Il peggior carceriere

Lunedì 19 luglio dalle 21.00 alle 00.00 con 2000 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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Michael Dag
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Il peggior carceriere

Messaggio#1 » lunedì 19 luglio 2021, 23:20

Appoggio il pezzo sullo specchietto rettangolare.
Guardo la tessera sanitaria e ridacchio. Sanitaria. La gente la usa per comprare le sigarette e tritare la bamba.
Appoggio il polso sul tavolo e lascio al tremolio nervoso il compito di prepararmi la riga. Trito la bamba con calma, è importante che sia bella fina.
Sbriciolo ogni sassetto come zucchero, poi come farina. La stendo in una riga di qualche centimetro.
Arrotolo i venti euro, me li infilo nel naso, mi chino e tiro.
La botta mi arriva al cervello. Attiva ogni sinapsi. Ogni neurone esulta e festeggia.
Il respiro si fa corto, il cuore spara sangue in ogni anfratto del corpo.
Butto giù qualche sorso di Pampero. Brucia in gola, ma me ne servirà almeno mezza bottiglia per sentire davvero qualcosa.
Allungo la mano verso il sacchetto, faccio scivolare fuori l'altro pezzo. Metto la tessera in posizione e inizio a tritare.
L'immagine nello specchio mi fissa e mi sorride, con quei denti marci. «Ciao, vecchio mio! Alla fine mi hai dato retta. Bravo.»
Gli punto il dito medio. «Vattene.»
«Non posso. Sono nella tua testa.»
Gli copro gli occhi con la riga. «Non hai battute più originali?»
«Forse le avrei, ma sono anni che ti spappoli il cervello con quella merda.»
«Basta, lasciami pippare in pace.» La mano mi trema parecchio, un sassolino schizza via. «Ecco, lo vedi? Mi fai sbagliare.»
L'uomo nello specchio ride. «Peccato perché è roba di qualità.»
La sua risata mi rimbomba nel petto.
Scrollo la testa. C'è silenzio.
Guardo lo specchio. Un fallito dal volto scavato e il naso gocciolante mi osserva, con un misto di compassione e disgusto.
Le pupille puntiformi guizzano un istante sul sacchetto vuoto. Poi torniamo a guardarci.
Mi sorride, col suo ghigno putrido. «Ascolta. Adesso tu chiami Enzo e vai da lui. E poi, ci facciamo una seratina delle nostre!»
Mi giro verso la finestra aperta.
Prendo lo specchio e lo lancio, l'infrangersi sull'asfalto arriva dopo un paio di secondi.
Vai a fanculo. Io domani ti porto in comunità.
Ultima modifica di Michael Dag il lunedì 19 luglio 2021, 23:31, modificato 1 volta in totale.



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wladimiro.borchi
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#2 » lunedì 19 luglio 2021, 23:22

Vai Michael, caratteri OK.
Buona Rivoluzione!
W

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Michael Dag
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#3 » lunedì 19 luglio 2021, 23:31

ho apportato una leggera modifica.
i caratteri dovrebbero esserci, ma ... meglio controllare !

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wladimiro.borchi
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#4 » lunedì 19 luglio 2021, 23:32

Sempre tutto ok.
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wladimiro.borchi
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#5 » lunedì 19 luglio 2021, 23:37

Cambia pure titolo.
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Stefano Impellitteri
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#6 » martedì 20 luglio 2021, 15:57

Ciao Michael
Un ottimo stile, il racconto scorre e si costruisce riga dopo riga (ho fatto la battuta).
Piccole sfumature lo avrebbero migliorato, ad esempio: il flusso interiore di uno che si è tirato una riga di coca difficilmente ragiona delle sue sinapsi e neuroni; la prima frase era perfetta: la botta sale, era meglio mantenere quel registro magari con della sensorialità.
Il tema è a grandi linee preso, come già detto è scritto bene e l'idea non è male.
Trovo poca coerenza con la chiusa perchè parla dell'immagine nello specchio come di una persona a sé stante, l'averla spaccata stona un pò con il portarla in comunità il giorno dopo. Avrei preferito che la girasse o qualche altra idea, oppure che non parlasse di lui ma di sé, anche se sono la stessa persona, perchè comunque l'ha distrutta. è la mia interpretazione, forse un altro lettore non è infastidito perchè alla fine parla di sè stesso.
A rileggerci

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Signor_Darcy
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#7 » martedì 20 luglio 2021, 18:33

Ciao Michael.
Ho apprezzato la parte centrale del tuo racconto, il dialogo tra il protagonista e il suo riflesso marcio. Ho trovato l’attacco un po’ frammentato e con qualche ripetizione di troppo (“appoggio”, “bamba”); mentre il finale mi sembra arrivi un po’ dal nulla, come se la semplice visione della finestra facesse scattare qualcosa nella testa del protagonista. Da libri e film sulla droga capisco bene che non è così semplice la cosa. Chiaro, con così pochi caratteri a disposizione era davvero difficile costruirlo di più.
Peraltro quelle due righe sono quelle che tentano di riallacciarsi al tema, che quindi mi risulta rispettato un po’ in modo forzato.
Detto questo, come detto, gli aspetti positivi ci sono e i dialoghi (monologhi, anzi) sono gestiti bene.

