h7g25

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 18 ottobre 2021 con un tema di Luca Cristiano!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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wladimiro.borchi
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h7g25

Messaggio#1 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:54

h7g25

Il treno Gigaland delle 6:25 era stato cancellato. Luca l’aveva sospettato quando il regionale 45676 era scomparso dal pannello luminoso del binario sette. La certezza era arrivata una manciata di secondi più tardi, dopo che una voce metallica ne aveva fatto risuonare l’avviso nell’aria gelida del mattino. La maggior parte dei pendolari sulla banchina aveva accolto la notizia con placida rassegnazione. Lui no, cazzo, cazzo, cazzo! L’appuntamento al Ministero delle Avversità era per le dieci di quella mattina, se fosse arrivato anche solo mezz’ora più tardi gli avrebbero revocato il chip per la somministrazione gassosa e non c’era hacker in tutta la regione in grado di riprogrammare il generatore di codici OTP al suo interno.
Come per ogni termine perentorio che si rispetti, la notificazione dell’avviso era stata affissa alla porta dell’albo della sede della Gigaland più vicina al luogo di residenza del destinatario. In un mondo totalmente informatizzato, perché prendersi la briga di mandare una mail se ci si poteva affidare al caso. E Luca l’aveva scoperto per puro culo, buttando un’occhiata sul volantino di una band metal, appiccicato poco sotto il comunicato destinato a lui. Non che non gli importasse delle scadenze: non era un anarchico! Era colpa della sua mente razionale che non riusciva ad abituarsi al caos. Quello che anno dopo anno aveva sostituito ogni regola o procedura legale. Ormai nel suo paese si sentiva come uno straniero che non capiva la lingua, un ospite indesiderato in casa di persone che si erano inventate regole assurde anche per l’uso del bagno. E lui, sempre più spesso, era quello che rischiava di farsela addosso.
Con l’ansia che gli stringeva la gola, raggiunse uno dei pannelli randomizzati su cui scorrevano i dati sui treni, tutti come ovvio in ordine sparso. Dopo essersi quasi bruciato gli occhi sullo schermo e aver riletto per tre volte gli stessi avvisi, arrivò a una conclusione impietosa: non ci sarebbe stato un altro convoglio fino alle otto.
Le guance si infiammarono di rabbia e le pupille ci gocciolarono sopra due lunghe lacrime di impotenza.
Come diceva il mio vecchio professore? Chi s’astiene dalla lotta è ‘n gran fijo de ‘na mignotta!
Decise di tentare: tornò sui suoi passi fino all’ingresso della stazione e si mise in cerca di Taxi Gigaland. Non aveva i denari per quella corsa, ma aveva un sacco di cose che poteva impegnarsi a cedere, come da nuova disposizione h7g25 in materia di nuove forme di alienazione.
Il tassista se ne stava con la schiena poggiata all’auto a sbuffare vapore da una vecchia pipa elettrica.
«Puoi portarmi al Ministero?»
L’uomo strabuzzò gli occhi e lasciò cadere il marchingegno dalla bocca sbalordita. «Sei pazzo figliolo o cosa? È a tre ore da qua. Hai idea di quanto ti possa costare? Perché non prendi il treno Gigaland delle sei?»
«L’hanno soppresso. La prego, signore, mi porti alla Capitale, i soldi non sono un problema.»
Il tassista estrasse dalla tasca un Iri-scanner Gigaland portatile e glielo passò sopra la retina. Poi lo fissò con sguardo malvagio «Mi prendi per il culo? Non hai crediti a sufficienza nemmeno per arrivare alla fine della strada!»
«Le cedo un rene, ne ho due e sono funzionanti, controlli la mia tessera sanitaria.»


Luca aveva la testa che quasi scoppiava per il dolore e il respiro affannato. Erano le tre ore e mezza d’auto che dovevano averlo messo K.O.
Scese dal mezzo davanti all’ingresso del Ministero. Il Taxi Gigaland sgommò via clacsonando allegro. Lui lo fissò scomparire all’orizzonte: hai fatto un bell’affare eh, bastardo, ma tanto prima che tu lo riesca a rivendere, avrò i soldi per riscattarlo.
Mostrò il comunicato all’ingresso mentre il cerchio alla testa aumentava fino a fargli venire gli urti di vomito.
L’usciere posò gli occhi sul foglio: «Benedetto ragazzo, non hai letto il comma due sulla seconda facciata: “La somministrazione di ossigeno cesserà in ogni un’ora prima dello scadere del termine”»
Luca sentì l’aria mancare e scivolò nel nero.



