Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 18 ottobre 2021 con un tema di Luca Cristiano!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 ottobre 2021, 2:15

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BENVENUTI ALLA LUCA CRISTIANO EDITION, LA SECONDA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 158° ALL TIME!

Questo è il gruppo L'ISTRICE della LUCA CRISTIANO EDITION con LUCA CRISTIANO come guest star.

Gli autori del gruppo L'ISTRICE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SCACCHIERA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DANZA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LUCA CRISTIANO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per non fare capitare i tre racconti con malus in gruppi diversi.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo L'ISTRICE:

Aldobbello, di Luca Nesler, ore 00.03, 3907 caratteri
L’intruso, di Davide Mannucci, ore 00.34, 3960 caratteri
Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto, ore 00.59, 3324 caratteri
Non avrai altro dio, di Alessandro Canella, ore 01.21, 3967 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Il gioco del bruco, di Antonio Pilato, ore 22.43, 3755 caratteri
Lo smemorato, di Dario Cinti, ore 00.56, 3973 caratteri
Melagrane, di Laura Calagna, ore 00.05, 3875 caratteri
Sono fregato, di Filippo Rubulotta, ore 00.34, 3985 caratteri
Quell’unica volta, di Katjia Mirri, ore 00.47, 3997 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo SCACCHIERA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SCACCHIERA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SCACCHIERA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LUCA CRISTIANO EDITION A TUTTI!



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Leonardo Pigneri
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 20 ottobre 2021, 15:58

Eccoci qua, è stato un piacere leggervi e, anche se alcuni dei racconti non mi hanno convinto, commentarvi è stata un'esperienza istruttiva anche per me. Chi in un modo chi in un altro, avete tutti una buona penna e qualcosa da insegnarmi. Per quanto riguarda la classifica, non ho avuto dubbi sulle prime posizioni. Dal quarto posto in giù, invece, le cose sono un po' più incerte e avrei messo qualche pari merito ci fosse stata la possibilità. Detto questo, ci leggiamo nei prossimi contest e buona fortuna a chi arriverà in finale!

Aldobbello
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L'intruso
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Stesso posto, stessa ora
► Mostra testo


Non avrai altro dio
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Il gioco del bruco
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Lo smemorato
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Melagrane
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Sono fregato
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Quell'unica volta
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Classifica:

1) Aldobbello, di Luca Nesler
2) Lo smemorato, di Dario17
3) Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
4) Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
5) L'intruso, di Davide Manucci
6) Sono Fregato, di Filippo Rubulotta
7) Il gioco del Bruco, di Antonio Pilato
8) Quell'unica volta, di Katjia Mirri
9) Melagrane, di Laura Calagna

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Signor_Darcy
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 22 ottobre 2021, 11:17

Gruppo faticoso da gestire, per un valutatore: tanti buoni racconti, senza che però a livello soggettivo ci fosse quella sensazione da "primo posto" immediato che ho avuto in passato. Pochi dubbi comunque sui racconti da prime quattro posizioni.

1. Aldobbello
2. Lo smemorato
3. Non avrai altro dio
4. L’intruso
5. Stesso posto, stessa ora
6. Melagrane
7. Quell’unica volta
8. Il gioco del bruco
9. Sono fregato


Aldobbello, di Luca Nesler
► Mostra testo


Lo smemorato, di Dario Cinti
► Mostra testo


Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
► Mostra testo


L’intruso, di Davide Mannucci
► Mostra testo


Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
► Mostra testo


Melagrane, di Laura Calagna
► Mostra testo


Quell’unica volta, di Katjia Mirri
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Il gioco del bruco, di Antonio Pilato
► Mostra testo


Sono fregato, di Filippo Rubulotta
► Mostra testo

giancarminetrotta
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 24 ottobre 2021, 11:34

Ciao cari,
eccoci al momento della classifica.
I primi 4 racconti mi sono piaciuti molto, hanno molti punti di forza e pochissimi di debolezza: bravi.
Anche il 5° e 6° sono positivi, ma con meno punti di forza rispetto ai primi 4. Gli altri, a parer mio, hanno più problemi dei primi e ne ho dovuto tener conto.
A rileggervi, è stato un piacere,
G.

Classifica:

1. L’intruso
2. Aldobbello
3. Lo smemorato
4. Non avrai altro dio
5. Stesso posto, stessa ora
6. Sono fregato
7. Melagrane
8. Il gioco del bruco
9. Quell’unica volta

Commenti in ordine (quasi) sparso.

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L'intruso
Ciao Davide,
il racconto per me fila liscio. L'intruso, che per quasi tutto il racconto il lettore pensa sia il demonio, in realtà è il povero prete.
Di cose positive ne ho trovate tante: i punti di vista ben delineati, le scene chiare, col rimando a "L'esorcista" che è d'obbligo in questo genere di racconti.
Certamente si poteva "allargare" la platea delle schifezze oltre il vomito classico, allora avresti fatto bingo, ma si tratta di dettagli che, seppur, importanti, non determinano grossi punti a sfavore.
Tema declinato in maniera originale, titolo top, bravo. Sicuramente sul podio, vediamo come.
Alla prossima,
G.
****
-----------------------------
Aldobbello
Ciao Luca,
ben trovato.

