Le rotte dell'avventura

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Pietro D'Addabbo
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Le rotte dell'avventura

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 1:27

Il giovane marinaio mi porge la lettera «La risposta è attesa entro la fine della prossima settimana.».
Una grafia minuta ma leggibile conferma che sono il destinatario, sul retro la ceralacca con il simbolo dell’Ammiragliato sigilla il lembo della busta.
Le dita cominciano a sudare «Grazie, arriverà puntuale» garantisco al latore del messaggio.
Il marinaio si congeda con il saluto militare, si allontana verso la carrozza con cui è arrivato, il vetturino riparte senza che il passeggero dia indicazioni.
Il maggiordomo accosta la porta «Cattive notizie, signorino?»
La busta è leggera, pochi fogli «Spero proprio di no. Inattese, per ora.»
Prendo il tagliacarte di mio padre dalla consolle dell’atrio, la busta cede alla lama affilata con un leggero fruscio. Ho il cuore in gola, la firma è di Henslow.
“… reverendo Jenyns, sulla cui esperienza confidavamo, si è ritirato …
… ho assicurato che tu sei la persona più adatta che io conosca …
… Inoltre il capitano non accoglierebbe a bordo nessuno che non gli venga raccomandato anche come gentiluomo …”

È la mia occasione, un incarico ufficiale!



Mio padre agita la pipa tenendola per la testa, punta il cannello verso di me come un indice accusatore «No, toglitelo dalla testa».
«Ho già fatto altri viaggi, avete visto che so cavarmela. Non soffro il mal di mare! L’unica cosa che mi abbia mai dato nausea sono le lezioni di medicina che mi avete imposto l’anno scorso».
«La chirurgia è una nobile arte e un ottimo impiego, Charles, rispettato e remunerato. Questo invece è… bighellonare per mare, senza uno straccio di compenso e per chissà quanto. È semplicemente una follia. Nessuno appena più assennato di te potrebbe pensare di accettare» torna a mordere il bocchino della pipa, la brace non si ravviva.
«Mi sarà garantito vitto e alloggio a bordo e in ogni porto in cui faremo scalo. Non sarò retribuito ma non sarò neanche un peso per le vostre finanze» l’obiezione sull’aspetto economico non è facile da controbattere.
Mio padre incalza «Ecco cos’hai ricavato a andartene in giro con i pescatori. Ti hanno fatto il ritratto. Il reverendo ha rinunciato, e tu non ti chiedi nemmeno perché? Quelli hanno ben pensato di rifilare l’incarico a qualche ingenuotto pivello e la scelta è caduta su di te»
«Non è affatto così, avete pur letto anche voi. La scelta è stata ponderata, padre, Henslow mi ritiene più che qualificato per l’incarico.»
«Tornerai a casa prima o poi, Charles. Senza esperienza e senza un lavoro ‘spendibile’. Pensi forse che l’Ammiraglio ti troverà qualcosa da fare e una moglie, per allora?».
«Non preoccupatevi, qualcosa mi inventerò, o mi farò bastare la Scienza».



Il Capitano si avvicina puntando lo sguardo verso l’orizzonte, come me «Dunque domani saremo in vista delle Galapagos. Avrete il tempo per i vostri appunti e disegnetti prima di affrontare il Pacifico.»
Si accosta ancora un po’, si guarda intorno con aria cospiratoria, avrei paura se non fosse impossibile che intenda ammutinare se stesso «Sento che siamo vicini, lo scopo è raggiunto. Là troveremo le prove che cercate»
«Che cosa intendete?»
Il Capitano ammicca «Capisco, ma non temete, con me il segreto è al sicuro.»
Il dubbio dev’essere evidente nel mio sguardo «A cosa vi riferite?»
Sorride «Al Paradiso terrestre. Il reverendo diceva che da qualche parte doveva pur essere. Mi gioco i gradi che domani ne troverete le tracce. Si dicono meraviglie di queste isole».
Sorrido anch’io, a denti stretti «Non si giochi i gradi, Capitano. È fuori rotta»
Mi guarda accigliato.
«Metaforicamente, intendo» meglio precisare, non vorrei offenderlo.



“Caro padre,
le meraviglie di questo luogo sono difficilmente descrivibili senza scrivere intere enciclopedie, la mia cara madre come il Capitano vi leggerebbero la potenza e la bellezza della Divina Creazione. Ma i miei pensieri, come ben sapete, seguono spesso altre strade.
Per questo, vi allego una copia del manoscritto con le mie scoperte.
Ormai ne sono certo.
Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.

