Laudatus est di Luca Fagiolo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:34

Laudatus est
di Luca Fagiolo


Una gragnola di frammenti di roccia investe l'astronave, l'esplosione registrata dagli schermi illumina di rosso lo spazio circostante.
L'ufficiale di plancia Kangushkano dal nome impronunciabile si copre la bocca sulla fronte con la mano destra-sopra. Le altre tre braccia si muovono impazzite sui tasti. Analizza milioni di dati nel tempo che a un umano servirebbe per battere le palpebre. «Probabilidà è inferiore a zero virgola uno percendo di sopravvive qualcuno.»
Mi faccio il segno della croce con la coda sfiorando fronte, mento e guance. «Parola del Signore.»
«Rendiamo grazie a Dio.» Risponde il quadrumane alzando i palmi al cielo.
La terrestre femmina rinchiusa nella gabbia di luce riprende conoscenza e si stropiccia gli occhi. «Cos'era quel lampo?»
L'esemplare maschile è steso a terra al suo fianco, il petto si alza e si abbassa. Dovrebbe essere un buon segno, se non erro.
L'ufficiale di plancia striscia fino alla parete luminosa della gabbia sul suo sudicio corpo da lumaca bavosa. «Parla nosdra lingua! Du capisce ci?»
La ragazzina grida e si rannicchia in un angolo, il respiro irregolare, il battito del cuore accelerato.
Accarezzo il muso unticcio del Kangushkano e indico l'uscita. «Lasciaci soli, Ufficiale.»
«Subido Capidano.» Ondeggia fino alla porta con le braccia incrociate sul corpo a due a due ed esce dal ponte di comando.
L'automa igienizzante sbuca fuori dal soffitto e ripulisce la striscia viscosa lasciata dall'ufficiale, che inzacchera il pavimento. Spruzza una zaffata di profumo che dovrebbe mettere a loro agio i nostri ospiti terrestri e sparisce nel buco ancora aperto sopra di noi.
Fluttuo fino alla gabbia di luce e connetto la coda di trasmissione ai comandi. Riempio di ossigeno la stanza e disattivo le pareti di luce.
La ragazzina mi balza addosso, le dita protese come artigli, un ringhio profondo e animalesco che le sale dal petto.
Mi sollevo poco più in alto ed evito la sua aggressione. «Ridicola. Cosa pensavi di fare?»
«Dove mi avete portata?»
«Sei sulla mia astronave.»
«E tu cosa cazzo sei?»
«Io sono il profeta Ez3k13le, porta rispetto.»
«Non me l'ero immaginato proprio così. Non sei nemmeno umano.»
«Che spirito d'osservazione.» Sfioro con la coda di trasmissione il cervello di led che pulsa nel mio cranio meccanico. «Tutto quello che mi serve è qui dentro. Quel corpo molliccio non è per nulla funzionale.»
La ragazzina si stringe nelle spalle e copre seno e pube con le mani, come se potesse fregarmi qualcosa delle sue forme umane.
«Cosa ci facciamo qui?» Degna di uno sguardo il ragazzo supino e le guance si arrossano alla vista del suo apparato riproduttivo. Forse una reazione allergica.
«Ho intimato molto tempo fa al tuo popolo di convertirsi all'unico Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della Terra, ma neppure questo compito così semplice siete riusciti a portare a termine.»
«Di cosa stai parlando?»
«Io e i miei fratelli abbiamo trasmesso ai vostri avi il testo sacro Tanàkh, tradotto nelle vostre lingue arcaiche. Vi abbiamo chiesto di avere fede, di credere, ma sembra non rientri nella vostra programmazione di base.»
«Avere fede? Veramente un cervellone cybernetico con la coda mi sta facendo un sermone sulle religioni?»
«Esiste un'unica religione, una sola parola di Dio. Voi l'avete travisata in base alle vostre usanze. Avete trasformato la fede che poteva unirvi in un solo popolo, in un mezzo per dividervi. Non è questo che doveva accadere.»
«Forse non era abbastanza chiara, questa parola di Dio.»
«Era inequivocabile, lapalissiana, inconfondibile.»
«Se sei così sicuro...»
Questo essere umano semi-senziente è davvero insopportabile, spero di aver scelto un soggetto appropriato allo scopo. Dio sa essere molto severo con le sue punizioni. «Avete gettato via il dono più grande che vi ha fatto nostro Signore, la Terra. L'avete presa a calci, maltrattata, strapazzata, bistrattata e strizzata fino allo stremo.»
«E io cosa c'entro? Non è colpa mia, era già super inquinata.»
«Cos'hai fatto per salvare il pianeta? Facile dare la colpa a chi è c'era prima, senza muovere un muscolo per cambiare le cose.»
«Io non...»
«Esatto, non hai fatto nulla, proprio come tutti gli altri. Per questo sono stato costretto a resettare il vostro pianeta.»
Gli occhi della ragazzina si spalancano, in quella che immagino rappresenti un'espressione di sorpresa. Non si era resa conto che a esplodere era stato il suo pianeta? Questo non depone a favore dell'intelligenza della sua specie.
«Tranquilla, non è la prima volta che succede.» Fluttuo verso il cono di guida e inserisco la coda nella sua allocazione. L'astronave riprende vita con uno scossone.
Imposto la rotta verso la Via Lattea, nel braccio di Orione c'è un sistema solare con nove pianeti. Uno sembrerebbe fare al caso nostro. «Dio si prenderà sette giorni per terraformarlo. Voi due sarete i primi abitanti, Adamo ed Eva. Una sola raccomandazione: cercate di trattare meglio la Terra, questa volta.»



Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:38

Ciao Luca! Parametri rispettati, divertiti in questa WLADIMIRO BORCHI EDITION!

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 18:16

Ciao Luca,
piacere di ritrovarti in una divertente (e piacevole, dai) tragicommedia di fantascienza all'italiana. Ho apprezzato la verve che la percorre e la satira ecoantropologica non troppo sottile, insieme ad alcuni particolari succosi come la descrizione della novella Eva, indisciplinata quanto immatura. Bene anche la scrittura trasparente, ma che sei bravo lo sappiamo tutti... :) Altri dettagli fanno invece un po' troppo cliché o macchietta, li ho sentiti meno riusciti, es. il parlato colorito o la fin troppo classica astronave... Anche per il titolo, secondo me, si poteva scegliere qualcosa di più efficace.
Nel complesso una buona prova, piacevole e ben fatta. Ma come mi ha rimescolato Lauro...

Buona Edition,
Francesco

Avatar utente
Signor_Darcy
Messaggi: 270

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#4 » mercoledì 17 novembre 2021, 13:36

Ciao Luca.
Racconto interessante e ben strutturato, che pecca forse di poca originalità (l’ambientazione pre-creazione si è vista anche altrove) e di un colpo di scena che tale non è, perché l’identità dei due ragazzi si coglie prima. Non sono sicurissimo che ci sia effettivamente un cambio di rotta, visto che la Via Lattea è la destinazione fin dal principio del racconto: fattore questo del tema che potrebbe forse farmi decidere in caso di dubbi per la classifica.
Per il resto è scritto bene, a parte qualche ridondanza (per esempio i più accenni alle quattro mani del kangushkano, cosa che era già chiara a “mano destra-sopra”).
Un dubbio: queste entità, se conoscono appena la natura umana (“il petto si alza e si abbassa. Dovrebbe essere un buon segno, se non erro”), hanno piena conoscenza di termini come petto, seno e pube per conoscenza diciamo enciclopedica, o è una piccola falla logica? Domando solo, ovviamente.

alexandra.fischer
Messaggi: 2873

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#5 » mercoledì 17 novembre 2021, 16:16

LAUDATUS EST di Luca Fagiolo Tema centrato. Una SF davvero originale, sulla nave in orbita ci sono due adolescenti nudi, maschio e femmina. E un capitano alieno dal nome impronunciabile e dalla parlata simile ai neri della serie delle Piccole Canaglie. Esiste però anche il Profeta Ez3k13le, dall’aspetto bionico, il quale rimprovera la fanciulla del mancato intervento per salvare la Terra, che lui sta aiutando il Creatore a rendere di nuovo abitata, questo, dopo un resettamento della Terra, ormai inabitabile. Molto bella, come storia, e anche il sacro Tanàk, il probabile testo base che ha dato origine alla Bibbia. Il Lettore può solo incrociare le dita davanti a questa nuova Terra (visto che è nella zona di Orione, e la simbologia del Cacciatore alternato allo Scorpione lascia intravedere grandi doni e grandi lotte).
Attenzione:
ti riporto la frase corretta: Subido, Capidano

Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#6 » mercoledì 17 novembre 2021, 16:29

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Luca.
Racconto interessante e ben strutturato, che pecca forse di poca originalità (l’ambientazione pre-creazione si è vista anche altrove) e di un colpo di scena che tale non è, perché l’identità dei due ragazzi si coglie prima. Non sono sicurissimo che ci sia effettivamente un cambio di rotta, visto che la Via Lattea è la destinazione fin dal principio del racconto: fattore questo del tema che potrebbe forse farmi decidere in caso di dubbi per la classifica.
Per il resto è scritto bene, a parte qualche ridondanza (per esempio i più accenni alle quattro mani del kangushkano, cosa che era già chiara a “mano destra-sopra”).
Un dubbio: queste entità, se conoscono appena la natura umana (“il petto si alza e si abbassa. Dovrebbe essere un buon segno, se non erro”), hanno piena conoscenza di termini come petto, seno e pube per conoscenza diciamo enciclopedica, o è una piccola falla logica? Domando solo, ovviamente.