Intanto devo dire che ho riso quando il protagonista ha visto la luce nella casa ed è tornato indietro: lì si è capito che fosse casa de Aldo, quindi il finale è arrivato telefonato e senza quell'emozione in più. Il romanesco molto adatto, un tantino pesante ma le soluzioni erano due: o quella per cui hai optato (che ci sta), o quella in cui Er Ciancica pensa in italiano, ma avrebbe fatto storcere il naso a molti.
Certo investire l'orologio d'oro (3-5000 euro) per entrare nella banda... sticazzi Aldu', ma hai bisogno di rubare o lo fai per passatempo? E qui, credo, potevi osare... Alduzzo beccato, moscio, flaccido, sudato, che dice al Ciancica: "L'orologio è falso, ma nun se vede!"


Giudizio positivo, certamente sul podio.
Alla prossima,
G.
****
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Stesso posto, stessa ora

Ciao Stefano,
non leggevo una storia così dolce da tempo!
E non è assolutamente un punto a sfavore.
Scrivi bene, lineare, senza intoppi.
Talmente lineare che, per mettere un po' di pepe, secondo me avresti potuto lasciare nel dubbio la ragazza per qualche altro secondo quando dice a lui che nessuno sa che è lì. Tipo un movimento di lui, un ghigno sensuale, un brivido insomma. Qualcosa che facesse credere al lettore: ora ne approfitta. E invece il ragazzo è dolcissimo, ma attento che il miele è buono, dolce. Troppo potrebbe far male!

In definitiva è un lavoro positivo, perché la storia è scritta bene, aderente al tema e si legge con piacere.
Alla prossima,
G.
****
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Lo smemorato
Ciao Dario,

tema declinato bene, emozionante, malinconico, con un numero di personaggi esagerato per i caratteri a disposizione, senza che quest'ultimo aspetto ti porti alcun beneficio, anzi.
L'idea è molto aderente al tema, tra le migliori del contest, però l'atteggiamento dello smemorato mi lascia un tantino perplesso: vero, si può perdere la memoria completamente e conoscere bene la quotidianità come il tuo protagonista, ma lui ragiona in maniera "perfetta" ed è strano non si faccia alcuna domanda. Secondo me doveva apparire leggermente più "toccato/scemotto/ripetitivo" per essere credibile, ma magari è solo un mio pensiero (non ho letto i commenti degli altri!).
Finale giusto, delicato, che fa venire voglia di carezze al protagonista.
Lavoro in generale interessante.
Alla prossima,
G.
***
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Non avrai altro dio

Ciao Alessandro,
piacere di leggerti.

L'incipit bello, molto, con una prosa pulita, curata. Il poliziesco non passa mai di moda e sembri portato per questo genere di racconto: sembra infatti una scrittura matura, che conosce i dettagli e li usa al posto giusto.
Quando però c'è il cambio di genere e si passa all'horror tipo "esorcista", ecco che mi è parsa una scrittura più frastagliata, meno lineare, forzata. Questa bambina-dio non mi ha esaltato insomma, perché di lei/lui non sappiamo nulla e ci emoziona poco, non sappiamo cosa aspettarci.
Il finale ci sta, il tema c'è.
In conclusione è un buonissimo lavoro, con dei punti interrogativi sulla divinità, ma rimane un giudizio positivo.
Alla prossima,
G.
***
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Melagrane
Ciao Laura,

a caldo questo è un racconto che mi lascia amareggiato, perché lo stile è tra quelli che preferisco, ma ti è mancato l'equilibrio tra descrizioni emotive e linearità della storia. Un peccato, un vero peccato.
Il tuo stile descrittivo, immersivo, con un po' meno confusione, sarebbe stato premiato, certamente da me.
I punti forti si intrecciano ai deboli, ad esempio il "lui" iniziale, per me, ci sta; non stai dicendo chi è, mi metti pressione, ho voglia di scoprirlo, però succede che nel racconto entrano troppi personaggi senza nome per un racconto così corto e quindi quel "lui" ti si ritorce contro. Avrei snellito, in questo senso.
Curiosità: ma se è un delitto pianificato e non d'impeto, perché andare a piedi scalzi? magari le facevi comprare un paio di infradito nuove che avrebbe gettato dall'autostrada, nel fuoco, in mare, ecc...
A rileggerci, ciao,
G.
**
------------------------
Il gioco del bruco
Ciao Antonio,

