Il vasetto

Lunedì 21 giugno dalle 21.30 alle 23.30, 1300 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'Arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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Giovanni Attanasio
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Il vasetto

Messaggio#1 » lunedì 21 giugno 2021, 22:23

Il vasetto
di Giovanni Attanasio


Melitta uscì di casa col vaso tra le braccia, il tappo ben avvitato. Le bastarono un paio di passi sul selciato per incrociare Helene, che si guardava attorno con le mani sui fianchi: cercò una via alternativa, ma pestò un rametto col sandalo.
 Helene drizzò la testa: «Eccola, la servetta!»
 «Devo lavorare, Helene, lasciami stare.» Mormorò, rimettendo un ciuffetto riccio dietro l’orecchio.
 Ma l’altra le zompò davanti: «Hai visto il mio vestito nuovo? È viola.»
 «Lo so.»
 «Il tuo vestito è brutto. Ed è pure strappato.» Si chinò in avanti e spiò il vaso di Melitta: «Che porti lì?»
 «Il mio vestito non è brutto.»
 «Ogni vestito senza tintura è brutto, non lo sai? È la moda del momento, Melitta. Visto che ti piace vestirti come una capretta, perché non bruchi assieme a loro in collina?»
 «Vuoi sapere cosa c’è nel vaso?»
 Helene arricciò il naso. Negò col capo.
 «Lo sai con cosa è fatto il viola del tuo vestito?»
 «Con quell’erba che cresce sulle pietre.»
 «Sì, e un’altra cosa,» svitò il tappo e sorrise: «la pipì.»
 Helene balzò indietro e si tappò il naso. «Bugiarda!»
 «Adesso vado al lavoro, a farti un altro bell’abito.»
 Richiuse il vaso, si aggiustò il ciuffetto riccio e la superò sogghignando.


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maurizio.ferrero
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Re: Il vasetto

Messaggio#2 » lunedì 21 giugno 2021, 22:26

Ciao Giovanni, tempo e caratteri ok, divertiti in questa prima sfida dello scrittore dell'estate! :)

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Signor_Darcy
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Re: Il vasetto

Messaggio#3 » martedì 22 giugno 2021, 14:03

Ciao Giovanni.
Racconto simpatico e ben scritto, in cui – seppure in maniera forzosamente stereotipata – riesci a delineare in poche parole le personalità delle due protagoniste.
Qualche appunto minore si può fare sul soggetto della terza frase (Melitta) non esplicitato, anche se si capisce che a parlare, visto che nomina Helene; o sull’iniziale – inezia – di “la pipì. Onestamente nulla di più.
Il tema è centrato a suo modo, seppure più che di colori diversi si parla di colore e non-colore. Dettagli, comunque.
Un buon racconto sicuramente.

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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#4 » martedì 22 giugno 2021, 14:14

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Giovanni.
Racconto simpatico e ben scritto, in cui – seppure in maniera forzosamente stereotipata – riesci a delineare in poche parole le personalità delle due protagoniste.
Qualche appunto minore si può fare sul soggetto della terza frase (Melitta) non esplicitato, anche se si capisce che a parlare, visto che nomina Helene; o sull’iniziale – inezia – di “la pipì. Onestamente nulla di più.
Il tema è centrato a suo modo, seppure più che di colori diversi si parla di colore e non-colore. Dettagli, comunque.
Un buon racconto sicuramente.


Ciao!
Il racconto è scritto con relativa fretta: l'idea mi piaceva troppo e avevo già delineato i due personaggi. Possono sembrare stereotipate perché l'architettura del testo fa' molto "fiaba con morale", o almeno così era nella mia testa.
I colori diversi rappresentano i due ceti diversi. Il viola da un lato e il color "capretta" o "non tinto" dall'altro. Citare testualmente il bianco o il color lana avrebbe molto smorzato il carico della storia e spostato l'attenzione su dettagli inutili.
Buona edition!
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Signor_Darcy
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Re: Il vasetto

Messaggio#5 » martedì 22 giugno 2021, 14:20

Giovanni Attanasio ha scritto:
Signor_Darcy ha scritto:Ciao Giovanni.
Racconto simpatico e ben scritto, in cui – seppure in maniera forzosamente stereotipata – riesci a delineare in poche parole le personalità delle due protagoniste.
Qualche appunto minore si può fare sul soggetto della terza frase (Melitta) non esplicitato, anche se si capisce che a parlare, visto che nomina Helene; o sull’iniziale – inezia – di “la pipì. Onestamente nulla di più.
Il tema è centrato a suo modo, seppure più che di colori diversi si parla di colore e non-colore. Dettagli, comunque.
Un buon racconto sicuramente.


Ciao!
Il racconto è scritto con relativa fretta: l'idea mi piaceva troppo e avevo già delineato i due personaggi. Possono sembrare stereotipate perché l'architettura del testo fa' molto "fiaba con morale", o almeno così era nella mia testa.
I colori diversi rappresentano i due ceti diversi. Il viola da un lato e il color "capretta" o "non tinto" dall'altro. Citare testualmente il bianco o il color lana avrebbe molto smorzato il carico della storia e spostato l'attenzione su dettagli inutili.
Buona edition!

Sì sì, certo: non per niente ne ho parlato come di un dettaglio di poco conto, dato che la questione del doppio ceto è più che evidente.

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Antonio Pilato
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Re: Il vasetto

Messaggio#6 » martedì 22 giugno 2021, 17:06

Ciao Giovanni, il micro-racconto ha presentato un bel finale con colpo di scena che ho gradito molto. Devo dire che c'è un rispetto del tema appena accennato, ma comunque passabile, mentre i personaggi nella breve storia sono caratterizzati molto bene, tanto da suscitare nel lettore (o almeno in me) un senso di repulsione verso Helene e di simpatia verso Melitta. Bravo!

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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#7 » martedì 22 giugno 2021, 17:36

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Giovanni, il micro-racconto ha presentato un bel finale con colpo di scena che ho gradito molto. Devo dire che c'è un rispetto del tema appena accennato, ma comunque passabile, mentre i personaggi nella breve storia sono caratterizzati molto bene, tanto da suscitare nel lettore (o almeno in me) un senso di repulsione verso Helene e di simpatia verso Melitta. Bravo!


Ciao.
Il tema è stirato, forse. Ho preferito così, col semplice simbolismo dei vestiti dai colori diversi per classi sociali diverse. Felice che tu abbia apprezzato la scena finale e i personaggi: ho cercato di schematizzarli come faccio di solito con le storie delle edizioni normali, ma tenendo tutto a mente. :P
Buona edition!
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Giacomo Puca
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Re: Il vasetto

Messaggio#8 » mercoledì 23 giugno 2021, 17:07

Ciao Giovanni, ecco il mio commento.

Il tema è un po' marginale. Sarebbe forse stato utile calcare un po' di più sui colori e il loro significato.

Lo stile è chiaro. La parte iniziale non è il massimo, i dialoghi invece mi sono piaciuti molto.

La trama è il punto forte, con un divertente colpo di scena sul finale. C'è anche una dimensione da "morale della favola": i ricchi che credono di essere migliori e invece spendono tanti soldi per qualcosa a base di pipì. Anche la caratterizzazione dei personaggi è eccellente, considerando i pochi caratteri a disposizione.

Buona storia, mi è piaciuta.
Alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il vasetto

Messaggio#9 » mercoledì 23 giugno 2021, 18:16

Ciao Giovanni!
Ho letto due volte il racconto, e alla seconda lettura i contorni mi sono risultati chiari.
Non è affatto facile costruire un background e una storia completa in 1300 caratteri, per cui si deve necessariamente ricorrere all'effetto "fotogramma", ossia l'autore deve rappresentare immediatamente una scena, anche di poche battute per "fotografare" una situazione, che deve risolversi subito. Tu lo hai fatto, anche se ho avuto la sensazione che mancasse ancora qualche input per avere più nitidi i contorni, ma mi rendo conto che non si poteva pretendere di più.
Tutto sommato la storia è carina e c'è una sia pur minima morale di fondo: il confronto tra persone dal ceto differente. Qui però il personaggio più umile riesce a prendersi la sua rivalsa (intelligente il modo in cui lo fa...) e il cerchio si chiude.
Il vero inconveniente di questo racconto è la piena aderenza al tema. Il colore c'è, ma "colori diversi" no, quindi siamo molto al limite.
Prova sufficiente, per me.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#10 » giovedì 24 giugno 2021, 11:31

Ciao
Rispondo a entrambi qui: il tema dei colori diversi secondo me è presente, perché se proprio vogliamo essere pignoli il color capretta è appunto un colore, ossia circa bianco sporco o simile. I colori diversi poi assumono significato nella differenza di ceto e tutto quel discorso lì.
Grazie per gli appunti e buona edition!
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Giacomo Puca
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Re: Il vasetto

Messaggio#11 » giovedì 24 giugno 2021, 14:24

Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao
Rispondo a entrambi qui: il tema dei colori diversi secondo me è presente, perché se proprio vogliamo essere pignoli il color capretta è appunto un colore, ossia circa bianco sporco o simile. I colori diversi poi assumono significato nella differenza di ceto e tutto quel discorso lì.
Grazie per gli appunti e buona edition!


Ecco spiegato il problema: nel brano tu scrivi:
Visto che ti piace vestirti come una capretta, perché non bruchi assieme a loro in collina?»

Adesso nel commento specifichi che è color capretta.
Quando ho letto "vestirti come una capretta" non ho minimamente pensato al colore dalla capra, ma al loro carattere ribelle. Credevo quindi che la ragazzina viziata stesse paragonando i gusti della protagonista a quelli anticonformisti di una capra, non al colore del manto. Tra l'altro l'espressione "color capretta" non ha molto senso, visto che le caprette possono essere bianche, nere, pezzate, grige, beige... è come dire color cavallo. Caprette
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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#12 » giovedì 24 giugno 2021, 16:03

Giacomo Puca ha scritto:Ecco spiegato il problema: nel brano tu scrivi:
Visto che ti piace vestirti come una capretta, perché non bruchi assieme a loro in collina?»

Adesso nel commento specifichi che è color capretta.
Quando ho letto "vestirti come una capretta" non ho minimamente pensato al colore dalla capra, ma al loro carattere ribelle. Credevo quindi che la ragazzina viziata stesse paragonando i gusti della protagonista a quelli anticonformisti di una capra, non al colore del manto. Tra l'altro l'espressione "color capretta" non ha molto senso, visto che le caprette possono essere bianche, nere, pezzate, grige, beige... è come dire color cavallo. Caprette


Sì, chiaro che le capre possono essere multicolor, però il senso del discorso resta. Io ritengo che menzionare nel testo "color capretta" sarebbe suonato da messaggio per il lettore, spezzando un po' l'immersione. È chiaro che visto il tema, che tutti siamo obbligati a conoscere, è lecito da parte mia dare per scontato che il lettore interpreti il "capretta" come riferito al colore delle vesti— che a questo punto puoi immaginare anche nere, se vuoi— anziché a un paragone con l'animale stesso.
La tua osservazione sulla frase resta però valida, e se vogliamo fare un'analisi strutturale della frase è ovvio che il problema è legato al "perché non bruchi..." e non al menzionare la capretta. Se non avessi nominato delle azioni e mi fossi limitato al senso della vista, si sarebbe generata meno confusione.
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Charlesdexter
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Re: Il vasetto

Messaggio#13 » sabato 26 giugno 2021, 11:33

Ciao Giovanni, mi è piaciuto il tono del tuo racconto, allegro e scanzonato. Lo scambio di battute tra le due ragazzine ha dei buoni picchi, con la sorpresa finale che rovescia il ruolo di bulla di Helene. Andando di lima potrai sicuramente dare maggiore plasticità alle scene e semplificare i dialoghi.
Comunque, ti ripeto, per me è una prova gradevole.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Il vasetto

Messaggio#14 » lunedì 28 giugno 2021, 12:18

Ciao Giovanni!
Per quanto riguarda il dibattito circa l'aderenza al tema, devo dire che "vestita come una capretta" l'ho interpretato come un insulto legato alla sciatteria e alla povertà più che un "color capretta", posto che si possono intendere diverse sfumature di colori. Dunque a tal proposito direi che il racconto è abbastanza in linea col tema, anche se a mio avviso non lo centra alla perfezione.
Nel complesso l'ho trovata una buona prova, ben scritta e sicuramente simpatica per la prospettiva che hai scelto di adottare!

Sul finale, proprio a voler essere puntigliosi
si aggiustò il ciuffetto riccio

l'ho percepito come una ripetizione del dettaglio che avevi già inserito sopra. Senza contare che, dato che hai già sottolineato il fatto che sia riccio, trovo che abbia poco senso che Melitta si soffermi per ben due volte e in così poco tempo su questo dettaglio: avrei sfruttato quei caratteri per veicolare qualche altro elemento distintivo del personaggio.

Un appunto sulla punteggiatura: non serve utilizzare i due punti nei beat che dividono a metà i dialoghi, è sufficiente il punto fermo :) Buona sfida!

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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#15 » lunedì 28 giugno 2021, 14:28

Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Giovanni!
Per quanto riguarda il dibattito circa l'aderenza al tema, devo dire che "vestita come una capretta" l'ho interpretato come un insulto legato alla sciatteria e alla povertà più che un "color capretta", posto che si possono intendere diverse sfumature di colori. Dunque a tal proposito direi che il racconto è abbastanza in linea col tema, anche se a mio avviso non lo centra alla perfezione.
Nel complesso l'ho trovata una buona prova, ben scritta e sicuramente simpatica per la prospettiva che hai scelto di adottare!

Sul finale, proprio a voler essere puntigliosi
si aggiustò il ciuffetto riccio

l'ho percepito come una ripetizione del dettaglio che avevi già inserito sopra. Senza contare che, dato che hai già sottolineato il fatto che sia riccio, trovo che abbia poco senso che Melitta si soffermi per ben due volte e in così poco tempo su questo dettaglio: avrei sfruttato quei caratteri per veicolare qualche altro elemento distintivo del personaggio.

Un appunto sulla punteggiatura: non serve utilizzare i due punti nei beat che dividono a metà i dialoghi, è sufficiente il punto fermo :) Buona sfida!


Ciao.
Ho messo molti due punti in questo testo, me ne accorgo solo ora. In ogni caso, due punti o punto fermo credo siano a discrezione dello scrittore e l'editore che pubblica l'eventuale testo. Per dividire i dialoghi io uso dalle virgole, al punto, ai due punti, a seconda del senso che voglio dare o del ritmo. :) Buona edition!
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giulio.palmieri
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Re: Il vasetto

Messaggio#16 » mercoledì 30 giugno 2021, 20:30

Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Il racconto è ben costruito, sebbene, a mio personalissimo avviso, non tutto sia giustificato all'interno del testo. I dialoghi ben fatti, ma il tema del colore mi pare un po' forzato (ad es. nel passaggio: "Ma l’altra le zompò davanti: «Hai visto il mio vestito nuovo? È viola.» «Lo so.»"). Il contrasto tra le due si coglie in maniera viva, l'incipit rimanda un po' al mondo delle fiabe. Una prova sufficiente, che però necessiterebbe di maggiore omogeneità (sia sulla coerenza dei personaggi che sull'atmosfera iniziale del racconto). A rileggerci!

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Re: Il vasetto

Messaggio#17 » giovedì 1 luglio 2021, 14:48

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Il racconto è ben costruito, sebbene, a mio personalissimo avviso, non tutto sia giustificato all'interno del testo. I dialoghi ben fatti, ma il tema del colore mi pare un po' forzato (ad es. nel passaggio: "Ma l’altra le zompò davanti: «Hai visto il mio vestito nuovo? È viola.» «Lo so.»"). Il contrasto tra le due si coglie in maniera viva, l'incipit rimanda un po' al mondo delle fiabe. Una prova sufficiente, che però necessiterebbe di maggiore omogeneità (sia sulla coerenza dei personaggi che sull'atmosfera iniziale del racconto). A rileggerci!


Ciao.
Cosa non è giustificato all'interno del testo e cosa lo rende poco "omogeneo"?
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Re: Il vasetto

Messaggio#18 » venerdì 2 luglio 2021, 9:11

Ciao Giovanni,
cerco di spiegare. All'inizio, ho avuto l'impressione di un'atmosfera da fiaba:

Melitta uscì di casa col vaso tra le braccia, il tappo ben avvitato. Le bastarono un paio di passi sul selciato per incrociare Helene, che si guardava attorno con le mani sui fianchi: cercò una via alternativa, ma pestò un rametto col sandalo.
 Helene drizzò la testa: «Eccola, la servetta!»

Di seguito, però, il botta e risposta tra Helene e Melitta non giustifica (sempre a mio avviso, prendi con le pinze quello che dico) l'atmosfera iniziale, né i dettagli mostrano al lettore il perché di ciò che vedono. Ad esempio:

 «Il tuo vestito è brutto. Ed è pure strappato.» Si chinò in avanti e spiò il vaso di Melitta: «Che porti lì?»
 «Il mio vestito non è brutto.»

La domanda è: perché è brutto? Da lettore non lo vedo, deduco solo l'impressione dalle battute delle due.  
Infine anche il dettaglio della provenienza del colore: perché fatto con la pipì? c'è una regola di quel mondo che lo giustifica? Altrimenti è una cosa calata dall'alto per chiudere il cerchio della narrazione.
Lo spazio è sempre tiranno, e secondo me questo racconto merita qualche dettaglio in più per raggiungere a pieno il suo potenziale.

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Re: Il vasetto

Messaggio#19 » venerdì 2 luglio 2021, 10:18

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Giovanni,
cerco di spiegare. All'inizio, ho avuto l'impressione di un'atmosfera da fiaba:

Melitta uscì di casa col vaso tra le braccia, il tappo ben avvitato. Le bastarono un paio di passi sul selciato per incrociare Helene, che si guardava attorno con le mani sui fianchi: cercò una via alternativa, ma pestò un rametto col sandalo.
 Helene drizzò la testa: «Eccola, la servetta!»

Di seguito, però, il botta e risposta tra Helene e Melitta non giustifica (sempre a mio avviso, prendi con le pinze quello che dico) l'atmosfera iniziale, né i dettagli mostrano al lettore il perché di ciò che vedono. Ad esempio:

 «Il tuo vestito è brutto. Ed è pure strappato.» Si chinò in avanti e spiò il vaso di Melitta: «Che porti lì?»
 «Il mio vestito non è brutto.»

La domanda è: perché è brutto? Da lettore non lo vedo, deduco solo l'impressione dalle battute delle due.  
Infine anche il dettaglio della provenienza del colore: perché fatto con la pipì? c'è una regola di quel mondo che lo giustifica? Altrimenti è una cosa calata dall'alto per chiudere il cerchio della narrazione.
Lo spazio è sempre tiranno, e secondo me questo racconto merita qualche dettaglio in più per raggiungere a pieno il suo potenziale.


Ah, ok adesso capisco. Il racconto è ambientato in Grecia reale. Non è obbligatorio sapere perché lei ritenga che il vestito sia brutto, secondo me, serve solo a "posizionarla" nel racconto. Il colore è proprio viola perché è un colore che si otteneva con la "roccella tinctoria" che è un fungo/lichene e la pipì veniva usata, se non ricordo male, per una fase finale di "lucidatura" del colore o per fissarlo. Tutte queste informazioni comunque non servono, visto che il testo e la vicenda si reggono benissimo senza saperle. Mi rendo conto però che senza queste informazioni il fattore pipì può semprare un escamotage per concludere la narrazione, ma non è un mio problema visto che a livello narratologico il testo è completo e non nasconde nessuna informazione vitale alla sua comprensione. Al massimo bisogna soffermarsi un attimo e collegare ciò che è presente: colore > brutto > differenza tra tinto e non tinto > pipì. Così facendo si arriva alla conclusione che la pipì deve essere per forza collegata alla tintoria e ai colori.
Non penso neppure che si rompa il ritmo da fiaba, visto che la vicenda è molto simbolica e lo scontro è tipica di un conflitto tra bambine/ragazzine.
Ho voluto dare per scontato, visto il tema che tutti noi conosciamo, che la bruttezza fosse legata alla differenza di colore, cosa che poi viene proprio fatta capire nel testo.
In un universo parallelo nel testo veniva detto perché il vestito fosse brutto, e nei commenti venivo accusato di tell e "informazioni rivolte al lettore e non utili".
Se hai altri dubbi o vuoi semplicemente discutere, sono qua. Fintanto che si parla di scrittura sono felice.
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Peter7413
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Re: Il vasetto

Messaggio#20 » martedì 6 luglio 2021, 15:18

Ciao Giovanni! Sul tema, c'è, assolutamente. Non è necessario inserire a forza frasi o parole che lo richiamino quando esce dal contesto e qui, in ogni caso, rimarchi la differenza tra il viola e il senza tintura. Sul racconto, sei preciso e ineccepibile come al solito, ma dopo la prima lettura ho avuto la sensazione che mi mancasse qualche elemento sul contesto, non riuscivo a posizionare le due protagoniste, geograficamente e anche se fantasy o reale. Questa mancanza di appiglio non mi ha permesso di gustarmi da subito il risultato finale che, invece, ho apprezzato maggiormente in seconda lettura. Magari nelle prox prove con pochi caratteri fai occhio a questo aspetto, anche solo una parola o due ben piazzate per contestualizzare meglio.

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Giovanni Attanasio
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Re: Il vasetto

Messaggio#21 » mercoledì 7 luglio 2021, 8:18

Peter7413 ha scritto:Ciao Giovanni! Sul tema, c'è, assolutamente. Non è necessario inserire a forza frasi o parole che lo richiamino quando esce dal contesto e qui, in ogni caso, rimarchi la differenza tra il viola e il senza tintura. Sul racconto, sei preciso e ineccepibile come al solito, ma dopo la prima lettura ho avuto la sensazione che mi mancasse qualche elemento sul contesto, non riuscivo a posizionare le due protagoniste, geograficamente e anche se fantasy o reale. Questa mancanza di appiglio non mi ha permesso di gustarmi da subito il risultato finale che, invece, ho apprezzato maggiormente in seconda lettura. Magari nelle prox prove con pochi caratteri fai occhio a questo aspetto, anche solo una parola o due ben piazzate per contestualizzare meglio.


Ciao.
Vedrò di fare caso all'aspetto "contestualizzante", sì. La storiella mi piaceva così tanto che volevo solo scriverla e l'ho fatto con una relativa fretta. :D A modo mio l'indizio del luogo era nascosto nei due nomi greci selezionati, ma è un po' così, quasi un easter egg.
Grazie per essere passato a leggere.
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