Cambiamenti

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
Gianfranca Gastaldi
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Cambiamenti

Messaggio#1 » lunedì 15 novembre 2021, 23:15

In fondo, le aule del polo scientifico le piacevano: erano stati mantenuti gli interni in legno, alcuni sin dal periodo ottocentesco. Questi l'affascinavano più di tutti: era facile immaginare personaggi come Lombroso stesso lavorare in quegli spazi. Sperimentare, annotare con grande perizia le osservazioni che via via cercavano di spiegare fenomeni complessi, come le inclinazioni delinquenziali dell'essere umano.
Ogni aula, anche quelle con una capienza inferiore, erano caratterizzate dalla classica struttura ad "anfiteatro": si salivano le gradinate, interrotte da stretti corridoi, e, appena deciso il posto da occupare, si provava ad assottigliarsi per entrare nel banco corrispondente. Sotto i piedi il legno cigolante rendeva paradossalmente più intimo l'ingresso e l'esplorazione dell'aula: solo di rado, però, capitava di sedersi vicino a compagni di studio con i quali poter davvero condividere qualcosa di più che l'ascolto di una lezione.

Giorno dopo giorno maturava in lei un senso sottile di solitudine, una consapevolezza, a tratti nitida e chiaramente comprensibile, di sentirsi, ancora una volta, fuori dal mondo. Ma da quale mondo?

Aveva completato il test d'ingresso - IL test: quello per Medicina! - senza troppo entusiasmo, ma con una chiara motivazione personale: desiderava, una volta tanto, mettere a tacere le attese familiari che la volevano a tutti i costi o medico o avvocato.
Tutto era andato come doveva andare: intenzionalmente non aveva ripreso in mano alcun ripasso che fosse utile alla preparazione per il quiz, quel mattino non aveva neanche sentito la sveglia, e spavaldamente aveva raggiunto la sede d'esame con un leggero ritardo.

In realtà non proprio tutto era andato come doveva andare: quando i risultati furono pubblicati, scoprì una singolare sorpresa. Su duecentocinquanta posti, lei si era collocata duecentoventesima. Era passata.

Ogni tanto riavvolgeva dentro di sé il nastro degli ultimi mesi, e ripercorrendo lo svolgersi di quegli eventi così singolari si accorgeva che - sì - era proprio lei quella studentessa seduta in un'aula scricchiolante e ovattata, che ascoltava seppure con un accenno di curiosità le lezioni di statistica medica.
Se la memoria dei fatti le dava ragione, non era dello stesso avviso quella che si è soliti chiamare voce interiore.
Più si guardava intorno, più cercava di allacciare legami, più si rendeva conto di essere, ancora una volta, una "quasi adatta".
Cos'avrebbe potuto fare?

Forse, si diceva, si stava ponendo la domanda sbagliata: non doveva tanto decidere cosa avrebbe potuto fare, bensì che cosa avrebbe dovuto fare.
Le scelte, intuiva, sono innanzitutto un atto dovuto a noi stessi. Della traiettoria (o deviazione) che la nostra vita prende siamo noi ad esserne responsabili e riceverne le conseguenze.

Si chiedeva: quale sarebbe stata la conseguenza di proseguire con il corso di Medicina?
E immaginava di dialogare con l'altra sé di alcuni anni dopo: era soddisfatta della sua professione di medico? Cercava di immaginarne lo sguardo: era limpido, vivo, autentico?

"Numero sessantasette."
-
"Sessantasette! Il sessantasette c'è?"

Trasalì. Si accorse che era il suo turno, alla segreteria studenti. In mano stringeva il modulo per il cambio di facoltà.


Gianfranca Gastaldi

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antico
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Re: Cambiamenti

Messaggio#2 » lunedì 15 novembre 2021, 23:17

Gianfranca, che piacere rivederti nell'Arena! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa WLADIMIRO BORCHI EDITION!

Gianfranca Gastaldi
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Re: Cambiamenti

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 23:39

Grazie!
Gianfranca Gastaldi

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Emiliano Maramonte
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Re: Cambiamenti

Messaggio#4 » venerdì 19 novembre 2021, 0:17

Ciao Gianfranca, lieto di conoscerti. E, a quanto ho capito, bentornata nell'infernale Arena!
Purtroppo non ti nascondo che il feeling con questo racconto non è scoccato. E' un tentativo piuttosto faticoso di dare spessore a una vicenda personale alquanto normale, direi (io stesso ho vissuto una situazione molto simile, ma con Facoltà differenti) e di costruire una sorta di evoluzione del personaggio.
Manca innanzitutto una narrazione coinvolgente, con picchi emotivi significativi e, soprattutto, manca un vero e proprio meccanismo di immedesimazione. Il racconto scorre come se un amico di fianco a me mi stesse spiegando le peripezie di una sua amica che un bel giorno decide di cambiare università. Mi astengo da qualsiasi menata del tipo: "troppo tell, quasi per nulla show", che può diventare antipatica, tuttavia il livello di coinvolgimento è basso. Come pure la preparazione al "colpo di scena finale", che arriva come un gioco di prestigio di cui, però, si è già capito sin dall'inizio il trucco; è un po' come se quel famoso amico di cui sopra mi dicesse: "Hai visto, Emiliano, cosa è successo a Marta? E' andata a lavorare in fabbrica, so che il suo datore di lavoro non la tratta tanto bene e bla bla bla bla". E io: "E quindi dopo che ha fatto"? E lui: "E niente. Si è licenziata". In sostanza è tutto troppo semplicistico.
Tema preso solo per il riferimento nella frase finale. L'idea di fondo è carina ma poteva essere progettata e sviluppata molto meglio, lavorando soprattutto sulla costruzione del pathos.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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MatteoMantoani
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Re: Cambiamenti

Messaggio#5 » venerdì 19 novembre 2021, 14:26

Prime Impressioni: Ciao Gianfranca. Piacere di leggerti. Il tuo racconto ha un'idea di base buona, ma, a mio personalissimo avviso, manca di mordente.

Aderenza al Tema: Tutto ok.

Punti di Miglioramento: La cosa che ho capito fin dal secondo paragrafo (in realtà, il primo mi aveva affascinato), è che non sarei riuscito a empatizzare col personaggio. Hai scelto un narratore un po' troppo distante, tale per cui il lettore non riesce a immedesimarsi in questa studentessa (di cui, a meno che non me lo sia perso, non sappiamo nemmeno il nome) che vive un momento di profonda crisi. Chiaro che il conflitto c'è, ed è un conflitto coi controfiocchi, ma messo giù così mi pare che arrivi come in sordina, ovattato. Non voglio troppo entrare nella valle di lacrime del show/tell, comunque vedrei molto meglio questo racconto con un narratore con filtro più profondo.

Punti di Forza: L'idea di base è comunque ricca di potenziale. Un crocevia molto difficile nella vita è appunto capire chi o cosa si vuole essere "da grandi", e ritornare su decisioni già prese è una sfida non da tutti.

Conclusioni: Questo racconto è più la descrizione di una situazione di conflitto, più che una narrazione. Suggerisco di investire un po' di tempo a renderlo un po' più interno al personaggio, di modo che il lettore possa affezionarsi alla trama. La situazione descritta è comunque ricca di potenziale, proprio per la portata universale dei temi trattati.

