Spirit & Spririts - Racconto fuori concorso -

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo agosto sveleremo il tema deciso da Francesco Nucera. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Michael Dag
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Spirit & Spririts - Racconto fuori concorso -

Messaggio#1 » lunedì 23 agosto 2021, 23:59

NOTA DELL'AUTORE
non ho ben capito il discorso della proroga. nel caso in cui fossi fuori tempo, cancellate pure il post.
chiedo scusa a tutti, l'età inizia a farsi sentire.

Purtroppo la proroga va chiesta prima della scadenza. Il racconto resta sul forum (se vuoi) e chi vuole può leggerlo e commentarlo ma resti fuori concorso.
SPARTACO




Spirit & Spirits

<Sergente, non mi sento più le gambe…>
Stai zitto, Jim, sei morto dodici anni fa. Prendo un paio di sorsi dalla bottiglia.
<Signore, Wilson è crivellato…>
Un altro sorso, la gola brucia.
Il caporale McGill è seduto sul letto a fianco a me, completamente sfracellato da un'esplosione. <Signore, dove sono i rinforzi?>
<Signore, dica a mia madre…>
<Sergente! Mi aiuti, sergente!>
<Sergente! I tedeschi!>
<Sergente…>
<BASTA!> Scatto in piedi, scaglio la bottiglia verso ciò che resta della faccia di Robinson. Si infrange contro il muro lasciando una macchia scura contro le assi di rivestimento. Meno male che non ho preso la finestra.
Nella stanza è tornato il silenzio, il buio e la solitudine.
Diavolo, speriamo che Marge non si sia svegliata. Era parecchio ormai che non avevo più gli incubi, sei mesi almeno. Deve essere stata la vista dell'uniforme, l'altro giorno, mentre sgombravo la rimessa di fianco al fienile.
Dovrei bruciarla. Sì, domattina la brucio insieme al resto della spazzatura. Tanto, dopo i massacri europei della grande guerra, nessuno al mondo dovrà più indossare un'uniforme militare.
Dei passi nel corridoio, mi volto di scatto. La bussata delicata di Marge risuona oltre la porta di legno.
<Papà, tutto bene?>
Mi alzo in piedi.
Pessima idea, la stanza gira di colpo e il letto mi sbatte in faccia. Non importa, non serve aprire la porta.
<Sì, scto.. scto bene…>
I cardini cigolano, la sagoma esile di Marge appare sulla soglia, illuminata dalla luna che filtra dai vetri. Non la vedo in viso, ma sono certo che sta dilatando le narici. Diavolo, forse era meglio che lanciavo la bottiglia dalla finestra. Niente puzza in camera e forse, se prendevo un cespuglio, salvavo pure un po' di gin.
<Papà, hai bevuto? Di nuovo?>
Si avvicina e si siede accanto a me, dove prima c'era il caporale McGill e le sue budella fuori posto.
Mi abbraccia. <Papà, non puoi continuare così. Anche a me manca tanto la mamma, ma… dobbiamo andare avanti.> Mi guarda negli occhi, i suoi sono lucidi e una lacrima ha già scavato un solco fino alla guancia. <Lei non vorrebbe vederti così.>
La stringo forte. <Perdonami, bambina. Ho avuto un incubo.>
<E la devi smettere di comprare alcolici. È da dieci anni che è illegale. Stai aiutando dei criminali a fare soldi, oltre a rischiare grosso tu di persona, se lo sceriffo ti trovasse con del liquore.>
Sono un verme. Sveglio mia figlia nel cuore della notte per farmi trovare in queste condizioni. Dovrei essere io a perdermi cura di lei, non il contrario. Lei non merita questo.
Le sorrido. <Hai ragione. Come sempre.> Tiro su col naso. <Domani finirò di pulire la rimessa e riparo la porta del fenile. Voglio che tutto sia perfetto per il tuo matrimonio.>
<Ti voglio bene, papà…>

