Bene e Niente

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Debora D
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Bene e Niente

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:49

Bene e Niente di Debora Dolci

La strada davanti alla scuola è già piena di auto e genitori sui marciapiedi. È rimasto un posticino tra le strisce pedonali e la fermata dell’autobus, potrei fermarmi un attimo lì se Enea ci mette poco a uscire.
Rallento, metto la freccia. Una Volvo bianca si infila di traverso e mi frega il posto.
Resto in mezzo alla strada con la voglia di tirare giù il finestrino ed essere sincero su cosa penso. Invece annuisco con un sorriso alla signora nella Volvo, che indica il seggiolino accanto a sé. Il neonato è giustificazione universale.
Stringo le dita sul volante e resto al mio posto, sono tutti in sosta e al momento non passa nessuno. Poteva venire Nora a prenderlo per una volta, io devo essere a Monte del Lago alle 16.
Enea sbuca dal cancelletto, si dà un mezzo abbraccio con quel fenomeno di Mascelli. Alla faccia del COVID: hanno la mascherina abbassata tutti e due.
Mi raggiunge e scarica lo zaino sul sedile posteriore. «Ciao.»
«Ciao.» borbotto. Nello specchietto retrovisore ancora nessuno. «Dai, Enea, svelto.» Così ce ne andiamo prima che si crei un tetris irrimediabile.
Lui si accomoda e afferra la cintura.
Tre ragazzine con i telefoni all’orecchio si buttano davanti alla macchina senza guardare.
«Ma che ca...volo.»
Enea alza gli occhi al cielo in una perfetta rappresentazione della sua stima per la mia età.
Schivo le tredicenni e parto dritto verso la rotonda. Prendo la prima a destra. Ci siamo, abbiamo superato il caos dei genitori anche oggi.
Muovo le spalle, mi fa male la cervicale. «Come è andata la scuola?»
Domanda di rito e risposta di rito.
«Bene.»
«Che avete fatto?»
«Niente.»
Come da copione. Perché lo chiedo ancora?
Affonda nel sedile e tira su i piedi. Do una botta a quelle fetide sneakers che tornano al loro posto, sul tappetino.
Giocherella con le cuffiette, guarda fuori dal suo lato, mezzo storto con le gambe lunghe che sembrano quelle di una cicogna.
Ha compiuto tredici anni, assurdo. Mio figlio all’improvviso sta diventando adolescente con tutta la serie annessa di “Bene” e “Niente”.
Mi fermo al semaforo. La strada è tutta dritta fino a casa. Tamburello con le dita sullo sterzo, cambio posizione sul sedile. Enea è lì stanco, affamato e lontano, che guarda da un’altra parte e aspetta che questo tempo con me passi.
Al verde giro a destra, accelero e apro un po' il finestrino.
Superiamo un vivaio e un distributore.
Enea si tira su. «Papà, ma hai sbagliato strada?»
«No.»
«No? Sì che hai sbagliato! Io ho fame, che cavolo.» La voce gli esce stridula. «Fai inversione!»
«Non si può, qui ci sono le macchine in senso contrario. Dobbiamo fare il giro del colle, torniamo a casa dall’altro lato.»
Si agita, dà una spallata allo sportello, non troppo forte ma la ribellione c’è.
Proprio uguale al babbo. Soffoco un ghigno. «Metti un po’ di musica.»
«Io?»
«C’è qualcun altro qui? Sì tu, con il Bluetooth.»
Si sporge in avanti e armeggia con la radio e il telefonino.
Gli Imagine Dragons riempiono la macchina. Poteva andare molto peggio.
La strada sale fra la faggeta ingiallita dall’autunno. Il sole sfiora appena il parabrezza. Enea adesso guarda oltre di me dal mio lato.
Arriviamo in cima al colle insieme a Dan Reynolds che canta “Tell me how am I supposed to move on”.
Il lago si apre sotto di noi, Enea tira un respiro e butta fuori. «Papà, ma stai bene? Cioè va tutto bene al lavoro?»
E questa come gli è venuta? «Certo, certo.»
Mi blocco. Sono pronto pure io a recitare il copione: “Bene, Niente”. Ha imparato da me, mi sa. Rallento un po’, l’auto indugia in alto.
«Ecco, oggi siamo riusciti ad avere i permessi per il B&B nel casale.» L’auto comincia la discesa, poco sotto c’è un’altra deviazione su una stradina bianca. «Vuoi vederlo?»
Potrebbe dire di no, avrebbe anche ragione.
Arriccia il naso e si stringe nelle spalle. «Ok. Però poi andiamo a mangiare che ho fame, oggi a ricreazione è stato un delirio.»
Enea alza il volume. Stavolta cantano i Måneskin, almeno sono rock, più o meno.

Nora è sulla porta, tiene una mano sul fianco e scuote la testa. «Ma che è successo? Avete visto che ore sono?»
Enea corre verso di lei. «Papà è impazzito, forse. Ma sta anche bene.» Le passa accanto diretto in cucina.
Nora si volta e allarga le braccia. Le do un bacio sulle labbra e la richiesta di spiegazioni sparisce così. Metto un dito davanti alla bocca ed entro con lei.
Enea ha lasciato lo zaino accanto alla porta. Nora lo guarda con gli occhi sgranati.
Lui le dà un abbraccio brevissimo. «Ciao, mamma bella, non ti preoccupare sono tutti pazzi in questi giorni, il Calvi ci ha dato due capitoli da studiare e li ha spiegati solo l'altro ieri. Che c’è per pranzo?» Solleva il coperchio dalla padella. «Il ragù? Buono. Allora? Mangiamo? Oggi ho una fame da lupi.»
Nora mi stringe la mano e sussurra: «Ma che hai fatto?»
«Niente, ho cambiato strada.»



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antico
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Re: Bene e Niente

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:50

Ciao Debora! Caratteri e tempo ok, buona WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Giovanni Attanasio
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Re: Bene e Niente

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 11:21

Bello spaccato di vita di un genitore. Il ritmo c’è e pure tutta quella roba che serve a far venir fuori un buon racconto. Per i miei gusti c’è troppa linearità— sì, il conflitto c’è, l’arco narrativo è tutto rispettato e via dicendo. Mi piacciono i piccoli dettagli che un po’, ma solo un po’, mi fanno ricordare la mia adolescenza. Carini gli occhiolini ai generi musicali, accurata la scelta dei due gruppi da citare.
Non so, mi manca qualcosa a livello di contenuto. Scuola, covid, genitori. È troppo normale per me.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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MatteoMantoani
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Re: Bene e Niente

Messaggio#4 » martedì 16 novembre 2021, 17:12

Prime Impressioni: ciao Debora! Da quanto non sono "chiamato" a commentarti? Bel racconto, anche senza sapere che lo avevi scritto tu avrei riconosciuto il tuo stile.

Aderenza al Tema: Letteralmente un personaggio percorre una strada diversa dal solito. Per me tema super-ok. Magari, sulle motivazioni che hanno portato il papà a cambiare strada non sei molto chiara. Forse è per passare più tempo con suo figlio, per mostrargli il b&b... o semplicemente perché gli andava (come infatti dice). Non è necessario che tutto venga spiegato, ma un'allegoria in più forse ci stava bene.

Punti di Miglioramento: Lato stile non mi azzardo a farti le pulci, anche se mi piacerebbe ricambiare i favori che mi hai fatto tante volte. Il motivo non è che non ne abbia voglia, ma che non trovo nulla da segnalarti. Lato trama, si percepisce il conflitto del padre verso questo figlio adolescente, e questo è molto buono, tuttavia il racconto si limita a questo, a fornire uno spaccato della vita di un genitore. Per quanto veritiera e gradevole sia questa operazione, questo tipo di racconto potrebbe non essere per tutti i palati. Io, personalmente, sto cercando di imparare ad apprezzare anche questo genere (e a scriverlo), ma le storie un po' più gore sono ancora quelle che preferisco.

Punti di Forza: Come ho già accennato, il tuo stile è così evoluto che si può ritenere ormai personale. Come direbbero le nostre Penne Arruffate, già trovo nei tuoi racconti la famigerata "voce dell'autore". A tuo merito va anche i fatto che il racconto mi sia piaciuto e l'abbia letto fino alla fine con trasporto, nonostante il genere non sia il mio preferito.

Conclusioni: Uno stile solido subito riconoscibile, una trama che tocca le corde giuste e crea la giusta empatia, pur nella sua semplicità. Forse preferisco le storie un po' più movimentate, ma questo racconto ha un ché di delicato che mi ha lasciato qualcosa di gradevole, e questo inciderà molto sulla classifica finale. Per me molto bene, sempre un piacere leggerti!

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Emiliano Maramonte
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Re: Bene e Niente

Messaggio#5 » mercoledì 17 novembre 2021, 23:42

Ciao Debora.
Credo ci sia poco da dire sulla tecnica narrativa e sullo stile. Come molti rilevano già da diverse edizioni, hai acquisito un tocco personale e una voce caratteristica. In questo racconto, poi, hai messo in campo una forte impronta immersiva, non priva, tuttavia, di qualche sbavatura; si nota chiaramente che ti sei sforzata di ottenere la massima esperienza di coinvolgimento possibile e ho notato, altresì, che hai fatto fatica, non nel senso che non ti sia riuscito bensì che hai concentrato quasi tutte le energie creative su questo aspetto, sottraendone altre nella costruzione di una trama veramente attrattiva. Con ciò intendo che per quanto la storia si interessante, scorrevole e gradevole (chi ha almeno un figlio capisce esattamente di cosa tu stia parlando...) ha una carenza non da poco: manca di un vero elemento scatenante del cambio di rotta, o meglio, del punto di rottura.
Il cambiamento da te concepito è, a mio modesto parere, insufficiente a elevare il climax a conclusione emozionante dell'intera storia. Forse, alla fin fine, non era il tuo vero intento, però lasciami dire che testi che puntino a costruire un percorso narrativo tutto sommato tranquillo devono preparare il lettore a una deflagrazione finale che li scuota. Almeno io mi aspetto ciò da pezzi così brevi. C'è davvero poca emotività che mi faccia dire: "Cavoli, ho macinato tutte queste righe ma alla fine, però, che bello!, ho letto davvero un gran racconto con un finale forte che mi ha fatto vibrare!". Mi aspettavo, non so, un incidente (di cui avevo presagito qualcosa con il quasi investimento delle 3 ragazzine distratte), un litigio violento, un qualche tipo di evento capace di stravolgere il corso della normalità e invece, il finale così com'è... è normale! In fin dei conti, mi son trovato di fronte a una specie di cronaca romanzata di una giornata da genitore e non a un racconto che volesse trasmettermi emozioni. Non mi fraintendere: sono sicuro che scrivendolo ci hai messo passione e partecipazione!
Carini i riferimenti all'attualità musicale e tema centrato proprio sulla battuta finale.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Bene e Niente

Messaggio#6 » sabato 20 novembre 2021, 1:02

Ciao Debora, piacere di leggerti.

In questo racconto dipingi letteralmente il rapporto complesso e mutevole di una coppia padre/figlio. Inizialmente due mondi che si sfiorano perché obbligati ad interagire mentre alla fine iniziano ad avere sprazzi di conoscenza reciproca: qualcosa è cambiato e continuerà a mutare.
Hai solleticato le corde di lettore e di padre di una adolescente, per tanto hai ottenuto attenzione ed empatia massime per quanto mi riguarda. Non sono d'accordo con chi trova che al tuo racconto manchi un evento significativo/tragico/catartico, il tuo brano non voleva essere una tragedia greca, un horror e nemmeno un thriller. E' la storia di un padre che raggiunge la consapevolezza di una distanza che si sta facendo incolmabile e reagisce 'in zona Cesarini' con gli strumenti che sono concessi ad un uomo qualunque. Come tale la storia è semplicemente perfetta, con la plusvalenza nella morale che si coglie nel messaggio di fondo: un invito alla tolleranza, alla conoscenza reciproca, ad una genitorialità consapevole.
Un'ottima prova.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Dario17
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Re: Bene e Niente

Messaggio#7 » sabato 20 novembre 2021, 17:21

Scuola, genitori e figli.
Un racconto in "instant movie" nelle tue corde e nel pieno della tua confort zone.
Tecnicamente fa il suo e lo fa anche bene. Sono arrivato a percepire le sterzate e le frenate mentre leggevo, se non è un buon segno questo...
Purtroppo tematiche e situazione non sono nelle mie corde, la routine non mi stuzzica. Ho passato l'intera lettura con le mani pronte ad afferrare un bel colpaccio di scena o una frase balorda da neo-adolescente brufoloso, giusto per fare un po' di sali e scendi nella trama.
Non è successo nulla di ciò e un po' mi è dispiaciuto.
Il tema è soddisfatto ma, viste le capacità, speravo in un "cambio di rotta" anche su più livelli e non solo a livello stradale.

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Shanghai Kid
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Re: Bene e Niente

Messaggio#8 » lunedì 22 novembre 2021, 19:56

Ciao Debora, piacere di leggerti!
Bello stile, complimenti. Scrivi in un modo fluido e personale al contempo e questo non è per niente facile, quindi, le mie più sentite congratulazioni (anche se mi sembra di capire che mi sto accodando a una fila di fan).
Per quanto riguarda il contenuto, diciamo che non è proprio nelle mie corde, ma ho a che fare con ragazzi di quell'età e conosco bene il tema. Già il titolo, a mio avviso, è un'ottima trovata: "Bene e Niente" condensa pienamente il sentire, i pensieri di quella meravigliosa e tremenda fase della vita che è l'adolescenza. Forse avrei indugiato su questo aspetto: su quello scazzo, quella reticenza al confronto, quell’annichilimento della condivisione che scatta in quella fascia d’età. Un’altra strada interessante sarebbe stata approfondire il legame con il sentire paterno. Come mai anche il padre si sente intrappolato in questa dinamica del Bene e Niente nonostante sia adulto? C’è qualcosa di irrisolto in lui o è una questione sociale, ormai? Cosa scatta nel ragazzino in quel pomeriggio con il padre? Cosa scatta nel padre per decidere di cambiare strada? Sono spunti alla rinfusa, ma penso siano anche strade percorribili che avrebbero, credo, migliorato il tuo lavoro.
Nella lettura del tuo testo qualcosa mi è mancato. Non sono sicura che un colpo di scena sarebbe stato la soluzione. Certo, è una possibilità, ma anche volendo dare al lettore un'esperienza narrativa più realistica avrei cercato di calcare in qualche modo la mano su una "svolta", fosse anche emotiva o meramente umorale, più marcata.
Non serve per forza il dramma, ma se il punto di svolta è l'aver avuto per un giorno più attenzioni e tempo dal padre, perchè non forzare un po' la mano con qualche particolare in più?
Ho un po' la sensazione che si perda il senso del racconto, lasciandolo così come è.
Comunque buona prova.
A rileggerti!

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Stefano.Moretto
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Re: Bene e Niente

Messaggio#9 » mercoledì 24 novembre 2021, 0:57

Ciao Debora,
mi sembra che manchi qualcosa a questo racconto. Di solito nei tuoi pezzi si sente tutta l'emotività dei personaggi, si viene proprio trascinati dalla storia e ci si dimentica di stare leggendo un racconto di fantasia. Qui ho avuto la sensazione che molto di ciò che volevi raccontare è rimasto nella tua testa. Cerco di spiegare in modo semplice ciò che ho percepito leggendo: ho capito che il padre ha reso suo figlio più bendisposto e meno "ribelle", ma l'ho capito ragionando, non l'ho sentito. Ho capito che la madre lo guarda con occhi sgranati perché probabilmente lo zaino non lo metteva accanto alla porta, ma non avevo quest'informazione prima, quindi ho dovuto ragionarci su e non mi è arrivata la sensazione automaticamente leggendo. Credo che i problemi che hanno impedito questo effetto siano vari: non avevo abbastanza informazioni su Enea e sulla sua famiglia, non so che lavoro fa il padre, quindi quando dice che "devo essere a Monte del Lago" o che "siamo riusciti ad avere i permessi per il B&B nel casale" non riesco a capire di cosa parla. Nel primo caso capisco che ha un appuntamento e mi basta, ma nel secondo proprio zero. Di conseguenza non ho idea di cosa ha visto e del perché Enea dovrebbe essere tornato a casa un po' meno ribelle e più ben disposto nei confronti della famiglia. Insomma, mi mancano le informazioni per capire le cose al volo e provare empatia, ho capito la situazione solo ragionandoci a mente fredda.
Se dovessi rimetterci mano, ti consiglio di tagliare tutta la prima parte dove deve cercare parcheggio e quando arriva Enea riparte di corsa. Quel pezzo non ha avuto nessun impatto sul resto del racconto, secondo me ti ha mangiato i primi mille caratteri lasciandoti poco spazio per il resto, costringendoti a tagliare altre cose e senza neanche darti niente in cambio. Probabilmente partendo direttamente con Enea in macchina avresti avuto lo spazio necessario per fare le tue solite magie.
Spero che questo commento ti sia stato utile, buona edizione!

FilippoR
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Re: Bene e Niente

Messaggio#10 » mercoledì 24 novembre 2021, 15:46

Ciao Debora,
mi spiace non riuscire a darti un decimo del dettaglio dei tuoi commenti, spero sia comunque utile.
Un racconto padre figlio in cui mi è rimasto il dubbio di cosa sia successo tra di loro nel casale, per essere così euforici, probabilmente il padre ha mostrato il casale al figlio raccontandoglielo con trasporto e il figlio lo ascoltava incredulo ma contento di vedere così il padre, ma avrei preferito "vederlo".
Anche io ho sentito la mancanza di qualcosa nel racconto, non mi è chiara la causa scatenante del cambiamento del padre che gli ha fatto cambiare strada. È successo qualcosa ma non ho capito cosa.
Buon proseguimento e alla prossima!

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Debora D
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Re: Bene e Niente

Messaggio#11 » mercoledì 24 novembre 2021, 16:02

Grazie a tutti dei commenti e dei feedback utili come sempre.
Sono contenta che il racconto sia piaciuto appieno a Pietro che ha colto tutto quello che volevo dire. Ma accetto anche le critiche e i ragionamenti che avete fatto andando a cercare anche più di quello che volevo dire, il che è molto interessante perché mi permette di leggere il lettore, momento prezioso che ci regala Minuti Contati.
Riassumendo: avete percepito una mancanza e ci ragionerò su.

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antico
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Re: Bene e Niente

Messaggio#12 » domenica 28 novembre 2021, 17:15

Sei bravissima a muoverti nelle sfumature e questo pezzo ne è ulteriore dimostrazione. Mi stupisce la maggioranza dei commenti tesi a cercare qualcosa che questo racconto non voleva e non doveva essere. Molto giusta la riflessione di Pietro riguardo alla mossa del padre in zona Cesarini. Ti dirò, forse sei stata anche troppo eccessiva nel cercare di mostrare il cambiamento in atto da parte del figlio. In questo, forse tutto il finale poteva essere reso meglio, magari abbandonando l'introduzione del personaggio della madre per dare ancora spazio a un ulteriore interazione padre/figlio in cui, una volta a casa, il figlio può dare dimostrazione di interesse per il B&B e magari aprirsi un altro pochino al padre. Per questo motivo non metto il pollice su e mi fermo al quasi su: quel finale può essere davvero migliorato tanto.

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Debora D
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Re: Bene e Niente

Messaggio#13 » domenica 28 novembre 2021, 19:00

antico ha scritto:Sei bravissima a muoverti nelle sfumature e questo pezzo ne è ulteriore dimostrazione. Mi stupisce la maggioranza dei commenti tesi a cercare qualcosa che questo racconto non voleva e non doveva essere. Molto giusta la riflessione di Pietro riguardo alla mossa del padre in zona Cesarini. Ti dirò, forse sei stata anche troppo eccessiva nel cercare di mostrare il cambiamento in atto da parte del figlio. In questo, forse tutto il finale poteva essere reso meglio, magari abbandonando l'introduzione del personaggio della madre per dare ancora spazio a un ulteriore interazione padre/figlio in cui, una volta a casa, il figlio può dare dimostrazione di interesse per il B&B e magari aprirsi un altro pochino al padre. Per questo motivo non metto il pollice su e mi fermo al quasi su: quel finale può essere davvero migliorato tanto.


Grazie tante, Antico. Sono contenta che tu abbia colto quello che volevo dire, penso che questo racconto fosse troppo tarato su un target preciso.
Sul finale hai ragione. Credo di aver sbagliato nell'inserire il B&B che ha distratto troppo quando il focus doveva essere su ciò che stava accadendo nell'automobile. Avrei dovuto scegliere un mestiere o un aspetto lavorativo meno caratteristico e quindi meno promettente.
Ma alla fine ho imparato qualcosa pure questa volta, quindi alla prossima!

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