Una serata tranquilla

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 settembre 2021 con un tema di Francesca Bertuzzi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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invernomuto
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Una serata tranquilla

Messaggio#1 » lunedì 20 settembre 2021, 23:32

Una serata tranquilla
Di Manuel Piredda

Era un lunedì pomeriggio di fine estate, Carlo era ipnotizzato dalle gocce di condensa che si formavano sul suo bicchiere di birra ghiacciata e il televisore strillava gli interventi di opinionisti da due lire quando la singolarità iniziò la sua espansione.
Sul momento nessuno ci fece caso, come tutte le cose migliori avvenne in sordina. Le lattine di birra si erano moltiplicate e la luna era già alta nel cielo quando i toni squillanti dell'edizione straordinaria svegliarono Carlo dal torpore con uno scatto. Il giornalista balbettò un paio di “E” e “Eh” prima di riuscire a iniziare la lettura del gobbo:

“Edizione Straordinaria – vi preghiamo di non farvi prendere dal panico, ripeto, restate nelle vostre case e lasciate che le forze di ordine pubblico si occupino della situazione. Su diverse città di ogni nazione del mondo sono stati avvistati quelli che dai militari vengono definiti oggetti volanti non identifica-”

Carlo scalciò un paio di lattine vuote nella sua corsa verso la finestra e fece appena in tempo a spalancarla prima di sentire un coro di allarmi di automobile scattare quasi all'unisono, dai palazzi vicini giungevano risate, urla e canti mentre le persone per strada andavano in giro tenendo il naso all'insù.

Alzo lo sguardo anche lui e gli ci volle un secondo prima che lo shock lo destasse completamente dal suo torpore alcolico: il cielo era una fantasmagoria di luci multicolore, un carosello di navi che si inseguivano come se giocassero a rimpiattino.
Socchiuse gli occhi per osservare meglio, mentre le risate e i canti intorno alla sua casa mutavano in urla di terrore e richieste di aiuto. Le navi che solcavano il cielo gli erano tutte familiari: alcune erano sigariformi, altre dischi volanti, al di sopra di tutte loro si stagliavano incrociatori usciti direttamente da Guerre Stellari e tra un aereo da guerra e l'altro si proiettavano in cielo le sagome di robot umanoidi giganteschi – le armi segrete dell'esercito, pensò Carlo.

Alle sue spalle la televisione aveva cambiato tono e programma, nonostante la scrivania dell'edizione straordinaria campeggiasse ancora in primo piano al posto del giornalista campeggiava un uomo bardato in un enorme costume da coniglio, mangiava in modo aggressivo una carota e sembrava voler fissare con sguardo di sfida gli spettatori oltre lo schermo. Carlo corse a spegnere il televisore, una delle lattine che aveva scalciato prima gli urlò di andarsene a quel paese mentre il telecomando iniziò a pulsargli in mano e contorcersi lentamente, ogni pressione del tasto off lo faceva mugolare dolcemente.

Sentì un rumore che lo fece girare verso la porta di casa, che si aprì sciogliendosi sui due lati superiori – dietro l'uscio c'era la donna dei suoi sogni, Anna dell'Ufficio Assicurazioni, indossava solo un babydoll e aveva un coltello in una mano e una bottiglia di champagne nell'altra.

Era un lunedì pomeriggio di fine estate quando la barriera tra la realtà e la fantasia crollò una volta per tutte.



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antico
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#2 » lunedì 20 settembre 2021, 23:35

Manuel! Ma che piacere rivederti su MC dopo quasi 30 edizioni! Grande! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa FRANCESCA BERTUZZI EDITION!

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Antonio Pilato
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#3 » martedì 21 settembre 2021, 11:46

Ciao Manuel, il racconto presenta elementi divertenti e, a tratti, grotteschi. La vicenda si delinea secondo quella che sembrerebbe l’esperienza a metà fra l’ubriachezza e un’effettiva invasione aliena, e questo mi è piaciuto molto.
Al di là di qualche refuso (tipo “Alzo” invece si “Alzò”), tuttavia, non sono rimasto molto convinto dal finale che lascia non pochi dubbi nel lettore, senza però ottenere quell’effetto di MacGuffin che stimola la curiosità nel lettore.

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Emiliano Maramonte
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#4 » martedì 21 settembre 2021, 19:00

Ciao Manuel!
Nel tuo racconto c'è un tono divertito e leggero che fa piacere ritrovare tra tanti testi seriosi che tendono a prendersi troppo sul serio. Mi è piaciuto molto l'intuizione di fondo: se il confine tra la realtà e la fantasia cedesse, cosa accadrebbe al nostro mondo? E tu hai affrontato questa idea in modo colorato, caleidoscopico ed enfatizzato. Bene!
Lo sviluppo, tuttavia, non è strutturato adeguatamente per sostenere l'idea potenzialmente vincente.
La scrittura è zoppicante e alcuni passaggi sono così legnosi che la lettura ne risulta appesantita.
Mi permetto di suggerirti alcune modifiche.

"Era un lunedì pomeriggio di fine estate, Carlo era ipnotizzato dalle gocce di condensa che si formavano sul suo bicchiere di birra ghiacciata e il televisore strillava gli interventi di opinionisti da due lire quando la singolarità iniziò la sua espansione.
Sul momento nessuno ci fece caso, come tutte le cose migliori avvenne in sordina. Le lattine di birra si erano moltiplicate e la luna era già alta nel cielo quando i toni squillanti dell'edizione straordinaria svegliarono Carlo dal torpore con uno scatto. Il giornalista balbettò un paio di “E” e “Eh” prima di riuscire a iniziare la lettura del gobbo:"

L'incipit è l'elemento fondamentale di questi testi brevissimi: il lettore dev'essere buttato dentro la storia con pochi tratti. Qui invece ti perdi in troppe parole, con una costruzione dei periodi pesante. RIpeti ben due volte la struttura: "stava facendo questo, quando...". Ad esempio partire con: "Quando la singolarità si espanse, Carlo stava bevendo una birra ghiacciata", non sarebbe stato male...

“Edizione Straordinaria – vi preghiamo di non farvi prendere dal panico, ripeto, restate nelle vostre case e lasciate che le forze di ordine pubblico le forze dell'ordine si occupino della situazione. Su diverse città di ogni nazione del mondo sono stati avvistati quelli che dai militari vengono definiti oggetti volanti non identifica-”

"Alle sue spalle la televisione aveva cambiato tono e programma, nonostante la scrivania dell'edizione straordinaria campeggiasse ancora in primo piano al posto del giornalista campeggiava un uomo bardato in un enorme costume da coniglio, mangiava in modo aggressivo una carota e sembrava voler fissare con sguardo di sfida gli spettatori oltre lo schermo. Carlo corse a spegnere il televisore, una delle lattine che aveva scalciato prima gli urlò di andarsene a quel paese mentre il telecomando iniziò a pulsargli in mano e contorcersi lentamente, ogni pressione del tasto off lo faceva mugolare dolcemente."

Paragrafo molto contorto, hai ripetuto più volte "campeggiava" in un contesto già di per sé confuso.

"Sentì un rumore che lo fece girare verso la porta di casa, che si aprì sciogliendosi sui due lati superiori. Dietro l'uscio c'era la donna dei suoi sogni. Anna dell'Ufficio Assicurazioni, indossava solo un babydoll e aveva un coltello in una mano e una bottiglia di champagne nell'altra."

La frase finale mi è piaciuta e conferisce all'intera vicenda il giusto peso.

Nel complesso una prova interessante, con un grande potenziale, macchiata, però, da uno sviluppo carente e assai migliorabile.

Buona Edition e in bocca al lupo per la Nona Era!
Emiliano.

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Massimo Tivoli
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#5 » martedì 21 settembre 2021, 19:21

Molto bella l’idea. Meno bello il suo sviluppo. Intendiamoci, molto probabilmente non sono il lettore adatto per questo racconto, ma ho trovato lo svolgimento un po’ caotico, confusionario. Okay, come ci svela il finale, il confine tra realtà e fantasia crolla, la dicotomia reale-surreale non esiste più, le due dimensioni si fondono in modo plastico, senza interruzione di continuità. Tutto molto bello, accattivante, sebbene non originale… ma dietro la narrazione non mi sembra esserci un progetto coeso: si passa dai dischi volanti, che inevitabilmente portano il lettore a pensare a un’invasione aliena, a immagini di film (star wars), a sogni erotici (la segretaria in baby doll), senza un collante che, sebbene nella più surreale delle situazioni, dia una funzione (emozionale, tecnica, metaforica, allegorica, ecc.) a quanto il lettore abbia appena letto.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#6 » giovedì 23 settembre 2021, 11:28

Ciao Manuel.
Mi unisco a chi mi ha preceduto: carina l'idea, ahimè pessima la resa. Sebbene fosse di certo da te voluto l'effetto caotico che traspare dal testo, da lettore posso dirti che non ha ottenuto gli effetti sperati. Ogni elemento della storia sembra quasi buttato a caso, con immagini fantasiose in verità abbastanza ordinarie e che non generano nessun sense of wonder. Inoltre, chi è il protagonista? Non sappiamo nulla di lui e l'unico elemento un poco personale arriva nel finale, senza però alcuna semina preliminare. Non a caso, passi subito dal Carlo protagonista della prima frase a un generico "nessuno ci fece caso". A questo punto, non era meglio afferrare a piene mani un stile fiabesco ed eliminare qualunque protagonista unico dalla storia?
Mi spiace, ma questo è uno di quei brani da rivedere dalle fondamenta se si vuole raggiungere il lettore. Il mio consiglio è di ripensare alla struttura e decidere se focalizzarsi su un PDV tale da portare il lettore a vedere la storia con i suoi occhi (ma a questo punto ci devi dire qualcosa di lui per generare empatia) oppure lasciarti andare a una storia più corale. Nessuna delle due è migliore o peggiore prese singolarmente. Ma tenute insieme come hai fatto tu non possono proprio funzionare.
Alla prossima.
lupus in fabula

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invernomuto
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#7 » giovedì 23 settembre 2021, 15:05

Grazie a tutti per i commenti! Non ho molto da recriminare se non che probabilmente si tratterà della mia partecipazione a Minuti Contati dal risultato più deludente - la lunga assenza mi ha sicuramente arrugginito e l'idea di portare un soggetto così prono alla confusione non ha aiutato per niente.

L'idea non era mettere in scena un'invasione aliena, seppure capisco bene il motivo per cui qualcuno l'abbia pensato, ma un crollo della barriera tra realtà e finzione - le astronavi sono quelle di Star Wars, il coniglio (che campeggia) sullo schermo (dove campeggiava una scritta!) è un richiamo misto a Donnie Darko/Bugs Bunny e perfino dei mecha partecipano alla battaglia - che idealmente sarebbe voluta essere una rappresentazione di tropi e fantasticherie.

Doppiamente grazie a chi mi ha fatto notare i vari orrori lasciati nel testo!

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Stefano.Moretto
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#8 » domenica 26 settembre 2021, 10:59

Ciao Manuel. Molto bella e originale la tua interpretazione di crollo, ma arriva decisamente troppo tardi. Per quasi tutto il racconto sembra appunto un'invasione aliena e una volta che il lettore si è convinto di ciò, sembra che anche il resto sia causato da loro. Se l'idea era un'unione tra realtà e immaginazione avresti potuto iniziare da qualcosa di più "terreno" per poi espanderti su tutto il resto.
Un altro appunto è che il racconto mi è arrivato un po' "sconclusionato". Ovvero: vedere il tutto dagli occhi di Carlo, che è una persona qualunque, è un ottimo modo per avere presa sui lettori qualunque come me; però arriviamo alla fine e non abbiamo una vera conclusione della sua storia né niente che faccia intuire come possa andare a finire (a parte un'eventuale dolce e dolorissima morte per mano della ragazza dei suoi sogni). Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più sulla sua reazione al tutto.

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Gennibo
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#9 » domenica 26 settembre 2021, 16:42

Ciao Manuel, mi unisco al coro, il tuo racconto mi ha lasciato perplessa, viste le premesse mi sono immaginata il protagonista che si addormenta sul divano e si ritrova nel mezzo di un sogno di metà pomeriggio (nulla di originale).
Sono d'accordo con Emiliano che se lo avessi iniziato come lui suggerisce l'impatto sarebbe stato più intrigante e coinvolgente.
C'è una parte che ho preferito e che mi ha fatto pensare al tema che tu volevi trasmettere. Il crollo della barriera finzione/realtà (che come idea trovo affascinante) l'ho trovata quando la lattina (qualcosa di vicino al protagonista, qualcosa con cui può interagire) fa qualcosa di insolito. Un buon inizio poteva essere la lattina con le goccioline di condensa vista in un messaggio pubblicitario che "esce" letteralmente e visivamente dal televisore, magari rompendo proprio lo schermo e da lì iniziano le cose più insensate.
Comunque carino.
A rileggerti e buona edition!

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Laura Brunelli
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#10 » domenica 26 settembre 2021, 17:30

Commento:
Ciao Manuel, piacere di leggere e commentare il tuo racconto.
L’idea è sicuramente interessante e divertente. La resa un po’ meno. Al di là dei numerosi refusi come 1) Alzo, al posto di Alzò; 2) mancanza di virgole a racchiudere gli incisi
si stagliavano incrociatori usciti direttamente da Guerre Stellari e tra un aereo da guerra e l'altro si proiettavano in cielo
dovrebbe essere “Guerre Stellari e, tra un aereo da guerra e l'altro, si proiettavano in cielo”, e altri usi poco ortodossi della punteggiatura, che, in parte ci stanno per rendere il senso del crollo del confine fra realtà e fantasia, ho davvero fatto fatica a cogliere il senso del racconto. Se all’inizio ha creduto che si trattasse davvero di una invasione aliena, dall’altra, ad un certo punto ho pensato che Carlo, oltre alla birra, si fosse calato qualcosa di più pesante e che il suo fosse un trip tutto personale. E, infatti, hai dovuto spiegare, nella frase finale, che cosa volevi rappresentare. Mi è piaciuta, invece, lo spunto sulla circolarità introdotta dalla frase
Era un lunedì pomeriggio di fine estate
, che però, con tutti i problemi del testo, ha perso di efficacia.
Nel complesso una prova un po’ altalenante. Un’idea interessante che poteva certamente essere sviluppata meglio.
A presto e buona edition.

alexandra.fischer
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#11 » lunedì 27 settembre 2021, 17:29

Tema centrato. Il racconto è scritto molto bene, perché parte da una SF stile “La guerra dei Mondi” di Orson Wells, rivisitata ai nostri giorni (vedi lo speaker televisivo, le reazioni festose e lo stupore della gente alla vista delle astronavi di ogni genere che solcano il cielo estivo), per poi arrivare a punte di surrealismo che ricordano Salvador Dalì (penso alla lattina di birra indignata e al nuovo speaker in costume da coniglio e con tanto di carota, oltre che al telecomando animato) Il finale, invece, mi ricorda le pellicole di Bunuel (Anna, la responsabile assicurativa nonché donna dei sogni del protagonista Carlo, compare in baby doll, munita di pugnale e bottiglia di champagne).

Attenzione, ti scrivo la frase corretta:
Alzò lo sguardo anche lui

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Luca Nesler
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#12 » martedì 28 settembre 2021, 12:50

Ciao Manuel!
Interessante come hai deciso di declinare il crollo. Per tutto il racconto ci si chiede cosa stia succedendo. Per un bel po’ sembra un attacco alieno con astronavi che solcano il cielo. Questo è forse un difetto, nel senso che potrebbero esserci molti altri interventi sulla realtà piuttosto che qualcosa del genre. Per esempio Anna in babydoll sarebbe potuta comparire prima, in modo da mantenere il mistero senza dare una risposta sbagliata (quella dell’attacco alieno) che toglie curiosità al lettore e poi lo fa sentire in errore.
Ho trovato un po’ sgraziata anche la parte del giornalista che dice di non farsi prendere dal panico. Sono quelle frasi e quelle situazioni che ci aspettiamo in queste situazioni perché le abbiamo viste nei film, ma che non sembrano affatto verosimili.
Sul fronte stilistico mi sento di dire che qui il narratore onnisciente non era necessario, spegne un po’ il coinvolgimento in un pezzo che potrebbe funzionare meglio con una focalizzazione limitata, magari interna. Ti segnalo anche l’uso di termini come “campeggiava” che ti è sfuggita in una ripetizione (ma quello capita). È uno di quei termini che si vedono solo in letteratura. Io in genre mi guardo bene dall’usarli perché riporti il lettore alla finzione del testo scritto e interrompi la sospensione d’incredulità. Sono d’accordo che in un raccontino così non sia la priorità, ma da come hai condotto il testo ho pensato che tu stessi cercando il coinvolgimento del lettore e questo andrebbe un po’ in controtendenza.
Idea comunque originale, con parecchio potenziale! Mi ha fatto pensare all’ “attacco” dei tanuki nel film d’animazione Pom Poko. Scena molto bella.
Alla prossima!

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antico
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Re: Una serata tranquilla

Messaggio#13 » domenica 3 ottobre 2021, 13:08

Penso non ci sia molto da dire se non che l'idea è molto bella, ma che il tutto si riduce alla sua esposizione. Il tutto mi è risultato godibile, ma è chiaro che mancando una struttura solida, un rilancio che dall'idea vada verso una storia altra, il risultato è sì gradevole, ma penalizzato nei confronti di altri testi con una struttura più solida e definita. Aggiungo che il tema, proprio per questa problematica del testo a fermarsi all'idea, risulta più mostrato che sviluppato. Come valutazione direi un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo.

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