Jerusalema

Lunedì 19 luglio dalle 21.00 alle 00.00 con 2000 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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jimjams
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Jerusalema

Messaggio#1 » lunedì 19 luglio 2021, 23:53

- Quanti sono? - chiese l'uomo brizzolato, senza mostrare ansia o preoccupazione.
- Quelli asserragliati nelle strade centrali della Capitale sono poche migliaia, ma ci sono occupazioni simili in almeno quattrocento città.
Il ministro alzò le spalle. - Diamo loro una dura lezione qui e gli altri spariranno.
- Potrebbero esserci delle vittime... - obiettò il generale, senza troppa convinzione.
- Mandate i soldati. Che li ammazzino pure tutti.

I militari avanzarono, i ranghi compatti, ordini chiari e tuttavia sorprendenti che ancora rimbombavano nelle orecchie. Marciavano facendo più rumore possibile, un po' per spaventare i ribelli, un po' per farsi coraggio.
La musica, fortissima, partì quando arrivarono a una ventina di metri dalle barricate... e cominciò a uscirne la gente.

Il Ministro passò rapidamente dal sorrisetto compiaciuto di chi si aspetta di assistere a una piacevole carneficina alla sorpresa e quindi alla rabbia.
Jerusalema ikhaya lami- Che diavolo succede? - urlò.
- Cre... credo che ballino, signore.
Ngilondoloze, uhambe nami- Lo vedo che ballano, idiota, i soldati, i ribelli, tutti insieme, ma perché diavolo lo fanno? Perché?
Il generale tentennò.
Zungangishiyi lanaGuardò lo schermo, poi il ministro, poi di nuovo lo schermo. Alzò il volume. In strada ribelli e soldati ballavano una coreografia semplice e potente, come se non avessero fatto altro in vita loro. Poi il generale capì.
- La ballavano tutti, una decina d'anni fa... - sussurrò - la ballavano tutti... Proprio tutti...
Jerusalema...



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wladimiro.borchi
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Re: Jerusalema

Messaggio#2 » lunedì 19 luglio 2021, 23:56

Ciao Mario, caratteri OK.
Hasta siempre!
W

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Signor_Darcy
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Re: Jerusalema

Messaggio#3 » martedì 20 luglio 2021, 10:30

Ciao Mario.
Non so, onestamente il tuo racconto mi ha messo in crisi, non so bene come considerarlo. Il tema vabbe’, l’ha preso – del resto quel punto esclamativo non lasciava molte alternative – e come l’hai declinato è magari poco originale, e pure un po’ (tanto) retorico; ma si lascia leggere.
Nonostante i pochi caratteri hai comunque tratteggiato abbastanza sia il ministro, sia il generale, anche se forse il primo è fin troppo calcato (“sorrisetto compiaciuto di chi si aspetta di assistere a una piacevole carneficina”). Il finale, la cosa della decina di anni prima, forse dà un contesto temporale alla vicenda; ma personalmente l’avrei evitata, alla fine è una tematica purtroppo attuale in quasi ogni momento storico.
Quanto allo stile per me ci sono troppi puntini di sospensione, sebbene alcuni funzionali al dialogo (“Cre… credo che ballino”); inoltre eviterei la formattazione colorata: il corsivo era più che sufficiente, essendo l’unica parte con tale caratteristica.
Aspetto di leggere e commentare tutti i racconti del gruppo per farmi un’idea un po’ più chiara: il tuo racconto è il classico “senza infamia, né lode” e non mi ha colpito moltissimo.

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jimjams
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Re: Jerusalema

Messaggio#4 » martedì 20 luglio 2021, 11:31

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Mario.
Non so, onestamente il tuo racconto mi ha messo in crisi, non so bene come considerarlo. Il tema vabbe’, l’ha preso – del resto quel punto esclamativo non lasciava molte alternative – e come l’hai declinato è magari poco originale, e pure un po’ (tanto) retorico; ma si lascia leggere.
Nonostante i pochi caratteri hai comunque tratteggiato abbastanza sia il ministro, sia il generale, anche se forse il primo è fin troppo calcato (“sorrisetto compiaciuto di chi si aspetta di assistere a una piacevole carneficina”). Il finale, la cosa della decina di anni prima, forse dà un contesto temporale alla vicenda; ma personalmente l’avrei evitata, alla fine è una tematica purtroppo attuale in quasi ogni momento storico.
Quanto allo stile per me ci sono troppi puntini di sospensione, sebbene alcuni funzionali al dialogo (“Cre… credo che ballino”); inoltre eviterei la formattazione colorata: il corsivo era più che sufficiente, essendo l’unica parte con tale caratteristica.
Aspetto di leggere e commentare tutti i racconti del gruppo per farmi un’idea un po’ più chiara: il tuo racconto è il classico “senza infamia, né lode” e non mi ha colpito moltissimo.


