L'IMBUCATA
- Shanghai Kid
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L'IMBUCATA
L'IMBUCATA
Questa volta Anna si è superata. Da quando frequento casa sua questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore.
La cassa urla la playlist della Carrà rendendo ancora più frizzante le intenzioni degli invitati.
Una brezza lievissima attenua appena la calura di agosto.
Fabio è tornato con Veronica: erano qui anche ieri. Nemmeno il tempo di avvicinarsi al buffet che già approccia una tizia mulatta che non ho mai visto prima.
Gli ospiti saranno una ventina e sembrano tutti felici.
Io non è che sia stata proprio invitata. Mi sono imbucata, ma conta poco: alla fine sono in una casa diversa ogni sera e mi godo l’estate.
La serata procede bene: nessuno mi nota, ma preferisco così. Direi che è anche meglio: cerco sempre di essere discreta e quando sento di aver troppe attenzioni addosso mi sento in trappola e mi allontano.
- Come sei bella stasera… Ti trovo davvero in forma!
Sento Fabio pronunciare questa frase spalancando il sorriso che evidentemente usa per rimorchiare. Ha fatto la stessa cosa con la bionda, ieri. Lo so perchè gli sono stata parecchio addosso. Chissà se Veronica si rende conto che appena vede una carina ci prova subito.
La ragazza sorride imbarazzata.
Fabio mi guarda e distoglie l’attenzione dalla sua preda. Mi sposto veloce: è facile che diventi violento. Mi trova irritante, lo so, lo diceva l’altra sera, probabilmente pensando che non lo sentissi.
La bella mora che ha puntato si gratta la spalla e io mi dileguo prima che diventi manesco.
- Mi ronza sempre intorno, mi manderà ai pazzi… Se la becco…
Si sfogava così ieri, con Veronica, in cucina. Lei rideva e gli diceva di finirla di fare il bambino, che non sono questi i problemi della vita e di non mettersi a fare scenate in casa d’altri che non sta bene.
Un’ampia porta finestra si spalanca sul giardino e permette l’accesso alla casa.
Silenziosa, entro.
La sala è ariosa. Una grande libreria occupa la parete più lunga, un grammofono vintage e una pianta di papiro danno alla stanza un’aria ricercata, di quelle che si vedono sulle copertine delle riviste di design. Qui dentro la musica è sovrastata dal vociare di tre ospiti, che sorseggiano vino commentando i volumi nella libreria.
Sto per tornare in giardino quando vedo Anna che accompagna in cucina un ospite. È vestito da runner e, giudicando dal sudore che gli imperla la fronte, immagino sia arrivato di corsa. Sono attratta dal suo odore.
Anna mi vede e non sembra contenta.
- Insomma, sei di nuovo qui…
Accenno un sorriso e mi dileguo. Non sono la benvenuta, mi pare evidente.
Percorro il corridoio che porta al bagno. Rimango esterrefatta.
Quello spudorato di Fabio ce l’ha fatta. Le sue natiche bianche si contraggono ritmiche, mentre sorregge con le braccia la ragazza mulatta che geme con la schiena contro al muro.
L’istinto è troppo forte, non mi trattengo e affondo la mia proboscide nella sua pelle chiara e sudata.
- Ma che cazzo!
Si agita e con una mano molla la coscia della giovane, cercando di grattarsi la chiappa.
Mi sposto rapida nell’interno coscia della ragazza e sono pronta a infilzare anche lei quando la mano infuriata di Fabio mi sfiora, colpendo con forza il muscolo della donna che gli urla: - Ma che cazzo ti salta in mente? Sei pazzo?
- C’è una maledetta zanzara, la casa di Anna è sempre piena di zanzare!
Ronzo intorno ai due estasiata dagli odori che sento, ma impaurita.
Fabio è furente.
- Fffabio, cccosa fffai?
Veronica è attonita, davanti alla porta del bagno. Le lacrime le riempiono lo sguardo incredulo.
- Amore mio, non è come sembra…
Fabio, i pantaloni alle caviglie e una natica arrossata, cerca di giustificarsi come meglio può. La ragazza mulatta si abbassa la gonna e sgattaiola fuori dal bagno.
- Sei veramente uno stronzo!
Fabio deglutisce e una vena gli si gonfia sulla fronte. Non resisto. Lo attacco di nuovo. Si tira una fragorosa sberla in faccia, appena prima che Veronica gliene assesti una seconda, ben peggiore della prima.
Volo via soddisfatta.
Quanto adoro le feste a casa di Anna.
Questa volta Anna si è superata. Da quando frequento casa sua questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore.
La cassa urla la playlist della Carrà rendendo ancora più frizzante le intenzioni degli invitati.
Una brezza lievissima attenua appena la calura di agosto.
Fabio è tornato con Veronica: erano qui anche ieri. Nemmeno il tempo di avvicinarsi al buffet che già approccia una tizia mulatta che non ho mai visto prima.
Gli ospiti saranno una ventina e sembrano tutti felici.
Io non è che sia stata proprio invitata. Mi sono imbucata, ma conta poco: alla fine sono in una casa diversa ogni sera e mi godo l’estate.
La serata procede bene: nessuno mi nota, ma preferisco così. Direi che è anche meglio: cerco sempre di essere discreta e quando sento di aver troppe attenzioni addosso mi sento in trappola e mi allontano.
- Come sei bella stasera… Ti trovo davvero in forma!
Sento Fabio pronunciare questa frase spalancando il sorriso che evidentemente usa per rimorchiare. Ha fatto la stessa cosa con la bionda, ieri. Lo so perchè gli sono stata parecchio addosso. Chissà se Veronica si rende conto che appena vede una carina ci prova subito.
La ragazza sorride imbarazzata.
Fabio mi guarda e distoglie l’attenzione dalla sua preda. Mi sposto veloce: è facile che diventi violento. Mi trova irritante, lo so, lo diceva l’altra sera, probabilmente pensando che non lo sentissi.
La bella mora che ha puntato si gratta la spalla e io mi dileguo prima che diventi manesco.
- Mi ronza sempre intorno, mi manderà ai pazzi… Se la becco…
Si sfogava così ieri, con Veronica, in cucina. Lei rideva e gli diceva di finirla di fare il bambino, che non sono questi i problemi della vita e di non mettersi a fare scenate in casa d’altri che non sta bene.
Un’ampia porta finestra si spalanca sul giardino e permette l’accesso alla casa.
Silenziosa, entro.
La sala è ariosa. Una grande libreria occupa la parete più lunga, un grammofono vintage e una pianta di papiro danno alla stanza un’aria ricercata, di quelle che si vedono sulle copertine delle riviste di design. Qui dentro la musica è sovrastata dal vociare di tre ospiti, che sorseggiano vino commentando i volumi nella libreria.
Sto per tornare in giardino quando vedo Anna che accompagna in cucina un ospite. È vestito da runner e, giudicando dal sudore che gli imperla la fronte, immagino sia arrivato di corsa. Sono attratta dal suo odore.
Anna mi vede e non sembra contenta.
- Insomma, sei di nuovo qui…
Accenno un sorriso e mi dileguo. Non sono la benvenuta, mi pare evidente.
Percorro il corridoio che porta al bagno. Rimango esterrefatta.
Quello spudorato di Fabio ce l’ha fatta. Le sue natiche bianche si contraggono ritmiche, mentre sorregge con le braccia la ragazza mulatta che geme con la schiena contro al muro.
L’istinto è troppo forte, non mi trattengo e affondo la mia proboscide nella sua pelle chiara e sudata.
- Ma che cazzo!
Si agita e con una mano molla la coscia della giovane, cercando di grattarsi la chiappa.
Mi sposto rapida nell’interno coscia della ragazza e sono pronta a infilzare anche lei quando la mano infuriata di Fabio mi sfiora, colpendo con forza il muscolo della donna che gli urla: - Ma che cazzo ti salta in mente? Sei pazzo?
- C’è una maledetta zanzara, la casa di Anna è sempre piena di zanzare!
Ronzo intorno ai due estasiata dagli odori che sento, ma impaurita.
Fabio è furente.
- Fffabio, cccosa fffai?
Veronica è attonita, davanti alla porta del bagno. Le lacrime le riempiono lo sguardo incredulo.
- Amore mio, non è come sembra…
Fabio, i pantaloni alle caviglie e una natica arrossata, cerca di giustificarsi come meglio può. La ragazza mulatta si abbassa la gonna e sgattaiola fuori dal bagno.
- Sei veramente uno stronzo!
Fabio deglutisce e una vena gli si gonfia sulla fronte. Non resisto. Lo attacco di nuovo. Si tira una fragorosa sberla in faccia, appena prima che Veronica gliene assesti una seconda, ben peggiore della prima.
Volo via soddisfatta.
Quanto adoro le feste a casa di Anna.
Re: L'IMBUCATA
Ciao e benvenuta nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona Luca Cristiano Edition!
Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)
Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: L'IMBUCATA
Grazie mille! Ne faccio già parte, ma vedrò di parteciparvi più attivamente :)
- Stefano Impellitteri
- Messaggi: 94
Re: L'IMBUCATA
ciao Shanghai Kid, molto piacere.
L'idea dell'inganno del punto di vista è una cosa difficile da far funzionare come si deve perchè si è visto spesso. In questo racconto funziona abbastanza, soprattutto nel doppio senso dell'essere manesco. Il problema più grande, a mio parere, è la prosa. Si tratta di un flusso interiore molto raccontato, molte frasi sono subottimali e la punteggiatura a volte è poco azzeccata. Anche un po' troppi "due punti".
Cito un paio di frasi:
"Da quando frequento casa sua questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore" manca la virgola che da il senso e chiama un esclamativo: Da quando frequento casa sua, questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore!
"- Mi ronza sempre intorno, mi manderà ai pazzi… Se la becco…" si arriva a capire che sia Fabio a parlare, ma è sempre meglio rendere granitica la comprensione, tipo con un'azione sulla stessa riga.
Grazie del tuo racconto
L'idea dell'inganno del punto di vista è una cosa difficile da far funzionare come si deve perchè si è visto spesso. In questo racconto funziona abbastanza, soprattutto nel doppio senso dell'essere manesco. Il problema più grande, a mio parere, è la prosa. Si tratta di un flusso interiore molto raccontato, molte frasi sono subottimali e la punteggiatura a volte è poco azzeccata. Anche un po' troppi "due punti".
Cito un paio di frasi:
"Da quando frequento casa sua questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore" manca la virgola che da il senso e chiama un esclamativo: Da quando frequento casa sua, questa è fuori da ogni dubbio la sua festa migliore!
"- Mi ronza sempre intorno, mi manderà ai pazzi… Se la becco…" si arriva a capire che sia Fabio a parlare, ma è sempre meglio rendere granitica la comprensione, tipo con un'azione sulla stessa riga.
Grazie del tuo racconto
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 239
Re: L'IMBUCATA
Ciao Shanghai, un piacere leggerti.
Sono stato a scervellarmi fino alla rivelazione per capire chi e cosa fosse la protagonista. Devo dire che l'effetto sorpresa è riuscito benissimo perchè la zanzara era una cosa a cui non avevo minimamente pensato.
Detto questo, nel momento in cui ho poi riletto la prima parte, sapendo già il finale, penso che la costruzione avresti potuto farla ancora meglio, sfruttando soprattutto le capacità "in volo" della protagonista.
La frase che mi è piaciuta meno è questa: Fabio è tornato con Veronica: erano qui anche ieri. Nemmeno il tempo di avvicinarsi al buffet che già approccia una tizia mulatta che non ho mai visto prima. dove ho immaginato i due insieme, e poi di colpo ho dovuto modificare il film mentale per vedere fabio da solo che ci prova con un'altra donna. Anche per una migliore presenazione di Fabio, avresti potuto gestirla meglio.
In conclusione dico che il tema è centrato e c'è quella sorpresa che personalmente adoro in ogni racconto. Preferirò sempre un qualcosa di originale a qualcosa di scontato ma scritto benissimo.
A rileggerti.
Sono stato a scervellarmi fino alla rivelazione per capire chi e cosa fosse la protagonista. Devo dire che l'effetto sorpresa è riuscito benissimo perchè la zanzara era una cosa a cui non avevo minimamente pensato.
Detto questo, nel momento in cui ho poi riletto la prima parte, sapendo già il finale, penso che la costruzione avresti potuto farla ancora meglio, sfruttando soprattutto le capacità "in volo" della protagonista.
La frase che mi è piaciuta meno è questa: Fabio è tornato con Veronica: erano qui anche ieri. Nemmeno il tempo di avvicinarsi al buffet che già approccia una tizia mulatta che non ho mai visto prima. dove ho immaginato i due insieme, e poi di colpo ho dovuto modificare il film mentale per vedere fabio da solo che ci prova con un'altra donna. Anche per una migliore presenazione di Fabio, avresti potuto gestirla meglio.
In conclusione dico che il tema è centrato e c'è quella sorpresa che personalmente adoro in ogni racconto. Preferirò sempre un qualcosa di originale a qualcosa di scontato ma scritto benissimo.
A rileggerti.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1093
Re: L'IMBUCATA
Prime Impressioni. Ciao Shanghai, un grande benvenuto in questa gabbia di matti! Come primo approccio all'Arena, il tuo racconto mi sembra un buon inizio. Mi è piaciuto il plot twist e la piccola sfumatura che gli hai dato per confondere ancora di più il lettore (ti spiego tutto tra poco)
Aderenza al tema Ci sta senza problemi.
Punti di Miglioramento Lato trama, tutto ok. Qualcuno col palato più fine potrebbe obbiettare che personificare un animale o un oggetto inanimato per creare un plot twist, è ormai un cliché iper-abusato, e che comunque stona che una zanzara abbia pensieri e sensazioni umane: in pratica si capisce che è tutto costruito dallo scrittore per arrivare al plot twist.. ma alla fine, l'importante è che il twist faccia il suo lavoro, e in questo tuo pezzo mi sembra che sia riuscito molto bene.
Lato stile, certamente ho notato degli errori che per me sono dovuti al noto "effetto Minuti Contati": fretta, stanchezza, impossibilità di una rilettura a mente fresca... comunque, ti segnerei qualcosina che magari può aiutarti a rendere il testo più fruibile e immediato da leggere:
Uso dei Gerundi: attenzione, non sono uno di quei detrattori totali dell'uso dei gerundi per esprimere azioni a corredo di descrizioni o battute di dialogo, però, qui forse ne usi un po' troppi.
Uso di avverbi in -ente: anche qui, concetto estremamente opinabile (come vedi, io normalmente ne uso parecchi, di avverbi in -ente, ma non nel testo narrativo) però, questi avverbi non aggiungono molto alle azioni che descrivi, e rallentano la lettura. Io li uso solo se costretto, se una frase proprio non funziona senza (molto raramente).
Scorciatoie linguistiche e frasi fatte: evita a tutti i costi espressioni di uso troppo comune, modi di dire inflazionati o battute da film
Prendo ora qualche frase e provo a mettere giù un paio di suggerimenti. Prendili sempre con le pinze e adattali al tuo gusto.
Sento Fabio pronunciare questa frase spalancando il sorriso che evidentemente usa per rimorchiare
In questa frase, a parte il gerundio, il verbo "sensoriale" sento, è assolutamente superfluo, toglilo e vedi che non cambia niente, anzi, il tutto è più veloce e facile dal leggere. Anche l'avverbio aggiunge poco, fa capire solo che la voce narrante crede di capire qualcosa rispetto al sorriso di Fabio.. insomma, non è una cosa degna di nota. Ecco come renderei la tua frase più immediata:
Fabio pronuncia la frase con quel suo sorriso da marpione. (metà dei caratteri, in queste garette la cosa torna utile ;)
Mi trova irritante, lo so, lo diceva l’altra sera, probabilmente pensando che non lo sentissi.
Qui vedi come l'avverbio rallenta tutto.
L'altra sera l'ho sentito dire che mi trova irritante, pensava che non lo sentissi.
Qui dentro la musica è sovrastata dal vociare di tre ospiti, che sorseggiano vino commentando i volumi nella libreria.
Nota come in questa frase il gerundio sia di poco aiuto: il gerundio esprime la simultaneità delle azioni, però non riesco a immaginarmi qualcuno che parla e contemporaneamente beve.
Qui dentro il ciarlare degli ospiti sovrasta il rimbombo della musica: due commentano i volumi della libreria, il terzo ha lo sguardo perso nel vuoto e il bicchiere tra le labbra.
la mano infuriata di Fabio mi sfiora, colpendo con forza il muscolo della donna che gli urla
a parte la virgola prima di che, se al posto di colpendolo avessi scritto e colpisce, la sequenza temporale delle azioni verrebbe più naturale
Una grande libreria occupa la parete più lunga, un grammofono vintage e una pianta di papiro danno alla stanza un’aria ricercata, di quelle che si vedono sulle copertine delle riviste di design.
Dai un po' di dinamismo in più alle tue descrizioni:
La stanza sembra uscita da una rivista di design: un'enorme libreria copre la parete più lunga e una pianta di papiro fa a gara con un grammofono vintage per l'esiguo spazio sul tavolino svedese
Percorro il corridoio che porta al bagno. Rimango esterrefatta.
Evita le scorciatoie come Rimango esterrefatta:
Arrivata al bagno, mi pietrifico sulla soglia e storco le labbra
Attenzione a come gestisci i dialoghi:
Fabio è furente.
- Fffabio, cccosa fffai?
Veronica è attonita, davanti alla porta del bagno.
La battuta, è di Veronica, ma per come l'hai scritta sembra di Fabio (è l'ultimo personaggio che menzioni):
Fabio si agita preso dal panico, Veronica sta sulla soglia con gli occhi che le escono dalle orbite: - Fffabio, cccosa fffai?
Attenzione anche a evitare frasi fatte, o banali.
- Amore mio, non è come sembra…
Forse qui è più naturale qualcosa come:
- Amore, aspetta, parliamone un momento
(nemmeno io sono un campione coi dialoghi, quindi prendi quest'ultimo commento con le pinze)
Punti di Forza Mi piace molto come hai saputo giocare per confondere il lettore: Fabio non è necessariamente un ragazzo manesco, ma lo è nella mente di una zanzara! Anche l'ambientazione mi è piaciuta, queste feste estive cui le persone si imbucano offrono molti spunti per scrivere storie. Alla fine il racconto è carino, si legge volentieri e lascia un bel sorriso quando si scopre il plot twist.
Conclusioni Per me un buon inizio: le idee le hai, adesso occorre magari che ti concentri un momento nel rendere il tuo testo più fruibile, usando (un po') quelle famigerate tecniche per snellire il testo. Complimenti e alla prossima!
Aderenza al tema Ci sta senza problemi.
Punti di Miglioramento Lato trama, tutto ok. Qualcuno col palato più fine potrebbe obbiettare che personificare un animale o un oggetto inanimato per creare un plot twist, è ormai un cliché iper-abusato, e che comunque stona che una zanzara abbia pensieri e sensazioni umane: in pratica si capisce che è tutto costruito dallo scrittore per arrivare al plot twist.. ma alla fine, l'importante è che il twist faccia il suo lavoro, e in questo tuo pezzo mi sembra che sia riuscito molto bene.
Lato stile, certamente ho notato degli errori che per me sono dovuti al noto "effetto Minuti Contati": fretta, stanchezza, impossibilità di una rilettura a mente fresca... comunque, ti segnerei qualcosina che magari può aiutarti a rendere il testo più fruibile e immediato da leggere:
Uso dei Gerundi: attenzione, non sono uno di quei detrattori totali dell'uso dei gerundi per esprimere azioni a corredo di descrizioni o battute di dialogo, però, qui forse ne usi un po' troppi.
Uso di avverbi in -ente: anche qui, concetto estremamente opinabile (come vedi, io normalmente ne uso parecchi, di avverbi in -ente, ma non nel testo narrativo) però, questi avverbi non aggiungono molto alle azioni che descrivi, e rallentano la lettura. Io li uso solo se costretto, se una frase proprio non funziona senza (molto raramente).
Scorciatoie linguistiche e frasi fatte: evita a tutti i costi espressioni di uso troppo comune, modi di dire inflazionati o battute da film
Prendo ora qualche frase e provo a mettere giù un paio di suggerimenti. Prendili sempre con le pinze e adattali al tuo gusto.
Sento Fabio pronunciare questa frase spalancando il sorriso che evidentemente usa per rimorchiare
In questa frase, a parte il gerundio, il verbo "sensoriale" sento, è assolutamente superfluo, toglilo e vedi che non cambia niente, anzi, il tutto è più veloce e facile dal leggere. Anche l'avverbio aggiunge poco, fa capire solo che la voce narrante crede di capire qualcosa rispetto al sorriso di Fabio.. insomma, non è una cosa degna di nota. Ecco come renderei la tua frase più immediata:
Fabio pronuncia la frase con quel suo sorriso da marpione. (metà dei caratteri, in queste garette la cosa torna utile ;)
Mi trova irritante, lo so, lo diceva l’altra sera, probabilmente pensando che non lo sentissi.
Qui vedi come l'avverbio rallenta tutto.
L'altra sera l'ho sentito dire che mi trova irritante, pensava che non lo sentissi.
Qui dentro la musica è sovrastata dal vociare di tre ospiti, che sorseggiano vino commentando i volumi nella libreria.
Nota come in questa frase il gerundio sia di poco aiuto: il gerundio esprime la simultaneità delle azioni, però non riesco a immaginarmi qualcuno che parla e contemporaneamente beve.
Qui dentro il ciarlare degli ospiti sovrasta il rimbombo della musica: due commentano i volumi della libreria, il terzo ha lo sguardo perso nel vuoto e il bicchiere tra le labbra.
la mano infuriata di Fabio mi sfiora, colpendo con forza il muscolo della donna che gli urla
a parte la virgola prima di che, se al posto di colpendolo avessi scritto e colpisce, la sequenza temporale delle azioni verrebbe più naturale
Una grande libreria occupa la parete più lunga, un grammofono vintage e una pianta di papiro danno alla stanza un’aria ricercata, di quelle che si vedono sulle copertine delle riviste di design.
Dai un po' di dinamismo in più alle tue descrizioni:
La stanza sembra uscita da una rivista di design: un'enorme libreria copre la parete più lunga e una pianta di papiro fa a gara con un grammofono vintage per l'esiguo spazio sul tavolino svedese
Percorro il corridoio che porta al bagno. Rimango esterrefatta.
Evita le scorciatoie come Rimango esterrefatta:
Arrivata al bagno, mi pietrifico sulla soglia e storco le labbra
Attenzione a come gestisci i dialoghi:
Fabio è furente.
- Fffabio, cccosa fffai?
Veronica è attonita, davanti alla porta del bagno.
La battuta, è di Veronica, ma per come l'hai scritta sembra di Fabio (è l'ultimo personaggio che menzioni):
Fabio si agita preso dal panico, Veronica sta sulla soglia con gli occhi che le escono dalle orbite: - Fffabio, cccosa fffai?
Attenzione anche a evitare frasi fatte, o banali.
- Amore mio, non è come sembra…
Forse qui è più naturale qualcosa come:
- Amore, aspetta, parliamone un momento
(nemmeno io sono un campione coi dialoghi, quindi prendi quest'ultimo commento con le pinze)
Punti di Forza Mi piace molto come hai saputo giocare per confondere il lettore: Fabio non è necessariamente un ragazzo manesco, ma lo è nella mente di una zanzara! Anche l'ambientazione mi è piaciuta, queste feste estive cui le persone si imbucano offrono molti spunti per scrivere storie. Alla fine il racconto è carino, si legge volentieri e lascia un bel sorriso quando si scopre il plot twist.
Conclusioni Per me un buon inizio: le idee le hai, adesso occorre magari che ti concentri un momento nel rendere il tuo testo più fruibile, usando (un po') quelle famigerate tecniche per snellire il testo. Complimenti e alla prossima!
- Pietro D'Addabbo
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Re: L'IMBUCATA
Ciao Shangai_kid, piacere di leggerti.
Ti faccio tre piccole note, su aspetti secondari del testo.
La prima riguarda una lieve contraddizione. Ci informi che Fabio e Veronica sono alla festa e c'erano anche ieri, la protagonista li ha visti quindi c'era anche lei: due sere di seguito. Qualche riga dopo invece la protagonista afferma di essere "in una casa diversa ogni sera". So che prendo i testi troppo alla lettera ma non potevo esimermi dal farti notare la cosa.
La seconda nota invece riguarda il setting dell'ambientazione. Inizialmente mi stavo immaginando la protagonista vagare all'interno di una casa che ospita la festa, ho capito che fosse all'esterno solo quando vede la porta finestra e la usa per entrare invece che per uscire. Un accenno al fatto di essere in un giardino è assente (o almeno, io non lo riconosco) nellíncipit o comunque nel primo paragrafo, dove avrebbe dovuto essere per concedere all'immaginazione del lettore di piazzare la protagonista nell'ambiente giusto.
Ultima nota, la frase di Anna "Insomma, sei di nuovo qui…" suona come una truffa. E' infatti l'unico momento in cui l'inganno che hai magistralmente orchestrato mi sembra forzato, poichè la frase suggerisce che Anna stia non solo vedendo la protagonista, ma la stia riconoscendo. Quando sono annoiato ripetutamente da una zanzara (o da due che si sono date il cambio, arduo capirlo!), dico frasi del tipo "Insomma, di nuovo...". Con solo due parole in meno nel tuo testo l'equivoco reggeva e avresti eliminato la sensazione che Anna riconosca quella specifica 'protagonista'.
L'inventiva e la sensibilità non ti mancano e sono il punto di forza di questo racconto, mentre le 'dritte' che ti ha elencato Matteo sono davvero preziose per migliorare la tecnica dello scrivere.
Hai margini di miglioramento e la fantasia per portarti rapidamente, a mio parere, a scalare le classifiche di Minuti contati.
Ti faccio tre piccole note, su aspetti secondari del testo.
La prima riguarda una lieve contraddizione. Ci informi che Fabio e Veronica sono alla festa e c'erano anche ieri, la protagonista li ha visti quindi c'era anche lei: due sere di seguito. Qualche riga dopo invece la protagonista afferma di essere "in una casa diversa ogni sera". So che prendo i testi troppo alla lettera ma non potevo esimermi dal farti notare la cosa.
La seconda nota invece riguarda il setting dell'ambientazione. Inizialmente mi stavo immaginando la protagonista vagare all'interno di una casa che ospita la festa, ho capito che fosse all'esterno solo quando vede la porta finestra e la usa per entrare invece che per uscire. Un accenno al fatto di essere in un giardino è assente (o almeno, io non lo riconosco) nellíncipit o comunque nel primo paragrafo, dove avrebbe dovuto essere per concedere all'immaginazione del lettore di piazzare la protagonista nell'ambiente giusto.
Ultima nota, la frase di Anna "Insomma, sei di nuovo qui…" suona come una truffa. E' infatti l'unico momento in cui l'inganno che hai magistralmente orchestrato mi sembra forzato, poichè la frase suggerisce che Anna stia non solo vedendo la protagonista, ma la stia riconoscendo. Quando sono annoiato ripetutamente da una zanzara (o da due che si sono date il cambio, arduo capirlo!), dico frasi del tipo "Insomma, di nuovo...". Con solo due parole in meno nel tuo testo l'equivoco reggeva e avresti eliminato la sensazione che Anna riconosca quella specifica 'protagonista'.
L'inventiva e la sensibilità non ti mancano e sono il punto di forza di questo racconto, mentre le 'dritte' che ti ha elencato Matteo sono davvero preziose per migliorare la tecnica dello scrivere.
Hai margini di miglioramento e la fantasia per portarti rapidamente, a mio parere, a scalare le classifiche di Minuti contati.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
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Re: L'IMBUCATA
L’IMBUCATA di Shangai Kid Tema centrato. L’ospite invadente alla festa estiva è una zanzara. Idea semplice e geniale. Complimenti davvero. All’inizio, sembrava la classica ragazza né bella né brutta che si imbuca alle feste e succube del playboy Fabio, il quale ha il suo bel daffare fra la ritrovata Veronica, la bella mulatta e…la protagonista pungente. Hai usato una grande astuzia nel mascherare la zanzara da ragazza: il riferimento alla casa di Anna. Molto bello anche l’accenno alle canzoni della Carrà, un brivido di gelo nell’afosa notte estiva, perché è un monito per ricordare quanto tutto sia effimero, io la interpreto così.
Attenzione:
a uso dell’Editor, meglio se cerchi, per i trattini, in simboli di Word, questo: −
Attenzione:
a uso dell’Editor, meglio se cerchi, per i trattini, in simboli di Word, questo: −
- Emiliano Maramonte
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Re: L'IMBUCATA
Ciao Shangai, piacere di conoscerti!
A caldo ti dico che il giochino che hai condotto col lettore ha funzionato abbastanza. Focalizzando la mia attenzione sul titolo e sulle gesta della protagonista, mi sono fatto tutta una serie di domande sulle "imbucate", sulla coerenza dei comportamenti e così via, poi al colpo di scena, molti tasselli sono andati a posto. Da questo punto di vista, il racconto ha fatto centro, anche perché non ho mai minimamente sospettato si trattasse di una zanzara.
Tuttavia, questi stravolgimenti di trama così radicali vanno preparati con precisione certosina. Qualche anno fa scrissi per questo contest un racconto in cui descrivevo la corsa (fintamente) agonistica di un bambino, e poi si scopriva che era il paziente di un ospedale che stava attraversando la corsia di un reparto dopo essersi ripreso dal coma. Progettai su carta la trama non tralasciando alcun elemento, eppure mi sfuggì un dettaglio che quasi tutti i commentatori mi evidenziarono, considerandolo quasi un raggiro. Ecco, nel tuo caso, per quanto hai curato gli input da dare al lettore per prepararlo al plot twist, qualcosa non ha funzionato e per quanto si resti stupiti del colpo di scena, alla fine resta una vaga sensazione di essere stati presi in giro. Faccio un altro esempio: Psyco di Hitchcock. La famosa voce fuori campo della madre morta. Hitchcock ha barato spudoratamente, eppure gli si perdona il raggiro perché il resto del film è un capolavoro di costruzione narrativa, tutto mirabilmente teso alla preparazione maniacale del colpo di scena. Spero di essermi spiegato.
La narrazione è gradevole e migliora riga dopo riga, ma all'inizio è zoppicante e un po' confusa. Non mi soffermo su questo punto, poiché prima di me qualcuno ha analizzato in modo assai dettagliato i passi che non vanno. Ovviamente Minuti Contati è una formidabile palestra e ogni suggerimento, ogni bacchettata, ogni critica, per quanto dura, ti servirà. E confermo la sensazione avuta da altri che la fantasia non ti manca come anche il piglio, che potrà condurti, Edition dopo Edition a ottenere sicuramente risultati.
In sostanza il racconto è carino, ma può essere molto molto migliorato. Tema centrato.
In bocca al lupo!
Emiliano.
A caldo ti dico che il giochino che hai condotto col lettore ha funzionato abbastanza. Focalizzando la mia attenzione sul titolo e sulle gesta della protagonista, mi sono fatto tutta una serie di domande sulle "imbucate", sulla coerenza dei comportamenti e così via, poi al colpo di scena, molti tasselli sono andati a posto. Da questo punto di vista, il racconto ha fatto centro, anche perché non ho mai minimamente sospettato si trattasse di una zanzara.
Tuttavia, questi stravolgimenti di trama così radicali vanno preparati con precisione certosina. Qualche anno fa scrissi per questo contest un racconto in cui descrivevo la corsa (fintamente) agonistica di un bambino, e poi si scopriva che era il paziente di un ospedale che stava attraversando la corsia di un reparto dopo essersi ripreso dal coma. Progettai su carta la trama non tralasciando alcun elemento, eppure mi sfuggì un dettaglio che quasi tutti i commentatori mi evidenziarono, considerandolo quasi un raggiro. Ecco, nel tuo caso, per quanto hai curato gli input da dare al lettore per prepararlo al plot twist, qualcosa non ha funzionato e per quanto si resti stupiti del colpo di scena, alla fine resta una vaga sensazione di essere stati presi in giro. Faccio un altro esempio: Psyco di Hitchcock. La famosa voce fuori campo della madre morta. Hitchcock ha barato spudoratamente, eppure gli si perdona il raggiro perché il resto del film è un capolavoro di costruzione narrativa, tutto mirabilmente teso alla preparazione maniacale del colpo di scena. Spero di essermi spiegato.
La narrazione è gradevole e migliora riga dopo riga, ma all'inizio è zoppicante e un po' confusa. Non mi soffermo su questo punto, poiché prima di me qualcuno ha analizzato in modo assai dettagliato i passi che non vanno. Ovviamente Minuti Contati è una formidabile palestra e ogni suggerimento, ogni bacchettata, ogni critica, per quanto dura, ti servirà. E confermo la sensazione avuta da altri che la fantasia non ti manca come anche il piglio, che potrà condurti, Edition dopo Edition a ottenere sicuramente risultati.
In sostanza il racconto è carino, ma può essere molto molto migliorato. Tema centrato.
In bocca al lupo!
Emiliano.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: L'IMBUCATA
Buonasera a tutti ragazzi.
Ho letto i vostri commenti con grande piacere, sia per i complimenti che per le "mazzate". Ci tengo a ringraziarvi davvero tutti per i preziosissimi consigli. E' la prima volta che mi approccio ad un contest simile e, in generale, ho sicuramente molto su cui migliorare. Mi appunto tutto quello che mi avete segnalato e ne farò tesoro sperando di migliorare.
Grazie ancora intanto e buona serata.
Ho letto i vostri commenti con grande piacere, sia per i complimenti che per le "mazzate". Ci tengo a ringraziarvi davvero tutti per i preziosissimi consigli. E' la prima volta che mi approccio ad un contest simile e, in generale, ho sicuramente molto su cui migliorare. Mi appunto tutto quello che mi avete segnalato e ne farò tesoro sperando di migliorare.
Grazie ancora intanto e buona serata.
- Alvin Miller
- Messaggi: 142
- Contatta:
Re: L'IMBUCATA
Ciao Shangai.
La tua idea si basa su un depistaggio del PDV, e ti confesso che è stato un plot twist molto simpatico. Purtroppo la storia presenta diversi problemi.
Il PDV l'ho sentito distante pur essendo narrato in Prima Persona, questo perché per tutto il tempo osserva quello che succede alla festa come se si trattasse di un narratore esterno.
Io, poi, ho avuto difficoltà a scindere Veronica dal personaggio della mulatta e devo confessarti che alla prima lettura ho creduto che fossero la stessa persona (e difatti non stavo capendo la sua reazione). La ragione di questo è che Veronica, sul finale, appare dal nulla davanti alla porta del bagno, solo che non è chiaro dove si trovino gli altri personaggi. In tal senso, la mancanza di punti di riferimenti all'interno della scena gioca a sfavore del racconto.
Questo è tutto, In bocca al lupo per la gara!
La tua idea si basa su un depistaggio del PDV, e ti confesso che è stato un plot twist molto simpatico. Purtroppo la storia presenta diversi problemi.
Il PDV l'ho sentito distante pur essendo narrato in Prima Persona, questo perché per tutto il tempo osserva quello che succede alla festa come se si trattasse di un narratore esterno.
Io, poi, ho avuto difficoltà a scindere Veronica dal personaggio della mulatta e devo confessarti che alla prima lettura ho creduto che fossero la stessa persona (e difatti non stavo capendo la sua reazione). La ragione di questo è che Veronica, sul finale, appare dal nulla davanti alla porta del bagno, solo che non è chiaro dove si trovino gli altri personaggi. In tal senso, la mancanza di punti di riferimenti all'interno della scena gioca a sfavore del racconto.
Questo è tutto, In bocca al lupo per la gara!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.
- Enzo Gentile
- Messaggi: 27
Re: L'IMBUCATA
Ciao Shangai Kid, piacere di averti letto.
Come anche altri hanno detto, la sorpresa finale è riuscita benissimo: ho letto il racconto cercando di capire chi fosse e cosa muovesse la protagonista è alla fine la rivelazione è stata del tutto inaspettata. Credo che questo sia il maggior pregio del racconto. Racconto che comunque funziona anche nei dialoghi e nelle descrizioni che rispondono perfettamente (ma lo si scopre solo alla fine) al punto di vista di una zanzara (gli odori, i sapori, gli atteggiamenti maneschi o irritati degli altri personaggi).
Come anche altri hanno detto, la sorpresa finale è riuscita benissimo: ho letto il racconto cercando di capire chi fosse e cosa muovesse la protagonista è alla fine la rivelazione è stata del tutto inaspettata. Credo che questo sia il maggior pregio del racconto. Racconto che comunque funziona anche nei dialoghi e nelle descrizioni che rispondono perfettamente (ma lo si scopre solo alla fine) al punto di vista di una zanzara (gli odori, i sapori, gli atteggiamenti maneschi o irritati degli altri personaggi).
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: L'IMBUCATA
Vi ringrazio davvero: Enzo per i tuoi apprezzamenti, Alvin per le tue critiche e i tuoi appunti. Fare tesoro di entrambe le vostre visioni.
Alla prossima
Alla prossima
Re: L'IMBUCATA
Una penna davvero niente male, la tua. Non amo troppo i racconti che nascondono l'identità della voce narrante perché tutti facenti parte di quel genere che trova le sue radici in testi come LA SENTINELLA di Brown e se funzionavano cinquant'anni fa è difficile farli funzionare oggi. O meglio: per farli funzionare serve un'esecuzione a prova di bomba, svolgere il compitino pensando che poi il finale sorregga il tutto non è sufficiente. E tu il compitino non lo svolgi perché hai qualità e c'è molto del tuo (non ti conosco ancora, sono alla prima lettura, ma sento spessore nel tuo stile). Quindi bene anche se molto spesso sei andata quasi a toccare i limiti tollerabili per il pdv, una volta li hai superati: la riflessione sulla playlist sulla Carrà mi è sembrata davvero troppo per una zanzara, tanto per dire. Bruttina anche la battuta di Anna perché sembra riconoscere proprio quella zanzara tra le tante che infestano (detto da Fabio poco prima) la casa. Tema perfettamente declinato. Come valutazione direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante e ti piazzo davanto al parivalutato racconto di Furlan in quanto qui mi è tutto più chiaro. Curiosissimo di leggerti nei mesi a venire.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: L'IMBUCATA
Grazie davvero. Ho preso appunti di tutti gli errori segnalati e cercherò di non ricommetterli nelle prossime edizioni. La mia penna è sicuramente acerba, ma sono davvero soddisfatta di questo primo risultato e mi sento spronata a fare meglio.
Grazie davvero!
Grazie davvero!
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