Opportunità

Lunedì 16 agosto dalle 21.30 alle 23.00 con 800 caratteri a disposizione e un tema scelto dei Campioni dell'Arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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Opportunità

Messaggio#1 » lunedì 16 agosto 2021, 22:18

Il rumore di freni stridenti squarcia il silenzio della notte. Mi volto con occhi spalancati, le mani cercano un appiglio all’interno della Panda. Non trovano niente, allora resto immobile e trattengo il respiro. Due fari abbaglianti mi accecano.

Apro gli occhi. Riconosco il soffitto dell’ospedale. Provo a tirarmi su ma il mio corpo non risponde. Mi sforzo e non succede nulla.
“Cla’, l’hai sognato di nuovo?” la voce di mia madre è rotta dalle lacrime. Annuisco. Non ho più dormito in questi anni, e mi fa ridere perché stare a letto è l’unica cosa che posso fare.
“Ma’, quanto ci vuole?”
“Ora arriva il dottore per… per...”
“L’eutanasia”.
Mia madre scoppia a piangere, le sorrido per darle forza. Allunga il mio braccio verso le sue labbra e mi bacia. Si schiarisce la voce.
“Vuoi qualcosa?”
“Riposare”.



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antico
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Messaggio#2 » lunedì 16 agosto 2021, 22:24

Ciao Morena e benvenuta nell'Arena! Parametri rispettati, divertiti in questa 800 CARATTERI EDITION!

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Puch89
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Re: Opportunità

Messaggio#3 » martedì 17 agosto 2021, 10:03

Il modo in cui hai scelto di affrontare il tema è una bella sfida. Il tema dell'eutanasia tocca corde importanti e non è semplice mostrarle su un raccontato di 800 caratteri. Nel tuo caso, ad esempio, trovo la prima parte eseguita bene, ma va un po a perdersi in quella centrale. Il dialogo tra la madre e il figlio mi sembra un pelo troppo costruito, irrealistico. Soprattutto il finale.
Voler per forza di cose inserire la parola del tema, in risposta ad una madre provata da ciò che sta per accadere a suo figlio, la trovo una pessima scelta, per quanto posso capire il motivo per cui hai deciso di inserirla. Purtroppo in un testo così breve ogni parola va misurata e ha un certo peso nel complesso. Per il resto è stata una discreta prova, spero di rileggerti presto.

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Re: Opportunità

Messaggio#4 » martedì 17 agosto 2021, 11:09

Puch89 ha scritto:Il modo in cui hai scelto di affrontare il tema è una bella sfida. Il tema dell'eutanasia tocca corde importanti e non è semplice mostrarle su un raccontato di 800 caratteri. Nel tuo caso, ad esempio, trovo la prima parte eseguita bene, ma va un po a perdersi in quella centrale. Il dialogo tra la madre e il figlio mi sembra un pelo troppo costruito, irrealistico. Soprattutto il finale.
Voler per forza di cose inserire la parola del tema, in risposta ad una madre provata da ciò che sta per accadere a suo figlio, la trovo una pessima scelta, per quanto posso capire il motivo per cui hai deciso di inserirla. Purtroppo in un testo così breve ogni parola va misurata e ha un certo peso nel complesso. Per il resto è stata una discreta prova, spero di rileggerti presto.


Ciao Alessio, grazie mille per il tempo che hai dedicato al mio scritto. In realtà non ho voluto inserirla forzosamente, anche perché il tema poteva già emergere con la parola eutanasia senza forzare la mano, ma le ho dato peso. "Riposare" fa riferimento sia all'assenza di sonno citata e richiamata con questa parola sia per forza di cose alla morte vista come fine riposante di una vita non più voluta, non vista come un dono ma una condanna.
Concordo col dire che il tema è complesso da gestire e mi dispiace non sia arrivato il senso, lavorerò per migliorare. Grazie ancora.

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GiulianoCannoletta
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Re: Opportunità

Messaggio#5 » venerdì 20 agosto 2021, 11:16

Ciao Morena, piacere di averti letto.
Il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto, mi ha trasmesso un senso di angoscia difficile da rendere in così pochi caratteri. Sia nella parte dell'incubo che nella descrizione della paralisi. Abbiamo declinato il tema in maniera simile, anch'io nel mio racconto ho provato a parlare di eutanasia, ma credo che il tuo racconto sia molto più coraggioso, perché hai scelto di farlo dal punto di vista di chi aspetta di porre fine alla propria vita. Forse avresti potuto giocare di più sul non detto, ad esempio evitando di esplicitare "eutanasia" o il tema del riposo, e lasciando che il lettore ci mettesse del suo, credo che la storia non ne avrebbe risentito in termini di comprensione perché hai reso la scena in modo molto chiaro.
In ogni caso davvero un'ottima prova, complimenti.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: Opportunità

Messaggio#6 » venerdì 20 agosto 2021, 12:57

Ciao Giuliano,
grazie per il tempo che mi hai dedicato e per le belle parole. In realtà ti ringrazio in particolar modo per il consiglio sul non-detto: mi rendo conto che sarebbe stato più piacevole così (ed è una cosa che ho apprezzato molto del tuo lavoro). Farò tesoro di questa opinione.
A rileggerci presto!

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Laura Brunelli
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Re: Opportunità

Messaggio#7 » lunedì 23 agosto 2021, 16:08

Ciao Morena piacere di leggere e commentare il tuo racconto.
Racconto piacevole ed interessante. Non è facile parlare di eutanasia senza scadere nel melodrammatico, soprattutto in così pochi caratteri. Sebbene non sia piaciuto neanche a me l’uso esplicito della parola eutanasia, ritengo che tu sia riuscita a trattare il tema con leggerezza senza scadere nella superficialità.
Ci sono, però, a mio avviso parecchi problemi dal punto di vista sia di coerenza che di stile.
Per quanto riguarda la coerenza il problema sta nel fatto che il racconto si apre evidentemente con un sogno e non con un feedback, tanto che dopo lo stacco, il protagonista apre gli occhi. Ancora, la madre gli chiede se ha sognato di nuovo l’incidente e il protagonista annuisce. Il problema è che poi afferma di non aver “più dormito in questi anni”. La domanda che sorge spontanea è: se non dorme, come fa a sognare?
Sempre sulla coerenza: la madre piange fin dall’inizio del dialogo, poi però, verso la fine scoppia a piangere. Capisco che volevi introdurre una certa gradualità, ma se nella prima frasi dici che la voce della madre è rotta dalle lacrime vuol dire che sta già piangendo, forse sarebbe stato più incisivo mostrare solo degli occhi lucidi, o una singola lacrima, nella prima parte.

Per quanto riguarda lo stile, ti segnalo alcuni passaggi:
“Mi volto con occhi spalancati” mi pare di capire che tu abbia cercato di scrivere in modo immersivo, quindi, per coerenza il protagonista non può vedere i propri occhi.

“allora resto immobile e trattengo il respiro” in questa frase trovo superflua la parola “allora” è evidente che l’azione successiva è una conseguenza del fatto che non abbia trovato alcun appiglio.

“Provo a tirarmi su ma il mio corpo non risponde. Mi sforzo e non succede nulla.” La frase finale è una ripetizione. Se l’intenzione era di far capire che ogni sforzo di muoversi è inutile, potresti privare a integrare le due frasi. Per esempio, tenendo quasi tutte le tue parole, potresti scrivere così “Provo a tirarmi su ma, nonostante mi sforzi non succede nulla, ormai il mio corpo non risponde più”.

“Allunga il mio braccio verso le sue labbra e mi bacia” Il problema di questa frase è il verbo “allunga” di per sé non è sbagliato, anzi, probabilmente dal punto di vista del protagonista è corretta, però crea un po’ di confusione nel lettore. Ad una prima lettura pensavo che fosse il protagonista ad allungare il braccio.

Nel complesso una prova non male, soprattutto considerato che è la tua prima volta su questa arena infernale. Complimenti e in bocca al lupo per questa e per le prossime edizioni.

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Re: Opportunità

Messaggio#8 » lunedì 23 agosto 2021, 16:17

Ciao Laura,

grazie mille per i tuoi preziosissimi consigli e per la tua attenta lettura. Ne farò sicuramente tesoro per i miei prossimi lavori. Alcune note per confrontarmi con te su un paio di spunti riflessivi:
La domanda che sorge spontanea è: se non dorme, come fa a sognare?


Faccio assolutamente mea culpa: intendevo "dormito bene" e ho pensato che, poiché nelle forme colloquiali si usa dire "non ho dormito" anche se si hanno alle spalle poche ore di sonno, fosse chiaro. Grazie per l'osservazione.

“Provo a tirarmi su ma il mio corpo non risponde. Mi sforzo e non succede nulla.”