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Debora D
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#8 » mercoledì 21 luglio 2021, 15:50

Ah ah ah Muaaaah ahah (risata malvagia)
Ciao Michael, sono io a giudicarti stavolta e cercherò solo sangue e devastazione…

;)
ben trovato!

Ci hai raccontato la rivolta contro la propria dipendenza: bella declinazione del tema. Se ho capito bene, il protagonista parla con il proprio riflesso nel quale si personifica la sua schiavitù.
Realizzazione discreta, non ai livelli dei tuoi ultimi due racconti però capace di immergere in una situazione e in una scena.

Perché mi ha convinto meno? Di solito sei molto fluido nel succedersi di azioni e frasi, in questo caso invece ho colto una sorta di schema e quindi di costruzione meccanica. Ti faccio vedere:
Appoggio il pezzo sullo specchietto rettangolare.
Guardo la tessera sanitaria e ridacchio. Sanitaria. La gente la usa per comprare le sigarette e tritare la bamba.
Appoggio il polso sul tavolo e lascio al tremolio nervoso il compito di prepararmi la riga. Trito la bamba con calma, è importante che sia bella fina.
Sbriciolo ogni sassetto come zucchero, poi come farina. La stendo in una riga di qualche centimetro.
Arrotolo ...

Le frasi cominciano tutte con l’azione. La riga di fraseggio interiore non basta a spezzare lo schema nella mia testa che sprigiona un effetto lista.

Gli copro gli occhi con la riga. «Non hai battute più originali?»
→ non ho capito il gesto della riga.

Conclusione: la declinazione è il punto di forza, è potente e alcuni dettagli mi sono piaciuti molto (gli occhi puntiformi). Stile sempre più solido il tuo, che qui è un poco farraginoso a causa della struttura ricorrente delle frasi. Cosa che potrebbe dar fastidio solo a me, non so.
La distruzione c’è perché si rompe lo specchio, quindi hai risposto alle mie pretese.
Il finale è repentino ma non è un problema perché preferisco un racconto con inizio, svolgimento e conclusione piuttosto che un qualcosa di incompleto o troppo aperto.

Buona edizione, alla prossima.

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Laura Brunelli
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#9 » mercoledì 21 luglio 2021, 21:08

Ciao Michael,
Piacere di leggere e commentare il tuo racconto.
Declinazione interessante del tema quella della ribellione contro sé stessi. Il racconto si legge bene e senza interruzioni, ma trovo che lo stile sia un po’ ingessato e monotono, soprattutto all’inizio, dove infili sei righe di azioni, con l’unico commento del protagonista sul nome della tessera sanitaria. Peraltro, a parer mio, trovo poco incisivo anche il commento sull’utilizzo che la gente fa della tessera sanitaria.
Ti segnalo, poi, alcune contraddizioni:
“Appoggio il polso sul tavolo e lascio al tremolio nervoso il compito di prepararmi la riga. Trito la bamba con calma, è importante che sia bella fina.” Le due frasi mi sembrano contraddittorie. O è il tremolio nervoso a preparare la riga o è il protagonista che trita con calma la coca. Capisco che “lascio al tremolio nervoso il compito di prepararmi la riga”, sia solo figurato, ma da nettamente la sensazione che il protagonista non riesca a controllare i propri gesti.
Trovo, invece, poco convincente, la parte di dialogo con lo specchio. A ben vedere, il protagonista reale non da alcun segnale di voler smettere con la coca, anzi dice al suo alter ego nello specchio “lasciami pippare in pace”. Il passaggio che dovrebbe segnare il cambiamento del protagonista “Guardo lo specchio. Un fallito dal volto scavato e il naso gocciolante mi osserva, con un misto di compassione e disgusto. Le pupille puntiformi guizzano un istante sul sacchetto vuoto. Poi torniamo a guardarci.” risulta un po’ debole. Per segnare con forza il cambiamento, forse sarebbe più efficace attribuire il moto di compassione e disgusto al protagonista che guarda il suo riflesso.

