Lacrime - di Maurizio Bertino
Lacrime - di Maurizio Bertino
Lacrime
di Maurizio Bertino
Stasera la luna sembra così vicina che pare quasi di toccarla. Il frinire delle cicale, cani che abbaiano in lontananza, la quiete prima e dopo ogni cosa.
Lei è stesa sul letto, il respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo, la sua energia sta scemando fuori dalla stanza. Ormai posso fare ben poco e non resta che aspettare.
Torno a sedermi di fianco al suo capezzale, congiungo le mani e appoggio il mento sui due pollici estesi allo scopo.
I suoi occhi roteano, le mani stringono lenzuola imbrattate di sudore. Ho disteso il gatto tra le sue gambe, pensavo le potesse fare piacere, ma non lo sfiora neppure. Il cane occupa tutto il tappeto ai piedi del letto, ben visibile anche dalla sua posizione, ma non gli dedica un singolo sguardo.
Le prendo una mano e la stringo tra le mie, non deve sentirsi sola, non in questo momento. Mi avvicino ancora un po’ e le accarezzo la testa cercando di farle arrivare la mia presenza ed ecco che i suoi occhi si girano a fissarmi e vengo inebriato da ciò che cerco.
L’odio.
Legata, ormai inerme, con i suoi animali da compagnia uccisi davanti a lei, prossima all’ultimo respiro dopo la dose che le ho iniettato, nessuna speranza eppure quell’odio, quell’energia di rivolta a una situazione ormai persa, quella volontà incontrollabile di non mollare e di saltarmi addosso, farmela pagare, uccidermi. Un ultimo, intenso, desiderio del quale mi è ormai naturale nutrirmi e da cui vengo ogni volta sopraffatto e ispirato. Eccola, l’umana natura e forse non solo. La vita che è vita fino all’ultimo e che continua a coltivare speranze anche quando ormai l’ultima pagina è prossima alla sua conclusione.
In quegli occhi leggo la volontà di opporsi a un destino ormai scritto e mi faccio travolgere dal suo rifiutarsi di piegarsi, di accettare senza fare un ultimo tentativo e di crederci a prescindere perché l’inevitabile è inaccettabile.
Infine muore e io, grato, non posso trattenere le lacrime.
Fine
di Maurizio Bertino
Stasera la luna sembra così vicina che pare quasi di toccarla. Il frinire delle cicale, cani che abbaiano in lontananza, la quiete prima e dopo ogni cosa.
Lei è stesa sul letto, il respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo, la sua energia sta scemando fuori dalla stanza. Ormai posso fare ben poco e non resta che aspettare.
Torno a sedermi di fianco al suo capezzale, congiungo le mani e appoggio il mento sui due pollici estesi allo scopo.
I suoi occhi roteano, le mani stringono lenzuola imbrattate di sudore. Ho disteso il gatto tra le sue gambe, pensavo le potesse fare piacere, ma non lo sfiora neppure. Il cane occupa tutto il tappeto ai piedi del letto, ben visibile anche dalla sua posizione, ma non gli dedica un singolo sguardo.
Le prendo una mano e la stringo tra le mie, non deve sentirsi sola, non in questo momento. Mi avvicino ancora un po’ e le accarezzo la testa cercando di farle arrivare la mia presenza ed ecco che i suoi occhi si girano a fissarmi e vengo inebriato da ciò che cerco.
L’odio.
Legata, ormai inerme, con i suoi animali da compagnia uccisi davanti a lei, prossima all’ultimo respiro dopo la dose che le ho iniettato, nessuna speranza eppure quell’odio, quell’energia di rivolta a una situazione ormai persa, quella volontà incontrollabile di non mollare e di saltarmi addosso, farmela pagare, uccidermi. Un ultimo, intenso, desiderio del quale mi è ormai naturale nutrirmi e da cui vengo ogni volta sopraffatto e ispirato. Eccola, l’umana natura e forse non solo. La vita che è vita fino all’ultimo e che continua a coltivare speranze anche quando ormai l’ultima pagina è prossima alla sua conclusione.
In quegli occhi leggo la volontà di opporsi a un destino ormai scritto e mi faccio travolgere dal suo rifiutarsi di piegarsi, di accettare senza fare un ultimo tentativo e di crederci a prescindere perché l’inevitabile è inaccettabile.
Infine muore e io, grato, non posso trattenere le lacrime.
Fine
Ultima modifica di Peter7413 il lunedì 19 luglio 2021, 23:55, modificato 1 volta in totale.
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Sommo bellissimo e pieno di luce,
Caratteri OK.