un testo discreto a parer mio, che ha come punto di forza la scorrevolezza, tranne nella spiegazione del gioco che rimane, nella sua semplicità, un tantino pesante per un testo del genere.
Il protagonista racconta fatti di vita reale, ha indubbiamente la capacità di intendere e di volere, anche se minorenne; ecco, trovo il suo comportamento molto "border line": mi sta bene che possa essere attratto dalla sorellina, ma che abbassi i pantaloncini ecc.. ecc.., lo trovo fuori luogo per un ragazzo non seguito (ancora) dai servizi sociali.
Meglio (come ti hanno fatto già notare) il rigonfiamento umido dei pantaloncini e gli sguardi attoniti dei fratelli.
Buonissime potenzialità, ma certe volte meglio non strafare.
A rileggerci, ciao,
G.
**
---------------------
Quell'unica volta
Ciao Katija,

chi mi ha preceduto ha sottolineato per bene molti spunti su cui lavorare.
Posso aggiungere che si perde, qua e là, la fluidità che la lettura dovrebbe avere; la storia ha un'ambientazione piuttosto truce, cupa e avrei preferito delle pennellate con frasi brevi, per lasciare spazio all'immaginazione e poter metabolizzare il contesto.
Perdonami, ma anche i nomi, che probabilmente sono originali, li avrei scelti più "digeribili" alla prima lettura: altrimenti bisogna fermarsi, rileggere, tornando al punto di partenza, a quella fluidità che ti dicevo.
Finale non scontato, che cerca il colpo di scena: ci può stare, ma anche senza la storia avrebbe retto.
Alla prossima,
G.
*
--------------------
Sono fregato

Ciao Filippo,

piacere di leggerti.

Allora...
inizio molto promettente: due belle pennellate e si capisce bene il contesto. Il resto ce lo diranno i lampioni, il fumo, la camera di sopra, ecc..
Non mi sono piaciuti molto i dialoghi, li ho trovati poco incisivi, mi spiego: per me la storia è bella, l'ambientazione anche e dai la giusta enfasi alle descrizioni. Trovandoci in un pub inglese del secolo scorso o del milleottocento, davanti a un ubriaco (che non ha in quel momento la capacità di intendere e volere), non riesco a immaginare il proprietario che dica: «Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith...» Avrei preferito: «Ehi, sfregiato, porta via questo alcolizzato di merda. E' la terza volta che tocca il culo a Judith...»
E così anche lui, che lo chiama pel di carota, come se fossimo alle scuole medie; all'inizio ci vedevo qualcosa di Arancia Meccanica e, per me, avresti dovuto seguire quel filone.
Alla prossima, ciao,
G.
**

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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 24 ottobre 2021, 19:20

CLASSIFICA

Mentre per i primi due posti la posizione mi è stata chiara sin dall'inizio, per i racconti dalla terza alla quinta avrei preferito un ex-equo; alla fine ha vinto il gusto personale.

1. Lo smemorato, di Dario Cinti
2. Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
3. Quell’unica volta, di Katjia Mirri
4. Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
5. Aldobbello, di Luca Nesler
6. L’intruso, di Davide Mannucci
7. Melagrane, di Laura Calagna
8. Sono fregato, di Filippo Rubulotta
9. Il gioco del bruco, di Antonio Pilato


COMMENTI

Aldobbello, di Luca Nesler
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L’intruso, di Davide Mannucci
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Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
► Mostra testo


Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
► Mostra testo


Il gioco del bruco, di Antonio Pilato
► Mostra testo



Lo smemorato, di Dario Cinti
► Mostra testo


Melagrane, di Laura Calagna
► Mostra testo


Sono fregato, di Filippo Rubulotta
► Mostra testo


Quell’unica volta, di Katjia Mirri
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 25 ottobre 2021, 0:38

Avete già ricevuto quattro classifiche, ve ne dovranno ancora arrivare (oltre alla mia) altre cinque.

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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 25 ottobre 2021, 13:19

Ecco la mia classifica. Mi avete fatto soffrire, forse una delle più difficili da quando sono su MC.

1. Aldobbello
2. Lo smemorato
3. Non avrai altro dio

4. Stesso posto, stessa ora
5. Melagrane
6. L’intruso
7. Il gioco del bruco
8. Sono fregato
9. Quell’unica volta

I commenti in ordine di lettura.

Aldobello
Guarda, di ridere fa ridere (e per farmi ridere con la lettura ce ne vuole). Mi piace soprattutto il modo in cui sono mostrate le informazioni e i piccoli dettagli caratteriali, ben dosati a livello di show.
Se devo essere onesto il finale, nonostante sia adeguato, non mi ha preso tantissimo. Il fatto è che non sapevo cosa aspettarmi da questa storia, o forse sì: mi sarebbe piaciuto vederli fallire. È un classico, no? Ma qui ci stava. Avrebbe aggiunto quel tocco di malavita un po’ indecisa e vederli bestemmiare appresso alla pula sarebbe stato ancora più comico.

