La guerra dei colori

Lunedì 21 giugno dalle 21.30 alle 23.30, 1300 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'Arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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Alessandro -JohnDoe- Canella
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La guerra dei colori

Messaggio#1 » lunedì 21 giugno 2021, 23:35

La prima bombacolore fu lanciata di notte.
Nessuno si accorse dell’impatto fino all’alba, quando la popolazione di Rosburg, capitale Redaniana, ritrovò strade e palazzi dipinti del medesimo rosso della bandiera del paese.
Certi che gli autori del vile attacco fossero i verdiani, i redaniani pianificarono una controffensiva con una bombacolore ancor più potente. A loro volta i Verdiani identificarono nei Bluresi gli autori dell’aggressione e agirono di conseguenza.
Da lì in avanti la situazione degenerò. Bluresia attaccò Arancisia, Arancisia Violatta, Violatta Bianconia e così via, fino a che ogni centimetro quadrato di ogni nazione non si ritrovò del colore della rispettiva bandiera. Solo allora, senza più siti da colpire, fu firmata la Cromopace.
Nel tempo i cittadini si abituarono alle loro nuove vite monocromatiche: i semafori furono sostituiti da rotatorie, i cartellini del calcio da palette geometriche e le sfilate di moda si fecero alquanto sobrie.
Infine fu riaperti i confini e i cittadini tornarono liberi di viaggiare. Non ci volle molto prima della comparsa dei meticci. E a ogni nuova nascita i genitori finivano per domandarsi da chi dei due il figlio avesse preso cosa. Alla fine, però, giungevano sempre a una conclusione: che in fin dei conti, non gliene importava nulla.


lupus in fabula

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antico
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#2 » lunedì 21 giugno 2021, 23:37

Ciao Alessandro! Caratteri ok, malus minimo per il tempo per te! Buona 1300 CARATTERI EDITION!

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Signor_Darcy
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#3 » martedì 22 giugno 2021, 11:34

Ciao Alessandro.
Del tuo racconto mi è piaciuta l’idea di partenza, ovvero le assurde guerre tra gente uguale a meno del colore, dove qua con colore si indica non solo la tinta – immagino – ma tutto un universo di fattori. Ovviamente il tema è rispettato, fin troppo mi verrebbe da dire.
Il testo si legge velocemente, senza necessità di particolari rallentamenti, il che però è anche un po’ il suo limite. Un po’ forzata forse (ma pazienza) la catena degli eventi. Carino lo spunto di sostituire con le forme qualcosa che prima era colorato, facendo di necessità virtù; e sorprendentemente naturale il finale, con la speranza che un domani sarà così per tutti.
Ultima modifica di Signor_Darcy il mercoledì 23 giugno 2021, 18:01, modificato 1 volta in totale.

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Antonio Pilato
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#4 » martedì 22 giugno 2021, 15:25

Ciao Alessandro, devo dire che hai affrontato in maniera eccelsa il tema del contest in una storia che presenta sicuramente un buon inizio e che, tuttavia, tende a sfumare nel corso della lettura: molto bella la trasposizione cromatica, anche se devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa di diverso sul finale (che so, per proporti un esempio surreale, magari i verdiani vincevano su Bluresia, e una piscina quindi veniva trasformata in un campo da calcio,...).

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Emiliano Maramonte
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#5 » martedì 22 giugno 2021, 16:20

Ciao Alessandro, molto felice di rileggerti!
Appena iniziata la lettura ho pensato: "Boom, che ideona!". Hai trasposto in una grande allegoria cromatica l'odio tra i popoli le divisioni campanilistiche e le stupide etichette che gli esseri umani amano affibbiarsi l'un l'altro. Da questo punto di vista, il racconto è vincente. Anche il tripudio "visivo" della guerra dei colori e perfettamente funzionale alla storia e non è ridondante, né eccessivo.
La storia perde mordente e si affloscia strada facendo, proprio nel finale, dove avrebbe potuto esserci un ultimo sussulto. Magari pecco di mancanza di capacità di interpretazione e allora mi è sfuggita un'ulteriore allegoria (o un'implicazione definitiva), ma ho avuto netta questa sensazione.
Un buon racconto che poteva essere davvero una bomba.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#6 » martedì 22 giugno 2021, 17:36

Innanzitutto grazie a tutti per i preziosi commenti.