Buona Rivoluzione ❤️
W
Caratteri OK.
Buona Rivoluzione ❤️
W
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Grazie Wlad!
Però... Ops... Se volevi la rivoluzione, mi sa che non mi hai beccato nella serata giusta :)
Però... Ops... Se volevi la rivoluzione, mi sa che non mi hai beccato nella serata giusta :)
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
I miei rispetti all'Antico,
leggere e commentarti è un onore. Originale la declinazione del tema, l'ho apprezzato, insieme alla scarica di adrenalina sul plot twist. Bene anche la zampata di sporco su una storia altrimenti a rischio buonismo, di quelle strappalacrime ma un po' insipide.
Come stile, secondo me si può semplificare qualche passaggio un po' troppo macchinoso:
Bene l'introspezione da filosofo del male nel paragrafo alla fine, forse si poteva rendere un po' più fluida e meno statica, ma fa il suo mestiere. Per me, un pollice tendente a... scherzo! I pollici sono roba tua.
Buona Edition, Antico!
Francesco
leggere e commentarti è un onore. Originale la declinazione del tema, l'ho apprezzato, insieme alla scarica di adrenalina sul plot twist. Bene anche la zampata di sporco su una storia altrimenti a rischio buonismo, di quelle strappalacrime ma un po' insipide.
Come stile, secondo me si può semplificare qualche passaggio un po' troppo macchinoso:
--> il respiro affannoso ormai prossimo al rantoloil respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo
--> congiungo le mani e appoggio il mento sui pollicicongiungo le mani e appoggio il mento sui due pollici estesi allo scopo
Bene l'introspezione da filosofo del male nel paragrafo alla fine, forse si poteva rendere un po' più fluida e meno statica, ma fa il suo mestiere. Per me, un pollice tendente a... scherzo! I pollici sono roba tua.
Buona Edition, Antico!
Francesco
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
~Proelium~ ha scritto:Per me, un pollice tendente a... scherzo! I pollici sono roba tua.
Ahahaha! Solo una cosa: se commento come Antico, ecco i pollici, ma se commento per me stesso il discorso cambia, sono proprio due stili diversi che applico ;)
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio, piacere di averti letto e di poterti rifilare i miei due cents dopo tanti ottimi consigli ricevuti da te! :)
In prima lettura, l'inizio mi è parso pesante, con frasi lunghe e arzigogolate. Anche la scena che hai costruito sembrava un po' retorica. Il punto di svolta colpisce duro e al momento giusto, il racconto cambia completamente e anche lo stile un po' farraginoso di alcuni passaggi assume senso, una volta che siamo entrati negli aspetti maniacali del pdv. Una seconda lettura permette di apprezzare meglio i dettagli seminati, come la faccenda degli animali.
Davvero un bel racconto. A rileggerci presto!
Giuliano
In prima lettura, l'inizio mi è parso pesante, con frasi lunghe e arzigogolate. Anche la scena che hai costruito sembrava un po' retorica. Il punto di svolta colpisce duro e al momento giusto, il racconto cambia completamente e anche lo stile un po' farraginoso di alcuni passaggi assume senso, una volta che siamo entrati negli aspetti maniacali del pdv. Una seconda lettura permette di apprezzare meglio i dettagli seminati, come la faccenda degli animali.
Davvero un bel racconto. A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Bravo Maurizio, qui ritrovo la zampata dei primi tempi, un graffio a tradimento. Nulla lascia intuire le ragioni dell'odio, anzi, la luna, la quiete, sembra un quadro famigliare con tanto di pet. Niente di più lontano dalla verità che colpisce e rende la scena cupa, cruda. Il tema è intuibile nell'odio che ha mosso la mano e che ha reso forse giustizia. Non conosciamo tutto, ma tanto basta. Una pennellata di disperazione e riscatto scritta con uno stile molto buono. Unico appunto: singolo sguardo. Meglio solo al posto di singolo. Un'ottima prova.
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ma cos'è questa zozzeria? Che pena, fa ribrezzo! Pollice giù con ignominia!
(si lo so, arrivo dopo i fuochi e la gag è vecchia, ma non ho resistito.)
Anche il tuo pezzo, come quello di Matteo, ha nella sua seconda parte una declinazione stucchevole e lirica, però tu hai messo quel plot twist a metà e che me lo hanno fatto piacere di più perchè da quel punto in poi sono gratificato dal parallelismo con la prima parte.
La frase "il respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo" non mi è piacuta, ho capito cosa volevi dirmi ma la forma non mi convince.
Piacevole l'ultima frase, che mi lascia a fine lettura frastornato da questa specie di "eutanasia al contrario".
