Per chi suona la campana?

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Proelium
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Per chi suona la campana?

Messaggio#1 » lunedì 15 novembre 2021, 23:23

Il problema, è che il mondo intero è un problema. E il problema, se di problema si può parlare, è che non si tratta di un problema vero, di quelli che ti tolgono il sonno, ti mozzano il fiato, ti prostrano su un campo di battaglia. No. Il problema è che è tutta una rappresentazione del problema. Che il mondo intero, l’universo mondo, si è fatto rappresentazione del mondo.

Cosa fare, dove andare, quale strada prendere… Prima lo sapevo. Sapevo di saperlo. Storie da raccontare, mi dicevo. Da tramandare. Mie e di altri, soprattutto di altri. Sguardi. Sorrisi. Volti. Parole vere, parole piene.

Poi è arrivato il mostro, e con lui le maschere. I fantasmi. Gli schermi. E i fogli per lo storytelling, tanti, troppi: e tutti quei volti, quegli sguardi, quei sorrisi… si allontanano, soffocano sotto un velo di carta. Tanti veli. Come in un racconto di Borges, i banchi svaniscono sotto strati inconsistenti, inesistenti: rappresentazioni di un impero che non è più l’impero. E l’imperatore, quell’idiota, se ne stava lì, a rimuginare su quanto fosse necessario, su quanto fosse vitale verbalizzare il mondo, la sua morte. A costo di perdere la scuola. La classe. Pur di avere in ordine i registri che parlano della classe.

Era questo? Era per questo, che ho strappato la lode? Che mi sono battuto in apnea, intabarrato sotto una, due, infinite maschere, soldatino di un concorso svolto in piena pandemia? Sopravvissuto, non certo vincitore. A quale dio falso e bugiardo ho venduto l’anima, dentro quale tempio – verso quale meta – sto brancolando, navigando a vista, affogando?

Per la prima volta, voluttuosamente, mi immagino a fare altro nella vita; qualcosa che non sia la scuola. Qualunque altra cosa, ma non questo. Pur di non scartabellare giorno e notte scartoffie ed e-mail, circolari… Pur di non entrare in classe e improvvisare, confondere i loro nomi, fare lezione a braccio… perché lo storytelling della scuola – della scuola! – divora il tempo della scuola.

Rimetto in ordine le cartacce, l’odiosa burocrazia che mi toglie il fiato, di cui non ho più cuore di parlare. Le scadenze sono vicine, l’acqua mi arriva alla gola, ma il suono della campanella spezza la prigionia, l’agonia: un trillo debole, mezzo soffocato, uno squillo di tromba che mi ricorda che la lotta non è ancora finita. Che per morire di rappresentazioni c’è sempre tempo. C’è ancora tempo.

Ficco i papiri sociopsicoburocratici nell’armadietto, se ne vadano al diavolo. Anche l’aula docenti: i colleghi sono buoni con me, ma il deserto dei Tartari è un luogo più ospitale. Il corridoio mi scivola addosso, insieme alla porta della classe, al resto del mondo che svanisce di fronte ai loro occhi. Alle mascherine mezze storte. Ai sorrisi che non si vedono, ma si immaginano.
Eccola, l’unica rappresentazione possibile. La sola rotta che potrei mai seguire, perfino mentre il mondo deraglia.

Un idealista.

Un coglione.

“E la Divina Commedia?”

“Ce l’abbiamo prof…”

Fruscio di libri che cambiano la vita. Assaporo il folle volo, il più sublime di tutti i peccati: un’ora spesa a tramandare Dante val bene il contrappasso. Dietro la mia maschera, un ghigno di sfida.

“Allora preparatevi. Al mio segnale, sprofondiamo all’Inferno.”
Ultima modifica di Proelium il lunedì 15 novembre 2021, 23:52, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#2 » lunedì 15 novembre 2021, 23:27

Ciao Francesco, esordio d'Era per te, giusto? Parametri tutti rispettati, buona WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Proelium
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#3 » lunedì 15 novembre 2021, 23:38

Grazie Antico! Sì, è la prima Arena. Per questa Era va così... :(

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Emiliano Maramonte
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#4 » venerdì 19 novembre 2021, 0:00

Ciao Francesco! Sono davvero contento di ritrovarti nell'infernale Arena.
Ho letto il racconto una prima volta e poi ho cancellato le sensazioni e le impressioni che ne ho ricavato e sono passato a una seconda lettura ma simulando in testa la voce di un attore che declamava il testo. Ecco, così il tuo racconto ha funzionato perfettamente. Tuttora lo considero un buon frammento di monologo teatrale in cui tenti di esplicitare questioni esistenziali come il senso della vita, il perché del ripetere sempre alcuni gesti quotidiani, il motivo profondo per cui scegliamo di svolgere un'attività e non un'altra... Il tutto condito da un'evidente impronta autobiografica.
Non nego il fascino dei virtuosismi (meta)linguistici, soprattutto nella prima parte, ma non ho mai fatto mistero che ammiro il tuo percorso a MC da quando ti conosco, che è stato di rapido, costante e inesorabile miglioramento. Sotto il profilo tecnico, quindi, non ho alcun appunto da farti, anzi posso solo tributarti un complimento.
Per il resto, invece, c'è molta perplessità, poiché se rovescio la prospettiva e guardo al racconto attraverso il filtro della narrativa canonica, purtroppo manca un'ossatura di trama, manca un vero conflitto narrativo, manca una vera e propria identificazione con un personaggio, nonostante il PDV scelto sia in prima persona e questo è un vero peccato, perché la materia da plasmare era tanta e poteva venire fuori qualcosa di eccellente. Oltretutto - e non volermene se lo dico - le tue vere intenzioni e il messaggio che volevi veicolare sono stati offuscati dal profluvio di parole, confondendo il lettore e distogliendolo un poco dal gusto puro della lettura.
Qualche difficoltà a rinvenire per intero il tema.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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MatteoMantoani
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#5 » venerdì 19 novembre 2021, 14:02

Prime Impressioni: Ciao Francesco, un bel pezzo introspettivo che ci cala nella mente di un insegnante. Mi è piaciuto.

Aderenza al Tema: Io lo vedo nel mestiere stesso dell'insegnante, che per molti è un ripiego nonostante studi universitari brillanti (credo sia anche il caso del tuo pdv)

Punti di Miglioramento: Un racconto totalmente introspettivo può comportare dei rischi. O si parla di temi universali, oppure è facile che il lettore non si identifichi nel personaggio, rimanendo disinteressato e distante. Se dovessi valutare se il tuo racconto mi ha coinvolto, ti direi certamente di sì, perché il tema del mestiere dell'insegnante mi sta personalmente a cuore. Ho parenti e amici che vivono ogni giorno le difficoltà che hai descritto così bene tu: una burocrazia farraginosa, il dover riempire modulistiche sociopsicoburocratiche che trascendono la realtà per arrivare all'astrattismo puro (anche nell'ottica di un effettiva utilità), la frustrazione di aver faticato così tanto per ricevere in cambio (materialmente) così poco. C'è effettivamente il risvolto che arriva nel finale, ovvero la gioia e il fascino di condividere la propria passione e la propria conoscenza con altri, la vera "missione" per cui il gioco vale effettivamente la candela. Insomma, bello, sono sicuro che ogni insegnante leggerebbe questo tuo spaccato con trasporto. Ho paura, però, che non potrebbe allo stesso tempo essere apprezzato da tutti. Per renderlo più universale avresti magari potuto "portarlo un po' verso l'esterno", andando a descrivere le azioni e i conflitti con un po' più di dettaglio, andando a risparmiare sulla suggestiva prosa tendente al poetico.

Punti di Forza: A me, il racconto è piaciuto. Hai toccato le giuste corde emozionali perché in qualche modo so di cosa parli, e un po' perché anche io volevo fare l'insegnante (poi ho, fortunatamente o disgraziatamente, trovato un'altra strada). Ottimo anche il citazionismo letterario, non pesante e messo giù bene al momento giusto (anche il gioco del titolo è molto arguto e divertente).

Conclusioni: Tanto di cappello per l'idea, la prosa, la resa suggestiva di questo spaccato della vita di un insegnante, con le sue turbe, le sue frustrazioni ma anche le sue gioie. Mi chiedo, però, quanto questo racconto possa essere letto al di là di un gusto personale.. temo infatti che non sia per tutti, ma per quei pochi che sanno di cosa stai parlando. Comunque, per il momento, sei nel mio podio. Complimenti.

Dario17
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#6 » sabato 20 novembre 2021, 17:22

Molto, molto nebuloso. Più che un pezzo di narrativa è un monologo da palcoscenico, molto teatrale ma in fin dei conta mi suscita poco. Certi stili, benchè in sole 5000 battute, risultano molto scomode da leggere.
Ci sono parecchi virtuosismi e devo dire che qualcuno fa anche la sua porca figura ma il prodotto finale non è buono.
Se proprio si vuole insistere su certe tipologie di scrittura, io ti consiglierei di mettere giù incipit meno labirintici e "amleteschi". La parola Problema l'hai ripetutoa4 volte in una riga e all'inizio con una virgola tra soggetto e predicato. Non funziona.
Anche dopo la terza lettura non sono riuscito a trovare l'attinenza col tema.

