Brutti pensieri
- Laura Brunelli
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Brutti pensieri
Brutti pensieri di Laura Brunelli
«A cosa pensi?» Appoggia il bicchiere sul ripiano di cristallo. Curioso, le gambe del tavolino sembrano ossa.
«Allora?» Sorride.
«Che dicevi?»
«A cosa stai pensando?»
A cosa penso? Se devo essere sincera non lo so. «Ti va di uscire?»
Pianta i gomiti sui braccioli della poltrona, incrocia le dita delle mani davanti al volto e appoggia il mento sui pollici. «Non hai risposto alla domanda»
Già, la domanda.
«Allora?»
«A niente.»
«Marta, ne abbiamo già discusso. Dimmi a cosa pensi.»
«No.»
«Se fai così non posso aiutarti.» Appoggia le mani sui braccioli e si alza.
Scuoto le braccia in aria, «Ok, ok, ok…» Si risiede. E ora che gli dico?
«Allora Marta, dimmi, a cosa stai pensando?»
Che vorrei tanto ucciderti, brutto pezzo di merda. «Vorrei tornare a casa.»
«Non ti piace stare qui?» Si appoggia allo schienale della poltrona e accavalla le gambe. Bene.
«No, non mi piace.»
«Capisco.» Prende il blocco e la penna dal tavolino e scarabocchia qualche appunto. «Continua, non ti fermare.»
«Non capisco perché devo parlare con lei e non posso tornare a casa.»
Mette giù blocco e penna. Incrocia di nuovo le mani davanti al viso, punta i pollici sotto il mento e si sporge in avanti.
«Non ricordi perché sei qui?»
***
Roberto mi tiene una mano sulla spalla e con l’altra mi colpisce allo stomaco con il tirapugni. Carica il braccio per sferrare un altro pugno. Il ronzio del citofono lo interrompe. Mi molla e si avvia verso la porta. Mi aggrappo allo schienale di una sedia per non cadere. Riprendo fiato. Una vampata di calore mi sale dalle viscere alla testa. Mi raddrizzo di colpo. Afferro la sedia con entrambe le mani, raggiungo Roberto sull’uscio e lo colpisco in testa. Una, due, tre, quattro, cinque…
***
«Marta? Marta, sei con me?»
Afferro il polsino della manica e me lo porto alla bocca. Non capisco cosa voglia da me. Voglio solo tornare a casa dalla mamma. Non mi hanno neanche lasciato prendere il mio peluche preferito. Il dottore mi sta fissando e mi mette in soggezione.
«Mi scusi, dottore. Che cosa mi ha chiesto?»
«Se ti ricordi perché sei qui?»
Scuoto la testa.
«Ti ricordi di Roberto?»
Roberto, Roberto, ho già sentito questo nome. Ma dove? Porto una mano allo stomaco, sfioro la pelle e un dolore lancinante risveglia i miei ricordi. Le botte, le torture, le violenze…
L’ho ucciso… ho ucciso Roberto. Mi sono liberata di quel porco. Il dottore mi sta fissando con uno sguardo compiaciuto. È contento il porco. C’è riuscito, mi ha fatto ricordare tutto. Non avrebbe dovuto.
Afferro la sedia per lo schienale, la sollevo in aria e colpisco il dottore, una, due, tre, quattro, cinque…
«A cosa pensi?» Appoggia il bicchiere sul ripiano di cristallo. Curioso, le gambe del tavolino sembrano ossa.
«Allora?» Sorride.
«Che dicevi?»
«A cosa stai pensando?»
A cosa penso? Se devo essere sincera non lo so. «Ti va di uscire?»
Pianta i gomiti sui braccioli della poltrona, incrocia le dita delle mani davanti al volto e appoggia il mento sui pollici. «Non hai risposto alla domanda»
Già, la domanda.
«Allora?»
«A niente.»
«Marta, ne abbiamo già discusso. Dimmi a cosa pensi.»
«No.»
«Se fai così non posso aiutarti.» Appoggia le mani sui braccioli e si alza.
Scuoto le braccia in aria, «Ok, ok, ok…» Si risiede. E ora che gli dico?
«Allora Marta, dimmi, a cosa stai pensando?»
Che vorrei tanto ucciderti, brutto pezzo di merda. «Vorrei tornare a casa.»
«Non ti piace stare qui?» Si appoggia allo schienale della poltrona e accavalla le gambe. Bene.
«No, non mi piace.»
«Capisco.» Prende il blocco e la penna dal tavolino e scarabocchia qualche appunto. «Continua, non ti fermare.»
«Non capisco perché devo parlare con lei e non posso tornare a casa.»
Mette giù blocco e penna. Incrocia di nuovo le mani davanti al viso, punta i pollici sotto il mento e si sporge in avanti.
«Non ricordi perché sei qui?»
***
Roberto mi tiene una mano sulla spalla e con l’altra mi colpisce allo stomaco con il tirapugni. Carica il braccio per sferrare un altro pugno. Il ronzio del citofono lo interrompe. Mi molla e si avvia verso la porta. Mi aggrappo allo schienale di una sedia per non cadere. Riprendo fiato. Una vampata di calore mi sale dalle viscere alla testa. Mi raddrizzo di colpo. Afferro la sedia con entrambe le mani, raggiungo Roberto sull’uscio e lo colpisco in testa. Una, due, tre, quattro, cinque…
***
«Marta? Marta, sei con me?»
Afferro il polsino della manica e me lo porto alla bocca. Non capisco cosa voglia da me. Voglio solo tornare a casa dalla mamma. Non mi hanno neanche lasciato prendere il mio peluche preferito. Il dottore mi sta fissando e mi mette in soggezione.
«Mi scusi, dottore. Che cosa mi ha chiesto?»
«Se ti ricordi perché sei qui?»
Scuoto la testa.
«Ti ricordi di Roberto?»
Roberto, Roberto, ho già sentito questo nome. Ma dove? Porto una mano allo stomaco, sfioro la pelle e un dolore lancinante risveglia i miei ricordi. Le botte, le torture, le violenze…
L’ho ucciso… ho ucciso Roberto. Mi sono liberata di quel porco. Il dottore mi sta fissando con uno sguardo compiaciuto. È contento il porco. C’è riuscito, mi ha fatto ricordare tutto. Non avrebbe dovuto.
Afferro la sedia per lo schienale, la sollevo in aria e colpisco il dottore, una, due, tre, quattro, cinque…
Re: Brutti pensieri
Ciao Laura! Parametri rispettati, buona FRANCESCA BERTUZZI EDITION!
- ItaliaLeggendaria
- Messaggi: 172
Re: Brutti pensieri
Ciao Laura.
Il tema è ovviamente centrato: un crollo psicotico a seguito di violenza. Il testo scorre in modo abbastanza fluido, tranne in alcuni punti, come all'inizio, dove non si capisce bene chi dice cosa. All'inizio pensavo che il dottore fosse una donna, ma è una sottigliezza di poco conto.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa è che la protagonista in alcuni momenti sembra molto molto adulta, in altri sembra una bambina e questo crea qualche difficoltà a entrare in completa empatia con lei. Anche la scena della violenza ci fa percepire poco di Marta: è la prima volta che succede o è già successo, chi è Roberto, cosa prova lei durante la violenza...sono tutte domande che non vengono sfiorate e il testo un po' ne risente. So che 3000 caratteri sono pochi, ma avrei preferito qualche emozione in più.
Il tema è ovviamente centrato: un crollo psicotico a seguito di violenza. Il testo scorre in modo abbastanza fluido, tranne in alcuni punti, come all'inizio, dove non si capisce bene chi dice cosa. All'inizio pensavo che il dottore fosse una donna, ma è una sottigliezza di poco conto.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa è che la protagonista in alcuni momenti sembra molto molto adulta, in altri sembra una bambina e questo crea qualche difficoltà a entrare in completa empatia con lei. Anche la scena della violenza ci fa percepire poco di Marta: è la prima volta che succede o è già successo, chi è Roberto, cosa prova lei durante la violenza...sono tutte domande che non vengono sfiorate e il testo un po' ne risente. So che 3000 caratteri sono pochi, ma avrei preferito qualche emozione in più.
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: Brutti pensieri
ItaliaLeggendaria ha scritto:Ciao Laura.
Il tema è ovviamente centrato: un crollo psicotico a seguito di violenza. Il testo scorre in modo abbastanza fluido, tranne in alcuni punti, come all'inizio, dove non si capisce bene chi dice cosa. All'inizio pensavo che il dottore fosse una donna, ma è una sottigliezza di poco conto.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa è che la protagonista in alcuni momenti sembra molto molto adulta, in altri sembra una bambina e questo crea qualche difficoltà a entrare in completa empatia con lei. Anche la scena della violenza ci fa percepire poco di Marta: è la prima volta che succede o è già successo, chi è Roberto, cosa prova lei durante la violenza...sono tutte domande che non vengono sfiorate e il testo un po' ne risente. So che 3000 caratteri sono pochi, ma avrei preferito qualche emozione in più.
Ciao Morena,
Grazie del commento. Concordo su tutto. Ad essere sincera, mi sono un po' incastrata con le mie mani. Inserire la scena di violenza come flashback durante la seduta mi serviva per far emergere le diverse personalità di Marta. Questo però, mi ha costretto a ridurne la lunghezza per evitare la sensazione che il dottore sia rimasto immobile in attesa della risposta di Marta per troppo tempo. Mentre scrivevo sono stata letteralmente flashata dall'immagine del dottore in pausa, come se il tempo si fosse bloccato, quindi ho ridotto al minimo il, flaschback.
Re: Brutti pensieri
Ciao Laura piacere di incrociarti nell’arena,
ho apprezzato il tuo racconto per la struttura che vede tre sequenze collegate, cercare di seminare indizi in racconti così brevi è molto complesso, quindi ottimo tentativo.
Nella prima sequenza le informazioni trapelano in crescendo. L'ho trovata piacevole ma un poco artificiosa, resta secondo me la parte migliore insieme al finale.
Il tema c'è tramite il crollo psicologico reso dalla doppia personalità.
Qualche osservazione in più sperando di esserti utile.
Si percepisce lo sforzo di rimanere pulita a livello tecnico: beat per le battute, niente verbi inutili di percezione o dialogo, un passaggio ulteriore potrebbe essere fare attenzione alla varietà.
Appoggia il bicchiere
e appoggia il mento sui pollici.
Appoggia le mani sui braccioli e si alza.
Si appoggia allo schienale della poltrona
Appoggia il bicchiere, sorride, pianta i gomiti
ecc. sono tutte azioni che fotografano mossa per mossa il personaggio e allo stesso tempo però non ci dicono come sia, mi ha stonato, perché ho capito che volevi nasconderlo. Con qualche dato diverso sull’aspetto o i vestiti non avrei sentito tanto forte il tuo intento.
Conclusione: il colpo di scena con indizio nella frazione centrale (doppio omicidio con la sedia) è un buon espediente in un racconto così breve dove molti amano trovare la punta brillante.
Stile attento, si capisce l’intenzione di mostrare le azioni, e questo lo apprezzo, anche se a volte l'attenzione alla tecnica fa perdere un po' di naturalezza.
Sarò felice di leggerti ancora in futuro,
Intanto buona edizione!
ho apprezzato il tuo racconto per la struttura che vede tre sequenze collegate, cercare di seminare indizi in racconti così brevi è molto complesso, quindi ottimo tentativo.
Nella prima sequenza le informazioni trapelano in crescendo. L'ho trovata piacevole ma un poco artificiosa, resta secondo me la parte migliore insieme al finale.
Il tema c'è tramite il crollo psicologico reso dalla doppia personalità.
Qualche osservazione in più sperando di esserti utile.
Si percepisce lo sforzo di rimanere pulita a livello tecnico: beat per le battute, niente verbi inutili di percezione o dialogo, un passaggio ulteriore potrebbe essere fare attenzione alla varietà.
Appoggia il bicchiere
e appoggia il mento sui pollici.
Appoggia le mani sui braccioli e si alza.
Si appoggia allo schienale della poltrona
Appoggia il bicchiere, sorride, pianta i gomiti
ecc. sono tutte azioni che fotografano mossa per mossa il personaggio e allo stesso tempo però non ci dicono come sia, mi ha stonato, perché ho capito che volevi nasconderlo. Con qualche dato diverso sull’aspetto o i vestiti non avrei sentito tanto forte il tuo intento.
Conclusione: il colpo di scena con indizio nella frazione centrale (doppio omicidio con la sedia) è un buon espediente in un racconto così breve dove molti amano trovare la punta brillante.
Stile attento, si capisce l’intenzione di mostrare le azioni, e questo lo apprezzo, anche se a volte l'attenzione alla tecnica fa perdere un po' di naturalezza.
Sarò felice di leggerti ancora in futuro,
Intanto buona edizione!
- Signor_Darcy
- Messaggi: 307
Re: Brutti pensieri
Ciao Laura.
Racconto interessante, in cui nonostante i pochi caratteri riesci a delineare abbastanza bene la vicenda, nonostante qualche lungaggine di troppo nella prima parte (molte azioni del dottore, buone a livello estemporaneo ma in fondo non permettono di inquadrare meglio il personaggio, tant’è vero che il fatto che sia un dottore si capisce molto dopo.
Qualche dialogo è un po’ confuso, nel senso che soprattutto all’inizio non è facile capire chi sta parlando: avrei cercato di non andare a capo quando parla sempre lo stesso personaggio, per esempio con il primo “Allora”.
Il tema è centrato; ho inoltre apprezzato il momento di inserimento del flashback. Una prova più che discreta senza dubbio.
Racconto interessante, in cui nonostante i pochi caratteri riesci a delineare abbastanza bene la vicenda, nonostante qualche lungaggine di troppo nella prima parte (molte azioni del dottore, buone a livello estemporaneo ma in fondo non permettono di inquadrare meglio il personaggio, tant’è vero che il fatto che sia un dottore si capisce molto dopo.
Qualche dialogo è un po’ confuso, nel senso che soprattutto all’inizio non è facile capire chi sta parlando: avrei cercato di non andare a capo quando parla sempre lo stesso personaggio, per esempio con il primo “Allora”.
Il tema è centrato; ho inoltre apprezzato il momento di inserimento del flashback. Una prova più che discreta senza dubbio.
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Re: Brutti pensieri
Ciao Laura,
Credo che il punto debole di questo racconto sia l'inizio. Non si capisce bene chi dice cosa (anche se diventa più chiaro a una seconda rilettura), ci sono un po' di ripetizioni e l'azione è poco scorrevole. Questo è un peccato, perché il lettore parte con una cattiva impressione.
Invece, andando avanti, le cose migliorano notevolmente. La scrittura diventa più scorrevole, i personaggi vengono delineati bene, il flashback a metà fa capire a pieno la situazione, il finale funziona.
Nel complesso, hai reso bene la psiche disturbata della protagonista e il tema è rispettato.
Credo che il punto debole di questo racconto sia l'inizio. Non si capisce bene chi dice cosa (anche se diventa più chiaro a una seconda rilettura), ci sono un po' di ripetizioni e l'azione è poco scorrevole. Questo è un peccato, perché il lettore parte con una cattiva impressione.
Invece, andando avanti, le cose migliorano notevolmente. La scrittura diventa più scorrevole, i personaggi vengono delineati bene, il flashback a metà fa capire a pieno la situazione, il finale funziona.
Nel complesso, hai reso bene la psiche disturbata della protagonista e il tema è rispettato.
- Laura Brunelli
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Re: Brutti pensieri
Debora D ha scritto:Ciao Laura piacere di incrociarti nell’arena,
ho apprezzato il tuo racconto per la struttura che vede tre sequenze collegate, cercare di seminare indizi in racconti così brevi è molto complesso, quindi ottimo tentativo.
Nella prima sequenza le informazioni trapelano in crescendo. L'ho trovata piacevole ma un poco artificiosa, resta secondo me la parte migliore insieme al finale.
Il tema c'è tramite il crollo psicologico reso dalla doppia personalità.
Qualche osservazione in più sperando di esserti utile.
Si percepisce lo sforzo di rimanere pulita a livello tecnico: beat per le battute, niente verbi inutili di percezione o dialogo, un passaggio ulteriore potrebbe essere fare attenzione alla varietà.
Appoggia il bicchiere
e appoggia il mento sui pollici.
Appoggia le mani sui braccioli e si alza.
Si appoggia allo schienale della poltrona
Appoggia il bicchiere, sorride, pianta i gomiti
ecc. sono tutte azioni che fotografano mossa per mossa il personaggio e allo stesso tempo però non ci dicono come sia, mi ha stonato, perché ho capito che volevi nasconderlo. Con qualche dato diverso sull’aspetto o i vestiti non avrei sentito tanto forte il tuo intento.
Conclusione: il colpo di scena con indizio nella frazione centrale (doppio omicidio con la sedia) è un buon espediente in un racconto così breve dove molti amano trovare la punta brillante.
Stile attento, si capisce l’intenzione di mostrare le azioni, e questo lo apprezzo, anche se a volte l'attenzione alla tecnica fa perdere un po' di naturalezza.
Sarò felice di leggerti ancora in futuro,
Intanto buona edizione!
Ciao Debora,
grazie per il commento e per i consigli.
Concordo con tutti i rilievi fatti. Purtroppo, mi sono resa conto solo la mattina dopo di aver perso molte occasioni per inserire maggiori dettagli senza indebolire il senso di straniamento che volevo trasmettere.
