Marylin Monroe e la cella 433.

Lunedì 21 giugno dalle 21.30 alle 23.30, 1300 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'Arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
Alex Didò
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Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#1 » lunedì 21 giugno 2021, 23:07

Seguo l’ispettore lungo il corridoio che porta alla mia cella. «Vi prego. Se mettete frocio in mia stanza me diventa zimbello di tutto carcere.»
Si ferma davanti alla mia cella, apre il blindato e mi spinge dentro.
Il frocio è disteso sulla mia branda. Dorme. Dalla trapunta sbucano solo una frasca di riccioli biondi e una mano snella, bianca, con una spruzzata di smalto rosso sulle unghie.
No, appena si sveglia gliene dico quattro. Primo: in questa cella l’unico profumo ammesso è quello del Latakia; secondo, qui si piscia in piedi e ci si rade la faccia a gambe chiuse; terzo: qui siamo mussulmani e bravi credenti: se solo provi a fare battute sporche, a toccarmi il culo o ad alludere a questo o a quell’altro pisello, ti faccio a pezzetti piccoli nel bidone del vitto. Chiaro?
Mi siedo sul tavolino e mi verso un bicchiere di Tè.
Alle mie spalle la branda cigola.
Dalla penombra viene fuori una donna. Indossa un perizoma nero, una t-shirt panna e un paio di collane che ricadono larghe sul seno.
È bellissima.
Si avvicina al pozzetto della turca. Divarica le gambe, abbassa il perizoma e si tira giù la t-shirt per nascondere il culo. È Marylin Monroe, sì, in quella foto sopra la grata della metropolitana. Solo che questa piscia in piedi e non ha nemmeno bisogno di tenerselo con le mani.



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maurizio.ferrero
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#2 » lunedì 21 giugno 2021, 23:09

Ciao Alex! Tempo e caratteri ok, divertiti in questa prima sfida dello scrittore dell'estate! :)

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MatteoMantoani
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#3 » martedì 22 giugno 2021, 11:06

Prime Impressioni: Ciao Alex. Il tuo pezzo mi ha colpito e divertito. Molto carino.

Aderenza al Tema: Unica nota dolente del racconto. I colori diversi dove sono? Si tratta di una diversità dovuta al genere e alle preferenze sessuali? Frose hai voluto rendere le differenze di colore in termini allegorici, però, non riesco proprio a trovare un vero nesso col tema della gara.

Punti di Miglioramento: Ci sono solo un paio di note che voglio lasciarti. Il pdv parla un italiano stentatissimo, si capisce dalla prima battuta di dialogo. Ma il narratore si esprime invece in italiano perfetto. Chiaro che stai traducendo i pensieri puri del pdv, e quindi è normale che il narratore si esprima bene... però è una cosa che mi è balzata all'occhio. Sinceramente non so se è un problema, ma forse una terza persona avrebbe tolto ogni equivoco, oppure tanto valeva rendere quella battuta di dialogo in italiano corretto, tanto non aggiunge granché sapere che il pdv non parla bene italiano. C'è anche un passaggio in cui ci sono due minuzie che correggerei:
Mi siedo sul tavolino e mi verso un bicchiere di Tè.
Alle mie spalle la branda cigola.
Dalla penombra viene fuori una donna.

Forse intendevi: "mi siedo al tavolino", così mi parrebbe più naturale, di uno che si siede sopra a un tavolo. Inoltre, la branda cigola "alle spalle" e poi immediatamente viene descritta la donna (senza che il pdv si giri). Ok, qui è proprio una sottiliezza, non penso serva specificarlo :) l'azione di girarsi può essere sottintesa, visto anche il poco spazio a disposizione.

Punti di Forza: Questa Marylin Monroe in versione trans mi è piaciuta parecchio, ottima anche la riedizione della famosa icona dell'attrice che si tiene "pudicamente" fermo il vestito alzato dagli sbuffi di vapore. Mi piace come il pdv parta con la massima repulsione per gli omosessuali, e poi invece si lasci andare con impressioni che esprimono tutt'altro che disprezzo. Molto carina l'idea :)

Conclusioni: Per me molto bene, un pezzo divertente e ben gestito. Peccato per la scarsa aderenza al tema della gara, cosa che purtroppo peserà nel posizionamento finale in classifica, a meno che non tu non mi convinca che qualcosa di molto evidente mi sfugge...

Alex Didò
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#4 » martedì 22 giugno 2021, 11:23

Ciao Matteo, grazie mille per il feedback. :)

I colori diversi sono quelli culturali e mentali. Si inizia con il nero dell'omofobia per arrivare al bianco della bellezza, che trascende nazionalità, generi e orientamenti sessuali. Forse è un po' troppo per un racconto di 1300 caratteri, ma mi divertiva tantissimo l'idea.

Per i pensieri: uno straniero può parlare male l'italiano, ma i suoi pensieri in lingua madre saranno lineari e coerenti, anche se adottassi una terza persona. Rifletterò comunque sui tuoi consigli. Grazie ancora ;)

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MatteoMantoani
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#5 » martedì 22 giugno 2021, 11:26

Alex Didò ha scritto:I colori diversi sono quelli culturali e mentali. Si inizia con il nero dell'omofobia per arrivare al bianco della bellezza, che trascende nazionalità, generi e orientamenti sessuali. Forse è un po' troppo per un racconto di 1300 caratteri, ma mi divertiva tantissimo l'idea.

Ok :) allora avevo capito bene. mmm, sinceramente mi sembra un po' troppo preso alla lontana e certamente non immediato, almeno per me. Ci rifletterò.

Per i pensieri: uno straniero può parlare male l'italiano, ma i suoi pensieri in lingua madre saranno lineari e coerenti, anche se adottassi una terza persona. Rifletterò comunque sui tuoi consigli. Grazie ancora ;)

Sì, certamente. La narrazione esprime il flusso interiore del personaggio. Ti dico: non è una cosa sbagliata, solo una cosa che ho notato e mi ha fatto un momento riflettere. La terza persona, essendo un narratore esterno alla vicenda, permetterebbe di eliminare questo dilemma. Ma, forse sono solo io che mi faccio troppi problemi :)

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Debora D
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#6 » martedì 22 giugno 2021, 13:44

Ciao Alex, piacere di leggerti.
Il tuo pezzo dimostra che ti muovi bene nel creare situazioni e personaggi, però non ho colto il tema. Gli unici colori sono quelli dei capelli e delle unghie dell’altro carcerato. Per il resto posso io fare elucubrazioni fra "qui siamo mussulmani e bravi credenti" e la diversità che il protagonista rifiuta.
Alla prima lettura ho provato una certa confusione che si è dissipata con la seconda.
Colpevole della mia difficoltà penso sia l'incipit: abbiamo una voce narrante in prima persona, poi una battuta, la voce di qualcuno che non parla in un corretto italiano.
Ho quindi all’inizio confuso l’appartenenza della battuta, chi la pronuncia? La disposizione della frase mi dice che sta parlando l’io narrante, la lingua però contraddice l’ipotesi.

Seguo l’ispettore lungo il corridoio che porta alla mia cella. «Vi prego. Se mettete frocio in mia stanza me diventa zimbello di tutto carcere.»


La confusione è aumentata con la sequenza di fraseggio interiore del personaggio che per lessico e sintassi è di un livello del tutto diverso dalla battuta.
Dunque lui pensa alla perfezione perché così deve essere la persona narrativa ma non sa parlare bene? Oppure fa finta con la guardia?
Il flusso della mia lettura si è inceppato.

Conclusione.
Premessa per tutti. In questa edizione il coefficiente di difficoltà è altissimo a causa dei pochi caratteri a disposizione, per questo guardo a tre cose: azzeccare il tema, costruire un pezzo strutturato con inizio, svolgimento e conclusione che quindi mi narri una storia anche se piccina e lo stile.
Qui ho un’ambientazione chiara così come la situazione, il conflitto si trova nella mente del personaggio. La gestione della prima persona è buona considerato anche l’inghippo che dicevo. Manca però per me l’aderenza al tema che trovo molto lateralmente.