L’intruso
È inutile che ti dico cosa mi ha ricordato il racconto. Il testo in se non è male, tolta qualche sezione dove ci sarei andato più pesante, e non è riuscito a coinvolgermi. Uno dei problemi che ho identificato riguarda i dialoghi, poco ispirati a mio parere. Credo che un altro problema sia non l’aver osato un filo in più, mettendoci del proprio (in questo caso qualcosa di tuo) per diversificare un po’ la vicenda.

Stesso posto, stessa ora
Alcune info sono ben presentate, altre sembrano soprattutto rivolte al lettore anziché filtrate dal personaggio (vista la prima persona) o interiorizzate o mostrate come effetti di qualcosa o su qualcosa.
La vicenda è dolce, tanto dolce. Mi sarebbe piaciuto di più se nei dialoghi fosse filtrato qualcosa in più dei personaggi e del loro “obiettivo”. Il concetto di abitazione/casa è ben espresso e lavora bene sul tema dell’edition. Viene reso chiaro che lei non si trova bene a casa del preside, non serviva ripeterlo così spesso.

Non avrai altro dio
Non male, per una volta si tratta di un dio a possedere una persona e non un vile dimonio. Non mi è piaciuto tanto quel “appuntò mentalmente” riguardo alle pillole: capisco l’intento ma l’avrei mascherato un po’ meglio, magari spostandolo più avanti in un discorso con gli altri agenti? Boh. Però ci siamo capiti.
Ci sono anche altri frangenti in cui avrei rivelato le informazioni in modo più subdolo. So che hai sempre dubbi che le tue informazioni non passino (ho letto commenti vari alle tue storie nelle edition passate), ma io ti preferisco in quella maniera. Ripeto che è una mia preferenza da tizio che non è tanto d’accordo col fatto che il lettore sia dio e l’autore messo al suo servizio e dovuto a spiegargli tutto. Nell’approcciarsi al testo un lettore deve “meritarsi” le info ed essere capace di ottenerle (è un approccio su cui sto ancora lavorando, ma la mia idea di base è circa questa).
Long story short: la storia è bellina, poche pecche nei dialoghi e “intro” un po’ lunghetta.

Il gioco del bruco
Mannaggia. Lo stile della narrazione può non piacere a qualcuno, ma io non credo che il problema sia quello. Probabilmente ti è stato già fatto notare che la spiegazione del gioco è troppo lunga per un raccontino del genere, quindi sorvolo anche su quello. Allora cosa resta? Resta che il concetto della storia mi piace ed è interessante, ma ci sono delle piccole pecche che non mi hanno permesso di godermelo appieno. Se l’obiettivo era di narrare delle difficoltà di questo ragazzino e della sua prima eiaculazione (su una bambina), sarebbe stato più interessante costruire un gioco più semplice e una situazione congeniale a setuppare questo scenario. Mi sembra anche brutto dire che il conflitto è quasi assente, perché non è del tutto vero, ma siccome il vero “dramma” arriva solo sul finale è un po’ difficile apprezzare il tutto sin dal principio.

Lo smemorato
L’idea di base è carina e mi piace anche il messaggio. Credo però che il testo vada un po’ levigato. È una scena breve ma riesce a essere caotica, almeno secondo me: tanti nomi, tante info per il lettore, tante cose che potevano essere rimosse o integrate meglio in dialoghi/pensieri. È pure probabile che mi sia perso qualcosa, perché intravedo qualcosa che ha a che fare con lo smemorato, qualcosa che lui ha fatto e di cui non si rende propriamente conto. Aspetta un attimo: ma Flavia è la moglie dello smemorato e poi dell’altro tizio? Ah ok. Questo rende il tutto più interessante, ma non tanto da farmi rimangiare i commenti sulla caoticità e il resto. Resta un bel testo.

Melagrane
Ti giuro che all’inizio avevo pensato che figlia e padre avessere un affair, ma invece è una questione tra sorelle(?). La sorella e la madre facevano qualcosa alla protagonista? Molestie (o sono io che vedo crimini sessuali ovunque)? Non credo di aver interpretato tutto e il racconto è un filino enigmatico (o sono io scemo). Mi piace come si muove a livello di narrazione; magari è vero che si può migliorare e perfezionare a livello di stile e pacing, ma fa il suo lavoro d’immersione. Alla fine l’immersione gioca anche sulle emozioni e le esperienze del lettore, e io in questa storia ho trovato tanti elementi che gradisco. Bella prova. Un filino di attenzione in più sul mostrare i dettagli e rivelare le info al giusto momento e sarebbe stato perfetto.

Sono fregato
Dai, non male! Il pacing è buono, la storia scorre, ma scorre troppo. Qualcosina nella narrazione e nella gestione dei dialoghi fa scorrere il tutto troppo rapidamente senza però dare veri scossoni, senza nulla che si aggrappi davvero al lettore che passa di lì. Mi piace che il personaggio principale abbia una sorta di trasformazione, da tizio molto brusco a tizio che se ne pente e realizza che deve calmarsi, e avrei giocato molto di più su questo dandogli più colore e più spazio.

