Come una matrioska

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 18 ottobre 2021 con un tema di Luca Cristiano!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Come una matrioska

Messaggio#1 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:36

Non voglio tornare a casa.
L’ho arredata anche io. Ho scelto i mobili della cucina e i soprammobili, il colore delle pareti e le lenzuola.
Allora è casa tua, mi dico.
Ogni angolo racconta di me e ogni angolo mi è estraneo. Al buio mi muovo senza inciampare nelle sagome nascoste dall'oscurità dell’arredo, e se il gatto muove uno dei vasetti con le piante finte me ne accorgo subito.
Questa è casa tua, mi dico.
Anche se l’ha comprata Vittorio, è casa mia. Anche se io volevo il giardino e c'è solo un balcone piccolo. Anche se ogni volta che vedo un quadretto chiamo lui per chiedere se posso prenderlo, e se mi dice di no rinuncio. Anche se non ci sono i profumi forti - io li amo, Vittorio li detesta.
Questa è casa mia e me lo devo ripetere ogni mattina. È normale?

Oggi sono in macchina e non voglio tornare a casa.
Le luci della televisione attraversano le porte veneziane chiuse e colorano il balcone. Vittorio è in soggiorno.
Incontro il mio sguardo nello specchietto retrovisore. Deformo la faccia provata dall’allenamento in un sorriso forzato. Troppo forzato, più naturale. Incurvo leggermente le labbra verso il basso. Ecco il sorriso a cui ho abituato tutti. Così finto eppure così amato, come le piante che il gatto tira sempre giù dai mobili. Cadono ogni giorno eppure non si rompono. Le piante vere sono più belle, ma sono fragili. Amiamo le piante finte proprio perché non dobbiamo prendercene cura. Sono lì, belle sempre, come il mio sorriso finto.

Io a casa non voglio tornare.
La portiera della macchina, una rampa di scale, ventiquattro gradini, un minuto scarso.
Ecco cosa mi separa da casa “mia”. Lì sorriderò, darò un bacio a Vittorio e saluterò il gatto, racconterò qualche aneddoto divertente dell’allenamento e guarderò la televisione prima di dormire tra le sue braccia. Ed ecco consumarsi la routine del lunedì.
Sono infelice e sento di non averne diritto. Avere un lavoro, una persona che ti ama e una casa ti priva del diritto all’infelicità, ti obbliga a sorridere e a dire il mondo “sto bene”.
Come faccio a spiegare che non sono felice se neppure io ne conosco i motivi? Come faccio a spiegare che no, quella non è casa mia. Non bastano i mobili e i finti compromessi e le foto stampate in giro.
Signori, bene non sto.
Non sto bene in questo corpo, con le sue smagliature e la sua cellulite e il grasso e le imperfezioni. Anche questo corpo è come stare in casa d’altri, come stare in affitto. Lo guardo, vorrei cambiarlo per somigliare a quello che la società ritiene giusto. Essere più soda, più atletica, più magra.
Sempre più magra.
Eppure mi dico che non ne vale la pena, questo corpo non è mio, il restauro richiederebbe tempo e spese che non posso permettermi. Sono anni che provo a migliorarmi e sono anni che allo specchio trovo un’estranea deforme. Una casa orrida che mi ospita e che non mi appartiene.
Sono prigioniera di una matrioska: il mio corpo d’altri nella casa d’altri e mai nulla mi appartiene.
Il cellulare squilla e la faccia di Vittorio prende il posto dello screensaver floreale dello smartphone.
O scappo o salgo.

Apro la portiera, mi trascino su lungo le scale per i ventiquattro gradini ed entro in casa. Buonasera, dico col sorriso, bacio Vittorio e saluto il gatto.
Vorrei buttare il borsone sul divano e buttarmi nel letto, ma mi perdo nei convenevoli.
Come stare in casa d’altri.



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antico
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Re: Come una matrioska

Messaggio#2 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:41

Ciao Read! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Luca Cristiano Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Come una matrioska

Messaggio#3 » martedì 19 ottobre 2021, 19:57

Prime Impressioni Ciao Morena, piacere di rileggerti. Un racconto molto introspettivo dalla tematica forte e tutta femminile. L'ho adorato.

Aderenza al Tema. Tutto ok.

Punti di Miglioramento. Non so cosa dirti. Qualcuno potrebbe obiettare che in questo racconto non c'è molta azione, che è tutto un grande monologo a un pubblico invisibile... però... il problema è che questo è il tipo di racconto che vorrei imparare a scrivere anche io.

Punti di Forza. Ci sono momenti lirici che sfiorano la poesia, questa donna matrioska che vive in un corpo che non sente essere il suo, in una casa che non ama, in una vita che non le appartiene. Conflitto, conflitto, conflitto. Questa è la vera perla del racconto, un conflitto molto ben espresso e ben declinato.

Conclusioni. Molto molto brava. Per me saper scrivere è questo, al netto delle regolette di stile e schema a tre/cinque/ventordici atti: saper sviscerare l'animo di un personaggio talmente bene che il lettore non può fare a meno di provare la sua angoscia, patire e amare con lui, dall'inizio alla fine del racconto. Voglio riuscirci anche io, ci sto sbattendo la testa da tempo. Dieci e lode e prima nella mia classifica parziale. Complimenti, per me sei un modello da imitare.

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Stefano Impellitteri
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Re: Come una matrioska

Messaggio#4 » mercoledì 20 ottobre 2021, 3:53

Molto piacere, Morena.

Il tuo racconto mi è davvero piaciuto. La prosa è decisamente femminile, nel senso che spicca una sensibilità che è rara da trovare in autori uomini. L'unico miglioramento, a mio parere, che avresti dovuto scomparire di più dalla pagina.

Mi spiego: le prime tre frasi sono un perfetto flusso interiore, mi fa essere la protagonista e ben rappresenta il modo di pensare. Poi scrivi: La portiera della macchina, una rampa di scale, ventiquattro gradini, un minuto scarso.
Ecco cosa mi separa da casa “mia”
quì si sente forte la ricerca di uno stile ricercato, la presenza autoriale che mi butta fuori dal personaggio.
Lo stile ricercato si sposa bene con la presenza invasiva di un narratore, quando invece si è immersi nel punto di vista è sempre meglio prediligere il realismo dei pensieri di un essere umano.

Un ottimo racconto.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Come una matrioska

Messaggio#5 » mercoledì 20 ottobre 2021, 16:28

Ciao read_only, un piacere leggerti.
Come già detto da qualcuno, si percepisce una penna femminile che racconta i pensieri di una donna scontenta del suo presente.
Ance se la protagonista è una moglie, in giro è pieno anche di uomini che fanno fatica a "rientrare a casa" perchè per tanti motivi non si trovano più bene, quindi il racconto è bello da leggere anche fuori dal punto di vista di chi lo racconta.
La pecca è ovviamente la mancanza di azione, che con un po' di voglia avresti potuto tranquillmente inserire nel testo. Bastava anche solo far rientrare un po' prima la moglie e avere uno scambio di battute col marito invece di tagliare corto con quel "mi perdo nei convenevoli". Avresti mostrato ancora di più il disagio di una coppia ormai spaccata e avremmo percepito ancora di più il disagio della donna senza doverlo per forza raccontare a parole.
Per il resto, il tema è centratissimo, nonostante non sia stato declinato con chissà quale originalità.
A rileggerti.

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Leonardo Pigneri
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Re: Come una matrioska

Messaggio#6 » giovedì 21 ottobre 2021, 11:30

Ciao Morena!
Davvero un bel racconto, la prima parte soprattutto mi ha catturato con la logicità dei pensieri e di questo estraniamento che ognuno di noi almeno una volta ha sperimentato. Nella seconda invece ci ho visto pensieri un po' meno naturali e più riconducibili a un raccontato dell'autore. Se ci fai caso, il racconto funziona ugualmente se lo avessi chiuso a "come il mio sorriso finto."
Il prosieguo è solo un reiterare dello stesso concetto ampliato ad altri aspetti della vita della protagonista e meno attinenti al tema. Nulla di grave perché comunque son tutti pensieri interessanti, ma avresti potuto sfruttare l'altra parte del testo per inserire uno scorcio su quella che potrebbe essere una sua vera interazione con la vita che detesta. Così avresti anche potuto catturare più tipi di lettori, e non solo quelli che si concentrano sulla parte emotiva della storia.
Questo comunque è un ragionamento che va al di là del contest, perché la tua rimane una prova ottima.
Brava!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Come una matrioska

Messaggio#7 » giovedì 21 ottobre 2021, 11:36

Ciao read_only (aka Morena), piacere di leggerti.

Il tuo racconto mi ha inizialmente coinvolto nel flusso di pensieri al punto da farmi immedesimare nel protagonista. Non uso il maschile a caso. In quanto lettore e non lettrice, quello che stava riflettendo sulla propria vita per me era un uomo, di conseguenza la relazione con Vittorio quella di una coppia omo.
L'illusione si è spezzata quando infine hai usato gli aggettivi "più soda, più atletica, più magra". Un po' troppo tardi perchè l'immersività e l'empatia che avevi ottenuto non ne venisse stravolta. Sono tornato indietro a rileggere tutto e non sono riuscito a trovare un punto che avrebbe dovuto mettermi sull'avviso sul corretto genere del/della protagonista. Anche il fatto che tu abbia usato uno pseudonimo 'neutro' per postare ha contribuito al mio errore. Un aggettivo chiarificatore nei primi paragrafi avrebbe funzionato per definire che si trattava di una donna. In alternativa avresti potuto mantenere la neutralità fino alla fine, usando ad esempio "Essere più sodi, più atletici, più magri." (un plurale maschile che spersonalizza il genere) e "allo specchio trovo un alieno deforme".
Una piccola nota che aggiungerei, sulla frase "Oggi sono in macchina e non voglio tornare a casa". Oggi indica l'intera giornata, quindi dovrebbe rappresentare una anomalia rispetto alle altre 'giornate intere' di ieri e di domani. Invece intendevi 'Ora', diversamente da pochi minuti prima in cui era in palestra e da pochi minuti dopo in cui sarà in casa. Rappresenta un piccolo inciampo, come una nota stonata nella melodia. La frase avrebbe funzionato benissimo anche senza, l'uso dell'indicativo presente diceva già che il tempo è oggi/ora: "Sono in macchina e non voglio tornare a casa."
Il giudizio generale è di aver goduto di un buon racconto intimistico adatto alle serate più solitarie e introspettive.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Come una matrioska

Messaggio#8 » giovedì 21 ottobre 2021, 12:41

PietroD'Addabbo ha scritto:Ciao read_only (aka Morena), piacere di leggerti.

Il tuo racconto mi ha inizialmente coinvolto nel flusso di pensieri al punto da farmi immedesimare nel protagonista. Non uso il maschile a caso. In quanto lettore e non lettrice, quello che stava riflettendo sulla propria vita per me era un uomo, di conseguenza la relazione con Vittorio quella di una coppia omo.
L'illusione si è spezzata quando infine hai usato gli aggettivi "più soda, più atletica, più magra". Un po' troppo tardi perchè l'immersività e l'empatia che avevi ottenuto non ne venisse stravolta. Sono tornato indietro a rileggere tutto e non sono riuscito a trovare un punto che avrebbe dovuto mettermi sull'avviso sul corretto genere del/della protagonista. Anche il fatto che tu abbia usato uno pseudonimo 'neutro' per postare ha contribuito al mio errore. Un aggettivo chiarificatore nei primi paragrafi avrebbe funzionato per definire che si trattava di una donna. In alternativa avresti potuto mantenere la neutralità fino alla fine, usando ad esempio "Essere più sodi, più atletici, più magri." (un plurale maschile che spersonalizza il genere) e "allo specchio trovo un alieno deforme".
Una piccola nota che aggiungerei, sulla frase "Oggi sono in macchina e non voglio tornare a casa". Oggi indica l'intera giornata, quindi dovrebbe rappresentare una anomalia rispetto alle altre 'giornate intere' di ieri e di domani. Invece intendevi 'Ora', diversamente da pochi minuti prima in cui era in palestra e da pochi minuti dopo in cui sarà in casa. Rappresenta un piccolo inciampo, come una nota stonata nella melodia. La frase avrebbe funzionato benissimo anche senza, l'uso dell'indicativo presente diceva già che il tempo è oggi/ora: "Sono in macchina e non voglio tornare a casa."
Il giudizio generale è di aver goduto di un buon racconto intimistico adatto alle serate più solitarie e introspettive.


Ciao Pietro,
il tuo commento mi ha ricordato perché adoro questo posto: mi hai illuminata su un dettaglio (quello del genere) a cui francamente non avrei mai fatto caso da sola. Ti ringrazio davvero, farò tesoro di questo commento per il futuro.
Grazie!

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Re: Come una matrioska

Messaggio#9 » giovedì 21 ottobre 2021, 12:45

Mario Mazzafoglie ha scritto:Ciao read_only, un piacere leggerti.
Come già detto da qualcuno, si percepisce una penna femminile che racconta i pensieri di una donna scontenta del suo presente.
Ance se la protagonista è una moglie, in giro è pieno anche di uomini che fanno fatica a "rientrare a casa" perchè per tanti motivi non si trovano più bene, quindi il racconto è bello da leggere anche fuori dal punto di vista di chi lo racconta.
La pecca è ovviamente la mancanza di azione, che con un po' di voglia avresti potuto tranquillmente inserire nel testo. Bastava anche solo far rientrare un po' prima la moglie e avere uno scambio di battute col marito invece di tagliare corto con quel "mi perdo nei convenevoli". Avresti mostrato ancora di più il disagio di una coppia ormai spaccata e avremmo percepito ancora di più il disagio della donna senza doverlo per forza raccontare a parole.
Per il resto, il tema è centratissimo, nonostante non sia stato declinato con chissà quale originalità.
A rileggerti.


Ciao Mario,
grazie per il tuo commento. Per l'azione non è stata mancanza di voglia, di caratteri (stranamente ne avevo) o di inventiva, ho deciso di lasciarla fuori. Mi sembrava di dare dinamicità a una scena di vita che di dinamico ha poco (non so se mi sono spiegata), dove persino quei convenevoli appaiono come scene di un film noioso a cui non presti attenzione, ma capisco perfettamente che questa decisione possa allontanare alcuni lettori.
Mi fa piacere che comunque anche da uomo sia passato il senso di disagio, grazie per avermelo detto.

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Re: Come una matrioska

Messaggio#10 » giovedì 21 ottobre 2021, 12:48

Stefano Impellitteri ha scritto:Molto piacere, Morena.

Il tuo racconto mi è davvero piaciuto. La prosa è decisamente femminile, nel senso che spicca una sensibilità che è rara da trovare in autori uomini. L'unico miglioramento, a mio parere, che avresti dovuto scomparire di più dalla pagina.

Mi spiego: le prime tre frasi sono un perfetto flusso interiore, mi fa essere la protagonista e ben rappresenta il modo di pensare. Poi scrivi: La portiera della macchina, una rampa di scale, ventiquattro gradini, un minuto scarso.
Ecco cosa mi separa da casa “mia”
quì si sente forte la ricerca di uno stile ricercato, la presenza autoriale che mi butta fuori dal personaggio.
Lo stile ricercato si sposa bene con la presenza invasiva di un narratore, quando invece si è immersi nel punto di vista è sempre meglio prediligere il realismo dei pensieri di un essere umano.

Un ottimo racconto.


Ciao Stefano,
grazie per il tuo commento. Mi dispiace che quella parte ti abbia tirato fuori, mi sembrava abbastanza in linea perché effettivamente a me capita spesso di pensare a tutti i passaggi che mi separano da un evento x, ma realizzo che è una stranezza mia :)
Grazie ancora!

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Re: Come una matrioska

Messaggio#11 » giovedì 21 ottobre 2021, 12:51

Leonardo Pigneri ha scritto:Ciao Morena!
Davvero un bel racconto, la prima parte soprattutto mi ha catturato con la logicità dei pensieri e di questo estraniamento che ognuno di noi almeno una volta ha sperimentato. Nella seconda invece ci ho visto pensieri un po' meno naturali e più riconducibili a un raccontato dell'autore. Se ci fai caso, il racconto funziona ugualmente se lo avessi chiuso a "come il mio sorriso finto."
Il prosieguo è solo un reiterare dello stesso concetto ampliato ad altri aspetti della vita della protagonista e meno attinenti al tema. Nulla di grave perché comunque son tutti pensieri interessanti, ma avresti potuto sfruttare l'altra parte del testo per inserire uno scorcio su quella che potrebbe essere una sua vera interazione con la vita che detesta. Così avresti anche potuto catturare più tipi di lettori, e non solo quelli che si concentrano sulla parte emotiva della storia.
Questo comunque è un ragionamento che va al di là del contest, perché la tua rimane una prova ottima.
Brava!


Ciao Leonardo,
grazie per avermi dedicato del tempo :)
Come anticipavo ho volutamente tenuto fuori l'azione e interazioni varie, dedicandomi interamente a un flusso di pensieri. Sapevo che avrei dovuto metterci qualcosa, ma mi sono detta "tanto di mazzate ne prendi lo stesso quindi scrivi quello che ti senti".
I tuoi commenti comunque sono sempre molto utili, grazie!

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Re: Come una matrioska

Messaggio#12 » giovedì 21 ottobre 2021, 12:55

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni Ciao Morena, piacere di rileggerti. Un racconto molto introspettivo dalla tematica forte e tutta femminile. L'ho adorato.

Aderenza al Tema. Tutto ok.

Punti di Miglioramento. Non so cosa dirti. Qualcuno potrebbe obiettare che in questo racconto non c'è molta azione, che è tutto un grande monologo a un pubblico invisibile... però... il problema è che questo è il tipo di racconto che vorrei imparare a scrivere anche io.

Punti di Forza. Ci sono momenti lirici che sfiorano la poesia, questa donna matrioska che vive in un corpo che non sente essere il suo, in una casa che non ama, in una vita che non le appartiene. Conflitto, conflitto, conflitto. Questa è la vera perla del racconto, un conflitto molto ben espresso e ben declinato.

Conclusioni. Molto molto brava. Per me saper scrivere è questo, al netto delle regolette di stile e schema a tre/cinque/ventordici atti: saper sviscerare l'animo di un personaggio talmente bene che il lettore non può fare a meno di provare la sua angoscia, patire e amare con lui, dall'inizio alla fine del racconto. Voglio riuscirci anche io, ci sto sbattendo la testa da tempo. Dieci e lode e prima nella mia classifica parziale. Complimenti, per me sei un modello da imitare.


Ciao Matteo,
il tuo commento mi ha messo in crisi. Sono brava a incassare i colpi, a spiegare perché ho fatto questo o quell'errore (anche nella vita), ma i complimenti io non so gestirli.
Mi ha davvero colpita e emozionata, ma io non sono brava neanche a dire quello che sento quindi sono in difficoltà. Estrema difficoltà.
Grazie mille, mi hai strappato un sorriso (e ti giuro che ne avevo bisogno).

alexandra.fischer
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Re: Come una matrioska

Messaggio#13 » venerdì 22 ottobre 2021, 20:24

COME UNA MATRIOSKA di Read_only Tema centrato. Rendi molto bene l’alienazione della protagonista, alle prese con una carriera e con lo sport, ma insoddisfatta della vita che ha: un matrimonio tenuto su per finta, a suon di sorrisi continui. Il marito Vittorio esercita su di lei una manipolazione psicologica insidiosa come la peggiore delle tirannie. E il gatto appare un elemento di disturbo, perché butta giù le piante della casa, arredata in parte dalla protagonista. Eppure, lei si costringe ad accettare quest’infelicità, tanto forte da essere incomunicabile, che si estende al corpo, non conforme ai canoni di perfezione richiesti dalla società, e oltretutto sarebbe troppo costoso procedere a restauri. Ottima la scrittura, si avverte un senso di soffocamento per tutta la storia.

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Emiliano Maramonte
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Re: Come una matrioska

Messaggio#14 » venerdì 22 ottobre 2021, 23:11

Ciao Morena!
Ho letto il tuo racconto con partecipazione e, per adesso, è tra i migliori del girone che devo valutare.
Al netto di un incipit che mi ha disorientato, giocato com'è su un rimpallo mio/tuo poco chiaro, poi la nebbia si dirada e il tema della storia emerge in tutta la sua potenza e drammaticità: il non accettarsi per come si è e, soprattutto, vivere una vita aliena da sé. E' un tema delicatissimo e profondo, come ogni tormento esistenziale. E in questo hai fatto centro! A tratti la narrazione ristagna un po', ma non nel senso di mancanza di azione (che con un registro come quello da te scelto sarebbe stata fuori posto...) bensì per ciò che concerne la ripetitività di alcuni concetti che il lettore ha assimilato e afferrato sin troppo bene.
Però il testo trasmette benissimo il disagio di un'esistenza frustrata, non voluta, rifiutata, e ha momenti di altissime implicazioni filosofiche:

"Sono infelice e sento di non averne diritto. Avere un lavoro, una persona che ti ama e una casa ti priva del diritto all’infelicità, ti obbliga a sorridere e a dire il mondo “sto bene”."

Già da sola questa riflessione vale tutto il racconto e racchiude un mare di spunti di discussione. Il che non è poco per un racconto così breve.
Tema del contest centrato appieno e racconto di spessore, ma migliorabile con un paio di riletture.

In bocca al lupo!
Emiliano

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Re: Come una matrioska

Messaggio#15 » domenica 24 ottobre 2021, 22:24

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Morena!
Ho letto il tuo racconto con partecipazione e, per adesso, è tra i migliori del girone che devo valutare.
Al netto di un incipit che mi ha disorientato, giocato com'è su un rimpallo mio/tuo poco chiaro, poi la nebbia si dirada e il tema della storia emerge in tutta la sua potenza e drammaticità: il non accettarsi per come si è e, soprattutto, vivere una vita aliena da sé. E' un tema delicatissimo e profondo, come ogni tormento esistenziale. E in questo hai fatto centro! A tratti la narrazione ristagna un po', ma non nel senso di mancanza di azione (che con un registro come quello da te scelto sarebbe stata fuori posto...) bensì per ciò che concerne la ripetitività di alcuni concetti che il lettore ha assimilato e afferrato sin troppo bene.
Però il testo trasmette benissimo il disagio di un'esistenza frustrata, non voluta, rifiutata, e ha momenti di altissime implicazioni filosofiche:

"Sono infelice e sento di non averne diritto. Avere un lavoro, una persona che ti ama e una casa ti priva del diritto all’infelicità, ti obbliga a sorridere e a dire il mondo “sto bene”."

Già da sola questa riflessione vale tutto il racconto e racchiude un mare di spunti di discussione. Il che non è poco per un racconto così breve.
Tema del contest centrato appieno e racconto di spessore, ma migliorabile con un paio di riletture.

In bocca al lupo!
Emiliano


Ciao Emiliano,
grazie mille per il tuo commento. Mi fa piacere tu non abbia trovato penalizzante l'assenza di azione.
A presto!
Morena

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Alvin Miller
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Re: Come una matrioska

Messaggio#16 » martedì 26 ottobre 2021, 19:40

Ciao Morena.
Nel tuo racconto fai un uso molto originale del tema (io ci ho visto anche un senso di estraneità allo stesso corpo che la PDV abita) ed è scritto molto bene anche se in realtà è un testo di pura introspezione. Questo ti ha permesso di dargli un ritmo lento, ma scorrevole allo stesso tempo, una vera rarità per Minuti Contati.
Il vero intoppo è che non arriva a un punto, è solo un giorno come un altro nella difficile esistenza di una persona passiva e depressa. Avrei voluto altri dettagli per comprendere la dinamica del rapporto con Vittorio, ma è una mancanza perdonabile.

Invece, c'è una frase che avrei leggermente migliorato perché suoni più coerente:
Questa è casa tua, mi dico.
Anche se l’ha comprata Vittorio, è casa mia.

Da correggere con: "Questa è casa mia, mi dico".

Alla prossima!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Davide_Mannucci
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Re: Come una matrioska

Messaggio#17 » mercoledì 27 ottobre 2021, 11:15

Ciao Morena, finito il giro del mio gruppo, eccomi qua a curiosare qua e là. :)
Brava davvero! Un ottimo racconto.
Un flusso di pensieri che cattura all’istante e crea subito empatia. La sensazione di essere in casa d’altri anche nel proprio corpo è tanto devastante quanto comune. Solo che non tutti riescono a tirarla fuori e spesso deflagrano in atteggiamenti e azioni autopunitive. La protagonista sa di non essere felice ma non sa perché. Non ha scelta se non quella di continuare fare a “stare in affitto” e aspettare che qualcuno apra la matrioska.
Che dire? Mi piace e anche lo stile è ottimo per il racconto che presenti.
Ottima la declinazione del tema che è centrato.
BRAVISSIMA!
Davide Mannucci

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Enzo Gentile
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Re: Come una matrioska

Messaggio#18 » giovedì 28 ottobre 2021, 16:47

Ciao Read Only, piacere di averti letto.
Sono in estrema difficoltà nel dare una valutazione. Mi spiego: le sensazioni, le emozioni, così come lo straniamento della protagonista che si sente straniera e fuori posto anche rispetto a sé stessa sono resi benissimo. Ma il racconto nel complesso non mi entusiasma: è il resoconto di uno stato d’animo interno rispetto al mondo senza che alla fine nulla accada.

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antico
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Re: Come una matrioska

Messaggio#19 » lunedì 1 novembre 2021, 10:46

Un racconto tosto, solido, ottimamente scritto. Inizialmente ho condiviso l'appunto che ti è stato fatto sul loop, ma, a ben vedere, è proprio la situazione che volevi mostrare e quindi ci sta il reiterare, nella seconda parte, concetti della prima e poi andare a chiudere senza una soluzione. Vero, come dice Enzo, che questo non comporti una modifica nel personaggio, ma era proprio il focus del racconto e, se vogliamo, non è neanche vero perché questo loop sembra avvolgersi su se stesso un po' di più a ogni reiterazione e ci hai mostrato una parte di un percorso destinato a concludersi con uno schianto, senza speranza o via di uscita. Il tema è fondante il racconto stesso, quindi ottimo. Di solito non premio questo tipo di racconto, ma in questo caso vedo tutti i puntini al posto giusto e il disegno che si manifesta unendoli è perfettamente coerente. Per me un pollice su.

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