@ Signor_Darcy
Sì, la catena di eventi è molto rapida, ne convengo. Temo che la mia tendenza a creare world building troppo complessi per MC abbia colpito ancora. :D

@ Antonio Pilato
Il finale, non lo nascondo, mi ha messo terribilmente in difficoltà. All'inizio avevo pensato di descrivere un episodio della guerra cromatica, ma ho valutato l'idea inconcludente. L'ho così trasformata in una sorta di favoletta, ma a quel punto avevo bisogno di un finale "edificante", con una morale. L'ho trovata? Penso di sì. Sono riuscito a renderla al meglio? Assolutamente no. :D

@ Emiliano Maramonte
Mi ricollego a quanto detto ad Antonio: il finale è stato difficilissimo da scrivere. La catena di eventi, pur ridotta all'osso, mi ha tolto un sacco di spazio per quella che, a conti fatti, doveva essere la parte più importante del racconto. Fosse stata l'edizione da 2000 caratteri sono certo sarei riuscito a dare maggiore enfasi al tema dei meticci che porta alla morale finale, ma questo è un discorso che penso valga un po' per tutti in questa edizione. :)
lupus in fabula

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Giacomo Puca
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#7 » mercoledì 23 giugno 2021, 17:38

Ciao Alessandro, rieccomi per un nuovo commento.


Ancora una volta sei uno di quelli che prende più seriamente l'aderenza al tema, facendone il pilastro del tuo racconto e non solo un elemento di contorno.

Trama.
C'è qualcosa che mi sfugge. Perché una nazione viene attaccata con bombecolore del proprio colore e non del colore dell'attaccante? E soprattutto, qual è lo scopo di queste bombe, visto che non arrecano alcun beneficio all'attaccante (non distruggono, non uccidono...)?

Stile
Uno stile favolistico che ritengo perfettamente idoneo a storie così brevi. Mi è piaciuto, e a differenza di altri non ho trovato il finale debole. Mi ha dato proprio l'idea di quel "vabbè, che vuoi che sia" che è il passo finale di un adattamento a una nuova situazione.

Una inezia: perché tutti i popoli hanno nomi derivanti dal nome italiano del colore tranne i rossi (rediani e non rossiani)?

Una bella storia che mi lascia qualche interrogativo. Cercherò nei commenti una eventuale risposta ai miei dubbi.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#8 » giovedì 24 giugno 2021, 9:17

Ciao Giacomo.
Avendo voluto scrivere una fiaba (che dopo aver passato l'ultimo anno a parlare quasi sempre di gente che finisce male avevo bisogno di qualcosa di più leggero :D) ho preferito lavorare sui toni dell'allegoria, piuttosto che della verosimiglianza, a partire dalle connessioni logiche che portano al finale e alla sua morale. Vero è, come dici tu, che queste bombe colore non sembrano così pericolose, semmai fastidiose. Per dire, io già ho difficoltà a trovare le chiavi dell'auto la mattina, figuriamoci se vivessi in un mondo dominato da un unico colore dove tutto si confonde.

Perché invece ogni nazione colpisce l'altra col colore della rispettiva bandiera? Personalmente l'ho intesa come una sorta di perculata reciproca. Insomma, immaginala come una sorta di guerra tra troll (non quelli che vivono sotto i ponti, ovviamente).