Quell’unica volta
Col senno di poi, una semina di informazioni per intuire il finale la si può vedere, ma non so se basta. È una di quelle storie dove si gioca molto sulla differenza tra fabula e intreccio, e forse la resa finale non arriva perfetta come dovrebbe. Tutto sommato l’uso del tema mi piace ed è davvero un peccato che a livello formale la storia per me abbia dei piccoli problemi (un filino di raccontato, persino se la distanza narrativa non è proprio immersa; parte iniziale molto statica e descrittiva).
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Fagiolo17
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 26 ottobre 2021, 18:15

CLASSIFICA

1. Aldobbello, di Luca Nesler
2. Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
3. L’intruso, di Davide Mannucci
4. Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
5. Lo smemorato, di Dario Cinti
6. Sono fregato, di Filippo Rubulotta
7. Melagrane, di Laura Calagna
8. Quell’unica volta, di Katjia Mirri
9. Il gioco del bruco, di Antonio Pilato

COMMENTI


Aldobbello, di Luca Nesler
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Andrea Lauro
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 26 ottobre 2021, 20:12

CLASSIFICA

1 Aldobbello, di Luca Nesler
2 Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
3 L’intruso, di Davide Mannucci
4 Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
5 Sono fregato, di Filippo Rubulotta
6 Lo smemorato, di Dario Cinti
7 Melagrane, di Laura Calagna
8 Il gioco del bruco, di Antonio Pilato
9 Quell’unica volta, di Katjia Mirri


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Il gioco del bruco, di Antonio Pilato

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antico
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 ottobre 2021, 19:41

Sette classifiche ricevute, ve ne dovranno arrivare altre due (oltre alla mia).

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Laura Brunelli
Messaggi: 194

Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 ottobre 2021, 11:20

Ecco la mia classifica

1) Aldobbello, di Luca Nesler
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2) Lo smemorato, di Dario Cinti
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3) L’intruso, di Davide Mannucci
► Mostra testo

4) Non avrai altro dio, di Alessandro Canella
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5) Sono fregato, di Filippo Rubulotta
► Mostra testo

6) Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
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7) Quell’unica volta, di Katjia Mirri
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8) Il gioco del bruco, di Antonio Pilato
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9) Melagrane, di Laura Calagna
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antico
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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 28 ottobre 2021, 19:33

Dovete ancora ricevere una classifica (oltre alla mia).

Sara Mosna
Messaggi: 10

Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 28 ottobre 2021, 20:36

La mia classifica

1. Aldobbello
2. Lo smemorato
3. L’intruso

4. Melagrane
5. Non avrai altro dio
6. Quell’unica volta
7. Sono fregato
8. Stesso posto, stessa ora
9. Il gioco del bruco


---

I commenti in ordine di lettura.

Aldobello

Ciao Luca, piacere di leggerti.

Il romanaccio mi ha rapita fin da subito, ancora di più quando ho compreso il contesto. Dona al testo quel gusto di “crimine da vicinato” in più. Ottima scelta! Apprezzo anche la selezione delle parole, tutte comprensibili anche per chi di parlata romana non ne sa niente.
I protagonisti mi stanno proprio simpatici! Presumo voglia dire che hanno lasciato il segno, buon lavoro!
Trovo l’interpretazione del tema particolarmente divertente, forse non altrettanto originale, ma è un’opinione personale. Una situazione di rapina è probabilmente tra le prime cose che vengono in mente con questo tema, ma non posso non elogiare la messa in scena di un teatrino comico per un contesto come questo.
C’è solo una parte che mi ha lasciata un pò perplessa:
“Faccio er curvone e salgo su pe’ ‘a salita. Se scollino nun me po’ pijà più nessuno. Sotto a strada s’accenne n’artra vorta la luce dell’ingresso. «Ma che cazzo…?»”
Forse è un pochetto più complessa del resto, meno scorrevole? Mi ci è voluta una seconda lettura del pezzetto per capire la situazione.

A rileggerti presto,
buon contest!

---

L’intruso

Ciao Davide, piacere di leggerti.

Avevo già capito dalle prime righe del testo il tema della possessione demoniaca, credendo che fosse però troppo presto e che per questo il racconto perdesse già di interesse. Ho dovuto ricredermi però! Mi è piaciuto molto come è andato a finire. Fino alle ultime frasi ho creduto che fosse quasi noioso… solo per via della precoce ovvietà della presenza demoniaca. Invece mi hai stupita! Ottima storia!
L’interpretazione del tema mi piace. Forse non è molto diretto il collegamento ma non posso dire che non sia originale; dopo il finale, in realtà, questa scelta diventa anche più interessante.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Stesso posto, stessa ora

Ciao Stefano, piacere di leggerti.

Personalmente l’idea di fondo non mi piace un granché. Riferirsi all’orfanotrofio come a una “casa d’altri” è anche una buona idea ma specificare così tanto il sentimento di non appartenenza di Anna a quel luogo mi sembra molto una forzatura del tema.
Il contesto è costruito attorno alla volontà di far comprendere il collegamento con il tema in maniera troppo evidente. Avrei usato meglio i pensieri, forse. Spesso anche usare i dialoghi per spiegare emozioni e sensazioni appare forzato, non naturale.
Il fatto che i due ragazzi si capiscano l’un l’altro in così poco tempo è insolito dato che il sentimento di estraneità sembra all’inizio un qualcosa di così profondo, ma d’altronde capisco la necessità di spicciarsi nell’arrivare ad una conclusione, dati i caratteri massimi.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Non avrai altro dio

Ciao Alessandro, piacere di leggerti.

Devo ammettere che il tuo testo mi ha un po’ destabilizzata. L’inizio con il tema poliziesco mi ha fatto sospirare, forse è un pò banale utilizzare le solite indagini per arrivare al fulcro della storia, tuttavia sono rimasta concentrata sul testo. Però ho iniziato a perdermi verso metà racconto.
Intanto la domanda “«Altro che dovrei sapere prima d’entrare?»” lasciata senza risposta mi ha confusa, forse si poteva evitare piuttosto che abbandonarla e non svilupparla.
Poi ci sono un paio di cose che non capisco di questo “dio”. Si tratta di una possessione demoniaca, se non erro, ma a un certo punto appare poco chiaro il ruolo di questo elemento.
“«Preghiamo il nostro dio. E a quanto pare egli ha deciso di rispondere alla chiamata dei suoi figli.»”
Si tratta di un gruppo di dei al comando di uno solo dio? Perché è importante definire questa cosa piuttosto che la relazione con la bambina o con i motivi intrinsechi delle possessioni “di massa”?
Tuttavia gli interrogativi sono anche dovuti in un contesto come quello poliziesco. Non sono dei punti o solo deboli o solo forti.
Mi lascia un po’ in dubbio il collegamento con il tema. L’occupazione del corpo della bambina risulta come una “casa d’altri” per il dio? O è questo dio che si trova in casa d’altri essendo tra gli umani?

A rileggerti presto,
buon contest!

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Il gioco del bruco

Ciao Antonio, piacere di leggerti.

Capisco la necessità di dedicare alla spiegazione del gioco qualche riga in più, ma in un testo con un massimo di caratteri bisogna cercare di dare abbastanza spazio a tutto. Comunque non lo reputo un grande problema, però rallenta un po’ la lettura rendendola macchinosa.
L’uso del tema è un pò superficiale, si riscontra solo all’inizio come pretesto per dare al racconto i requisiti di idoneità al tema ma poi il testo si concentra su tutt’altro. “Altro” che tra l’altro non apprezzo particolarmente. Racconta di un momento cruciale nella crescita di un adolscente, ma era così essenziale mettere di mezzo una bambina di quattro anni e un evento giocoso come un compleanno? Capisco la mancanza di controllo legata alla situazione ma… mi sembra un pò eccessivo.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Lo smemorato

Ciao Dario, piacere di leggerti.

Tantissimi personaggi. Ho dovuto rileggere il testo per capire di chi si stesse parlando, ma una volta afferrato il concetto devo dire che anche il collegamento al tema è molto buono. Resta comunque il fatto che è abbastanza caotico, forse anche un troppo. Se è complesso ci si stanca a leggerlo e si rischia di perdere interesse. L’unica pecca è probabilmente questa, cercherei di sfoltirlo un pò.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Melagrane

Ciao Laura, piacere di leggerti.

Dramma familiare. Un classico che non stanca mai. Però, ho trovato la lettura un pò difficile. Ben scritto e tutto, per l’amor del cielo, ma un pò confuso. All’inizio ho creduto che figlia e padre avessero una qualche tresca, pensavo fosse un accattivante racconto su un incesto; poi ho compreso. Trovo ancora un po’ confuse, però, alcune parti. Come il fatto che la ragazza è finita in prigione. Sta raccontando dalla prigione qualcosa che ha fatto prima o sta succedendo nel momento stesso in cui lo racconta? Non capisco bene la linea temporale… e nemmeno il soggetto di alcune frasi, ma ho letto gli altri commenti e le tue spiegazioni e ho compreso in seguito, non serve che me lo rispieghi!
Tuttavia, resta una prima lettura confusa. Un peccato. Ma comunque un bel lavoro. Mi lascia un po’ in dubbio il tema… dovrebbe essere incentrato su “casa d’altri” ma se uccide il padre non si trova in casa propria? Anche fosse un’altra casa, in senso concreto, resta comunque la sua casa, in senso morale, dato che si tratta di padre e figlia, no?
Apprezzerei una tua spiegazione sulla tua interpretazione del tema in questo racconto, se ti va.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Sono fregato

Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Testo scorrevole ma un po’ sempliciotto. I dialoghi sembrano molto presi da una sorta di “schema generale”. Insomma, nulla di troppo originale. Forse avresti potuto giocare di più su qualche peculiarità del personaggio per estraniarsi dalla solita tipologia di storia che, tra l’altro, non si addice molto al tema. Non tanto per il concetto di casa-pub, quello spetta all’interpretazione, ma più per il fatto che è lo Sfregiato a minacciare, riferendosi alla propria casa, ma poi è lui a prenderle in casa propria. Forse è anche una forzatura il come va a finire… giusto perché solitamente si conclude così. Non mi convince.
Ha comunque uno buono stile.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Quell’unica volta

Ciao Katjia, piacere di leggerti.

Mi sono un po’ persa nelle lunghe spiegazioni, lo ammetto, avrei voluto saltarle. Si rischia sempre di annoiare un po’, l’ho imparato per esperienza, tutt’oggi tendo all’infodump e agli spiegoni. Per questo ti dico che capisco la difficoltà nel riuscire a spiegare ciò che si ha in mente senza però spiegare tutto per filo e per segno, ma scommetto che è un dettaglio sul quale puoi lavorare e sicuramente migliorare senza troppi problemi, magari scegliendo un’altra tipologia di narrazione.
Il colpo di scena finale mi porta a rivalutare tutto il racconto. L’ho apprezzato molto, dopo gli spiegoni iniziali stavo perdendo interesse invece… tac, sul finale. Ottima scelta.

A rileggerti presto,
buon contest!

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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 29 ottobre 2021, 0:35

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo L'ISTRICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » lunedì 1 novembre 2021, 20:13

Ecco la mia classifica per il vostro gruppo.

1) Aldobbello, di Luca Nesler
Nulla da eccepire: divertente e ben congegnato con la bella idea del tipo che sacrifica i propri avere per un primo colpo più sicuro. A livello puramente personale: fatico a leggere il dialetto. Mi spiego: capisco tutto, ma mi rallenta terribilmente la lettura e questo va in contrasto con l'intento comico del testo (ma non è solo qui, sia chiaro che mi riferisco al dialetto in generale). Tema ben inserito. Direi un pollice quasi su proprio per la questione dialetto e in classifica si piazza davanti al parivalutato racconto di Mannucci per l'idea geniale del ladro casalingo.
2) L’intruso, di Davide Mannucci
Un ottimo racconto. Mi sono chiesto il perché di molte interpretazioni un po' confuse sul fatto che ci fosse stato il passaggio del demone dal ragazzo alla madre, in tanti hanno pensato che ci fossero addirittura due demoni: forse la problematica sta tutta in quel "sorriso strano" che fa nel paragrafo precedente allo scambio, io l'ho interpretato come segno di preoccupazione, ma in effetti poteva essere visto come un preludio a qualcosa d'altro e, sotto questo punto di vista, si tratta senz'altro di un'imprecisione dell'autore. Per il resto, non ho rilevato punti deboli o particolarmente problematici e il tema è inserito perfettamente. Se aggiungiamo che il racconto, a mio parere, va esattamente dove l'autore voleva portarlo, per me siamo su un pollice quasi su.
3) Lo smemorato, di Dario Cinti
Bell'idea e buona realizzazione, al netto delle problematiche che ti hanno già sottolineato, soprattutto quella riguardante i troppi nomi. Non concordo invece sulla mancanza di conflitto perché lo percepisco come latente: hai il paese contro, lo bullizzano e gli parlano dietro, ed è in lotta costante con se stesso per ricordare (anche se potevi sottolinearlo per creare, effettivamente, più tensione narrativa, tipo mettere in scena contemporaneamente Flavia e Renato). Il tema è preso bene. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido e anche brillante.
4) Stesso posto, stessa ora, di Stefano Moretto
Il racconto è potenzialmente una piccola gemma. Apertura (al netto della coda di cavallo) e chiusura perfette, qualche problemino sul primo contatto tra i due ragazzi perché lui sembra, inizialmente, molto ostile tranne poi addolcirsi quasi di colpo con una trasformazione troppo netta e improvvisa. Fai riferimento al fatto che lui possa avere un telefono e questo ci porta ai giorni nostri, quindi occhio alla questione orfanotrofi che ti hanno fatto notare. Tema presente. Come valutazione direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido e anche brillante per la bella confezione che hai creato.
5) Non avrai altro Dio, di Alessandro Canella
Un'ottima prova soprattutto considerando il tempo in cui l'hai scritta. Detto questo, c'è qualche imprecisione che lo rende meno perfetto di quanto avrebbe potuto se avessi potuto revisionarlo. Tralasciando il refuso, l'intro fatica a portare dentro il lettore, ho dovuto leggerlo un due/tre volte prima di sentimi pronto a proseguire. Poi si parte con tutta una serie di domande senza risposta (cui hai poi risposto benissimo nei commenti) che, al netto proprio delle tue risposte, rimangono sospesi: perché la scelta di questa bambina? Chi sono questi dei? Perché si sono manifestati proprio in quest'epoca? E, soprattutto, perché il dio principale risponde alla chiamata proprio in quel momento? In effetti succede ben poco di trascendentale per fare arrivare al dunque la chiamata al Dio e fare terminare l'umanità: perché proprio adesso? Questa è la domanda fondamentale. Ribadisco che da questo testo puoi trarre un capolavoro, lavoraci assolutamente. Allo stato attuale ripropongo una nuova valutazione coniata in questa edizione: pollice tendente verso il positivo in modo brillante, ma non solido.