Affezionatamente vostro,
Charles Darwin”


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 1:29

Ciao Pietro! Caratteri ok, malus minimo per il tempo per te. Buona WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Antonio Pilato
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 18:03

Ciao Pietro, ben ritrovato!
Il tuo racconto diventa davvero spettacolare proprio sulla firma finale: la lettura è fluida e piacevole, ma l'originalità della storia non sembrava trasmettere particolare interesse ed è da qui che s'intende lo stupore provato sulla firma finale della lettera.
Nel complesso, quindi, tutto torna... anche se il cambio di rotta non l'ho percepito così forte come avrebbe, forse, dovuto essere: "Medicina o mare?"

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GiulianoCannoletta
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#4 » martedì 16 novembre 2021, 18:32

Ciao Pietro, piacere di averti letto.
Il tuo racconto è stato una piacevole sorpresa. Le prime scene sono scorrevoli e ben scritte, con dialoghi credibili e dettagli che aiutano molto nel figurarsi le scene. Ma fino all'ultimo mi sono chiesto dove tu volessi andare a parare. La lettera finale mi ha strappato un sorriso e mi ha permesso di rileggere con un altro occhio anche tutti gli indizi che avevi seminato nel testo.
Complimenti, mi è piaciuto molto.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Andrea Lauro
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#5 » martedì 16 novembre 2021, 22:51

Ciao Pietro e bentrovato,
rivisitazione storica interessante e scritta in un buono stile (più sotto ti lascio qualche appunto).

Penso che però il racconto manchi ancora di quel quid per spiccare il balzo. Mi sono fatto un’idea, vediamo se riesco a farmi capire. Hai scelto di orchestrare la storia attraverso quattro scene: lui che riceve la lettera, lui che si scontra col padre, lui che parla con il capitano, lui che scrive al padre.

Il momento più forte è senza dubbio il confronto con il padre. Lì capiamo cosa c’è in gioco, chi sia l’antagonista e quale sia l’ostacolo fisico e mentale da superare. Ecco, quello è il perno su cui dovrebbe girare tutto il racconto. Facci caso: nel terzo momento il protagonista ha già scelto, non ha più problemi. Il capitano può avere dei dubbi, ma lui ha già risolto. La tensione è già svanita.
Nella quarta sequenza il protagonista ribadisce al padre di aver fatto la scelta giusta, e da lettori capiamo che non ci saranno ulteriori guizzi fino al disvelamento finale.

Insomma, hai scelto di privilegiare la rilevanza storica rispetto alla caratterizzazione del personaggio, che da un certo punto in avanti ha avuto quindi vita facile (e suscitato minor empatia).

Note stilistiche: attenzione a frasi un po’ artificiose come le due qui sotto. Non sono sbagliate, solo rallentano la lettura o ti fanno tornare indietro per capire se hai capito (scusa il gioco di parole):
    Il marinaio si congeda con il saluto militare, si allontana verso la carrozza con cui è arrivato, il vetturino riparte senza che il passeggero dia indicazioni.
    si guarda intorno con aria cospiratoria, avrei paura se non fosse impossibile che intenda ammutinare se stesso

a presto!
andrea

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Pietro D'Addabbo
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#6 » giovedì 18 novembre 2021, 1:03

Grazie Antonio, Giuliano e Andrea per i vostri commenti.
Rispondo in ordine di 'criticità' per lasciare il dolce in fondo. ^__^

Andrea Lauro ha scritto:... quattro scene: lui che riceve la lettera, lui che si scontra col padre, lui che parla con il capitano, lui che scrive al padre...
... hai scelto di privilegiare la rilevanza storica rispetto alla caratterizzazione del personaggio...


Il tentativo che ho fatto è stato quello di comunicare quattro differenti 'cambiamenti' nello stesso racconto, due direttamente del personaggio, quelli che hai trovato essere un successo di scrittura empatica, e altri due del mondo intero:
a) l'arrivo della lettera trasforma quello che per Charles era stato un hobby in un lavoro pluriennale;
b) lo scontro col padre è la scelta di affrancarsi dall'ambiente protetto e dalle aspettative della famiglia per seguire le proprie aspirazioni;
c) il confronto con il Capitano è un tentativo di dialogo ispirato al "Dialogo sui due massimi sistemi" di Galilei. Per me l'impianto fideistico che imponeva di credere alla genesi diventa 'la rotta sbagliata' quando il giovane Darwin formula le sue teorie sull'origine dei viventi e tenta di avvertire il Capitano che presto tutto potrebbe cambiare nel modo di vedere l'uomo, poiché non sarà più il culmine di una Creazione ma solo uno dei tanti 'prodotti attuali' di un cambiamento che va avanti dall'inizio dei tempi;
d) la teoria dell'evoluzione è essa stessa un inno alla capacità di cambiare rotta, poiché solo le specie in grado di sopravvivere ai cambiamenti del proprio ambiente (ad esempio rettili giganti vs piccoli mammiferi) sopravvivono, poiché la loro evoluzione 'cambia rotta' sotto la spinta dei sopraggiunti nuovi parametri di selezione naturale.
Riconosco che gli ultimi due punti siano troppo 'metaforici' per essere apprezzati subito, ma spero che una rilettura possa far arrivare anche quello.

... attenzione a frasi un po’ artificiose ...


Come direbbe Di Tullio "è vero, hai ragione".
Ad esempio tendo troppo spesso ad usare una doppia negazione per affermare.
Cerco di evitarlo ma qualche volta mi sfugge (pensa quante ne avevo messe!).
Grazie per le segnalazioni.

Antonio Pilato ha scritto:... lo stupore provato sulla firma finale della lettera...
... il cambio di rotta non l'ho percepito così forte come avrebbe, forse, dovuto essere: "Medicina o mare?"


Il finale della lettera l'avevo firmato inizialmente senza il cognome, poiché si trattava di un figlio che scriveva al padre. Però non citando esplicitamente Darwin poteva perdersi il legame con la sua esplorazione e le teorie sull'evoluzione, cioè la conferma che si tratti di una biografia vera, sebbene romanzata.
Quello che hai colto è solo uno dei 'cambi di rotta' che ho provato a mettere nel testo, nella risposta ad Andrea qui sopra li ho esposti e il tuo corrisponde al punto B. Sono contento che ne sia arrivato almeno uno. ^__^
Grazie mille per l'apprezzamento!

GiulianoCannoletta ha scritto:Il tuo racconto è stato una piacevole sorpresa.


Grazie mille, il tuo commento è stata una piacevole sorpresa! (ndr: l'autore sorride a trentadue denti).
Davvero sono felice di questi complimenti, ciò nonostante ti chiedo di essere impietoso, qualsiasi appunto è sempre bene accetto perché mi aiuta a migliorare (ndr: wink!).
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Davide_Mannucci
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#7 » giovedì 18 novembre 2021, 11:49

Ciao Pietro, piacere di rileggerti.
Ho apprezzato davvero tanto il tuo stile. La lettura raramente ha rallentato ed è stata piacevole e chiara. Anche la trama e l’idea non è affatto male. Trovo che avresti dovuto caratterizzare meglio il protagonista e il suo conflitto nel rapporto col padre. Allora il racconto sarebbe stato una bomba. Una prova buona con un leggero senso di incompiuto ma resa piacevole da uno stile che trovo migliorato racconto dopo racconto. Purtroppo il gruppo è bello tosto e la classifica è dura da stilare ma non hai sfigurato per niente, anzi.
A presto
Davide Mannucci

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Michael Dag
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#8 » giovedì 18 novembre 2021, 16:36

Che dire, un interpretazione davvero originale! Cambiare comportamento per sopravvivere, davvero una bella pensata.
ben fatta anche la gestione dei quattro paragrafi, ognuno capitolo a se, che non stona con gli altri.
Forse un po' freddina la presenza del protagonista, ma quando ho iniziato a sospettare chi fosse, non ne ho sentito più bisogno.
Nulla da dirti sullo stile. È vero che alcuni momenti risulta un po' "lenta", ma vista la natura del racconto, l'epoca e l'atmosfera che hai creato, per me va benissimo così.

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LucaBozzi
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#9 » giovedì 18 novembre 2021, 19:14

Il racconto mi è piaciuto molto, non cambierei nulla (a parte il fatto che non sono uno scrittore, quindi non me la sento di criticare lo stile) l'ambientazione, la strumentazione e la terminologia usata nei dialoghi mi ha catapultato nell'800 e dal nome del giovane, Charles, non so perché, ma subito ho intuito che si trattasse del famoso biologo. Alla fine non ho provato dello stupore, ma un coinvolgimento se non altro un intesa con il racconto stesso.

alexandra.fischer
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#10 » sabato 20 novembre 2021, 15:10

Tema centrato. Il giovane distinto che si oppone alla vita nei binari prospettatagli dal padre, altri non è che il celebre esploratore Charles Darwin. Il tutto è avvenuto per un colpo di fortuna: l’imbarco per sostituire il reverendo. C’è poi il lato della raccomandazione da parte del capitano, ma il vero punto di svolta è in questo messaggio. Dà la forza al giovane Darwin di opporsi al padre, di prendere la nave, e di fare qualcosa di più che ammirare lo splendore delle Galapagos: ricavarne un testo teorico basato proprio sulla necessità di cambiare per sopravvivere. Molto ben costruito il personaggio del padre: ha obiezioni ben fondate sull’ambiente marinaresco, si fa amare dal Lettore per questo. Abile il disvelamento del protagonista: prima sembra un qualunque eroe vittoriano in cerca di avventure marine, e invece, ecco il grande scienziato.

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Fagiolo17
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#11 » mercoledì 24 novembre 2021, 14:54

Ciao Pietro e piacere di averti letto.
Racconto interessante, soprattutto grazie al guizzo finale che getta una nuova luce su tutto il resto del testo.
La lettura risulta un po' lenta nella parte iniziale soprattutto a causa di qualche frase un po' troppo ridondante.
La suddivisione in quattro parti funziona, anche se di solito su queste lunghezza preferisco una scena unica con più dettagli, credo dia più forza al racconto.
La seconda porzione è quella riuscita meglio, col conflitto gestito molto bene e assolutamente credibile.
In bocca al lupo per questa edition.

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david.callaghan
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#12 » mercoledì 24 novembre 2021, 23:33

Ciao Pietro
bentrovato. Anche io non ho molto da aggiungere ai commenti che hai già ricevuto. Il pezzo scorre bene, è ben scritto e il colpo di scena finale mette tutto in prospettiva. Forse lo stile è un po' lento, e dato che manca del tutto dell'azione nel tuo racconto, magari avrei cercato di renderlo piú brioso. Un saluto e alla prossima.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#13 » giovedì 25 novembre 2021, 9:19

Qualche complimento ha rischiato di convincermi che avevo fatto un buon lavoro, fortunatamente i consigli per i miglioramenti non sono mancati e la testa ha smesso di girare.
Posso continuare a lavorare sulla mia scrittura per eliminare frasi troppo complesse e per rendere la trama più avvincente, ricordando che il conflitto deve raggiungere l'apice dopo i due terzi del testo e non prima.
Grazie dei commenti a tutti, alla prossima.
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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#14 » domenica 5 dicembre 2021, 18:18

Credo che il tuo stile stia trovando una maturazione davvero invidiabile, dal punto di vista formale non ho appunti da fare. Ne ho, invece, riguardo alle scelte narrative perché se è vero che si capisce l'identita del protagonista non appena entrano in scena le Galapagos è anche vero che mi sembra esserci uno squilibrio tra le prime due parti e le successive, troppo veloci e con una costante sensazione di "non c'è altro da aggiungere, il dado è tratto". Cerco di spiegarmi su quest'ultima affermazione: mio parere, non mi sono mai sentito tirato dentro il protagonista, non ho mai compartecipato sulla sua evoluzione, sui suoi contrasti interiori perché tutto rimane all'esterno. La scena con il padre è la più riuscita perché inscena un conflitto padre figlio basato sulla scelta lavorativa, ma il focus non viene mai allargato, o non l'ho percepito io, al campo di battaglia tra status quo e innovazione. Per quanto detto, il mio giudizio è un pollice tendente al positivo in modo solido e non brillante che si piazza dietro al parivalutato racconto di Mantoani.

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Re: Le rotte dell'avventura

Messaggio#15 » mercoledì 8 dicembre 2021, 11:52

antico ha scritto:Credo che il tuo stile stia trovando una maturazione davvero invidiabile...
mi sembra esserci uno squilibrio tra le prime due parti e le successive...
non mi sono mai sentito tirato dentro il protagonista, non ho mai compartecipato sulla sua evoluzione, sui suoi contrasti interiori perché tutto rimane all'esterno...


Grazie Maurizio per il tuo commento, proverò a farne tesoro anche se trovo molto difficile mettere in pratica i consigli impliciti nel tuo giudizio. Mi sembra di essere arrivato ad essere un buon 'scrivano' e davanti ci sia un bel fossato per passare sulla sponda degli scrittori.
Grazie a te e a tutti per la pazienza.
Alla prossima.
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