Il tema è centrato così così. A spaccare il capello in quattro, più che rivolta mi sembra si parli di resistenza.
(si lo so, arrivo dopo i fuochi e la gag è vecchia, ma non ho resistito.)
Anche il tuo pezzo, come quello di Matteo, ha nella sua seconda parte una declinazione stucchevole e lirica, però tu hai messo quel plot twist a metà e che me lo hanno fatto piacere di più perchè da quel punto in poi sono gratificato dal parallelismo con la prima parte.
La frase "il respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo" non mi è piacuta, ho capito cosa volevi dirmi ma la forma non mi convince.
Piacevole l'ultima frase, che mi lascia a fine lettura frastornato da questa specie di "eutanasia al contrario".
Il tema è centrato così così. A spaccare il capello in quattro, più che rivolta mi sembra si parli di resistenza.
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio,
Dal punto di vista stilistico, concordo con gli appunti già mossi sulle frasi del rantolo e quella dei pollici estesi.
Il capovolgimento a metà è ben gestito e funziona bene, su quello nulla da dire.
Ho delle perplessità sul tema. Per tutto il racconto ho immaginato la donna come la madre del narratore, e in quel caso avrebbe senso parlare di rivolta del figlio contro la madre (verosimilmente tiranna). Però non è mai specificato, quindi può anche essere
che la tua idea fosse tutt'altra.
Nel complesso, senz'altro una buona prova.
Dal punto di vista stilistico, concordo con gli appunti già mossi sulle frasi del rantolo e quella dei pollici estesi.
Il capovolgimento a metà è ben gestito e funziona bene, su quello nulla da dire.
Ho delle perplessità sul tema. Per tutto il racconto ho immaginato la donna come la madre del narratore, e in quel caso avrebbe senso parlare di rivolta del figlio contro la madre (verosimilmente tiranna). Però non è mai specificato, quindi può anche essere
che la tua idea fosse tutt'altra.
Nel complesso, senz'altro una buona prova.
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
viviana.tenga ha scritto:Ciao Maurizio,
Dal punto di vista stilistico, concordo con gli appunti già mossi sulle frasi del rantolo e quella dei pollici estesi.
Il capovolgimento a metà è ben gestito e funziona bene, su quello nulla da dire.
Ho delle perplessità sul tema. Per tutto il racconto ho immaginato la donna come la madre del narratore, e in quel caso avrebbe senso parlare di rivolta del figlio contro la madre (verosimilmente tiranna). Però non è mai specificato, quindi può anche essere
che la tua idea fosse tutt'altra.
Nel complesso, senz'altro una buona prova.
Viviana, occhio alle informazioni disseminate nella seconda parte, quelle in cui svelo qualcosa sui "bisogni" del protagonista. Non si può (credo) ritrovare alcuna semina su un rapporto tra i due che vada oltre quello che sta succedendo mentre invece è ben sottolineato (di nuovo, credo) che lui si nutra di questi ultimi attimi ormai segnati in cui, a prescindere, l'umana natura porta a negare la fine e a cercare di ribellarsi al fato.
Ultima modifica di Peter7413 il giovedì 22 luglio 2021, 22:33, modificato 1 volta in totale.
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Maurizio, piacere di averti letto e di poterti rifilare i miei due cents dopo tanti ottimi consigli ricevuti da te! :)
In prima lettura, l'inizio mi è parso pesante, con frasi lunghe e arzigogolate. Anche la scena che hai costruito sembrava un po' retorica. Il punto di svolta colpisce duro e al momento giusto, il racconto cambia completamente e anche lo stile un po' farraginoso di alcuni passaggi assume senso, una volta che siamo entrati negli aspetti maniacali del pdv. Una seconda lettura permette di apprezzare meglio i dettagli seminati, come la faccenda degli animali.
Davvero un bel racconto. A rileggerci presto!
Giuliano
Grazie Giuliano, sono felice che il racconto ti sia arrivato per come lo avevo pensato.
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Sherwood ha scritto:Bravo Maurizio, qui ritrovo la zampata dei primi tempi, un graffio a tradimento. Nulla lascia intuire le ragioni dell'odio, anzi, la luna, la quiete, sembra un quadro famigliare con tanto di pet. Niente di più lontano dalla verità che colpisce e rende la scena cupa, cruda. Il tema è intuibile nell'odio che ha mosso la mano e che ha reso forse giustizia. Non conosciamo tutto, ma tanto basta. Una pennellata di disperazione e riscatto scritta con uno stile molto buono. Unico appunto: singolo sguardo. Meglio solo al posto di singolo. Un'ottima prova.