Il riferimento temporale è necessario, altrimenti non hai l'aggancio per capire il senso del racconto.
Vediamo se qualcuno lo trova da solo, alla fine commento per tutti.

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Stefano Impellitteri
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Re: Jerusalema

Messaggio#5 » martedì 20 luglio 2021, 15:36

Ciao Mario.

Non prenderla sul personale, è solo una mia opinione e non ho fini diversi dal confronto costruttivo. lo stile è un pò desueto, molto esterno e crea poca empatia. ci sono ridondanze che sprecano spazio, per esempio scrivi un dialogo "Quanti sono?" con tanto di punto di domanda, e segui scrivendo "chiese". è ovvio che è una domanda, perchè sprecare caratteri in una gara dove la quantità è risicata? togliendolo risulta anche superiore l'effetto: - Quanti sono? - l'uomo brizzolato non mostrava la minima ansia o preoccupazione.
Il tema è centrato, ma l'idea di base non mi ha dato motlo.
A rileggerci :)

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Debora D
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Re: Jerusalema

Messaggio#6 » mercoledì 21 luglio 2021, 15:59

Ciao Mario,
piacere di leggerti.
Di per sé la declinazione del tema non è inaspettata, un ministro e un generale e una folla inferocita, sono un punto di forza la canzone e il tocco distopico che ci porta nel 2030.
Hai collegato la canzone del 2020 con i fatti degli ultimi mesi tra Palestina e Israele? Questo è quello che ho colto.

Ci sono diversi passaggi però che mi sono sembrati poco efficaci almeno per quanto riguarda la mia esperienza di lettura.
Nella prima sequenza abbiamo un dialogo tra due personaggi che sono definiti solo attraverso i loro ruoli (ministro e generale) e stati d’animo, ma mancano azioni o piccoli dettagli descrittivi per caratterizzarli e confermare quanto affermato dalla voce narrante. In questo modo non provo coinvolgimento né per loro che osservano la scena né per la ribellione in corso.
Nella seconda sequenza non mi è chiaro se il ministro stia osservando l’invio dei militari. Il ministro sta guardando dalla finestra o dallo schermo? Propendo per la seconda a causa di questa frase guardo... poi di nuovo lo schermo.

Conclusione: tema centrato, ho apprezzato il riferimento all’attualità, la lettura non è stata del tutto scorrevole per gli intoppi che ho elencato.

Buona edizione, alla prossima

alexandra.fischer
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Re: Jerusalema

Messaggio#7 » mercoledì 21 luglio 2021, 17:44

JERUSALEMA di Jimjams Tema centrato. Scrittura rapida, efficace. In pochi tratti mostri il generale che deve eseguire l’ordine del dittatore (uomo brizzolato) e mandare i militari a sedare una rivolta…musicale. Questo spunto è il punto di forza del racconto: la musica vista come ribellione contagiosa, perché i soldati si uniscono ai ribelli nel ballarla. E il generale non si scompone: era un motivo di moda anni prima. Punto debole: manca la traduzione a uso del Lettore Diversamente Colto.

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Laura Brunelli
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Re: Jerusalema

Messaggio#8 » mercoledì 21 luglio 2021, 21:05

Ciao Mario,
Piacere di leggere e commentare il tuo racconto.
Un racconto poco coinvolgente caratterizzato da un uso prevalente del raccontato e da molte ridondanze. In tutta onestà lo stile non mi è piaciuto. Non sono sicura che il tema sia centrato. Certo, ci sono i ribelli, ma il tema non è declinato, sembra più inserito a forza. Inoltre, il focus dell’azione è concentrato sulla danza. Quindi mi domando, sono i militari che si ribellano perché danzano?

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Giovanni Attanasio
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Re: Jerusalema

Messaggio#9 » giovedì 22 luglio 2021, 13:48

Il sospetto che la lingua fosse reale è stato immediato, infatti si tratta di Zulu. Anche se seguo di tanto in tanto la situazione mediorientale mi sono perso il collegamento tra gli Zulu e Gerusalemme. Il testo della canzone è chiaro, si tratta del desiderio di voler restare in quelle terra, ma poi si contraddice dicendo di non voler essere lasciati lì(se ho tradotto bene).
Nonostante tutto questo, non mi arriva davvero molto. La cosa che apprezzo è la risoluzione pacifica del conflitto che un è un po’ una sorpresa visti gli esiti delle rivolte reali, e penso proprio che la storia facesse leva su questo.
Quel breve riferimento temporale a dieci anni prima mi ha un po’ messo in crisi.
A livello stilistico direi che è passabile, incluse la scelta del narratore distante e l’uso del raccontato.
Buona edition!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Pretorian
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Re: Jerusalema

Messaggio#10 » sabato 24 luglio 2021, 15:21

Ciao Mario e piacere di leggerti. Allora, benché breve il racconto presenta numerose problematiche tanto dal punto di vista dello stile, quanto di quello della trama. Per la seconda diciamo che la problematica risulta meno grave: il fatto che tutti si mettano a ballare al ritmo di una canzone di dieci anni prima resta inspiegato e ancora adesso non riesco a capire se la tua scelta sia stata casuale o dettata da un giudizio sul testo della canzone in sé. A livello di stile, ho notato numerose interpolazioni di tell all'interno del testo, che rendono persino faticoso intuire il corretto POW della storia. Nel senso, nel dialogo iniziale quante persone intervengono? L'"uomo brizzolato" è il ministro o qualcun altro? Anche nella seconda parte della storia il focus passa dai militari al ministro e al generale... tra l'altro senza che si capisca perché loro non stiano ballando.
Mi spiace, Marco, ma c'è ancora molto da lavorare. Alla prossima!

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Andrea Partiti
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Re: Jerusalema

Messaggio#11 » mercoledì 28 luglio 2021, 1:13

Il mio problema principale nel leggere il racconto, è che non ho idea di quali siano i riferimenti culturali e come siano connessi a situazioni reali o politiche a cui fai riferimento e di cui (penso) vuoi parlare.
Ho provato a cercare e mi sono perso nella dozzina di usi e appropriazioni di varie cause che ci sono stati della canzone, creandomi ancora più confusione, perché moltissime sono dell'anno scorso per cui il riferimento a dieci anni fa mi fa pensare a un racconto ambientato nel futuro (?).
Ignorando i riferimenti culturali che mi mancano, il racconto resta monco. C'è una rivolta classica, civili vs dittatura militare, i militari si preparano a sedarla e i civili si mettono a ballare un testo in una lingua che non penso di dover capire nell'economia del racconto, non essendo una lingua vicina all'italiano a sufficienza da supporne una mutua intelligibilità di grado accettabile.

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jimjams
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Re: Jerusalema

Messaggio#12 » giovedì 29 luglio 2021, 23:38

Stefano Impellitteri ha scritto:Ciao Mario.

Non prenderla sul personale, è solo una mia opinione e non ho fini diversi dal confronto costruttivo. lo stile è un pò desueto, molto esterno e crea poca empatia. ci sono ridondanze che sprecano spazio, per esempio scrivi un dialogo "Quanti sono?" con tanto di punto di domanda, e segui scrivendo "chiese". è ovvio che è una domanda, perchè sprecare caratteri in una gara dove la quantità è risicata? togliendolo risulta anche superiore l'effetto: - Quanti sono? - l'uomo brizzolato non mostrava la minima ansia o preoccupazione.
Il tema è centrato, ma l'idea di base non mi ha dato motlo.
A rileggerci :)


Grazie del commento, non sempre si riesce a rendere quello che si vuole :-)

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jimjams
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Re: Jerusalema

Messaggio#13 » giovedì 29 luglio 2021, 23:42

Debora D ha scritto:Ciao Mario,
piacere di leggerti.
Di per sé la declinazione del tema non è inaspettata, un ministro e un generale e una folla inferocita, sono un punto di forza la canzone e il tocco distopico che ci porta nel 2030.
Hai collegato la canzone del 2020 con i fatti degli ultimi mesi tra Palestina e Israele? Questo è quello che ho colto.

Ci sono diversi passaggi però che mi sono sembrati poco efficaci almeno per quanto riguarda la mia esperienza di lettura.
Nella prima sequenza abbiamo un dialogo tra due personaggi che sono definiti solo attraverso i loro ruoli (ministro e generale) e stati d’animo, ma mancano azioni o piccoli dettagli descrittivi per caratterizzarli e confermare quanto affermato dalla voce narrante. In questo modo non provo coinvolgimento né per loro che osservano la scena né per la ribellione in corso.
Nella seconda sequenza non mi è chiaro se il ministro stia osservando l’invio dei militari. Il ministro sta guardando dalla finestra o dallo schermo? Propendo per la seconda a causa di questa frase guardo... poi di nuovo lo schermo.

Conclusione: tema centrato, ho apprezzato il riferimento all’attualità, la lettura non è stata del tutto scorrevole per gli intoppi che ho elencato.

Buona edizione, alla prossima


Ho scritto il racconto sulla spinta di un'idea che mi frullava in testa dalla mattina. Era nel tema e ho provato a renderla. L'idea nasce da una carrellata di video youtube che mi sono guardato, tutti dedicati a una dance challenge sul tema di una canzone. La challenge ha coinvolto un numero esagerato di persone in tutto il mondo, comprese numerose forze di polizia. Puoi trovare su youtube cercando "jerusalema challenge". L'idea è che persone di estrazioni e nazionalità molto diverse si sono virtualmente unite in una danza comunque, con gioia e impegno. E nel racconto ci sono questi ragazzi che sono cresciuti, anni dopo, e alla carica della polizia rispondono con questo ballo, ballo che anche i poliziotti hanno fatto un tempo e che li trascina in una specie di rivolta disobbediente. Be', l'intenzione era quella, ma sapevo già che sarebbe stato difficile trasmetterla.

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Re: Jerusalema

Messaggio#14 » giovedì 29 luglio 2021, 23:43

alexandra.fischer ha scritto:JERUSALEMA di Jimjams Tema centrato. Scrittura rapida, efficace. In pochi tratti mostri il generale che deve eseguire l’ordine del dittatore (uomo brizzolato) e mandare i militari a sedare una rivolta…musicale. Questo spunto è il punto di forza del racconto: la musica vista come ribellione contagiosa, perché i soldati si uniscono ai ribelli nel ballarla. E il generale non si scompone: era un motivo di moda anni prima. Punto debole: manca la traduzione a uso del Lettore Diversamente Colto.


Confidavo in una googlata della prima frase per far incontrare il lettore con la challenge :-)

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Re: Jerusalema

Messaggio#15 » giovedì 29 luglio 2021, 23:44

Laura Brunelli ha scritto:Ciao Mario,
Piacere di leggere e commentare il tuo racconto.
Un racconto poco coinvolgente caratterizzato da un uso prevalente del raccontato e da molte ridondanze. In tutta onestà lo stile non mi è piaciuto. Non sono sicura che il tema sia centrato. Certo, ci sono i ribelli, ma il tema non è declinato, sembra più inserito a forza. Inoltre, il focus dell’azione è concentrato sulla danza. Quindi mi domando, sono i militari che si ribellano perché danzano?


Leggi la mia risposta a debora. Sì sono i militari che si uniscono alla ribellione rendendosi conto che in fondo sono più vicini ai ribelli che al potere.

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Re: Jerusalema

Messaggio#16 » giovedì 29 luglio 2021, 23:45

Giovanni Attanasio ha scritto:Il sospetto che la lingua fosse reale è stato immediato, infatti si tratta di Zulu. Anche se seguo di tanto in tanto la situazione mediorientale mi sono perso il collegamento tra gli Zulu e Gerusalemme. Il testo della canzone è chiaro, si tratta del desiderio di voler restare in quelle terra, ma poi si contraddice dicendo di non voler essere lasciati lì(se ho tradotto bene).
Nonostante tutto questo, non mi arriva davvero molto. La cosa che apprezzo è la risoluzione pacifica del conflitto che un è un po’ una sorpresa visti gli esiti delle rivolte reali, e penso proprio che la storia facesse leva su questo.
Quel breve riferimento temporale a dieci anni prima mi ha un po’ messo in crisi.
A livello stilistico direi che è passabile, incluse la scelta del narratore distante e l’uso del raccontato.
Buona edition!


Vedi risposta a debora o fatti una ricerca su google con la prima frase o con jerusalema challenge :-)

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Re: Jerusalema

Messaggio#17 » giovedì 29 luglio 2021, 23:46

Pretorian ha scritto:Ciao Mario e piacere di leggerti. Allora, benché breve il racconto presenta numerose problematiche tanto dal punto di vista dello stile, quanto di quello della trama. Per la seconda diciamo che la problematica risulta meno grave: il fatto che tutti si mettano a ballare al ritmo di una canzone di dieci anni prima resta inspiegato e ancora adesso non riesco a capire se la tua scelta sia stata casuale o dettata da un giudizio sul testo della canzone in sé. A livello di stile, ho notato numerose interpolazioni di tell all'interno del testo, che rendono persino faticoso intuire il corretto POW della storia. Nel senso, nel dialogo iniziale quante persone intervengono? L'"uomo brizzolato" è il ministro o qualcun altro? Anche nella seconda parte della storia il focus passa dai militari al ministro e al generale... tra l'altro senza che si capisca perché loro non stiano ballando.
Mi spiace, Marco, ma c'è ancora molto da lavorare. Alla prossima!


Lo stile non mi sembrava così incasinato, me lo riguarderò con calma, questo è un racconto che non finirà qui.

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Re: Jerusalema

Messaggio#18 » giovedì 29 luglio 2021, 23:51

Andrea Partiti ha scritto:Il mio problema principale nel leggere il racconto, è che non ho idea di quali siano i riferimenti culturali e come siano connessi a situazioni reali o politiche a cui fai riferimento e di cui (penso) vuoi parlare.
Ho provato a cercare e mi sono perso nella dozzina di usi e appropriazioni di varie cause che ci sono stati della canzone, creandomi ancora più confusione, perché moltissime sono dell'anno scorso per cui il riferimento a dieci anni fa mi fa pensare a un racconto ambientato nel futuro (?).
Ignorando i riferimenti culturali che mi mancano, il racconto resta monco. C'è una rivolta classica, civili vs dittatura militare, i militari si preparano a sedarla e i civili si mettono a ballare un testo in una lingua che non penso di dover capire nell'economia del racconto, non essendo una lingua vicina all'italiano a sufficienza da supporne una mutua intelligibilità di grado accettabile.


Ciao Andrea, ahimé non volevo mettere nessuno in confusione. In realtà non conta niente il testo della canzone nell'economia del racconto, è lì per fartela trovare. E una volta trovata pensavo che fosse chiaro tutto, ma sono stato ottimista.
Sì, la canzone è dello scorso anno e in quest'anno è diventata una dance challenge che ha coinvolto tra gli altri moltissimi corpi di polizia nel mondo. L'ambientazione è dieci anni nel futuro. L'idea che è da una parte e dall'altra della barricata ci siano persone che questa challenge l'avevano fatta e al cui ricordo capiscono di non essere poi così diversi da quelli che dovrebbero combattere. Dovevo lanciare qualche indizio in più nel finale, lo spazio lo avevo.

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Re: Jerusalema

Messaggio#19 » giovedì 29 luglio 2021, 23:58


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Re: Jerusalema

Messaggio#20 » venerdì 30 luglio 2021, 8:32

jimjams ha scritto:
Giovanni Attanasio ha scritto:Il sospetto che la lingua fosse reale è stato immediato, infatti si tratta di Zulu. Anche se seguo di tanto in tanto la situazione mediorientale mi sono perso il collegamento tra gli Zulu e Gerusalemme. Il testo della canzone è chiaro, si tratta del desiderio di voler restare in quelle terra, ma poi si contraddice dicendo di non voler essere lasciati lì(se ho tradotto bene).
Nonostante tutto questo, non mi arriva davvero molto. La cosa che apprezzo è la risoluzione pacifica del conflitto che un è un po’ una sorpresa visti gli esiti delle rivolte reali, e penso proprio che la storia facesse leva su questo.
Quel breve riferimento temporale a dieci anni prima mi ha un po’ messo in crisi.
A livello stilistico direi che è passabile, incluse la scelta del narratore distante e l’uso del raccontato.
Buona edition!


Vedi risposta a debora o fatti una ricerca su google con la prima frase o con jerusalema challenge :-)


Chiarissimo. Poi figurati, io sono sempre felice quando ci si mette alla prova con testi non immediati o con citazioni che non tutti coglieranno. Questo giro anche io ho optato per qualcosa del genere. Almeno il tuo testo ha un video a spiegazione di ciò che accade. :D
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Peter7413
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Re: Jerusalema

Messaggio#21 » mercoledì 4 agosto 2021, 18:04

Ciao Mario, ti leggo sempre con piacere. Ho letto tutto e l'intento è sicuramente apprezzabile anche se, come si è visto dai commenti (con i quali concordo), anche a causa della size particolarmente breve di questa edizione non credo fosse possibile realizzarlo come te lo eri proposto: troppo poco spazio per creare nel lettore l'emozione giusta. Inoltre, sono sempre piuttosto dubbioso verso i racconti brevi che richiedono al lettore una conoscenza esterna. Chiaro, inteso come racconto multimediale avrebbe un gran bel valore potenziale, ma, anche lì, avrebbe bisogno di più spazio. A rileggerci nell'Arena!

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