Sulla questione dei nomi delle nazioni, ho fatto derivare Redania dall'inglese soltanto per differenziarla da Rosburg (tra l'altro, in questo caso la derivazione anglosassone "burg" l'ho usata soltanto per risparmiare un carattere rispetto alle formule italiane borgo/burgo) e al contempo evitare una triplice ripetizione di rosso. Avessi avuto più tempo per la revisione (purtroppo ho dovuto scrivere il racconto durante un tragitto in auto di un'ora scarsa) avrei tagliato in toto il non fondamentale nome della nazione e rivisto la frase nella seguente maniera, così da ovviare a entrambi i problemi (e risparmiare la bellezza di 9 caratteri):

Nessuno si accorse dell’impatto fino all’alba, quando i cittadini di Rossburgo trovarono strade e palazzi dipinti del medesimo vermiglio cucito sulla bandiera nazionale.
lupus in fabula

Charlesdexter
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#9 » sabato 26 giugno 2021, 11:04

Ciao Alessandro,
ti piace Sapkowski immagino?
Mi è piaciuta l'idea della cromoguerra tra le nazioni che costituisce il primo blocco del racconto: davvero coerente e godibile.
La storia avrebbe potuto concludersi lì. Poi capisco il poco tempo a disposizione, la difficoltà d'impastare bene il tutto, ma ci sono le altre due parti che a mio avviso ti sono sfuggite un po' di mano. Non mi è risultato chiaro perché il mondo diventi monocromatico e anche la storia dei meticci è un po' tirata per i capelli. Comunque lavorando di lima può venir fuori una bella prova.
A rileggerci alla prossima!

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Giorgia D'Aversa
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#10 » mercoledì 30 giugno 2021, 0:31

Ciao Alessandro!
Devo ammettere che, per gusto personale, non sono particolarmente fan delle fiabe e della modalità che viene usata per raccontarle: mi fanno sorridere, ma rimango piuttosto distaccata. Nulla da dire sull'aderenza al tema, che è indubbia.

Fino alla Cromopace, però, devo dire che mi hai incuriosita e mi ha fatto tornare bambina. Temo comunque di non averlo apprezzato a dovere, anche perché purtroppo perde di mordente nella sua seconda parte e mi ha fatto sorgere un sacco di domande: e lo so che non è il senso delle fiabe, perché c'è molta più sospensione dell'incredulità...

Ma perché vite monocromatiche, quando le bombe di colore lanciate potevano potenzialmente far vivere loro un'esistenza multicolor se fossero state di colore diverso? Dobbiamo dare per scontato in base all'informazione iniziale che le bombe siano solo della stessa tonalità del nome della città e che non possano essere lavate via? Perché chiudono i confini se è stata firmata la pace tra le nazioni? Insomma, tanti interrogativi che mi rendo conto non si prestano al "formato" del racconto, ma che non posso fare a meno di pormi :D

Buona sfida!

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giulio.palmieri
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#11 » mercoledì 30 giugno 2021, 20:14

Ciao Alessandro, il racconto mi sembra più un prequel o lo sfondo di un racconto vero e proprio, con personaggi e relative dinamiche. Bella l'idea di una guerra in cui ogni nazione si trova imbrattata con lo stesso colore della propria bandiera, come se la guerra costringesse a guardarsi dentro, a guardare dentro i propri confini, per capire cosa succede "fuori". La dinamica del racconto a mio avviso è chiara, sebbene le apparizioni poi dei meticci non sia giustificata a pieno (nel senso: tutto scorre quasi senza conflitto e non c'è una risoluzione vera e propria della guerra). Tema centrato. A rileggerci.

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Peter7413
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Re: La guerra dei colori

Messaggio#12 » martedì 6 luglio 2021, 12:33

Ciao Alessandro! Ti fornisco la mia interpretazione del perché la guerra cromatica si sia combattuta imbrattando gli avversari dello stesso colore con cui venivano identificati: è un posizionarli in una casella ben precisa privandoli in tali modo dell'unicità, stile cattivi o buoni, comunisti o fascisti o cristiani o quello che vuoi. Da lì partivo per un'analisi del finale, ma dai commenti ho inteso che tu non gli avessi dato questa valenza. Detto questo: sì, il finale appare sbilanciato perché avrebbe avuto bisogno di più spazio e non avendolo hai puntato, giustamente, su una chiusa a effetto che però non può mascherare lo sbilanciamento. In ogni caso, la considero una buona prova e mi piace il tuo modo di osare.

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