Dario17
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Re: Cambiamenti

Messaggio#6 » sabato 20 novembre 2021, 17:23

Un testo piuttosto lineare, sprovvisto di qualsiasi azione e che si concentra con voce narrante esterna nelle elucubrazioni della protagonista. Durante la lettura ho avuto più di una volta l'impressione di leggere un diario o anche un articolo di giornale. Non il massimo della vita.
Va bene lo sviluppo del dubbio dentro il punto d vista ma paradossalmente dopo tanta introspezione alla fine della lettura non sappiamo nulla di lei.
Due appunti di numero:
- Hai usato troppe voltre i due punti, ce ne sono già un paio soltanto nelle prime due righe.
- Hai usato troppe forme passive e tutte insieme (si diceva, si stava, si chiedeva) nella parte finale.
Il tema è rispettato, nulla da dire su questo.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Cambiamenti

Messaggio#7 » lunedì 22 novembre 2021, 13:15

Ciao Gianfranca, piacere di leggerti.

In primo luogo alcuni dettagli circa la scelta dei termini che mi hanno reso difficile la comprensione.
Esordisci con "In fondo, le aule del polo scientifico le piacevano" e io mi sono ritrovato a pensare al fondo delle aule, agli ultimi banchi che ospitano gli svagati, al piacere di vivere quel tipo di socialità. Senza una opinione pregressa contraria, quel "in fondo" non sono riuscito a considerarlo da subito una 'concessione'.
Continui con "Questi l'affascinavano più di tutti" e non mi è chiaro tuttora a cosa ti riferisci, il questi è riferito agli interni di legno e li preferisci agli interni di aule che non siano del polo scientifico? Non ne vengo a capo.
L'accenno a Lombroso mi è sembrata una semina ed ha acceso il mio interesse, purtroppo fino alla fine da questo dettaglio non germoglia nulla. Un po' come un coltello da cucina inquadrato in un horror prima o poi ci aspettiamo che verrà usato da uno dei personaggi, mi sono aspettato che utilizzassi, per confermarle o contraddirle, le teorie lombrosiane sull'antropologia criminale.

Il tuo racconto ripercorre l'errare pindarico del pensiero di una ragazza in coda per il cambio di facoltà, purtroppo il lettore viene a saperlo solo nelle ultime righe. E' il secondo testo in questo gruppo che mi porta alla mente l'idea del puzzle, da completare e ricostruire senza l'immagine d'insieme. C'è un saltellare da un punto all'altro senza una sequenza temporale ma appunto con la logica del ricordo che ne richiama un altro. Da questo punto di vista lo stile rende l'idea ma sembra purtroppo senza un filo conduttore, fino al chiarimento finale di contesto: la ragazza ha nostalgia delle aule cariche di storia della Scienza, non per i compagni di corso e la materia. Il risultato è che la poca linearità nella stesura complica la comprensione di una trama lineare invece di arricchirla.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Giovanni Attanasio
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Re: Cambiamenti

Messaggio#8 » lunedì 22 novembre 2021, 14:22

Un frammento interessante e che posso pure capire, avendo ascoltato lamentele di amici universitari (non mia esperienza diretta, mi sono salvato dal supplizio dell’università). Devo dire che per quanto abbia apprezzato la voce narrante distante e “illustrativa”, avrei preferito un pelino di vicinanza in più. A essere onesto però sono combattuto. Da un lato c’è quel desiderio molto attuale di voler leggere di una persona che racconta di sé e delle proprie esperienze, dove l’autore si mette da parte e si fa tramita invisibile per qualcuno che ha bisogno di sfogarsi. Dall’altro lato credo che una visione più stretta al personaggio avrebbe tolto quel senso di “storia raccontata” che ho gradito. Questa è una storia che, secondo me, non rappresenta il personaggio singolo (che difatti resta innominato, se non sbaglio), ma una miriade di persone che hanno vissuto una situazione simile.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Shanghai Kid
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Re: Cambiamenti

Messaggio#9 » martedì 23 novembre 2021, 23:20

Ciao Gianfranca e piacere di leggerti!
Allora, la tua interpretazione del tema è interessante, ma la modalità con cui hai deciso di raccontarla mi ha reso difficile empatizzare o sentirmi coinvolta dalla tua narrazione. L’ho trovata molto, forse troppo, lineare, priva di ritmo.
Non penso siano necessari grandi colpi di scena per rendere movimentato e coinvolgente un brano, anzi, forse una scelta simile avrebbe privato il testo del suo realismo, ma penso ci fossero altri modi per dare nervo al testo e permettere al lettore di percepire la reale angoscia di chi vive una situazione simile.
A rileggerti!

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Stefano.Moretto
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Re: Cambiamenti

Messaggio#10 » giovedì 25 novembre 2021, 2:13

Ciao Gianfranca
non mi dispiacciono i racconti fatti a flusso di coscienza, però devono avere anche un po' di "sostanza" per essere godibili. Credo che tu abbia dedicato troppo tempo al descrivere la sua situazione attuale, dilungandoti in elementi non rilevanti per la trama vera e propria e perdendo un po' di vista il fulcro del testo: il tema è il cambio di rotta, cosa che hai azzeccato egreggiamente con l'ultima frase, ma tutto il resto non c'entra molto con quel finale. Nel primo paragrafo, per esempio, c'è una lunga descrizione delle aule: essendo la primissima cosa che ci fai leggere uno si aspetta che tu stia descrivendo qualcosa di rilevante perché ci stai dando l'ambientazione, invece la miriade di dettagli che ci dai nasce e muore lì. Poi ci parli della solitudine, poi del fatto che vuole volontariamente deludere la famiglia, poi che invece passa comunque. Poi c'è il succo vero della questione: il dibattito interno su cosa vuole diventare, con tanto di – e qui l'idea mi era piaciuta molto – confronto con il sé del futuro.
Ti getto l'idea lì, poi fanne quel che vuoi. Se il racconto fosse stato –solo– questo? Pensa al personaggio che parla col sè del futuro, tutto il racconto un lunghissimo dibattito tra i due che ripercorrono la loro storia (voler deludere i genitori, superare comunque il test, eccetera). Una discussione in cui soppesava pro e contro delle sue scelte e alla fine pensava "no, non voglio diventare così" e portava il foglio per il cambio di facoltà. Non lo so, è solo un'idea buttata lì, però a mio parere avresti dato un enorme risalto a quello che è il cuore vitale del tuo testo. Nel caso, se decidi di provarci nel laboratorio, sarei ben felice di venire a leggere.
Spero di esserti stato utile, buona edizione!

FilippoR
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Re: Cambiamenti

Messaggio#11 » giovedì 25 novembre 2021, 15:29

Ciao Gianfranca,
nel tuo brano mi è mancato un qualcosa, non riesco a vivere appieno la svolta del protagonista, probabilmente per la distanza nella narrazione della vicenda. Viene raccontata come se non fosse lei a viverla. Per esempio non dice nulla dei compagni di corso anche se potrebbe essere legato al fatto di sentirsi "fuori dal mondo".
Il finale mi ha sorpreso, positivamente. La protagonista ha ripreso in mano la sua vita.
Buon proseguimento e alla prossima!

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antico
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Re: Cambiamenti

Messaggio#12 » domenica 28 novembre 2021, 18:41

Un testo che sa cosa vuole essere e ci arriva anche se con il malus di non riuscire a fare empatizzare il lettore e quindi a trascinarlo "dentro". Siamo nei pensieri di questa studentessa, ma il tutto appare troppo razionale e freddo e questo in estremo contrasto con l'inquietudine dimostrata dalla protagonista. La mia idea è che ti debba scrollare un po' di polvere di dosso, visualizzare per bene il perché tu non sia riuscita a trasmettere emozione e poi darci dentro. Il tema è più che ok perché tutto il testo è una riflessione sul cambio di rotta. Concludendo, direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica ti piazzo dietro al parivalutato racconto di Furlan in quanto, pur peccando anche lui di empatia, è riuscito a mostrare di più e a coinvolgere meglio il lettore.

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