Mai perdere la bussola

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Mai perdere la bussola

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:41

Una cannonata inglese fracassò parte del cassero, schegge di legno volarono ovunque. Capitan Velamuerta trattenne il fiato e soffocò la tosse che stava per scuoterlo. Non poteva certo farsi vedere dai suoi uomini a tossire come una femminuccia.
<Alzat_> Le parole gli morirono in gola. Fanculo a Poseidone.
Si allontanò dal parapetto, prese la fiaschetta dal panciotto e buttò giù due sorsi di vino. Molto meglio.
<Alzate il tiro, idioti! Non vedete che state sparando ai pesci?>
<Capitano> Juan scosse il capo <in fiancata abbiamo solo pezzi da dodici.>
Velamuerta si voltò al timoniere. <Diego, vira verso di loro!> Corse lungo il ponte. <Portate le colubrine da otto sul castello di prua, gli faremo sentire come cantano i ferri spagnoli.>
Un'altra palla offerta da sua maestà britannica si piantò nella chiglia.
I bastardi sparavano a piccolo calibro. Pochi danni, ma precisione garantita e gittata superiore. Stare fermi era un suicidio. <Spiegate tutte le vele!>
Una trentina di facce annerite dal fumo si voltarono a guardarlo.
<Dannati idioti, volete restare a fare da bersaglio? Abbiamo il vento a favore.> Mosse due passi verso il marinaio più vicino, un negro con più cicatrici che denti. <E poi, sono io che do gli ordini. Muoversi!>
La vela maestra scese dal pennone, la nave si raddrizzò mentre il timoniere bestemmiava più forte delle cannonate.
Velamuerta controllò le pistole. Non sarebbero mai arrivati a un arrembaggio, ma era sempre meglio averle pronte.
Il vento gli rinfrescava la faccia, la MaderaSangre filava sulle onde come una sciabola.
Un'altra raffica in lontananza, ma nessun rumore di chiglia fracassata. Bene. Era ora di rispondere. <Colubrine!>
Quattro tuoni esplosero dalla prua, un muro di fumo nero si disperse nel vento. Velamuerta puntò il cannocchiale verso gli inglesi. Vari pezzi di legno galleggiavano intorno alla nave, insieme a una delle vele di straglio . Non male come prima salva. <Ricaricare!>
<Capitano…> Juan fissava l'orizzonte. <Non stanno virando però… anzi, ci stanno dando la fiancata.>
<Lo vedo. Spareranno coi dodici, ma reggeremo.>
<Se posso permettermi…>
<No! Non puoi!> Velamuerta lo prese per il bavero. <La nostra nave reggerà.> Salì su una botte e urlò. <Abbiamo il doppio della loro cadenza di fuoco. Non possono batterci. Inoltre…> indicò verso ovest <abbiamo un porto sicuro a un giorno da qui dove riparare la nave, loro no. Fidatevi di me, fuggiranno. Ricaricare!>
Gli artiglieri tornarono ai pezzi, agitati come formiche. Velamuerta buttò giù qualche sorso di vino. <Muovetevi, cani, o vi appendo le palle al bompresso!>
Altri quattro tuoni squarciarono l'aria.
Poi, un rombo di cannoni inglesi calibro dodici, rispose al fuoco.