Mi faccio strada tra i cespugli, il sole di agosto mi sta bombardando.
Arrivo alla spaccatura fra le rocce e fischio.
La voce di Roland mi risponde dal fondo della grotta. Mi metto di lato e supero lo stretto passaggio di pietra, l'aria fresca e umida è una manna. Scivolo sotto i cespugli, scendo le scalette di legno e finalmente, il caldo la smette di sbranarmi.
Il profumo aspro del vapore alcolico mi da il benvenuto.
Roland armeggia con un imbuto e un mestolo. <E bravo il vecchio Bill, che arriva a lavoro finito.>
<Scusami, Roland. Ho dovuto finire i preparativi per il matrimonio di Marge. Qui com'è andata?>
<Bene. Dall'ultima cotta sono uscite nove bottiglie. Tre sono già promesse a Tuker.>
Conto sulle dita. <Io ne ho promesse quattro a quel tizio biondo che lavora alla falegnameria.>
<Lo svedese?>
<Esatto. Due per me… e dobbiamo distillarne dell'altro al più presto.>
Roland pianta un tappo di sughero sulla bottiglia che ha in mano. Una banalissima bottiglia di vetro bianco. <Sono passato dal Garlic Pub, ieri sera. Hanno saldato tutto.> Fa un cenno col capo verso l'armadio. <Lì ci sono i tuoi centosessanta dollari.>
Apro l'anta, un'ondata di anice macerato mi pugnala il naso. Una vasca di erbe e bucce di frutta occupa tutto il ripiano in basso. <Rol, Cos'è sta roba?>
<Un esperimento. Mal che vada ci tagliamo l'acquavite.>
Conto i soldi e li sistemo nel taschino. <Che altro c'è da fare?>
<Qui me la sbrigo da solo. Tu prendi la roba per i clienti e valla a sotterrare al solito posto. Io ti aspetto alla fonte con le bottiglie per l'acqua.>
<Molto bene.> Prendo la mia borraccia dall'armadio. <Ma prima, un goccetto.> Così magari, Il caporale McGill la smette di spargere pezzi di intestino nella mia distilleria.


<Sceriffo! Anche voi a godervi il fresco della sorgente?> Maledetto bastardo, proprio adesso, dovevi venire qui?
<Ma guarda… Bill Ganton e Roland Wheaver.> Ci squadra entrambi, prima me poi Roland. <Ultimamente venite spesso da queste parti… o sbaglio?>
Immergo l'ultima bottiglia della polla d'acqua, la bolle d'aria salgono in superficie mentre si riempie. <Il caldo è letale. Una rinfrescata è d'obbligo.>
<E anche una bevuta, direi.> Indica i due zaini pieni di bottiglie. <Che cos'è?>
Sfoggio il mio miglior sorriso. <Acqua di fonte, sceriffo. Non vorrete farmi credere che il piscio bollente del pozzo possa rivaleggiare con l'acqua pura della sorgente?>
<Acqua, dite…> s'inginocchia sugli zaini, stappa una bottiglia e la annusa.
Roland mi mostra rapido due dita incrociate. <L'acqua di questa polla è la più pura di tutto l'Ohio. Noi veniamo sempre a fare scorta qui. Il genero di Bill lavora alla vetreria, ha la cantina piena di bottiglie sformate o difettose. Sono certo che il vecchio Bill può regalarvi qualche fiasca, se vi servono.>
Il bastardo stappa un'altra bottiglia, si verso un sorso in gola.
Il cuore mi picchia come una mitragliatrice dei tedeschi.
Devo distrarlo. <E poi, come sapete, domani si sposa mia figlia, e siete tutti invitati. Sentirete di persona che differenza la limonata e il succo di mele, usando acqua pura invece che quella fangosa.>
Stappa la terza bottiglia. La quarta.
Cazzo, il bastardo sospetta di noi. <Sceriffo, qualcosa non va?>
Annusa la quinta bottiglia. <In paese girano alcolici, signori miei. È mio dovere controllare che nessuno traffichi liquori sotto al mio naso.>
Tiro su le sopracciglia, faccia stupita. <Contrabbandieri a Rodville?> Un cerchio di ghiaccio mi stringe la testa.
Sesta bottiglia. <Forse.> Settima.
Roland si inginocchia, afferra una pietra. Lo fulmino con lo sguardo.
Ottava bottiglia. Il bastardo la stappa e ne prende un sorso. La fissa. Mi guarda. <Avete ragione. È molto meglio di quella del pozzo.>
<Che vi dicevo?>
<Bene, signori, vi lascio al vostro fresco. Io torno in paese. Se avete qualcosa da dirmi, sapete dove trovarmi.>
Si calca il cappello sulla pelata e imbocca il sentiero tra gli alberi.
Tiro il fiato. Frugo nello zaino, le mie due bottiglie di gin sono in fondo a tutte le altre piene d'acqua. Mi scappa una risata nervosa. Anche il caporale McGill ride, nonostante non abbia più la faccia. Butto giù due sorsi avidi e la passo a Roland.


Il mondo è ovattato e troppo luminoso. Nemmeno il bagno freddo è riuscito a rimettermi in sesto, la colazione fa a coltellate col mio stomaco.
Ma quanto cazzo ho bevuto ieri sera? Un intera bottiglia.
Che coglione. Che schifo d'uomo. Guarda in che condizioni mi presento al matrimonio di mia figlia.
Gli invitati mi sorridono, annoiandomi con i loro convenevoli inutili. Il caldo mi soffoca, sono disidratato come un barile di polvere da sparo.
Mi fischiano le orecchie, credo.
<Bill> Padre Thomas mi si avvicina, il solito sorriso di chi vuol bene a tutti stampato in faccia. <Emozionato per il grande giorno?>
<Ehm, sì Padre, un po'…>
<E il caldo non aiuta, dico bene?>
No che non aiuta, idiota. <Parole sante, Padre.>
Ridacchia. <Siete sempre stato un uomo di spirito, BILL. Per vostra figlia è un grande giorno. Tra poco inizieremo la cerimonia.>
<Bene, bene…>
Maege sta ballando con Victor, accompagnati da un violino e una fisarmonica. È un bravo ragazzo, onesto e responsabile. Sono davvero felice per lei. Anche Nora lo sarebbe.
Diavolo che sete, sto sudando l'intera bottiglia di ieri. Praticamente, sono un distillatore ambulante.
Mi avvicino al tavolo del rinfresco. La torta di mele di Marge è andata a ruba, ovvio. Brocche di limonata e succo di frutta e miele sono già a metà. Col caldo che c'è, non stento a crederlo.
No, niente limone o roba zuccherata, non sono mai buone scelte per il dopo sbronza. Acqua, ecco cosa ci vuole. Le bottiglie che ho preso ieri alla fonte mi fanno stare meglio solo guardandole. Ne stappo una, riempio un bicchiere e butto giù di un fiato.
Un reticolo di filo spinato mi si srotola in gola, fino esplodermi nello stomaco con una tempesta di schegge roventi.
Cazzo. Il gin. Ero talmente sbronzo ieri che non ho levato la seconda bottiglia.
Sudo. Il mondo gira, mi appoggio al tavolo, il bicchiere mi cade di mano e si spacca a terra. Qualcuno mi mette una mano sulla spalla.
<Bill, state bene?>
<Sì, Padre…non… non…> Il fiotto di vomito acido gli investe in pieno il saio, dal petto alle scarpe.
Cado in ginocchio, le contrazioni mi spremono ogni singola goccia di schifo fuori dallo stomaco.
La musica si ferma. Qualcuno parlotta bassa voce.
Mi pulisco la bocca sul polsino della camicia. <Scusate…>
Marge piange, Victor la stringe a se. Mi guarda in un modo che mi fa più male di una fucilata.
Provo a rimettermi in piedi, cado di lato.
Lo sceriffo si inginocchia su di me, la bottiglia in mano. Me ne versa un po' in faccia.
<Certo che questa acqua di fonte ha uno stano odore, Mister Ganton.>
Voglio morire.
Il caporale McGill e gli altri cadaveri smembrati mi si avvicinano. <Sergente, ecco… forse è meglio che si dia una regolata. Questa cosa le sta sfuggendo un po' di mano.>
E se il giorno del matrimonio di mia figlia mi trovo ammanettato e riverso in una pozza di vomito a parlare con un branco di fantasmi, forse è davvero ora di darsi una regolata.



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Michael Dag
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Re: Spirit & Spririts

Messaggio#2 » martedì 24 agosto 2021, 0:01

contesto storico: proibizionismo americano
tormenti dal passato: vedi i fantasmi dei suoi amici morti in guerra
scena imbarazzante: vomita addosso al prete durante il matrimonio della figlia

ancora, chiedo scusa nel caso ci fossero problemi

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MatteoMantoani
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Re: Spirit & Spririts

Messaggio#3 » martedì 24 agosto 2021, 19:16

Prime impressioni Ciao Michael. Non mi interessa se poi Francesco decide di metterti fuori, intanto io posto il mio commento, poi si vedrà. Ho letto il tuo racconto tutto d'un fiato senza dover tornare indietro a leggere qualcosa che non capivo, e questo è sempre positivo. Noto che hai usato poco più di un quarto dei caratteri a disposizione. Purtroppo, la storia è molto lineare e poco articolata, quando invece avevi lo spazio per approfondirla e darle più spessore.

Aderenza al Tema e Bonus. Certo che è ora di cambiare: è ora di smettere di bere :) il protagonista a quanto pare è il solito alcolizzato con sensi di colpa, ed è così a causa dei traumi della guerra. Tutti i bonus sono limpidi, per me.

Punti di miglioramento. C'è poco da segnalare. Forse nella scena in cui lo sceriffo controlla le bottiglie, potevi specificare prima della perquisizione che c'erano delle bottiglie di alcol nascoste da qualche parte, in modo da aumentare la suspense (il lettore non sa se effettivamente c'è qualcosa di cui aver paura, se non a scena conclusa). Le visioni dei morti sono più allucinazioni di uno schizofrenico, che ricordi che tornano a galla. Ma va bene, rendono l'idea :)

Punti di Forza. Adoro il periodo storico e tutto quello che riguarda il Proibizionismo, quindi con me sfondi una porta aperta. Anche il protagonista è interessante nella sua doppia natura, quella di padre coi rimorsi e quella di alcolizzato e il suo conflitto è ben reso.

Conclusioni. Peccato per la brevità, forse dovuta alla fretta. Così il tuo racconto è buono, ma a mio parere gli altri racconti, avendo una trama più approfondita, sono meglio sviluppati. Ottima la declinazione del tema, e uno stile su cui già in passato ti ho lasciato i miei apprezzamenti.

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Re: Spirit & Spririts

Messaggio#4 » venerdì 27 agosto 2021, 15:23

Ciao Michael,
bentrovato. Il tuo racconto si fa leggere volentieri: buona trasparenza e dialoghi serrati aiutano il testo a essere scorrevole. Bene anche i bonus, presi tutti con decisione.
In effetti non ho notato particolari difetti di esecuzione e/o composizione: hai anche messo a fuoco le scene chiave e gestito con giusta coerenza il filtro del protagonista. Eppure non mi convince del tutto.
Sarà che i personaggi, in fondo, sono tutti un po' macchiette; sarà che la vicenda sa un po' troppo di cliché o pellicola americana; e magari sarà anche che l'abitudine a sfornare storie già compresse per l'Arena ti ha impedito di dare alla storia un maggiore respiro (che comunque è serrata, nella sua essenzialità non c'è dispersione).
Non escludo la componente del gusto personale, ma credo sia significativo che altri brani meno infallibili stilisticamente mi abbiano lasciato molto di più sul piano emozionale.

Un paio di appunti:

<Stai aiutando dei criminali a fare soldi, oltre a rischiare grosso tu di persona, se lo sceriffo ti trovasse con del liquore.>


Questa battuta secondo me è infodump, as you know Bob o quel che ti pare. La compatterei un po' di più, tipo: --> "Stai aiutando dei criminali a fare soldi. Stai rischiando tu. Se lo sceriffo..."

Occhio anche sul fronte impaginazione al virgolettato < >, che come scelta tipografica non è il massimo. Se non ti piacciono le caporali puoi ripiegare sulle classiche " " o sul trattino.

Ti aspetto al varco, Micheal!

Buona Sfida,
Francesco

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Milena
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Re: Spirit & Spririts

Messaggio#5 » venerdì 27 agosto 2021, 15:44

Ciao Michael, ben trovato!
Vedo che non hai avuto modo di partecipare, ma ti lascio anche io volentieri un commento al volo.
Tenendo presente che immagino tu abbia scritto il racconto molto in fretta per tentare di stare nei tempi, devo dire che il risultato è apprezzabile (tranne per i <>, ho visto che te lo hanno già detto ma te lo riconfermo anche io; l'ideale sono i caporali, che però sono un po' scomodi da inserire - ma se vuoi ti insegno un piccolo trucco, ma vanno bene anche le virgolette alte o i trattini). Per certi versi la trama è abbastanza banale, ma c'è spazio anche per parti più originali e interessanti. Ho apprezzato molto il finale, con il fantasma che sottolinea la necessità del cambiamento e il protagonista che finalmente si rende conto di quanto sia caduto in basso.
Per quanto non serva ai fini della gara, ti posso confermare che secondo me ci sta tutto, sia il tema che i bonus.
Alla prossima!

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Michael Dag
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Re: Spirit & Spririts

Messaggio#6 » lunedì 30 agosto 2021, 17:26

grazie del tempo che mi avete dedicato.

si, ho scritto tutto di fretta in un paio d'ore ritagliate dal lavoro. ho fatto confusione con le scadenze con un altro contest che stavo seguendo, mannaggia i miei neuroni marci.

quando ho letto il tema, non ho potuto fare altro che pensare a qualche vizio da smettere alcol-fumo-droga. nei giorni precedenti ragionavo su come sviluppare in maniera più originale, ma il fantasma del caporale McGill non mi mollava.

la scena della perquisizione, ora che ci faccio caso, manca la semina delle bottiglie. davo per scontato che le due bottiglie avanzate dalle nove distillate erano nella borsa, ma non è così ovvio. mea culpa.

sul discorso <>, di solito uso le caporali ma nella fretta ho scordato di editare.
uso <> per semplicità, poi quando ho finito tutto faccio trova + sostituisci. È anche un buon modo per contarli e vedere se te ne sei scordato uno.

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Leonardo Pigneri
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Re: Spirit & Spririts - Racconto fuori concorso -

Messaggio#7 » mercoledì 1 settembre 2021, 11:42

Prime impressioni: Ciao Micheal! Ho letto il racconto tutto d'un fiato e apprezzo sempre quando le letture scorrono veloci, in questo caso complici anche i pochi caratteri immagino.

Tema: Va bene, anche se è esternato solo dai pensieri e mai dalle azioni.

Bonus: Ok a tutti. Anche se non credo il proibizionismo sia abbastanza epocale come avvenimento.

Positivo: Stile immersivo ben fatto. Il racconto scorre senza problemi e senza annoiare
<Sergente, non mi sento più le gambe…>
Stai zitto, Jim, sei morto dodici anni fa.

L'attacco è qualcosa a cui bado sempre molto e mi è piaciuto parecchio il tuo!

Negativo: Qualche refuso qua e là, ma nulla di grave.
L'arco della storia però non mi ha convinto, poiché la realizzazione che il protagonista ha alla fine della storia gli era già ben chiara all'inizio. Sarebbe stato meglio evidenziare nella prima parte il suo aspetto menefreghista, per poi fargli rendere conto di quanto grosso fosse il problema solo alla fine. Magari inserendo qualcosa in più del solo pensato.
Ecco un paio di cosette che mi sono appuntato durante la lettura:
una lacrima ha già scavato un solco fino alla guancia.

Scavato un solco? Anche figurativamente la trovo esagerata come descrizione.
<Domani finirò di pulire la rimessa e riparo la porta del fenile. Voglio che tutto sia perfetto per il tuo matrimonio.>

Fino a qui mi ero immaginato la figlia come una bambina, al massimo adolescente. Avrei messo un paio di dettagli per far intuire prima l'età della figlia, così da potersi figurare meglio la scena.
proprio adesso, dovevi venire qui?

Togli la virgola.
Conclusioni: Un racconto carino, che però assomiglia più a una serie di avvenimenti che una storia completa.

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Michael Dag
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Re: Spirit & Spririts - Racconto fuori concorso -

Messaggio#8 » domenica 5 settembre 2021, 11:02

Leonardo Pigneri ha scritto:L'arco della storia però non mi ha convinto, poiché la realizzazione che il protagonista ha alla fine della storia gli era già ben chiara all'inizio. Sarebbe stato meglio evidenziare nella prima parte il suo aspetto menefreghista, per poi fargli rendere conto di quanto grosso fosse il problema solo alla fine. Magari inserendo qualcosa in più del solo pensato.


vero, rileggendo con calmo mi rendo conto di aver affrettato la cosa.

Leonardo Pigneri ha scritto:Fino a qui mi ero immaginato la figlia come una bambina, al massimo adolescente. Avrei messo un paio di dettagli per far intuire prima l'età della figlia, così da potersi figurare meglio la scena.

Anche qui, potevo mettere qualche dettaglio in più appena entrava in scena

Grazie della lettura! a presto!

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