Ciao e grazie del commento.
Ez3k13le ha una conoscenza anatomica degli esseri umani, costruiti a immagine e somiglianza del suo stesso Dio, ma diciamo che non gli è molto chiaro il funzionamento dei loro organismi fatti di carne e ossa o delle interazioni tra loro (come l'arrossire della ragazza).
Il cambio di rotta è duplice, necessario perché la terra possa durare, quindi un cambio di rotta nelle abitudini degli esseri umani, oltre che un cambio di rotta dell'astronave, che dopo aver fatto esplodere questo pianeta, si dirige nella nostra galassia per creare la nuova Terra (presupponendo che il pianeta in questione non fosse nella nostra galassia ma in un'altra ipotetica).
Sulla originalità sono d'accordo, così come credo che sia impossibile creare qualcosa di veramente originale dopo decine o forse centinaia di anni di racconti e romanzi. Nulla di nuovo sotto al sole insomma, ma mi sembrava potesse essere una visione divertente del tema.

Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#7 » mercoledì 17 novembre 2021, 16:36

Proelium ha scritto:Ciao Luca,
piacere di ritrovarti in una divertente (e piacevole, dai) tragicommedia di fantascienza all'italiana. Ho apprezzato la verve che la percorre e la satira ecoantropologica non troppo sottile, insieme ad alcuni particolari succosi come la descrizione della novella Eva, indisciplinata quanto immatura. Bene anche la scrittura trasparente, ma che sei bravo lo sappiamo tutti... :) Altri dettagli fanno invece un po' troppo cliché o macchietta, li ho sentiti meno riusciti, es. il parlato colorito o la fin troppo classica astronave... Anche per il titolo, secondo me, si poteva scegliere qualcosa di più efficace.
Nel complesso una buona prova, piacevole e ben fatta. Ma come mi ha rimescolato Lauro...

Buona Edition,
Francesco


Ciao Francesco e grazie del commento.
Eh beh, il buon Lauro è sempre un osso duro da battere, colpisce sempre al cuore!
Il titolo non mi convinceva al 100%, ma ero agli sgoccioli e non mi veniva in mente niente che non fosse troppo spoileroso.
Grazie ancora del tuo parere e a presto.

Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#8 » mercoledì 17 novembre 2021, 16:42

alexandra.fischer ha scritto:LAUDATUS EST di Luca Fagiolo Tema centrato. Una SF davvero originale, sulla nave in orbita ci sono due adolescenti nudi, maschio e femmina. E un capitano alieno dal nome impronunciabile e dalla parlata simile ai neri della serie delle Piccole Canaglie. Esiste però anche il Profeta Ez3k13le, dall’aspetto bionico, il quale rimprovera la fanciulla del mancato intervento per salvare la Terra, che lui sta aiutando il Creatore a rendere di nuovo abitata, questo, dopo un resettamento della Terra, ormai inabitabile. Molto bella, come storia, e anche il sacro Tanàk, il probabile testo base che ha dato origine alla Bibbia. Il Lettore può solo incrociare le dita davanti a questa nuova Terra (visto che è nella zona di Orione, e la simbologia del Cacciatore alternato allo Scorpione lascia intravedere grandi doni e grandi lotte).
Attenzione:
ti riporto la frase corretta: Subido, Capidano


Grazie mille del commento Alexandra!

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 401

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#9 » giovedì 18 novembre 2021, 0:49

Ciao Luca,
quando ho finito di leggere da solo e al buio, la mia stanza ha risuonato di una parola: “Geniale!”. Mi hai ricordato [Andrea si fa il segno della croce azzardando il paragone] Douglas Adams e la guida galattica per autostoppisti, misto a un pulp movie di fantascienza anni 60. Non ho neanche fatto caso a imprecisioni o problemi vari che comunque non ho trovato neanche a una seconda lettura, perché sono corso rapido verso il finale, come mi succede solo nelle storie ben scritte.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#10 » domenica 21 novembre 2021, 20:58

Ciao Luca.
Lascio i commenti specifici ai singoli passaggi tra parentesi quadra, col commento finale sul fondo.