Le ho staccate volutamente per dare un'idea di azioni che si seguono, enfatizzando ogni frase.

“Allunga il mio braccio verso le sue labbra e mi bacia” Il problema di questa frase è il verbo “allunga” di per sé non è sbagliato, anzi, probabilmente dal punto di vista del protagonista è corretta, però crea un po’ di confusione nel lettore. Ad una prima lettura pensavo che fosse il protagonista ad allungare il braccio.

Mi dispiace, speravo invece di trasmettere proprio l'idea di "inerme" e immobile. Grazie per il feedback.

alexandra.fischer
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Re: Opportunità

Messaggio#9 » lunedì 23 agosto 2021, 18:12

Tema centrato. In poche righe, mostri il destino drammatico della protagonista: un incidente d’auto che l’ha resa tetraplegica da anni e, amara ironia della sorte, le ha tolto il sonno, lasciandole l’incubo ricorrente di quella terribile notte. Hai reso molto bene il personaggio della madre, controllata nel suo dolore: in preda alle lacrime, bacia la mano alla figlia, certo, ma il suo tono è fermo quando pronuncia la parola che porrà fine alle sofferenze di lei. Ottima la tensione che sai creare nell’attesa dell’arrivo del dottore che darà il riposo alla protagonista. Punti deboli: nessuno.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Opportunità

Messaggio#10 » martedì 24 agosto 2021, 1:48

Ciao Morena.
Innanzitutto, benvenuta. Fa sempre piacere incontrare penne nuove penne anche ad agosto. Fatti i convenevoli, passiamo alle cose serie: le mazzate! Che questo alla fine è un forum un po’ alla Fight Club, solo senza pazzi terroristi di mezzo (o almeno si spera).
Premessa: forse il sottoscritto non è la persona ideale a scrivere quanto segue, essendo io per primo uno di quegli autori che, per paura di infodump e pappine pronte, tende a essere un po’ troppo criptico nei suoi testi brevi. Tuttavia, leggendo il tuo brano ho riscontrato la sindrome da “devo assicurarmi che il lettore capisca cosa intendo”. Il sogno prima e l’esplicitazione del tema dell’eutanasia poi sono tutti sintomi di questa tendenza. Meglio sarebbe stato mostrare tali elementi facendoli intuire al lettore. Il mio consiglio è: se parli di un tema, rendilo universale, togliendo, per quanto possibile, tutti quei dettagli che, se è pur vero che aggiungono concretezza alla storia, dall’altra smorzano l’effetto drammatico. Un testo breve non è come un racconto lungo o addirittura un romanzo, dove invece i dettagli sono fondamentali per creare un background credibile. Qui il tuo nemico principale è lo spazio (il tempo imparerai a gestirlo più facilmente, fidati), quindi cerca sempre di sfruttare ogni singola frase per andare dritta al punto, senza perderti in dettagli non fondamentali. Pensaci: ai fini del messaggio che intendevi veicolare, che il protagonista avesse fatto un incidente o fosse affetto da una malattia incurabile, avrebbe cambiato qualcosa? Avrebbe portato valore aggiunto alla drammatizzazione? A mio avviso no, quindi non aver paura a sacrificare gli spiegoni all’altare del messaggio finale.
Per il resto concordo con buona parte delle note di Laura, fatta eccezione per quella sugli occhi sbarrati (non ho bisogno di vedere il mio volto per sapere di stare spalancando gli occhi).
Alla prossima.
Ultima modifica di Alessandro -JohnDoe- Canella il martedì 24 agosto 2021, 9:43, modificato 1 volta in totale.
lupus in fabula

