La prova

Lunedì 19 luglio dalle 21.00 alle 00.00 con 2000 caratteri a disposizione e un tema scelto dai Campioni dell'arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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giulio.palmieri
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La prova

Messaggio#1 » martedì 20 luglio 2021, 0:01

– Se si arrabbia non giochiamo più.
– Senti Toto: ‘sta cosa non gliela diciamo?
Alfredo appoggiò l’indice di traverso sulle labbra, in un gesto che avevo visto fare soltanto a mio nonno, per le cose importanti.
Le cose importanti per mio nonno erano: alzarsi presto, preferibilmente all’alba; bere sempre vino fresco, anche d’inverno; e non perdere mai, e dico mai, il ritmo alla scatena. La scatena era quando giungeva la primavera, e lui e altri mezzadri venivano chiamati ad aprire la terra, ché le zolle erano troppo fredde per l’inverno, e bisognava rivoltarle dal profondo per la semina. Per farlo ci voleva la sua zappa di cinque chili. Sollevata e abbassata a ritmo per sette ore al giorno, come un’arma, che io non ho mai capito come facesse ogni sera di primavera a sollevare i piedi per raggiungere la tavola, e a tenere la forchetta con le dita. Parlare, non parlava, se non per dire: buon giorno e buona sera.
Se nonno Santo indicava con un gesto del viso la caraffa del vino, dovevo prenderla e versargli il bicchiere fino all’orlo. A termine della cena, dovevo versargli il caffè bollente nella tazza.
Mia nonna, che anche lei faceva mille cose, mi diceva sempre: tie lu capisci lu nonnu. Soltanto tu lo capisci il nonno, e stavano assieme da una vita. E quindi, sapevo, sapevo che Alfredo non ce l’avrebbe mai fatta. Come potevo spiegargli la rabbia di uno che non parla?
Così, quando quella sera a cena esordì con un colpo di tosse, sentii il cuore sprofondare. – Dobbiamo dire una cosa. Prima, però, vorrei spiegare che…
– Nonno – lo interruppi – abbiamo giocato coi petardi, a ddha nnanzi a Meroni. Gli abbiamo fatto scoppiare le finestre. Meroni è uscito col fucile e noi siamo scappati.
Nonno Santo fece solo un gesto col viso, come scacciando una mosca nell’aria. Poi prese il cucchiaio e iniziò a mangiare. Anche noi prendemmo a mangiare, in silenzio, e io avevo il cuore leggero. Sapevo che il giorno dopo sarebbe andato dal vicino a sistemare la faccenda.
Ultima modifica di giulio.palmieri il martedì 20 luglio 2021, 0:07, modificato 1 volta in totale.



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wladimiro.borchi
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Re: La prova

Messaggio#2 » martedì 20 luglio 2021, 0:04

Sedici caratteri di troppo secondo i miei conti.
Provveddi.
W

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giulio.palmieri
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Re: La prova

Messaggio#3 » martedì 20 luglio 2021, 0:08

fatto!

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antico
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Re: La prova

Messaggio#4 » martedì 20 luglio 2021, 0:10

Molto bene, Giulio! Caratteri ok, ma ovviamente piccolo malus tempo. Buona 2000 CARATTERI EDITION!

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Stefano Impellitteri
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Re: La prova

Messaggio#5 » martedì 20 luglio 2021, 16:26

Ciao Giulio
Mi spiace, è solo il mio parere, ma il tuo racconto non mi è arrivato.
Non è una scena, ma solo un accenno di scena per menzionare infodump. Considerando il paletto della lunghezza si poteva architettare molto meglio, così da vedere qualcosa. Strutturato in questo modo vedo due che parlano di avvenimenti che non conosco e non ho visto.
A rileggerci

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Debora D
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Re: La prova

Messaggio#6 » mercoledì 21 luglio 2021, 15:34

Ciao Giulio, piacere di leggerti!

Mi piace il contesto rurale e la sfumatura contadina che hai dato al linguaggio e al fraseggio interiore del tuo protagonista.
Riconosco di non aver capito tutto, alla seconda lettura mi è stato più chiaro. La vicenda vera e propria parte alla fine e una grossa fetta è dedicata a preparare il contesto: è uno spiegoncino che però è suggestivo perché riesci a passarlo attraverso il ragionamento del ragazzo protagonista. Forse sarebbe stato più scorrevole spostando il ragionamento finale
E quindi, sapevo, sapevo che Alfredo non ce l’avrebbe mai fatta. Come potevo spiegargli la rabbia di uno che non parla?
e fondendolo meglio con il motivo per cui lui lo sa. Proprio come in un ragionamento.
Non so se mi sono spiegata in modo decente.