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Proelium
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#7 » domenica 21 novembre 2021, 17:01

Caro Emiliano,
grazie come sempre. Sia per la stima (che è reciproca, lo sai) che per la delicatezza con cui ti accosti ai testi da valutare, anche quando presentano dei problemi.
Con il senno di poi, cestinerei e appiccherei fuoco a tutto con soddisfazione, ma la sera dell'Edition non ero granché lucido... comunque scrivere e leggervi mi ha fatto bene, se non altro è stato terapeutico.
Hai ragione a dire che la buona narrativa è un'altra cosa, ma è comunque bello vedere quanta umanità si può trovare all'Inf... no, nell'Arena di MC.

La prossima volta scrivo per voi, promesso.

Francesco

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Proelium
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#8 » domenica 21 novembre 2021, 17:16

Ciao Matteo,
grazie mille per il riscontro. Sapere che da lettore lo hai apprezzato mi consola un po', perché l'ho scritto a sangue a caldo e sento di non aver fatto un buon lavoro. Ma forse è come dici tu, e qui più che altrove dipende dal tipo di lettore, dal genere di empatia che può e vuole instaurare con il testo. Lo prendo comunque come un monito a trattarli meglio, questi lettori così preziosi, invece di metterli alla prova... :)

Grazie ancora
Francesco

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Proelium
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#9 » domenica 21 novembre 2021, 17:21

Ciao Dario,
prendo le critiche e porto a casa. Solo sullo stile, mi sento di dirti che ripetizioni e virgole restano (e muoiono) dove sono: nel bene o nel male l'effetto è quello che si legge.
Grazie per il riscontro... e la pazienza.

Francesco

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Pietro D'Addabbo
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#10 » lunedì 22 novembre 2021, 12:12

Ciao Francesco, piacere di leggerti.

Con il tuo incipit hai messo subito in chiaro che non si trattava di un testo facile da leggere né tanto meno 'classico', almeno rispetto alle strutture che Minuti Contati ospita nelle sue Arene. Ho continuato quindi con particolare attenzione a leggere cercando di capire in primo luogo chi stava parlando, se questi periodi ricorsivi celassero un indizio. Il primo dei quali, chiaro, che si trattasse di un insegnante arriva solo alla fine del terzo paragrafo e la certezza solo con il quinto. Rileggendo allora il testo che precede questa consapevolezza, si coglie in quelle elucubrazioni la mente complessa e 'italianista' dell'insegnante di letteratura che avrebbe dovuto fare da indizio esso stesso. Divertente il citazionismo, anche se non sono certo di aver colto tutto.
L'impressione finale nel mio caso è non di aver letto un testo teatrale, quanto piuttosto un puzzle letterario, poiché cogliere il senso dell'insieme mi ha costretto a leggere prima tutti i pezzi e a rimetterli insieme in un ordine affatto diverso. L'operazione trasforma il testo nella dichiarazione (lineare) di un insegnante contemporaneamente di scoramento e d'amore per il proprio mestiere.
Piazzarti in graduatoria è un rebus degno del tuo testo.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Giovanni Attanasio
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#11 » lunedì 22 novembre 2021, 14:13

A tutti gli effetti si tratta di un monologo. Ora, posso fare due tipi di analisi, due tipi di approcci già “narratologicamente” testati e pure superati(circa). Posso analizzare il testo nella sua forma più linguistico/grammaticale, senza tener conto dell’autore, del contesto, di quasi nulla se non i valori narratologici base: il testo, non mi piace.
Posso analizzare il testo con un metodo che lo lega a una struttura più ampia, posso sforzarmi di cogliere i significati e i significanti, le metafore, i simboli, il vissuto dell’autore (so, forse sbaglio, che tu sei insegnante): in questo caso il testo mi piace un po’ di più.
Onestamente potrei analizzare il testo dal punto di vista del “cosa vuoi dirmi?” e qui è un po’ più complicato, perché da questo genere di testo mi aspetto che l’autore, così prepotentemente fattosi narratore, mi dia una risposta e una morale sua, che mi trasmetta quel “finale” da monologo e da TEDtalk che rende l’esperienza degna di essere ricordata. Purtroppo, non ho percepito questo finale.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Stefano.Moretto
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#12 » giovedì 25 novembre 2021, 1:58