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Re: Opportunità

Messaggio#11 » martedì 24 agosto 2021, 9:08

John Doe ha scritto:Ciao Morena.
Innanzitutto, benvenuta. Fa sempre piacere incontrare penne nuove penne anche ad agosto. Fatti i convenevoli, passiamo alle cose serie: le mazzate! Che questo alla fine è un forum un po’ alla Fight Club, solo senza pazzi terroristi di mezzo (o almeno si spera).
Premessa: forse il sottoscritto non è la persona ideale a scrivere quanto segue, essendo io per primo uno di quegli autori che, per paura di infodump e pappine pronte, tende a essere un po’ troppo criptico nei suoi testi brevi. Tuttavia, leggendo il tuo brano ho riscontrato la sindrome da “devo assicurarmi che il lettore capisca cosa intendo”. Il sogno prima e l’esplicitazione del tema dell’eutanasia poi sono tutti sintomi di questa tendenza. Meglio sarebbe stato mostrare tali elementi facendoli intuire al lettore. Il mio consiglio è: se parli di un tema, rendilo universale, togliendo, per quanto possibile, tutti quei dettagli che, se è pur vero che aggiungono concretezza alla storia, dall’altra smorzano l’effetto drammatico. Un testo breve non è come un racconto lungo o addirittura un romanzo, dove invece i dettagli sono fondamentali per creare un background credibile. Qui il tuo nemico principale è lo spazio (il tempo imparerai a gestirlo più facilmente, fidati), quindi cerca sempre di sfruttare ogni singola frase per andare dritta al punto, senza perderti in dettagli non fondamentali. Pensaci: ai fini del messaggio che intendevi veicolare, che il protagonista avesse fatto un incidente o fosse affetto da una malattia incurabile, avrebbe cambiato qualcosa? Avrebbe portato valore aggiunto alla drammatizzazione? A mio avviso no, quindi non aver paura a sacrificare gli spiegoni all’altare del messaggio finale.
Per il resto concordo con buona parte delle note di Laura, fatta eccezione per quella sugli occhi sbarrati (non ho bisogno di vedere il mio volto per sapere di stare spalando gli occhi).
Alla prossima.


Ciao Alessandro, grazie per il benvenuto e per le mazzate (sono qui proprio per prenderle in pieno spirito autolesionista) :)
Grazie mille per il tuo prezioso consiglio, cercherò di seguirlo in futuro. Confesso che non mi ero mai trovata a dover rispettare dei limiti così stringenti e avevo paura di tirare fuori un testo troppo criptico.

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Stefano.Moretto
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Re: Opportunità

Messaggio#12 » mercoledì 25 agosto 2021, 14:32

Ciao Morena.
Il tuo racconto è stata una mazzata allo stomaco. Non sei l'unica ad aver usato questa sfumatura del tema (in realtà, credo un buon 90%, me compreso), ma il tuo è l'unico che riesce a trasmettere una sensazione di anormale serenità. Non farò paragoni diretti con gli altri del girone, ma parlando in generale solitamente la morte viene vista o come qualcosa di negativo, oppure, anche quando è qualcosa di agognato (per sé o per altri), viene ottenuto tramite un processo violento. Qui invece, nel secondo pezzo, c'è una tranquillità di fondo che rende la ricerca della morte qualcosa di naturale e positivo. Il che aumenta l'effetto pugno nello stomaco.
Il fatto che tu abbia diviso il racconto in due scene, cosa che non mi pare sia ancora stato sottolineata, è molto coraggiosa considerando il limite strettissimo a 800 caratteri. Già con la normale sfida a 4000 molto spesso è un azzardo o viene mal gestita la cosa, con 800 è pura follia. E qui devo andare un attimo conto a un commento precedente (non me ne volere): non trovo che la prima scena sia uno "spiegone", anzi mi sembra un incipit perfetto per dare un establish shot della situazione. Se avessi aperto con il personaggio all'ospedale sarebbe potuto essere lì per mille motivi: si è rotto qualcosa, ha la polmonite, ha un cancro, si è preso il morbillo; letteralmente qualsiasi cosa. Invece così sappiamo subito che è lì perché ha fatto un incidente. Anche le conseguenze vengono illustrate subito: prova a muoversi, il corpo non risponde. Se non avessimo avuto quella scena iniziale, vedendo il tipo che non riesce a muoversi, avremmo potuto pensare anche a un problema passeggero (magari ha una malattia debilitante che gli stanno curando?), invece così è evidente: ha fatto un incidente e ora è paralizzato. Sarebbe stato uno spiegone se fosse arrivato un medico a dire "allora, come ben sai dopo il tuo incidente..." e sarebbe stato orribile oltre ogni dire.
Invece, parlando delle cose che avresti potuto fare meglio, ci sono vari punti da analizzare:
Il rumore di freni stridenti squarcia il silenzio della notte. Mi volto con occhi spalancati, le mani cercano un appiglio all’interno della Panda. Non trovano niente, allora resto immobile e trattengo il respiro. Due fari abbaglianti mi accecano.

Il rumore dei freni e il dettaglio della notte vanno bene per delineare subito cosa sta succedendo: è notte, un'auto sta inchiodando. La frase dopo mette il personaggio dentro una Panda, quindi va tutto bene. Quello che va meno bene è come si comporta il protagonista, semplicemente perché non ci permette di capire dov'è: se fosse alla guida stringerebbe il volante e cercherebbe di evitare l'impatto, se fosse lato passeggero stringerebbe la maniglia della porta o il sedile; se fosse sul lato dove gli arriva addosso la macchina cercherebbe di allontanarsi dal vetro, in caso contrario ci si avvicinerebbe. Normalmente una persona che sta per schiantarsi e non ha appigli potrebbe decidere di mettere le mani sul soffitto della macchina in modo da "ancorarsi" sul sedile. Insomma, dov'è?
Come ti hanno già fatto notare, il "allora resto immobile" non dà la sensazione di pericolo, soprattutto per la parola "allora", che dà al resto della frase la dignità di un ragionamento fatto con calma: non ho trovato l'acqua in frigo, allora bevo un bicchiere di latte. Invece è un momento concitato, dove l'istinto e la paura prendono il sopravvento, non puoi permetterti termini così neutri. Inoltre c'è un problema di tempo: tra lo stridio dei freni e lo schianto ci sono due periodi di due frasi l'una per un totale di 24 parole. Troppo tempo. Puoi tranquillamente togliere il fatto che non trova nulla da afferrare e fare: stridio, si volta (anche senza occhi spalancati), cerca qualcosa, fari lo accecano, trattiene il respiro. Invertendo gli ultimi due elementi in questo modo gli dai anche una sequenza di causa ed effetto: vedo i fari, mi spavento, trattengo il respiro. Altrimenti sembra che passi un'eternità dalla prospettiva dell'impatto e il personaggio ha avuto tutto il tempo di prepararsi, e allora: perché non hanno evitato l'impatto se c'era tutto questo tempo?
Provo a tirarmi su ma il mio corpo non risponde. Mi sforzo e non succede nulla.

Questa frase è buona per far capire che è paralizzato, ma è un po' innaturale: sa di essere paralizzato, tanto che vuole morire, messa così sembra che stia provando a muoversi aspettandosi di riuscirci perché non c'è abbastanza introspezione. Potresti inserire qualche commento interiore tipo che svegliandosi di colpo d'istinto prova ad alzarsi e poi si ricorda di non poterlo fare.
“Cla’, l’hai sognato di nuovo?” la voce di mia madre è rotta dalle lacrime.

Qui giusto un appunto: se devi segnare il tono di voce non farlo dopo l'intera frase, soprattutto se stai usando un complemento vocativo. Sfrutta questo elemento per spezzarla:
«Cla'» la voce di mia madre è rotta dalle lacrime. «L'hai sognato di nuovo?»
In questo modo dai anche subito chiarezza a chi sta parlando, altrimenti non si capisce subito e devi aver letto tutto prima di saperlo.
Non ho più dormito in questi anni

Qui mi unisco a un commento precedente, al quale hai già risposto, dicendo che "dormito" e "dormito bene" non sono interscambiabili in modo troppo intuitivo, ma come già detto, hai già risposto alla cosa.
Allunga il mio braccio verso le sue labbra e mi bacia.

Cosa di poco conto: la madre non aveva una posizione nello spazio fino a questo momento in cui scopriamo che gli teneva la mano. Potresti introdurre il fatto che gli sta stringendo la mano (e aggiungere il fatto che non può sentirne il tocco, se oltre alla paralisi è anche insensibile, non so se è possibile il contrario non ho studiato medicina) nelle righe precedenti, caratteri permettendo.
Questi erano i punti che mi sono piaciuti meno. Per il resto, come già detto, è stato un bel pugno allo stomaco. Cosa che in genere apprezzo in questa arena. Spero che il mio commento ti sia utile.

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Andrea Partiti
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Re: Opportunità

Messaggio#13 » giovedì 26 agosto 2021, 10:27

L'idea funziona, ma penso il risultato sia un po' troppo ingenuo ed esplicito, accompagna molto il lettore e lascia chiunque sia, in base alla sua idea, con un retrogusto di "sì ok, eutanasia giusta e umana" oppure "sì ok, altra propaganda mascherata da racconto", in base all'opinione.
Aver scelto un tema carico, soprattutto in un momento in cui è martellante, rende molto difficile evitare questo effetto.
Forse avrei provato a evitarlo mantenendo la scena del sogno come aggancio iniziale e limitando al minimo descrizioni e preparazioni della seconda scena. Un dialogo scarno senza mai toccare direttamente il tema, in cui ci sfiori il problema con una qualche richiesta indiretta, dell'acqua, dei medicinali, qualcosa che lasci trasparire quanto il protagonista è inerme e non autosufficiente, per permettere di empatizzare senza morale e spiegazioni esplicite. (E finendo col vuoi qualcosa / riposare, che a quel punto diventa una vera chiave di lettura).

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Re: Opportunità

Messaggio#14 » giovedì 26 agosto 2021, 11:26

Ciao Andrea,
grazie per essere passato.
Giusto un paio di note per confrontarmi con te. Come detto anche ad altri "colleghi", la parola eutanasia è stata forse troppo esplicita e poteva essere omessa per giocare più sul non detto. Su questo però:
lascia chiunque sia, in base alla sua idea, con un retrogusto di "sì ok, eutanasia giusta e umana" oppure "sì ok, altra propaganda mascherata da racconto", in base all'opinione.


non mi vedi d'accordo: non è mia idea fare propaganda in un senso o nell'altro. Mi dispiace tu abbia avuto questa sensazione e mi chiedo se sia qualcosa di implicito nel testo (nel caso ti chiedo di aiutarmi a capire in modo da migliorare) o se semplicemente è un periodo di "esposizione" che ti ha reso più suscettibile al tema.

Un dialogo scarno senza mai toccare direttamente il tema, in cui ci sfiori il problema con una qualche richiesta indiretta, dell'acqua, dei medicinali, qualcosa che lasci trasparire quanto il protagonista è inerme e non autosufficiente, per permettere di empatizzare senza morale e spiegazioni esplicite.

Anche qui non ho capito dove sia la morale. I tuoi spunti sono interessanti e ne farò tesoro per il futuro, ma non riesco a capire in quale punto del racconto ci sia l'effetto "morale".
In generale mi dispiace non essere riuscita a trasmetterti un empatia con il PdV ma solo ribrezzo verso il tema. Spero di riuscire a confrontarmi con te per capire meglio questi aspetti e migliorarli in futuro.

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Andrea76
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Re: Opportunità

Messaggio#15 » giovedì 26 agosto 2021, 11:58

Interessante incipit. Descrivi il sogno in un paio di righe e poi cali il lettore nella realtà. Mi sembra un passaggio riuscito. La scena in ospedale a mio avviso è farraginosa, bisognerebbe lavorare sui dialoghi per renderli più realistici e meno didascalici. Ti invito poi a rileggere le ultime righe elidendo la battuta sull’eutanasia: secondo me così il racconto funziona molto meglio.

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Re: Opportunità

Messaggio#16 » giovedì 26 agosto 2021, 12:01

Andrea76 ha scritto:Interessante incipit. Descrivi il sogno in un paio di righe e poi cali il lettore nella realtà. Mi sembra un passaggio riuscito. La scena in ospedale a mio avviso è farraginosa, bisognerebbe lavorare sui dialoghi per renderli più realistici e meno didascalici. Ti invito poi a rileggere le ultime righe elidendo la battuta sull’eutanasia: secondo me così il racconto funziona molto meglio.


Ciao Andrea,
grazie mille per il tuo commento e per i consigli accurati. Purtroppo sui dialoghi "didascalici" non posso darti torto, i pochi caratteri misti all'emozione da prima sfida (e in generale "prima volta") hanno giocato a mio sfavore. Grazie anche per il consiglio di rilettura: mi hai convinto ulteriormente dell'osservazione.
A presto!

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antico
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Re: Opportunità

Messaggio#17 » domenica 29 agosto 2021, 15:45

Un racconto efficace costruito su una decisione irrevocabile e un addio struggente. Mi è piaciuta questa determinazione della protagonista che si esplicita nel testo stesso, sei stata brava. Di contro, in testi così brevi si deve anche porre attenzione ai dettagli e allora ecco che assume una gravità ben maggiore rispetto a quella che normalmente avrebbe il definire che non ha dormito mentre invece intendevi "dormito bene" e il trovare la madre in lacrime per poi farla ricominciare a piangere: piccolezze che, però, lasciano il segno in appena 800 caratteri di racconto. Ricapitolando, per me questo è un pollice tendente verso il positivo in modo solido che, però, piazzo dietro al parivalutato racconto di Maramonte perché meno preciso in ogni sua parte.

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