Grazie Angela, anche se devo sottolineare che non è l'odio il motore. Qui c'è molto delle mie antiche passioni per CRIMINAL MINDS e DEXTER :)
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Dario17 ha scritto:Ma cos'è questa zozzeria? Che pena, fa ribrezzo! Pollice giù con ignominia!
(si lo so, arrivo dopo i fuochi e la gag è vecchia, ma non ho resistito.)
Anche il tuo pezzo, come quello di Matteo, ha nella sua seconda parte una declinazione stucchevole e lirica, però tu hai messo quel plot twist a metà e che me lo hanno fatto piacere di più perchè da quel punto in poi sono gratificato dal parallelismo con la prima parte.
La frase "il respiro affannoso che sta per superare la distanza che lo divide dal rantolo" non mi è piacuta, ho capito cosa volevi dirmi ma la forma non mi convince.
Piacevole l'ultima frase, che mi lascia a fine lettura frastornato da questa specie di "eutanasia al contrario".
Il tema è centrato così così. A spaccare il capello in quattro, più che rivolta mi sembra si parli di resistenza.
Grazie Dario, ammetto che dopo le prime due righe del tuo commento già mi stava scendendo la lacrimuccia :D
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Peter7413 ha scritto:viviana.tenga ha scritto:Ciao Maurizio,
Dal punto di vista stilistico, concordo con gli appunti già mossi sulle frasi del rantolo e quella dei pollici estesi.
Il capovolgimento a metà è ben gestito e funziona bene, su quello nulla da dire.
Ho delle perplessità sul tema. Per tutto il racconto ho immaginato la donna come la madre del narratore, e in quel caso avrebbe senso parlare di rivolta del figlio contro la madre (verosimilmente tiranna). Però non è mai specificato, quindi può anche essere
che la tua idea fosse tutt'altra.
Nel complesso, senz'altro una buona prova.
Viviana, occhio alle informazioni disseminate nella seconda parte, quelle in cui svelo qualcosa sui "bisogni" del protagonista. Non si può (credo) ritrovare alcuna semina su un rapporto tra i due che vada oltre quello che sta succedendo mentre invece è ben sottolineato (di nuovo, credo) che lui si nutra di questi ultimi attimi ormai segnati in cui, a prescindere, l'umana natura porta a negare la fine e a cercare di ribellarsi al fato.
Cavolo, mea culpa, mi ero persa il passaggio decisivo a capire la chiave di lettura (colpa del caldo o del fatto che mi ero fissata su un'interpretazione diversa)
- Giacomo Puca
- Messaggi: 257
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio!
Tema
Centrato. Nel tuo girone è una delle declinazioni più interessanti del tema della rivolta.
Stile
Il racconto è chiaro e abbastanza scorrevole. Gli inserti di linguaggio "lirico" non mi fanno impazzire, ma qui mi rendo conto che sia più questione di gusto.
Il difetto che mi salta subito all'occhio è che non "sento" il protagonista: hai scelto un pdv molto particolare e vedendo la storia dalla sua prospettiva dovrebbe emergere questa particolarità in tutta la sua potenza e invece manca la veracità. Si sente la voce dell'autore che parla per il personaggio e io vorrei vedere di più il personaggio invece.
La parte finale è un po' troppo didascalica, avrei quantomeno asciugato un po'.
Trama
Quasi un triplo twist! All'inizio credevo fosse la descrizione di un'amplesso, poi credevo avessimo a che fare con un'anziana nei suoi ultimi, placidi, istanti. E invece è un omicidio. Quell' "odio" infilato come unica parola del capoverso è quasi metanarrativo, sembra una pugnalata che sbuca dalla pagina. Bellissimo.
Toglierei quell' "inebriato" che ti rovina un po' la sorpresa perché preannunciando la svolta la depotenzia.
Conclusioni
La trattazione del tema è molto originale, quasi tutti hanno pensato alla rivolta come qualcosa di estremamente attivo, dinamico, laddove la vera radice della rivolta è sempre una volontà interiore. La disquisizione "filosofica" sul finale non mi fa impazzire.
Forse andava chiusa prima e avrebbe dovuto coinvolgere un po' di più la donna morente, far emergere il pensiero del pdv come reazione a dettagli della morente (che so, vede [quindi descrive] la donna che sgrana gli occhi o altro e da ciò scaturisce il pensiero). Un bel racconto.
Alla prossima!
Tema
Centrato. Nel tuo girone è una delle declinazioni più interessanti del tema della rivolta.
Stile
Il racconto è chiaro e abbastanza scorrevole. Gli inserti di linguaggio "lirico" non mi fanno impazzire, ma qui mi rendo conto che sia più questione di gusto.
Il difetto che mi salta subito all'occhio è che non "sento" il protagonista: hai scelto un pdv molto particolare e vedendo la storia dalla sua prospettiva dovrebbe emergere questa particolarità in tutta la sua potenza e invece manca la veracità. Si sente la voce dell'autore che parla per il personaggio e io vorrei vedere di più il personaggio invece.
La parte finale è un po' troppo didascalica, avrei quantomeno asciugato un po'.
Trama
Quasi un triplo twist! All'inizio credevo fosse la descrizione di un'amplesso, poi credevo avessimo a che fare con un'anziana nei suoi ultimi, placidi, istanti. E invece è un omicidio. Quell' "odio" infilato come unica parola del capoverso è quasi metanarrativo, sembra una pugnalata che sbuca dalla pagina. Bellissimo.
Toglierei quell' "inebriato" che ti rovina un po' la sorpresa perché preannunciando la svolta la depotenzia.
Conclusioni
La trattazione del tema è molto originale, quasi tutti hanno pensato alla rivolta come qualcosa di estremamente attivo, dinamico, laddove la vera radice della rivolta è sempre una volontà interiore. La disquisizione "filosofica" sul finale non mi fa impazzire.
Forse andava chiusa prima e avrebbe dovuto coinvolgere un po' di più la donna morente, far emergere il pensiero del pdv come reazione a dettagli della morente (che so, vede [quindi descrive] la donna che sgrana gli occhi o altro e da ciò scaturisce il pensiero). Un bel racconto.
Alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Stefano Impellitteri
- Messaggi: 94
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio, non faccio parte del girone che ti deve commentare, spero di non violare le regole se mi permetto di prendere la soddisfazione di darti anche il mio feed XP
Come ogni scrittore, o presunto tale, per primo sono un lettore... e mi hai fregato. I lettori amano essere fregati, di conseguenza, il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo.
Ecco cosa secondo me è migliorabile:
Tutta la prima frase ti visualizza un contesto all'aperto, bastava menzionare una finestra per non dover rifare il film mentale appena nomini il letto. È una piccolezza, ma penso che tu cerchi la perfezione.
Ci sono solo due personaggi in scena, peraltro di sesso opposto, eppure spesso hai usato "i suoi occhi, le sue gambe". Sono facili da eliminare e sgraziano il testo.
La strada scelta per il finale la ritengo subottimale alla scena creata. Mi spiego meglio: sono in deficit di informazioni ma visualizzo il carnefice in un pazzo sadico, serial killer. Chiudere la scena con l'appagamento, chiude il conflitto. Se invece proseguivi con un flusso interiore che indicava che, dopo l'appagamento di quella morte, ne bravava ancora come fosse una dipendenza, avresti chiuso ad alta temperatura.
Concludo con i miei sinceri complimenti, una ottima prova!
Come ogni scrittore, o presunto tale, per primo sono un lettore... e mi hai fregato. I lettori amano essere fregati, di conseguenza, il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo.
Ecco cosa secondo me è migliorabile:
Tutta la prima frase ti visualizza un contesto all'aperto, bastava menzionare una finestra per non dover rifare il film mentale appena nomini il letto. È una piccolezza, ma penso che tu cerchi la perfezione.
Ci sono solo due personaggi in scena, peraltro di sesso opposto, eppure spesso hai usato "i suoi occhi, le sue gambe". Sono facili da eliminare e sgraziano il testo.
La strada scelta per il finale la ritengo subottimale alla scena creata. Mi spiego meglio: sono in deficit di informazioni ma visualizzo il carnefice in un pazzo sadico, serial killer. Chiudere la scena con l'appagamento, chiude il conflitto. Se invece proseguivi con un flusso interiore che indicava che, dopo l'appagamento di quella morte, ne bravava ancora come fosse una dipendenza, avresti chiuso ad alta temperatura.
Concludo con i miei sinceri complimenti, una ottima prova!
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Giacomo Puca ha scritto:Ciao Maurizio!
Tema
Centrato. Nel tuo girone è una delle declinazioni più interessanti del tema della rivolta.
Stile
Il racconto è chiaro e abbastanza scorrevole. Gli inserti di linguaggio "lirico" non mi fanno impazzire, ma qui mi rendo conto che sia più questione di gusto.
Il difetto che mi salta subito all'occhio è che non "sento" il protagonista: hai scelto un pdv molto particolare e vedendo la storia dalla sua prospettiva dovrebbe emergere questa particolarità in tutta la sua potenza e invece manca la veracità. Si sente la voce dell'autore che parla per il personaggio e io vorrei vedere di più il personaggio invece.
La parte finale è un po' troppo didascalica, avrei quantomeno asciugato un po'.
Trama
Quasi un triplo twist! All'inizio credevo fosse la descrizione di un'amplesso, poi credevo avessimo a che fare con un'anziana nei suoi ultimi, placidi, istanti. E invece è un omicidio. Quell' "odio" infilato come unica parola del capoverso è quasi metanarrativo, sembra una pugnalata che sbuca dalla pagina. Bellissimo.
Toglierei quell' "inebriato" che ti rovina un po' la sorpresa perché preannunciando la svolta la depotenzia.
Conclusioni
La trattazione del tema è molto originale, quasi tutti hanno pensato alla rivolta come qualcosa di estremamente attivo, dinamico, laddove la vera radice della rivolta è sempre una volontà interiore. La disquisizione "filosofica" sul finale non mi fa impazzire.
Forse andava chiusa prima e avrebbe dovuto coinvolgere un po' di più la donna morente, far emergere il pensiero del pdv come reazione a dettagli della morente (che so, vede [quindi descrive] la donna che sgrana gli occhi o altro e da ciò scaturisce il pensiero). Un bel racconto.
Alla prossima!
Grazie Giacomo! Mi hai un po' spiazzato sulla questione voce dell'autore, ma credo sia legato al tuo parere sul finale. Quando l'ho scritto mi sono posto la questione sul fatto che potesse essere un pelo troppo, ma ho pensato che questi individui sono fuori dal normale e ci sta che si lascino andare a questo tipo di seghe mentali. Il tuo appunto, in ogni caso, ci sta ed è un rischio che ho corso volontariamente. Forse potevo attenuare un po', ma mentalmente avevo già staccato e ho lasciato così :)
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Stefano Impellitteri ha scritto:Ciao Maurizio, non faccio parte del girone che ti deve commentare, spero di non violare le regole se mi permetto di prendere la soddisfazione di darti anche il mio feed XP
Come ogni scrittore, o presunto tale, per primo sono un lettore... e mi hai fregato. I lettori amano essere fregati, di conseguenza, il tuo racconto mi è piaciuto moltissimo.
Ecco cosa secondo me è migliorabile:
Tutta la prima frase ti visualizza un contesto all'aperto, bastava menzionare una finestra per non dover rifare il film mentale appena nomini il letto. È una piccolezza, ma penso che tu cerchi la perfezione.
Ci sono solo due personaggi in scena, peraltro di sesso opposto, eppure spesso hai usato "i suoi occhi, le sue gambe". Sono facili da eliminare e sgraziano il testo.
La strada scelta per il finale la ritengo subottimale alla scena creata. Mi spiego meglio: sono in deficit di informazioni ma visualizzo il carnefice in un pazzo sadico, serial killer. Chiudere la scena con l'appagamento, chiude il conflitto. Se invece proseguivi con un flusso interiore che indicava che, dopo l'appagamento di quella morte, ne bravava ancora come fosse una dipendenza, avresti chiuso ad alta temperatura.
Concludo con i miei sinceri complimenti, una ottima prova!
Grazie Stefano! Fai benissimo a commentare più racconti, è proprio lo spirito dell'Arena e lo farò anch'io. Se non riuscirò entro la chiusura di giovedì, dai un occhio anche nei giorni successivi che prima o poi arrivo.
Sui tuoi appunti, riguarderò senz'altro l'utilizzo dei vari "suoi, sue". Sul finale, avevo il timore che chiudere rilanciando verso nuovi omicidi potesse risultare ridondante e per questo ho seminato questa frase " Un ultimo, intenso, desiderio del quale mi è ormai naturale nutrirmi e da cui vengo ogni volta sopraffatto e ispirato", ma può essere benissimo che non sia sufficiente.
Grazie ancora!
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1217
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio.
Ho deciso di superare anche io il mio timore reverenziale, e lasciarti un mio piccolo modesto feedback. Ho letto il racconto volentieri, il twist mi è arrivato inaspettato e anche io ho goduto della rivelazione finale. Questo rappresenta certamente l'indiscussa forza del racconto e, per come è ben riuscito, una certa esperienza nel gestirlo nel modo giusto. La cosa che invece mi ha lasciato un po' col punto di domanda, è il contesto. Ho sentito la mancanza di capire le motivazioni di tanta crudeltà gratuita, perché mi sfugge completamente il rapporto tra il protagonista e la vittima. Ho letto che ti sei ispirato a Dexter, va bene, con questa spiegazione ho capito un po' meglio i personaggi, però il racconto in sé, a mio avviso (io so di essere un po' contro le tematiche lasciate aperte, nei racconti) non offre abbastanza spiegazioni, e questo mi ha un po' bloccato a godermelo appieno (ma, probabilmente, sono gusti personali).
Sulla ricchezza del linguaggio che hai scelto, i passaggi lirici, gli ultimi passaggi con disquisizioni quasi filosofiche, sono davvero buoni. Rallentano la lettura, certo, ma chiedere un po' d'impegno al lettore, se quello che dai in cambio è così bello, può valerne la pena. Non sono quindi necessariamente d'accordo con chi ti ha suggerito di alleggerire le frasi, per me andrebbe bene anche così.
Insomma, bravo. Ecco il grande campione che si risveglia :)
Ho deciso di superare anche io il mio timore reverenziale, e lasciarti un mio piccolo modesto feedback. Ho letto il racconto volentieri, il twist mi è arrivato inaspettato e anche io ho goduto della rivelazione finale. Questo rappresenta certamente l'indiscussa forza del racconto e, per come è ben riuscito, una certa esperienza nel gestirlo nel modo giusto. La cosa che invece mi ha lasciato un po' col punto di domanda, è il contesto. Ho sentito la mancanza di capire le motivazioni di tanta crudeltà gratuita, perché mi sfugge completamente il rapporto tra il protagonista e la vittima. Ho letto che ti sei ispirato a Dexter, va bene, con questa spiegazione ho capito un po' meglio i personaggi, però il racconto in sé, a mio avviso (io so di essere un po' contro le tematiche lasciate aperte, nei racconti) non offre abbastanza spiegazioni, e questo mi ha un po' bloccato a godermelo appieno (ma, probabilmente, sono gusti personali).
Sulla ricchezza del linguaggio che hai scelto, i passaggi lirici, gli ultimi passaggi con disquisizioni quasi filosofiche, sono davvero buoni. Rallentano la lettura, certo, ma chiedere un po' d'impegno al lettore, se quello che dai in cambio è così bello, può valerne la pena. Non sono quindi necessariamente d'accordo con chi ti ha suggerito di alleggerire le frasi, per me andrebbe bene anche così.
Insomma, bravo. Ecco il grande campione che si risveglia :)
Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Maurizio.
Ho deciso di superare anche io il mio timore reverenziale, e lasciarti un mio piccolo modesto feedback. Ho letto il racconto volentieri, il twist mi è arrivato inaspettato e anche io ho goduto della rivelazione finale. Questo rappresenta certamente l'indiscussa forza del racconto e, per come è ben riuscito, una certa esperienza nel gestirlo nel modo giusto. La cosa che invece mi ha lasciato un po' col punto di domanda, è il contesto. Ho sentito la mancanza di capire le motivazioni di tanta crudeltà gratuita, perché mi sfugge completamente il rapporto tra il protagonista e la vittima. Ho letto che ti sei ispirato a Dexter, va bene, con questa spiegazione ho capito un po' meglio i personaggi, però il racconto in sé, a mio avviso (io so di essere un po' contro le tematiche lasciate aperte, nei racconti) non offre abbastanza spiegazioni, e questo mi ha un po' bloccato a godermelo appieno (ma, probabilmente, sono gusti personali).
Sulla ricchezza del linguaggio che hai scelto, i passaggi lirici, gli ultimi passaggi con disquisizioni quasi filosofiche, sono davvero buoni. Rallentano la lettura, certo, ma chiedere un po' d'impegno al lettore, se quello che dai in cambio è così bello, può valerne la pena. Non sono quindi necessariamente d'accordo con chi ti ha suggerito di alleggerire le frasi, per me andrebbe bene anche così.
Insomma, bravo. Ecco il grande campione che si risveglia :)
Grazie Matteo!
Dunque, sulla questione del rapporto con la vittima: non ho approfondito perché lo vedo come casuale. Si tratta di una vittima scelta dal protagonista per soddisfare i suoi bisogni, che nelle sue intenzioni sono primari. Certo, con una diversa size si poteva dedicare maggiore spazio anche a questo aspetto e non è detto che già non si potesse con questi caratteri e che sia stato io a non vederne il modo.
Detto questo, mi sto divertendo un casino e non è detto che non provi a cercare un modo per permettermi di partecipare a un'intera Era, ci sto pensando seriamente :)
- MatteoMantoani
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Peter7413 ha scritto:Detto questo, mi sto divertendo un casino e non è detto che non provi a cercare un modo per permettermi di partecipare a un'intera Era, ci sto pensando seriamente :)
La strategia attuale funziona e ti permette di partecipare :)
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Tema centrato. Punto di forza: la scena tragica che ha un doppio senso. Nella prima lettura pare l’addio straziante di un uomo alla donna amata, il quale ha avuto la delicatezza di circondarla degli animali più cari. C’è il pathos, c’è l’immagine del dolore del gatto fra le gambe di lei e del cane sul tappeto. Seconda lettura, lui in realtà, non è affatto un uomo innamorato che sta per perdere la compagna. Semmai è il suo assassino, e le povere bestie sono già state avvelenate. Resa particolareggiatissima dell’atmosfera, ben calibrata. Punti deboli: nessuno, da te c’è tutto da imparare.
- Giacomo Puca
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Peter7413 ha scritto:Giacomo Puca ha scritto:Ciao Maurizio!
Tema
Centrato. Nel tuo girone è una delle declinazioni più interessanti del tema della rivolta.
Stile
Il racconto è chiaro e abbastanza scorrevole. Gli inserti di linguaggio "lirico" non mi fanno impazzire, ma qui mi rendo conto che sia più questione di gusto.
Il difetto che mi salta subito all'occhio è che non "sento" il protagonista: hai scelto un pdv molto particolare e vedendo la storia dalla sua prospettiva dovrebbe emergere questa particolarità in tutta la sua potenza e invece manca la veracità. Si sente la voce dell'autore che parla per il personaggio e io vorrei vedere di più il personaggio invece.
La parte finale è un po' troppo didascalica, avrei quantomeno asciugato un po'.
Trama
Quasi un triplo twist! All'inizio credevo fosse la descrizione di un'amplesso, poi credevo avessimo a che fare con un'anziana nei suoi ultimi, placidi, istanti. E invece è un omicidio. Quell' "odio" infilato come unica parola del capoverso è quasi metanarrativo, sembra una pugnalata che sbuca dalla pagina. Bellissimo.
Toglierei quell' "inebriato" che ti rovina un po' la sorpresa perché preannunciando la svolta la depotenzia.
Conclusioni
La trattazione del tema è molto originale, quasi tutti hanno pensato alla rivolta come qualcosa di estremamente attivo, dinamico, laddove la vera radice della rivolta è sempre una volontà interiore. La disquisizione "filosofica" sul finale non mi fa impazzire.
Forse andava chiusa prima e avrebbe dovuto coinvolgere un po' di più la donna morente, far emergere il pensiero del pdv come reazione a dettagli della morente (che so, vede [quindi descrive] la donna che sgrana gli occhi o altro e da ciò scaturisce il pensiero). Un bel racconto.
Alla prossima!
Grazie Giacomo! Mi hai un po' spiazzato sulla questione voce dell'autore, ma credo sia legato al tuo parere sul finale. Quando l'ho scritto mi sono posto la questione sul fatto che potesse essere un pelo troppo, ma ho pensato che questi individui sono fuori dal normale e ci sta che si lascino andare a questo tipo di seghe mentali. Il tuo appunto, in ogni caso, ci sta ed è un rischio che ho corso volontariamente. Forse potevo attenuare un po', ma mentalmente avevo già staccato e ho lasciato così :)
Ciao.
Giusto per chiarire la questione "voce dell'autore": non mi riferisco al contenuto ma alla forma. Mi ha dato l'idea di una scrittura un po' troppo "patinata", come se non stessi leggendo i pensieri del personaggio, ma una versione filtrata dallo scrittore. A presto!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Andrea Furlan
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Re: Lacrime - di Maurizio Bertino
Ciao Maurizio,
Mi sono goduto molto questo pezzo ben strutturato, quasi simmetrico, dove il registro e la storia svoltano dopo la parola chiave inserita a metà. Da una prima parte più lenta e descrittiva alla seconda veloce, impietosa, che rivela lo scopo e il carattere del protagonista.
Unico lato negativo, decisamente marginale: le due frasi che altri ti hanno già fatto notare altri e che a mio avviso sono fuori ritmo rispetto al resto.
Mi sono goduto molto questo pezzo ben strutturato, quasi simmetrico, dove il registro e la storia svoltano dopo la parola chiave inserita a metà. Da una prima parte più lenta e descrittiva alla seconda veloce, impietosa, che rivela lo scopo e il carattere del protagonista.
Unico lato negativo, decisamente marginale: le due frasi che altri ti hanno già fatto notare altri e che a mio avviso sono fuori ritmo rispetto al resto.
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