Una gragnola di frammenti di roccia investe l'astronave, l'esplosione registrata dagli schermi illumina di rosso lo spazio circostante. [Come frase introduttiva non mi convince. Passiamo infatti da un esterno (l’astronave investita dai frammenti di roccia) a un esterno nel battito di un ciglio, il che non rende per nulla chiaro il tipo di PDV che vuoi adottare. Meglio sarebbe invertire l’ordine delle azioni, con prima lo schermo che si illumina e di conseguenza la spiegazione su cosa stia colpendo l’astronave.]
L'ufficiale di plancia Kangushkano dal nome impronunciabile si copre la bocca sulla fronte con la mano destra-sopra. Le altre tre braccia si muovono impazzite sui tasti [attenzione alle maiuscole. In italiano si preferisce la minuscola per indicare la nazionalità (o, in questo caso, la razza). Unica eccezione dove la maiuscola è obbligatoria anche in italiano è quando ci si riferisce a un popolo antico, tipo "i Romani". Non a caso, vista la complessita della parola qui riportata, ho iniziato a leggerla come un nome proprio, per dover poi modificare al volo il mio pensiero una volta raggiunta la declinazione “ano” e la successiva battuta sul nome impronunciabile.]. Analizza milioni di dati nel tempo che a un umano servirebbe per battere le palpebre. «Probabilidà è inferiore a zero virgola uno percendo di sopravvive qualcuno.»
Mi faccio il segno della croce con la coda sfiorando fronte, mento e guance. «Parola del Signore.»
«Rendiamo grazie a Dio.» Risponde il quadrumane alzando i palmi al cielo.
La terrestre femmina rinchiusa nella gabbia di luce riprende conoscenza e si stropiccia gli occhi. «Cos'era quel lampo?»
L'esemplare maschile è steso a terra al suo fianco, il petto si alza e si abbassa. Dovrebbe essere un buon segno, se non erro.
L'ufficiale di plancia striscia fino alla parete luminosa della gabbia sul suo sudicio corpo da lumaca bavosa. «Parla nosdra lingua! Du capisce ci?»
La ragazzina grida e si rannicchia in un angolo, il respiro irregolare, il battito del cuore accelerato. [Come fa a sapere il narratore che il battito del cuore è accellerato?]
Accarezzo il muso unticcio del Kangushkano e indico l'uscita. «Lasciaci soli, Ufficiale.»
«Subido Capidano.» Ondeggia fino alla porta con le braccia incrociate sul corpo a due a due ed esce dal ponte di comando.
L'automa igienizzante sbuca fuori dal soffitto e ripulisce la striscia viscosa lasciata dall'ufficiale, che inzacchera il pavimento. Spruzza una zaffata di profumo che dovrebbe mettere a loro agio i nostri ospiti terrestri e sparisce nel buco ancora aperto sopra di noi.
Fluttuo fino alla gabbia di luce e connetto la coda di trasmissione ai comandi. Riempio di ossigeno la stanza e disattivo le pareti di luce.
La ragazzina mi balza addosso, le dita protese come artigli, un ringhio profondo e animalesco che le sale dal petto.
Mi sollevo poco più in alto ed evito la sua aggressione. «Ridicola. Cosa pensavi di fare?»
«Dove mi avete portata?»
«Sei sulla mia astronave.»
«E tu cosa cazzo sei?»
«Io sono il profeta Ez3k13le, porta rispetto.»
«Non me l'ero immaginato proprio così. Non sei nemmeno umano.»
«Che spirito d'osservazione.» Sfioro con la coda di trasmissione il cervello di led che pulsa nel mio cranio meccanico. «Tutto quello che mi serve è qui dentro. Quel corpo molliccio non è per nulla funzionale.» Insomma, qui scopriamo che il portatore di PDV è una macchina. Ok, ma allora com'è possibile che non sia in grado di pronunciare il nome del collega? E soprattutto, a cosa gli serve avere un sottoposto "organico"? Qualquadra non cosa...
La ragazzina si stringe nelle spalle e copre seno e pube con le mani, come se potesse fregarmi qualcosa delle sue forme umane.
«Cosa ci facciamo qui?» Degna di uno sguardo il ragazzo supino e le guance si arrossano alla vista del suo apparato riproduttivo. Forse una reazione allergica.
«Ho intimato molto tempo fa al tuo popolo di convertirsi all'unico Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della Terra, ma neppure questo compito così semplice siete riusciti a portare a termine.»
«Di cosa stai parlando?»
«Io e i miei fratelli abbiamo trasmesso ai vostri avi il testo sacro Tanàkh, tradotto nelle vostre lingue arcaiche. Vi abbiamo chiesto di avere fede, di credere, ma sembra non rientri nella vostra programmazione di base.»
«Avere fede? Veramente un cervellone cybernetico con la coda mi sta facendo un sermone sulle religioni?»
«Esiste un'unica religione, una sola parola di Dio. Voi l'avete travisata in base alle vostre usanze. Avete trasformato la fede che poteva unirvi in un solo popolo, in un mezzo per dividervi. Non è questo che doveva accadere.»
«Forse non era abbastanza chiara, questa parola di Dio.»
«Era inequivocabile, lapalissiana, inconfondibile.»
«Se sei così sicuro...»
Questo essere umano semi-senziente è davvero insopportabile, spero di aver scelto un soggetto appropriato allo scopo. Dio sa essere molto severo con le sue punizioni. «Avete gettato via il dono più grande che vi ha fatto nostro Signore, la Terra. L'avete presa a calci, maltrattata, strapazzata, bistrattata e strizzata fino allo stremo.»
«E io cosa c'entro? Non è colpa mia, era già super inquinata.»
«Cos'hai fatto per salvare il pianeta? Facile dare la colpa a chi è c'era prima, senza muovere un muscolo per cambiare le cose.»
«Io non...»
«Esatto, non hai fatto nulla, proprio come tutti gli altri. Per questo sono stato costretto a resettare il vostro pianeta.»
Gli occhi della ragazzina si spalancano, in quella che immagino rappresenti un'espressione di sorpresa. Non si era resa conto che a esplodere era stato il suo pianeta? Questo non depone a favore dell'intelligenza della sua specie.
«Tranquilla, non è la prima volta che succede.» Fluttuo verso il cono di guida e inserisco la coda nella sua allocazione. L'astronave riprende vita con uno scossone.
Imposto la rotta verso la Via Lattea, nel braccio di Orione c'è un sistema solare con nove pianeti. Uno sembrerebbe fare al caso nostro. «Dio si prenderà sette giorni per terraformarlo. Voi due sarete i primi abitanti, Adamo ed Eva. Una sola raccomandazione: cercate di trattare meglio la Terra, questa volta.»

COMMENTO FINALE
In un anno che ci “conosciamo” credo che questa sia soltanto la seconda volta che mi ritrovo a essere poco convinto da un tuo brano, Luca. E, non so dire se sia un caso o no, anche in quell’occasione si trattava di un racconto di fantascienza (anche se ci trovavamo nei territori del buon Nucera).
Ciò che gioca a sfavore del tuo testo è a mio avviso la resa formale. In tutti questi mesi mi (ci) hai abituato a uno standard qualitativo molto alto e il piazzamento finale della scorsa Edition è lì a dimostrarlo. In quest’occasione, invece, nonostante la piacevolezza dell’idea (per quanto non originalissima, anche perché, dopo decine e decine di opere che in un modo o nell’altro, hanno trattato della genesi umana, appena un lettore un minimo sgamato legge di un soggetto maschile e uno femminile quali unici sopravvissuti della razza umana, subito va a pensare ad Adamo ed Eva), ho riscontrato parecchie storture. Oltre a quelle sopra segnalate, ammetto di non aver molto apprezzato il dialogo in stile “talking heads” della parte centrale, la quale sembra figlia più della scarsita di caratteri a disposizione che di una reale motivazione stilistica.
A ciò si aggiunge un portatore di PDV che tutto sembra tranne che una macchina da come lo poni sulla scena. In altre parole, ciò che manca, considerando che il tuo è un racconto in prima persona, è una piena immersione proprio nel PDV, tanto da vedere meglio questo testo in terza persona.
Insomma, dopo tante belle prove, temo che questa sarà la prima volta in cui mi troverò a non considerare il tuo brano quale contendente per la top 3. Mi spiace.
lupus in fabula

Avatar utente
Debora D
Messaggi: 310

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#11 » lunedì 22 novembre 2021, 12:22

Ciao Luca, raccontino esilarante che varia sul tema dei sapienti progenitori. Ho apprezzato soprattutto la declinazione che porta il cambio di rotta al massimo livello, una delle trovate migliori che ho letto finora.
Per la realizzazione devo capire se hai deciso di mollare l’immersione di proposito in favore dell’umorismo. Ci sono alcuni aspetti simpatici, come la difficoltà di interpretazione del cervellone delle reazioni dell’umana e alcuni aspetti meno convincenti che mi sono parsi un’incongruenza.
Te ne espongo qualcuna.
L'ufficiale di plancia Kangushkano dal nome impronunciabile → è il nome proprio o è il nome del popolo? È lunghissima come perifrasi. Occhiolino al lettore? Quindi qui abbiamo la scelta per l'umorismo.

Ma perché Kangushkano parla così? Analizza milioni di dati ma non ha un modo preciso di comunicare con il comandante cervellone? Lo giustifico con l’intento ironico, però non è una soluzione che mi ha entusiasmato.

il battito del cuore accelerato. -> Come gli arriva questo dato? Lo possiede perché è una macchina? Però la realizzazione che è una macchina ci arriva dalla ragazza.

«Io sono il profeta Ez3k13le, porta rispetto.» → bellino il nome alfanumerico ma si perde nella battuta successiva. Se lui pronuncia i numeri, lei come fa a riconoscere Ezechiele in EZtreKunotreLE? Ci starebbe come minimo una pausa di riflessione tra l’uno e l’altro, mi sembra davvero troppo svelta la ragazza.

l'esplosione registrata dagli schermi illumina di rosso lo spazio circostante. / La terrestre femmina rinchiusa nella gabbia di luce riprende conoscenza e si stropiccia gli occhi. → potevano starci delle virgole, le frasi non sono del tutto scorrevoli.

Ho apprezzato il messaggio finale sulla cura per il pianeta Terra che è molto attuale ma l'hai trattato in modo scanzonato e gradevole.

Conclusione: difficile valutazione. Ho gradito l’idea, mi manca qualcosina per essere del tutto soddisfatta. Sento che avrebbe avuto bisogno di maggiore cura nella coerenza del PDV, ma non per l’immersione, piuttosto per non creare un effetto stridente mentre mi godo il buffo modo di pensare del cervellone.

Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#12 » lunedì 22 novembre 2021, 14:02

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:Ciao Luca.
Lascio i commenti specifici ai singoli passaggi tra parentesi quadra, col commento finale sul fondo.


Una gragnola di frammenti di roccia investe l'astronave, l'esplosione registrata dagli schermi illumina di rosso lo spazio circostante. [Come frase introduttiva non mi convince. Passiamo infatti da un esterno (l’astronave investita dai frammenti di roccia) a un esterno nel battito di un ciglio, il che non rende per nulla chiaro il tipo di PDV che vuoi adottare. Meglio sarebbe invertire l’ordine delle azioni, con prima lo schermo che si illumina e di conseguenza la spiegazione su cosa stia colpendo l’astronave.]
L'ufficiale di plancia Kangushkano dal nome impronunciabile si copre la bocca sulla fronte con la mano destra-sopra. Le altre tre braccia si muovono impazzite sui tasti [attenzione alle maiuscole. In italiano si preferisce la minuscola per indicare la nazionalità (o, in questo caso, la razza). Unica eccezione dove la maiuscola è obbligatoria anche in italiano è quando ci si riferisce a un popolo antico, tipo "i Romani". Non a caso, vista la complessita della parola qui riportata, ho iniziato a leggerla come un nome proprio, per dover poi modificare al volo il mio pensiero una volta raggiunta la declinazione “ano” e la successiva battuta sul nome impronunciabile.]. Analizza milioni di dati nel tempo che a un umano servirebbe per battere le palpebre. «Probabilidà è inferiore a zero virgola uno percendo di sopravvive qualcuno.»
Mi faccio il segno della croce con la coda sfiorando fronte, mento e guance. «Parola del Signore.»
«Rendiamo grazie a Dio.» Risponde il quadrumane alzando i palmi al cielo.
La terrestre femmina rinchiusa nella gabbia di luce riprende conoscenza e si stropiccia gli occhi. «Cos'era quel lampo?»
L'esemplare maschile è steso a terra al suo fianco, il petto si alza e si abbassa. Dovrebbe essere un buon segno, se non erro.
L'ufficiale di plancia striscia fino alla parete luminosa della gabbia sul suo sudicio corpo da lumaca bavosa. «Parla nosdra lingua! Du capisce ci?»
La ragazzina grida e si rannicchia in un angolo, il respiro irregolare, il battito del cuore accelerato. [Come fa a sapere il narratore che il battito del cuore è accellerato?]
Accarezzo il muso unticcio del Kangushkano e indico l'uscita. «Lasciaci soli, Ufficiale.»
«Subido Capidano.» Ondeggia fino alla porta con le braccia incrociate sul corpo a due a due ed esce dal ponte di comando.
L'automa igienizzante sbuca fuori dal soffitto e ripulisce la striscia viscosa lasciata dall'ufficiale, che inzacchera il pavimento. Spruzza una zaffata di profumo che dovrebbe mettere a loro agio i nostri ospiti terrestri e sparisce nel buco ancora aperto sopra di noi.
Fluttuo fino alla gabbia di luce e connetto la coda di trasmissione ai comandi. Riempio di ossigeno la stanza e disattivo le pareti di luce.
La ragazzina mi balza addosso, le dita protese come artigli, un ringhio profondo e animalesco che le sale dal petto.
Mi sollevo poco più in alto ed evito la sua aggressione. «Ridicola. Cosa pensavi di fare?»
«Dove mi avete portata?»
«Sei sulla mia astronave.»
«E tu cosa cazzo sei?»
«Io sono il profeta Ez3k13le, porta rispetto.»
«Non me l'ero immaginato proprio così. Non sei nemmeno umano.»
«Che spirito d'osservazione.» Sfioro con la coda di trasmissione il cervello di led che pulsa nel mio cranio meccanico. «Tutto quello che mi serve è qui dentro. Quel corpo molliccio non è per nulla funzionale.» Insomma, qui scopriamo che il portatore di PDV è una macchina. Ok, ma allora com'è possibile che non sia in grado di pronunciare il nome del collega? E soprattutto, a cosa gli serve avere un sottoposto "organico"? Qualquadra non cosa...
La ragazzina si stringe nelle spalle e copre seno e pube con le mani, come se potesse fregarmi qualcosa delle sue forme umane.
«Cosa ci facciamo qui?» Degna di uno sguardo il ragazzo supino e le guance si arrossano alla vista del suo apparato riproduttivo. Forse una reazione allergica.
«Ho intimato molto tempo fa al tuo popolo di convertirsi all'unico Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della Terra, ma neppure questo compito così semplice siete riusciti a portare a termine.»
«Di cosa stai parlando?»
«Io e i miei fratelli abbiamo trasmesso ai vostri avi il testo sacro Tanàkh, tradotto nelle vostre lingue arcaiche. Vi abbiamo chiesto di avere fede, di credere, ma sembra non rientri nella vostra programmazione di base.»
«Avere fede? Veramente un cervellone cybernetico con la coda mi sta facendo un sermone sulle religioni?»
«Esiste un'unica religione, una sola parola di Dio. Voi l'avete travisata in base alle vostre usanze. Avete trasformato la fede che poteva unirvi in un solo popolo, in un mezzo per dividervi. Non è questo che doveva accadere.»
«Forse non era abbastanza chiara, questa parola di Dio.»
«Era inequivocabile, lapalissiana, inconfondibile.»
«Se sei così sicuro...»
Questo essere umano semi-senziente è davvero insopportabile, spero di aver scelto un soggetto appropriato allo scopo. Dio sa essere molto severo con le sue punizioni. «Avete gettato via il dono più grande che vi ha fatto nostro Signore, la Terra. L'avete presa a calci, maltrattata, strapazzata, bistrattata e strizzata fino allo stremo.»
«E io cosa c'entro? Non è colpa mia, era già super inquinata.»
«Cos'hai fatto per salvare il pianeta? Facile dare la colpa a chi è c'era prima, senza muovere un muscolo per cambiare le cose.»
«Io non...»
«Esatto, non hai fatto nulla, proprio come tutti gli altri. Per questo sono stato costretto a resettare il vostro pianeta.»
Gli occhi della ragazzina si spalancano, in quella che immagino rappresenti un'espressione di sorpresa. Non si era resa conto che a esplodere era stato il suo pianeta? Questo non depone a favore dell'intelligenza della sua specie.
«Tranquilla, non è la prima volta che succede.» Fluttuo verso il cono di guida e inserisco la coda nella sua allocazione. L'astronave riprende vita con uno scossone.
Imposto la rotta verso la Via Lattea, nel braccio di Orione c'è un sistema solare con nove pianeti. Uno sembrerebbe fare al caso nostro. «Dio si prenderà sette giorni per terraformarlo. Voi due sarete i primi abitanti, Adamo ed Eva. Una sola raccomandazione: cercate di trattare meglio la Terra, questa volta.»

COMMENTO FINALE
In un anno che ci “conosciamo” credo che questa sia soltanto la seconda volta che mi ritrovo a essere poco convinto da un tuo brano, Luca. E, non so dire se sia un caso o no, anche in quell’occasione si trattava di un racconto di fantascienza (anche se ci trovavamo nei territori del buon Nucera).
Ciò che gioca a sfavore del tuo testo è a mio avviso la resa formale. In tutti questi mesi mi (ci) hai abituato a uno standard qualitativo molto alto e il piazzamento finale della scorsa Edition è lì a dimostrarlo. In quest’occasione, invece, nonostante la piacevolezza dell’idea (per quanto non originalissima, anche perché, dopo decine e decine di opere che in un modo o nell’altro, hanno trattato della genesi umana, appena un lettore un minimo sgamato legge di un soggetto maschile e uno femminile quali unici sopravvissuti della razza umana, subito va a pensare ad Adamo ed Eva), ho riscontrato parecchie storture. Oltre a quelle sopra segnalate, ammetto di non aver molto apprezzato il dialogo in stile “talking heads” della parte centrale, la quale sembra figlia più della scarsita di caratteri a disposizione che di una reale motivazione stilistica.
A ciò si aggiunge un portatore di PDV che tutto sembra tranne che una macchina da come lo poni sulla scena. In altre parole, ciò che manca, considerando che il tuo è un racconto in prima persona, è una piena immersione proprio nel PDV, tanto da vedere meglio questo testo in terza persona.
Insomma, dopo tante belle prove, temo che questa sarà la prima volta in cui mi troverò a non considerare il tuo brano quale contendente per la top 3. Mi spiace.


Ciao Alessandro, e grazie del commento.
Ho tentato un approccio differente al tema e sono andato sullo scanzonato che è sicuramente meno nelle mia corde. O, per meglio dire, mi rendo conto di scivolare spesso fuori dal pdv coltivando di più la vena ironica e curando meno l'attinenza. La trama è trita e ritrita, ma stavolta il mio obbiettivo non era stupire o raccontare qualcosa di nuovo, quanto dare una morale col sorriso sulle labbra.
Non è sicuramente il migliore dei mie racconti, anche se mi sono divertito molto a scriverlo.

Avatar utente
Fagiolo17
Messaggi: 530

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#13 » lunedì 22 novembre 2021, 14:04

Debora D ha scritto:Ciao Luca, raccontino esilarante che varia sul tema dei sapienti progenitori. Ho apprezzato soprattutto la declinazione che porta il cambio di rotta al massimo livello, una delle trovate migliori che ho letto finora.
Per la realizzazione devo capire se hai deciso di mollare l’immersione di proposito in favore dell’umorismo. Ci sono alcuni aspetti simpatici, come la difficoltà di interpretazione del cervellone delle reazioni dell’umana e alcuni aspetti meno convincenti che mi sono parsi un’incongruenza.
Te ne espongo qualcuna.
L'ufficiale di plancia Kangushkano dal nome impronunciabile → è il nome proprio o è il nome del popolo? È lunghissima come perifrasi. Occhiolino al lettore? Quindi qui abbiamo la scelta per l'umorismo.

Ma perché Kangushkano parla così? Analizza milioni di dati ma non ha un modo preciso di comunicare con il comandante cervellone? Lo giustifico con l’intento ironico, però non è una soluzione che mi ha entusiasmato.

il battito del cuore accelerato. -> Come gli arriva questo dato? Lo possiede perché è una macchina? Però la realizzazione che è una macchina ci arriva dalla ragazza.

«Io sono il profeta Ez3k13le, porta rispetto.» → bellino il nome alfanumerico ma si perde nella battuta successiva. Se lui pronuncia i numeri, lei come fa a riconoscere Ezechiele in EZtreKunotreLE? Ci starebbe come minimo una pausa di riflessione tra l’uno e l’altro, mi sembra davvero troppo svelta la ragazza.

l'esplosione registrata dagli schermi illumina di rosso lo spazio circostante. / La terrestre femmina rinchiusa nella gabbia di luce riprende conoscenza e si stropiccia gli occhi. → potevano starci delle virgole, le frasi non sono del tutto scorrevoli.

Ho apprezzato il messaggio finale sulla cura per il pianeta Terra che è molto attuale ma l'hai trattato in modo scanzonato e gradevole.

Conclusione: difficile valutazione. Ho gradito l’idea, mi manca qualcosina per essere del tutto soddisfatta. Sento che avrebbe avuto bisogno di maggiore cura nella coerenza del PDV, ma non per l’immersione, piuttosto per non creare un effetto stridente mentre mi godo il buffo modo di pensare del cervellone.


Grazie mille del commento Debora. Come dicevo ad Alessandro, cercando di mantenere il racconto su temi molto leggeri e divertenti, ho perso un po' il polso del pdv, mi sono concentrato più sul far ridere che nel mantenere una coerenza stilistica. Un po' alla Guida Galattica per Autostoppisti, che sicuramente non è scritto "bene" ma fa molto ridere.
Grazie ancora!

Gianfranca Gastaldi
Messaggi: 14

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#14 » giovedì 25 novembre 2021, 23:50

Ciao Luca,
mi è piaciuto molto il tuo racconto!
La narrazione è caratterizzata da un ottimo ritmo, che scaturisce anche da dialoghi ben costruiti. Da un punto di vista lessicale è un testo che presenta soluzioni originali e interessanti. Trattandosi inoltre di un racconto fantascientifico, hai saputo usare in modo oculato la disponibilità dei 5000 caratteri per tratteggiare le caratteristiche fondamentali di "quel" mondo, con interessanti rimandi linguistici (chissà: sarebbe stato interessante far articolare ai tuoi personaggi delle altre frasi nella loro lingua!): il lettore non si perde, anzi, prosegue con la curiosità di chi sa di esplorare in un certo senso una nuova dimensione. Infine: tema centrato in un modo originale.
Gianfranca Gastaldi

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Laudatus est di Luca Fagiolo

Messaggio#15 » mercoledì 1 dicembre 2021, 18:54

Una più che buona esecuzione del classico "Faccio la Terra e poi la distruggo". Non mi ha convinto solo la parte in cui il profeta spiega e fa la morale (ritengo che avresti potuto metterla giù in un modo più originale rispetto a questo classico rimbrotto) e alcune linee di dialogo della ragazza che ok che volevi mostrarci la sua immaturità, ma mi sono sembrate oltremodo forzate. Ottimo il finale. Il tema, infine, c'è, ma non così centrato, non esce con forza e non sembra la determinante del racconto. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo brillante soprattutto grazie al bel finale.

Torna a “159° All Time - Wladimiro Borchi Edition - la 3° della NONA ERA”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti