Collaterale

[Giacomo Puca]

Collaterale

Hank, me lo ritrovo seduto al mio posto, in ufficio. È così alto in grado nella Mattel Inc. che è la seconda volta in nove anni che lo vedo dal vivo. Questo è il secondo campanello d’allarme.
Hank indica la finestra ma non serve guardare. Ho appena attraversato la mandria di genitori furiosi lì sotto.
Persino da qui si sente urlare:

«Pervertiti!»
«Pederasti!»
«Satanisti!»

Quello era stato il primo campanello.
Hank afferra dalla scrivania una action figure di Hermione Granger senza testa. «Noti niente di strano in questa statuina?»
«Be’, manca la testa.»
«Ah, bene.»
«È da terminare. Va con la Hogwarts da costruire.»
«Meglio i galeoni.»
Faccio spallucce.
«Non hai avuto nessuna telefonata strana?» Hank posa la statuina «Qualche e-mail?»

L’unica roba che la mia assistente mi girava era le email entusiaste. Roba da genitori tipo:

“Mia figlia e mio figlio la adorano.”
“Mia nipote è grandicella e pur di giocare a Harry Potter col mio Tom prende due autobus.”
“Le mie nipotine preferiscono la Nimbus ai videogame. Penso che alla Mattel siate sul serio un po’ magici. P.S. le batterie durano niente.”

«Tutti entusiasti, signore.» Rispondo a Hank.
Hank si china e da sotto la scrivania tira fuori una Nimbus 2000. Puzza di plastica nuova. «Lo sai quante ne abbiamo fatte fare di queste, in Vietnam?»
«Parecchie.»
«E perché?»
«Venderle»
«A?»
«B–bambini.»
Hank preme un tasto sul manico, dall’altoparlante esce un suono tipo – Swoosh –. «Perché fa così?»
«È il suono del vento mentre voli.»
«E com’è che si vola, con una scopa?»
«Come una strega.»
Hank mi allunga la scopa, «fammi un po’ vedere.»
Mi infilo la Nimbus tra le gambe.
«Bene, adesso premi il pulsante. Non quello del vento. L’altro. Quell'altro che hai messo nel manico che hai progettato.»

Nessuno deve più spiegarmi perché le batterie durano poco, e perché un’adolescente prende due autobus per giocare con un bambino e perché ci sia una folla inferocita nel parcheggio.

Premo il tasto e il manico della Nimbus inizia a vibrare.

–Giacomo Puca–

[wladimiro.borchi]

Caratteri OK, vincitore della sfida più grande.
Buona edition.
W

[Giacomo Puca]

Caratteri OK, vincitore della sfida più grande.
Buona edition.
W

♥

[ItaliaLeggendaria]

Ciao Giacomo, piacere di rileggerti.
Il tema c'è, almeno nella prima parte, ma resta un po' in secondo piano rispetto alla vicenda. Ne fai quasi solo un accenno.
L'idea di base è molto simpatica, ma la realizzazione non mi convince molto. Nello specifico, trovo impensabile che il capo/direttore non sappia quali gadget ha un prodotto che deve produrre e vendere. E chi l'ha progettata capisce le implicazioni solo quando il capo gliela fa provare? Trovo poco credibile anche questo.
Alcune frasi rendono la lettura un po' più difficoltosa, ma nel complesso scorre bene.
Buona sfida.

[Giacomo Puca]

Ciao Giacomo, piacere di rileggerti.
Il tema c'è, almeno nella prima parte, ma resta un po' in secondo piano rispetto alla vicenda. Ne fai quasi solo un accenno.
L'idea di base è molto simpatica, ma la realizzazione non mi convince molto. Nello specifico, trovo impensabile che il capo/direttore non sappia quali gadget ha un prodotto che deve produrre e vendere. E chi l'ha progettata capisce le implicazioni solo quando il capo gliela fa provare? Trovo poco credibile anche questo.
Alcune frasi rendono la lettura un po' più difficoltosa, ma nel complesso scorre bene.
Buona sfida.

Ciao e grazie per il commento.

Nello specifico, trovo impensabile che il capo/direttore non sappia quali gadget ha un prodotto che deve produrre e vendere.

Come ho scritto, Hank è qualcuno molto in alto nella scala gerarchia, non un banale capo/direttore. Mi sembra, non solo plausibile, ma quasi ovvio che non conosca i dettagli di un singolo giocattolo prodotto.

