Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Lunedì 16 agosto dalle 21.30 alle 23.00 con 800 caratteri a disposizione e un tema scelto dei Campioni dell'Arena Maurizio Ferrero e Wladimiro Borchi
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antico
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Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » lunedì 16 agosto 2021, 23:58

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BENVENUTI ALLA 800 CARATTERI EDITION, L'ULTIMA TAPPA DELLO SPECIALE MINI CIRCUITO DE LO SCRITTORE DELL'ESTATE 2021, LA 156° ALL TIME!

Questo è il gruppo TIGRE della 800 CARATTERI EDITION con MAURIZIO FERRERO e WLADIMIRO BORCHI nelle vesti dei SOMMI GIUDICI.

Gli autori del gruppo TIGRE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VOLPE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo PANDA.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dai SOMMI GIUDICI. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK OTTAVA ERA, coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Inoltre ho forzato in modo da posizionare i tre racconti con MALUS MINIMO in tre gruppi differenti mentre il gruppo al quale è stato assegnato il racconto in MALUS MASSIMO (oltre al minimo) è l'unico con otto racconti.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo TIGRE:

Chi sono io per…?, di DandElion, ore 23.04, 764 caratteri MALUS 4 PUNTI
Meritato riposo, di Angela Catalini, ore 21.51, 795 caratteri
Mai dire riposo, di Davide Mannucci, ore 22.35, 795 caratteri
Sala da tè, di Alexandra Fischer, ore 22.54, 798 caratteri
In albergo, di Giulio Palmieri, ore 23.05, 1320 caratteri MALUS 27 PUNTI
La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie, ore 22.52, 794 caratteri
Ammazzalo, di David Galligani, ore 22.38, 796 caratteri
Non come le altre, di Leonardo Pigneri, ore 22.47, 795 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 AGOSTO per commentare i racconti del gruppo VOLPE Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 AGOSTO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VOLPE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VOLPE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non richiesta da me non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA 800 CARATTERI EDITION A TUTTI!



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Signor_Darcy
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 17 agosto 2021, 10:29

Faccio davvero fatica a stilare una classifica: chi per scelte tecniche, chi per come ha trattato il tema, trovo che tutti i racconti – pure piacevoli, in alcuni casi decisamente buoni – abbiano qualcosa che li penalizzi nel contesto di questa prova.
D’ogni modo questo è quanto.

1. Ammazzalo
2. Chi sono io per…?
3. Non come le altre
4. La prima buonanotte
5. Meritato riposo
6. Mai dire riposo
7. Sala da tè
8. In albergo

***

Ammazzalo, di David Galligani
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Chi sono io per…?, di DandElion
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Non come le altre, di Leonardo Pigneri
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La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie
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Meritato riposo, di Angela Catalini
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Mai dire riposo, di Davide Mannucci
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Sala da tè, di Alexandra Fischer
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In albergo, di Giulio Palmieri
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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 20 agosto 2021, 19:20

Eccomi qui con i commenti e la classifica.
Sul primo posto non ho avuto alcun dubbio. Grande bagarre per gli altri posti.
Buon divertimento a tutti!


CLASSIFICA

1. Ammazzalo di David Galligani
2. Meritato riposo di Angela Catalini
3. Mai dire riposo di Davide Mannucci
4. Sala da té di Alexandra Fischer
5. Non come le altre di Leonardo Pigneri
6. In albergo di Giulio Palmieri
7. La prima buonanotte di Mario Mazzafoglie
8. Chi sono io per...? di Dand Elion

__________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI

Chi sono io per…? di Dand Elion
Ciao Dand! E' da un po' che non ti commentavo, ero quindi curioso di vedere come ti saresti barcamenata in 800 caratteri.
Si vede che hai digitato da smartphone e ci sono refusi e disattenzioni, ma ci sono passato sopra perché anch'io ho scelto questa modalità di scrittura e ho avuto non poche difficoltà. Mi sono concentrato, dunque, sul testo in sé.
La valutazione è positiva, per quanto riguarda l'aspetto del messaggio, poco entusiastica per l'aspetto narrativo. Voglio essere sincero: questi racconti sotto forma di pensieri in libertà proprio non mi piacciono. Ho avuto la sensazione che, pur di partecipare, tu abbia scelto la via più semplice in assoluto.
Il tema è centrato e, ribadisco, non posso non condividere il messaggio di fondo: un buon libro, e il relax e il riposo sono assicurati (soprattutto in ferie!).

Meritato riposo di Angela Catalini
Il racconto non mi è dispiaciuto: è lineare, ha una certa immediatezza e sviluppa un abbozzo di "arco di trasformazione" del personaggio, laddove il cane prende coscienza e accetta la sua nuova condizione. Non mi ha dato fastidio l'umanizzazione, anzi è gradevole, non troppo invadente. Al limite, compatibilmente con i pochi caratteri a disposizione, avrei calcato un po' di più sulle percezioni sensoriali tipiche di un cane, ma magari si tratta di pignoleria. Sono d'accordo con chi ha commentato prima di me, dicendo che l'attacco alla padrona dei due tizi sconosciuti è incomprensibile. Non so, io avrei provato a parlare di due ragazzacci scemi habitué delle scorribande notturne, messi in fuga proprio per intervento del protagonista.
In buona sostanza, tema centrato, testo gradevole. Nulla di eclatante, nulla di particolarmente brillante, ma fa il suo dovere.

Mai dire riposo di Davide Mannucci
Innanzitutto rinnovo un augurio di prontissima guarigione per tua figlia. Poi vengo al commento del tuo racconto.
Come effetto generale, senso del ritmo e tematica, mi è piaciuto. La vita è fatta di imprevisti; quando pensi di prenderti la meritata pausa, il destino decide diversamente e spariglia le carte. E succede continuamente. Se poi capita a un familiare, peggio. Molto peggio.
Interessante la tematica "sanitaria" con la risposta spiazzante del soccorritore alla fine. In realtà, a una prima lettura, proprio quel colpo di scena mi ha lasciato interdetto, c'ho meditato su qualche minuto, poi ho riletto. Sono venute fuori delle implicazioni non dette che mi hanno fatto riflettere. Ho anche intuito che il protagonista dovrebbe essere a sua volta un soccorritore.
Come ha fatto notare qualcuno, manca qualcosa, magari un elemento di raccordo che avrebbe potuto rendere circolare la trama e chiudere alla perfezione il flusso narrativo. Ma forse è pura pignoleria.
Per ciò che riguarda il comparto tecnico, poco da dire se non un paio di appunti:
- [...] c'è ancora da dar da mangiare". - Davvero brutta l'allitterazione che riecheggia probabilmente delle forme colloquiali delle tue parti.
- "Corro verso la sala e la trovo distesa che chiede aiuto. Si è fatta male." - Ovvio che Rebecca si è fatta male, si ricava con immediatezza dalla descrizione della sua posizione e dalla richiesta di aiuto.

Nient'altro da aggiungere. Con tutte le attenuanti del caso (scrittura da smartphone, situazione personale, tempo ridotto etc etc...) una buona prova.

Sala da tè di Alexandra Fischer
Il racconto trasmette tranquillità, molta tranquillità... forse troppa! Hai diluito troppo la tensione narrativa soprattutto nelle prime tre righe, che, invece, secondo me, dovevano almeno suggerire un conflitto, anche interiore, come ad esempio il bisogno della voce narrante di un po' di pace o, appunto, di riposo. Invece abbiamo una lunga descrizione del suo percorso verso la sala da tè, oltretutto allungata con l'illustrazione di particolari che ti hanno fatto sprecare troppi caratteri, da destinare ad altri input. Io avrei iniziato la storia in media res, con la signora Bianchi che è GIA' nella sala da tè e si guarda intorno e fa considerazioni su un tormento interiore, poi arriva l'inserviente che le porta una misteriosa teiera con dentro il té, e poi tutto il resto.
La chiusura mi ha lasciato interdetto ma non deluso perché mi ha sollecitato molte riflessioni e domande a cui ho provato a dare risposta, e questo non mi è dispiaciuto. Certo, le àncore che dai al lettore sono pochissime, quindi spunta l'uomo misterioso e la prima domanda che ci si fa è: "E chi sarebbe costui?" Potrebbe essere una visione, un vivido ricordo, un fantasma, persino uno zombie che ritorna, che ne so, però la sua figura è troppo vaga e per di più non fornisci accenni a un passato che possa dare peso alla trama.
Il racconto in sé ha un'intuizione di fondo interessantissima, ma poteva essere davvero incisivo se sviluppato con una consapevolezza maggiore della sua potenzialità. Tema centrato.

In albergo di Giulio Palmieri
Mi dispiace molto per il megamalus che di fatto ti getta fuori strada per la corsa finale, però il racconto è molto gradevole. Ormai, lo posso dire, sei quasi un veterano di MC e sai benissimo che i racconti composti solo di dialoghi sono un rischio enorme. Avrai sentito questa solfa chissà quante volte. Quindi, o si tira fuori qualcosa che colpisca davvero, oppure le "teste parlanti" possono diventare antipatiche, incomprensibili e dannose per la riuscita del testo.
Nel tuo caso, tuttavia, sei riuscito in calcio d'angolo a caratterizzare le voci. Pensavo fosse solo il classico dialogo tra un marito frustrato e una moglie petulante, invece c'è stato un bel twist che mi ha fatto sorridere, e si sono aperte tante possibilità di interpretazione.
Dal punto di vista della trama, c'è qualche piccolo buco verso la fine (che qualcuno ha già segnalato) ma il testo scorre molto bene e si conclude anche con una punta di tenerezza che non guasta.
Sinceramente non so cosa sarebbe venuto fuori se tu avessi tagliato gli altri 200 e passa caratteri, ma forse il racconto non avrebbe avuto questa riuscita.

La prima buonanotte di Mario Mazzafoglie
Ammazza, che finale! AHAHAH Non sapevo se sganasciarmi o restare interdetto da tanto cinismo!
Hai avviato un discorso molto drammatico, poi hai dato una mazzata finale con un'ironia che potrebbe sembrare eccessiva e, addirittura, fuori luogo.
Solo come chiacchiera da bar, ti dico questo: per anni e anni mio padre ha avuto difficoltà a dormire bene proprio per i problemi di (forte) russamento che aveva mia madre. Poi mia madre è andata via ed è poco ma sicuro che mio padre darebbe chissà che per riavere indietro la presenza di sua moglie pur con il trombone!
Non sto assolutamente dicendo che hai sbagliato; ancora adesso sto cercando di capire che registro avevi in mente per la storia. E' grottesco? Agrodolce? Semiserio? Non lo so. C'è questo stridente contrasto tra le due sezioni concettuale della storia che lascia nel lettore (almeno a me) il grande disagio di comprendere i contorni della valutazione del testo.
C'è qualche ingenuità tecnica. Ad esempio: "Il dottore viene fuori": perché un'espressione così pesante? Bastava "esce".
- «Grazie, Dottore.» Gli stringo la mano. «So che avete fatto del vostro meglio.» - Perché la D maiuscola di dottore? Nella riga iniziale usi la "d" minuscola poi elevi il medico a personalità che addirittura merita la D maiuscola? E poi: perché quel "voi"? Suona anacronistico, almeno nei testi letterari moderni. Non era più semplice scrivere: "So che ha fatto del suo meglio".
Infine, ho notato sempre la solita psicosi collettiva per i possessivi. Troppi "tuo/tua" che rendono pesante la lettura.
Ultimo appunto: alla fine quel "anche se è brutto da dire" è... proprio brutto! Avrei semplificato con, ad esempio, "scusa, amore".

Ammazzalo di David Galligani
Dico subito che, al momento, è il miglior racconto del gruppo. E' scritto benissimo, con grande senso del ritmo e una prosa sorvegliata. L'umanizzazione del cane è ben condotta e ben celata, e sei riuscito a tenere il twist con equilibrio. Il finale è la degna chiusura del cerchio.
Ho davvero poco altro da dire, se non che è un racconto da podio. Tema centrato.

Non come le altre di Leonardo Pigneri
Confesso di aver dovuto leggere il testo più di tre volte, e ho fatto fatica a inquadrare la voce narrante e il contesto. All'inizio pensavo a una scena erotica "umana", poi è cambiato tutto. Per comprendere meglio la trama, per una volta, ho barato e ho letto gli altri commenti. E finalmente ho capito. L'intuizione di base è ottima e, soprattutto, coraggiosa. E questo lo apprezzo molto. Ho apprezzato meno la cripticità di tutta l'operazione da te orchestrata. Ma non è una colpa; è essenzialmente un problema mio di gusti, preferisco sempre una storia immediata e ben definita, non mi voglio arrovellare troppo il cervello. E infatti anche quel "182" mi ha causato una battuta d'arresto nel gusto della lettura.
Problematica anche quella presa di posizione finale, buttata lì come paragrafo a sé, come per voler spiegare e giustificare a tutti i costi qualcosa. Per quanto anche io abbia molte perplessità sulla "scrittura trasparente", però in questo contesto, avresti potuto far emergere il messaggio in altro modo, direttamente dalla viva voce della protagonista o tramite altre sue azioni. Spero di essermi spiegato.
Il tema non mi pare centrato appieno. Si parla di riposo della pagina dopo che ha esplicato la sua funzione. Spero di aver interpretato bene.

In sostanza: racconto vincente sotto il profilo dello spunto, che io trovo coraggioso e originale, carente per l'aspetto del risultato finale.

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 22 agosto 2021, 14:14

Cari amici di penna, credo di aver lasciato abbastanza tempo a tutti per discutere i miei commenti, e quindi procedo alla classifica! Penso sia molto difficile scrivere una storia davvero incisiva con così pochi caratteri, ho deciso quindi di premiare chi ha voluto sperimentare qualcosa di diverso. Grazie a tutti e alla prossima!

1) Non come le altre
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2) Ammazzalo
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3) Chi sono io per...?
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4) La prima buonanotte
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5) Mai dire riposo
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6) In albergo
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7) Sala da tè
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8)Meritato Riposo
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antico
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 23 agosto 2021, 14:18

Avete ricevuto tre classifiche, ne dovranno arrivare altre quattro.

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Michael Dag
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 23 agosto 2021, 19:22

1- Ammazzalo, di David Galligani,
2- Meritato riposo, di Angela Catalini,
3- Sala da tè, di Alexandra Fischer,
4- Mai dire riposo, di Davide Mannucci,
5- Non come le altre, di Leonardo Pigneri,
6- Chi sono io per…?, di DandElion,
7- La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie,
8- In albergo, di Giulio Palmieri,


Ammazzalo, di David Galligani,
Non so cosa dirti, davvero.
bravo, non mi riesce altro. Mi hai tratto in inganno, pensavo ovviamente a due lottatori umani, ma poi scopro che sono cani.
anche la seconda rilettura è stata piacevole, i dettagli sonori e olfattivi sono giusti, così come la presa alla gola.
finale triste che lascia il segno, come piace a me



Meritato riposo, di Angela Catalini,
sei riuscita a descrivere una situazione di ampio respiro in pochissimo spazio e non è poco.
un riassunto della vita di questo vecchio cane che, nonostante la "pensione" riesce comunque a trovarsi uno scopo.
anche l'immagine della vecchietta che tratta il cane come un pupazzo è tratteggiata bene ed evocativa, quasi comica (anche perché è reale).
buona la voce narrante del cane, gli ho trovato un tono nostalgico e risoluto.


Sala da tè, di Alexandra Fischer,
ben ritrovata Alessandra, con le tue descrizioni oniriche e surreali. L'ambiente che hai creato in così poche parole sa di esotico, mi ha ricordato le sale da oppio dell'antico oriente.
il tutto ha una connotazione quasi mistica e il senso di relax è trasmesso benissimo.
l'incontro finale sa di mistero e nostalgia.
solo, non capisco il dettaglio delle occhiaie.
stilisticamente, non sono un amante del punto e virgola, ne dei due punti, ma sono solo opinioni.

Mai dire riposo, di Davide Mannucci,
ritmo serrato, cose che apprezzo un un racconto così breve. Una vicenda drammatica con un finale piùà che doveroso, un vaffanculo meritatissimo.
non ho capito il "collega" finale. Anche il protagonista è un paramedico? Avresti dovuto dirlo prima, così mi ha fatto aggrottare le sopracciglia e sono tornato a rileggere tutto per vedere se mi ero perso qualcosa.
comunque, un buon lavoro


Chi sono io per…?, di DandElion,
il tema del riposo è assolutamente centrato, la scena del galeone l'ho gradita molto.
se non sbaglio è tutto una metafora per indicare il relax dell'immersione in una buona lettura giusto?
non ho capito il discorso delle provocazioni-pesche e l'adolescenza. Questa parte mi ha confuso e penalizza quella che di base, è una bel flusso di coscienza.
anche il titolo, non riesco a decifrarlo


La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie,
buona la declinazione del tema, doppio filo tra dormire in pace e morire.
voce narrante gradevole, tra il nostalgico e l'ironico, forse l'ironia è per esorcizzare il dolore della perdita.
però, ti dico la verità, l'ho trovato un po' banale. La nostalgia del russare del partner è una cosa che si è già vista parecchie volte in film-serie-libri-ecc quindi perde molto potere d'impatto.


Non come le altre, di Leonardo Pigneri,
non ho capito.
ho dovuto rileggere più volte e alla fine farmi aiutare dai commenti prima del mio (cosa che di solito non leggo mai prima di commentare)
l'idea è davvero bella, ma di difficile realizzazione in così poco spazio.
mancano gli elementi fisici per capire chi sia il soggetto.
182 è la pagina precedente, giusto? Lei è la 183, una volta sfogliata torna a fissare la vicina.
anche quel "inarco la schiena" mi ha tratto in inganno e ancora non riesco a capire che metafora sia.
credo che il limite di 800 caratteri abbia tagliato il tuo lavoro con un machete. Mi piacerebbe vederlo risistemato nel laboratorio
molto bella invece l'invettiva contro lo scrittore e la scrittura trasparente, da senso a tutto, ma troppo, troppo in fretta.



In albergo, di Giulio Palmieri,
ciao giulio.
ti dico, il lavoro in se non mi è dispiaciuto, poi i racconti monodialogo mi hanno sempre affascinato.
l'introspezione dei personaggi è gradevole e esce dagli stereotipi, punto a favore.
a volte però si perde il filo del dialogo, perché fasi così brevi non lasciano trasparire la voce di chi parla.
inoltre, sparo sulla croce rossa: visto il grosso malus che hai di base, non arriveresti comunque in classifica.
Ultima modifica di Michael Dag il mercoledì 25 agosto 2021, 17:40, modificato 1 volta in totale.

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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 25 agosto 2021, 8:11

1. Ammazzalo, di David Galligani
2. Meritato riposo, di Angela Catalini
3. La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie
4. Sala da tè, di Alexandra Fischer
5. Mai dire riposo, di Davide Mannucci
6. Non come le altre, di Leonardo Pigneri
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Chi sono io per…?, di DandElion
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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 25 agosto 2021, 8:42

1. Non come le altre
2. Sala da tè
3. Mai dire riposo
4. La prima buonanotte
5. Ammazzalo
6. Meritato riposo
7. In albergo
8. Chi sono io per ..?

Premio in particolare "Non come le altre" per l'originalità nel trattare il tema. Le altre due posizioni di alta classifica sono state difficili da attribuire per la sostaziale equivalenza dei meriti, a mio giudizio, fino al quinto posto.

Non come le altre

Trovo come unica pecca le frasi dell'incipit, che vogliono farci pensare ad una donna che si gode... chi?
L'attore che agisce resta troppo fumoso, il soggetto sempre sottinteso, senza nemmeno un pronome come un semplice 'Lui'. Questo dettaglio mi ha subito messo la pulce nell'orecchio, ho iniziato fin dal principio ad aspettarmi un twist e quindi la sorpresa cercata non c'è stata.
Complimenti tuttavia per l'idea, una declinazione del tema, per me centrato, che trovo molto originale e comunque piacevole.

Sala da tè

La prima lettura mi aveva indotto a pensare a una esperienza surreale, un tè 'speciale' in grado di far vedere lo spirito dei defunti e quindi dell'uomo di cui la protagonista sente la mancanza. I dettagli sul paravento sembravano suggerire una metafora e il volto che appare a ogni sorso confermava l'interpretazione. Stonava invece il dettaglio sonoro dei passi, che indicavano l'uomo come reale e non come uno spirito.
Ho avuto bisogno di leggere le tue risposte per cogliere appieno le parti del racconto che avevi solo suggerito nella parte finale.
In ogni caso una buona prova con un ottimo stile.

Mai dire riposo

Il tuo racconto ha una forte nota autobiografica. Proprio per questo ho avuto due volte qualche difficoltà di comprensione nei punti che ti hanno già segnalato, perché abbiamo punti in comune ma anche esperienze diverse.
Ti immaginavo infatti prendere una bilancia per pesare qualcosa e nient'altro, poi invece a caderti di mano è una ciotola e la bilancia scompare dal racconto. Prima delle spiegazioni nei commenti ho pensato a un refuso da editing frettoloso.
L'altro punto è quel "collega" pronunciato dal soccorritore. Mi sono chiesto se tu (o il protagonista) foste soccorritori perché senza altri personaggi mostrati in scena il soccorritore sembra rivolgersi al padre sulla porta, ma non c'era semina del fatto che tu fossi vestito da paramedico o che il tipo ti riconoscesse personalmente.
Il contrasto fra il riposo saltato dal protagonista per l'incidente e il riposo invocato dal soccorritore tuttavia mi è arrivato comunque, quindi tema rispettato e buona la prova.

La prima buonanotte

"Mi mancherà il tuo russare". Sarà veramente così per almeno un paio di coppie che conosco, per le quali quel suono (che si sente a un paio di stanze di distanza) indica una presenza rassicurante al proprio fianco, come una ninna nanna indispensabile per addormentarsi. Effetti della lunga convivenza e dell'amore coniugale.
Mi resta la sensazione che 'finalmente dormire' non compensi le altre mancanze.
L'ironia finale avrebbe funzionato meglio, invece che con due frasi di 'giustificazione', con una battuta più fulminante, come un pensiero che lampeggia nel cervello in mezzo al cordoglio predominante. Oppure scrivendo al futuro, come proposito per quando subentrerà l'accettazione della perdita.
Il tuo twist comunque ha funzionato, è giunto inatteso come volevi e il tema è doppiamente centrato, fra eterno riposo e dormita serena.

Ammazzalo

Apprezzabile il tentativo di immedesimarsi nel cane e anche di rendere la lotta con frasi brevi, semplici, che danno la sensazione della concitazione.
Stona un po' l'affetto tra umano e cane, in genere questi combattimenti cruenti vedono coinvolti allevatori dai metodi molto violenti, almeno nel mio immaginario, per stimolare l'aggressività dell'animale. In questo quadro, mi sembrerebbe più coerente una bella bestemmia finale da chi vede perso il proprio investimento per le troppe ferite del proprio campione.
In un tempo breve come quello concesso per questo contest documentarsi bene è difficile, forse è meglio cercare ambiti dei quali si conoscono meglio i contorni.
Il tuo racconto comunque centra piacevolmente il tema poiché il protagonista riceve un caritatevole e rapido 'riposo eterno' invece di impossibili cure.

Meritato riposo

Ho trovato un unico difetto importante nel racconto, purtroppo proprio nell'incipit.
Già in prima lettura la prima frase mi ha ricordato quei 'riassunti delle puntate precedenti' che ci si deve sorbire alla tv e che invece ci fanno schiacciare 'Skip' nei vari servizi di streaming. E' una frase che introduce un background non necessario nell'economia del racconto, soprattutto considerandone l'esiguo numero di caratteri a disposizione.
La spiegazione di quella frase è arrivata leggendo il tuo commento di 'Premessa', ma spero riconoscerai che l'incipit di un racconto di 800 caratteri non dovrebbe aver bisogno di una premessa di 700 per essere compreso.
Sulla questione motivazione dei ladri spezzo invece una lancia in tuo favore, non è detto che il cane capisca le loro ragioni o li conosca. E' sufficiente che colga il pericolo per la sua padrona e agisca di conseguenza.
L'immedesimazione nel punto di vista del cane dunque mi sembra riuscita e il tema è rispettato. Buona prova.

In albergo

Ho trovato molto difficile seguire lo scambio di frasi iniziale. Il lettore deve sperare che si tratti di soli due personaggi e proseguire incrociando le dita... nel mio caso anche nel senso letterale della frase, che per l'assenza di riferimenti e per la brevità di ogni riga non mi era chiaro senza portare il segno quale fosse il personaggio parlante in quel rigo. Alla fine tutto si svela ma troppo tardi perché sia efficace.
Tema centrato, cercare il riposo supplendo con una prostituta all'assenza della consorte nel letto coniugale.

Chi sono io per ..?

Il tema purtroppo non mi è arrivato se non tramite la lettura dei commenti degli altri concorrenti. Non avevo colto che si trattasse di un flusso di pensieri di una pacata lettrice che vorrebbe consigliare il suo stesso hobby ricreativo a tutti. Ottenuta la chiave di lettura, mi sembra che tutti gli elementi vadano al loro posto, ma la sensazione resta quella di trovarmi di fronte a una moderna poesia, destrutturata ma evocativa di immagini e sentimenti, piuttosto che davanti a un racconto.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 25 agosto 2021, 9:15

Vi chiedo scusa se posto la mia (personalissima) classifica solo ora, ma prima di decidere volevo confrontarmi con ognuno di voi sui vostri lavori.

CLASSIFICA

1. Mai dire riposo, di Davide Mannucci
2. Non come le altre, di Leonardo Pigneri
3. Ammazzalo, di David Galligani
4. Meritato riposo, di Angela Catalini
5. Sala da tè, di Alexandra Fischer
6. In albergo, di Giulio Palmieri
7. Chi sono io per…?, di DandElion
8. La prima buonanotte, di Mario Mazzafoglie

COMMENTI

Chi sono io per...
trovo che chi ama leggere come me possa capire e quasi sentire il senso di riposo e di libertà che ci dà un buon libro. Queste sensazioni sono ben trasmesse. Ci sono dei refusi, ma viste le modalità "particolari" di partecipazione ho deciso di non darvi peso.
Ciò che mi è piaciuto meno è che ci sono riferimenti che non riesco a capire nonostante abbia letto il testo più e più volte:
“Ma solo io non lo riesco immaginare?” Le provocazioni sono nome le pesche: non si raccolgono acerbe.
Questa frase mi ha messo molto in difficoltà, perché è come se avesse spezzato la "magia della lettura" ricreata fino a quel momento. Visto il numero limitato di caratteri forse avrei preferito la sola immersione nella lettura piuttosto che una connessione con ipotetici provocatori.
Mi sfugge anche il significato del titolo e la sua connessione con lo scritto, ma mi farebbe davvero piacere se me la spiegassi.

Meritato riposo
piacere di averti letto. Confesso che questo cane un po' brontolone ma simpatico mi ha trasmesso la voglia di andare a leggere quali peripezie abbia subito prima di arrivare al punto in cui parte la storia, e questa credo sia comunque una piccola vittoria. Il racconto è simpatico e leggero, finalmente diverso dai soliti cani teneri a cui siamo abituati.

Mi hanno un po' confuso però alcuni aspetti della trama: non capisco perché due persone debbano scavalcare un cancello (con quello che ne può comportare) per urlare contro una vecchietta. Inoltre tutto è descritto come se a parlare fosse un umano e non un cane. Un esempio sui fiori: avrei enfatizzato l'odore piuttosto che la loro presenza, poiché l'olfatto è un senso più sviluppato nei cani. Così com'è scritto sembra che semplicemente al cane non piacciano i fiori.

Mai dire riposo
Ho letto con piacere il tuo scritto. Ho trovato facile entrare in empatia con il protagonista: ti siedi, pronto a goderti un po' di meritato nulla e subito eventi più o meno gravi arrivano a posticipare l'atteso riposo. La lettura è molto scorrevole e anche il contrasto tra riposo dal quotidiano e riposo dal lavoro, in entrambi i casi venuto meno, lo trovo riuscito.

Ho però provato anche io una sensazione di "irrisolto". Il contrasto mi è arrivato perché conosco il tema del contest, ma se non lo conoscessi la troverei una trama un po' "incompiuta". Sono sicura che una manciata di caratteri in più avrebbe fatto bene a questa storia, potendo andare ad aggiungere un finale che chiudesse il tutto.

Sala da tè
Ho trovato il tuo racconto molto evocativo. Le descrizioni sono in grado di trasmettere un senso di tranquillità davvero piacevole e a tratti mistico. Forse è proprio a causa di questo crescente alone di mistero che sono rimasta un po' delusa dal finale che è molto "terreno" e in generale piatto. Mi aspettavo si trattasse di un infuso speciale e se ho ben inteso invece è "semplice" tè...
Forse è questa frase ad accrescere esponenzialmente le aspettative sull'aspetto mistico:
A ogni sorso, mi appare il volto di chi mi ha fatto scoprire questa sala.

In albergo
mi dispiace tu abbia avuto difficoltà "tecniche", ma è stato un piacere averti letto.
Affidarsi al solo dialogo è sicuramente complicato e la tua è stata una scelta coraggiosa. Il dialogo in generale è realistico nella sua semplicità e mi ha divertita.
Ciò che meno mi è piaciuto e che a dire il vero trovo penalizzi molto questo testo è che fornisci al lettore le informazioni necessarie per immaginare chi sta parlando solo alla fine, quando nella testa le due voci avevano già un volto. Io immaginavo una giovane coppia ad esempio e questo mi ha un po' disturbata.

La prima buonanotte
ho apprezzato molto la duplice declinazione del riposo (in 800 parole è sicuramente una bella sfida). Ciò che mi ha davvero messo in difficoltà è l'eccesso di ironia utilizzato che subentra appena saputa la perdita di una persona amata. Se il racconto fosse stato ambientato dopo un certo periodo l'avrei digerita di più, e invece mi trovo a considerare il personaggio falso, e mi sento presa in giro dalla prima descrizione dove mi fa pensare ad una bella storia d'amore.

L'ho riletto più volte e sono anche giunta alla conclusione che forse a lei non importava molto di lui e sono io che ho enfatizzato troppo il sentimento. Con questa declinazione ho trovato meno difficile entrare in empatia con il personaggio.

Ammazzalo
Mi piace come hai trasmesso la natura canina del protagonista con piccole pennellate: il dettaglio degli odori non lo trovo "umanizzante", poiché in un clima simile - nel bel mezzo di uno scontro - un essere umano farebbe più affidamento ad altri sensi. Il finale mi è piaciuto molto, in un contrasto cane-padrone che ho davvero davvero apprezzato.

Come nota di miglioramento avrei preferito leggere meno dettagli sul combattimento (visto il numero di caratteri sfidante) e magari lasciare più spazio alle sensazioni provate o ancora lasciar capire meglio al lettore se il cane subisce la siringa perché gravemente ferito o perché non serve più.
Su questo lavoro ho cambiato leggermente idea: sapere che il cane abbia subito la siringa per empatia del padrone mi ha delusa in quanto credo che un sentimento di affetto non ti porti a far combattere il tuo cane, e questo ha un po' snaturato a mio avviso l'intero pezzo.

Non come le altre
innanzitutto complimenti, la declinazione del tema da parte tua è sicuramente tra le più originali.

Ho dovuto rileggere almeno un paio di volte per capirne il senso; 800 caratteri si prestano a più riletture senza troppe difficoltà, quindi questo non ha penalizzato lo scritto come lo avrebbe fatto se mi fossi trovata di fronte a pagine e pagine da rileggere anche solo per capire di cosa si tratta.
"Inarco la schiena" mi ha un po' fatto storcere il naso perché - se fa riferimento all'atto di girare la pagina - non è la pagina che inarca la schiena ma è lui che "la muove", mentre la scelta di parole fino a quel momento (mi accarezza, scorre gli occhi sulle mie forme) mi era piaciuta molto.
Anche il senso di insoddisfazione e il paragonarsi alle altre rende ancora più umana la pagina, e mi è piaciuto, sebbene non abbia capito perché invece di passare alla pagina successiva sia tornato indietro.

Un ultimo appunto grammaticale: non ho capito a cosa faccia riferimento quando dice "Era stato così veloce…". Se è all'atto di leggerla, forse si addice di più il passato prossimo, ma forse sono io che mi sto perdendo qualcosa.

Parlare con l'autore mi ha permesso di comprendere e apprezzare meglio questo lavoro, di cui premio soprattutto l'originalità.

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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 25 agosto 2021, 17:44

Avete ricevuto tutte le classifiche, posso partire con i miei commenti ai vostri racconti.

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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 27 agosto 2021, 1:25

Mario Mazzafoglie squalificato, pertanto il suo racconto non verrà conteggiato e le classifiche da voi ricevute verranno calcolate al netto della sua presenza.

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Re: Gruppo TIGRE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » domenica 29 agosto 2021, 18:26

Ecco a voi i miei commenti e classifica. Complimenti a tutti!

1) Ammazzalo, di David Galligani
Molto efficace e senza evidenti punti deboli, un racconto che fa il suo declinando anche il tema in modo più che degno. Discorso umanizzazione: non l'ho sentito come problematico perché riesci a mantenerti in una giusta via di mezzo senza spingere a forza il lettore verso l'inganno, quindi non lo inganni. Per me un pollice su.
2) Meritato riposo, di Angela Catalini
Un buon racconto che si legge con piacere e senza evidenti punti problematici. Forse un pelo troppo pacato nel suo svilupparsi, ma tiene botta dall'inizio alla fine in modo omogeneo e ha anche il pregio di declinare bene il tema. Gli mancano dei picchi, ma è indubbio che è riuscito bene pertanto mi atteso su un pollice quasi su.
3) Mai dire riposo, di Davide Mannucci
Il racconto è buono, ma c'è davvero tanta roba e la mia sensazione è che l'hai dovuto un po' inseguire e fare la corsa per farci stare tutto, cosa che ha danneggiato, per esempio, il finale in cui, anche a me è arrivato in prima istanza così, sembra che il protagonista (tu) se la prenda con i soccorritori invece che con il sistema che li obbliga a turni massacranti. Probabilmente quel finale andava gestito diversamente e la chiusa con VAFFANCULO preparata diversamente. Il tema c'è, è innegabile. Per me siamo su un pollice tendente verso l'alto in modo solido, ma non brillante proprio a causa di questa sensazione di compressione per stare nei caratteri.
4) Non come le altre, di Leonardo Pigneri
Molto bella l'idea e riuscita tutta la prima parte con questo richiamare all'atto sessuale. Non ho apprezzato la chiusa che, parere mio, ammazza un po' il godimento del tutto portandolo verso "altro" che non è stato trattato in corso di racconto. A ragionarci, potrebbe mancare anche un certo sviluppo nel finale perché chissà quando quelle pagine verranno mai sfogliate, di nuovo... C'è il rischio che quello sia stato l'ultimo afflato di "lettura", insomma. Concludendo, mi sembra che il problema del finale (che ho riscontrato io, ma che ad altri può andare bene, sia chiaro) non ti abbia portato a considerare una chiusa diversa che, forse, avrebbe dato un'ulteriore marcia al tutto. Per me è un pollice tendente verso l'alto che potrebbe essere molto, ma molto, di più.
5) Sala da tè, di Alexandra Fischer
Una gran bella atmosfera in questo racconto. Bella anche l'intenzione, ma piuttosto problematica la scena dell'incontro perché non si conoscono i rapporti tra i due e manca totalmente una semina precedente per decrittarlo in una particolare direzione. Anch'io, addirittura, ho pensato che fosse qualcosa di collegato al significato di questa NOTTE DEI DRAGHI e che quindi si potessero vedere persone defunte (infatti l'ho anche googlato, senza trovare nulla). Insomma, nel suo climax, il testo si perde e poi si chiude lasciando domande (fondamentali per la sua comprensione e fruibilità) irrisolte. Per me un pollice tendente verso il positivo (soprattutto per la bella atmosfera), ma piuttosto al pelo.
6) In albergo, di Giulio Palmieri
Trovo che la parte più problematica del racconto sia quella iniziale nella quale si fatica davvero a stare dietro a chi parla. Sostanzialmente il racconto sta tutto nella seconda parte, da quando cominciano a litigare e occhio che se fossi partito da lì tagliando ulteriori 150 caratteri saresti rientrato nei limiti con un prodotto finale, a mio avviso, ancora più efficace. A volte meglio arrivare subito al punto, insomma. Detto questo, lettura piacevole (al netto della prima parte) e qualche problema sul tema che mi sembra inserito solo sul finale. Per me siamo su un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo a causa delle problematiche riscontrate.
7) Chi sono io per…?, di DandElion
Non mi ha convinto. Occhio alla forma perché non c'è un a capo e la lettura può risultare pesante (andando contro al messaggio del testo) e purtroppo ritengo grave il refuso in appena 800 caratteri. Detto questo, è proprio il flusso di pensieri che non mi ha colpito e l'accenno ai giovani mi è sembrato piuttosto flebile e accessorio. Insomma, questa volta devo proprio fermarmi a un pollice ni.

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