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antico
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Re: h7g25

Messaggio#2 » lunedì 18 ottobre 2021, 23:55

Ed ecco il Campione della Settima Era: Ciao Wlad! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Luca Cristiano Edition!

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wladimiro.borchi
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Re: h7g25

Messaggio#3 » martedì 19 ottobre 2021, 9:23

Nota per il lettore:nell'ultima frase dell'usciere manca "caso" dopo "ogni".
Mnssn.

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MatteoMantoani
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Re: h7g25

Messaggio#4 » martedì 19 ottobre 2021, 14:53

Prime Impressioni Ciao Wlad! Sono un tuo fedele lettore, ma è da un po' con non ho l'onore/onere di commentarti. Ho letto anche questo tuo racconto con piacere, ma ho un paio di dubbi che ancora mi ronzano in testa.. e alla prima lettura, confesso, non avevo capito granché.

Aderenza al tema Per me il tema c'é: un personaggio si sente a disagio perché il paese in cui vive ha assunto una connotazione iperburocratica che lo fa sentire come uno straniero in casa sua.

Punti di Miglioramento Già col primo paragrafo mi sono ritrovato con alcun termini particolari che immagino facciano propriamente parte del tuo worldbuilding. Il treno "Gigaland", "ministero delle Avversità", "chip di somministrazione gassosa", "OTP". Tanta roba. Io ho capito questo: c'è un treno "futuristico" che il personaggio ha perso perché soppresso (viva l'Italia), il tizio deve recarsi a un fantomatico ufficio pubblico la cui funzione non riesco bene a delineare, per svolgere le formalità burocratiche necessarie a confermare il funzionamento di un certo chip che, a quanto intuisco, ha una importanza vitale per lui. Ok, un po' fumoso il tutto, ma capisco quindi attorno a cosa si svolgerà il racconto.
Nel secondo paragrafo, il termine "Gigaland" assume una funzione diversa, qui non lo identifico più come la tipologia di un treno, ma un luogo su cui sono affissi degli avvisi. Parte poi un infodump in cui si fa dell'ironia (divertente) sull'iperburocrazia e la scarsa organizzazione di una certa nazione (anche qui, il parallellismo con l'Italia mi sembra doveroso).
Poco più avanti, ecco che Gigaland diventa una tipologia di taxi. Si scopre anche un termine nuovo, h7g25 (curiosamente simile ad H725, come nel film con Bud Spencer) che è, interpreto, una legge che permette di indebitarsi usando mezzi "poco convenzionali". "Gigaland", poco dopo, diventa un Iri-Scanner (forse, a questo punto, è la marca di qualche super-iper-multinazionale che controlla tutto). Arriva al ministero, e mostra un "comunicato" (cioé l'avviso che ha visto all'inizio del racconto) per farsi riconoscere dall'usciere, ma questo gli dice che la somministrazione di ossigeno "cesserà in ogni caso un'ora prima dello scadere del termine" (del termine di cosa?). In sostanza, è stato tutto inutile, e il povero Luca è stato fottuto dalla burocrazia.
Perdona questa "esegesi", ma volevo un momento capire con te se ci ho azzeccato qualcosa o se mi sono confuso. Forse il tuo pezzo è un po' troppo denso di elementi poco convenzionali, per permettere al lettore di capirlo bene.

Punti di Forza. Hai usato il buon vecchio narratore onnisciente, e secondo me qui funziona bene, perché il racconto è comico. Non dobbiamo immedesimarci nel povero Luca, ma dobbiamo essere capaci di decodificare la satira della sua sventura. Il punto di forza più importante del tuo racconto, infatti, sta secondo me nella feroce satira della burocrazia italiana, e della confusione generata da tutta questa pletora di decreti legge che ormai spuntano come funghi (il periodo covid ha forse esacerbato quest'aspetto, e anche chi non è del mestiere ne ha subito le conseguenze).

Conclusioni Al di là della mia confusione sugli elementi del tuo world-building, spero di aver compreso correttamente che la distopia che racconti è una satira della nostra realtà. Se letto in questo modo, il tuo racconto mi è certamente piaciuto. Peccato che, a una prima lettura, questa chiave non mi sia arrivata, proprio perché tutti quei termini sconosciuti mi hanno un momentino frastornato. Resta, comunque, un racconto con un gran potenziale, che ho letto volentieri, che mi piacerebbe vedere espanso in più spazio per disseminare qualche indizio in più utile a decodificarne il world-building nel modo corretto.