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Giovanni Attanasio
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#10 » giovedì 22 luglio 2021, 14:04

Buona declinazione del tema, una ribellione come si deve. La prima parte fa un buon lavoro di preparazione e poi arriva l’alter ego allo specchio e inizia il vero racconto. Ti potrei pure dire che l’incipit è troppo lungo, ma in realtà non credo sia così, poiché vedo nel testo la stessa meticolosità di chi è davvero intento a prepararsi una striscia.
Quello che mi è davvero piaciuto è sul finale. Non tanto il lancio dello specchio, quanto la voglia di dissociarsi da una parte malate di sé.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

alexandra.fischer
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#11 » giovedì 22 luglio 2021, 16:14

IL PEGGIOR CARCERIERE di Michael Dag Scattina Tema centrato. Il punto di forza del racconto è l’estrema precisione con la quale descrivi il meccanismo della dipendenza da alcol e droga da parte del protagonista, Enzo, il quale si ribella alla parte di se stesso che lo schiavizza e lo irride (molto bella la descrizione delle devastazioni sul volto del protagonista, causate dall’abuso di sostanze così pesanti). Il racconto ha un valore di per sé intrinseco (è educativo, nel mostrare la pericolosità di certe sostanze) e si somma a un testo molto curato. Bellissima la scena finale della distruzione dello specchio e della decisione del protagonista di curare la parte malata di se stesso. Punti deboli: nessuno.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#12 » giovedì 22 luglio 2021, 23:04

Ciao Michael, ero curioso di leggerti, ed eccomi qua.
Racconto lineare ma a suo modo profondo, di spessore. La descrizione dei gesti di un tossico rendono il testo accattivante. L'incipit sembra pesante e un po' troppo dilatato, ma poi si capisce che è necessario per giungere alla parte allegorica (ma neanche tanto) dell'orrore dell'essere schiavo della droga. Il messaggio è forte e condivisibile, un po' meno alcuni momenti retorici che lasciano indifferenti.
Bellissima l'espressione "ghigno putrido", rende benissimo l'idea e ottima la conclusione con la distruzione dello specchietto che dovrebbe (ma lo fa davvero?) chiudere la vicenda umana del protagonista, con la presa di posizione e di consapevolezza finale...
Buona prova!

Buona Edition!
Emiliano.

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Michael Dag
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#13 » venerdì 23 luglio 2021, 9:33

@stefano
amo questo genere di battute quindi…lol!
mi piaceva l'idea di lui che si concentra su ogni singola molecola di coca che gli arriva nel cervello.
quando dici "Avrei preferito […] che non parlasse di lui ma di sé, anche se sono la stessa persona" cosa intendi?

@Darcy
ho cercato di trasporre la mia esperienza con le sigarette…fumo, poi succede qualche cosa che mi fa venire voglia di smettere (basta un semplice mal di gola, o anche meno) e smetto per un periodo. Poi ricomincio e via così.
è un comportamento frequente nelle dipendenze, credo che le psicosi innescate da droghe pesanti accentuino questi sbalzi
sull'incipit zoppicante hai ragione, anche altri me l'hanno fatto notare. E non è nemmeno la prima volta che mi vengono mosse critiche simili, devo starci attento

@deborah
hai ragione, la scrittura è troppo meccanica. Lui se la vive così, è il suo rito, ma per il lettore può risultare noioso trovarsi un elenco puntato di azioni.

Gli copro gli occhi con la riga --- stende la riga sugli occhi del suo riflesso nello specchio, per non vederlo (vedersi) ridotto così.

mi fa piacere che apprezzi il mio stile, mi sto convertendo alla 1presente da qualche tempo perché trovo che nei racconti brevi sia più rapida e efficace (di solito)
tutto sommato, mi è andata anche bene, la risata malvagia all'inizio mi ha spaventato…no, scherzo, in fondo sei una ragazza dolce. Battuta pessima e demenziale *tagliare

@laura
anche tu hai trovato il problema dell'incipit, meccanico e pesante. E il finale repentino è un effetto dei caratteri sprecati all'inizio con le descrizione troppo lunga del preparare la riga. Buono a sapersi, tutta arte che entra.


"sarebbe più efficace attribuire il moto di compassione e disgusto al protagonista che guarda il suo riflesso."
la cosa può essere vista in entrambi i modi. Alla fine, lo specchio riflette l'immagine del protagonista che ci si guarda dentro, quindi… effettivamente, è lui a guardarsi con compassione e disgusto.

sulle frasicontradditorie, forse ho sbagliato termine. Quando dico "tremolio nervoso" non intendo nervoso-agitato mentalmente ma nervoso a livello fisico.
prova a tenere una matita, irrigidire la mano e picchiettare la punta su un foglio.