Ciao Francesco,
È vero, questo racconto è sotto forma di monologo, però non è "vuoto". C'è comunque una storia dietro, anche se viene un po' riassunta dalla voce narrante, e più o meno tutta "l'azione", se così si può chiamare, si concentra nelle ultime righe. Personalmente mi è piaciuto molto come hai trasmesso l'insofferenza del narratore che sul finale ha un guizzo e riesce comunque a trasmettermi una sensazione positiva, direi di speranza per il futuro, vedendo i suoi studenti come l'unico modo per uscire da quell'inferno.
Quello che non mi convince è un po' tutto il resto: mi hai trasmesso l'angoscia, ma non ho capito bene il motivo. Ho capito l'ambientazione post–covid, ma non ho afferrato, a parte le mascherine, quali sono tutte le cose che lo stanno portando a odiare la sua vita, specie quando parla dell'imperatore (il preside?).
Un'altra cosa: ho trovato una scarsa aderenza al tema. Il cambio di rotta più evidente è come sono cambiate le vite col covid, ma non c'è una vera analogia con quello che era stato prima, e sul finale il guizzo di orgoglio mi pare un po' debole come cambio di rotta. Forse però sto dando io una chiave di lettura sbagliata, nel caso dimmi pure dove sto sbagliando nell'interpretazione.
Spero che questo commento possa esserti utile, buona edizione!

FilippoR
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#13 » giovedì 25 novembre 2021, 15:18

Ciao Francesco,
un brano particolare, un monologo (purtroppo non è molto nelle mie corde). Tranne l'ultima parte, il resto mi è sembrato una rappresentazione teatrale di una tematica fin troppo attuale, me lo vedevo rappresentato in scena (per cui è abbastanza riuscito). Una disperazione che sta portando il protagonista sempre più sull'orlo dell'abisso.
La chiusura è stata la parte che mi è piaciuta di più.
Buon proseguimento e alla prossima!

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Shanghai Kid
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#14 » giovedì 25 novembre 2021, 21:32

Ciao Francesco, piacere di conoscerti e di leggerti!
Il tuo brano mi ha toccato parecchio, almeno nella misura in cui parla di uno spaccato della mia vita: condividiamo più di una passione, a quanto pare, quantomeno un lavoro ;)
Capisco quindi visceralmente quello a cui ti riferisci e ho riprovato tutta la frustrazione e l'angoscia vissute, leggendoti.
Il finale, poi, mi emoziona perché racchiude buona parte delle cose in cui credo e per le quali darei tutta me stessa.
Sei stato coraggioso a osare un testo scritto così fuori dagli schemi, tanto intimista, e apprezzo sempre il coraggio.
Se poi questa è la tua voce più profonda, hai fatto bene ad esprimerti così.
Detto questo, avrei forse preferito un altro tipo di narrazione.
Ma questa è una questione squisitamente personale.
A rileggerti!

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antico
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#15 » domenica 28 novembre 2021, 17:31

Come dice Elisa, hai fatto bene a dare spazio alla tua voce più profonda e contributi di questo tipo sono preziosi. Resta il fatto che è tutto un pezzo decisamente personale con un tuo filo logico ben preciso estrapolato da riflessioni che porti avanti da chissà quanto e fare rientrare il tutto in un testo non è facile. Direi che è uno di quei casi in cui se prendi il lettore dall'inizio (un lettore con gli strumenti per "salire a bordo" del tuo discorso, poi vai liscio. Contrariamente rischi di perderti in un simbolismo che diventa complesso interpretare. Un testo con tanto dentro, insomma, ma decisamente problematico in un contesto come questo. Ti dirò anche che, pur essendo scritto davvero bene, forse potevi renderlo più accessibile soprattutto non partendo da assunti già dati, ma aiutando il lettore nel primo approccio al testo. Concludendo, direi un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo solido.

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Proelium
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Re: Per chi suona la campana?

Messaggio#16 » mercoledì 8 dicembre 2021, 10:05

Grazie a tutti per i vostri commenti, Antico compreso.
Alla fine continuo a non essere soddisfatto del brano, quindi mi ritrovo in molte delle vostre osservazioni. A parte questo, sono rimasto colpito dalla vostra comprensione e dall'essere riuscito a sfiorare la sensibilità di qualcuno. Quindi a qualcosa è servito, forse!
Stavolta è andata così, ma la prossima volta sarò armato fino ai denti... preparatevi :)

In bocca al lupo ai finalisti!

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