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wladimiro.borchi
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Re: h7g25

Messaggio#5 » martedì 19 ottobre 2021, 15:20

Grazie mille del commento, Matteo.
Hai beccato tutto. Gigaland è la multinazionale che produce e controlla tutto, deve venir fuori piano piano nel racconto e alla fine arriva (mi pare almeno dal tuo commento).
La frase finale è volutamente oscura, ma secondo me ci si poteva arrivare (altrimenti avrei provato a scriverla meglio).
Il povero Luca ha tempo fino alle 10,00 per arrivare al ministero, così dice l'avviso che ha trovato. Ma se l'avesse girato, si sarebbe accorto che, con modo di fare molto italiano, dall'altra parte c'è scritto che in ogni caso, un'ora prima dello scadere del termine (quello indicato per le dieci nella parte anteriore del documento) cesserà la somministrazione di ossigeno (a cui è deputato il chip gassoso, che nella mia distopia alla cazzo serve a consentire agli alveoli polmonari di ossigenare i golobuli rossi). Il fatto che lui scenda dall'auto e stia male è indiziario del fatto che il suo sangue ha smesso già di essere ossigenato da un po'.
Purtroppo ieri sera avevo dentro 'sta roba qua!
Grazie mille della lettura.
Un abbraccio e a rileggerci presto.
W

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Emiliano Maramonte
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Re: h7g25

Messaggio#6 » mercoledì 20 ottobre 2021, 0:01

Wladimiro carissimo, caro Wlad, ti ritrovo anche in questa Edizione e ti commento sempre con piacere!
Ho notato che ti stai appassionando alla fantascienza e con varie sfumature. In questo racconto hai creato un interessante mix di distopia e satira. Ovviamente la Gigaland è una multinazionale tentacolare che possiede praticamente tutto e i numerosi termini simil (o pseudo) tecnologici ti sono serviti per estraniare il lettore e sbattergli in faccia i guasti della tecnocrazia. Bravo.
Le mie doglianze, però, si concentrano su alcune tue scelte relative al PDV e alla narrazione: in sostanza (e perdona la brutalità), troppe ciance all'inizio e poca, pochissima immedesimazione. Capisco che hai scelto un tipo di narratore esterno per dare un quadro più ampio del mondo da te immaginato, ma questo sguardo ci fa perdere di vista il personaggio principale distaccandoci troppo da esso.
Alla fine rimane la sensazione che si sia trattato di un divertissement in cui hai provato a muovere qualche critica alla nostra società, provando a proiettarla in un futuro distorto. Come lettore (affezionato) dico che, tuttavia, ci hai abituato a ben altro, quindi il mio apprezzamento va, prevalentemente, al coraggio dell'esperimento.
Ho fatto fatica a rinvenire il tema.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Stefano Impellitteri
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Re: h7g25

Messaggio#7 » mercoledì 20 ottobre 2021, 4:25

Ciao wladimiro, molto piacere.

Il racconto è senza dubbio ricco di inventiva, accenna solo un mondo che sembra articolato e complesso, grazie a ciò che sei stato in grado di inventare. A mio parere, il punto debole risulta la comprensione, che non arriva se non alla fine. Lo scoprire la storia poco per volta non ha avuto (su di me) l'effetto mattone dopo mattone che costruisce il muro. Penso che il problema sia proprio la gestione del narratore, che imposti come esterno e non sfrutti appieno per dare più elementi utili al lettore.
Una buona prova, comunque.

Grazie del tuo racconto. :)

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Pietro D'Addabbo
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Re: h7g25

Messaggio#8 » mercoledì 20 ottobre 2021, 16:43

Ciao Wladimiro, piacere di leggerti.

Il tuo racconto trasporta il lettore in un mondo futuristico, aggiungendo un pezzo alla volta al quadro d'insieme. In quanto lettore veterano di fantascienza, i termini 'high tech' inconsueti che hai disseminato sono arrivati perfettamente comprensibili, ma riconosco che in questo caso sembra tu abbia scritto per un pubblico selezionato, quello degli appassionati di SF, piuttosto che per uno più generalista. Il marchio Gigaland e il suo treno mi hanno evocato i trenini del parco giochi sul Garda, come se suggerissi che una impresa del divertimento locale sia assurta a colosso multinazionale che controlla la vita di tutti.
A proposito dei termini, a mio parere è rimasta troppo vaga la descrizione del chip di somministrazione gassosa. Ho colto subito che si trattasse di erogazione d'ossigeno, spesso distopie simili sono descritte come intensamente inquinate e ho immaginato una sorta di carta di credito da riabilitare per continuare a ricevere bombole d'ossigeno (che però il protagonista non indossa) o qualche altra forma simile di supporto vitale. Se ad esempio il protagonista si fosse toccato il naso dove era impiantato il chip si sarebbe colto più efficacemente il tutto. D'altra parte, il twist finale faceva perno sulla tempistica della scadenza e indicando la presenza del chip sul suo corpo avresti calcato ulteriormente la mano sulla necessità impellente dell'uomo di arrivare in orario.
Un secondo difetto lo percepisco nella mancanza di un count-down efficace nel finale. Semini come indizio l'orario del treno (6:25), l'orario dell'appuntamento (dieci, scritto però come parola), infine la durata del viaggio in auto (tre ore e mezza): ci costringi a fare i conti per capire che, effettivamente, ha ancora solo 5 minuti per arrivare in orario.
Quando ho letto che la somministrazione di ossigeno si è interrotta 55 minuti prima mi sono chiesto come sia sopravvissuto nel frattempo, forse il chip era solo un modo per aumentare l'apporto di ossigeno comunque presente nell'aria?
Un chip che impedisse ai veleni dell'aria di arrivare ai polmoni, una sorta di filtro nasale, avrebbe forse spiegato meglio quel lasso di tempo, quei 55 minuti sarebbero stati necessari al veleno per raggiungere la soglia di tossicità.
La questione tempo mi sembra problematica anche nel considerare il termine 'appuntamento' che hai usato nel primo paragrafo. Ad un appuntamento è inutile arrivare con largo anticipo, ma ci comunichi che è anche deleterio arrivare in ritardo con l'infodump dell'hacker. Quello che intendevi però era indicare una 'deadline' nel senso letterale del termine: il protagonista deve arrivare _entro_ quell'ora e non _a_ quell'ora. Anche con il piccolo accorgimento di cambiare termine avresti aumentato la suspence.
L'ultima nota riguarda il titolo, hai scelto il numero di codice di una disposizione che ha un peso trascurabile all'interno della tua narrazione, è il mezzo che consente al protagonista di cedere un organo per pagarsi il viaggio. Trovo che sarebbe stato più efficace un titolo come "Comma due", che fa riferimento invece al cavillo che gli costerà la vita.
Sebbene possa non sembrare da tutte queste 'critiche', il racconto mi è piaciuto, non solo come critica della società moderna ma proprio in sè. E' un gradevolissimo pezzo di SF che ha fatto il suo dovere di teleportarmi in un altro luogo e un altro tempo.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

alexandra.fischer
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Re: h7g25

Messaggio#9 » giovedì 21 ottobre 2021, 21:18

H7G25 di Wladimiro Borchi Tema centrato. Con un’ottima scrittura hai reso l’atmosfera inquietante della città di Luca, costretto a cedere un rene per avere una somministrazione gassosa, e meno male, che in assenza di crediti, possiede questo certificato h7g25 di alienazione, quindi può cedere gli organi in assenza di denaro e persuade il tassista a condurlo al Ministero, malgrado abbia perso il treno delle sei. Si fa ammirare in questo sforzo decisivo. Peccato che il termine per la somministrazione sia scaduto. E lui muoia. Crudele il modo di comunicazione di una notifica così importante: un foglio appeso per caso sotto il volantino di una band metal. Un’ucronia, questa, che merita di diventare un romanzo.

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wladimiro.borchi
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Re: h7g25

Messaggio#10 » venerdì 22 ottobre 2021, 16:02

Ragazzi grazie a tutti dei commenti, mi piacerebbe rispondervi uno per uno, ma ho a mala pena il tempo di commentare i miei in questo periodo.
Resta il fatto che, come sempre, quello che mi dite è prezioso e mi offre sempre un sacco di spunti di riflessione.
Se non esistesse questo forum, bisognerebbe inventarlo.
Consideratevi baciati tutti.
A presto
W

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Mario Mazzafoglie
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Re: h7g25

Messaggio#11 » venerdì 22 ottobre 2021, 16:30

Ciao Wladimiro, un piacere leggerti.
L'idea del tuo racconto è molto bella, e declinata nel modo giusto.
Per gusto e abitudine personale, però, ho fatto fatica a comprendere il testo alla prima lettura. Per chi, come me, non è abituato al genere fantascienza, e viene bombardato nelle prime righe con troppi termini tecnici, la comprensione del testo risulta complicata. Limite mio, per carità.
In uno dei tuoi commenti hai dovuto spiegare tutta la storia, questo vuol dire che qualcosa non ha funzionato per il verso giusto.
Per quanto riguarda il tema, è centrato, seppur con una chiave di lettura particolare rispetto a tutti gli altri racconti che ho letto in questo raggruppamento.
L'aspetto migliore di questo testo, a mio parere, è l'atmosfera che sei riuscito a creare.
E aggiungo una nota positiva per la coraggiosa scelta del un narratore onnisciente, ormai visto come la peste. Secondo me, invece, hai fatto la scelta giusta. Poi che si poteva sviluppare meglio sono sicuro che sia una cosa che già sai.
In bocca al lupo, a rileggerti.

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Michael Dag
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Re: h7g25

Messaggio#12 » domenica 24 ottobre 2021, 16:08

Ciao wladimiro, mi permetto di dirti la mia.

A me il racconto non è dispiaciuto affatto. Ho sempre apprezzato le distopie, i futuri con la giga-mega-multi-nazionele che controlla tutto.
Sarà che anche io mi sento un po' come luca, uno straniero nella mia nazione della quale no capisco leggi, regole e comportamenti, ma ho davvero empatizzato con lui.
L'unica cosa è che, per essere uno che sta rischiando di morire entro sera, mi è parso un po' troppo calmo.

Lui sta andando al ministero per farsi prolungare la fornitura di ossigeno, giusto? Quindi è consapevole di cosa accadrebbe in caso di qualsiasi problema burocratico.
Un po' di terrore in più non guastava… ma forse avrebbe reso il tutto troppo frenetico alla "run or die".
il mio giudizio non conta, ma l'ho letto volentieri!

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Alvin Miller
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Re: h7g25

Messaggio#13 » martedì 26 ottobre 2021, 18:53

Ciao Wladimiro.
Anch'io ho dovuto rileggere il testo un paio di volte prima di capirlo, e se non fosse stato per i commenti altrui sotto il tuo racconto, probabilmente lo avrei marchiato come un testo incomprensibile e sarei passato avanti.
Alla seconda lettura ho capito il senso, ma sfortunatamente ho realizzato anche i due problemi che ne ostacolano la lettura: è un grande muro di testo con pochissimi dialoghi e il PDV che è molto distante dal personaggio.
Se ne riesce a cogliere il senso solo alla fine, nell'ultimo dialogo, e quell'ultimo dialogo dà un senso a tutto. Pure questo è un problema, perché un'informazione così vitale doveva arrivarci all'inizio.
Apprezzo, invece, l'inventiva sulla costruzione del contesto, ma per mia stessa esperienza: quando un'ambientazione è molto originale la penuria di spazio penalizza l'autore (chiudo un occhio su elementi secondari poco chiari come l'estrazione del rene nel taxi).

A presto!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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wladimiro.borchi
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Re: h7g25

Messaggio#14 » martedì 26 ottobre 2021, 19:28

Alvin Miller ha scritto: (chiudo un occhio su elementi secondari poco chiari come l'estrazione del rene nel taxi).

A presto!


Il rene non viene tolto sul taxi, viene venduto. La compravendita è un contratto obbligatorio non reale. Verrà tolto quando ce ne sarà bisogno.
A presto e grazie del commento.
W

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Enzo Gentile
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Re: h7g25

Messaggio#15 » giovedì 28 ottobre 2021, 16:44

Ciao Wladimiro, piacere di averti letto.
Hai definito un mondo molto interessante. Talmente rigido da legare la stessa sopravvivenza al rinnovo periodico della somministrazione gassosa, ma nello stesso tempo reso caotico al massimo livello dall’eccesso di informazioni disponibili e utilizzabili (notevole il dettaglio degli orari dei treni disposti a caso sul tabellone). Però per comprenderlo appieno ho dovuto rileggere più volte il racconto proprio per districarmi tra tutte le informazioni che hai fornito nella parte iniziale.

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antico
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Re: h7g25

Messaggio#16 » lunedì 1 novembre 2021, 14:44

Un racconto che denota notevole creatività, ma che mi sembra bilanciato in modo meno efficace rispetto ai tuoi standard. Probabilmente la spiegazione sta nella natura stessa di questo tuo futuro distopico: randomizzato e caotico. Ho l'impressione che tu abbia cercato di rendere questa caoticità anche all'interno del racconto, ma l'esperimento non mi è sembrato riuscito al 100% perché si fatica a definire questa realtà e il cercare di farlo di porta a rallentare l'ingresso nel racconto attraverso una prima parte poco incisiva. Insomma: problemi di empatizzazione e sensazione di spaesamento. Normalmente entri più a gamba tesa nel cuore dei tuoi testi e credo tu abbia pagato anche un pochino questo excursus in territori nuovi. Sia chiaro che hai fatto benissimo a tentare nuove vie, però è ovvio che il rischio è che serva un po' di tempo di adattamento. Aggiungo, infine, che ho faticato a trovare il tema. Concludendo, per me questo è un pollice tendente verso il positivo anche se non proprio solidissimo.

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