<Capitano…>
Velamuerta puntò il compasso sulla mappa.
Nove gradi ovest. La latitudine era giusta. Venti ore di navigazione, anche senza albero maestro, avrebbero dovuto essere in vista di Santa Lucia.
<Capitano.>
Alzò la testa. <Che diavolo vuoi, Juan?>
Un gruppo di marinai assediava la porta della cabina.
<Ecco, gli uomini iniziano a essere… nervosi. Sa, stiamo imbarcando acqua… la chiglia è messa male e… ecco…>
Il negro sdentato spinse da parte Juan ed entrò. <Abbiamo remato tutta la notte dalla parte sbagliata. Siamo senza cibo, e altri due dei feriti sono morti. Ci siamo persi.>
Velamuerta prese un forte respiro. <Valoroso marinaio. Stai forse mettendo in dubbio la capacità del tuo capitano, che sarei io, di leggere una mappa?>
<Me ne sbatto delle mappe. Le stelle dicono che stiamo sbagliando.>
Ah, se ci fosse stato Diego, avrebbe tenuto a bada quella marmaglia con i suoi discorsi, ma quell'idiota si era fatto sbalzare dal cassero. Peccato, era un ottimo timoniere.
Passò in rassegna le facce devastate dallo scorbuto. Fanculo a Poseidone, meglio essere diplomatici. <Ascoltate. Lo so che la situazione non è delle migliori. Abbiamo subito più danni e perdite del previsto, ma che vi dicevo? Li avremo messi in fuga, e così è stato.> Prese la bussola la tese davanti a se. <Ora, qualcuno di voi gentiluomini sa come leggere le carte?>
Il negro sfoderò il coltellaccio. <Si cambia rotta!>
Velamorta lasciò cadere la bussola, estrasse le pistole. L'esplosione gli fece fischiare le orecchie, il cervello del bastardo si spalmò sulla porta.
Puntò i marinai. <Altre rimostranze? Nessuna? Bene. Buttate ai pesci questo stronzo e tornate a remare.>
La folla si disperse.
Velamorta si chinò a raccogliere la bussola. Il quadrante era scoperchiato. Sotto, c'era un piccolo pezzo di pergamena.

Capitano.
Con somma gioia, la informo di averla venduta agli inglesi. Lei è un grandissimo figlio di puttana, dispotico e arrogante. E neanche così valido come uomo di mare. Ho manomesso la bussola e le carte, così da portarvi in secca invece che al porto. Se tutto va bene, mi lancerò dal cassero alla prima raffica di cannone e mi farò ripescare dagli inglesi coi quali ho già un vantaggioso accordo.
Entro un paio di giorni vi raggiungeremo.
Firmato: il vostro timoniere, Diego Hortez.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:44

Ecco l'attuale leader del Rank d'Era! Ciao Michael! Caratteri e tempo ok, buona WLADIMIRO BORCHI EDITION!

Avatar utente
Signor_Darcy
Messaggi: 270

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 13:49

Ciao Michael.
Buon racconto, avventuroso e ben narrato, con una declinazione del tema abbastanza ovvia – molto simile a quella del mio racconto, per inciso – ma ben costruita.
Ho trovato un po’ artificiosi alcuni dialoghi, talvolta al limite del pleonastico (“che sarei io”).
Lo scritto si fa leggere e il colpo di scena finale è corretto: se fosse un film, sarebbe un buon blockbuster. Personalmente avrei riportato la scena della caduta di Diego, che tu hai riportato solo indirettamente.
Attenzione alle virgole sbagliate, come l’ultima del primo paragrafo.
Maggiori e minori al posto dei caporali non si possono vedere, ma immagino sia una questione tecnica.

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#4 » martedì 16 novembre 2021, 17:33

MAI PERDERE LA BUSSOLA di Michael Dag Scattina Tema centrato. L’atmosfera marinaresca è resa in modo eccellente. Quel Fanculo Poseidone rimane impresso. Capitan Velamuerta è così duro di carattere da farsi amare. Proprio così: è il genere di personaggio antieroico che ogni Lettore si aspetta in storie di questo tipo. Ha una sua grandezza tragica. Soprattutto nel difendere la sua nave, la MaderaSangre, dagli ammutinamenti, come si vede dal caso del marinaio nero sdentato. Il timoniere traditore, che li ha venduti agli inglesi costituisce un elemento ulteriore di grandezza del capitano: lo considerava un amico. La lettera finale è un atto di perfidia. Ottima storia, rendi davvero l’atmosfera delle navi dell’epoca di Elisabetta Prima.
Attento alle virgole: scegli i caporali, li trovi in Word, Inserisci Simboli, oppure in certi programmi rete riferiti alla gestione di Word.

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#5 » martedì 16 novembre 2021, 20:43

Eccomi all'ennesimo giro di chiglia dovuto alla mia testa tarlata.
Ho scordato di sostituire le virgolette con le caporali. Solitamente uso <> per scrivere, e solo alla fine sostituisco con «»
Ma tranquilli, entro 15/20 anni mi deciderò a impostare word correttamente.

@darcy
Volevo creare un personaggio
► Mostra testo
forse ho esagerato con la teatralità

@alexandra
Le tue analisi sono sempre un ottimo spunto di riflessione, precise e approfondite. Grazie, davvero.

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#6 » mercoledì 17 novembre 2021, 21:10

Ciao Micheal,
il punto di forte del racconto è sicuramente l'ambientazione, molto vivida tra particolari di scena, lessico e dialogato. Come ti hanno già detto, fa davvero film, con plot twist finale incluso. Senza dubbio una buona prova, si vede che padroneggi bene la tecnica e sei preparato sull'argomento.
Il tema è preso davvero alla lettera, forse un po' troppo...
Tra i vari personaggi, ti segnalo il negro sdentato come particolarmente buono, almeno per me: pochi tratti evocativi, echi del Queequeg di Melville, e quel dettaglio sul navigare degli astri che mette nostalgia (è l'unica emozione che ho sentito, comunque l'affresco d'insieme è ben fatto). Bello anche il nome Velamuerta.

Sarai nel mio podio, dopo un Lauro strepitoso e un appassionato Mannucci :)

Buona Edition,
Francesco

Avatar utente
Andrea Furlan
Messaggi: 400

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#7 » giovedì 18 novembre 2021, 0:51

Ciao Michael,
Mi sono goduto il tuo racconto come un sorso di ottimo grog bevuto sul cassero in una bella serata d'estate. A parte gli scherzi, sei riuscito con dettagli ben dosati a creare l'ambientazione giusta, hai tratteggiato il carattere del protagonista dandogli un nome profetico, hai centrato il tema al 200%. Bella anche la divisione della struttura nelle tre parti, con il biglietto che risolve e chiude in eleganza. Ti segnalo un paio di note negative in quella che considero un'ottima prova, il tutto concentrato solo nella prima parte, mentre le altre due filano via benissimo: ho trovato un po' ridondanti i dettagli sulle salve di cannoni, avresti potuto semplificare migliorando un po' il ritmo. Anche l'incipit poteva essere più interessante e gettare il lettore nella situazione con maggiore decisione.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#8 » sabato 20 novembre 2021, 16:18

Ciao Michael.
Lascio i commenti specifici ai singoli passaggi tra parentesi quadra, col commento finale sul fondo.

Una cannonata inglese fracassò parte del cassero, schegge di legno volarono ovunque. Capitan Velamuerta trattenne il fiato e soffocò la tosse che stava per scuoterlo. Non poteva certo farsi vedere dai suoi uomini a tossire come una femminuccia.
<Alzat_> Le parole gli morirono in gola. Fanculo a Poseidone.
Si allontanò dal parapetto, prese la fiaschetta dal panciotto e buttò giù due sorsi di vino. Molto meglio.
<Alzate il tiro, idioti! Non vedete che state sparando ai pesci?> [Qui non c’era bisogno di andare a capo, essendo la continuazione del precedente dialogo.]
<Capitano> Juan scosse il capo <in fiancata abbiamo solo pezzi da dodici.>
Velamuerta si voltò al timoniere. <Diego, vira verso di loro!> Corse lungo il ponte. <Portate le colubrine da otto sul castello di prua, gli faremo sentire come cantano i ferri spagnoli.>
Un'altra palla offerta da sua maestà britannica si piantò nella chiglia.
I bastardi sparavano a piccolo calibro. Pochi danni, ma precisione garantita e gittata superiore. Stare fermi era un suicidio. <Spiegate tutte le vele!>
Una trentina di facce annerite dal fumo si voltarono a guardarlo.
<Dannati idioti, volete restare a fare da bersaglio? Abbiamo il vento a favore.> Mosse due passi verso il marinaio più vicino, un negro con più cicatrici che denti. <E poi, sono io che do gli ordini. Muoversi!>
La vela maestra scese dal pennone, la nave si raddrizzò mentre il timoniere bestemmiava più forte delle cannonate.
Velamuerta controllò le pistole. Non sarebbero mai arrivati a un arrembaggio, ma era sempre meglio averle pronte.
Il vento gli rinfrescava la faccia, la MaderaSangre filava sulle onde come una sciabola.
Un'altra raffica in lontananza, ma nessun rumore di chiglia fracassata. Bene. Era ora di rispondere. <Colubrine!>
Quattro tuoni esplosero dalla prua, un muro di fumo nero si disperse nel vento. Velamuerta puntò il cannocchiale verso gli inglesi. Vari pezzi di legno galleggiavano intorno alla nave, insieme a una delle vele di straglio . [Piccolo errore di battitura.] Non male come prima salva. <Ricaricare!>
<Capitano…> Juan fissava l'orizzonte. <Non stanno virando però… anzi, ci stanno dando la fiancata.>
<Lo vedo. Spareranno coi dodici, ma reggeremo.>
<Se posso permettermi…>
<No! Non puoi!> Velamuerta lo prese per il bavero. <La nostra nave reggerà.> Salì su una botte e urlò. <Abbiamo il doppio della loro cadenza di fuoco. Non possono batterci. Inoltre…> indicò verso ovest <abbiamo un porto sicuro a un giorno da qui dove riparare la nave, loro no. Fidatevi di me, fuggiranno. Ricaricare!>
Gli artiglieri tornarono ai pezzi, agitati come formiche. Velamuerta buttò giù qualche sorso di vino. <Muovetevi, cani, o vi appendo le palle al bompresso!>
Altri quattro tuoni squarciarono l'aria.
Poi, un rombo di cannoni inglesi calibro dodici, rispose al fuoco. [Aaaaah, ovvove! Una virgola tra soggetto e verbo!]


<Capitano…>
Velamuerta puntò il compasso sulla mappa.
Nove gradi ovest. La latitudine era giusta. Venti ore di navigazione, anche senza albero maestro, avrebbero dovuto essere in vista di Santa Lucia.
<Capitano.>
Alzò la testa. <Che diavolo vuoi, Juan?>
Un gruppo di marinai assediava la porta della cabina.
<Ecco, gli uomini iniziano a essere… nervosi. Sa, stiamo imbarcando acqua… la chiglia è messa male e… ecco…>
Il negro sdentato spinse da parte Juan ed entrò. <Abbiamo remato tutta la notte dalla parte sbagliata. Siamo senza cibo, e altri due dei feriti sono morti. Ci siamo persi.>
Velamuerta prese un forte respiro. <Valoroso marinaio. Stai forse mettendo in dubbio la capacità del tuo capitano, che sarei io, di leggere una mappa?> [Quel “che sarei io” è abbastanza brutto da leggere, oltre che pleonastico.]
<Me ne sbatto delle mappe. Le stelle dicono che stiamo sbagliando.>
Ah, se ci fosse stato Diego, avrebbe tenuto a bada quella marmaglia con i suoi discorsi, ma quell'idiota si era fatto sbalzare dal cassero. Peccato, era un ottimo timoniere.
Passò in rassegna le facce devastate dallo scorbuto. Fanculo a Poseidone, meglio essere diplomatici. <Ascoltate. Lo so che la situazione non è delle migliori. Abbiamo subito più danni e perdite del previsto, ma che vi dicevo? Li avremo messi in fuga, e così è stato.> Prese la bussola la tese davanti a se. [sé] <Ora, qualcuno di voi gentiluomini sa come leggere le carte?>
Il negro sfoderò il coltellaccio. <Si cambia rotta!>
Velamorta lasciò cadere la bussola, estrasse le pistole. L'esplosione gli fece fischiare le orecchie, il cervello del bastardo si spalmò sulla porta.
Puntò i marinai. <Altre rimostranze? Nessuna? Bene. Buttate ai pesci questo stronzo e tornate a remare.>
La folla si disperse.
Velamorta si chinò a raccogliere la bussola. Il quadrante era scoperchiato. Sotto, c'era un piccolo pezzo di pergamena.

Capitano.
Con somma gioia, la informo di averla venduta agli inglesi. Lei è un grandissimo figlio di puttana, dispotico e arrogante. E neanche così valido come uomo di mare. Ho manomesso la bussola e le carte, così da portarvi in secca invece che al porto. Se tutto va bene, mi lancerò dal cassero alla prima raffica di cannone e mi farò ripescare dagli inglesi coi quali ho già un vantaggioso accordo.
Entro un paio di giorni vi raggiungeremo.
Firmato: il vostro timoniere, Diego Hortez.

COMMENTO FINALE
Come mi è capitato di scrivere anche in altre occasioni, provo una certa invidia verso chi riesce a scrivere una storia pienamente compiuta senza dover fare a botte con il limite di caratteri imposto da MC. Denota padronanza nello strutturare le proprie storie e questo è a mio avviso un pregio non da poco. Da questo punto di vista il tuo brano è senz’altro vincente.
Ciò che mi ha convinto meno è la storia in generale, e ciò per due ragioni.
La prima ha a che vedere con il colpo di scena finale. Cosa assicurava a Diego che il capitano sarebbe riuscito a leggere le sue parole, le quali rappresentano l’atto ultimo della sua vendetta? La bussola viene infatti introdotta soltanto all’ultimo secondo, senza che venga mai nominata prima, quindi non si può dire che rappresenti per il capitano un oggetto dall’utilizzo sicuro. Essa insomma non appare come un elemento di semina, bensì come un mezzo un po’ forzato dalla mano dell’autore per il raggiungimento del disvelamento finale.
La seconda è il senso della storia. Arrivato in fondo, non mi sono sentito “arricchito” dalla lettura. Manca, insomma, un tema vero e proprio, tanto che anche quello ideato da Wladimiro appare come mero mezzo d’intelaiatura della trama. Discorso diverso sarebbe stato se invece avessi fatto trasparire non solo l’incompetenza del capitano (da te ben rappresentata), ma anche la sua sfiducia nella ciurma, fatta eccezione per quel Diego che invece si rivelerà l’unico vero traditore.
Detto in altri termini, il racconto, per quanto scritto con mano molto sicura (anche se i simboli di maggiore e minore al posto delle virgolette non si possono vedere, ma ti perdono visto che si tratta di una svista), mi è sembrato un po’ “vuoto” e con un’interpretazione del tema un po’ troppo alla lettera e priva di fantasia.
Alla prossima.
lupus in fabula

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#9 » domenica 21 novembre 2021, 10:31

Grazie dei commenti, mi state dando ottimi consigli.

Non è la prima volta che scrivo una frase a mio parere bella e invece tutti me la affossano!
<Valoroso marinaio. Stai forse mettendo in dubbio la capacità del tuo capitano, che sarei io, di leggere una mappa?>
L'ho vista come una bella spacconata, oltre che un neanche troppo velato "Stai al tuo posto, mozzo".
Forse era meglio intervallare la scena con un beat, magari lui che si indica le mostrine o roba simile.


Sul discorso della bussola, hai ragione, non è seminata prima, ma non sapevo assolutamente come farla comparire nel mezzo di una battaglia.
L'dea iniziale era che il capitano, arreso all'evidenza di essere finito fuori rotta, controlla tutti gli strumenti e trova il biglietto.
Poi ho optato per la scena d'azione, con tentativo di ammutinamento e un ipotetico cambio di rotta sia fisico che figurato.

Ps … sì, quella virgola è proprio un pugno in un occhio…

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#10 » domenica 21 novembre 2021, 10:32

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Michael,
Mi sono goduto il tuo racconto come un sorso di ottimo grog bevuto sul cassero in una bella serata d'estate. A parte gli scherzi, sei riuscito con dettagli ben dosati a creare l'ambientazione giusta, hai tratteggiato il carattere del protagonista dandogli un nome profetico, hai centrato il tema al 200%. Bella anche la divisione della struttura nelle tre parti, con il biglietto che risolve e chiude in eleganza. Ti segnalo un paio di note negative in quella che considero un'ottima prova, il tutto concentrato solo nella prima parte, mentre le altre due filano via benissimo: ho trovato un po' ridondanti i dettagli sulle salve di cannoni, avresti potuto semplificare migliorando un po' il ritmo. Anche l'incipit poteva essere più interessante e gettare il lettore nella situazione con maggiore decisione.

Sono contento che ti sia piaciuto, grazie!
Dici che un incipit dove viene ferito leggermente e fa finta di nulla sarebbe stato meglio?
O magari una bella splatterata, con un tizio falciato da un cannone?

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#11 » domenica 21 novembre 2021, 21:27

Michael Dag ha scritto:Grazie dei commenti, mi state dando ottimi consigli.

Non è la prima volta che scrivo una frase a mio parere bella e invece tutti me la affossano!
<Valoroso marinaio. Stai forse mettendo in dubbio la capacità del tuo capitano, che sarei io, di leggere una mappa?>
L'ho vista come una bella spacconata, oltre che un neanche troppo velato "Stai al tuo posto, mozzo".
Forse era meglio intervallare la scena con un beat, magari lui che si indica le mostrine o roba simile.


Sul discorso della bussola, hai ragione, non è seminata prima, ma non sapevo assolutamente come farla comparire nel mezzo di una battaglia.
L'dea iniziale era che il capitano, arreso all'evidenza di essere finito fuori rotta, controlla tutti gli strumenti e trova il biglietto.
Poi ho optato per la scena d'azione, con tentativo di ammutinamento e un ipotetico cambio di rotta sia fisico che figurato.

Ps … sì, quella virgola è proprio un pugno in un occhio…


Riguardo la scena della spacconata, sì, un beat avrebbe senz'altro giovato, è proprio l'elemento che manca.
In merito alla bussola, invece, una possibilità tra mille poteva essere l'aver inserito al suo interno un'immagine dell'amata o, perché no, della madre, col protagonista che, per infondersi coraggio, la apre per un attimo prima della battaglia. A quel punto una cannonata poteva farla cadere a terra per essere subito raccolta da Diego, col capitano che l'avrebbe ringraziato con una frase del tipo "per fortuna di te mi posso sempre fidare", ovviamente in maniera meno esplicita, giusto per non far nasare il colpo di scena ai lettori più... navigati (BADUM... TSSS!)
lupus in fabula

Avatar utente
Debora D
Messaggi: 310

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#12 » lunedì 22 novembre 2021, 11:52

Ciao Michael,
un cervello spalmato sul ponte è quello che ci vuole, se non l'avessi trovato non ti avrei riconosciuto. Scherzi a parte mi piacciono le storie di pirati ed è stata una lettura simpatica nonostante un po’ di confusione che ho fatto tra nomi e ruoli.
La prima sequenza è chiara e si concentra tutta su Velamuerta, il tradimento della sequenza finale immagino sia originato dal difetto del protagonista che è arrogante e non ascolta gli altri ma l'hai reso statico con l'espediente del biglietto. Potrebbero non esserti bastati i caratteri? Sarebbe stato carino per esempio inserire una riga in cui il capitano si gira e vede all’orizzonte gli inglesi o qualcosa che rimettesse il personaggio al centro e ci mostrasse la sua reazione.

Come idea funziona e il tema è centrato, però avrei gradito un potenziamento della figura di Diego per rafforzare così il momento del colpo di scena. Visto che Diego non ce lo avevo più di tanto presente e di lui mi fregava poco, il tradimento l’ho colto più dal punto di vista intellettuale che altro. Si tratta di un personaggio di cui si parla più di uno che agisce e anche il momento in cui cade in mare ci è riferito dal protagonista. Mossa giusta per distogliere l'attenzione da lui ma allo stesso tempo un po' mosciarella per me.

Data l’ora di consegna e <> per i dialoghi si capisce che non hai avuto modo di revisionare, ti elenco qualche refuso.
Li avremo messi in fuga → qui mi pare dovesse esserci un condizionale
a se → manca l’accento
Velamuerta / Velamorta → morta o muerta?

Conclusione: tema centrato e realizzazione divertente. L’ottimo ritmo del racconto secondo me si sfalda nel finale statico che avrei gradito completato da un momento di azione del protagonista. Per il resto un bel racconto.

Alla prossima lettura!

read_only
Messaggi: 171

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#13 » lunedì 22 novembre 2021, 17:14

Ciao Michael,

ti anticipo che il finale è ciò che ha dato una bella spinta a questo racconto. Ho faticato a seguire proprio tutti tutti i riferimenti alle navi e ai pirati, ma non così tanto da non riuscire a leggere.
Ho notato un po' di errori di battuta (Velamorta/Velamuerta, qualche virgola che ha spezzato il dialogo) ma avendo già letto i tuoi testi so trattarsi di refusi dati dal tempo.
Mi è mancato forse sapere di Diego, avere di lui solo uno spunto tramite la voce di Velamuerta ha spento un po' il finale (che comunque mi è piaciuto). Se avessi saputo di più però sono sicura ci sarebbe stato maggior coinvolgimento.

Bella prova comunque!
Morena

Gianfranca Gastaldi
Messaggi: 14

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#14 » giovedì 25 novembre 2021, 23:21

Ciao Michael,
il tuo racconto è caratterizzato da un buon ritmo narrativo, ma anche da scelte lessicali e di registro opinabili. Mi riferisco in particolar modo a quel "tossire come una femminuccia" e "negro" usato più volte. Immagino si tratti di una semantica volutamente "politically incorrect", resa allo scopo di rendere più pertinente la conversazione rispetto al contesto storico-fantastico in cui si inserisce, tuttavia la percezione che se ne ha è straniante. Al "tossire come una femminuccia" ad esempio mi sono soffermata proprio per cercare di capire il senso dell'espressione: come tossisce una "femminuccia"? Alla parola "negro" ho avuto invece una reazione di smarrimento: immediatamente suscita una sensazione di rifiuto, per i significati negativi ad essa correlati, e al tempo stesso il lettore è portato a chiedersi il perché di quella scelta. Cerco di spiegarmi meglio: il registro lessicale utilizzato non è sempre omogeneo, e scelte di questo tipo "risaltano", però in negativo, in quanto evocano immagini chiaramente molto lontane dal percepito di un lettore contemporaneo.
Una riflessione analoga, di smarrimento e straniamento, suscita in me la stessa ambientazione del racconto: perché una storia di pirati? Nel mio caso, questa riflessione scaturisce semplicemente da una questione di gusti: questo tipo di ambientazione non ha mai catturato il mio interesse.
Una storia che centra in modo originale il tema, ma che non mi ha affascinato particolarmente.
Gianfranca Gastaldi

Avatar utente
Michael Dag
Messaggi: 427

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#15 » venerdì 26 novembre 2021, 19:03

Gianfranca Gastaldi ha scritto:Ciao Michael,
il tuo racconto è caratterizzato da un buon ritmo narrativo, ma anche da scelte lessicali e di registro opinabili. Mi riferisco in particolar modo a quel "tossire come una femminuccia" e "negro" usato più volte. Immagino si tratti di una semantica volutamente "politically incorrect", resa allo scopo di rendere più pertinente la conversazione rispetto al contesto storico-fantastico in cui si inserisce, tuttavia la percezione che se ne ha è straniante. Al "tossire come una femminuccia" ad esempio mi sono soffermata proprio per cercare di capire il senso dell'espressione: come tossisce una "femminuccia"? Alla parola "negro" ho avuto invece una reazione di smarrimento: immediatamente suscita una sensazione di rifiuto, per i significati negativi ad essa correlati, e al tempo stesso il lettore è portato a chiedersi il perché di quella scelta. Cerco di spiegarmi meglio: il registro lessicale utilizzato non è sempre omogeneo, e scelte di questo tipo "risaltano", però in negativo, in quanto evocano immagini chiaramente molto lontane dal percepito di un lettore contemporaneo.
Una riflessione analoga, di smarrimento e straniamento, suscita in me la stessa ambientazione del racconto: perché una storia di pirati? Nel mio caso, questa riflessione scaturisce semplicemente da una questione di gusti: questo tipo di ambientazione non ha mai catturato il mio interesse.
Una storia che centra in modo originale il tema, ma che non mi ha affascinato particolarmente.

Ciao gianfranca,
Ti ringrazio del del commento molto esaustivo, ma devo essere onesto, mi ha lasciato un po'... stranito!

Il registro linguistico del mio personaggio è sì, "politically incorrect", ma non per scelta mia. Un capitano pirata del 1600 non userebbe certo espressioni come "di colore" per definire il marinaio di etnia africana.
Userà la parola "negro".
Con tutte le sfumature che ne derivano, ovvio. Il capitano lo considera poco più che un animale, sia perché è un suo sottoposto, sia perché appartiene a una razza inferiore sottomessa dai cattolicissimi bianchi europei.
Ma il mio non era un racconto di critica sociale, non avevo intenzione di fare il provocatore col mio linguaggio da cattivone: è semplicemente un brano di narrativa storica che ho cercato di rendere il più realistico e immersivo possibile.
Anche sul discorso "come una femminuccia"... non ci credo che non hai mai sentito usare questa espressione! Dai, non ci credo proprio :)
Comunque, il capitano dovrebbe resistere a qualsiasi impedimento, mostrarsi forte e robusto agli occhi della ciurma, come i veri uomini. Non deve mai mostrarsi debole e vulnerabile, come invece venivano considerate le donne all'epoca.

Perche un racconto di pirati? Non lo so. Mi andava.
Ultimamente mi sto documentando sui conquistadores, evidentemente il mio inconscio è rimasto intriso di quel'argomento, e mi ha suggerito questa storia.
Mi dispiace che non ti sia piaciuta, spero di riscattarmi nella prossima edizione con un racconto che entri nelle tue corde... ma non credo che le cose che scrivo di solito ti possano piacere! :)
A presto!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Mai perdere la bussola

Messaggio#16 » mercoledì 1 dicembre 2021, 19:14

Ben scritto, ma, mio parere, eccessivo stacco tra le due parti. La prima è pura avventura, la seconda deve dare il senso al racconto e lo fa in zona Cesarini con questa bussola che, casualmente, si apre rivelando il messaggio di un personaggio, il timoniere, che abbiamo visto di sfuggita nella prima parte senza dargli alcun risalto. La spiegazione stessa del tradimento appare debole perché non si capisce come Diego possa everlo venduto e come sia tranquillo nel buttarsi a mare in zone non propriamente sicure per quanto riguarda la fauna acquatica, ma questo è relativo perché, insomma, almeno mostrare il momento del "tuffo" sarebbe potuto essere utile per il lettore. Insomma, si rimane (sono rimasto) parecchio distanti dal racconto e la chiusa arriva con questa sensazione di "raffazonato" che non sono abituato a riscontrare nei tuoi racconti. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.

Torna a “159° All Time - Wladimiro Borchi Edition - la 3° della NONA ERA”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti