L'incontro

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 settembre 2021 con un tema di Francesca Bertuzzi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Quarantine AlessandroCatanzaro
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L'incontro

Messaggio#1 » lunedì 20 settembre 2021, 23:22

Ho finito, pure questa cassetta è sistemata.
L'ultimo camion è stato un massacro e l'autista, uno stronzo. Rumeno. E’ rimasto lontano dalla rampa e quattro passi in più son diventati millemila. I mercati generali di Roma. Negli anni ’80 raccoglievano il peggio: ex galeotti, drogati, spacciatori. Poi slavi, albanesi, marocchini. Oggi più o meno trovi la stessa feccia, in più qualche padre di famiglia che ha perso tutto davanti al giudice di pace, messo alle corde dalle sue stesse responsabilità.
Le corde.
Sono le 2.00, è ora.
Fatima, non l'ho sentita, stasera Alì scottava tanto, gli occhi lucidi e il respiro corto, forse è il caso che torni a casa.
“Hamid, negro de merda, sei pronto? Preparate che stasera famo er botto vero”.
Ecco Sergio, la metà delle persone qui, gli deve qualcosa, io compreso, l’altra metà, pure. Lo strozzino; lui presta, aiuta, trova lavoro, poi viene a riscuotere il conto e se non puoi pagare, sali sul ring. Così chiamano lo spiazzo davanti ai parcheggi. Lui tiene in mano tutto, puttane, droga e giro di scommesse.
Il suo tir carico di pesce, che gli fa da copertura, ogni Lunedì notte illumina il piazzale. Anche stanotte puntuale.
Alle 2 suona il gong e si possono guadagnare i soldi veri.
il 50% se vinci. Se perdi non prendi la paga. Se muori non lo saprà mai nessuno. Ecco, vorrei tanto morisse. Quando mi chiama negro o se si apparta con una delle nostre donne, vorrei strappargli il cuore.
“Stasera punta su di me!” rispondo mentre tolgo il berretto e sciolgo i muscoli del collo, faccio due tre saltelli a piedi uniti. Si combatte a mani nude. Gli altri fanno il circolletto, sono tutti intorno a me. Davanti mi trovo Bogdan, rumeno, alto e grosso, è il fratello dell’autista dell’ultimo camion, piccoli trucchi per provare a sfiancarmi prima dell’incontro. I due fratelli hanno entrambi una Peroni in mano e neanche sono alla prima. Ventre gonfio, sguardo spento. Bogdan è una macchina da guerra. L’ho visto combattere. Destro lento e goffo. Sinistro potente come una mazzetta da 10kg.
Lo spazio è stretto, in fondo non ne serve tanto per prenderci a pugni. Nessuna regola. Tiri cazzotti finche ne hai. E io ne ho tanti.
Dopo 3 minuti sanguino dal sopracciglio destro e ho il labbro spaccato, lui nulla. Sono più basso ma più veloce.
Punto al ventre, aspetto che abbassi la guardia, poi, appena la rialza, lo tempesto sullo stomaco, il grassone si accascia e il gioco è fatto, destro sotto al mento e finisce a 4 di spade.
Il fratello non ride più, lo sento bestemmiare. Sergio viene da me e sorridendo tira fuori i soldi. Stavolta sono tanti, a questo giro stecchiamo solo io e lui, forse. Poi lo vedo che si sposta, indietreggia, mi volto e mi trovo davanti la bocca nera di una pistola. Tre spari in rapida sequenza mi fanno crollare, non pensavo che la morte fosse così veloce, mi sento svuotare, non vedo nulla, nessun film della mia vita, non vedo il deserto, non vedo casa, non vedo Fatima, ok muoio, ci sta, però avrei voluto avere il tempo per salutare Alì.



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antico
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Re: L'incontro

Messaggio#2 » lunedì 20 settembre 2021, 23:27

Ciao Alessandro! Parametri rispettati, divertiti in questa FRANCESCA BERTUZZI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: L'incontro

Messaggio#3 » venerdì 24 settembre 2021, 12:28

Prime Impressioni: Ciao Alessandro. Piacere di leggerti. Ho letto il tuo pezzo con trasporto, mi ha proprio divertito e interessato, a parte il finale... purtroppo.

Aderenza al Tema: Tutto a posto.

Punti di Miglioramento: Le lodi le lascio per la prossima sezione del mio commento (e ce ne saranno), ma ora, vorrei porre un attimo di riflessione sul finale che hai scelto. A parte il fatto che è un po' un cliché (personaggio ammazzato che nelle ultime righe ci racconta la sua esperienza di morte alla "si fa tutto buio") ho percepito troppa, troppa distanza da parte della voce narrante. Sta per morire, e ha il cervello di spiegarmi che è tutto veloce, che non pensa a tutti i suoi cari (ma dicendomelo, non ci sta pensando?) e che si rammarica di non poter salutare il figlioletto. Tutte cose stupende, ma che non fanno presa perché sembra appunto che il personaggio stia raccontando la morte di un altro, non la propria!

Punti di Forza: Personaggi ben caratterizzati con pochi piccoli tratti distintivi (il destro lento di Bogdan, i fratelli con la birra in mano), ambientazione molto interessante (incontri clandestini nei sobborghi di Roma), lotta per la sopravvivenza, registro colloquiale che ben si sposa con la narrazione pulp... c'è tutto il meglio del meglio. Anche la costruzione del racconto (al di là di qualche perdonabile spiegone) è funzionale alla lettura, crea attesa e suspense. Tutto buono, però, dai.. rovinarmi tutto con quel finale! Mannaggia!

Conclusioni: Inutile ribadire che il racconto è una piccola "perla sporca", a causa di quel finale che non mi ha convinto per niente. Tuttavia, lo svolgimento è buono. Se proprio dovessi darti un consiglio, punta di più sui dettagli sensoriali: sei al mercato, fammi sentire la puzza del pesce, sei sul ring, fammi sentire il sapore ferroso del sangue che sgorga dal labbro spaccato, la puzza di birra dei fratelli di Bogdan.. arricchiresti molto la tua prosa e renderesti il tuo racconto ancora più godibile. Insomma: le idee ce le hai, ora ti consiglio di investire un po' di tempo nel migliorare la forma.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#4 » venerdì 24 settembre 2021, 16:03

.
Ultima modifica di Quarantine AlessandroCatanzaro il venerdì 24 settembre 2021, 19:19, modificato 2 volte in totale.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#5 » venerdì 24 settembre 2021, 19:18

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ciao Alessandro. Piacere di leggerti. Ho letto il tuo pezzo con trasporto, mi ha proprio divertito e interessato, a parte il finale... purtroppo.

Aderenza al Tema: Tutto a posto.

Punti di Miglioramento: Le lodi le lascio per la prossima sezione del mio commento (e ce ne saranno), ma ora, vorrei porre un attimo di riflessione sul finale che hai scelto. A parte il fatto che è un po' un cliché (personaggio ammazzato che nelle ultime righe ci racconta la sua esperienza di morte alla "si fa tutto buio") ho percepito troppa, troppa distanza da parte della voce narrante. Sta per morire, e ha il cervello di spiegarmi che è tutto veloce, che non pensa a tutti i suoi cari (ma dicendomelo, non ci sta pensando?) e che si rammarica di non poter salutare il figlioletto. Tutte cose stupende, ma che non fanno presa perché sembra appunto che il personaggio stia raccontando la morte di un altro, non la propria!

Punti di Forza: Personaggi ben caratterizzati con pochi piccoli tratti distintivi (il destro lento di Bogdan, i fratelli con la birra in mano), ambientazione molto interessante (incontri clandestini nei sobborghi di Roma), lotta per la sopravvivenza, registro colloquiale che ben si sposa con la narrazione pulp... c'è tutto il meglio del meglio. Anche la costruzione del racconto (al di là di qualche perdonabile spiegone) è funzionale alla lettura, crea attesa e suspense. Tutto buono, però, dai.. rovinarmi tutto con quel finale! Mannaggia!

Conclusioni: Inutile ribadire che il racconto è una piccola "perla sporca", a causa di quel finale che non mi ha convinto per niente. Tuttavia, lo svolgimento è buono. Se proprio dovessi darti un consiglio, punta di più sui dettagli sensoriali: sei al mercato, fammi sentire la puzza del pesce, sei sul ring, fammi sentire il sapore ferroso del sangue che sgorga dal labbro spaccato, la puzza di birra dei fratelli di Bogdan.. arricchiresti molto la tua prosa e renderesti il tuo racconto ancora più godibile. Insomma: le idee ce le hai, ora ti consiglio di investire un po' di tempo nel migliorare la forma.



Ciao Matteo, intanto grazie, sei stato preciso e hai fatto un’ analisi puntuale. La prossima volta lavorerò meglio usando tutti e 5 i sensi. Sul finale potrei non aver gestito al massimo i caratteri e forse mi son trovato corto. Comunque grazie davvero per i suggerimenti e a buon leggerci.

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GiulianoCannoletta
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Re: L'incontro

Messaggio#6 » domenica 26 settembre 2021, 8:52

Ciao Alessandro, piacere di averti letto.
Tutta la prima parte del racconto mi è piaciuta molto. Ambientazione originale e intrigante, personaggi ben caratterizzati. È scritta molto bene, riesce a tenere alta l'attenzione del lettore.
Qualche problemino quando sale sul ring. Fino a quel momento eri stato molto dettagliato, lì invece si riduce tutto a tre righe scarse. Non so se ti sei trovato a corto di caratteri, ma nell'economia del racconto a mio avviso avresti potuto dare un po' di spazio in più all'incontro.
Il finale è la parte che mi ha convinto meno. Mi è sembrata una risoluzione semplicistica della vicenda e non mi è arrivata l'emotività che suppongo tu volessi trasmettere.
Una bella prova che potrebbe essere eccellente rivedendo quel finale.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#7 » domenica 26 settembre 2021, 9:50

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Alessandro, piacere di averti letto.
Tutta la prima parte del racconto mi è piaciuta molto. Ambientazione originale e intrigante, personaggi ben caratterizzati. È scritta molto bene, riesce a tenere alta l'attenzione del lettore.
Qualche problemino quando sale sul ring. Fino a quel momento eri stato molto dettagliato, lì invece si riduce tutto a tre righe scarse. Non so se ti sei trovato a corto di caratteri, ma nell'economia del racconto a mio avviso avresti potuto dare un po' di spazio in più all'incontro.
Il finale è la parte che mi ha convinto meno. Mi è sembrata una risoluzione semplicistica della vicenda e non mi è arrivata l'emotività che suppongo tu volessi trasmettere.
Una bella prova che potrebbe essere eccellente rivedendo quel finale.
A rileggerci presto!
Giuliano


Grazie Giuliano,
Sì, per scelta ho usato i caratteri più per descrivere il contorno che la scena “d’azione” volevo arrivasse più che altro lo stato d’animo e di rivalsa del protagonista, il finale voleva essere un colpo secco.
Grazie davvero per le tue parole e suggerimenti

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Gabriele Dolzadelli
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Re: L'incontro

Messaggio#8 » domenica 26 settembre 2021, 15:29

Ciao Alessandro. Piacere di trovarti in questa nuova Era.
Racconto ben scritto, davvero, ma temo che abbia sofferto davvero tanto il numero dei caratteri. Per quanto mi sia piaciuta molto la prima parte, credo che spiegare così tanto il contesto ti abbia rubato tantissimo spazio, a discapito della seconda. Forse avresti potuto iniziare con l'incontro e inserire parti qua e là che scavassero un po' sul contesto. Alternando in questo modo avresti potuto cavartela, forse, ma è solo una mia idea. Facendo come hai fatto ti sei ritrovato a preparare il terreno per un incontro che poi si è risolto in pochissimo e (la parte più dolente) a essere troppo vago sul finale.
Il lettore che si ritrova davanti questa pistola si fa mille domande, tutte lasciate irrisolte. Chi è che spara al protagonista e perché? Per rubargli i soldi? Per vendicarsi della scommessa persa? Queste spiegazioni ci possono stare, ma andavano messe. Bastava far riconoscere al prostagonista chi gli stava sparando e il gioco era fatto. Ma a questo si aggiunge un'altra perplessità. Abbiamo il personaggio di Sergio, ok? Organizza gli incontri, ha un bel giro e sicuramente qualcuno che gli guarda le spalle. Sergio ha puntato sul protagonista e questo ha vinto l'incontro. Ci ha guadagnato, ha vinto un mucchio di soldi. Potrebbe considerarlo perfino la sua gallina dalle uova d'oro. Allora perché permette che lo uccidano? L'unica spiegazione è che non se ne accorga, ma nel testo è scritto che appena Sergio si sposta, qualcuno spara al protagonista. E' talmente vicino alla scena che in un primo momento ho quasi pensato fosse lui il mandante, ma, come dicevo, non avrebbe senso.
Insomma, in conclusione, hai costruito tutto molto bene ma secondo me ti sei perso proprio sul finale, che poteva essere reso meglio. A rileggerci!

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#9 » domenica 26 settembre 2021, 15:49

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Alessandro. Piacere di trovarti in questa nuova Era.
Racconto ben scritto, davvero, ma temo che abbia sofferto davvero tanto il numero dei caratteri. Per quanto mi sia piaciuta molto la prima parte, credo che spiegare così tanto il contesto ti abbia rubato tantissimo spazio, a discapito della seconda. Forse avresti potuto iniziare con l'incontro e inserire parti qua e là che scavassero un po' sul contesto. Alternando in questo modo avresti potuto cavartela, forse, ma è solo una mia idea. Facendo come hai fatto ti sei ritrovato a preparare il terreno per un incontro che poi si è risolto in pochissimo e (la parte più dolente) a essere troppo vago sul finale.
Il lettore che si ritrova davanti questa pistola si fa mille domande, tutte lasciate irrisolte. Chi è che spara al protagonista e perché? Per rubargli i soldi? Per vendicarsi della scommessa persa? Queste spiegazioni ci possono stare, ma andavano messe. Bastava far riconoscere al prostagonista chi gli stava sparando e il gioco era fatto. Ma a questo si aggiunge un'altra perplessità. Abbiamo il personaggio di Sergio, ok? Organizza gli incontri, ha un bel giro e sicuramente qualcuno che gli guarda le spalle. Sergio ha puntato sul protagonista e questo ha vinto l'incontro. Ci ha guadagnato, ha vinto un mucchio di soldi. Potrebbe considerarlo perfino la sua gallina dalle uova d'oro. Allora perché permette che lo uccidano? L'unica spiegazione è che non se ne accorga, ma nel testo è scritto che appena Sergio si sposta, qualcuno spara al protagonista. E' talmente vicino alla scena che in un primo momento ho quasi pensato fosse lui il mandante, ma, come dicevo, non avrebbe senso.
Insomma, in conclusione, hai costruito tutto molto bene ma secondo me ti sei perso proprio sul finale, che poteva essere reso meglio. A rileggerci!


Grazie Gabriele, sì capisco quello che porti. Ho preferito raccontare del contesto per dare un senso al combattimento, in realtà al crollo (doppio) prima del Rumeno e poi la morte del protagonista. Ho seminato con lo stato di ubriachezza e di premeditazione nel comportamento dei due fratelli, inevitabilmente hanno scommesso anche loro e quello fuori dal ring (l’autista dell’ultimo TIR) alla fine dell’incontro perso spara per vendetta, Sergio è preso alla sprovvista quanto il protagonista quindi quel che può fare al momento è indietreggiare. Grazie dei tuoi spunti

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invernomuto
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Re: L'incontro

Messaggio#10 » lunedì 27 settembre 2021, 12:43

Ciao Alessandro!

Il tuo racconto merita il premio "Pulp, molto pulp, pure troppo" del girone, con dialoghi e descrizioni che rappresentano al meglio la grettezza della realtà che hai deciso di rappresentare e personaggi che calcano molto bene il sipario che gli hai costruito attorno.
Come ormai ti hanno già detto tutti, e ti sarai stancato di leggere, il finale purtroppo non funziona e penso che la tua penna avrebbe potuto descrivere in modo egregio tutto lo scontro di bareknuckle boxing. Idealmente, se avessi una macchina del tempo funzionante, andrei indietro a vincere qualche milione col superenalotto, però ne approfitterei anche per dirti di concentrarti sul combattimento e lasciare che il "crollo" sia una descrizione minuziosa del colpo del KO, dato o ricevuto: il mento che viene sfiorato, il cervello che rimbalza nella scatola cranica, le ginocchia che decidono di andare a baciar eil pavimento e dissolvenza in nero.