@giovanni
sono felice che qualcuno abbia colto la mia intenzione. Forse in una storia un po' più lunga, l'invadenza dell'incipt si sarebbe notata meno, ma forse avrebbe perso il suo scopo.

@alexandra
troppo gentile, grazie.
la dipendenza l'ho vissuta con le sigarette. Con la cocaina credo sia la stessa cosa. Solo qualche milione di volte più forte.

ti faccio un appunto, Enzo non è il protagonista, ma il suo spacciatore.

Le pupille puntiformi guizzano un istante sul sacchetto vuoto (è finita la droga). Poi torniamo a guardarci. Mi sorride, col suo ghigno putrido. «Ascolta. Adesso tu (protagonista) chiami Enzo (spacciatore) e vai da lui (a comprarne altra). E poi, ci facciamo una seratina delle nostre!»

@emiliano
grazie di essere passato
anche tu come gli altri ti sei soffermato a commentare l'incipit. Bene, significa che fa il suo lavoro, poi c'è a chi piace e chi no, i gusti non si discutono.
di ghigni putridi se ne vedono anche troppi nelle periferie metropolitane, facilmente riconducibili all'abuso di cocaina o anfetamine.


Grazie e tutti del tempo che mi avete dedicato. Sono felice dei complimenti e ansioso di conoscere le critiche che mi vengono mosse. Alla fine, non si smette mai di imparare.
vengo volentieri a dare un occhiata ai vostri scritti.
una domanda..posso commentare anche racconti fuori dal mio girone? o devo aspettare la fine delle classifiche?

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Pretorian
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#14 » sabato 24 luglio 2021, 16:40

Ciao Michael e piacere di leggerti. Il racconto è scritto bene, con la tua solita padronanza del linguaggio ed efficacia nelle descrizioni. I dialoghi tra il protagonista e il suo "doppio" sono ugualmente efficaci e oscillano tra l'inquietante e l'umoristico. Il problema maggiore di questo racconto è che visibilmente avrebbe funzionato meglio come testo più ampio. Esprimere l'arco di maturazione di un personaggio che cerca di liberarsi della sua dipendenz dalla cocaina è un tema interessante, ma ridurlo in così pochi caratteri finisce per togliere tutte le vere potenzialità che questo racconto poteva avere. è come se tu avessi cercato di infilare una torta nuziale in un buco di topo: quello che arriverà dall'altra parte sarà anche buono, ma è una quota infinitesimale del materiale originario.
Alla prossima!!

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Andrea Partiti
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#15 » martedì 27 luglio 2021, 17:28

Apprezzo molto la struttura che hai dato al racconto.
Trovo sia una scelta azzeccata per la storia l'usare frasi brevi, ritmiche, che partono tutte con un'azione precisa e ti permettono di scandire ogni movimento. Il testo si muove col nervosismo di chi si sta drogando prima e con l'eccitazione degli effetti sul corpo poi.
Personalmente, potevi anche calcare di più la mano, se chiedi a me, ma mi sembra comunque un ottimo risultato. Io avrei reso la struttura ancora più esplicita, separando bene le frasi in modo da fugare ogni dubbio sulla tua intenzionalità.

Le immagini che evochi sono molto nitide, l'allucinazione che non è una vera allucinazione ma un dialogo interiore, un vedersi nello specchio ogni volta che deve sniffare, costretto a vedersi (letteralmente) da vicino nel suo momento peggiore.

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Peter7413
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Re: Il peggior carceriere

Messaggio#16 » mercoledì 4 agosto 2021, 18:25

Ciao Michael, arrivo con i miei due cents.
Molto bello, leggendo ho dubitato sul suo cambiamento troppo repentino e sulle prime mi è sembrato eccessivo, ma no, alla fine non lo è perché penso fosse ben difficile fare di più in duemila caratteri e li hai sfruttati bene anche se, probabilmente, qualcosa nella direzione del rendere più accettabile al lettore la sua rivolta contro se stesso proprio in quel momento l'avresti ancora potuto fare. Forse una semina maggiore già nella prima parte? Durante la preparazione della droga? Detto questo, lo ripeto, molto bello. A rileggerci nell'Arena!

Ps: certo che si possono leggere e commentare anche i racconti degli altri gruppi, anzi è assolutamente consigliato perché più pareri si ricevono e meglio è. A questo giro ho tardato un po' a farli perché ho avuto qualche problema nei giorni scorsi, ma conto di commentarli tutti nel giro di qualche giorno (il non dovere fare classifiche per ogni gruppo aiuta parecchio anche nell'approccio ai commenti, molto più rilassato) :)

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