- Laura Brunelli
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Re: Brutti pensieri
Ciao Stefano, Ciao Viviana,
Grazie per i commenti. Concordo con voi sul fatto che l'inizio sia un po' confuso e non si capisca bene chi sia a parlare.
Grazie per i commenti. Concordo con voi sul fatto che l'inizio sia un po' confuso e non si capisca bene chi sia a parlare.
- Giovanni Attanasio
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Re: Brutti pensieri
Per com’è presentata la prima parte del dialogo pensavo si trattasse di una coppia. La rivelazione che è uno psicologo scricchiola un po’, c’è qualcosa nel suo modo di porsi che non me lo fa inquadrare come psicologo.
Fatico anche a immaginare la protagonista. Mamma e peluche possono far pensare al crollo psicologico, la regressione a una condizione felice e di sicurezza, ma devo per forza immaginare la ragazza/donna per avere una certa stazza. Del resto ha sollevato una sedia e l’ha usata come arma, una cosa che neanche io, uomo di 30 anni con corporatura nella media, sono sicuro di riuscire a fare. Ma questo in realtà è meno importante di quanto lo sia il flusso di informazioni e il vero scheletro della storia.
È una reazione a un violenza subita, ok, però davvero mi manca l’aggancio per provare qualcosa, per immedesimarmi. Avrei ridotto un po’ il primo paragrafo e fornito le informazioni in modo più ordinato (ma non per forza in ordine cronologico) e avrei gestito diversamente il pacing della storia.
Fatico anche a immaginare la protagonista. Mamma e peluche possono far pensare al crollo psicologico, la regressione a una condizione felice e di sicurezza, ma devo per forza immaginare la ragazza/donna per avere una certa stazza. Del resto ha sollevato una sedia e l’ha usata come arma, una cosa che neanche io, uomo di 30 anni con corporatura nella media, sono sicuro di riuscire a fare. Ma questo in realtà è meno importante di quanto lo sia il flusso di informazioni e il vero scheletro della storia.
È una reazione a un violenza subita, ok, però davvero mi manca l’aggancio per provare qualcosa, per immedesimarmi. Avrei ridotto un po’ il primo paragrafo e fornito le informazioni in modo più ordinato (ma non per forza in ordine cronologico) e avrei gestito diversamente il pacing della storia.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."
Re: Brutti pensieri
Ciao Laura,
ho apprezzato il tuo racconto a una seconda rilettura, la parte iniziale ci ho messo un po' a contestualizzarla. Forse poteva essere utile anticipare la visualizzazione dello psicologo e accorciandola un po' dare un po' più di spazio alle altre parti.
Mi ha un po' confuso l'età della protagonista, all'inizio sembra adulta mentre dopo una bambina, ma è giustificato dal crollo che ha avuto.
La scena finale mi è sembrata troppo veloce e meccanica, ritagliando qualcosina dalla prima parte potevi renderla più personale.
Buon proseguimento e alla prossima.
ho apprezzato il tuo racconto a una seconda rilettura, la parte iniziale ci ho messo un po' a contestualizzarla. Forse poteva essere utile anticipare la visualizzazione dello psicologo e accorciandola un po' dare un po' più di spazio alle altre parti.
Mi ha un po' confuso l'età della protagonista, all'inizio sembra adulta mentre dopo una bambina, ma è giustificato dal crollo che ha avuto.
La scena finale mi è sembrata troppo veloce e meccanica, ritagliando qualcosina dalla prima parte potevi renderla più personale.
Buon proseguimento e alla prossima.
- Alvin Miller
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Re: Brutti pensieri
Ciao Laura.
Nel tuo racconto c'è una discreta quantità di conflitto e abbastanza varietà per non annoiare. Il vero problema è che manca di chiarezza in diversi punti.
Già nei primi dialoghi non ci dai un punto di riferimento per capire chi sono le persone che parlano (all'inizio non si capisce nemmeno se è una prima o terza persona), questo purtroppo si ripercuote sul resto della storia.
A un certo punto sembra che sia regredita alla mentalità da bambina, una cosa messa un po' a caso, visto che non è chiaro il perché il suo trauma si manifesta in tale maniera. Avresti dovuto concentrare più dettagli sul finale per darci un quadro più completo della situazione e meno basato sui cliché.
Nel tuo racconto c'è una discreta quantità di conflitto e abbastanza varietà per non annoiare. Il vero problema è che manca di chiarezza in diversi punti.
Già nei primi dialoghi non ci dai un punto di riferimento per capire chi sono le persone che parlano (all'inizio non si capisce nemmeno se è una prima o terza persona), questo purtroppo si ripercuote sul resto della storia.
A un certo punto sembra che sia regredita alla mentalità da bambina, una cosa messa un po' a caso, visto che non è chiaro il perché il suo trauma si manifesta in tale maniera. Avresti dovuto concentrare più dettagli sul finale per darci un quadro più completo della situazione e meno basato sui cliché.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.
- Giacomo Puca
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Re: Brutti pensieri
Ciao Laura, eccomi a commentarti.
A livello di tema è ok, descrivi la storia di una persona che dopo il crollo fisico è ovviamente soggetta a quello nervoso.
Come già altri ti hanno detto nella prima parte si fa fatica a seguire i dialoghi e direi che qui i tanto vituperati "disse" ti avrebbero risparmiato un bel po' di confusione, caratteri, e beat ripetitivi.
Inoltre nell'economia della storia c'è un ovvio sbilanciamento, tutta "la ciccia" del racconto viene stritolata nella parte finale, con un grosso incipit pieno di roba poco utile e molto lento. Avrei dedicato alla prima parte giusto 3 righe, per far capire il contesto → taglio con flashback → ritorno al presente.
La figura dello psicoterapeuta che mette le dita ad arco e poi prende a scrivere mi è parsa fin troppo macchiettistica e soprattutto è debole il momento della "rivelazione" perché non sorprende. È tutto ovvio, palese e chiaro e quindi io lettore non ho nessun momento di meraviglia o di sconvolgimento, non hai ribaltato le mie aspettative, le hai confermate in pieno. A livello di trama un'altra debolezza è quella di ipotizzare che una psicolabile assassina possa essere lasciata in tali condizioni di libertà da poter uccidere di nuovo.
Insomma, secondo me c'è da lavorare soprattutto sulla struttura della storia, lo stile invece mi è sembrato abbastanza chiaro (fatta salva la già citata parte iniziale).
Spero di esserti stato utile e ti auguro una buona gara.
A rileggerci!
A livello di tema è ok, descrivi la storia di una persona che dopo il crollo fisico è ovviamente soggetta a quello nervoso.
Come già altri ti hanno detto nella prima parte si fa fatica a seguire i dialoghi e direi che qui i tanto vituperati "disse" ti avrebbero risparmiato un bel po' di confusione, caratteri, e beat ripetitivi.
Inoltre nell'economia della storia c'è un ovvio sbilanciamento, tutta "la ciccia" del racconto viene stritolata nella parte finale, con un grosso incipit pieno di roba poco utile e molto lento. Avrei dedicato alla prima parte giusto 3 righe, per far capire il contesto → taglio con flashback → ritorno al presente.
La figura dello psicoterapeuta che mette le dita ad arco e poi prende a scrivere mi è parsa fin troppo macchiettistica e soprattutto è debole il momento della "rivelazione" perché non sorprende. È tutto ovvio, palese e chiaro e quindi io lettore non ho nessun momento di meraviglia o di sconvolgimento, non hai ribaltato le mie aspettative, le hai confermate in pieno. A livello di trama un'altra debolezza è quella di ipotizzare che una psicolabile assassina possa essere lasciata in tali condizioni di libertà da poter uccidere di nuovo.
Insomma, secondo me c'è da lavorare soprattutto sulla struttura della storia, lo stile invece mi è sembrato abbastanza chiaro (fatta salva la già citata parte iniziale).
Spero di esserti stato utile e ti auguro una buona gara.
A rileggerci!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: Brutti pensieri
Giovanni Attanasio ha scritto:Per com’è presentata la prima parte del dialogo pensavo si trattasse di una coppia. La rivelazione che è uno psicologo scricchiola un po’, c’è qualcosa nel suo modo di porsi che non me lo fa inquadrare come psicologo.
Fatico anche a immaginare la protagonista. Mamma e peluche possono far pensare al crollo psicologico, la regressione a una condizione felice e di sicurezza, ma devo per forza immaginare la ragazza/donna per avere una certa stazza. Del resto ha sollevato una sedia e l’ha usata come arma, una cosa che neanche io, uomo di 30 anni con corporatura nella media, sono sicuro di riuscire a fare. Ma questo in realtà è meno importante di quanto lo sia il flusso di informazioni e il vero scheletro della storia.
È una reazione a un violenza subita, ok, però davvero mi manca l’aggancio per provare qualcosa, per immedesimarmi. Avrei ridotto un po’ il primo paragrafo e fornito le informazioni in modo più ordinato (ma non per forza in ordine cronologico) e avrei gestito diversamente il pacing della storia.
Ciao Giovanni,
In effetti la protagonista è una giovane donna. Il fatto che ad un certo punto, parli come una bambina rientra nel crollo psicologico, attraverso personalità multiple. La donna debole che ha permesso a Roberto di pestarla più volte, la bambina, in cui si rifugia per non ricordare, la donna "cattiva" che si è ribellata a Roberto e che colpisce il dottore.
Sono un po' perplessa su discorso relativo alla sedia.
Non so che sedia tu ti sia immaginato, ma una sedia moderna (neanche troppo, le mie hanno vent'anni circa), pesano più o meno 1,5/2 Kg., si sollevano facilmente - ho fatto la prova - e si possono anche usare per colpire una persona.
Ovviamente te lo dico solo per chiarire, non per difendere il racconto, se non ti sei immaginato la sedia che ho immaginato io, la colpa è solo mia. Suppongo ti sarai immaginato quelle sedie di legno pieno, con seduta in paglia e schienale alto una quaresima.
Alla prossima e buona edition.
- Giovanni Attanasio
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Re: Brutti pensieri
Laura Brunelli ha scritto:Ciao Giovanni,
In effetti la protagonista è una giovane donna. Il fatto che ad un certo punto, parli come una bambina rientra nel crollo psicologico, attraverso personalità multiple. La donna debole che ha permesso a Roberto di pestarla più volte, la bambina, in cui si rifugia per non ricordare, la donna "cattiva" che si è ribellata a Roberto e che colpisce il dottore.
Sono un po' perplessa su discorso relativo alla sedia.
Non so che sedia tu ti sia immaginato, ma una sedia moderna (neanche troppo, le mie hanno vent'anni circa), pesano più o meno 1,5/2 Kg., si sollevano facilmente - ho fatto la prova - e si possono anche usare per colpire una persona.
Ovviamente te lo dico solo per chiarire, non per difendere il racconto, se non ti sei immaginato la sedia che ho immaginato io, la colpa è solo mia. Suppongo ti sarai immaginato quelle sedie di legno pieno, con seduta in paglia e schienale alto una quaresima.
Alla prossima e buona edition.
Ciao,
figurati, puoi difenderlo il racconto, è giusto così. Il discorso della sedia è stato una pignoleria, infatti ero indeciso se farlo davvero il commento (difatti avevo pensato anche io a sedie leggere, ma lo stesso qualcosa non mi ha convinto).
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."
- Enzo Gentile
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Re: Brutti pensieri
Ciao Laura, piacere di conoscerti e di averti letto. Ti giro il mio commento:
Bella l’idea e ben costruito il dialogo anche se all’inizio ci sono alcuni punti non immediatamente chiari. Ho fatto fatica a capire quale fosse il punto di vista e chi stesse parlando. Sarebbe bastato forse qualche accorgimento grafico. Ad esempio andare a capo prima della riflessione sulle gambe del tavolino che è dentro la testa della protagonista donna e non del narratore.
La parte centrale con il flash back sembra estranea rispetto a tutto il resto e, soprattutto, si ripete prima della chiusura. Sarebbe stato meglio che al «Ti ricordi di Roberto?» partissero immediatamente le sediate. Aveva già ricordato tutto.
Bella l’idea e ben costruito il dialogo anche se all’inizio ci sono alcuni punti non immediatamente chiari. Ho fatto fatica a capire quale fosse il punto di vista e chi stesse parlando. Sarebbe bastato forse qualche accorgimento grafico. Ad esempio andare a capo prima della riflessione sulle gambe del tavolino che è dentro la testa della protagonista donna e non del narratore.
La parte centrale con il flash back sembra estranea rispetto a tutto il resto e, soprattutto, si ripete prima della chiusura. Sarebbe stato meglio che al «Ti ricordi di Roberto?» partissero immediatamente le sediate. Aveva già ricordato tutto.
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: Brutti pensieri
Ciao Filippo, Alvin e Giacomo,
Vi ringrazio per i commenti e i preziosi consigli.
Alvin
Come ho spiegato in altre risposte, l'idea era che, per difendersi/dimenticare la bruttura della violenza, la protagonista regredisca a una età in cui era "protetta" dalla mamma.
Giacomo
In realtà non sono molto daccordo.
Anche se la protagonista avesse effettivamente ucciso Roberto, circostanza volutamente non precisata nel testo, ma solo dichiarata da pdv, lo avrebbe fatto in una circostanza particolare, ovvero in reazione ad una violenza. In questi casi, la valutazione sulla possibilità che la protagonista possa diventare violenta anche nei confronti di altre persone ed in circostanze normali, non è così scontata.
In ogni caso, come dice il titolo, i due presunti omici non avvengono per davvero, ma sono solo "brutti pensieri" della protagonista.
Anticipo eventuali repliche. Lo so, lo so, dalla lettura non si capisce. Avete ragione.
A presto e buona edition a tutti
Vi ringrazio per i commenti e i preziosi consigli.
Alvin
A un certo punto sembra che sia regredita alla mentalità da bambina, una cosa messa un po' a caso, visto che non è chiaro il perché il suo trauma si manifesta in tale maniera.
Come ho spiegato in altre risposte, l'idea era che, per difendersi/dimenticare la bruttura della violenza, la protagonista regredisca a una età in cui era "protetta" dalla mamma.
Giacomo
A livello di trama un'altra debolezza è quella di ipotizzare che una psicolabile assassina possa essere lasciata in tali condizioni di libertà da poter uccidere di nuovo
In realtà non sono molto daccordo.
Anche se la protagonista avesse effettivamente ucciso Roberto, circostanza volutamente non precisata nel testo, ma solo dichiarata da pdv, lo avrebbe fatto in una circostanza particolare, ovvero in reazione ad una violenza. In questi casi, la valutazione sulla possibilità che la protagonista possa diventare violenta anche nei confronti di altre persone ed in circostanze normali, non è così scontata.
In ogni caso, come dice il titolo, i due presunti omici non avvengono per davvero, ma sono solo "brutti pensieri" della protagonista.
Anticipo eventuali repliche. Lo so, lo so, dalla lettura non si capisce. Avete ragione.
A presto e buona edition a tutti
Ultima modifica di Laura Brunelli il giovedì 30 settembre 2021, 18:17, modificato 1 volta in totale.
- Laura Brunelli
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Re: Brutti pensieri
Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao,
figurati, puoi difenderlo il racconto, è giusto così. Il discorso della sedia è stato una pignoleria, infatti ero indeciso se farlo davvero il commento (difatti avevo pensato anche io a sedie leggere, ma lo stesso qualcosa non mi ha convinto).
No, no, hai fatto benissimo. Se è venuto il dubbio a te, può venire anche a qualcun altro.
Capire come regiscono gli atri a quello che scriviamo ha, per me, un valore inestimabile dal punto di vista della crescita personale.
Re: Brutti pensieri
Ciao, Laura e piacere di leggerti. Allora, apprezzo il tentativo di creare una narrazione quanto più basata sul dialogo e sull'azione possibile, dato che questo favorisce quanto più possibile l'immersività del racconto, ma penso che tu sia andata un po' oltre, soprattutto nella prima parte. La mancanza di una qualsiasi indicazione su chi stia facendo o dicendo cosa rende il tutto incredibilmente confuso e obbliga a rileggere più volte prima di capirne il senso. La parte centrale è ben descritta e anche il finale rende bene, ma qualche informazione in più non avrebbe guastato. Per dire, da quello che possiamo intuire Roberto era un uomo adulto, mentre la protagonista dovrebbe essere una bambina molto piccola: messo così, risulta poco credibile che lei sia riuscita ad ucciderlo a sediate. Nel complesso, un lavoro che testimonia una padronanza avanzata dello stile immersivo, ma che necessita di maggiore approfondimento. Alla prossima
Re: Brutti pensieri
La problematica principale, qui, sta nella partenza perché, io lettore, ho faticato molto a delineare la situazione. Pronti, via, il dottore (che inizialmente pensavo fosse il compagno) fa una domanda e la protagonista pensa senza che tu vada a capo. Vai a capo e il dottore ripete la domanda, solo che l'andata a capo fa immaginare che ora a parlare sia lei, quindi confusione. Insomma, ti mangi parecchio spazio in una situazione un po' caotica che potevi archiviare in modo molto più diretto per immergere subito il lettore nel racconto vero e proprio. Tergiversi troppo, insomma, e questo poi lo paghi anche nel prosieguo quando ormai hai ripreso bene il comando del racconto e tutto diventa più chiaro, ma i caratteri scarseggiano e ti devi adattare. Il tema è ben presente. Concludendo, direi un pollice tendente al positivo non in modo solido, ma ti piazzo davanti ai parivalutati in quanto sei più dentro il tema e il tuo problema si verifica nella prima parte invece che in conclusione o durante.
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