Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Lunedì 19 luglio dalle 21.00 alle 00.00 con 2000 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#1 » lunedì 19 luglio 2021, 23:37

Di rituali blasfemi e altre amenità
Alessio Vallese


Trascino la panca di legno sotto la finestra della cella e ci salgo. Si piega sotto il mio peso ma arrivo comunque ad affacciarmi.
In strada una folla di contadini armati di forche e torce urlano frasi sconnesse. «Al rogo!» «Dacci lo straniero!» «Blasfemia!»
Merda, questi ce l'hanno con me! Che cazzo gli è preso? Vogliono darmi fuoco per avergli fregato un paio di candelabri? Questi sono fuori! E chissà dove se l'è svignata quel bastardo di Brenta?
«Calma, calma! Si può sapere che succede?» La voce del Borgomastro. Finalmente qualcuno con un po' di cervello. Speriamo che si sia portato le sue fottute guardie.
Un bifolco biondo sdentato che mi pare di aver già visto si fa avanti e lancia qualcosa verso il punto da cui viene la voce del Borgomastro: sembra una specie di pennuto. «Abbiamo trovato un gallo decapitato sull'altare della chiesa. Lo straniero ha fatto qualcosa di malvagio!»
Ma chi, io? Come diavolo facevo da qua?
«Chi? Il prigioniero chiuso in cella?» Ecco, bravo Borgomastro, diglielo.
«Non può essere stato nessuno di noi! Non erano mai successe queste cose prima che arrivassero quei due tipi strani!» Ma che cazzo dici, biondo di merda?
La folla esplode in un boato di approvazione e inizia ad avanzare. Merda, merda, merda.
«Quindi? Pensi di restare a farti arrostire o vieni con me?» La voce di Brenta, dietro di me. Maledetto, mi farà venire un colpo!
Nel girarmi verso la porta, la panca manda uno schiocco e mi ritrovo col culo a terra. «Brenta! Allora non te l'eri squagliata!»
Il mio compare ridacchia appoggiato allo stipite della porta aperta. «Ti pare che ti mollo qui? Tira su le chiappe e battiamocela finché sono tutti impegnati a decidere se è meglio la salvia o il rosmarino.»
Mi rimetto in piedi e mi scrollo di dosso i resti della panca.
Brenta sta uscendo dalla cella. «Ah, a proposito.» Mi lancia qualcosa.
La afferro al volo: è una dannata testa di gallo! La scaravento a terra. «Che cazzo è 'sta roba?»
«Sappi che ora sei un blasfemo evocatore del demonio.»
Ultima modifica di Alessio il lunedì 19 luglio 2021, 23:47, modificato 1 volta in totale.



Avatar utente
wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#2 » lunedì 19 luglio 2021, 23:42

Mi pare ci siano 4 caratteri in più.
Ricontrolla e al limite taglia un zinzinnino.
W

Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#3 » lunedì 19 luglio 2021, 23:43

Urca. Word mi dice 1999. Comunque provvedo.

Avatar utente
wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#4 » lunedì 19 luglio 2021, 23:47

Può darsi tu abbia ragione.
Sono con mezzi di guerra.

Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#5 » lunedì 19 luglio 2021, 23:48

Ho tagliato 8 caratteri, dovrebbe bastare.

Avatar utente
wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#6 » lunedì 19 luglio 2021, 23:50

Perfetto, buona Rivolta!!!

Avatar utente
GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#7 » martedì 20 luglio 2021, 12:30

Ciao Alessio, piacere di averti letto.
Una bella scena, me la sono goduta.
La rivolta, in questo caso, è quella dei contadini che vogliono linciare il nostro protagonista per blasfemia. Hai reso in maniera eccellente il suo punto di vista mentre osserva dalla sua cella ciò che accade, intervallando coi suoi pensieri il botta e risposta fra il borgomastro e la folla. Hai messo su in poche battute un protagonista a cui ci si affeziona subito, un ladruncolo comico e assai goffo, visto lo schianto che fa dalla panca.
Unica pecca, forse, è che il racconto rimane un po' mozzo, vorremmo saperne di più su ciò che è accaduto e che accadrà. Per il resto, davvero un'ottima prova.
A rileggerci presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#8 » martedì 20 luglio 2021, 18:33

Ciao Alessio,
eccomi a leggerti e commentarti. Sei finito in un girone degno dei rituali blasfemi e delle amenità di cui sopra, quindi preparati :D
Scherzi a parte, il testo è leggero, pizzica il tema in maniera goliardica e si fa leggere volentieri. Si nota anche un po' di cura stilistica, cosa che non guasta. Il rovescio della medaglia, naturalmente, è una spinta minore sul piano dell'intensità emotiva, sacrificata sull'altare della verve comica... ma immagino ne fossi consapevole.

Detto questo, ti segnalo una possibile ricalibratura dell'avvio, macchinoso e forse un po' goffo con la gestione delle sensazioni: la percezione può partire dal dato uditivo e portarsi in seguito su quello visivo con maggiore profitto. Vedi un po' (senza impegno) se ti piace l'effetto, secondo me non è male!

Trascino la panca di legno sotto la finestra della cella e ci salgo. Si piega sotto il mio peso ma arrivo comunque ad affacciarmi.
In strada una folla di contadini armati di forche e torce urlano frasi sconnesse. «Al rogo!» «Dacci lo straniero!» «Blasfemia!»
Merda, questi ce l'hanno con me!

--> «Al rogo!» «Blasfemia!»
La panca della cella trema sotto il mio peso, ma riesco lo stesso ad affacciarmi. Una folla inferocita di contadini con torce e forconi si è radunata di sotto.
«Dacci lo straniero!» «A morte l'eretico!»
Merda, questi ce l'hanno con me!

Buona Edition, a rileggerci presto :)
Francesco

p.s. la classifica sarà un casino, ma mi sa che lo sai già.

Dario17
Messaggi: 417

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#9 » martedì 20 luglio 2021, 23:27

Questo pezzo soffre di un eccesso di pensieri diretti che alla lunga e in solo 2000 caratteri hanno infastidito la mia lettura. Buoni i primi, ma il continuo martellare dei commenti del pov alla lunga stufano. Personalissimo parere, eh.
Voce del borgomastro, voce del brenta...oltre alla ripetizione in sè, il fatto che qusti due vengano presentati mai in modo lapalissiano ma sempre seminascosti o provenienti dalle spalle è cinematografico ma poco efficace.
La gag della panca è decisamente troppo fantozziana.
Il finale è coerente, il pezzo per intero non mi ha lasciato granchè.
Dubbi pure sul tema: più che una rivolta, il popolino sembra più rivolto a tentare di farsi giustizia da se e non a una ribellione violenta verso un ordine costituito.
Mi ha ricordato un po' la prigionia di Sparrow nel primo Pirati dei Caraibi.

Avatar utente
Sherwood
Messaggi: 101
Contatta:

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#10 » mercoledì 21 luglio 2021, 22:58

Ciao Alessio,
ammetto di essermi persa a un certo punto del racconto a causa del ping pong tra pensieri e dialoghi. L'incipit mi è piaciuto, ho immaginato il personaggio maldestro che si trova nel posto sbagliato e osserva dalla finestra il ribollire della folla, ma poi non sono riuscita a seguire il ritmo che è abbastanza serrato. Questo è uno dei racconti che dovrò rileggere in fase di valutazione. Mi piace il registro linguistico e anche la declinazione del tema, mancano le giuste pause secondo me, colpa dell'economia di caratteri.

Avatar utente
Giacomo Puca
Messaggi: 257

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#11 » giovedì 22 luglio 2021, 18:31

Ciao Alessio ecco il mio commento.

Tema
Centrato, la rivolta c'è ed è un elemento importante nella storia.

Trama
Ammetto di aver percepito un po’ di confusione nel cogliere il “senso” della storia. Forse perché il personaggio di Brenta, il cardine della vicenda, resta praticamente sullo sfondo per tutto il tempo. Quando arriva la rivelazione non colpisce nel segno come avrebbe dovuto perché mancano gli elementi che dovrebbero sorprenderci appieno.

Stile
Lo stile è pulito, trovo però un paio di difetti.
1. Sicuramente il difetto maggiore è l’eccesso di commenti da parte della voce narrante: qualche pensiero che commenta i fatti ci sta, ma quelli che hai inserito mi sono sembrati troppi, finiscono per infastidire il lettore rendendo la storia troppo singhiozzante.

2. Eccesso di elementi superflui che sottraggono caratteri. Per esempio tutta la questione della panca è completamente inutile ai fini di trama. Avrei gradito un banale “mi affaccio dalla finestra della cella” per poi descrivere meglio la folla urlante o introdurre maggiori elementi di trama.

Conclusione
Il racconto è chiaro ma mi sfugge un po’ il "senso". Il finale è certamente un twist ma con me non ha funzionato molto.

A rileggerci!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

Avatar utente
Stefano Impellitteri
Messaggi: 94

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#12 » domenica 25 luglio 2021, 0:51

Ciao Alessio. Prendi i miei feed esterni alla gara perchè non sono del gruppo che vi classifica.
Il racconto è scritto molto bene, rispetta la scrittura trasparente ed è molto immersivo. Mi è piaciuto davvero tanto nella sua esecuzione, manca solo di un'idea più innovativa perchè la scena dei due compari dove uno mette nei casini l'altro è usata spesso. Non è vietato adattarla ai propri racconti e il risultato da te ottenuto è ottimo, ma quì si cerca il pelo nell'uovo.

Questi sono fuori!
si sposa poco con l'ambientazione di contadini in rivolta con i forconi mentre chiedono lo straniero, è più una frase da "bella zio!"

Borgomastro: sembra una specie di pennuto.
in prima lettura ho associato che fosse il borgomastro a essere una specie di pennuto; il fraintendimento si risolve da solo in pochi secondi, ma se scrivevi direttamente che lanciavano una specie di pennuto non avrei inciampato.

Ma che cazzo dici, biondo di merda?
come anche prima "bravo borgomastro", come flusso interiore andrei a capo per far capire da subito che il testo che segue il dialogo non è un beat.

Nel girarmi verso la porta, la panca manda uno schiocco e mi ritrovo col culo a terra.
Questa è l'unica infrazione della scrittura trasparente che ho trovato. La contemporaneità del girarsi e cadere in realtà è un susseguirsi di eventi: si gira - la panca scricchiola - cade. Separarli fa visualizzare la scena prima di dover finire la frase, altrimenti devo mettere in pausa il girarsi sulla panchina come informazione fino ad arrivare al punto.

L'ultima considerazione riguarda il mood. La scena funziona solo se non vuole essere seria, ma alla "lo chiamavano trinità". Dialoghi e situazioni richiamano espressamente quel mood, se è una scelta è ottimo, ma fai attenzione che in quel caso essere troppo immersivi non è l'ottimale; la terza persona immersiva avrebbe reso di più.
A rileggerci :)

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#13 » domenica 25 luglio 2021, 15:56

Tema centrato. La rivolta è contro lo straniero e il suo compare Brenta per via del gallo sacrificato in chiesa. Si vede l’atmosfera medievaleggiante della folla inferocita per via del gesto blasfemo. E anche la prigione. Punto di forza: la resa della corpulenza del protagonista quando sale sulla panca di legno per guardare fuori dall’inferriata e in generale il linguaggio molto scorrevole e “colorito”. Punti deboli: il Lettore Curioso resta con due grossi interrogativi. Uno: perché hanno arrestato lui e non anche il Brenta? Due: chi ha ucciso il gallo, perché?

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#14 » domenica 25 luglio 2021, 21:37

Ciao Alessio,
Il racconto funziona per quello che si propone di fare: una scena in chiave comica, con un piccolo twist finale. Pur nei toni leggeri del racconto, il panico del protagonista è ben reso, così come il suo spaesamento davanti alla situazione che si ritrova a vivere. Dall'altro lato Brenta, seppur appena accennato, appare come una figura misteriosa e sicura di sé. Sembra quasi il preambolo a una serie di avventure dei due, e un po' viene voglia di sapere cosa combineranno dopo la fuga dalla prigione.
Insomma, una buona prova.

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 400

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#15 » mercoledì 28 luglio 2021, 0:49

Ciao Alessio,
Il racconto scorre bene, piacevole. Mi sono piaciuti soprattutto i pezzi dove alterni la descrizione della scena fuori dalla finestra della cella ai pensieri del protagonista. Si genera una bella atmosfera picaresca e Brancalonica (spero che tu conosca il gioco) che ho apprezzato molto. Tema perfettamente centrato. Il finale mi ha lasciato un po' più freddo, forse perché si intuisce anche troppo bene dagli indizi che hai seminato prima.

Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#16 » martedì 3 agosto 2021, 12:56

Ciao a tutti,
scusate se mi faccio vivo solo ora, ma il lavoro prima e le ferie poi mi hanno costretto a dedicare a MC solo il minimo tempo indispensabile.
Ma bando alle scuse puerili e veniamo al sodo: avete presente la storiella dell'uccellino infreddolito su cui una mucca sgancia una caccona che però lo scalda, mentre il gatto poi lo tira fuori dalla merda, ma solo per mangiarselo? Bene, in questo caso il nostro protagonista è l'uccellino e Brenta la mucca :-)
Il protagonista è stato catturato durante il furto, mentre Brenta in qualche modo è riuscito a svicolare e mette in scena il "teatrino", se mi perdonate un Camillerismo, del gallo decapitato per sfruttare l'ignoranza e la xenofobia del popolino e creare così un diversivo per attirare l'attenzione delle guardie e avere campo libero per poter liberare l'amico. La scenetta finale con la testa del gallo significa: "Guarda che sono stato io a mettere in piedi 'sto casino, così ti ho potuto liberare."
A volte il tutto è arrivato, a volte no. Ci sta.
In generale la cosa che ho notato è che il racconto è arrivato più comico di quanto fosse nelle mie intenzioni, evidentemente non sono riuscito a calibrare bene l'ironia nello spazio a disposizione.

Veniamo a singoli commenti:


GiulianoCannoletta ha scritto: un ladruncolo comico e assai goffo

Come dicevo, non era mia intenzione che arrivasse così comico, né rendere il nostro particolarmente goffo. In realtà è solo un omone grande e grosso e la panca un po' vecchiotta, quindi cede.
GiulianoCannoletta ha scritto:vorremmo saperne di più su ciò che è accaduto e che accadrà.

Stai attento ai desideri che esprimi, potresti essere accontentato! :-)


Proelium ha scritto:--> «Al rogo!» «Blasfemia!»
La panca della cella trema sotto il mio peso, ma riesco lo stesso ad affacciarmi. Una folla inferocita di contadini con torce e forconi si è radunata di sotto.
«Dacci lo straniero!» «A morte l'eretico!»
Merda, questi ce l'hanno con me!

Ci sta il miglioramento sull'avvio. In generale nn sono un fan dell'incipit con la battuta di dialogo perché, per quanto sia spesso d'effetto, non permette al lettore di immaginarsi la scena né di sapere chi pronuncia la battuta (con tutta una serie di distinguo che non stiamo qui a puntualizzare).
Comunque hai reso perfettamente l'idea e mi trovi d'accordo :-)


Dario17 ha scritto:Questo pezzo soffre di un eccesso di pensieri diretti che alla lunga e in solo 2000 caratteri hanno infastidito la mia lettura. Buoni i primi, ma il continuo martellare dei commenti del pov alla lunga stufano. Personalissimo parere, eh

Dario, mi stai commentando più tu di Luca Fagiolo. Il prossimo passo è la denuncia per stalking, io ti avviso eh!
Ho riflettuto su questa cosa dei pensieri e secondo me più che la quantità, ciò che disturba è il fatto che sono disordinati. Una migliore gestione dei paragrafi, per esempio, li avrebbe resi molto più fluidi e puntuali.
Dario17 ha scritto:Voce del borgomastro, voce del brenta...oltre alla ripetizione in sè, il fatto che qusti due vengano presentati mai in modo lapalissiano ma sempre seminascosti o provenienti dalle spalle è cinematografico ma poco efficace.

Sono d'accordo, mettere il Borgomastro in scena anziché fuori campo mi avrebbe evitato diversi problemi.
Dario17 ha scritto:La gag della panca è decisamente troppo fantozziana.

Qui non sono d'accordo. E' una panca che si rompe sotto il peso di una persona, non succede niente di grottesco o surreale.
Dario17 ha scritto:Mi ha ricordato un po' la prigionia di Sparrow nel primo Pirati dei Caraibi.

Non ho capito se per te è un bene o un male (o una semplice constatazione amichevole). In ogni caso io in questo momento non ce l'ho presente, ma se ti ha evocato quel tipo di mood, allora sono solo contento :-)


Sherwood ha scritto: ammetto di essermi persa a un certo punto del racconto a causa del ping pong tra pensieri e dialoghi.

Vedi sopra, probabilmente colpa di un po' di disordine.


Giacomo Puca ha scritto: Sicuramente il difetto maggiore è l’eccesso di commenti da parte della voce narrante: qualche pensiero che commenta i fatti ci sta, ma quelli che hai inserito mi sono sembrati troppi, finiscono per infastidire il lettore rendendo la storia troppo singhiozzante.

Ti rimando alla risposta all'analogo commento di Dario qui sopra. :-)
Giacomo Puca ha scritto: Per esempio tutta la questione della panca è completamente inutile ai fini di trama. Avrei gradito un banale “mi affaccio dalla finestra della cella” per poi descrivere meglio la folla urlante o introdurre maggiori elementi di trama.

Inutile ai fini di trama sì. Inutile in senso assoluto direi di no, perché la trovo funzionale a rendere il tipo di atmosfera e a evocare uno scenario più preciso anche se non viene descritto completamente. Io penso che senza la panca la scena sarebbe stata molto più povera.


Stefano Impellitteri ha scritto:
Nel girarmi verso la porta, la panca manda uno schiocco e mi ritrovo col culo a terra.
Questa è l'unica infrazione della scrittura trasparente che ho trovato. La contemporaneità del girarsi e cadere in realtà è un susseguirsi di eventi: si gira - la panca scricchiola - cade. Separarli fa visualizzare la scena prima di dover finire la frase, altrimenti devo mettere in pausa il girarsi sulla panchina come informazione fino ad arrivare al punto.

Ni. Non è che si gira e poi, quando ha finito di girarsi, la panca schiocca e cede. E' lo stesso movimento brusco di girarsi all'improvviso, a causa della voce che ha sentito alle sue spalle, che fa cedere la panca, quindi lo schiocco arriva mentre lui si sta ancora girando. La caduta vera e propria non è mostrata, ma avviene tra lo schiocco e il ritrovarsi col culo a terra, che qui mi sembra che siano riportati nella sequenza corretta.
Stefano Impellitteri ha scritto:L'ultima considerazione riguarda il mood. La scena funziona solo se non vuole essere seria, ma alla "lo chiamavano trinità". Dialoghi e situazioni richiamano espressamente quel mood, se è una scelta è ottimo, ma fai attenzione che in quel caso essere troppo immersivi non è l'ottimale; la terza persona immersiva avrebbe reso di più.

E' una scelta e sono contento di essere riuscito a trasmetterti quel tipo di mood in così pochi caratteri. Sono d'accordo sulla terza persona, anche se la gestirei in maniera un pelo più esterna. Però sto ancora imparando, per cui per il momento preferisco cercare di fare bene le cose in prima e poi passare a darmi le martellate sui maroni con la terza ;-)


alexandra.fischer ha scritto: la resa della corpulenza del protagonista quando sale sulla panca di legno per guardare fuori

Esatto, anche se questa cosa non sembra essere arrivata bene come avrei voluto.
alexandra.fischer ha scritto: il Lettore Curioso resta con due grossi interrogativi. Uno: perché hanno arrestato lui e non anche il Brenta? Due: chi ha ucciso il gallo, perché?

Eh, il lettore può anche fare un po' di fatica a immaginarsi le cose, mica devo fare tutto io! :-P Se ti fa piacere, le risposte sono all'inizio di questo post! :-)


viviana.tenga ha scritto: Sembra quasi il preambolo a una serie di avventure dei due, e un po' viene voglia di sapere cosa combineranno dopo la fuga dalla prigione.

Attenta ai desideri che esprimi: potrebbero avverarsi.


Andrea Furlan ha scritto: Si genera una bella atmosfera picaresca e Brancalonica (spero che tu conosca il gioco) che ho apprezzato molto.

Non gioco di ruolo, quindi non conosco Brancalonia nei dettagli, ma lo conosco come prodotto editoriale e mi fa piacere che tu ne abbia riconosciuto le atmosfere "spaghetti fantasy", perché era proprio lì che volevo andare a parare.


Grazie a tutti per gli spunti di miglioramento!

Avatar utente
Peter7413
Messaggi: 558

Re: Di rituali blasfemi e altre amenità - Alessio Vallese

Messaggio#17 » domenica 8 agosto 2021, 18:27

Ciao Alessio! Un racconto decisamente gradevole che si legge come una bella sorsata d'acqua fresca. Chiaro che sui duemila caratteri paghi pegno con un finale che forse avrebbe potuto essere più incisivo per lasciare una botta maggiore nel lettore, ma sarei davvero curioso di vedere questo setting su una distanza maggiore. Aggiungo che del racconto l'immagine preponderante che mi rimane è del protagonista che sporge a mala pena la testa dalla finestra della prigione per vedere cosa sta succedendo e quindi hai il mio ok per l'utilizzo di quei caratteri, ottima scelta. Forse nel finale potevi effettivamente fare di più, ma come in altri casi mi verrebbe da dire che non sono solo in quel punto da inserire i cambiamenti, ma in una diversa semina in corso di racconto che permetta di arrivarci meglio. A rileggerci presto!

Torna a “155° All Time - Scrittore dell'Estate 2021 - 2000 CARATTERI EDITION”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti