Un'ultima cassa

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
FilippoR
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Un'ultima cassa

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:41

Un'ultima cassa.
di Filippo Rubulotta

Il capitano annuisce. «Vai Jacob.»
Mi volto verso la banchina, metto le mani a cono. «Tutti a bordo! Fra poco salpiamo!»
I marinai sulla banchina si voltano, vengono verso la passerella e salgono.
Un carro raggiunge di corsa la banchina, sopra vi sono cinque uomini, di cui un damerino e gli altri sono dei manovali. Il damerino scende dal carro e corre verso la nave, per quanto glielo permetta l’abito, reggendo il cilindro. «Scusate! Aspettate!» Sale sulla passerella e ci raggiunge. Si ferma a riprendere fiato, appoggia le mani sulle gambe.
«Signore, questa non è una nave passeggeri. Lo sa vero?»
«Certo…» Riprende fiato. «Ho un trasporto per voi.»
«Non abbiamo tempo da perdere, scendete, stiamo per salpare.»
«Vi darò cento sovrane, d’oro. Per un’unica cassa, deve arrivare a Londra il prima possibile.»
Il capitano spalanca gli occhi. «Cento? Perché non l’ha detto prima. Ma non è che ci metterà nei guai, vero?»
«Direi che per quel prezzo non sarebbe un problema vero?» Gli fa l’occhiolino. «Comunque niente del genere, non si preoccupi. È solo molto urgente e mi serve la massima discrezione, per cui non apritela.»
Il capitano annuisce. «Certo, portatela a bordo.»
Il damerino fa cenno ai manovali di raggiungerci.
Prendono la cassa mettendosi due a sinistra e due a destra la portano sulla nave.
«Venti in anticipo, il resto le avrete quando consegnerete la cassa a questa persona. Vi aspetta al porto.» Porge un foglietto al capitano. «E questo è l’anticipo.» Gli porge un sacchetto.
Il capitano lo prende, slega il laccetto e ne tira fuori una moneta d’oro. La rimette nel sacchetto. «Affare fatto. La vostra cassa arriverà a destinazione senza intoppi.» Si volta verso i marinai sul ponte. «Prendetela e mettetela insieme alle altre, fissatela bene!»
I marinai la prendono e la portano sottocoperta.
«Non vi preoccupate, sarà fatto come dite.» Il capitano fa un mezzo inchino verso il damerino.
«La ringrazio, buon viaggio.» E scende dalla nave seguito dai suoi uomini.

***

Il viaggio è tranquillo e siamo in vista della costa.
Entro negli alloggi dei marinai insieme al capitano. Ha una bottiglia di rum in mano.
La solleva «Venite qua tutti, dobbiamo festeggiare questa traversata fortunata!» Afferra il tappo con i denti e la stappa.
Un urlo da sotto di noi, da sottocoperta.
Il capitano si guarda attorno. «Ma chi era? Sembrava uno dei gemelli… Se quegli idioti hanno combinato qualcosa a quella cassa li appendo all’albero maestro.» Mi passa la bottiglia. «Reggi qua e non finirtela in mia assenza.» E si dirige sottocoperta seguito dagli altri marinai.
Speriamo non abbiano fatto danni, altrimenti è la volta buona che il capitano mantiene la sua promessa…
Altre urla sempre più vicine.
Ma che diavolo sta accadendo, mi avvicino a una branda e prendo un bastone.
Dalle scale arrivano dei passi di corsa e sbucano dei marinai pieni di ferite. Dietro di loro arriva il capitano con delle chiazze di sangue addosso.
«Cos’è successo?»
«Jacob! Ci hanno fottuto con quella cassa! È un dannatissimo mostro e sta facendo a pezzi tutti!» Si guarda alle spalle.
I marinai scappano dalla porta.
«Quella cosa non deve raggiungere la terraferma. A qualsiasi costo!» Mi prende la bottiglia e ne beve un sorso. Mi spinge fuori dagli alloggi. «Pensaci tu mentre lo tengo impegnato.»
«Ma capitan—»
«Niente ma!» Chiude la porta rimanendo dentro. «Corri! Fai come ti ho detto! È un ordine!»
Un ringhio da dietro la porta e il rumore della bottiglia che va in franutimi. Poi le urla del capitano e il silenzio.
Ma cosa posso fare, mi guardo intorno e vedo il timoniere. Ecco cosa.
Corro e salgo sul ponte del castello di poppa e lo spingo via. «Molla, ci penso io qua.»
«Ma che succede a tutti? Siete impazziti?»
Vorrei saperlo anch'io...
In lontananza la porta degli alloggi esplode in vari pezzi di legno.
Meno male che sono venuto via.
Il timoniere mi guarda con gli occhi spalancati. «Ma cos’è quello?»
Un essere coperto di pelo e con lunghi artigli esce sul ponte e si guarda attorno, il muso è allungato e con enormi zanne. Incrocia il mio sguardo ed emette un ringhio e corre verso di noi.
Ma da dove è uscito questo demonio?
Il timoniere scappa nella stanza di navigazione e si chiude la porta alle spalle.
Il cuore mi rimbomba nel petto. Ci metto una mano sopra. Forza Jacob. Il capitano mi ha dato un ordine, l’ultimo… Quell’essere non raggiungerà il porto. «Mamma, papà, vi voglio bene.» Ruoto il timone al massimo e mi ci aggrappo. La nave sbanda con violenza.
La creatura perde l’equilibrio, scivola e finisce contro il parapetto. Artiglia il pavimento e si rimette in piedi e torna a correre verso di me.
Per poco… Ma non importa, un paio di miglia e sarà tutto finito. Con il bastone faccio leva contro il timone e lo spacco.
Davanti a noi poco più avanti ci aspettano gli scogli. Mi metto davanti a quel che resta del timone e sollevo il bastone con la sinistra, con la destra mi faccio il segno della croce. Davvero una traversata fortunata…



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antico
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:42

Ciao Filippo! Caratteri e tempo ok, buona WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Antonio Pilato
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 17:54

Ciao Filippo, ben ritrovato!
Il racconto l'ho trovato molto lineare e, dunque, semplice: la narrazione è buona, anche se avrei speso qualche parola in più per la seconda parte e qualche parola in meno per la prima.
Il tema del contest è rispettato.
Ciononostante, non ho percepito particolari elementi di originalità nella vicenda, se non la vera 'sorpresa' che contiene la cassa: il climax è dunque a metà del racconto, non alla fine o all'inizio, pertanto avrei osato un po' di più.
La prima parte è molto, troppo statica, e l'avrei resa più snella, magari sintetizzando qualche frase.

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Andrea Lauro
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#4 » mercoledì 17 novembre 2021, 18:35

Ciao Filippo, un racconto che non mi ha centrato purtroppo.
L’ho seguito dall’inizio alla fine senza perdermi, è lineare e già è una cosa buona. Ma c’è tanto su cui lavorare, vediamo se posso esserti utile:
Nel primo passaggio, nota in 426 caratteri la ripetizione di tutti questi termini in maiuscolo:
Mi VOLTO verso la BANCHINA, metto le mani a cono. «Tutti a bordo! Fra poco salpiamo!»
I marinai sulla banchina si VOLTANO, vengono VERSO la PASSERELLA e salgono.
Un carro raggiunge di CORSA la BANCHINA, sopra vi sono cinque uomini, di cui un damerino e gli altri sono dei manovali. Il damerino scende dal carro e CORRE VERSO la nave, per quanto glielo permetta l’abito, reggendo il cilindro.
SALE sulla PASSERELLA e ci raggiunge.

e in questa frase (ok, uno probabile che sia un refuso):
DAVANTI a noi poco più AVANTI ci aspettano gli scogli. Mi metto DAVANTI


Il mio suggerimento? La soluzione non è trovare sinonimi, è scrivere meno. Togli tutto quello che è ridondante perché si desume dal contesto. Vedrai come migliora.

Sempre nel primo paragrafo: cosa mancava? Il pensato del protagonista Jacob. Meglio, il protagonista Jacob stesso. Sta assistendo allo scambio capitano- damerino senza metterci del suo. Siamo esterni alla situazione, non coinvolti. Cosa pensa della cassa misteriosa? Cosa vorrebbe? Es.: una traversata tranquilla, di non tardare la partenza, di vedere qualcosa di nuovo rispetto alla routine. Il protagonista ci è negato, nel primo paragrafo. E nel secondo fatichiamo a recuperarlo, quando compie azioni.
Per capirci, nel primo paragrafo abbiamo un contributo del protagonista nel 6,04% dei caratteri (119 / 1967), se si esclude quel termine “damerino” che potrebbe essere un modo suo di interpretare il mondo (ma resta comunque poco).

Ultimo appunto, la descrizione del mostro: “un essere coperto di pelo e con lunghi artigli esce sul ponte e si guarda attorno, il muso è allungato e con enormi zanne”. Concordi sul fatto che sono quattro dettagli abbastanza generici?

Insomma, vedo tanti spunti su cui poter lavorare per migliorare la tua prosa, a rileggerci!
andrea

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Davide_Mannucci
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#5 » giovedì 18 novembre 2021, 11:27

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Il tuo racconto non mi ha coinvolto purtroppo, anche se potenziale ce n’è eccome. Ho fatto fatica a scorgere il pdv nella prima parte. Sembrava più il racconto di un narratore esterno. Poi subentra improvvisamente Jacob e allora capisci. Mancano considerazioni da parte di Jacob che mi facciano vedere la scena con i suoi occhi, le sue percezioni. La trama è interessante e secondo me dovresti rivedere il tutto in Laboratorio, perché l’idea c’è e anche, in parte, lo sviluppo non è male. L’ultima parte è buona e si riesce a entrare nei panni di Jacob. Il tema è centrato e la declinazione è interessante anche se poco originale.
A presto
Davide Mannucci

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Michael Dag
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#6 » giovedì 18 novembre 2021, 16:29

La storia in se non è male, ma ha un grosso difetto: il mostro sembra uno di quei pupazzoni che saltano fuori all'improvviso nei lunapark.
Ha una descrizione troppo generica, e non lo vediamo mai in azione se non qualche comparsa ferita generica.
Insomma, manca il pathos.
"Quella cosa non deve raggiungere la terraferma" mi pare un po' troppo affrettata come conclusione.
Secondo me le soluzioni per migliorare quella che è un ottima idea e un ottima interpretazione del tema sono due:
1- tagliare del tutto la prima parte, limitarsi a dare le info al lettore durante il brindisi del capitano
2- tagliare il finale, lasciare più spazio al mostro in azione e… come andrà a finire? Riuscirà il nostro eroe a raggiungere il timone?

Sul discorso delle ripetizioni, non mi dilungo, anche io le avevo notate all'inizio

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#7 » lunedì 22 novembre 2021, 7:47

Ciao Filippo, piacere di averti letto.
Condivido alcune delle osservazioni di chi mi ha preceduto, la prima parte mi pare che rallenti l'ingresso del lettore nella storia invece che facilitarlo, e nella scena del mostro manca un po' di pathos. Manca anche un po' di introspezione del protagonista che ci permetta di appassionarci al suo sacrificio finale. L'idea è buona ma per essere sviluppata al meglio credo che avrebbe avuto bisogno di più spazio o di un'organizzazione diversa dei paragrafi.
A rileggerci presto,
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#8 » lunedì 22 novembre 2021, 14:43

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Filippo, ben ritrovato!
Il racconto l'ho trovato molto lineare e, dunque, semplice: la narrazione è buona, anche se avrei speso qualche parola in più per la seconda parte e qualche parola in meno per la prima.
Il tema del contest è rispettato.
Ciononostante, non ho percepito particolari elementi di originalità nella vicenda, se non la vera 'sorpresa' che contiene la cassa: il climax è dunque a metà del racconto, non alla fine o all'inizio, pertanto avrei osato un po' di più.
La prima parte è molto, troppo statica, e l'avrei resa più snella, magari sintetizzando qualche frase.

Ciao Antonio,
devo imparare a osare di più effettivamente.
Grazie mille e a presto!

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#9 » lunedì 22 novembre 2021, 15:03

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Filippo, un racconto che non mi ha centrato purtroppo.
L’ho seguito dall’inizio alla fine senza perdermi, è lineare e già è una cosa buona. Ma c’è tanto su cui lavorare, vediamo se posso esserti utile:
Nel primo passaggio, nota in 426 caratteri la ripetizione di tutti questi termini in maiuscolo:
Mi VOLTO verso la BANCHINA, metto le mani a cono. «Tutti a bordo! Fra poco salpiamo!»
I marinai sulla banchina si VOLTANO, vengono VERSO la PASSERELLA e salgono.
Un carro raggiunge di CORSA la BANCHINA, sopra vi sono cinque uomini, di cui un damerino e gli altri sono dei manovali. Il damerino scende dal carro e CORRE VERSO la nave, per quanto glielo permetta l’abito, reggendo il cilindro.
SALE sulla PASSERELLA e ci raggiunge.

e in questa frase (ok, uno probabile che sia un refuso):
DAVANTI a noi poco più AVANTI ci aspettano gli scogli. Mi metto DAVANTI


Il mio suggerimento? La soluzione non è trovare sinonimi, è scrivere meno. Togli tutto quello che è ridondante perché si desume dal contesto. Vedrai come migliora.

Sempre nel primo paragrafo: cosa mancava? Il pensato del protagonista Jacob. Meglio, il protagonista Jacob stesso. Sta assistendo allo scambio capitano- damerino senza metterci del suo. Siamo esterni alla situazione, non coinvolti. Cosa pensa della cassa misteriosa? Cosa vorrebbe? Es.: una traversata tranquilla, di non tardare la partenza, di vedere qualcosa di nuovo rispetto alla routine. Il protagonista ci è negato, nel primo paragrafo. E nel secondo fatichiamo a recuperarlo, quando compie azioni.
Per capirci, nel primo paragrafo abbiamo un contributo del protagonista nel 6,04% dei caratteri (119 / 1967), se si esclude quel termine “damerino” che potrebbe essere un modo suo di interpretare il mondo (ma resta comunque poco).

Ultimo appunto, la descrizione del mostro: “un essere coperto di pelo e con lunghi artigli esce sul ponte e si guarda attorno, il muso è allungato e con enormi zanne”. Concordi sul fatto che sono quattro dettagli abbastanza generici?

Insomma, vedo tanti spunti su cui poter lavorare per migliorare la tua prosa, a rileggerci!
andrea


Ciao Andrea,
Stavo leggendo il tuo commento e quando sono arrivato a questa parte sono scoppiato a ridere: “6,04% dei caratteri (119 / 1967)” ma in senso buono!!! (mi ha ricordato i grafici su youtube…)
Tornando al commento, le parti che hai evidenziato rendono bene l’idea e non posso che concordare (troppe ripetizioni facilmente evitabili, poco dentro il personaggio e il mostro un po’ troppo generico), ci sono ampi margini di miglioramento.
Grazie mille e a presto!

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#10 » lunedì 22 novembre 2021, 15:08

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Il tuo racconto non mi ha coinvolto purtroppo, anche se potenziale ce n’è eccome. Ho fatto fatica a scorgere il pdv nella prima parte. Sembrava più il racconto di un narratore esterno. Poi subentra improvvisamente Jacob e allora capisci. Mancano considerazioni da parte di Jacob che mi facciano vedere la scena con i suoi occhi, le sue percezioni. La trama è interessante e secondo me dovresti rivedere il tutto in Laboratorio, perché l’idea c’è e anche, in parte, lo sviluppo non è male. L’ultima parte è buona e si riesce a entrare nei panni di Jacob. Il tema è centrato e la declinazione è interessante anche se poco originale.
A presto

Ciao Davide,
purtroppo hai ragione sul pdv.
Per il laboratorio devo approfondire, mi ha sempre incuriosito e potrebbe essere l’occasione giusta che inizio a frequentare anche quella zona e le cose da mettere a posto con la seconda stesura non mancano.
Grazie mille e a presto!

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#11 » lunedì 22 novembre 2021, 15:12

Michael Dag ha scritto:La storia in se non è male, ma ha un grosso difetto: il mostro sembra uno di quei pupazzoni che saltano fuori all'improvviso nei lunapark.
Ha una descrizione troppo generica, e non lo vediamo mai in azione se non qualche comparsa ferita generica.
Insomma, manca il pathos.
"Quella cosa non deve raggiungere la terraferma" mi pare un po' troppo affrettata come conclusione.
Secondo me le soluzioni per migliorare quella che è un ottima idea e un ottima interpretazione del tema sono due:
1- tagliare del tutto la prima parte, limitarsi a dare le info al lettore durante il brindisi del capitano
2- tagliare il finale, lasciare più spazio al mostro in azione e… come andrà a finire? Riuscirà il nostro eroe a raggiungere il timone?

Sul discorso delle ripetizioni, non mi dilungo, anche io le avevo notate all'inizio

Ciao Michael,
il pupazzone del lunapark per il mostro rende molto bene l’idea…
Entrambe le soluzioni sono valide, grazie mille dei consigli e a presto!
PS: Sulle ripetizioni... Mi spiace non essermene accorto.

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#12 » lunedì 22 novembre 2021, 15:14

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Filippo, piacere di averti letto.
Condivido alcune delle osservazioni di chi mi ha preceduto, la prima parte mi pare che rallenti l'ingresso del lettore nella storia invece che facilitarlo, e nella scena del mostro manca un po' di pathos. Manca anche un po' di introspezione del protagonista che ci permetta di appassionarci al suo sacrificio finale. L'idea è buona ma per essere sviluppata al meglio credo che avrebbe avuto bisogno di più spazio o di un'organizzazione diversa dei paragrafi.
A rileggerci presto,
Giuliano

Ciao Giuliano,
Devo rimaneggiarla un po’ per correggere tutti i problemi.
Grazie mille e alla prossima!

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Fagiolo17
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#13 » mercoledì 24 novembre 2021, 9:09

Ciao Filippo e piacere di averti letto.
L'idea poteva essere interessante anche se non innovativa (ma non esiste più niente di nuovo, lo ripeto a ogni edizione), però doveva essere gestita un po' meglio. Il mostro poppa fuori dalla cassa un po' a caso, senza motivazioni, inaspettato, e per questo stranisce. La parte iniziale non crea sufficiente mistero per il disvelamento del mostro nascosto.
Se il damarino avesse avuto un atteggiamento più disperato, o avesse sudato per l'ansia di caricare un mostro su una nave, o comunque qualcosa che ci avesse messi sull'attenti, il risultato finale sarebbe stato molto più forte.
E anche il mostro, due o tre dettagli precisi e concreti e via!
Poi ci sono alcune ripetizioni soprattutto nella parte iniziale, ma capisco che scrivere su MC è sempre ostico per la fretta di realizzare un'opera e per la difficoltà di rispettare il tema.
A rileggerci alla prossima.

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david.callaghan
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#14 » mercoledì 24 novembre 2021, 23:25

Un ultima cassa
Ciao Filippo
Il tuo racconto devo dire che non mi è dispiaciuto affatto, però non è nemmeno che mi abbia convinto. Si legge bene, scorre, peró manca il pathos e anche il fatto che la storia non si originalissima pesa un po'. Mi sembra piú un racconto scritto di mestiere che frutto di un'idea di cui fossi convinto.

alexandra.fischer
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#15 » giovedì 25 novembre 2021, 8:45

Tema centrato. Racconto marinaresco che strizza l’occhio al miglior Stevenson. L’idea del damerino che paga per il trasporto della cassa misteriosa con annesso mostro simil licantropo è davvero bella e ottocentesca, come l’atmosfera della nave, e il riferimento alle monete del compenso. La reazione del protagonista, ossia distruggere la nave con l’abominio, è più che logica.
Attenzione:
vai, Jacob.
…il rumore della bottiglia che va in frantumi
A carico della trama:
Sembrava uno dei gemelli. Frase oscura, a cosa è riferita? Forse volevi dire che il mostro, prima di diventare tale, era uguale al damerino?
Nel finale avrei messo qualcosa a proposito del damerino: che so, la punizione per non aver portato la cassa a chi doveva.

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#16 » lunedì 29 novembre 2021, 19:19

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Filippo e piacere di averti letto.
L'idea poteva essere interessante anche se non innovativa (ma non esiste più niente di nuovo, lo ripeto a ogni edizione), però doveva essere gestita un po' meglio. Il mostro poppa fuori dalla cassa un po' a caso, senza motivazioni, inaspettato, e per questo stranisce. La parte iniziale non crea sufficiente mistero per il disvelamento del mostro nascosto.
Se il damarino avesse avuto un atteggiamento più disperato, o avesse sudato per l'ansia di caricare un mostro su una nave, o comunque qualcosa che ci avesse messi sull'attenti, il risultato finale sarebbe stato molto più forte.
E anche il mostro, due o tre dettagli precisi e concreti e via!
Poi ci sono alcune ripetizioni soprattutto nella parte iniziale, ma capisco che scrivere su MC è sempre ostico per la fretta di realizzare un'opera e per la difficoltà di rispettare il tema.
A rileggerci alla prossima.

Ciao Luca,
purtroppo hai ragione, bastavano poche piccole modifiche per rendere il tutto più chiaro e “credibile”.
Grazie mille e alla prossima!

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#17 » lunedì 29 novembre 2021, 19:20

david.callaghan ha scritto:Un ultima cassa
Ciao Filippo
Il tuo racconto devo dire che non mi è dispiaciuto affatto, però non è nemmeno che mi abbia convinto. Si legge bene, scorre, peró manca il pathos e anche il fatto che la storia non si originalissima pesa un po'. Mi sembra piú un racconto scritto di mestiere che frutto di un'idea di cui fossi convinto.

Ciao David,
ci sono un po’ di problemi che devo correggere, l’idea comunque mi piace ma devo sistemarla per bene.
Grazie mille e alla prossima!

FilippoR
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#18 » lunedì 29 novembre 2021, 19:23

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Racconto marinaresco che strizza l’occhio al miglior Stevenson. L’idea del damerino che paga per il trasporto della cassa misteriosa con annesso mostro simil licantropo è davvero bella e ottocentesca, come l’atmosfera della nave, e il riferimento alle monete del compenso. La reazione del protagonista, ossia distruggere la nave con l’abominio, è più che logica.
Attenzione:
vai, Jacob.
…il rumore della bottiglia che va in frantumi
A carico della trama:
Sembrava uno dei gemelli. Frase oscura, a cosa è riferita? Forse volevi dire che il mostro, prima di diventare tale, era uguale al damerino?
Nel finale avrei messo qualcosa a proposito del damerino: che so, la punizione per non aver portato la cassa a chi doveva.

Ciao Alexandra,
grazie mille delle segnalazioni, le correggo in una futura stesura.
I gemelli sono due dell'equipaggio, dovevo renderlo più chiaro perché è facile perdersi (magari presentandoli prima in modo da non generare fraintendimenti).
Grazie mille e alla prossima!

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antico
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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#19 » domenica 5 dicembre 2021, 17:41

Penso ti sia già stato detto tutto e da parte mia non posso che confermare: il pdv è molto passivo, non si capisce come si sia aperta la cassa, il mostro e il contesto in generale è eccessivamente generico, manca di carattere. Aggiungo che ho storto un po' il naso sulla conclusione perché dirigere la nave contro gli scogli non è garanzia di successo nell'eliminare una bestia ormai libera che scorrazza sul ponte della nave. Insomma, il racconto si legge bene, questo sia chiaro, ma al netto dei problemi evidenziati vorrei in effetti puntare l'attenzione più sulla mancanza di carattere del complesso. Direi che dovresti lavorare soprattutto su quello perché gli strumenti li hai, bisogna solo fare suonare le note dello spartito in modo più chiaro. Pollice tendente verso il positivo anche se un po' al pelo, questa volta.

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Re: Un'ultima cassa

Messaggio#20 » domenica 5 dicembre 2021, 22:16

antico ha scritto:Penso ti sia già stato detto tutto e da parte mia non posso che confermare: il pdv è molto passivo, non si capisce come si sia aperta la cassa, il mostro e il contesto in generale è eccessivamente generico, manca di carattere. Aggiungo che ho storto un po' il naso sulla conclusione perché dirigere la nave contro gli scogli non è garanzia di successo nell'eliminare una bestia ormai libera che scorrazza sul ponte della nave. Insomma, il racconto si legge bene, questo sia chiaro, ma al netto dei problemi evidenziati vorrei in effetti puntare l'attenzione più sulla mancanza di carattere del complesso. Direi che dovresti lavorare soprattutto su quello perché gli strumenti li hai, bisogna solo fare suonare le note dello spartito in modo più chiaro. Pollice tendente verso il positivo anche se un po' al pelo, questa volta.

Ciao Maurizio, grazie!

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