Al Signor A piace così

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Giovanni Attanasio
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Al Signor A piace così

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:06

Al Signor A piace così
di Giovanni Attanasio


La ventola sul soffitto girava e girava. Lui, il Signor A, si sdraiò supino sul lettino e la fissò, perché voleva che si fermasse. Se girava, tirava, e se tirava, l’odore andava via e tutto cambiava.
 «Andato bene il lavoro?», «Passami lo strap-on. Quello azzurro.», «Dove cazzo vai, la bottiglia è lì, apri il frigobar.»
 A masticò le labbra e sputò un chicco di sangue. «Che fate?»
 «Muto.» Le due tette parlanti gli dondolarono davanti, il rossetto attorno ai capezzoli già rossissimi. Una goccia di latte colava. Si sporse con la lingua di fuori.
 «Fermo, cazzone.» Le tette lo spinsero a terra. «Quello è un dildo di gomma, ecco cos’è. Hai rasato il culo come ti abbiamo detto noi?»
 «Certo.»
 «Oh, yeah!», «Ha le palle tutte rattrappite. Ma che è, malato?», «Vai a secco, tanto è tutto rincoglionito.», «Ma nemmeno entra così...», «Minchiate. Entra eccome.»
 Lui si girò.
 Ma due artigli d’argento lo afferrarono per i capelli. Davanti a sé, peli neri e due labbra rosa scuro, gocciolanti. «Guarda di qua. Apri la boccuccia, che arriva la tua birra preferita, manto dorato.»

Aprì gli occhi. La ventola girava ancora. Due di loro dormivano, l’altra direzionava l’affare di gomma verso di sé.
 «Ué, dove vai?»
 «Devo andare al bagno.»
 «È per cacare?»
 Negò. Il pene di gomma si mosse, camminò verso di lui. «Vuoi provare qualcosa di diverso? Vuoi mettermelo in culo tu?»
 «No, assolutamente no. Non deve cambiare niente.»
 «Perché?»
 «Perché io pago e—»

La ventola della stanza girava fortissimo. «Io vi pago!»
 Risate. Si guardò attorno. Le pareti non erano più di finta pelle nera, né c’era la poltrona imbottita o lo specchio su cui aveva visto riflesso il proprio sedere martellato da un aggeggio di gomma.
 C’erano persone, simili a lui, con la cravatta e il sorriso sbiancato. Una aveva gli occhiali.
 Quell’una batté il palmo aperto su una pila di fogli. «Adesso che A è tornato dei nostri,» zampettò sino alla lavagnetta, «parliamo del contratto.»
 «Il contratto è chiuso, disme— come si dice? È sparito. Via.»
 Tanti occhi fissarono A. Soprattutto quelli con gli occhiali. «Che dici? Ma che hai oggi? E perché non stai seduto dritto?»
 «Mi fa male.»
 «Che?»
 Una terza bocca si aprì. «Signori, parliamo del contratto o no? Signor P, spiegaci.»
 «Se il signor A permette.»
 Lui annuì. Il cuscino della sedia era più duro del giorno prima.
 «E allora, colleghi del consiglio. Siamo a un passo dal firmare, abbiamo praticamente vinto l’appalto. La ricostruzione del quartiere delle pu— prostitute è in mano nostra. Demolire. Ricostruire. Progresso! Una nuova direzione per la nostra gloriosa città di M!»
 «Ah.», «Ohoooh!», «Eh!»
 La sedia strisciò e A, poggiato con entrambe le mani al tavolo, fissò la lavagnetta. «No.»
 «E perché no?»
 «Signor P, se dico no, è perché ho in mente altri piani.»
 «Che piani hai? Che piani hai mai avuto? Cristo solo sa com’è che sei seduto a questo tavolo.»
 «Mia moglie mi ha chiesto di. E allora io ho fatto come. È facile.»
 Lo fissarono, tutti gli occhi, ma soprattutto quelli con gli occhiali.
 «Signor A, se entro domani non trovi un’alternativa, il contratto si firma e si procede alla ricostruzione. Un cambio di ro—»
 «Fanculo.»
 «Come!?»
 «Arrivederla, carissimo.» E chiuse la porta.

La ventola del salotto girava, ma non troppo. Sul tavolo, le chiavi della macchina della moglie. Assieme al filo interdentale che indossava come mutandine.
 La porta della camera da letto socchiusa, la luce rossastra della lampada sul comò. Stavano sgozzando un animale, lì dentro.
 Entrò. «Amore, sono tornato.»
 Lei era sul letto, nuda. Le grosse mammelle di silicone erano inchiodate al petto, incapaci di movimento nonostante sia da dietro che davanti due distinti signori si premuravano di cuocerla allo spiedo.
 L’altalena si fermò. «Come va il piano per smantellare quel quartiere di merda?»
 «Benino.»
 L’uomo dietro alla signora A la sculacciò e lei liberò uno spruzzetto acidulo dalle cosce. «Esci dalla stanza. Torna quando hanno smantellato quel quartiere di merda.»
 I due uomini salutarono con un cenno del capo e lui, il Signor A, che mai si mostrava scortese, ricambiò.

La ventola della stanza aveva smesso di girare. Minacciava di riprendere, ma nel senso opposto. Voleva cambiare direzione, ma A storse il naso.
 «Nulla deve cambiare.» E si alzò, indicando la lavagna. «Niente cambi. Niente svolte aziendali. Niente quartieri distrutti. Niente.»
 «Signor A, ha forse perso la brocca?»
 «Oh, la brocca. Ma come cazzo parli?» Sputò sul tavolo del consiglio. «Ho denunciato la compagnia. Ho contattato i giornali.»
 «Signor A! Perché mai?» Il signor P si tolse gli occhiali.
 «Siamo collusi. Le puttane ci controllano.»
 «Ma cosa stai blaterando, pazzo? Non è vero nulla!»
 «Ah, lo sarà presto.» Uscì saltellando. «Niente deve cambiare. Nessun cambio. Nessuna svolta. Niente.»
 L’autista lo aspettava sotto. «Signor A, dove andiamo?»
 «Al quartiere immortale dove tutto è immutato ed eterno.»


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antico
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:09

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Davide_Mannucci
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 12:45

Ciao Giovanni! Piacere di leggerti ancora.
Per quanto riguarda il tuo stile, apprezzo molto la tua versatilità e in questo caso ho apprezzato uno stile che solo all’apparenza sembra confuso ma che poi ritrova tutti i pezzi per strada. Un racconto meravigliosamente disgustoso e a tratti esilarante . Hai seminato perfettamente ogni elemento e il risultato è quello di una lettura scorrevole e piacevole. Bravo.
Mi piace questa ventola che torna ossessivamente a scandire il ritmo del racconto.
Il tema è centrato e secondo me è un’ottima prova.
Un racconto da podio sicuramente.

A presto
Davide Mannucci

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Antonio Pilato
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#4 » martedì 16 novembre 2021, 16:19

Ciao Giovanni, ben ritrovato!
Il tuo racconto mi ha lasciato non pochi dubbi, se devo essere sincero: lo stile è anche carino, ma succede tutto troppo in fretta e anche la contestualizzazione, che sicuramente pian piano si può provare a comprendere, fatica a delinearsi per quanto dovrebbe... il che non sarebbe neanche male, se non fosse che l'intera storia non sono riuscito ad afferrarla nel senso logico. Forse di logico non esiste (e non deve esistere) nulla in questo racconto, ma sono molti i dubbi irrisolti, a partire dalla scelta dei nomi, per i quali hai usato soltanto una lettera (presumo l'iniziale): come mai?
Neppure il tema, non avendoci capito molto, so se risulta rispettato... ma questo è sicuramente anche dovuto a un mio limite della comprensione globale del testo.

alexandra.fischer
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#5 » venerdì 19 novembre 2021, 16:30

Racconto duro, dove il signor A, uomo politico, ha una doppia vita: ama molto frequentare il quartiere delle prostitute e divertirsi in modo estremo con loro. Allo stesso tempo, è costretto a partecipare a una riunione politica nella quale si parla di smantellare quel quartiere lì. Ci credo che si oppone. E si inventa la scusa della collusione con le prostitute, oltre ad aver denunciato la compagnia che proponeva la demolizione del quartiere. Uso magistrale della ventola, sia nella stanza a luce rossa, sia nell’ufficio della riunione politica, dove si ferma e minaccia di girare nel senso opposto. Del resto, c’è da capirlo vista la moglie che ha, di abitudini piuttosto spigliate. Molto secchi i dialoghi, ma rendono piacevolissima la lettura.

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Michael Dag
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#6 » domenica 21 novembre 2021, 10:12

Ciao Giovanni, per la terza volta di fila ti trovi sul mio tavolo operatorio, ma stavolta non sarò così spietato.
Il racconto mi è piaciuto. L'atmosfera che hai creato, seppur al limite del grottesco rende benissimo la perversione del protagonista.
Ottimo elemento, la ventola. Un dettaglio insignificante ma che per mrA cambia tutto, tanto è schiavo delle sue emozioni e fantasie.
Bella la scena della riunione dove lui sta fantasticando a occhi aperti, resa davvero benissimo.

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Andrea Lauro
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#7 » domenica 21 novembre 2021, 18:48

Ciao Giovanni!
Una prosa visiva e d’impatto, in linea con il genere pulp che hai trattato. Anche i dialoghi sono volutamente spezzettati, il più delle volte senza chiari riferimenti al parlante. Ma lo associo alla caratterizzazione del personaggio e quindi rende. Il protagonista vive il mondo attraverso immagini e suoni, lui non vede persone ma bocche e membri che parlano (l’unica eccezione è il caso della moglie).

Non sempre ho colto tutti i riferimenti del testo, in certi punti avrei gradito maggior supporto per procedere alla decodifica.

Penso che uno stile del genere su distanze più lunghe potrebbe risultare pensante, ma entro i 5.000 di questa edizione ha assolto la sua funzione.
a presto!
andrea

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GiulianoCannoletta
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#8 » lunedì 22 novembre 2021, 19:40

Ciao Giovanni, piacere di averti letto.
Un racconto in cui hai reso bene l'ossessione del nostro protagonista. In prima lettura non mi aveva convinto, ma con le successive ne ho apprezzato lo stile un po' disturbato.
Tutto torna nell'affresco che hai delineato, i nomi che sono solo iniziali, i dialoghi secchi dove a volte non si capisce chi parla, la personificazione delle parti del corpo e dei sex toys e la ventola a scandire il tutto. Pare a tratti di essere confusi e annebbiati come il nostro SignorA, che da buon ossessivo non vuole alcun cambio di rotta.
Bravo, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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david.callaghan
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#9 » martedì 23 novembre 2021, 22:56

Ciao Giovanni
mi è piaciuto tantissimo il tuo stile, ma ho sinceramente dovuto rileggere perché alla prima mi
erano sfuggite tante cose.
Limite mio sicuramente. Comunque lo trovo un lavoro sicuramente interessante e fuori dall'ordinario, quindi complimenti, perché l'originalitá è sicuramente la merce piú rara.

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Fagiolo17
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#10 » mercoledì 24 novembre 2021, 8:52

Ciao Giovanni!
Spettacolare. Mi è piaciuto tantissimo. Pecca di chiarezza, per avere tutti i tasselli al loro posto ho dovuto leggerlo una seconda volta, ma l'ho riletto volentieri proprio per la forza espositiva e la potenza dei contenuti, quindi bene così.
Una delle rivisitazioni del tema che ho preferito in questa edizione, quindi complimenti.
Sono d'accordo con Lauro, forse su lunghezze maggiori potrebbe dare fastidio al lettore, ma sulle 5.000 battute funziona che è una meraviglia.

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Giovanni Attanasio
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#11 » giovedì 25 novembre 2021, 20:50

Eccomi!
Grazie a tutti per i commenti e gli appunti.
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Giovanni Attanasio
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#12 » giovedì 25 novembre 2021, 21:08

Per chi avrà voglia di chiarimenti: vi lascio la mia spiegazione personale del testo e la ragione per cui l'ho scritto e come ho interpretato il tema.

Ho affrontato il tema del "cambio di rotta" da un profilo narratologico. È molto comune, soprattutto in questo periodo di riscoperta della narratologia, che un personaggio debba avere un percorso di maturazione da A a B. Ho voluto interpretare il cambio di rotta come un "cambio" di prospettiva di quella che è la visione della trama (plot) da un certo secolo in poi, con testi che via via cercavano di scoprire cosa fosse davvero una trama e quali elementi la componessero.
Il signor A non vuole cambiare, non vuole seguire nessuno schema di maturazione e vuole essere, alla fine del testo, esattamente com'è all'inizio in barba a qualsiasi imposizione narrativa. Deve lottare contro un testo (e un tipo di testo) che vuole— pretende— che lui si adegui a un cambiamento, a un allontanamento dalla comfort zone e lo porti al confronto con la propria debolezza.
La ventola è un simbolo nato in fase di stesura, usato come elemento "visivo" del moto che il testo impone sul personaggio, e che lui rifiuta.
Da questo pippone atomico (lo studio del plot è la mia fissazione del momento) è nata l'idea e poi il racconto.
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antico
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#13 » giovedì 2 dicembre 2021, 20:44

Letto tutto, commenti e tuo spiegone, e devo ammettere di non avere apprezzato. Capisco la logica che hai seguito (che non mi sembra essere stata colta dai lettori), ma troppa simbologia è sempre rischiosa perché rischia di rimanere in canna (e sono uno di quelli che anni fa andava secco di simbolismo) e mi sembra che questo sia il caso, sicuramente con me. Insomma, non mi è arrivato per nulla e nonostante una triplice lettura non sono riuscito a trovare una chiave di lettura che ritenessi corretta. Resta il fatto che la narrazione è di gran livello, ma del resto le tue qualità sono indiscusse. Pertanto, perdonami, ma devo posizionarmi su un pollice ni tendente al positivo per lo stile.

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Giovanni Attanasio
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#14 » giovedì 2 dicembre 2021, 22:02

antico ha scritto:Letto tutto, commenti e tuo spiegone, e devo ammettere di non avere apprezzato. Capisco la logica che hai seguito (che non mi sembra essere stata colta dai lettori), ma troppa simbologia è sempre rischiosa perché rischia di rimanere in canna (e sono uno di quelli che anni fa andava secco di simbolismo) e mi sembra che questo sia il caso, sicuramente con me. Insomma, non mi è arrivato per nulla e nonostante una triplice lettura non sono riuscito a trovare una chiave di lettura che ritenessi corretta. Resta il fatto che la narrazione è di gran livello, ma del resto le tue qualità sono indiscusse. Pertanto, perdonami, ma devo posizionarmi su un pollice ni tendente al positivo per lo stile.


Ma che "perdonami", vai tranquillo. :D
Però ti correggo sulla questione simbolismo. Non si tratta di vero e proprio simbolismo(al massimo di una messa in pratica di nozioni studiate per varie settimane). Le ragioni per cui ho scritto il testo sono state spiegate, ma a livello superficiale il testo dovrebbe essere almeno apprezzabile e forse pure divertente (ammesso che il mio senso dell'umorismo sia condivisibile). Ora te la faccio io una domanda: se non avessi fatto lo spiegone e tu avessi letto il testo in giro, magari su una rivista, cosa avresti pensato?
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antico
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Re: Al Signor A piace così

Messaggio#15 » giovedì 2 dicembre 2021, 22:15

Risposta sicura: lo avrei bocciato perché pur aporezzando tantissimo la forma e percependo tanta skill nell'autore non sarei riuscito a dare forma a un senso del racconto. La valutazione in pollici sarebbe stata la stessa, ma perlomeno la tua spiegazione mi ha fatto apprezzare la genesi :)

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