appiglio cui aggrapparsi per poter, nonostante tutto, sorridere. L’interpretazione del tema mi ha soddisfatto, richiamato, ma non così diretto, interpretato in modo delicato e sostanzialmente originale. Non ho cercato corrispondenze con la fisica, erano chiaramente un pretesto del protagonista, che ho inteso da subito come giovane studente e non come fisico, per rinforzare le proprie ipotesi. Ho apprezzato anche il mancato utilizzo di segni grafici per il dialogo, l’ho trovata una scelta coraggiosa e interessante per mantenere un senso d’intimità con i pensieri del ragazzo. Un pollice SU per me.
3) Il canto della sirena, di Alberto Della Rossa
Premio le intenzioni a scapito di una realizzazione che, una volta tanto (capita anche a te) presenta molte lacune. Il tema è preso letteralmente, la nave è diretta verso un altro universo, sconosciuto, dominato, per quanto ne possiamo sapere, dal tutto, anche da un Dio che lei, nella sua follia acquisita vede e percepisce e che, come canto di sirene, segue fino alla fine, di lei e del proprio equipaggio. Ecco, qui sta il problema: riesci a rendere molto bene il silenzio, la situazione di attesa, di stasi, ma non è, a mio avviso, sufficientemente tratteggiato il passaggio alla follia dell’IA, lo vedo brusco e sicuramente qualche migliaio di caratteri in più ti avrebbe aiutato. Un pollice tendente all’alto per me, necessita sicuramente di revisione sulla forma (maschili e femminili a random) e di uno studio più preciso sugli equilibri interni per raggiungere il massimo risultato (che comunque intravedo). Potenzialmente un capolavoro.
4) Gli esseri dell’altro mondo, di Raffaele Marra
Qui il tema è declinato in senso metaforico, l’altro universo è inteso come altra parte di mondo distante sia nello spazio che nella sua essenza: in tutto e per tutto due diversi universi che tali appaiono agli occhi di un bambino. Ho apprezzato la finezza, non richiamata direttamente, della dinamica dell’incidente occorso evidentemente, come tante volte sta accadendo in quella parte di mondo, in prossimità della salvezza, nel momento in cui viene avvistata una nave di soccorso (non è specificato, ma non può essere diversamente vista l’immediata presenza di soccorritori). Punto in meno per quel “esseri ostili” che appare davvero forzato e semplice mezzo per prolungare ancora un po’ l’incertezza del contesto. Certo, il tema molto attuale può provocare reazioni svariate e io stesso tenderei a declinarlo in altro modo, ma ognuno è portatore di una diversa sensibilità e sarebbe interessante mettere insieme un tot di racconti sulla tematica specifica per dare risalto a svariati punti di vista, è un tipo di progetto che sto accarezzando da tempo e di cui magari potrei parlare nei prossimi mesi. Allo stato attuale un pollice tendente all’alto per quel piccolo grande inciampo che ti ho sottolineato.
5) Anita dall’impermeabile giallo, di Marina Usai
L’altro universo, quello dentro ognuno di noi, quell’insieme di percezioni che convergono verso un punto (noi stessi) e che, inevitabilmente, contribuiscono a dipingere infiniti mondi diversi. Non ho inteso questa bambina come disabile, ma come bambina e basta. Non ritengo ci siano gli elementi per definirla portatrice d’handicap, ma di sicuro, considerata l’assenza dei genitori, ha un’anima ferita che in qualche modo si è adattata, da lì la sua diversità con tutto quello che ne consegue in termini sociali. Per me un pollice tendente all’alto perché la lettura è infarcita di colori, di sensazioni e il tutto è coerente. Non totalmente su perché si poteva fare qualcosa di più, definire meglio la situazione.
6) La realtà inventata, di Luigi De Meo
Benvenuto a Minuti Contati! Tema rispettato, racconto che procede tranquillo e ben condotto, ma che incide poco, nel senso che lo schema è abbastanza standard e chi è avvezzo a questa tipologia di racconto scopre il trucco troppo presto e, pur apprezzandolo, non può di sicuro rimanerne colpito. Descrizione della battaglia ben resa, manca forse una semina di informazioni durante la stessa che avrebbero potuto dare una svolta al tutto. Un pollice timidamente tendente verso l’alto, si vede che ci sai fare, ma devi osare di più. T’invito a ripresentarlo nel laboratorio e spero di rileggerti anche il mese prossimo.
7) Noi due, di Marina Di Paola
Un racconto scritto indubbiamente bene, il problema semmai è nel suo non riuscire a ribaltarsi: la direzione è segnata e va fino in fondo, non ci sono sussulti e il messaggio stesso non penso si possa facilmente condividere. Detto questo, il tema c’è e quello che deve fare il racconto lo fa, non ci sono errori evidenti. Difficile valutarlo, davvero. Tengo il pollice sul ni perché, alla fine, con la protagonista si empatizza poco, tutto rimane troppo distante dal lettore. Il mio invito è di rivederlo proprio concentrandoti di più sul fare empatizzare il lettore. Direi che il laboratorio ti aspetta!
8) Hearthole, di Giulio Marchese
Un buon racconto di genere che si fa leggere volentieri. S’ingarbuglia però parecchio nella parte centrale, sarebbe servita una fase di revisione più accurata. Sull’inglese maccheronico non mi espongo, non mi ha infastidito, l’ho trovato plausibile tra un italiano e un tedesco. Un po’ ingenua la scelta della Nasa, non è determinante, anche se si parla di buchi neri. Sul titolo non mi espongo, l’ho inteso come buco nero nel cuore della Terra. Un pollice NI per me, dettato dal fatto che un racconto di questo tipo per essere funzionale non deve presentare problematiche che ne rallentino la lettura. Con una revisione accurata, però, non penso tu abbia da faticare a superare la fase del Laboratorio.
9) Giorno di mercato, di Alexandra Ficher
Edizione dopo edizione, noto un bel miglioramento. Il contesto rimane il tuo forte, anche se fatichi ancora a seminare correttamente nel corso del testo. Mancano alcune importanti connessioni tra gli eventi che potrebbero chiarire meglio le situazioni che narri. I personaggi sono vivi. Un consiglio: sei sempre tra le prime a consegnare, la prossima volta dai maggior risalto alla fase di revisione. Ti assicuro che rileggendo ad alta voce ti renderesti quanto meno conto delle parti in cui la lettura tende a incriccarsi e probabilmente anche dei buchi narrativi, tempo per aggiustare ne hai. Un pollice NI per me.
10) L’anello più importante, di Andrea Partiti
Tema sicuramente centrato e gli altri universi sono quelli temporali, mi ha ricordato molto Fringe (del resto sei proprio nel gruppo denominato in suo onore). Una cosa non riesco proprio a digerirla: fanno esperimenti, stanno organizzando questa cosa grandiosa e cia cia cia e pa pa pa e poi non mettono un microfono nella stanza? Parlo ovviamente delle autorità. Mi sembra un particolare che hai trascurato e che toglie molta verosimiglianza a tutto il dialogo perché lo stesso si basa sul fatto che non vengano ascoltati. Per il resto, tutto è molto freddo, asettico, davvero in modo eccessivo e i richiami tecnici allontanano anziché interessare. Un pollice ni questa volta per me, il mio invito è a ripresentarlo nel laboratorio, assolutamente.
11) La vecchia villa misteriosa, di Nicoletta Fanuele
Ciao Nicoletta e benvenuta a Minuti Contati. Come avrai avuto modo di notare, qui c’è gente schietta e diretta, spero non ti abbiano spaventata e che tu possa tornare a battagliare nell’Arena. Ma parliamo del tuo racconto. Regge fino all’ingresso in scena del manoscritto, crei attesa, la lettura è intrigante. Da lì in poi però acceleri e perdi il controllo e il tutto, davvero, diviene molto simile a una fredda telecronaca che tende a spegnere l’interesse appiattendo la storia. Credo che tu sia stata presa dalla frenesia dei Minuti Contati e che ti sia ritrovata a dover chiudere senza poter controllare. No problem, capita a tutti. Per quanto detto il pollice è giù, ti attendo per il prossimo mese!
12) Speck spray, di Fernando Nappo
Racconto molto divertente, con tanti piccoli refusi sparsi, in cui però non riesco a riscontrare il tema. Ho letto la tua spiegazione, ma se facessi l’operazione che faccio di solito (e l’ho fatta) e provassi a mettermi nei panni di un lettore che nulla sa del contest (e quindi neppure del tema) non sarei riuscito a intuirlo, ma neppure mi sarei avvicinato. Pertanto, nonostante abbia apprezzato l’impianto, questo è purtroppo uno di quei casi in cui sono costretto a fare scivolare verso il basso il racconto e valutarlo insieme agli altri che non considero in tema o così chiari da esporlo senza creare dubbio alcuno. Pollice giù per quanto riguarda la gara, pollice su per quanto riguarda il racconto che quindi, al netto di quei refusi che si correggono in un amen, decido di ammettere direttamente alla vetrina del sito anche nel caso non arrivasse nei primi cinque e quindi fra gli ammessi alla fase finale (occhio, non è un’ammissione alla finale, per quella contano i valori venuti fuori dal contest, ma alla pubblicazione sul sito).
13) Il vecchio fienile, di Luchiastro
Ciao e benvenuto a Minuti Contati! Lo stile è buono, mi piace. Dimostri controllo, bene. Perché sei così in basso nella mia classifica? Perché senza la lettura delle tue risposte successive al racconto, davvero, mi sarebbe mancata la chiave di lettura e, di conseguenza, non avrei neppure riscontrato il tema. Troppo simbolismo, devi lanciare qualche àncora in più al lettore. E troppi tre figlioli, portali a due, anche se penso che anche con uno solo potresti raggiungere lo scopo con in più il risultato di avere uno spazio maggiore per seminare meglio. Allo stato attuale è un pollice giù, ma t’invito a rielaborarlo nel laboratorio perché credo meriti davvero. Sono inoltre curioso di rileggerti, ci rivediamo il prossimo mese?

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