Davvero una bella prova comunque, soprattutto nel lato tecnico, spero di rileggerti presto.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#11 » lunedì 27 settembre 2021, 13:54

invernomuto ha scritto:Ciao Alessandro!

Il tuo racconto merita il premio "Pulp, molto pulp, pure troppo" del girone, con dialoghi e descrizioni che rappresentano al meglio la grettezza della realtà che hai deciso di rappresentare e personaggi che calcano molto bene il sipario che gli hai costruito attorno.
Come ormai ti hanno già detto tutti, e ti sarai stancato di leggere, il finale purtroppo non funziona e penso che la tua penna avrebbe potuto descrivere in modo egregio tutto lo scontro di bareknuckle boxing. Idealmente, se avessi una macchina del tempo funzionante, andrei indietro a vincere qualche milione col superenalotto, però ne approfitterei anche per dirti di concentrarti sul combattimento e lasciare che il "crollo" sia una descrizione minuziosa del colpo del KO, dato o ricevuto: il mento che viene sfiorato, il cervello che rimbalza nella scatola cranica, le ginocchia che decidono di andare a baciar eil pavimento e dissolvenza in nero.

Davvero una bella prova comunque, soprattutto nel lato tecnico, spero di rileggerti presto.


Invernomuto ciao e intanto grazie.
Prossimo giro lo giochiamo insieme il Superenalotto! Non si sa mai :)
Sì anche tu come giustamente riporti hai trovato il finale troppo rapido e che lascia un po’ così. Ci sta. E sarà mia premura al prossimo “incontro” lavorare sfruttando al meglio i vostri consigli e le vostre intuizioni.
Grazie davvero anche per le belle parole, che bilanciano e fanno star bene.

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Re: L'incontro

Messaggio#12 » martedì 28 settembre 2021, 10:25

Ciao Alessandro,

il tuo testo mi è piaciuto molto per i personaggi. Sei stato molto bravo a sfruttare lo spazio in questo senso, fornendoci piccoli, preziosi dettagli che fungono da appiglio per immaginare tutto il resto senza bisogno che tu ti dilunghi.
Dal punto di vista stilistico mi permetto solo di appuntarti che a volte ho trovato il testo un po' troppo carico di virgole. Da un lato questo ha creato un senso di "incombenza", di piccole scene che si susseguono (soprattutto nel finale). Dall'altro mi ha fatto sentire come se fossi in affanno.
Ciò che mi ha convinto meno invece è l'abbandono dell'empatia verso il protagonista man mano che si avvicina al finale. All'inizio riesco a percepire meglio le sue intenzioni, le sue emozioni. Paradossalmente più si va avanti e più ci si stacca, arrivando al momento finale in cui non solo sembra che lui non provi nulla di fronte alla morte, ma neppure io. Il rimando alla famiglia è uno spunto interessante, ma che arriva così disinteressato che non mi tocca. Dopotutto, se non frega a lui di Fatima, perché dovrebbe fregare a me?

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#13 » martedì 28 settembre 2021, 11:58

read_only ha scritto:Ciao Alessandro,

il tuo testo mi è piaciuto molto per i personaggi. Sei stato molto bravo a sfruttare lo spazio in questo senso, fornendoci piccoli, preziosi dettagli che fungono da appiglio per immaginare tutto il resto senza bisogno che tu ti dilunghi.
Dal punto di vista stilistico mi permetto solo di appuntarti che a volte ho trovato il testo un po' troppo carico di virgole. Da un lato questo ha creato un senso di "incombenza", di piccole scene che si susseguono (soprattutto nel finale). Dall'altro mi ha fatto sentire come se fossi in affanno.
Ciò che mi ha convinto meno invece è l'abbandono dell'empatia verso il protagonista man mano che si avvicina al finale. All'inizio riesco a percepire meglio le sue intenzioni, le sue emozioni. Paradossalmente più si va avanti e più ci si stacca, arrivando al momento finale in cui non solo sembra che lui non provi nulla di fronte alla morte, ma neppure io. Il rimando alla famiglia è uno spunto interessante, ma che arriva così disinteressato che non mi tocca. Dopotutto, se non frega a lui di Fatima, perché dovrebbe fregare a me?


Ciao read_only,
Grazie del complimento, sul finale ho fatto una scelta perché mi sono dovuto confrontare con i pochi caratteri che mi erano rimasti e ho provato la strada del vuoto, più che del desiderio o dell'emozione, cercando nel colpo di coda finale di esprimere il rammarico (non disperazione) per aver perso la possibilità di salutare il figlio. Grazie delle tue osservazioni ne farò tesoro
a rileggerci prossimamente

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wladimiro.borchi
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Re: L'incontro

Messaggio#14 » martedì 28 settembre 2021, 17:41

Ciao Alessandro,
un bello stile ruvido come piace a me e una buona costruzione fin quasi alla fine.
I cazzotti arrivano in maniera un po' troppo repentina, senza che il lettore sia ancora preparato. Avrei messo giusto una scena in cui il rumeno e il protagonista si guardano negli occhi al centro del cerchio per far capire a chi legge che si sta per passare all'azione.
Il finale purtroppo mi ha spiazzato. Non ci dici chi spara e perché, e ci lasci quindi con troppe domande.
Il pensiero ad Alì un attimo prima di morire l'ho trovato dolcissimo.
Non ti considero errore il riferimento (giuridicamente inesatto) al Giudice di Pace (organo che non si occupa di diritto di famiglia ma solo di questioni bagatellari o incidenti stradali [se ci sono dei padri distrutti ci ha pensato banalmente il Tribunale]). Non lo considero un errore perché è il pensiero di un operaio immigrato che lavora ai mercati centrali e non deve necessariamente conoscere il diritto italiano. Lo segnalo a te perché tu lo sappia e possa controllare, la prossima volta.
A rileggerci presto.
W

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#15 » martedì 28 settembre 2021, 17:53

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Alessandro,
un bello stile ruvido come piace a me e una buona costruzione fin quasi alla fine.
I cazzotti arrivano in maniera un po' troppo repentina, senza che il lettore sia ancora preparato. Avrei messo giusto una scena in cui il rumeno e il protagonista si guardano negli occhi al centro del cerchio per far capire a chi legge che si sta per passare all'azione.
Il finale purtroppo mi ha spiazzato. Non ci dici chi spara e perché, e ci lasci quindi con troppe domande.
Il pensiero ad Alì un attimo prima di morire l'ho trovato dolcissimo.
Non ti considero errore il riferimento (giuridicamente inesatto) al Giudice di Pace (organo che non si occupa di diritto di famiglia ma solo di questioni bagatellari o incidenti stradali [se ci sono dei padri distrutti ci ha pensato banalmente il Tribunale]). Non lo considero un errore perché è il pensiero di un operaio immigrato che lavora ai mercati centrali e non deve necessariamente conoscere il diritto italiano. Lo segnalo a te perché tu lo sappia e possa controllare, la prossima volta.
A rileggerci presto.
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Grazie Wladimiro per i tuoi appunti e consigli e per i sempre ben accetti tuoi complimenti, e anche per la dritta sul giudice di pace :I non l'ho approfondito proprio per lasciare un pensiero elementare al protagonista ma hai ragione che devo fare più attenzione
A rileggerci presto

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david.callaghan
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Re: L'incontro

Messaggio#16 » martedì 28 settembre 2021, 21:51

Ciao
un bel pezzo, sporco e vivace. Anche io ho fatto un po' "gne gne" sul finale perché sembra messo lì un po' a forza. Il finale tragico si intuiva dal taglio del pezzo (e beh, anche dal tema), ma non me lo aspettavo così "ingiustificato". Credo ce lo dovessi condire un po' di più. Ma te lo dico giusto perché siamo a cercare i peli nell'uovo nei racconti e perché devo arrivare a questi trecento (ho detto trecento) caratteri e deve sembrare un commento intelligente. Non ce l'ho fatta eh? Peccato...

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Pietro D'Addabbo
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Re: L'incontro

Messaggio#17 » mercoledì 29 settembre 2021, 1:16

Ciao Alessandro, piacere di leggerti.

Arrivando fra gli ultimi a commentare, posso limitarmi a dirti che annuisco convintamente ai commenti che ti ha fatto Matteo. Il tuo racconto è davvero una 'perla sporca', ma di mio aggiungerò che la sensazione è che potresti lucidarla veramente con poco, addirittura tagliando quel finale 'lento' che fa perdere l'empatia.
Quarantine AlessandroCatanzaro ha scritto:Poi lo vedo che si sposta, indietreggia, mi volto e mi trovo davanti la bocca nera di una pistola.

In questa frase basterebbe aggiungere una giustificazione al fatto che il protagonista si volti e chi sia l'omicida, che qui non è chiaro. Ad esempio "Poi lo vedo che si sposta, indietreggia, guardo oltre le mie spalle con gli occhi sgranati. Mi volto e mi trovo davanti la bocca nera di una pistola, il rumeno."
Chiariti i punti misteriosi per il lettore, il finale sarebbe forse più efficace sforbiciandolo ampiamente
Quarantine AlessandroCatanzaro ha scritto:Tre spari in rapida sequenza mi fanno crollare, non pensavo che la morte fosse così veloce, mi sento svuotare, non vedo nulla, nessun film della mia vita, non vedo il deserto, non vedo casa, non vedo Fatima, ok muoio, ci sta, però avrei voluto avere il tempo per salutare Alì.

potrebbe diventare "Tre spari in rapida sequenza. Avrei voluto il tempo per salutare Alì."

Nonostante questo, il miglior racconto del girone, a mio giudizio.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#18 » mercoledì 29 settembre 2021, 8:17

PietroD'Addabbo ha scritto:Ciao Alessandro, piacere di leggerti.

Arrivando fra gli ultimi a commentare, posso limitarmi a dirti che annuisco convintamente ai commenti che ti ha fatto Matteo. Il tuo racconto è davvero una 'perla sporca', ma di mio aggiungerò che la sensazione è che potresti lucidarla veramente con poco, addirittura tagliando quel finale 'lento' che fa perdere l'empatia.
Quarantine AlessandroCatanzaro ha scritto:Poi lo vedo che si sposta, indietreggia, mi volto e mi trovo davanti la bocca nera di una pistola.

In questa frase basterebbe aggiungere una giustificazione al fatto che il protagonista si volti e chi sia l'omicida, che qui non è chiaro. Ad esempio "Poi lo vedo che si sposta, indietreggia, guardo oltre le mie spalle con gli occhi sgranati. Mi volto e mi trovo davanti la bocca nera di una pistola, il rumeno."
Chiariti i punti misteriosi per il lettore, il finale sarebbe forse più efficace sforbiciandolo ampiamente
Quarantine AlessandroCatanzaro ha scritto:Tre spari in rapida sequenza mi fanno crollare, non pensavo che la morte fosse così veloce, mi sento svuotare, non vedo nulla, nessun film della mia vita, non vedo il deserto, non vedo casa, non vedo Fatima, ok muoio, ci sta, però avrei voluto avere il tempo per salutare Alì.

potrebbe diventare "Tre spari in rapida sequenza. Avrei voluto il tempo per salutare Alì."

Nonostante questo, il miglior racconto del girone, a mio giudizio.



Sì, se tutti avete ravvisato la stessa difficoltà a vivere il finale al meglio, (ma anche se fosse stato solo uno di voi) sicuramente andava "aperto di più" o come suggerisci qui, tagliare in modo più netto.
Intanto grazie dei complimenti e soprattutto dei consigli, ne farò tesoro.
A rileggerci

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Andrea Furlan
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Re: L'incontro

Messaggio#19 » giovedì 30 settembre 2021, 0:24

Ciao Alessandro,
Il tuo racconto mi ha catturato con l'atmosfera e la descrizione dei mercati e del sottobosco che li popola. Forse un po' troppo raccontato, potevi magari gestire il punto di vista in modo diverso e fare intuire più che spiegare. Magari avrei semplificato trama e numero dei personaggi che in così pochi caratteri possono creare confusione, ma direi che l'idea è chiara lo stesso. Il problema grosso è il finale: come fa il protagonista a raccontare se gli hanno sparato? Perché Sergio gli spara senza preavviso? L'introduzione del tema era legata a questo delitto, inteso come crollo del protagonista? A mio avviso non è centrato al 100%. Ci potevano essere diversi modi per terminare questa storia, il riscatto se riesce a prendere i soldi o la tragedia come hai voluto costruire: gestire il finale in modo diverso avrebbe avuto un grande valore aggiunto.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#20 » giovedì 30 settembre 2021, 9:12

Immagino di non esserti arrivato come volevo, ci sta, non è Sergio che spara ma lui si allontana, pensavo di riuscire a indirizzare il lettore sulla vendetta dei due fratelli. Ubriachi. Il crollo pensavo fosse evidente. Ne ho messi due: il rumeno Bogdan che crolla a terra e il crollo inteso come morte del
Protagonista. Capisco che le ultime righe possano essere state penalizzate dal numero di caratteri che mi era rimasto, magari se provi a rileggerlo il crollo lo puoi vedere. Grazie dei tuoi commenti positivi

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: L'incontro

Messaggio#21 » giovedì 30 settembre 2021, 9:13

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Alessandro,
Il tuo racconto mi ha catturato con l'atmosfera e la descrizione dei mercati e del sottobosco che li popola. Forse un po' troppo raccontato, potevi magari gestire il punto di vista in modo diverso e fare intuire più che spiegare. Magari avrei semplificato trama e numero dei personaggi che in così pochi caratteri possono creare confusione, ma direi che l'idea è chiara lo stesso. Il problema grosso è il finale: come fa il protagonista a raccontare se gli hanno sparato? Perché Sergio gli spara senza preavviso? L'introduzione del tema era legata a questo delitto, inteso come crollo del protagonista? A mio avviso non è centrato al 100%. Ci potevano essere diversi modi per terminare questa storia, il riscatto se riesce a prendere i soldi o la tragedia come hai voluto costruire: gestire il finale in modo diverso avrebbe avuto un grande valore aggiunto.


Immagino di non esserti arrivato come volevo, ci sta, non è Sergio che spara ma lui si allontana, pensavo di riuscire a indirizzare il lettore sulla vendetta dei due fratelli. Ubriachi. Il crollo pensavo fosse evidente. Ne ho messi due: il rumeno Bogdan che crolla a terra e il crollo inteso come morte del
Protagonista. Capisco che le ultime righe possano essere state penalizzate dal numero di caratteri che mi era rimasto, magari se provi a rileggerlo il crollo lo puoi vedere. Grazie dei tuoi commenti positivi

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Re: L'incontro

Messaggio#22 » domenica 3 ottobre 2021, 20:38

Hai patito parecchio il limite dei caratteri e si vede durante tutto il racconto. Molto interessante la tua punteggiatura, ma a volte mi sembri esagerare con le virgole e non spezzare nel modo giusto le frasi, cosa che rende difficoltosa, a tratti, la lettura (mentre in alcuni paragrafi sei sublime). Il finale non mi convince, ma allargherei il discorso al tutto perché se non funziona quella parte è anche per una questione di equilibri sballati (e, di nuovo, si nota che hai patito i caratteri). Altro problema piuttosto rilevante mi sembra il perfetto italiano della voce narrante quando il romano lo caratterizzi anche troppo e il contrasto stona perché non riesco proprio a calarmi nel protagonista. Ha ragione chi ha parlato di perla sporca perché c'è molto potenziale e ho intravisto uno stile eccezionale, ma qui rimane parecchio nel bozzolo per tutto quanto detto sopra. Come valutazione direi un pollice tendente verso l'alto, ma non in modo solido perché necessita, a mio parere, di una fase di revisione abbastanza importante.

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