E chi l'ha progettata capisce le implicazioni solo quando il capo gliela fa provare? Trovo poco credibile anche questo.

Anche qui non sono troppo d'accordo, succede e succederà sempre che il progettista non preveda usi particolari del suo progetto. Tra l'altro la vicenda da cui ho preso ispirazione è vera, cioè veramente la mattel ha prodotto la nimbus 2000 vibrante e fu costretta a ritirarla per le feroci critiche... quindi almeno nella realtà è qualcosa che succede.

Alcune frasi rendono la lettura un po' più difficoltosa, ma nel complesso scorre bene.

Posso chiederti quali frasi? La scorrevolezza del testo è una delle cose che mi interessa di più.

Buona sfida ;)

[ItaliaLeggendaria]

Giacomo allora colpa mia che non conoscevo la vicenda e che presumo che le persone sappiano ciò che fanno.
Le frasi che mi hanno rallentato un po' nella lettura sono le seguenti. Sarà sicuramente un problema mio, ma trovo che avresti potuto scriverle diversamente per una maggiore fluidità.

Hank, me lo ritrovo seduto al mio posto, in ufficio. È così alto in grado nella Mattel Inc. che è la seconda volta in nove anni che lo vedo dal vivo.

In queste frasi ci sono un paio di cose: la prima avresti potuto scriverla con "Trovo Hank seduto alla mia scrivania" e la seconda frase mi ha creato problemi nel capire "è così alto in grado nella Mattel Inc.". Appena l'ho letta pensavo parlasse dell'altezza, ma non capivo cosa c'entrasse il grado e la Mattel Inc, poi ho dedotto che stessi parlando del suo ruolo. Tuttavia la prima frase mi fuorviava: Hank sembra un amico suo. Di solito si dice il Signor Hank o qualche epiteto del genere per indicare un più che superiore.

L’unica roba che la mia assistente mi girava era le email entusiaste.

Qui, so che è italiano, ma suona davvero male "era le email". Con una costruzione diversa della frase forse potevi ovviare al problema.

Nessuno deve più spiegarmi perché le batterie durano poco, e perché un’adolescente prende due autobus per giocare con un bambino e perché ci sia una folla inferocita nel parcheggio.

In questo caso trovo che la ripetizione "e perché" allunghi un po' il brodo e dia poco respiro nella lettura (anche perché c'è una sola virgola a spezzarla). Inoltre avresti potuto (forse dovuto) scrivere prima che parte la vibrazione della Nimbus e poi che lui capisce (causa-effetto).

Sono dettagli, ma purtroppo in testi così corti si fanno notare.

[Fagiolo17]

Ciao Jack, sempre un piacere leggere i tuoi racconti.
Mi ha divertito molto questa tua storia, la trovata della Nimbus vibrante è geniale, per forza hanno fatto il boom di vendite.
Ho notato solo un paio di piccolissime imperfezioni, ma roba da niente, che non ha inficiato sulla narrazione. Principalmente nella primissima frase che non mi convince del tutto.
Per me uno dei migliori racconti del girone.

[myotismon]

allora ho dovuto rileggere un paio di volte il racconto ma non ho capito dove sia il tema della rivolta. E non ho capito neanche molto bene il finale sinceramente. Nimbus vibrante mi viene in mente solo doppi sensi e questi hanno portato i genitori a ribellarsi? è questo il senso?

[giulio.palmieri]

Ciao Giacomo,
piacere di leggerti. Nulla da dire: racconto molto molto scorrevole, con qualche piccolissima imperfezione.
L'unica cosa che ti faccio notare è che, sul finale, il personaggio si rende conto (assieme al lettore) del "difetto" di fabbricazione, quando dovrebbe già saperlo, perché lo ha progettato lui. Comunque, niente di imperdonabile, soprattutto se contestualizzato nella cornice di una narrazione breve: hai tenuto coinvolto il lettore dall'inizio alla fine, e reso perfettamente credibile il contrasto tra i due (il dirigente e il progettista). Quindi: ottima prova.

[Giacomo Puca]

Giacomo allora colpa mia che non conoscevo la vicenda e che presumo che le persone sappiano ciò che fanno.

No, ma ci mancherebbe, non eri certo tenuta a conoscere la vicenda. Stavo solo difendendo la mia posizione con un elemento fattuale: spesso chi progetta non immagina gli usi collaterali di un oggetto.

Le frasi che mi hanno rallentato un po' nella lettura sono le seguenti. Sarà sicuramente un problema mio, ma trovo che avresti potuto scriverle diversamente per una maggiore fluidità.

Sulla frase riguardante le email sono d'accordo, non suona molto bene e mi è sfuggita. Le altre invece sono volontariamente "sporche" per dare un taglio più umano alla narrazione. Le frasi con grammatica e sintassi perfette mi sembrano troppo robotiche e cerco sempre di mescolarle a qualcosa di meno rigoroso. Non commenterò i punti con cui concordo con te.

Hank, me lo ritrovo seduto al mio posto, in ufficio. È così alto in grado nella Mattel Inc. che è la seconda volta in nove anni che lo vedo dal vivo.

la seconda frase mi ha creato problemi nel capire "è così alto in grado nella Mattel Inc.". Appena l'ho letta pensavo parlasse dell'altezza, ma non capivo cosa c'entrasse il grado e la Mattel Inc, poi ho dedotto che stessi parlando del suo ruolo.

Mi sembra strano il discorso sull'altezza, perché è alto è seguito immediatamente da grado... non saprei cosa dirti.

Nessuno deve più spiegarmi perché le batterie durano poco, e perché un’adolescente prende due autobus per giocare con un bambino e perché ci sia una folla inferocita nel parcheggio.

In questo caso trovo che la ripetizione "e perché" allunghi un po' il brodo e dia poco respiro nella lettura (anche perché c'è una sola virgola a spezzarla). Inoltre avresti potuto (forse dovuto) scrivere prima che parte la vibrazione della Nimbus e poi che lui capisce (causa-effetto).

Oddio, se avessi invertito l'ordine avrei ammazzato il ritmo e il colpo di scena! Volevo che il lettore provasse a ragionare sugli "indizi" PRIMA di rivelare la verità. Per quanto riguarda la struttura della frase, volevo qualcosa che si leggesse tutto di fila, da lasciare proprio senza respiro, per poi piazzare il colpo finale.

Grazie per le dritte, e buona sfida!

[Giacomo Puca]

Ciao Jack, sempre un piacere leggere i tuoi racconti.
Mi ha divertito molto questa tua storia, la trovata della Nimbus vibrante è geniale, per forza hanno fatto il boom di vendite.
Ho notato solo un paio di piccolissime imperfezioni, ma roba da niente, che non ha inficiato sulla narrazione. Principalmente nella primissima frase che non mi convince del tutto.
Per me uno dei migliori racconti del girone.

Felice che ti sia piaciuto ;)
Buona sfida!

[Giacomo Puca]

allora ho dovuto rileggere un paio di volte il racconto ma non ho capito dove sia il tema della rivolta. E non ho capito neanche molto bene il finale sinceramente. Nimbus vibrante mi viene in mente solo doppi sensi e questi hanno portato i genitori a ribellarsi? è questo il senso?

Ciao Myotismon

Alla mattel hanno prodotto una versione giocattolo della Ninbus 2000 che aveva anche il manico vibrante. Molti giovani utilizzatori trovarono questa funzione particolarmente stimolante e ciò produsse una forte reazione da parte di genitori e associazioni, appena la cosa venne scoperta. La storia immagina questo progettista che capisce decisamente troppo tardi il tremendo errore commesso. Il tema della rivolta mi sembra ben presente, fondante del racconto.

[Giacomo Puca]

Ciao Giacomo,
piacere di leggerti. Nulla da dire: racconto molto molto scorrevole, con qualche piccolissima imperfezione.
L'unica cosa che ti faccio notare è che, sul finale, il personaggio si rende conto (assieme al lettore) del "difetto" di fabbricazione, quando dovrebbe già saperlo, perché lo ha progettato lui. Comunque, niente di imperdonabile, soprattutto se contestualizzato nella cornice di una narrazione breve: hai tenuto coinvolto il lettore in sospeso dall'inizio alla fine, e reso perfettamente credibile il contrasto tra i due (il dirigente e il progettista). Quindi: ottima prova.

Ciao Giulio, grazie per il commento.
Riguardo l'epifania nel finale: ovviamente lui conosce le funzioni della scopa. Ma solo quando la infila tra le gambe e gli viene ordinato di premere l'altro pulsante, solo allora fa 2 +2. Volevo creare quel momento di "ho capito!", quando abbiamo tutti gli elementi necessari sotto il naso eppure non riusciamo a collegare i fatti.

Grazie per i complimenti e buona gara!

[Alessandro -JohnDoe- Canella]

Ciao Giacomo.
Bel racconto, pur con qualche nota stonata.
I punti di forza sono senz'altro la struttura, molto ben cadenzata e priva dell'effetto finale troncato (vera bestia di queste edizioni estive visto lo spazio ancor più esiguo concessoci), e i dialoghi. Hank è reso benissimo sia nella gestualità che nelle battute e, sebbene sia riconducibile al classico cliché del capo con la puzza sotto il naso, qui lo stereotipo risulta una scelta saggia per creare un'immagine vivida nella testa del lettore senza sprecare caratteri (per la cronaca, pur non essendo un amante dei cliché, nei racconti brevissimi in stile MC li ritengo a volte persino doverosi in certi frangenti, e questo è uno di quei casi).

L'unica nota dolente l'ho trovata nella prima parte, in riferimento alla focalizzazione del PDV. Scegli infatti di utilizzare la prima persona al presente e quindi una focalizzazione massima. Tuttavia i pensieri iniziali sui campanelli d'allarme sono tutti ragionamenti a posteriori, tipici di un narratore esterno. Ecco, pur conscio che la prima persona permette un netto risparmio di caratteri (al di là della questione narrativa immersiva sì, narrativa immersiva no), qui avrei forse preferito un narratore in terza persona, così da rendere più coerente l'ironia che permea sia la trama che lo stile adottato e i relativi pensieri del protagonista.

Per il resto, ottimo brano. I miei complimenti.

PS: La prima frase mi ha ricordato un po' lo stile adottato da Jeff VanderMeer in Finch, il che è solo un punto in più. :D

[Michael Dag]

Collaterale, di Giacomo Puca
bello il racconto, mi è piaciuto sia la gag finale che il contrasto freddo e impassibile del megacapo.
lo stile fa quello che deve, anche se l'incipit è un po' zoppicante e poco lineare.
il tema però è preso per i capelli, sembra quasi incastrato a forza.
i dialoghi li ho trovati… strani. Botta e risposta, brevi e incisivi, ma mi è capitato di perdermi il chi-dice-cosa proprio a causa della velocità con cui scorrono.

[Giacomo Puca]

Sì, ma date diritto di replica prima di postare la classifica, sant'iddio! C'è scritto anche nel "regolamento":

date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto.

[Giacomo Puca]

Ciao Giacomo.
Bel racconto, pur con qualche nota stonata.
I punti di forza sono senz'altro la struttura, molto ben cadenzata e priva dell'effetto finale troncato (vera bestia di queste edizioni estive visto lo spazio ancor più esiguo concessoci), e i dialoghi. Hank è reso benissimo sia nella gestualità che nelle battute e, sebbene sia riconducibile al classico cliché del capo con la puzza sotto il naso, qui lo stereotipo risulta una scelta saggia per creare un'immagine vivida nella testa del lettore senza sprecare caratteri (per la cronaca, pur non essendo un amante dei cliché, nei racconti brevissimi in stile MC li ritengo a volte persino doverosi in certi frangenti, e questo è uno di quei casi).

L'unica nota dolente l'ho trovata nella prima parte, in riferimento alla focalizzazione del PDV. Scegli infatti di utilizzare la prima persona al presente e quindi una focalizzazione massima. Tuttavia i pensieri iniziali sui campanelli d'allarme sono tutti ragionamenti a posteriori, tipici di un narratore esterno. Ecco, pur conscio che la prima persona permette un netto risparmio di caratteri (al di là della questione narrativa immersiva sì, narrativa immersiva no), qui avrei forse preferito un narratore in terza persona, così da rendere più coerente l'ironia che permea sia la trama che lo stile adottato e i relativi pensieri del protagonista.

Per il resto, ottimo brano. I miei complimenti.

PS: La prima frase mi ha ricordato un po' lo stile adottato da Jeff VanderMeer in Finch, il che è solo un punto in più. :D

Ehilà Alessandro!
Grazie per i complimenti, specialmente riguardo quelli sulla struttura della storia, che è veramente difficile da padroneggiare anche con tanti caratteri, figurarsi 2000.

Riguardo focalizzazione e tempo narrativo:
la mia idea era quella di un personaggio che racconta la vicenda a posteriori, un po' come qualcuno che incontri seduto al tavolino del bar e inizia a raccontare la storia così: "Hank, me lo ritrovo..." Per quello la scansione delle "campanelle" è invertita, perché il mio narratore prende a raccontare la storia non dall'inizio, e deve quindi spiegarci, dopo, perché quello è il secondo campanello. Mi rendo conto che ci sia ancora da lavorarci su per rendere più "limpida" la mia scelta.

Non conosco bene VanderMeer perché esula un po' dai miei gusti (credo di aver letto qualcosina di Annientamento) però essere paragonato a un grande autore è sempre lusinghiero :)

Grazie ancora e a rileggerci!

[Michael Dag]

Sì, ma date diritto di replica prima di postare la classifica, sant'iddio! C'è scritto anche nel "regolamento":

date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto.

hai ragionissima e ti chiedo scusa.

[jimjams]

"Brillante. Voglio dire, l'idea è davvero brillante. E non ci ero arrivato fino alla fine. Finale che però merita qualche piccola revisione, perché proprio in virtù della bella idea, deve piombare sul lettore senza intoppi. Per cui, per dire, taglierei via del tutto: Quell'altro che hai messo nel manico che hai progettato. Non serve. Inverti invece i due paragrafi finali, subito dopo questo passo sul pulsante metti : Premo il tasto e il manico della Nimbus inizia a vibrare. E poi la chiusa, che farei ancora più scorretta e cattiva. Non farcelo arrivare da solo, faglielo dire dal capo. Qualcosa tipo...
Non ci arrivi eh? Immagina una dodicenne che gioca con quel coso in mezzo alle gambe...
Comunque sia, geniale. Forse leggermente tirato il tema, ma ti perdono :-)"

[Peter7413]

Un racconto davvero buono, mi è piaciuto parecchio al netto di alcune tue scelte (l'affaire mail che ti ha sottolineato Morena su tutte) che mi hanno un pelo rallentato la lettura, tipo dei dossi su una strada panoramica. Anche il riferimento all'averle fatte fare in Vietnam mi è sfuggito e mi ha rallentato. Insomma, alcune imperfezioni che però non cancellano la qualità del racconto.

[Giacomo Puca]

"Brillante. Voglio dire, l'idea è davvero brillante. E non ci ero arrivato fino alla fine. Finale che però merita qualche piccola revisione, perché proprio in virtù della bella idea, deve piombare sul lettore senza intoppi. Per cui, per dire, taglierei via del tutto: Quell'altro che hai messo nel manico che hai progettato. Non serve. Inverti invece i due paragrafi finali, subito dopo questo passo sul pulsante metti : Premo il tasto e il manico della Nimbus inizia a vibrare. E poi la chiusa, che farei ancora più scorretta e cattiva. Non farcelo arrivare da solo, faglielo dire dal capo. Qualcosa tipo...
Non ci arrivi eh? Immagina una dodicenne che gioca con quel coso in mezzo alle gambe...
Comunque sia, geniale. Forse leggermente tirato il tema, ma ti perdono :-)"

Ciao e grazie per il commento.
Riguardo la questione del "manico che hai progettato": il passaggio l'ho inserito per paura che non si capisse che fosse lui il principale responsabile della scelta. In effetti spezza un po' il ritmo.
Sull'invertire l'ordine finale non credo di essere troppo d'accordo. L'obiettivo che volevo raggiungere era spingere il lettore a ragionare sulla serie di fatti espressi fino a quel punto per poi dare la rivelazione. Messa in bocca a Hank in quel modo mi sembra appiattire un po' troppo la rivelazione, toglierle forza. Però ci dovrò ragionare su, non sei il primo che mi dà questo consiglio.
Grazie ancora per i complimenti e alla prossima!

[Giacomo Puca]

Un racconto davvero buono, mi è piaciuto parecchio al netto di alcune tue scelte (l'affaire mail che ti ha sottolineato Morena su tutte) che mi hanno un pelo rallentato la lettura, tipo dei dossi su una strada panoramica. Anche il riferimento all'averle fatte fare in Vietnam mi è sfuggito e mi ha rallentato. Insomma, alcune imperfezioni che però non cancellano la qualità del racconto.

Grazie per essere passato a commentare ;)
Ci sono certamente delle imperfezioni che non fanno scorrere il racconto come dovrebbe, purtroppo accorgersene a caldo è parecchio difficile.
Felice che ti sia piaciuto. Alla prossima!