Il personaggio del nonno e il suo rapporto con il nipote escono molto bene dalla pagina ma non ho capito bene il collegamento con il tema. Far scoppiare le finestre è una rivolta? O lo è per Alfredo parlare con il nonno?
Per me questo è il difetto maggiore.
Un altra cosa che è personale riguarda l'incipit.
Gli attacchi con le battute non mi convincono mai troppo perché mi disorientano. Leggo la prima battuta e non so chi sia a parlare né dove, devo tenere in pausa il film mentale in attesa di avere maggiori info. Avrei preferito una riga prima delle battute che mi aiutasse a impostare il chi e il dove.

Conclusione: il racconto è suggestivo, ho ricordato mio nonno che era molto silenzioso e parlava a gesti proprio come il tuo personaggio. Però ho avuto difficoltà a trovare il tema.

Buona edizione e alla prossima

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giulio.palmieri
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Re: La prova

Messaggio#7 » giovedì 22 luglio 2021, 13:22

Ciao Stefano e Debora, grazie per i vostri commenti! Il tema l'ho inteso nella attività di nonno Santo nel rivoltare la terra, e infatti tutto il racconto è incentrato su di lui e sul suo carattere. Ho lavorato di lima fino all'ultimo minuto per ridurre il brano nei caratteri richiesti, e quindi, per rispondere a Deborah, le battute iniziali sono giusto un accenno alla "prova" finale del brano. Buona edition!

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Giovanni Attanasio
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Re: La prova

Messaggio#8 » venerdì 23 luglio 2021, 11:13

Il racconto è interessante, senza dubbio. Dopo l’incipit però veniamo travolti da una lunga esposizione che, seppur discretamente mascherata dal buon punto di vista e lo stile, tale resta. Il finale mi è arrivato confuso, senza un ’allaccio per comprendere dove fosse la rivolta. Le possibilità sono queste, per me: il nonna passa da silenzioso a parlante (rivolta); i ragazzi confessano (rivolta? verso chi?); il fatto che vogliono andare a risolvere la questione col vicino (una rivolta verso un vicino rompipalle, forse?)
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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giulio.palmieri
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Re: La prova

Messaggio#9 » venerdì 23 luglio 2021, 16:13

Ciao Giovanni,
il tema l'ho inteso nell'attività di nonno Santo di rivoltare la terra. Dalle mie parti (Salento) si trattava di un'attività molto faticosa, fatta in squadra. La squadra si poneva in diagonale e "marciava" al ritmo di un Ras (il capo squadra). Ras è termine dialettale derivante dall'arabo: la lingua salentina è un miscuglio di termini, per lo più di origine ellenica.
L'attività quindi consisteva nell'andare a fondo e rivoltare completamente le zolle, prima della semina. Considera che si parla di un territorio pianeggiante (pieno, in passato, di cave di tufo e di pietra, che furono poi colmate di terra) e anche solo guardare oggi l'estensione dei campi può dare l'idea del lavoro immane che ci voleva.
Quindi il tema l'ho inteso in questo senso: nel contrasto tra la bravata dei ragazzi (che può risuonare come ribellione, scherzo etc.) e la figura familiare di nonno Santo, ch'è una colonna portante di quel mondo quasi arcaico. Non so se mi sono spiegato bene. Ad ogni modo, come sempre, conta ciò che arriva al lettore.
Ultima modifica di giulio.palmieri il venerdì 23 luglio 2021, 16:55, modificato 1 volta in totale.

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Giovanni Attanasio
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Re: La prova

Messaggio#10 » venerdì 23 luglio 2021, 16:50

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Giovanni,
il tema l'ho inteso nell'attività di nonno Santo di rivoltare la terra. Dalle mie parti (Salento) si trattava di un'attività molto faticosa, fatta in squadra. La squadra si poneva in diagonale e "marciava" al ritmo di un Ras (il capo squadra). Ras è termine dialettale derivante dall'arabo: la lingua salentina è un miscuglio di termini, per lo più di origine ellenica.
L'attività quindi consisteva nell'andare a fondo e rivoltare completamente le zolle, prima della semina. Considera che si parla di un territorio pianeggiante (pieno, in passato, di cave di tufo e di pietra, che furono poi colmate di terra) e anche solo guardare oggi l'estensione dei campi può dare l'idea del lavoro immane che ci voleva.
Quindi il tema l'ho inteso in questo senso: nel contrasto tra la bravata dei ragazzi (che può risuonare come ribellione, scherzo etc.) e la figura familiare di nonno Santo, ch'è una colonna portante di quel mondo quasi arcaico. Non so se mi sono spiegato bene. Ad ogni modo, come sempre, conta ciò che arriva al lettore.


L'importante è che tu ti sia divertito e che ci hai messo il cuore nello scrivere la storia. Al lettore (cioè io) è arrivata una buona storia, ma qui siamo costretti a giudicare e a pignolerie sovrumane. Grazie per aver chiarito. Avevo indovinato il dialetto, essendo anche io del sud, ma un po' più giù. :P
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

alexandra.fischer
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Re: La prova

Messaggio#11 » venerdì 23 luglio 2021, 19:01

LA PROVA di Giulio Palmieri Tema centrato. La ribellione, in questo caso, è quella di Toto, il quale si ribella agli amichetti in merito alla grossa marachella combinata (aver fatto esplodere le finestre del vicino Meroni con i petardi). Questo, nello spirito di nonno Santo. Il punto di forza del racconto è proprio il personaggio del nonno, uomo di poche parole, ma che tutti rispettano; la sua autorevolezza arriva dall’essere temprato nel duro lavoro in campagna (vedi la descrizione della scatena). Il finale lascia capire che a suo modo, il nonno troverà la soluzione al guaio combinato dal nipote e dagli amici (che gli voglia bene il Lettore lo intuisce dalle parole della nonna, poche ma efficaci: Toto capisce il nonno).

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Laura Brunelli
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Re: La prova

Messaggio#12 » sabato 24 luglio 2021, 16:55

Ciao Giulio,
Piacere di leggere commentare il tuo racconto.
Sinceramente non mi sembra che il tema sia stato ben centrato. Innanzi tutto la maggior parte del racconto è incentrato sulla descrizione del nonno. Nelle poche frasi che dovrebbero riguardare la rivolta, comunque tu l’abbia interpretata, io ci leggo solo due bambini o ragazzini che hanno combinato una marachella e che temono di essere puniti per questo. Nulla di più. Peccato, perché il racconto è scritto bene ed è anche piacevole da leggere. Ci sono alcune cadute stilistiche nella parte raccontata sul nonno, ma sono coerenti con la voce del narratore e ci possono stare come caratterizzazione del personaggio.

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giulio.palmieri
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Re: La prova

Messaggio#13 » sabato 24 luglio 2021, 19:03

Giovanni Attanasio ha scritto:L'importante è che tu ti sia divertito e che ci hai messo il cuore nello scrivere la storia. Al lettore (cioè io) è arrivata una buona storia, ma qui siamo costretti a giudicare e a pignolerie sovrumane. Grazie per aver chiarito. Avevo indovinato il dialetto, essendo anche io del sud, ma un po' più giù. :P


Allora mi aspetto di leggere qualche tuo racconto ambientato dalle tue parti. A presto!
Ultima modifica di giulio.palmieri il domenica 25 luglio 2021, 17:07, modificato 1 volta in totale.

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giulio.palmieri
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Re: La prova

Messaggio#14 » sabato 24 luglio 2021, 19:16

Grazie Alexandra e Laura per i commenti @Laura: la prossima volta proverò a rendere più esplicito il tema.

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Pretorian
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Re: La prova

Messaggio#15 » domenica 25 luglio 2021, 23:56

Ciao, Giulio e piacere di leggerti.
Allora, devo dire che il racconto presenta diverse problematiche, sia dal punto di vista della trama che dello stile. Per quanto riguarda la trama... semplicemente non esiste. A parte la scena finale, che è un frammento di scena, in quanto la sua soluzione ci iene rivelata attravero un'intuizione del narratore, il resto è infodump sulla figura del nonno. A livello di stile, poi, il racconto è un casino. Dall'infodump che mangia metà testo, al finale che è una proiezione di una possibilità futura, passando per la spiegazione di cosa sia la "scatena", il racconto non arriva mai ad avere un minimo di immersività e prosegue senza avere un vero filo conduttore o una linea narrativà.
Per concludere, ho davvero difficoltà a trovare la "rivolta" che dovrebbe essere in tema.


Alla prossima!!

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Andrea Partiti
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Re: La prova

Messaggio#16 » martedì 27 luglio 2021, 16:45

Anche io ho trovato il racconto distante dal tema, perché sebbene la rivolta delle zolle sia usata per spiegare il carattere del nonno, non è centrale all'episodio e all'interazione su cui si basa il racconto.
Però mi è piaciuto davvero molto e non posso ignorarlo. Mi piacciono i racconti in cui si sente (o c'è davvero) una connessione profonda con un territorio e una cultura locale, in cui si delineano queste situazione e questi personaggi duri che sono orizzontali in ogni zona rurale d'Italia ma che riescono ad assorbire tutti gli aspetti più caratteristici del luogo in cui vivono.
Aggiungici quel senso di comprensione, solidarietà e legame famigliare profondo, dietro alla durezza esteriore, e mi hai convinto.

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Peter7413
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Re: La prova

Messaggio#17 » mercoledì 4 agosto 2021, 19:04

Ciao Giulio! Bellissimo il personaggio del nonno, sei riuscito a tratteggiarlo divinamente. Poco chiara, invece, l'intro e forse perché ancora non hai portato il lettore nel contesto. Questione tema: occhio che per come l'hai messo sembra più un paletto, nel senso che è un qualcosa che appare, ma che non è caratterizzante il racconto. Bada bene che sono tra coloro che privilegiano il nasconderlo, il tema, però in questo caso mi è sembrato davvero tanto esterno alla vicenda, solo un qualcosa per caratterizzare il nonno, insomma. A rileggerci nell'Arena!

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