Alex Didò
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#7 » martedì 22 giugno 2021, 15:12

Ciao Debora, grazie mille per il commento. Ho voluto dare al tema una sfumatura simbolica, perché al tema va sempre aggiunto il proprio punto di vista tematico. Nei pregiudizi del PDV io ci vedo il nero, la chiusura, l'assenza di luce; ma lo stesso PDV è capace di aprirsi alla bellezza, al bianco, alla luce. Come già detto su, probabilmente avrei dovuto esplicitarlo meglio - ma a conti fatti, data anche l'economia dei caratteri, mi sta bene così.
Per la discrepanza fra parlato e fraseggio interiore, invece, il motivo è questo: il PDV pensa nella sua lingua madre - quindi in maniera lineare e coerente - ma parla con una lingua che conosce poco. Anche qui avrei dovuto farlo capire meglio, ma il tempo del contest era tiranno e mi sono dovuto accontentare.
Grazie ancora per il commento. A rileggerci :)

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Fagiolo17
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#8 » martedì 22 giugno 2021, 19:14

Ciao Alex, racconto interessante con tema delineato in maniera non convenzionale, ma interessante.
Ho fatto fatica a inquadrare completamente la storia. Alla fine quello nella stanza con il nostro protagonista è gay, una donna, o davvero Marylin Monroe? XD
Anche ad una seconda lettura non ho compreso questo dettaglio e mi è rimasto un po' di amaro in bocca...
In bocca al lupo per questa avventura estiva.
433 caratteri di commento! ;)

Alex Didò
Messaggi: 36

Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#9 » mercoledì 23 giugno 2021, 8:34

Ciao Luca, grazie per il commento :)

La persona che esce dalla penombra è il detenuto gay, ma è talmente simile a una donna che il PDV si confonde. XD

Dario17
Messaggi: 417

Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#10 » giovedì 24 giugno 2021, 18:32

Decisamente caotico.
A fine lettura non ho capito se fosse una visione erotico-onirica o la realtà.
Non capisco nemmeno dove voglia andare a parare il tutto. Accettando anche i clichè da discriminazioni tipiche del nostro tempo, manca un vero filo conduttore che mi faccia capire il senso.
Il dialogo interiore è ok, lo stile così così.
Segnalo giusto un paio di ripetizioni (la mia cella...la mia cella) e un abuso di aggettivi possessivi.
(È Marilyn, non Marylin cmq...)

SaraPerrone91
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Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#11 » lunedì 28 giugno 2021, 22:59

Ciao, Alex!
Nulla da dire per quanto riguarda la narrazione e lo stile, che rendono la lettura piacevole e scorrevole, a tratti anche divertente, specialmente verso la fine. Ammetto che ho dovuto rileggere il racconto un paio di volte per comprendere il tutto e inquadrare i personaggi, ma mi rendo conto che condensare tutto in 1300 caratteri non era facile.
Unico neo: il tema. Ci sono dei colori, sì, ma ho colto la differenza con cui sono stati declinati.
A presto!
Sara

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Peter7413
Messaggi: 558

Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#12 » martedì 29 giugno 2021, 18:16

La declinazione del tema ci sta in quanto è interpretato come "diversità" e questo esce bene. Non ho però apprezzato la scelta di fare parlare il protagonista con un italiano stentato per fare poi narrare il pdv dello stesso in italiano perfetto, mi sembra stoni parecchio. Inoltre non è chiaro quanti prigionieri ci siano in quella cella e se la Marylin sia lo stesso "frocio" con cui non voleva condividere lo spazio. Manca infine, o almeno non mi è arrivato, un senso finale per il tutto, la chiusa non mi sembra ottimale. Un racconto un po' spuntato, insomma.

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Mario Mazzafoglie
Messaggi: 202

Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#13 » martedì 29 giugno 2021, 22:53

Ciao Matteo, un piacere leggerti.
Come già ti ha fatto notare qualcuno, l’aderenza al tema è un tantino forzata e anche io non ho particolarmente apprezzato la diversità di linguaggio tra il parlato e il pensato del protagonista. Detto questo, il racconto è scritto stilisticamente molto bene, secondo me, e la chicca della presenza di una marylin col pisello rende tutto più originale.
Complimenti, alla prossima.

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Andrea76
Messaggi: 322

Re: Marylin Monroe e la cella 433.

Messaggio#14 » mercoledì 30 giugno 2021, 16:41

Il racconto parla dei pregiudizi socio-culturali e dell’ipocrisia che ne deriva. Il protagonista in questo senso incarna il classico schema di attrazione-repulsione nei confronti del diverso. Lo stile è sporco ma dettagliato, a mio avviso eccellente. La metafora colori-discriminazioni risulta però troppo esile per un contest così breve, di conseguenza il tema non è del tutto centrato.

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