6) Melagrane, di Laura Calagna
Un po' confuso nella messa in scena, soprattutto nella narrazione, però un racconto efficace che mi fa capire che su MC è approdata un'altra buona penna con ottime potenzialità. Byepassando la messa in scena, mi sento di sottolinearti come, trattandosi di un dualismo principalmente tra sorelle, la mia idea sia che dando maggiore spazio alla cosa e caratterizzando meglio l'altra avresti ottenuto una maggiore incisività e probabilmente sarebbe risultato anche meno "debole" la motivazione per la morte del padre. Capisco che tu abbia deciso di incentrare tutto sulla protagonista lasciando il resto sullo sfondo, ma così mi sembra poco funzionale, è necessario sapere e conoscere di più sul background (cosa che fornisci al lettore, ma rimanendone sempre piuttosto lontana, o almeno questa è stata la mia impressione). Tema ok. Come valutazione direi un pollice tendente verso l'alto in modo solido, ma non brillante e in classifica di piazzo davanti al parivalutato racconto di Rubulotta per una struttura più coesa.
7) Sono fregato, di Filippo Rubulotta
Meglio la prima parte rispetto alla seconda, soprattutto per la gestione degli spazi scenici: mi sei sembrato faticare parecchio nella disposizione e spostamenti dei personaggi durante "l'agguato" al pub. Per il resto, un racconto che si fa leggere volentieri e scritto con perizia (al netto del problema già sottolineato). Riguardo al tema: declinazione poco efficace anche se presente (da esterno, se mi avessero chiesto di desumere il tema dopo la lettura non mi ci sarei neppure avvicinato). Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.
8) Il gioco del bruco, di Antonio Pilato
Concordo su Giovanni sul mettere da parte lo stile (qui più che buono, mio parere) per concentrarci sul racconto e rilevo due problematiche: 1) la spiegazione del gioco che non è vero che è lunga, semmai poco chiara, quasi male esposta (in contrasto con la grande chiarezza di tutto il resto) e 2) il finale che, d'improvviso, butta in faccia al lettore una situazione ai limiti senza preparazione pregressa o semina sul personaggio, questo soprattutto se la tua intenzione era di mostrare un pedofilo alle prime armi (e qui però mi trovi in disaccordo perché penso sia una situazione originata da determinate esperienze precedenti e non qualcosa che possa manifestarsi per istinti primordiali). Quindi propendo non per la nascita di un pedofilo, ma per un qualcosa che è scattato nel bambino e di cui non troviamo traccia nel narrato precedente, da cui il senso di insoddisfazione per un racconto che, fino a quel punto, sembrava tutt'altro. Resta il fatto che se il tuo intento era di colpire duro il lettore innescando una reazione violenta di rifiuto nei confronti di quanto mostrato, ci sei riuscito. Sul tema, c'è, ma non incide come dovrebbe. Sulla valutazione, sono parecchio in dubbio e propendo per un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica di piazzo dietro i parivalutati proprio per questo finale che può sembrare non preparato adeguatamente.
9) Quell’unica volta, di Katjia Mirri
Il racconto ha delle belle atmosfere e tu una buona penna anche se la mia impressione è che tu abbia faticato nella gestione dei personaggi e delle informazioni. Mi spiego: tutti i blocchi mentali di lei che non dice del fratello per non rischiare di rimanere sola e di lui che non la lascia perché si sente colpevole non arrivano, ti sono rimasti in canna. Probabilmente Fergus andava introdotto prima e il dialogo tra i due necessitava di una rielaborazione per permettere al lettore di costruirsi le giuste immagini. Detto questo: credo di essere l'unico a non avere capito il perché di tutto lo spazio dato a carpentieri e affini che non venivano a riparare... E ci credo, erano fantasmi e come facevano a farsi sentire? :) O mi sono perso qualcosa? Quindi, ricapitolando: lascia perdere immersività e onniscente e lavora di più sulle informazioni da trasmettere con il giusto timing all'interno del testo e solo a quel punto deciderai il come trasmetterle. Il tema c'è anche se non così chiaro come avrebbe dovuto e sempre per colpa, mio parere, di queste informazioni mancanti. Allo stato attuale direi un pollice tendente verso l'alto anche se al pelo.

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